sabato 26 aprile 2014

Verso il meeting del Comitato Internazionale di sostegno alla guerra popolare in India

Dopo il grande successo della Giornata internazionale di solidarietà e lotta con i prigionieri politici in India si prepara un altro incontro del Comitato internazionale per avanzare nella realizzazione di due nuove straordinarie iniziative come deciso al meeting di Milano del 21 settembre 2013


1.
Il Comitato Internazionale svilupperà un lavoro pianificato per una delegazione internazionale in india formata da attivisti solidali, intellettuali, personalità di rilievo ecc. per denunciare e opporsi allo'Operazione Green Hunt e a tutte le forme di repressione contro il popolo indiano che lotta per una rivoluzione di nuova democrazia!


2.
Per il 10° anniversario della fondazione del PCI (Maoista) il Comitato Internazionale insieme a tutti i maoisti, i rivoluzionari, le forze antimperialiste organizzerà una Seconda Conferenza Internazionale di sostegno.


Tutti i comitati, le organizzazioni, i partiti, i compagni che vogliono partecipate al prossimo incontro del Comitato possono confermare la loro disponibilità all'indirizzo email del comitato.


CSGPI

csgpindia@gmail.com

mercoledì 9 aprile 2014

Boicottare le false elezioni parlamentari e locali!

PARTITO COMUNISTADELL’INDIA (MAOISTA)
COMITATO CENTRALE
Comunicato Stampa
24 marzo 2014
Boicottare le false elezioni parlamentari e locali!
Facciamo vincere la Rivoluzione di Nuova Democrazia!
La costruzione di una repubblica democratica federale del popolo dell’India basata su una vera democrazia e indipendenza è l’unica alternativa

Dal 7 aprile al l2 maggio 2014 si tengono le elezioni del 16° Loksabha e dei parlamenti di Telangana, Seemandhra, Odisha, Sikkim e Arunachal Pradesh. Per queste elezioni le classi dominanti sfruttatrici del nostro paese stanno per caricare sulle spalle del popolo un altro enorme costo finanziario, spendendo miliardi di rupie. In questa occasione, i maggiori partiti parlamentari, il Congresso e il BJP, sono in competizione estrema tra loro per il potere ma sono uniti nell’ingannare ancora una volta il popolo, dicendo che solo loro possono sviluppare il nostro paese. Molto prima delle elezioni erano già cominciate, ad ogni livello, defezioni dalle alleanze opportunistiche, dalla UPA guidata dal Congresso e dalla NDA guidata dal BJP, verso gli altri partiti e viceversa e, con l’approssimarsi del voto, queste accelerano e si intensificano.
Da ultimo si è presentato alla ribalta con gran clamore un Terzo Fronte, di undici partiti. Come tutti si aspettavano, ci si azzuffa per la partizione dei seggi. L’accordo nel Terzo Fronte tra Fronte di Sinistra e AIADMK è stato annullato prima ancora che si asciugasse l’inchiostro, per le dispute sulla spartizione dei posti. I partiti di sinistra, tra cui PCI (marxista) non si sono ancora ripresi dall’umiliante sconfitta subita nelle elezioni in West Bengala. Partiti come SP, BSP, DMK, AIADMK, Biju Janata Dal, Janata Dal (U), Trinamool, AGP, TDP, TRS, YSRCP ecc., temendo la disfatta con l’UPA o la NDA, hanno aderito al Terzo Fronte o concorrono da soli con slogan che si richiamano alla giustizia sociale, emancipazione dei dalit e Bahujans, sviluppo regionale, ecc. Sia i partiti del Terzo Fronte che quelli che corrono da soli seguono la politica di ‘stare a guardare’ per poi aderire all’ alleanza che salirà al potere per effetto dei risultati delle elezioni. Se il Lok Jansakti è entrato nella NDA, in quanto riteneva certa la sconfitta se fosse rimasto nell’UPA, il RJD resta nell’UPA sperando di mantenere accesa in qualche modo la sua luce. Politici di diversi partiti, ne sono usciti dalla sera alla mattina, con nuove bandiere e nuovi programmi, per paura della sconfitta a causa della rabbia popolare o perché non hanno ottenuto un posto dai loro vecchi partiti, e ora gettano quanto più fango possibile gli uni sugli altri nella corsa alle poltrone. Arrivati al potere, lasciando da parte ogni regola e morale per l’unico fine di ottenere potere grazie al denaro, denaro grazie al potere e ancora potere grazie al denaro, dopo aver sfruttato, oppresso e torturato senza tregua il popolo e averne perso la fiducia, ricorrono a ogni spudorata mossa opportunista, avendo perso ogni speranza di vincere in queste elezioni.
Il Partito Aadmi Aam (AAP) si è gettato nell’arena elettorale con l’obiettivo di beneficiare delle illusioni con cui ancora una volta sta sommergendo il popolo, cercando di catturarne l’attenzione con una retorica rivoluzionaria avvolta da un eclettismo ideologico fatto di gandhiana “Ahimsa e Swaraj” e della politica “socialista” di Jayaprakash Narain e la sua “democrazia diretta partecipativa” delle ONG.
Nonostante che nei 65 anni di “indipendenza” si siano svolte tante elezioni e diversi governi si sono avvicendati, la realtà è che ancora oggi i bisogni fondamentali del popolo, come cibo, vestiario, alloggio, istruzione e assistenza sanitaria, sono inaccessibili. Le masse oppresse, che sono il 95% della popolazione, vivono quotidianamente povertà, analfabetismo, disoccupazione, aumento dei prezzi, malattie, morte per fame, corruzione ecc.. Il 77 % della popolazione vive con meno di 20 rupie al giorno. Dall’altra parte, la grande borghesia e i grandi proprietari terrieri godono enormi quantità di ricchezze. Le cento aziende più grandi, di proprietà di vampiri quali Ambani, Tata, Birla, Mittal, Jindal ecc., assommano il 25% del PIL del nostro paese. Il divario tra ricchi e poveri è aumentato oltre ogni immaginazione. La corruzione e malaffare sono cresciute a passo forzato. Le leggi scritte per attenuare e prevenire queste differenze sociali e non sono applicate sulle classi ricche. Il risultato è la crescita delle turbolenze sociali. L’oppressione dello sciovinismo religioso della Hindutva Sangh Parivar sulle altre minoranze religiose e l’ oppressione delle caste superiori Hindutva braminiche sui dalit di tutto il paese si sono accentuate. La repressione delle lotte di liberazione nazionali, in Kashmir, Asom e Manipur aumenta di giorno in giorno. Come risultato di decenni di lotte del popolo Telangana, il parlamento ha dovuto dare la sua approvazione alla formazione di uno stato separato del Telangana. Ma si reprimono ancora senza pietà le aspirazioni a stati separati di Bodoland, Gorkhaland ecc. Agli adivasi continuano a essere negati i diritti a Jal-Jungle-Zameen-Adhikar!. Le donne continuano a essere calpestate da una feroce cultura imperialista e feudale.
Mentre il governo UPA guidato dal Congresso nei cinque anni del suo mandato ha attuato a ritmo accelerato la seconda fase delle riforme economiche, a continuazione delle politiche di liberalizzazione, privatizzazione e globalizzazione (LPG), su pressione degli imperialisti e dei grandi capitalisti del nostro paese, impantanati nella crisi economica mondiale, la situazione di tutti i settori del nostro paese è peggiorata. Sono stati firmati innumerevoli protocolli d’intesa con le multinazionali e le grandi aziende nazionali, aprendo le porte allo sfruttamento indiscriminato e consegnando loro le ricchezze naturali del nostro paese. In palese violazione del 5° Piano, del PESA ecc., della Costituzione nelle aree adivasi, in diverse aree del paese vengono imposti in punta di fucile i gram sabha (forme tradizionali di governo locale, ndt) con contadini e adivasi costretti a dare il loro consenso all’acquisto delle loro terre e a subire giganteschi piani di evacuazione di massa. A causa delle politiche fallimentari del governo, la produzione industriale nel nostro paese è in sofferenza e centinaia di migliaia di lavoratori sono gettati sul lastrico. Il carico di lavoro sui lavoratori è aumentato. I salari reali sono precipitati. Il numero di lavoratori informali, fuori della protezione del diritto del lavoro, è aumentato. Sono state decise politiche che hanno consegnato il piccolo commercio alle imprese imperialiste. Il settore agricolo è stato gradualmente consegnato alle grandi imprese, che hanno fatto sprofondare l’agricoltura in una grave crisi. Aumento dei costi di produzione, assenza di aiuti pubblici in forma di prestiti, ecc. e mancata garanzia di un prezzo minimo, hanno portato a suicidi di contadini su scala di massa. La vita del popolo è diventata insopportabile, per i prezzi alle stelle dei beni di consumo e i ripetuti aumenti dei prezzi di benzina e gasolio. La privatizzazione dell’istruzione e della sanità le ha rese una chimera per la gente comune. La corruzione ha raggiunto i massimi livelli di sempre, con i grandi scandali 2G spectrum, Giochi del Commonwealth, Coal-gate ecc. Diversi politici della classe dominati, comitati di affari, funzionari governativi e militari hanno divorato miliardi di rupie di proprietà del popolo. Questi banditi hanno spudoratamente ammassato miliardi di dollari nelle banche svizzere.
I piani adottati dal governo UPA e osannati come la realizzazione da parte di Sonia Gandhi del sogno del “Garibi Hatao” (abolire la povertà, ndt) di Indira Gandhi, sono caduti nel ridicolo, con forte puzza di corruzione. In realtà, lo slogan dello scorso anno delle riforme agrarie è scomparso completamente. Causati da politiche anti-ecologiche, si ripetono disastri naturali, come quello in Uttarakhand, piogge e cicloni fuori stagione che provocano pesanti perdite per il popolo. Le ultime leggi approvate in materia di “acquisizione di suoli”, “sicurezza alimentare” e “Nirbhaya” (il nome fittizio dato pubblicamente alla studentessa stuprata in autobus a Dheli, ndt), servono sia a ricucire gli interessi di imperialisti e classi dominanti sfruttatrici, sia a gettare fumo negli occhi.
Il governo UPA ha contato su militari, paramilitari, polizia e commando speciali e sulle agenzie di intelligence come IB, NIA e SIB, per reprimere le masse che si ribellano contro le politiche antipopolari e per consolidare il suo potere lanciando attacchi con metodi fascisti. Si restringono i diritti civili e lo stesso diritto alla vita. Le forze nemiche perpetrano massacri di centinaia di adivasi, dalit, altre masse oppresse e di attivisti rivoluzionari, nelle zone in cui esiste un movimento rivoluzionario guidato dal nostro partito. In applicazione della “sicurezza a tappeto”, tutte le aree dei diversi stati in cui c’è movimento sono state trasformate in campi militari delle truppe nemiche. Migliaia di persone innocenti, attivisti e dirigenti rivoluzionari sono messi in carcere. Da un lato strillano: “i guerriglieri maoisti che esercitano la violenza nelle foreste non hanno nessuna ideologia”, dall’altro cercano di tenere sotto controllo gli intellettuali, dicendo: “gli ideologi maoisti nelle città, che continuano ad alimentare l’ideologia maoista, sono più pericolosi dei guerriglieri”. Cercano così di isolare gli intellettuali progressisti, gli scrittori, i giovani e gli studenti del movimento rivoluzionario e di metterli contro di essa. In questo, anche i governi del BJP, del fronte della sinistra e gli altri governi statali collaborano con il governo dell’UPA. Negli ultimi dieci anni il BJP ha sostenuto il governo UPA su tutte le principali politiche da esso attuate. L’unica differenza era nei seggi che occupavano, al governo o all’opposizione. Tutte le loro accuse e contro-accuse che si lanciano hanno lo scopo di ingannare il popolo. Quale che sia il partito al potere, non c’è stata molta differenza tra i governi centrali e statali in questa materia. La repressione non è limitata alle regioni in cui c’è il movimento maoista. Le lotte anti-POSCO, contro la centrale nucleare di Kudamkulam, ne sono vivi esempi. Sotto il governo UPA è cresciuta l’egemonia degli imperialisti americani nella sfera economica, politica, militare e culturale e l’intervento delle loro agenzie di intelligence. Le rivelazioni di Wikileaks hanno fatto sapere che quasi centomila soldati e ufficiali americani stanziano clandestinamente nel nostro paese e forniscono ogni tipo di supporto e aiuto diretto e indiretto per imporre il fascismo sul popolo.
Il Congresso, ininterrottamente al potere da dieci anni, ha seguito la sua politiche filo-imperialista, pro borghesia compradora e burocratica e pro latifondisti ed è responsabile delle condizioni di vita strazianti del popolo, del disastro economico del paese e dei massacri di migliaia di attivisti dei vari movimenti popolari democratici e rivoluzionari, della persecuzione delle minoranze religiose marchiate come “terroristi”. Detiene il triste primato di essere stato protagonista del più alto numero di truffe per corruzione nella storia parlamentare del nostro paese. Si conseguenza, si è guadagnato il profondo odio del popolo. Per sfuggire a questo e ingannare il popolo, il Congresso agita il suo slogan principale, il “Bharat Nirman” (piano di sviluppo delle infrastrutture rurali, ndt), indicando lo “sviluppo” realizzato nei dieci anni di governo e le leggi anti-corruzione, sull’acquisizione dei suoli, la sicurezza alimentare e Nirbhaya, e i piani di assistenza sociale adottati. Il Congresso ha detenuto il potere centrale e nella maggior parte degli stati per la maggior parte tempo dal 1947 a oggi. Essendo stato al potere per così tanto tempo, è stato il principale responsabile delle politiche antipopolari che sono state formulate ed attuate. Sotto il suo governo hanno avuto luogo massacri delle minoranze religiose, in particolare quello dei sikh nel 1984. Anche se fu il Sangh Parivar direttamente responsabile della distruzione della Babri Masjid, fu il Congresso, dal governo centrale, a tirare le fila di quella tragedia. È stato il principale responsabile della repressione delle giuste lotte di liberazione nazionale in Kashmir e di quella attuale nel Nord Est, massacrando decine di migliaia di giovani per mano delle sue forze militari. Ha applicato tutte queste politiche antipopolari con l’aiuto degli altri partiti parlamentari, quando era al governo, e in collusione con le altre coalizioni di governo, quando non lo era. Chi altri, se non il Congresso, sarebbe il principale responsabile per le condizioni insopportabili degli operai, dei contadini, dei settori piccolo-borghesi, delle nazionalità oppresse, dei dalit, degli adivasi, delle minoranze religiose, delle donne, dei piccoli e medi capitalisti nel nostro paese? Il popolo non è tanto ingenuo da credere al suo “Bharat Nirman”, ai cosiddetti piani di welfare, alle finte mosse anticorruzione.
L’attacco principale del BJP è sulla corruzione del governo del Congresso. È ben chiaro che su nessuno dei principali problemi del popolo e del paese ha politiche fondamentalmente diverse da quelle del Congresso e che in ogni campo applica le stesse prassi di corruzione, tradimento e dittatura. Dopo il direttivo RSS, BJP ha presentato il fondamentalista indù e genocida Narendra Modi come suo candidato premier. Dietro il modello di “Gujarat Vikas” (sviluppo Gujarat, lo stato di cui Modi e capo del governo) nasconde un programma nazionalista indù e schiera intorno Modi tutta la macchina del partito per riconquistare il governo centrale. Modello “Gujarat Vikas” significa terrorizzare le minoranze musulmana e cristiana, derubandole delle loro proprietà, cacciandole dalle loro case o sottomettendole attraverso massacri e le innumerevoli atrocità commesse contro le minoranze religiose musulmane insieme cui si aggiungono le atrocità contro le minoranze religiose cristiane; significa trasformare l’intero stato in una piattaforma per gli investimenti delle multinazionali, della grande borghesia, e aprire le porte allo sfruttamento e oppressione senza fine. Conquistando il potere in queste elezioni, Sangh Parivar e BJP mirano a imporre in tutto il paese questo modello hitleriano travestito da “Vikas” (sviluppo). Il Congresso ha già ottenuto il potere nelle due tornate precedenti e si è guadagnato la profonda ira del popolo. Perciò le classi dominanti e gli imperialisti americani stanno sostenendo apertamente la candidatura di Modi alla carica di primo ministro, il quale imporrà senza pietà il loro programma. Di conseguenza, i principali media fanno propaganda per Modi su vasta scala. Il suo tentativo di vincere alle elezioni a Delhi portandovi la divisione religiosa attraverso gli scontri religiosi di Muzaffarnagar indica il suo vero volto fascista. La dichiarazione di Rajnath Singh, a pochi giorni delle date elettorali, in cui ha annunciato ai musulmani le sue scuse “se in qualche luogo è stato fatto loro qualcosa di sbagliato” non è che una trucco per nascondere il massacro di musulmani perpetrato da Modi in Gujarat e guadagnare il loro voto. Ma come possono le minoranze religiose musulmane e cristiane dimenticare i massacri, le discriminazioni, la repressione e il nazionalismo che hanno subito per mano del Sangh Parivar dal 1947 fino alla recente strage di Muzaffarnagar? I pogrom e le persecuzioni delle minoranze religiose perpetrate sotto Modi in Gujarat hanno incontrato opposizione e proteste senza precedenti, non solo in Gujarat ma in tutto il nostro paese. Anche se saliranno al potere, i fascisti indù dovranno affrontare a livello nazionale la resistenza attiva delle minoranze musulmane e cristiane, e delle forze democratiche rivoluzionarie. Questo sarebbe il compito principale di queste forze in quel caso.
L’AAP che è nata e cresciuta sul retroterra delle ONG e coi fondi e il sostegno di imperialisti e NRI (indiani all’estero), non mette in discussione le radici di questo sistema e dei i problemi fondamentali del popolo ma evoca le gesta di Gandhi come soluzioni dei problemi della gente. Non porta alcuna soluzione ai problemi di fondo delle classi oppresse, del popolo e dei settori schiacciati da sfruttamento e oppressione. Funge da valvola di sicurezza per deviare la rabbia del popolo in eruzione verso soluzioni pacifiche e parlamentari e cerca di speculare su questo.
I problemi reali del popolo non entrano mai nelle discussioni in parlamento e nelle altre assemblee elettive, che sono controllate da imperialisti, borghesia compradora e burocratica e grandi proprietari terrieri. Qual è lo spazio per la democrazia in questo sistema, dove i voti si possono comprare con denaro, liquori, solleticandosentimenti religiosi e di casta? È ridicolo chiamare questa democrazia, quando criminali, banditi e politici notoriamente corrotti vincono le elezioni. In realtà, se guardiamo alla storia, vediamo che i problemi del popolo sono sempre stati risolti grazie alle lotte de popolo, con la lotta do classe e la guerra popolare di lunga durata, non attraverso le assemblee parlamentari.
Dato che ogni volta le elezioni finiscono in farsa, la Commissione elettorale indiana ha promesso di rafforzare la democrazia in queste elezioni e sta cercando di attuare varie riforme, secondo gli orientamenti espressi dalla Corte Suprema. Come parte di questo rafforzamento della democrazia, la Corte suprema ha emesso disposizioni per dare agli elettori il “diritto al rifiuto”. In seguito a ciò, nelle elezioni alle assemblee statali del 2013 in cinque stati è stata introdotta per la prima volta l’opzione NOTA (nessuno di questi). Ora, per queste elezioni Loksabha, questa opzione è stata introdotta in tutto il paese. In realtà, l’opzione NOTA sopprime il “diritto di revoca” dei rappresentanti eletti che il popolo dovrebbe legittimamente avere. Se davvero vogliono riconoscere il “diritto al rifiuto”, allora perché stanno distribuendo centinaia di migliaia di truppe armate governative nelle aree in cui il nostro partito ha fatto appello a boicottare le urne e, col preteso di svolgere “elezioni libere e corrette”, realizzano attacchi, perquisizioni, arresti, falsi scontri e stragi?
Il grande maestro marxista Lenin, nel suo Stato e Rivoluzione, ha scritto: “Le elezioni si tengono per decidere una volta ogni tanti anni quale membro della classe dominante sarà quello che reprimerà e schiaccerà il popolo attraverso il Parlamento, questa è la vera essenza del parlamentarismo borghese, non solo nelle monarchie parlamentari-costituzionali, anche nelle repubbliche più democratiche” Ciò vale ancor di più per il nostro paese semi-coloniale, semi-feudale, che pretende di essere “la più grande democrazia del mondo”. Ecco perché nessuno tra le masse oppresse crede che la sua vita possa cambiare o che ci possa essere cambiamento fondamentale in questo sistema attraverso queste elezioni. In tutte le elezioni svoltesi finora nel nostro paese, un numero considerevole di elettori si è andato allontanando dal voto. I partiti più forti occupano con la forza i seggi elettorali coi loro scagnozzi e fanno brogli. Anche quelli che votano non lo fanno nella convinzione che queste elezioni possa giovare loro. Votano solo per questioni locali o per pressioni o allettati dalla casta, religione, regionalismo, denaro, liquori, minacce ecc. In questo sistema parlamentare farsa non c’è alternativa per il popolo.
Tutti i maggiori partiti che si presentano alle elezioni sono asserviti agli imperialisti e rappresentano classi dominanti sfruttatrici indiane. Tutti questi partiti sono per natura antipopolari, infidi, corrotti, oppressori, reazionari e fascista. Servono gli interessi dell’imperialismo, della borghesia compradora e burocratica, della classe grandi latifondisti. L’obiettivo di questi partiti è mantenere intatto il sistema semi-feudale semi-coloniale indiano e schiacciare tutti i movimenti democratici e rivoluzionari. Si uniscono per sopprimere il nostro partito, il PCI (maoista), che sta emergendo come alternativa a tutto questo, la rivoluzione di nuova democrazia che esso guida e gli organi embrionali del nuovo potere politico che rappresentano la Repubblica Federale Democratica del popolo indiano, basata sulla vera democrazia e indipendenza. Anche se questi partiti compradori si dimenano per il potere nel porcile del parlamento e si azzannano l’un l’altro come cani da combattimento per la loro parte di bottino, quando si tratta di schiacciare il movimento rivoluzionario, etichettandolo come la “minaccia più grave per la sicurezza interna” del nostro paese, sono d’accordo. Seguendo la strategia e tattica della guerra a bassa intensità dettata dagli USA, hanno scatenato una feroce offensiva su più fronti. Le loro subdole proposte di colloqui di pace e piani di riforme hanno lo scopo a distogliere il popolo e i democratici e proseguire con un’ulteriore pesante offensiva contro movimento rivoluzionario. L’offensiva nazionale su più fronti scatenata a metà del 2009 dal governo centrale in combutta col BJP e insieme ai diversi governi statali col nome di Operazione Green Hunt - guerra al popolo - è parte di questo. Attraverso la repressione, cercano, senza riuscirci, di preservare questo marcio sistema di sfruttamento. Ma, in una situazione in cui le condizioni rivoluzionarie stanno maturando giorno dopo giorno, sono condannati ad essere spazzati via dal popolo.
L’attuale sistema di sfruttamento non può essere trasformato con le elezioni. Né queste possono risolvere i problemi fondamentali del popolo. Non possono soddisfatte neanche i loro bisogni elementari. Tutti i partiti elettorali sono morti per la vera democrazia, l’autonomia e la sovranità del nostro paese. Nessuno di loro ha la qualità morale per chiedere al nostro popolo di votare per loro. Ecco perché il nostro partito fa appello a tutto il popolo dell’India a boicottare queste false elezioni parlamentari e delle assemblee statali e ad avanzare lungo la via della guerra popolare di lunga durata per la vittoria della rivoluzione di nuova democrazia, combattuta sull’ asse della rivoluzione agraria, sulla base di “la terra a chi la lavora”, per la costruzione della repubblica federale democratica del popolo indiano. Questo nuovo stato democratico sarà la dittatura democratica del popolo, esercitata dal fronte unito che comprende il proletariato, i contadini, la piccola borghesia e la borghesia nazionale, sotto la direzione del proletariato basata sull’alleanza operai-contadini per liberare il nostro paese dalle grinfie degli imperialisti, della borghesia compradora e burocratica e dei grandi proprietari terrieri.

(Abhay)
Portavoce,

Comitato Centrale, PCI (maoista)

mercoledì 2 aprile 2014

Grande campagna di boicottaggio elettorale in India

Gettare a mare le illusioni! Boicottare le elezioni!
La squallida corsa alle poltrone. Un diluvio di defezioni. Calcoli di fede e casta per selezionare i candidati. La nauseante ripetizione di false promesse. Miliardi di denaro sporco pompato per comprare voti e sostegno – non si può sbagliare, va di nuovo in scena l’osceno spettacolo delle elezioni parlamentari.
Il potere ci dice che questa è la nostra occasione per fare delle scelte.
Per scegliere tra chi?
Quando tutti auspicano ancora più globalizzazione imperialista ...
Quando tutti evitano qualsiasi misura che possa mettere fine allo sfruttamento e oppressione feudale...
Quando tutti approvano anche la più brutale repressione contro chi resiste...
Quando tutti, elezione dopo elezione, ostentano spudoratamente l’arricchimento personale...
Dove sta la differenza?
Che dire delle minacce di fascismo Brahminico che prendono corpo nella campagna dell’assassino Modi? Dovremmo votare per chi gli si oppone? Il pericolo è reale. Ma l’agenda Sangh Parivar non è tutto. Il fascismo Brahminico e confessionale si estende ben al di là. Sta nella ghettizzazione e persecuzione dei musulmani, nell’esclusione e soppressione dei dalit, degli adivasi e degli altri settori oppressi, nelle attacchi alle donne atti tollerati e perfino promossi dallo Stato indiano. Quale il partito delle classi dominanti ci libera da tutto questo?
Che dire della corruzione, del denaro pubblico rubato, della ressa nei conti bancari in svizzera? Dovremmo unirci dietro chi si oppone a tutto questo? Sì, dobbiamo consegnare i corrotti alla giustizia. Ma che dire dei miliardi di plusvalore rubati a chi lavora, del saccheggio delle risorse della terra, delle centinaia di migliaia di persone scacciate dalle loro terre, di ambiente e habitat distrutti, del sistema criminale di sfruttamento che genera chi vive sulle spalle degli altri e glorifica il profitto personale? Che fare di fronte all’immorale silenzio su questi temi di coloro che pretendono di rappresentare la gente comune? Quale partito parlamentare vuole porre fine al sistema esistente, la radice della corruzione?
Al popolo serve uno sviluppo equo, sostenibile, generale. Non la crescita dei miliardari e dei loro palazzi, non le statistiche truccate per nascondere la miseria di milioni di persone.
Al popolo serve il potere per decidere il proprio destino.
Oggi questi non sono solo sogni. Stanno diventando realtà nel potere popolare in embrione che sorge nelle regioni centrali e orientali del nostro Paese. Questa nuova società, libera da sfruttamento e dominio, è stata costruito in decenni di lotta, attraverso la guerra popolare diretta da un partito maoista.
Tutti i partiti parlamentari sono uniti nel tentativo di annegare in un mare di sangue queste isole di reale speranza. Sono tutti coinvolti nella in una brutale “guerra al popolo” per distruggere queste sacche di vero potere popolare. Le loro elezioni sono in realtà un altro mezzo per portare avanti, per dividere il popolo e rafforzare l’influenza delle illusioni riformiste.
Occorre organizzarsi. Dobbiamo unirci per combattere e distruggere queste forze antipopolari. Dobbiamo aprire nuovi fronti di guerra ed estendere in tutto il paese le sacche di potere rosso. Questa è l’unica vera alternativa.
Rafforzare la guerra popolare!
Unirsi nella costruzione dell’India di nuova democrazia!

Partito Comunista dell’India ( Marxista-Leninista ) Naxalbari

Marzo 2014

martedì 1 aprile 2014

I maoisti inviano al popolo SMS in massa che fanno appello a boicottare le elezioni

PUBBLICATO DA ICSWP 1 aprile 2014

È la prima volta che i maoisti stanno usando il servizio SMS per fare appello al popolo a boicottare le urne  per le prossime elezioni in Bihar e Jharkhand, così hanno riferito funzionari di polizia lunedì scorso. "I Maoisti stanno inviando sms in massa agli abbonati alla telefonia mobile chiamandoli a boicottare le prossime elezioni generali", ha detto un funzionario di polizia. Gli SMS sono stati inviati a nome del portavoce del comitato di zona di confine del Partito Comunista dell'India- maoista, Avinash.

"Con gli sms, i maoisti hanno invitato i lavoratori, i contadini, i giovani, le donne, gli intellettuali progressisti, gli anziani, i nazionalisti e i rivoluzionari a boicottare le urne", ha detto la polizia. Il PCI - maoista ha anche fatto appello ai suoi quadri di partito e alle sue diverse unità, compreso l'Esercito Guerrigliero Popolare di Liberazione, attraverso gli SMS ad individuare e attaccare le forze di sicurezza durante le elezioni. I Maoisti hanno fatto appello anche al boicottaggio elettorale in Jamui, Lakhisarai, Banka, Gaya e i distretti di Aurangabad attraverso manifesti. Insieme all'appello al boicottaggio, i manifesti chiedono il ritiro delle forze impegnate in operazioni contro-insurrezionali . La polizia ha sequestrato e rimosso tali manifesti da vari luoghi.


http://ibnlive.in.com/news/boycott-lok-sabha-polls-maoists-appeal-to-people-via-smses/461493-3-232.html