giovedì 22 ottobre 2015

Non solo repressione e guerra popolare diretta dai maoisti



INDIA: 400 OPERAI DELLA PIU’ GRANDE MULTINAZIONALE DELLE GOMME BRIDGESTONE LICENZIATI PERCHE’ VOGLIONO COSTRUIRSI IL PROPRIO SINDACATO
da http://proletaricomunisti.blogspot.it/ 22 settembre Più di 400 lavoratori impiegati nella fabbrica Bridgestone di Manesar sono stati illegittimamente licenziati da parte dei dirigenti dell’azienda dopo che gli operai hanno chiesto la […]




22 settembre
Più di 400 lavoratori impiegati nella fabbrica Bridgestone di Manesar sono stati illegittimamente licenziati da parte dei dirigenti dell’azienda dopo che gli operai hanno chiesto la registrazione del loro sindacato. I lavoratori stanno attualmente protestando fuori della fabbrica e si sono riuniti lì per far sentire la loro voce contro l’ingiustizia e l’oppressione che si trovano ad affrontare per mano della direzione della fabbrica.Il 18 settembre 2015 i manager della Bridgestone insieme alla Polizia e buttafuori prezzolati hanno impedito agli operai che si sono riuniti davanti ai cancelli della fabbrica alle 6 del mattino di entrare nella fabbrica e senza alcun preavviso li hanno licenziati. Il problema è iniziato quando gli operai della fabbrica hanno cercato di ottenere la registrazione del loro sindacato. Gli operai della Bridgestone volevano che il loro sindacato si chiamasse Bridgestone India Employees Automotive Union [Sindacato lavoratori auto Bridgestone India] e come da regolamento hanno tenuto due riunioni generali il 12 aprile 2015 e 31 maggio 2015, che ha visto la partecipazione registrata di 31 addetti. Gli operai avevano presentato i documenti necessari al Commissario del Lavoro di Chandigarh insieme alle registrazioni della riunione generale utili alla registrazione sindacale. Ma la direzione della fabbrica ha affermato che dei 31 lavoratori che sono stati registrati come partecipanti alla riunione 11 stavano lavorando nella fabbrica in quel momento. La Direzione ha fatto questa affermazione nel tentativo di ostacolare la registrazione del sindacato. Il Commissario del Lavoro Rakesh Gupta tuttavia ha stabilito che anche se erano presenti solo 20 lavoratori alla riunione ciò permette di registrare il sindacato. Il caso è stato poi passato a Anupam Malik. Il 17 luglio 2015 la verifica dei dati forniti dal sindacato confermava che il processo della registrazione poteva continuare.

Il management della fabbrica ha voluto fermare e scongiurare la registrazione e per farlo ha cercato di trasferire due lavoratori a tempo indeterminato che si trovavano alla testa del sindacato, Krishan Murari e il Segretario presso la fabbrica Bridgestone di Chennai senza alcun preavviso o motivo. Gli operai si sono opposti al trasferimento dei due lavoratori che hanno contribuito a far registrare il loro sindacato. Nella prima settimana di settembre per vendetta nei confronti dei lavoratori e per dissuaderli dall’andare avanti con la registrazione del sindacato la direzione ha licenziato 20 lavoratori senza alcun preavviso. Gli operai sono andati in tribunale ottenendo un permesso per una manifestazione il 17 settembre per protestare contro il licenziamento dei 20 lavoratori a tempo indeterminato impiegati nella fabbrica. Ma il 18 settembre 2015, quando i lavoratori si sono radunati davanti al cancello della fabbrica e cominciare il loro turno dalle 6 del mattino la direzione della fabbrica insieme con la polizia e dei sicari erano già presenti davanti alle porte e stavano cercando di impedire ai lavoratori di entrare. La Direzione ha poi comunicato che avrebbe fatto sapere entro le 06:15 se potevano entrare. Il Direttore Generale Manoj Manchanda, l’Assistente Manager DVK Shan, il Direttore di produzione Sushil Garg, l’Assistente Manager Tarun Kaushik, i funzionari Amit Chaudhary e Sompal erano presenti alle porte e su loro ordine la Polizia ha caricato i lavoratori. I sicari presenti hanno trascinato con la forza tre operai nello stabilimento industriale dove sono stati messi sotto pressione da parte della Direzione per firmare documenti in bianco o andare in silenzio al lavoro nello stabilimento. Uno dei tre operai, Umesh, ha firmato su un foglio bianco ed è poi uscito mentre gli altri due hanno ceduto alle pressioni della direzione in quanto anche loro sono stati minacciati di licenziamento.
Dopo questo alterco la direzione con l’aiuto di un lavoratore, Gopi, ha attirato delle lavoratrici impiegate nella fabbrica e farle lavorare su quel turno. Le lavoratrici della fabbrica sono impiegate nel lavoro di sbavatura, mentre la forza lavoro maschile fa quello che viene chiamato stampaggio. La direzione dopo essere riuscita a portare la forza lavoro femminile all’interno della fabbrica il 18 settembre, ha costretto le operaie a fare lo stampaggio (un lavoro che non avevano mai fatto in precedenza), e ne ha abusato comportandosi male. La direzione ha fatto pulire alle donne la fabbrica e fatto fare un lavoro che non conoscevano. Da quel momento la direzione sta portando lavoratori a contratto dai labour chowk [piazze e luoghi dove si riuniscono i disoccupati in attesa di lavoro] a lavorare in fabbrica. Nel tentativo di reprimere i lavoratori la direzione ha finora licenziato 400 operai ivi compreso circa 150 lavoratori a tempo indeterminato. Ciononostante i lavoratori hanno deciso di non cedere alla repressione e stanno portando avanti una protesta fuori dalla fabbrica chiedendo che vengano loro garantiti i diritti.
Un tale incidente non è senza precedenti, un attacco simile era scoppiato presso la fabbrica Sri Ram Piston di Bhiwadi in cui i lavoratori chiedevano la registrazione del loro sindacato. Poi è stato il governo del Rajasthan e ora è il turno del governo di Haryana. Ma la storia rimane la stessa, le 260 leggi sul lavoro a garanzia dei lavoratori di questo paese rimangono sono un’illusione per la grande maggioranza della forza lavoro. I lavoratori della società Bridgestone stavano cercando di ottenere la registrazione del loro sindacato negli ultimi 6 mesi e durante questo periodo di tempo la direzione ha fatto del proprio meglio per rompere l’unità dei lavoratori o ostacolare il processo presentando false informazioni all’ufficio del Commissario del Lavoro e quando nessuna di queste tattiche ha funzionato la direzione ha spudoratamente licenziato i lavoratori e li ha fatti picchiare con l’aiuto della polizia. In questo momento mentre questo resoconto viene scritto, circa 152 lavoratori a tempo indeterminato e lo stesso numero di lavoratori a contratto stanno protestando contro la direzione.
Il coraggio dei lavoratori deve essere applaudito dato che hanno scelto di opporsi alla Direzione, e tuttavia ognuna di queste lotte deve essere combattuta a livello settoriale per essere in grado di avere successo. Solo una lotta sindacale per settore, lotta per i diritti di migliaia di lavoratori impegnati nel settore automobilistico, può affrontare le questioni relative agli operai.

da Bigul Mazdoor Dasta e Automobile Industry Contract Workers Union [Sindacato degli operai a contratto dell’industria automobilistica]

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