martedì 1 marzo 2016

Il Partito Comunista dell'India (Maoista) fa appello al popolo ad unirsi per combattere contro gli stupri, molestie, falsi scontri e violazione dei diritti umani



Martedì 23, il Comitato Speciale di Zona Dandakaranya (DSZC) ha diffuso un comunicato che critica fortemente l’attacco contro Soni Sori, attivista per i diritti dei tribali e rappresentante dell’AAP nel Lok Sabha (Camera dei deputati), in cui fa appello agli esponenti pubblici e alle popolazioni locali a dimostrare con forti e intensificate iniziative contro le atrocità del Bastar. Il portavoce Vikalp del DSZC nel comunicato rilasciato ai media afferma "la coraggiosa presa di posizione di Soni Sori contro gli abusi sulle donne da parte delle forze di sicurezza non è andata giù alla polizia e al governo che l’hanno colpita ancora una volta per chiuderle la bocca."
A proposito della visita del primo ministro Narendra Modi, i maoisti affermano che se in occasione della sua prima visita, l'anno scorso, avanzò la proposta di un Salwa Judum II, questa volta, premettendo l’attacco a Sori, vuole inviare il messaggio che chiunque faccia sentire la sua voce contro il governo sarà considerato maoista o simpatizzante, "si tratta di un’assoluta violazione dei diritti umani.". Denunciando gli abusi sulle donne, i falsi scontri e le finte e rese, gli stupri di gruppo che si ripetono nella regione in conflitto, il portavoce afferma che sono tentativi di mettere a tacere chiunque levi la sua voce contro le ingiustizie, perché il mondo non deve conoscere la verità. Accusando i governi centrale e dello stato, le organizzazioni sponsorizzate da RSS e BJP Samajk Ekta Manch, Naxal Pidit Sangh e Salwa Judum II, i maoisti denunciano che gli attacchi e le aggressioni contro il popolo avvengono con la piena complicità della polizia.
Sori è stata colpita perché già nell’ottobre 2015 aveva alzato la voce contro le aggressioni sulle donne da parte delle forze di sicurezza, portando la questione in tribunale con l'aiuto di avvocati e operatori sociali. I maoisti denunciano anche le intimidazioni della polizia contro il giornalista Malini Subramaniam e altri operatori sociali e di aver impedito perfino a un rappresentante della BBC di lavorare nella regione. Il Partito Comunista dell'India (Maoista) fa appello al popolo a unire le forze per combattere contro gli stupri, gli abusi, i falsi scontri e le violazioni dei diritti umani, conclude la nota.

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