mercoledì 22 febbraio 2017

Contro il governo fascista induvta di Modi



Dr Suresh Khairnar Dr. GN Saibaba
"Se un musulmano parla contro il BJP, è etichettato come terrorista; Se lo fa un indù è un Naxalita"
Lo ha dichiarato il dottor Suresh Khairnar alla cerimonia di premiazione del NCHRO
Nuova Delhi: sabato, 4 febbraio Suresh Khairnar, attivista sociale e difensore dei diritti umani, ha criticato il governo Modi perché polarizza le varie comunità e soffoca la libertà di espressione nel paese.
Ha parlato durante la consegna del premio Mukundan C. Menon - 2016 che gli è stato assegnato per la sua partecipazione attiva nelle questioni sociale e dei diritti umani dall'organizzazione della Confederazione Nazionale dei Diritti Umani (NCHRO).
Il Dr. Suresh nel suo discorso ha detto: "Se un musulmano parla contro il Bjp, lui (o lei) viene etichettato come terrorista e se un indù parla contro di loro, allora viene chiamato naxalita. Siamo tutti consapevoli di come vengono trattati gli attivisti e gli intellettuali che hanno opinioni contrarie al partito di governo", ha detto il dottor Khairnar.
Inoltre, ha condiviso la sua esperienza rispetto alla sua visita in Kashmir. Ha criticato vivamente il governo per aver commesso atrocità contro gli abitanti della valle e ha fatto appello ad un ruolo attivo delle società civili.
"Dal mio ritorno dal Kashmir, mi sento inquieto. Basta andare a vedere la realtà delle atrocità commesse dalle forze [militari] sulle persone nella stanza numero 8 della facoltà di medicina del governo a Srinagar. È giunto il momento per tutti noi di interrogare il governo circa il continuo uso della forza contro il popolo del Kashmir", ha aggiunto.
Dr Suresh Khairnar
Dr. Suresh Khairnar durante la premiazione NCHRO
Il premio è stato consegnato da Kuldip Nayar, giornalista e scrittore affermato in una elegante cerimonia organizzata dal NCHRO presso Indian Law Institute [Istituto di Legge dell’India] presso la Corte Suprema dell'India.
Alla cerimonia di premiazione hanno partecipato il professor G.N Saibaba, il professor S.A.R Geelani, Manisha Sethi di JTSA, EM Abdul Rahiman, presidente di Empower India Foundation e del Prof. P. Koya, segretario generale della NCHRO.
Centinaia di attivisti hanno partecipato alla cerimonia di premiazione.
Il premio è stato istituito dalla NCHRO in memoria di Mukundan Menon, fondatore segretario generale, come riconoscimento di individui, istituti o organizzazioni coinvolte nella protezione dei diritti umani e dell'ambiente. Il prezzo comprende una targa, citazione e un premio in denaro di 25.000 rupie.

giovedì 16 febbraio 2017

La guerra popolare nella Regione del Bastar vista dal South China Morning Post

Ciò che succede in India interessa molto i paesi circostanti che periodicamente fanno articoli per monitorare la situazione. Quel che segue è un articolo sullo stato della guerra popolare nella Regione del Bastar, ricca di materie prime, del quotidiano online cinese South China Morning Post. Come sempre, se da un lato i giornali borghesi non possono smentire la forza della guerra popolare e in parte le giuste ragioni di essa, dall’altro parlano sempre di “popolazioni” innocenti che si ritrovano tra i due combattenti; si tratta di pura incoerenza con le loro stesse descrizioni dello stato delle cose, visto che la guerra popolare è composta essenzialmente di quelle stesse “popolazioni”.

Comunque questo articolo conferma tra l’altro:

  • -          La gigantesca militarizzazione del territorio
  • -          I falsi scontri in cui si uccidono militanti o “simpatizzanti” o “aderenti” al partito maoista
  • -          È falso che i combattenti si “arrendono”
  • -          La persecuzione nei confronti degli avvocati o degli attivisti dei diritti umani che vogliono indagare sulle illegalità e atrocità del governo…


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Bastar -'Il martirio non sarà stato vano' e 'Viva l'esercito guerrigliero del popolo '.
ICSPWI 16 febbraio 2017
Un memoriale per le donne presumibilmente violentate e uccise dalle forze di sicurezza si trova a sei ore di marcia nella giungla nel distretto di Bastar. Esso dice 'Il martirio non sarà stato vano' e 'Viva l'esercito guerrigliero del popolo'.

Con magnifiche cascate, sentieri forestali misteriosi e una popolazione tribale esotica, la regione del Bastar ricca di minerali e coperta da foreste, al centro dello Stato indiano del Chhattisgarh, è benedetta dal tipo di risorse naturali che potrebbero, nelle giuste circostanze, farne una destinazione da vedere, un must, per turisti facoltosi. Eppure, questo non è ancora posto per vacanze.
Lo spargimento di sangue e la paura sono le caratteristiche di questa regione a 1.500 chilometri a sud della capitale nazionale, Nuova Delhi. È nota soprattutto per essere la regione più militarizzata dell'India, dove vi è un membro delle forze di sicurezza per ogni 16 residenti.
Queste forze di sicurezza sono spesso criticate per attacchi violenti e improvvisi. Proprio il mese scorso la Commissione nazionale per i diritti umani dell'India (NHRC) ha evidenziato un incidente in cui sono state violentate 16 donne tribali, dicendo di essere stata "profondamente disturbato dalla situazione in Chhattisgarh" nel corso dell'ultimo anno.
In poche settimane, il governo ha mandato il funzionario di polizia, di grado alto, nella regione - Ispettore Generale del Bastar S.R.P. Kalluri - in congedo a tempo indeterminato in un tacito atto d'accusa per i crimini perpetrati dalle forze di sicurezza contro i residenti tribali. Gli attivisti accusano Kalluri per le vessazioni e intimidazioni nei confronti dei difensori dei diritti umani che hanno avuto luogo sotto il suo mandato. "[Le forze di sicurezza] ottengono l’​​impunità grazie a lui", ha detto Sushil Sharma, il direttore del giornale locale in Hindi, Bastar Bandhu.
Insieme a Kashmir e Manipur nel nord-est, il Bastar è una delle tre regioni in cui il governo indiano è accusato di palesi violazioni dei diritti.

giovedì 9 febbraio 2017

Il Comitato di Sostegno Internazionale alla Guerra Popolare in India ha inviato il seguente comunicato

All'incontro del 4 febbraio sono state prese nuove importanti decisioni, dopo un intenso dibattito, e dopo il forte sviluppo delle giornate internazionali di sostegno del 24 novembre e del 28 gennaio
 
1 – Organizzare grandi e pubbliche manifestazioni in ogni paese per il 20 maggio 2017: 50° anniversaio della "Rivolta di Naxalbari"
2 -  Tour nelle universita e luoghi istituzionali in Europa, contro GreenHunt e la repressione - piano possibile in giugno
3 – Appello a tutti i sostenitori nel mondo e in particolare in Europa a manifestare ad Anburgo il 7 luglio contro MODI con partecipazione al G20

Altre decisioni saranno prese per i media, libri ecc.

ICSPWI
4 february 

info, adesioni, materiali
csgpindia@gmail.com