lunedì 2 luglio 2012

I poliziotti confessano l’uccisione di bambini durante il raid

dalla stampa borghese online
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Sheena K, Telegraph India
 

Corpi tenuti presso la stazione di polizia per l'identificazione. Immagine da Bishwajeet Chakraborty

Raipur, 30 giugno: oggi la polizia del Chhattisgarh ha ammesso che tra le 18 vittime dell’operazione anti-maoista di ieri c’erano bambini e donne, ma ha scatenato nuove polemiche, sostenendo che erano tutti quadri ribelli.

L'ammissione è arrivata dopo che i corpi sono stati posti di fronte a una stazione di polizia per agevolare l'identificazione - una procedura di routine - e giornalisti hanno scattato fotografie. Era chiaro che molte delle vittime erano bambini e almeno una sembrava una ragazza.

Il governo del BJP era stato messo sotto pressione dal Congresso, che ha inviato una squadra nel sito remoto dello scontro e ha affermato che "informazioni preliminari" suggerivano che almeno tre bambini "al di sotto degli otto anni" e diverse donne erano tra i morti.

Le forze di sicurezza avevano ieri affermato di aver ucciso 17 maoisti in una incursione all’alba nella giungla nel distretto di Bijapur - un ribelle ferito è morto poi in ospedale - ma la popolazione locale aveva sostenuto che la maggior parte degli uccisi erano abitanti del villaggio che partecipavano a una riunione convocata dai ribelli.

"Per quanto riguarda le nostre informazioni, più di una dozzina di abitanti innocenti del villaggio sono stati uccisi," ha detto oggi il presidente del Congresso a livello statale Nandkumar Patel.

Ferma sulla propria posizione, la polizia ha insistito nel dire che i bambini e le donne erano membri dei dalams maoisti (squadre armate). I ribelli sono noti per reclutare bambini di cinque o sei anni nelle loro bal sangham (squadre di bambini), danno loro una formazione militare e, talvolta, usano loro e le donne dei villaggi come scudi umani.

"E’ un fatto accertato infatti che i maoisti utilizzano bambini e donne tra i loro quadri", ha detto l’ispettore generale della polizia (per le operazioni anti-maoiste) GP Singh.

L'opposizione, tuttavia, ha criticato queste affermazioni, nonché una dichiarazione del ministro degli interni dello Stato Nankiram Kanwar, che ha detto: ".Quelli che muoiono con i Naxaliti sono anch’essi Naxaliti e andranno incontro allo stesso destino".

Il capo del Congress, Patel, ha descritto la dichiarazione di Kanwar come "irresponsabile e infantile" e ha chiesto come si fa a dichiarare un bambino che va a scuola come un sostenitore maoista. Lo scontro è destinato a diventare uno dei maggiori problemi durante elezioni statali del prossimo anno.

Fonti di intelligence, parlando a condizione di non essere identificate, hanno detto che cosa sarebbe accaduto durante l’incursione congiunta della polizia della CRPF nelle foreste Korsaguda, lanciata in forza di una soffiata di un incontro maoista.

Hanno detto che gli abitanti del villaggio erano stati chiamati dai maoisti che volevano trovare una soluzione a una disputa locale su dei terreni. Quando le forze sono arrivate, la maggior parte dei ribelli sono fuggiti e gli abitanti del villaggio si sono trovati sotto il fuoco.

La polizia ha recuperato un solo fucile, due pistole fatte in casa e una bomba “in scatola” dal sito, sollevando dubbi sulla loro pretesa di una vera e propria riunione di ribelli. Il governo dello Stato ieri ha ordinato ad un magistrato una prova.
La lontananza del sito, parte di una "zona liberata" maoista nelle foreste del Dandakaranya e difficile da raggiungere dalla strada, ha ridotto le possibilità di indagine in loco.

Patel ha detto che un team guidato dal deputato del Congress, Kawasi Lakma, è in cammino verso il sito. Una volta che il partito riceve la relazione del team, ha in programma di incontrare il governatore e rendere pubblici i risultati. Lakma ha detto al telefono che la squadra tornerà domenica sera.

L’Adivasi Mahasabha, un corpo tribale che comprende membri provenienti da vari partiti politici, invierà un team guidato dall'ex MLA e leader del PCI, Manish Kunjam, domani al sito.

I maoisti hanno definito l'incontro un "massacro" di tribali e indetto uno sciopero (bandh) il 5 luglio in tutto il Dandakaranya, che comprende parti dello stato dell'Odisha, Andhra Pradesh e anche Maharashtra.

Un messaggio del leader dei ribelli Gudsa Usendi dice che si terranno dharnas [in India è il metodo di ricerca della giustizia stando seduti davanti alla casa del debitore o del malfattore e digiunare fino a quando non si ottiene giustizia], chakka jams [blocchi stradali] e cortei. I ribelli hanno chiesto la punizione per i "colpevoli", che comprendono il ministro degli Interni dell'Unione P. Chidambaram, il capo ministro Raman Singh, il ministro Kanwar, il direttore generale della polizia Anil Nawaney e l’ispettore generale del Bastar TJ Langkumer.

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