lunedì 23 febbraio 2015

Lotte operaie e partito maoista un intreccio fecondo in India - sostieni le campagne internazionaliste del comitato di sostegno alla guerra popolare in India e quella di solidarietà operaia indetta dallo slai cobas per il sindacato di classe che prevede uno scambio di delegazioni - info csgpindia@gmail.com - info slaicobasta@gmail.com

Il PCI (Maoista) annuncia un bandh (sciopero generale) il 20 febbraio in cinque stati


Il Partito Comunista dell'India (Maoista) ha indettto per il 20 febbraio un bandh (sciopero generale) in cinque stati, tra cui Andhra Pradesh, Telangana, Chhattisgarh, Odisha e Maharashtra per protestare contro le attività antipopolari dei governi centrali e degli stati, come viene riportato da vari media in India.
In un comunicato stampa inviato a The Times of India, l'Ufficio centrale regionale del PCI (Maoista) firmato dal suo portavoce Pratap, accusa il primo ministro Narendra Modi, il primo ministro dell'Andhra Pradesh N. Chandrabubu Naidu e del Telengana CM K Chandkrasekhar, così come i capi di governo degli stati di Chhattisgarh, Odisha e Maharashtra di attuare politiche distruttive e antipopolari e chiama ad uno sciopero generale di 24 ore. Il comunicato recita: "I progetti idrografici, le strade a otto corsie, piantagioni, le zone economiche speciali (SEZ), i corridoi industriali, le centrali nucleari e gli altri sono solo politiche distruttive. Sebbene il popolo si stia mobilitando per i propri bisogni essenziali, i governi si stanno concentrando solo sul settore delle imprese in nome dello 'sviluppo'.

" La dichiarazione accusa Naidu di fomentare gli agenti immobiliari attraverso la pianificazione per impossessarsi di 30.000 ettari di terreno agricolo alla periferia di Hyderabad per le imprese multinazionali. Ha aggiunto: "Il governo di Naidu sta violando le foreste, l'ambiente e le leggi tribali come il Pesa (Pianificazione per le aree forestali), 1/70, Programmi V e VI per le riserve minerarie di bauxite dello stato modificando le leggi senza il consenso del popolo." La dichiarazione denuncia anche l'azienda KCR per i suoi piani di prospezione mineraria nelle miniere a cielo aperto di Kavvala ad Adilabad e critica anche il progetto Polavaram di essere una minaccia per l'ambiente e le decine di migliaia di persone che vivono in 480 villaggi che perderebbero i mezzi di sostentamento. La dichiarazione dice anche che l'obiettivo principale del progetto è quello di fornire acqua al corridoio industriale Srikakulam-Kakinada e irrigare un terzo raccolto nel delta del Krisha, accusando il governo centrale e di questi cinque Stati di espellere le persone dalle loro case nei villaggi e foreste accelerando la terza fase dell'operazione Green Hunt. "Questo non è altro che sviluppo distruttivo. Quando la gente di questi stati ha iniziato a mobilitarsi contro questo sviluppo, i partiti al potere lo sospesero temporaneamente, ma stanno di nuovo cercando di far rivivere i loro sforzi attraverso le forze paramilitari e la polizia locale. Tutti questi governi hanno cercato di utilizzare le forze di sicurezza per ottenere il dominio nelle aree in cui si trovano miniere e dove sono previsti progetti", segnala inoltre la dichiarazione del PCI (Maoista).
Intanto il sito del quotidiano The Hindu riferisce che si è accresciuta la campagna di propaganda del PCI (Maoista) che invita al bandh (sciopero generale) per il prossimo 20 febbraio negli stati di Telangana, Andhra Pradesh, Chhattisgarh, Odisha e Maharashtra contro e le politiche antipopolari e a favore delle imprese centrali da parte dei governi centrale e statali. Ad esempio, manifesti e opuscoli firmati dal Comitato Centrale del PCI (Maoista) sono apparsi sabato 14 lungo un fiume vicino gli uffici comunali del Comune di Venkatapuram nella divisione di Bhadrachalam, Andhra Pradesh. Secondo varie fonti i manifesti contenevano slogan contro il progetto Polavaram e i progetti minerari a cielo aperto vicino al Corridoio costiero, miniere di bauxite e altri progetti in corso per le “grandi imprese" nello stato. I Maoisti chiamano tutti i settori del popolo a sostenere il bandh.
Sindacato degli operai Maruti Suzuki
Reg. No. 1923
IMT Manesar, Gurgaon
Per chiedere la liberazione di 147 lavoratori della Maruti Suzuki in carcere da 2 anni e mezzo

e in solidarietà con i lavoratori in lotta nelle fabbriche dell'area industriale di Gurgaon-Bawal



CONVEGNO DEI LAVORATORI

27 febbraio 2015

Parshuram Vatika, Gurgaon

Cari compagni,
Siete consapevoli che la lotta, che i lavoratori della Maruti Suzuki di Manesar stanno portando avanti per i nostri diritti sindacali dal giugno del 2011, ha dovuto affrontare la spietata repressione congiunta della gestione aziendale e dell'amministrazione statale negli ultimi 3 anni. Siete anche a conoscenza del fatto che il 18 luglio 2012, siamo stati messi con le spalle al muro da una cospirazione della direzione aziendale. Durante un incontro tra lavoratori e azienda per un contenzioso sorto a causa degli anni di sfruttamento e della decisione immediata della sospensione ingiusta di un operaio in quel giorno, un funzionario aziendale è morto e l'intera colpa, senza alcuna inchiesta, è stata scaricata sui lavoratori. Fino a oggi, da allora, abbiamo continuato a subire la repressione della polizia. 147 lavoratori sono in carcere da più di due anni e mezzo. In questo contesto, è di nuovo di una chiarezza cristallina per noi che la magistratura del paese lavora al servizio degli interessi dei capitalisti.
Usando il bastone dell'incidente del 18 luglio 2012, la società ha messo fine al lavoro di 546 operai permanenti e praticanti, nonché di 1800 lavoratori a contratto. Stiamo ancora instancabilmente conducendo la lotta contro questa ingiustizia. Ma sia che si tratti del precedente governo del Congresso o dell'attuale governo BJP, entrambi ballano alla musica della direzione della Maruti e continuano con il regno della repressione per loro conto.
Mentre continua il movimento dei lavoratori della Maruti contro questa ingiustizia e sfruttamento, gli operai di varie fabbriche (Shriram Piston, Bajaj Motors, Minda Group, Posco IDPC, Talbrose, Autofit, Baxter, Munjal Kiriu, Asti, ecc.) dall'area di Gurgaon a quella di Bawal, continuano a lottare contro questo regime di sfruttamento congiunto da parte di azienda-amministrazione-polizia.
Tutte queste lotte e altre in questa area si trovano ad affrontare la repressione, vengono sconfitte e ricominciano di nuovo. Negli ultimi 4 anni, sono proprio queste forti azioni di lotta degli operai in tutta l'area industriale che ha agito come la principale fonte di ispirazione per noi. Oggi, tutte queste lotte e il movimento dei lavoratori della Maruti Suzuki stanno forgiando una maggiore unità.
Per stare ben fermi di fronte alla lotta intensa tra la classe dei capitalisti e dei lavoratori oggi, e anche per dare forza ai nostri 147 compagni della Maruti che sono dietro le sbarre con la sincerità e la perseveranza della lotta, vogliamo fare un altro passo avanti. Per andare avanti in questo percorso, dobbiamo lottare per una più forte unità tra i lavoratori in lotta in tutto il paese. Abbiamo bisogno di solidarietà da parte degli studenti e della gioventù progressista e dalla gran parte delle masse lavoratrici che sono in lotta su varie questioni democratiche.
Come passo in questa direzione, invitiamo tutti i rappresentanti degli operai in lotta amanti della giustizia e quelli dei movimenti di massa a partecipare al CONVEGNO DEI LAVORATORI organizzato per il 27 febbraio il 2015.
Venite, in questi tempi di repressione, cerchiamo di costruire i nostri passi insieme e affrontare questo nesso di padroni-direzione-amministrazione-polizia con la nostra unità di lotta!
Chiediamo la liberazione di tutti i 147 lavoratori della Maruti Suzuki in prigione da 2 anni e mezzo, e solidarizziamo con i lavoratori in lotta in tutte le fabbriche dell'area industriale di Gurgaon-Bawal.

Comitato di lavoro provvisorio
Maruti Suzuki Workers Union,
IMT Manesar, Gurgaon

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