mercoledì 12 febbraio 2025

Il governo fascista indù di Modi scatena il terrorismo contro gli studenti dell’Università JNU di Delhi


Nel mirino del governo fascista indù di Modi ci sono praticamente tutti i settori sociali che osano ribellarsi alle politiche di svendita delle risorse naturali del paese alle multinazionali locali e internazionali e che soprattutto denunciano il genocidio in corso in diversi stati delle popolazioni tribali che vivono nei territori che fanno gola alle multinazionali.

E il governo etichetta chiunque si ribelli di essere “maoista”, e questo accade anche nell’episodio di questi giorni che riportiamo sotto.

***

Dichiarazione del Fronte Studentesco Rivoluzionario contro l'arresto degli studenti all'Università Jawaharlal Nehru e il terrorismo fascista Hindutva

Questa mattina la polizia di Delhi ha arrestato quattro studenti del campus della Jawaharlal Nehru University (JNU) per aver fatto delle scritte sui muri del campus di condanna del recente genocidio degli indigeni a Bijapur, nel Chattisgarh. Tutti loro sono membri del Bhagat Singh Chhatra Ekta Manch (BSCEM). I poliziotti li hanno picchiati prima di trascinarli via su sei o sette veicoli. La colpa dei compagni è stata quella di aver scritto democraticamente sul muro per protestare contro il continuo

sfruttamento di “Jal Jungle Jameen” da parte degli interessi multinazionali nel Bastar, Chhattisgarh.

Sono passate dodici ore dall'ultima volta che sono stati visti. I loro telefoni cellulari sono stati confiscati. I compagni della BSCEM sono stati falsamente informati dalla polizia che erano stati rilasciati, ma in realtà i compagni detenuti sono stati portati alla stazione di polizia di Vasant Kunj. E non sono ancora stati rilasciati. La polizia li ha aggrediti illegalmente. Il compagno Gaurang sanguinava dall'orecchio mentre veniva torturato dalla polizia. Dopo l'arresto, vengono interrogati. Anche l'organizzazione terroristica dello stato NIA è stata coinvolta.

Possiamo osservare come il terrorismo di stato stia colpendo gli attivisti di tutti i movimenti democratici, progressisti e rivoluzionari a livello nazionale. Quando qualcuno si pronuncia contro il saccheggio delle multinazionali nazionali e straniere, a beneficio del popolo del paese, lo Stato si infuria. I sicari dello stato stanno uccidendo i manifestanti in falsi scontri e con i più vari pretesti. Le uccisioni di massa stanno avvenendo sotto il nome di Operazione Samadhan, Prahar e Kagar. Il 1° febbraio, otto tribali sono stati uccisi nel distretto di Tolimata, nel Chhattisgarh, dopo essere stati etichettati come "maoisti". E quando si protesta contro una cosa del genere, viene coinvolta un'organizzazione terroristica come la NIA.

Noi, il Fronte Studentesco Rivoluzionario, chiediamo l'immediato rilascio di tutti i compagni della BSCEM detenuti. Allo stesso tempo, condanniamo fermamente gli attacchi dello Stato fascista contro i manifestanti in tutto il paese. Esortiamo gli individui e le organizzazioni democratiche progressiste a unirsi contro il regime fascista e i suoi teppisti prezzolati.

Febbraio 4, 2025

lunedì 27 gennaio 2025

Proteste degli scrittori rivoluzionari contro lo stato fascista indù guidato da Modi per la guerra al proprio popolo

 

L’India è attualmente il paese più popoloso al mondo, oltre 1 miliardo e 400 milioni di persone, e vede al suo governo il fascista indù Modi che ha scatenato in tutti questi anni di governo una vera e propria guerra contro il proprio popolo.

In diversi stati del paese federale, soprattutto in quello che viene definito “corridoio rosso”, le lotte popolari sono dirette dai maoisti del Partito Comunista dell’India (Maoista) che sono diventati il principale bersaglio politico-ideologico del governo.

Contro questa guerra popolare in corso il governo attuale (erede in questo senso dei governi precedenti) ha scatenato diverse “operazioni” dai nomi più fantasiosi, da Greenhunt a Kagar, tutte con l’intento di mettere fine per sempre a queste lotte e ai maoisti che le dirigono, e avere mani libere così sulle immense ricchezze naturali da mettere a disposizione delle multinazionali del paese e di quelle straniere.

Ma la brutalità fascista degli attacchi del governo Modi, che sta portando avanti un vero e proprio genocidio, ha messo in moto tantissimi settori della società, dal nord al sud, che si uniscono man mano non solo alla lotta ma alla denuncia delle atrocità del fascismo indù.

L’articolo che riportiamo qui sotto è di un giornalista che ha seguito uno dei tanti incontri delle associazioni che si oppongono a tutto questo.

Per essere informati sugli avvenimenti e per sostenere la guerra popolare segnaliamo (oltre a questo blog), il blog in italiano: https://guerrapopolare-india.blogspot.com/ e quello in inglese: http://icspwindia.site/

**

L'Operazione Kagar rappresenta il tentativo intensificato dello Stato indiano di schiacciare senza pietà le lotte e le aspirazioni degli Adivasi

Gennaio 26, 2025

L'Operazione Kagar rappresenta il tentativo intensificato dello Stato indiano di eliminare il maoismo, che dice di incarnare le lotte e le aspirazioni degli Adivasi. Criminalizzati dallo Stato, i maoisti sono stati dipinti come una minaccia, e con l'Operazione Kagar mette in atto strategie che mettono a repentaglio le loro attività. Questa operazione intreccia motivi economici, culturali e politici, presumibilmente con attacchi di droni alle case degli Adivasi.

L'Associazione degli Scrittori Rivoluzionari (Virasam) ha compilato un opuscolo sull'Operazione Kagar, affermando di voler denunciare i brutali sforzi del governo indiano per scacciare gli Adivasi dalle loro terre, dalle loro foreste. L'opuscolo parla dell'Operazione Kagar come di una più ampia strategia del fascismo brahmanico, evidenziando l'interazione tra corporativizzazione, militarizzazione e Hindutva. Colloca l'operazione all'interno di un quadro più ampio, tracciando parallelismi con le proteste degli agricoltori di Delhi del 2020.

Il Dandakaranya, una regione con una ricca storia di lotta rivoluzionaria, è ora l'epicentro di una violenza implacabile. Per decenni ha sopportato un'oppressione senza precedenti. Nell'ambito dell'Operazione Kagar, più di 100.000 forze paramilitari, supportate da droni e sorveglianza satellitare, sono state dispiegate per schiacciare i maoisti, che hanno base tra gli adivasi.

Storicamente, lo stato indiano ha emarginato gli adivasi per sfruttare la ricchezza forestale e le risorse naturali. Nonostante il loro ruolo vitale nel sostenere l'economia, il loro stile di vita tradizionale è stato sottovalutato. Oggi, gli Adivasi continuano a resistere, lottando per proteggere le loro terre e i diritti costituzionalmente garantiti.

Il ministro dell'Interno Amit Shah ha apertamente dichiarato che il maoismo è il più grande ostacolo allo sviluppo, inquadrando l'operazione come un mezzo per "liberare" la ricchezza del paese, presumibilmente per interessi corporativi. Questa retorica giustifica il dispiegamento di migliaia di forze di sicurezza nella regione. Il BJP, dopo la sua ascesa al potere, ha spinto politiche volte a sradicare il maoismo, spianando la strada alle multinazionali.

L'India centrale è stata testimone di diverse lotte di massa negli ultimi tre anni, con gli adivasi che resistono allo sfollamento e alla distruzione ambientale. La strategia dello Stato prevede la privatizzazione dell'estrazione mineraria del settore pubblico e il rilascio di nuove licenze per l'estrazione mineraria. Ciò ha portato a una maggiore militarizzazione, poiché progetti infrastrutturali come strade e ferrovie aprono la strada all'espansione aziendale.

Dal 2013, il governo del Chhattisgarh ha firmato centinaia di memorandum d'intesa con le multinazionali, con l'obiettivo di sfruttare le grandi ricchezze minerarie della regione. Si dice che questi accordi abbiano spesso ignorato le protezioni costituzionali, come quelle previste dal Quinto e dal Sesto Allegato, portando a diffuse violazioni dei diritti umani.

Le radici di questo sfruttamento risalgono agli anni '90, quando le politiche di globalizzazione hanno rimodellato la struttura federale dell'India. La creazione di stati più piccoli come il Chhattisgarh ha facilitato l'accesso delle aziende alle risorse. In risposta sono emersi movimenti in regioni come il Jharkhand e il Bastar, opponendosi sia alle forme coloniali che a quelle moderne.

 

Strategie statali repressive

Dagli anni '90, lo stato ha impiegato varie tattiche di contro-insurrezione, tra cui uccisioni extragiudiziali, sfollamenti forzati e attacchi alle libertà civili. Il piano Jan Jagran Abhiyan dei primi anni '90 e il piano successivo, Salwa Judum, hanno esemplificato questi metodi brutali. Gli adivasi erano costretti a denunciare i maoisti.

Nonostante un ordine della Corte Suprema nel 2007 di sciogliere attività incostituzionali come il Salwa Judum, lo Stato ha aggirato questo problema introducendo l'Ordinanza sulle Forze di Polizia Armate Ausiliarie del Chhattisgarh, legittimando il ruolo degli Agenti di Polizia Speciali. Nel 2009, l'Operazione Green Hunt ha segnato un'altra escalation nella repressione statale.

Sotto il governo Modi, questi sforzi si sono intensificati. L'Operazione Samadhan nel 2017 ha cercato di eliminare i maoisti, ma non è riuscita a raggiungere i suoi obiettivi. Nel 2024, l'Operazione Kagar aveva intensificato ulteriormente la violenza per distruggere il maoismo dalle sue radici.

L'Operazione Kagar, credono i maoisti e i loro simpatizzanti, incarna la guerra dello Stato indiano contro il proprio popolo, guidata dagli interessi delle multinazionali e dell'Hindutva. Nonostante l'implacabile repressione, la resistenza in Dandakaranya e oltre continua a sfidare questo nesso. La lotta degli Adivasi funge da faro di sfida, esortando i democratici e i progressisti a opporsi a questo assalto ai diritti democratici.

La convention del Fronte Democratico contro l'Operazione Greenhunt a Barnala è stata una risposta appropriata alla spietata Operazione Kagar a Bastar-Harsh Thakor

Il Fronte Democratico contro l'Operazione Green Hunt, Punjab, ha organizzato una "Convenzione provinciale contro la repressione" a Tarksheel Bhawan a Barnala il 19 gennaio. La convention, è stata convocata da Buta Singh, Parminder Singh e AK Maleri e dall'eminente attivista e ricercatore per i diritti tribali Bela Bhatia, nonché da Narvsharan Kaur; ha raccolto leader, intellettuali e attivisti di diverse sfere che hanno discusso di questioni riguardanti i diritti tribali e la repressione statale e si sono uniti in una piattaforma comune.

La cosa più impressionante è stato assistere a una confluenza di circa 500 persone, tra cui persone di diversi strati, che si tratti di agricoltori, lavoratori agricoli, insegnanti, operai industriali e intellettuali. C’è stata la partecipazione di ogni parte del contingente comunista rivoluzionario e democratico del Punjab, a parte il CPI(ML) Nuova Democrazia. Un'espressione molto qualitativa della coscienza democratica del popolo che fermenta a un punto di ebollizione e una testimonianza della capacità delle masse di organizzarsi contro il terrore di stato.

Nell'attuale scenario di pro-fascismo che ribolle in crescendo nel Bastar e in India, è stato un raduno piuttosto tempestivo e accogliente, che simboleggiava la resistenza di massa del popolo contro la tirannia del fascismo corporativo e dell'Hindutva. È stata denunciata l'Operazione Kagar, andando davvero fino in fondo alla sua radice e base, per sezionare le erbacce velenose da cui è nata.

Durante l'evento, i relatori hanno raccontato delle politiche dello stato indiano, che difende le prospettive dei capitalisti aziendali nazionali e stranieri e mette a repentaglio il benessere delle comunità tribali e di altre comunità emarginate. C’è stato il riassunto di come le leggi che salvaguardano i diritti naturali dei popoli indigeni sulle foreste vengano abrogate per promuovere il monopolio delle multinazionali e la tirannia, mentre il governo mostra disprezzo per le leggi esistenti per procurarsi le terre tribali.

I relatori hanno anche condannato il modo in cui la legge è stata trasformata in un'arma per sopprimere le proteste, raccontando che intellettuali, scrittori, avvocati, artisti e attivisti che propagandano i diritti tribali o che criticano le "politiche antipopolari" vengono sempre più etichettati come "naxaliti urbani" e imprigionati.

È stato posto l'accento sul collegamento tra l'oppressione nel Bastar e gli attacchi ai diritti democratici della nazione nel suo complesso. La convenzione ha chiesto una coerente opposizione pubblica a queste azioni repressive, prevedendo che tali attacchi mettano in pericolo ogni movimento nel paese che rappresenti i diritti e gli interessi delle persone, del popolo.

Buta Singh ha presieduto la conferenza, sollevando il morale della folla in ogni frangente, infondendo spirito democratico rivoluzionario.

Anche il dottor Parminder e il professor AK Maleri si sono rivolti all'assemblea e sono stati onorati con ricordi con una fotografia storica di Shaheed Bhagat Singh.

La conferenza ha annunciato l'opuscolo sull’"Operazione Kagar" di Virasam e sul "Marxismo e rivoluzione delle caste" di N. Ravi.

 

Risoluzioni

Le risoluzioni approvate durante la convenzione includevano richieste per l'immediata rimozione dei campi di sicurezza e delle forze speciali dalle regioni tribali, lo sradicamento dei modelli economici favorevoli alle multinazionali che portano allo sfollamento, il rispetto dei diritti tribali su acqua, foreste e terra e l'abrogazione di leggi come l'UAPA. La convenzione ha anche chiesto il rilascio di tutti i prigionieri che hanno scontato la loro pena e ha condannato a gran voce la repressione degli agricoltori da parte del governo del Punjab e altre lotte.

Inoltre, la convenzione ha richiesto un adeguato risarcimento e posti di lavoro per le famiglie colpite da tragici incidenti stradali. All'evento hanno partecipato leader, attivisti, scrittori, giornalisti, razionalisti e altre figure democratiche di varie organizzazioni.

La conferenza ha annunciato l'opuscolo sull’"Operazione Kagar" di Virasam e sul "Marxismo e rivoluzione delle caste" di N. Ravi.

 

Interventi

Bela Bhatia ha attaccato profusamente l'abuso dei diritti umani nel Bastar, riferendosi a questioni di stupro, tortura, arresti incostituzionali, emarginazione dei tribali che sono stati privati dei diritti fondamentali di sostentamento, penetrazione di pratiche di casta brahmaniche o filo-indù. Ha raccontato diversi casi di come siano state falsamente fabbricate prove per interrogare innocenti adivasi o civili come maoisti, di come i bambini e le donne siano stati spesso rimaste senza aiuto durante gli attacchi della polizia, di come alcuni villaggi o caseggiati siano stati trasformati in zone che hanno reso gli abitanti totalmente asserviti alla giurisdizione delle forze di polizia, della spietata soppressione del giornalismo investigativo per denunciare la violazione dei diritti,  e la rottura di ogni resistenza collettiva.

Bela ha penetrato il modo in cui il BJP ha patrocinato le aziende, dando loro la licenza di saccheggiare le risorse naturali come mai prima d'ora, e le procedure legali per salvaguardare gli Adivasi o i diritti civili che hanno toccato il fondo. Allo stesso tempo, ha anche visto in prospettiva come il coraggio e lo spirito implacabile dei tribali siano saliti a livelli ineguagliabili, essendo vittime degli attacchi di stato più mortali sin dall'indipendenza. Ha riassunto come lo schema Surajand, sponsorizzato dai fascisti del BJP-RSS, fosse un miscuglio di corporativizzazione, militarizzazione e Hindutva, che ha estinto senza pietà qualsiasi forma di resistenza democratica al saccheggio delle multinazionali e alla fabbricazione di forze democratiche. In sintesi, ha illustrato come la situazione dei diritti umani sia precipitata a un livello abissale.

Bela ha aderito all'idea che il fascismo brahmanico fosse stato il fattore determinante nel genocidio nel Bastar. Narvsharan ha coperto uno spettro più ampio. Ha abbracciato l'aspetto della repressione sulle donne in particolare, riempiendo le regioni del Punjab, del Manipur e del Kashmir e ha toccato la corda tra l'ideologia Hindutva e la sottomissione delle donne. Ha anche approfondito la cospirazione lanciata dallo stato pro-Hindutva, nel caso Bhima Koregaon. Ha parlato di come la brigata Hindutva abbia colpito i diritti di tutti i settori della società e abbia spogliato i civili dei diritti umani fondamentali nel Manipur e nel Kashmir. Navasharan ha parlato di come l'attuale genocidio nel Chattisgarh potrebbe allargarsi o diffondersi in altre regioni dell'India. A suo avviso, il movimento degli agricoltori ha recentemente insegnato innumerevoli lezioni su come affrontare la potenza della repressione statale.

Parminder Singh si è concentrato su come l'oppressione o il saccheggio neofascista imitino il saccheggio coloniale o imperialista e la natura socio-economica dell'India che non è stata sradicata nel 1947, con il capitale straniero ancora in circolazione e che detta l'economia. Ha affermato che il marcio dell'ascesa del fascismo Hindutva era nelle condizioni economiche di sfruttamento che prevalevano, che sostenevano il latifondismo, il capitalismo e l'imperialismo. Ha espresso la crescente ammirazione per i sacrifici delle forze maoiste e ha sottolineato come sia proprio la necessità del momento di far nascere un movimento democratico di massa per combattere l'offensiva dell'oppressione statale e come il movimento per i diritti democratici debba essere collegato a condizioni socio-economiche oppressive.

AK Maleri ha concluso la conferenza sottolineando il compito imperativo di far convergere tutte le sezioni o le lotte oppresse in un'unica piattaforma, che si tratti di agricoltori, lavoratori agricoli, lavoratori industriali, studenti, giovani, insegnanti, ecc. Ha fornito esempi di collegamento tra la repressione degli operai Maruti e il movimento degli agricoltori. Ha sottolineato la necessità di sconfiggere l'approccio settario per costruire un movimento di ampia base.

Debolezza

Un possibile difetto dell'incontro è stato quello di non porre sufficiente enfasi sul tema del rapporto tra il fascismo Hindutva e la tirannia corporativa o di tracciare un legame tra l'ideologia Hindutva e la subordinazione oppressiva delle masse da parte delle classi sfruttatrici. C'è stata una differenza tra gli oratori e le forze partecipanti sull'analisi del fascismo brahmanico e sulla valutazione del movimento maoista.

**

Harsh Thakor è un giornalista freelance che ha partecipato a questa convention del Fronte Democratico contro l'Operazione Greenhunt a Barnala ed è stato in stretto contatto con il movimento democratico del Punjab per 13 anni, visitando il Punjab innumerevoli volte. Harsh Thakor è un giornalista freelance che si occupa di libertà civili e del movimento Adivasi, traendo spunti dall'opuscolo di Virasam sull'Operazione Kagar

sabato 21 dicembre 2024

IL CASR CONDANNA FERMAMENTE LA MESSA AL BANDO DELL'ORGANIZZAZIONE PER LA SALVAGUARDIA DELLE POPOLAZIONI ADIVASI MOOLWASI BACHAO MANCH

Il governo del fascista indù Narendra Modi continua, nel silenzio dell'informazione internazionale, con lo sterminio delle popolazioni tribali per spianare la strada alle multinazionali e permettere il saccheggio delle risorse naturali e dell'immensa quantità di materie prime di cui è ricco il paese. Usa sempre l'accusa di "appartenenza ai maoisti" nei confronti di chiunque si opponga a questi piani, applicando leggi liberticide
***

 

Il 30 ottobre 2024, il Ministero dell'Interno del Chhattisgarh ha emesso una circolare in cui si afferma che Moolwasi Bachao Manch è un'organizzazione illegale e anti-sviluppo ed è stata bandita ai sensi della draconiana Legge speciale di pubblica sicurezza del Chhattisgarh (CSPSA), senza citare alcuna ragione concreta per lo stesso.

Moolwasi Bachao Manch è un'organizzazione democratica di massa di contadini adivasi del Bastar che lottano contro il saccheggio delle multinazionali e la militarizzazione, in particolare, hanno combattuto contro la costruzione di campi militari e sono stati in prima linea nel movimento anti-campi. Questi campi militari vanno a beneficio solo dello Stato e non degli adivasi-contadini, in quanto spianano la strada ai capitalisti per saccheggiare le risorse del paese. Per questo motivo, lo Stato ha continuamente molestato e soppresso l'organizzazione che fa sentire le voci democratiche del popolo. L'organizzazione ha esercitato il suo diritto fondamentale alla libertà di parola e di espressione e ha lottato contro le attività dello Stato che danneggiano lo stile di vita, i mezzi di sussistenza e la cultura degli adivasi. Negli ultimi 6 mesi, numerosi attivisti dell'organizzazione sono stati rapiti con il pretesto della detenzione. Inoltre, molti attivisti associati all'organizzazione, tra cui Sarju Tekam e Suneeta Pottam, sono stati arrestati con la falsa accusa di essere membri del PCI Maoista. Numerosi attivisti sono stati torturati durante la detenzione illegale dello Stato.

Questo fa parte del tentativo dello Stato di sciogliere completamente Moolwasi Bachao Manch e di reprimere il diritto democratico al dissenso degli Adivasi. La messa al bando dell'organizzazione fa parte della campagna intensificata dello Stato contro Moolwasi Bachao Manch. Mettendo al bando l'organizzazione, lo Stato troverà più facile reprimere gli attivisti che si battono per i diritti e la voce dei gruppi sfruttati e oppressi come gli adivasi con ulteriore impunità. Mettendo al bando l'organizzazione, lo Stato è in grado di esercitare i poteri straordinari della draconiana legge sulla sicurezza.

Lo Stato ha anche etichettato tutti questi attivisti come maoisti, nel tentativo di criminalizzare le voci che dicono la verità al potere. Le tattiche intimidatorie dello Stato e il tentativo di reprimere il dissenso sono contrari ai diritti costituzionali che ogni cittadino ha in questo paese. Lo Stato sta attaccando quegli attivisti che utilizzano i diritti esistenti per garantire la protezione degli Adivasi. Queste sono le persone che parlano dell'uccisione degli Adivasi e della violenza di stato sugli Adivasi e, attaccando le voci che parlano della repressione, cercano di assicurarsi il silenzio degli Adivasi. Il CASR esorta tutte le persone e le organizzazioni democratiche a unirsi e condannare questo attacco fascista all'organizzazione per i diritti degli Adivasi.

CAMPAGNA CONTRO LA REPRESSIONE dello STATO

Comitato Organizzatore

(AIRSO, AISA, AISF, APCR, ASA, BAPSA BBAU, BASF, BSM, Bhim Army, bsCEM, CEM, COLLECTIVE, CRPP, CSM CTF, DISSC, DSU, DTF, Forum contro la repressione Telangana, Fraternità, IAPL, Innocence Network, Karnataka Janashakti, LAA, Mazdoor Adhikar Sangathan, Mazdoor Patrika, NAPM, NAZARIYA, Nishant Natya Manch, Nowruz, NTUI, People's Watch, Rihai Manch, Samajwadi Janparishad, Samajwadi Lok Manch,  Bahujan Samjavadi Manch, SFI, Alleanza per la pace unita, WSS, Y4S)

venerdì 6 dicembre 2024

Il saluto del PCI(Maoista) al Prof. Saibaba

 allegata copia in inglese

PARTITO COMUNISTA

 DELL’INDIA (MAOISTA)

Comitato Centrale

comunicato stampa

Diamo il nostro saluto rivoluzionario al dirigente del movimento

popolare, poeta, intellettuale, scrittore e docente della Delhi

 University Prof. G.N. Saibaba.

Il leader del movimento popolare rivoluzionario, attivista sociale, difensore dei popoli indigeni e professore dell'Università di Delhi, il dr. Gokarkonda Naga Saibaba, è stato sequestrato, implicato in diversi casi montati, incarcerato per 10 anni in condizioni disumane in una cella "Anda" di una prigione in India dal regime fascista brahmanico hindutva. Le bestie feroci in corpi umani, i funzionari delle carceri indiane, avevano ricevuto dallo stato fascista hindutva l'ordine di non fornirgli strutture e servizi sanitari previsti per le persone con disabilità fisiche dalle leggi internazionali e dagli stessi regolamenti delle carceri indiane. A causa della lunga detenzione in cella Anda, il dr. Saibaba è stato colpito da numerose gravi complicazioni di salute. Il 12 ottobre 2024 Saibaba è spirato, dopo essere stato rilasciato in quanto riconosciuto innocente. Lo stato fascista brahmanico hindutva, le leggi repressive per le quali Saibaba è stato processato e i giudici che lo avevano condannato all'ergastolo sono gli unici responsabili della prematura scomparsa del dr. Saibaba. Quella di Saibaba non è semplicemente una morte. È in realtà è un brutale assassinio pianificato dallo stato fascista brahmanico hindutva.

Aveva 57 anni. Per la sua opera disinteressata al servizio degli oppressi dell'India e alle comunità sociali oppresse, il suo lavoro per i movimenti democratici, la sua ferma fiducia nell'obiettivo di un cambiamento radicale della società e la consapevolezza del sacrificio mostrata durante la sua inumana prigionia di 10 anni, nel riconoscere tutti questi sforzi e contributi del dr. GN Saibaba il comitato centrale del PCI (maoista) china la testa e gli rende omaggio rivoluzionario. Esprime la sua solidarietà alla moglie, Compagna Vasanta, alla figlia, Compagna Manjeera, ai suoi amici nel paese e in

tutto il mondo, ai docenti, agli studenti, al personale dell’Università e agli avvocati che hanno lottato ininterrottamente per la sua liberazione e a tutte le organizzazioni che hanno condotto campagne di massa per la sua liberazione. Fa appello tutti quanti hanno sostenuto Saibaba a lavorare per ciò per cui Saibaba ha combattuto fino al suo ultimo respiro.

Il professor GN Saibaba era nato nell'ex distretto di East Godavari, nel villaggio di Amalapuram, in Andhra Pradesh, da una famiglia di contadini poveri di una comunità oppressa. Colpito da poliomielite, era disabile al 90 percento fin dall'età di 5 anni. Si muoveva trascinandosi per terra o su una sedia a rotelle. Conseguì la laurea al Konaseema Banoji Ramsar college (SKBR), completò poi il suo master in inglese presso l'Università di Hyderabad, e infine conseguì il dottorato con "Scrittura indiana in inglese e creazione della nazione: lettura della disciplina". Al momento del suo arresto, Saibaba lavorava da lungo tempo come docente di inglese al Ramlal College dell'Università di Delhi.

Negli anni '90 Le classi dominanti del nostro paese iniziarono ad applicare pesantemente le politiche imperialiste di liberalizzazione-globalizzazione-privatizzazione. Subito diverse organizzazioni democratiche e rivoluzionarie formarono l'All India People's Revolutionary Resistance Forum (AIPRF) per opporsi e costruire movimenti contro le multinazionali imperialiste, la borghesia compradora e il latifondo feudale. Per più di dieci anni, fin dalla nascita di questa organizzazione e per più di un decennio, il compagno Saibaba ha lavorato per essa, collaborando alla sua direzione, operando con diversi intellettuali progressisti e democratici, con il loro supporto e partecipazione. Ha dato preziosi contributi all’edizione della rivista dell'organizzazione, entrando a far parte della redazione, rilasciando dichiarazioni stampa e interviste.

Il dr. Saibaba ebbe un ruolo chiave nell'organizzazione del seminario internazionale sulla questione della nazionalità a Delhi nel 1996 sotto l’egida dell'AIPRF. Per la rivendicazione di uno Stato di Telangana, il popolo di quella regione aveva lanciato una seconda ondata di movimento con cui esigeva un Telangana democratico e fu adottata la "Dichiarazione di Warangal". Saibaba è stato uno degli oratori di quell'incontro. Nel 2004 a Mumbai, a fronte del World Social Forum (WSF), Saibaba lavorò con successo all’organizzazione del "Mumbai Resistance 2004", con la leadership di oltre 310 organizzazioni politiche progressiste, democratiche e rivoluzionarie, e in seguito, alla formazione del People's Democratic Forum of India (PDFI) con diverse organizzazioni di massa, dove svolse un ruolo di primo piano. È stato rappresentante dell'AIPRF nella "International League of People's Struggles" (ILPS). Con la direzione dell’AIPRF Prima e poi del Revolutionary Democratic Front (RDF), sono stati organizzati diversi convegni, seminari e incontri sul fascismo hindutva, sulla questione delle nazionalità, sulla violenza di Stato, sui problemi dei dalit e dei lavoratori e poi per la promozione del "movimento contro la deportazione per lo sviluppo popolare" (VVJVA). Saibaba vi svolse un ruolo gigantesco, producendo molti articoli e dichiarazioni per questi programmi e organizzazioni. Immensi sono i contributi di Saibaba alla formazione del RDF e in seguito alla sua direzione per un decennio. Nei diversi movimenti, seminari e incontri organizzati dal RDF in tutto il paese il ruolo di Saibaba è stato cruciale. Contro il movimento popolare e le masse in lotta le classi dominanti indiane schierarono le forze armate e di polizia centrali e di diversi stati, scatenando una dura repressione. In questo contesto, furono lanciate diverse campagne di terrore bianco controrivoluzionarie, quali "Salwajudum" in Dandakaryana, "Sendra" in Jharkhand, "Harmad Vaahini" nel Bengala Occidentale e "Peace March" in Odisha. Il compagno Saibaba, insieme e con il supporto di organizzazioni democratiche e progressiste, intellettuali, studenti, levarono la loro voce contro di essa e promossero movimenti nel paese e in molte altre parti del mondo. Quando nel 2009 lo stato indiano lanciò la Operazione "Green Hunt", con l’intenzione di cancellare il movimento rivoluzionario democratico dal paese, Saibaba fu una delle voci contrarie. Allo stesso tempo, fu tra i tanti che sostennero la resistenza del popolo di Lalgarh e svolse un ruolo cruciale nella costruzione di movimenti a sostegno di essa. Diede il suo prezioso contributo ai movimenti in tutto il paese nel 1990 e nel 2000. Dato che il RDF era il centro di diversi movimenti in tutto il paese, nell'agosto 2012 il governo dell'Andhra Pradesh lo mise al bando. Successivamente, anche il governo centrale, insieme ai governi di diversi stati indiani, mise al bando l'RDF in tutto il paese.

Su ordine del governo centrale indiano, nel maggio 2014 la National Investigating Agency (NIA) imbastì contro il Prof. Saibaba, due dirigenti di organizzazioni democratiche di Delhi e tre adivasi di Gadchilori e Bastar inchieste montate ai sensi delle leggi draconiane dello stato del Maharashtra, dell'UAPA e di diverse altre norme repressive della legge indiana, accusandoli di aver avuto legami con il PCI (maoista). Negando ripetutamente la libertà su cauzione, lo stato indiano ha pianificato di uccidere Saibaba, disabile al 90 percento, dentro una prigione. Grazie al duro lavoro dei suoi avvocati e dei movimenti per il suo rilascio promossi da diverse organizzazioni democratiche, studenti, intellettuali, scrittori, e causa del peggioramento della sua salute, nel giugno 2015 l'Alta corte di Mumbai gli concesse la libertà su cauzione. Ma nel dicembre 2015 fu nuovamente incarcerato. Saibaba, disabile al 90 percento, costretto sulla sedia a rotelle, fu ritenuto dai giudici una minaccia per la sicurezza dell'India. Ne uscì nell'aprile 2016, quando la Corte Suprema gli concesse di nuovo la libertà su cauzione. Nel maggio 2017, nonostante l’assenza di prove fondate, il tribunale distrettuale di Gadchilori dichiarò Saibaba e gli altri 6 colpevoli ai sensi dell'UAPA. Uno di loro fu condannato a 10 anni di carcere duro e gli altri all'ergastolo. Uno di loro, uno degli adivasi, il Compagno Pandu Naroti, morì di influenza suina perché non ricevette cure mediche adeguate. Il 29 marzo 2017 il comitato centrale del CPI (Maoista) proclamò uno sciopero nazionale per il rilascio del Prof. Saibaba e degli altri coimputati. Il 30 aprile 2020, l'OHCHR delle Nazioni Unite riferì che una commissione speciale aveva fatto appello allo Stato indiano per il rilascio immediato di Saibaba a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute. Ma il 28 luglio 2020 l'Alta Corte di Mumbai respinse la richiesta di libertà su cauzione per 45 giorni per motivi medici. Quando sua madre morì di cancro a 74 anni, a Saibaba non fu nemmeno concesso il permesso di partecipare al funerale. Iniziò poi uno sciopero della fame a oltranza per la rimozione della telecamera di sorveglianza installata nel suo bagno, che interruppe Ha ritirato lo sciopero il 22 ottobre 2020, quando la telecamera a circuito chiuso fu stata rimossa. Il 14 ottobre 2022 l'Alta Corte di Mumbai dichiarò Saibaba e altri 5 imputati non colpevoli per assenza di prove valide ed emise ordine di scarcerazione. Annullò anche la sentenza di ergastolo del tribunale distrettuale di Gadchilori. Ma la Corte Suprema ordinò la sospensione della decisione dell'Alta Corte di Mumbai in forza del ricorso dello stato del Maharashtra. Ordinò allora all'Alta Corte di Mumbai di riconsiderare la sua sentenza. Infine, le false prove prodotte non hanno retto e il 7 marzo 2024 l'Alta Corte di Mumbai ha rilasciato Saibaba e gli altri 5 che insieme a lui sono stati rilasciati da innocenti dopo 10 anni di carcere duro.

Uscito di prigione, ha rilasciato diverse interviste a media e giornalisti, in cui ha denunciato come le prigioni distruggano i valori umani. Ha dichiarato che la Costituzione indiana non è rispettata nelle prigioni indiane, le atrocità nelle prigioni sono più frequenti che all’esterno, dilagano le discriminazioni di casta, addirittura nel manuale carcerario è scritto che il lavoro verso i prigionieri deve essere svolto secondo le loro caste e per protestare contro tutte queste ingiustizie nelle prigioni non c'è altro modo se non lo sciopero della fame. Ha affermato che è fondamentale il sostegno dato dall'esterno a chi lotta nelle prigioni. Ha sottolineato che i boss della malavita e la maggior parte dei leader politici borghesi che finiscono in carcere ottengono la libertà su cauzione e sono rilasciati rapidamente, mentre per i dirigenti del movimento democratico è estremamente difficile ottenere la libertà su cauzione. Ha raccontato che nella prigione del Maharashtra è stato colpito da paralisi, che ha gravemente danneggiato i suoi polmoni e che oltre a ciò ha dovuto lottare contro 21 nuove patologie. Ha denunciato che è stato l’aver alzato la voce insieme alle organizzazioni democratiche contro la Operazione Green Hunt e la repressione dei popoli indigeni la ragione per cui è stato sequestrato a Delhi, portato davanti la corte di Gadchilori e mandato in prigione per una montatura. Ha anche rivelato che è stato persino imputato nel caso di Bhima Koeregaon quando era già in prigione. Con giusta rabbia ha sottolineato che nelle prigioni i detenuti vengono torturati fisicamente e mentalmente. Ha raccontato di essere stato costretto in una cella Anda, dove un essere umano non può vivere. Gli è stato persino negato di vedere sua madre in una bara ai suoi funerali. Ai media ha ribadito che nonostante qualsiasi avversità, avrebbe continuato a lavorare per gli oppressi come attivista per i diritti umani e come docente.

Durante l'incontro con la stampa in Telangana, esprimendo la sua gratitudine, ha affermato che è stata la terra di Telangana a farlo crescere come essere umano, che dal movimento popolare in Telangana ha imparato e preso consapevolezza, che è stato da qui (Telangana) che ha ricevuto incoraggiamento a combattere la Operazione Green Hunt. Ha inoltre affermato che tutti coloro che hanno lottato giorno e notte per la sua liberazione nel paese e all'estero sono stati fonte di ispirazione per lui, spingendolo a combattere contro lo stato indiano anche all'interno della prigione.

Quando la polizia lo ha arrestato il 14 maggio 2014, i sostenitori del fascismo hindutva all'università lo sospesero dal lavoro e nell'aprile 2021 fu rimosso dal suo incarico. Quando è stato rilasciato dalla prigione da innocente, diversi docenti hanno avanzato la richiesta di reintegrare Saibaba.

La vita per il movimento del compagno Saibaba è un modello. Era un buon amico per i colleghi e un buon insegnante per i suoi studenti. Ogni sua azione nei movimenti era piena di spirito e coraggio. Nonostante soffrisse una disabilità fisica al 90 percento, non ha permesso che questa rappresentasse un ostacolo per nella sua vita privata e nei movimenti popolari. Ha prodotto diversi scritti ispiranti ai grandi poeti Gurujada Apparao, Sri Sri e al poeta keniano Ngugi Wa Thiong'o. Il suo primo scritto in telugu fu pubblicato sulla rivista "Srujana". Le sue poesie in carcere, che infondevano speranza in un futuro migliore, sono state pubblicate in forma di libro.

La prematura scomparsa del compagno Saibaba è una grande perdita gli oppressi, le comunità sociali oppresse, le diverse nazionalità, i movimenti democratici nel paese e all'estero. Dagli anni '90 ha lavorato duramente per il movimento popolare democratico rivoluzionario. Oltre ai suoi familiari, gli hanno dato pieno sostegno i suoi amici, studenti e organizzazioni. La sua forza nell’affrontare la dura repressione proveniva dalla sua lotta per gli oppressi. Il lavoro che ha svolto per gli oppressi e per un cambiamento qualitativo nella società, mettendo a frutto tutto il suo potenziale mentale e fisico, rimarrà sempre un ideale per le forze democratiche, progressiste e rivoluzionarie. È stato un vero dirigente della vera democrazia, dei dalit e degli oppressi, della libertà e della giustizia sociale. In un momento in cui il regime fascista brahmanico hindutva ha scatenato contro il movimento popolare la "Operazione kagaar", in particolare nell'India centrale e orientale, allo scopo di eliminare il partito maoista che guida quei movimenti, la scomparsa improvvisa del compagno Saibaba è una grande perdita per il movimento popolare. Ma il coraggio da lui dimostrato animerà sempre i movimenti democratici per i diritti degli oppressi.

Il Comitato centrale del PCI (maoista) fa appello a tutte le forze e organizzazioni democratiche, progressiste, laiche, patriottiche e rivoluzionarie a trarre ispirazione dal compagno Saibaba e a intensificare e diffondere i movimenti democratici in tutto il paese. 

Abhay

portavoce Comitato Centrale


IMPORTANT - COMMUNIST PARTY OF INDIA (MAOIST) Central Committee On demise of Saibaba - Press Release - ICSPWI call for maximum diffusion!


12 October, 2024
Let us give revolutionary salute to leader of the people's

movement, poet, intellectual, writer and lecturer of Delhi

University Prof. Dr. G.N. Saibaba.

 
Revolutionary people's movement leader, social activist, well-wisher of indigenous people, and professor of Delhi University Dr. Gokarkonda Naga Saibaba was kidnapped, booked in several foisted cases, incarcerated for 10 years in inhuman conditions in 'Anda' cell of the Indian prison by the brahmanic hindutva fascist regime. The wild beast in the human form- the officers of the Indian prison houses- were ordered by the hindutva fascist state to not provide required facilities and health services given to physically-handicapped people as per the international provisions and Indian jail manuals. Due to incarceration in Anda cell for long duration, Dr. Saibaba got affected with several serious
health complications. 

After his release as innocent, Saibaba took his last breath on 12 October, 2024. The brahmanic
hindutva fascist state, repressive laws under which Saibaba was charged, and the judiciary that sentenced Saibaba tolife-imprisonment are solely responsible for the untimely demise of Dr. Saibaba. 

The death of Saibaba is not simply a death. In fact it is an well-organized brutal murder of Saibaba by the brahmanic hindutva fascist state. He was 57 years old. His selfless services to India's oppressed people and oppressed social communities, his work for democratic movements, his firm belief in the goal of fundamental change of society, and his consciousness for sacrifice shown during his inhuman incarceration 10 years period, the central committee of CPI (Maoist), while upholding all these
efforts and contributions of Dr. GN Saibaba bow its head and pays revolutionary homage to him. 

It expresses its solidarity to his wife Com. Vasanta, daughter Com. Manjeera, friends in the country and across the world, professors of universities, students, staff, and the lawyers who worked day and night for his release, and all organizations that carried out mass campaigns for his release. It gives call to all those people who stood with Saibaba to work for what Saibaba stood for till his last breath.
Professor GN Saibaba was born in the erstwhile East Godavari District, Amalapuram village of Andhra Pradesh in a poor peasant family in oppressed community. Being affected with polio, he was 90 per cent physically-handicapped at the age of 5. He always used to crawl on ground or used to be on wheelchair. He topped in his graduation in Konaseema Banoji Ramsar (SKBR) college. Afterwards, he completed his MA in English from University of Hyderabad. After that he did his Ph. D in 'Indian writing in English and Nation making: Reading the Discipline'. Before his arrest, Saibaba worked as lecturer of English for long-time at Ramlal college at Delhi University.
The ruling classes of our country started implementing intensively in 90's imperialist policies of liberalization-globalization-privatization. Immediately, All India People's Revolutionary Resistance Forum (AIPRF) was formed by several democratic and revolutionary organizations to oppose and build movements against imperialist-MNCs, comprador bourgeois and feudal landlords. Working with the leadership of this organization, working with several
progressive and democratic intellectuals, with their support and participation, Comrade Saibaba worked right fromthe first day of the organization for more than one decade. He gave valuable contributions to bring out the organization's magazine by being part of its editorial board, releasing press-statements and interviews. Dr Saibaba played a key role in organizing international seminar on Nationality Question at Delhi in 1996 under the banner of AIPRF. For the demand of the Telangana state, the people of that region launched second-phase of the movement in which the demand for a democratic Telangana was raised and 'Warangal Declaration' was released. Saibaba was one of the speakers in the meeting. In 2004 in Mumbai in direct opposite to World Social Forum (WSF), with more than 310 progressive, democratic and revolutionary political organizations leadership Saibaba worked to successfully organize 'Mumbai Resistance 2004' and afterwards, in the formation of People's Democratic Forum of India (PDFI) with several mass organizations, Saibaba played a prominent role. He was a representative of AIPRF in 'International League of People's Struggles' (ILPS). First AIPRF and then in the leadership of Revolutionary Democratic Front (RDF), several workshops, seminars and meetings were organized on hindutva fascism, Nationality Question, State-violence, dalit and workers' problems and afterwards in the formation of 'Anti-Displacement and people's development movement' (VVJVA), Saibaba played a gargantuan role. For these programs and organizations,he wrote many articles and statements. 

In the formation of RDF and later on giving leadership to it for a decade, Saibaba's contributions are immense. In the movements organized by RDF across the country, seminars and several
meetings, Saibaba's role was crucial. The Indian ruling classes deployed central armed police forces and several state armed forces and launched severe repression on the people's movement and the masses. In this background, several anti-revolutionary white-terror campaigns were launched for example, 'Salwajudum' in Dandakaryana, 'Sendra' in Jharkhand, 'Harmad Vaahini' in West Bengal and 'Peace March' in Odisha. Then Comrade Saibaba along with democratic, progressive organizations, intellectuals, students and with their support raised voice against it and launched movements in the country and in many other parts of the world. When the Indian state launched operation "Green Hunt" in 2009 with ill-conceived thought to eliminate the democratic revolutionary movement from thecountry then Saibaba was one of the voices against it. At the same time, he was one amongst many who stood in the
support of Lalgarh people's resistance and played a crucial role in building movements in support of it. 

He gave hisvaluable contributions to the movements across the country in 1990 and 2000. As RDF was the center of several movements across the country, the Andhra Pradesh government banned it in Aug, 2012. Whereas along with several state governments, the central government banned RDF all over the country.
Following the order of the central government of the Indian state, the National Investigating Agency (NIA) inMay 2014, booked fabricated charges under draconian Maharashtra State laws, UAPA and several other repressive provisions of the Indian law on Prof Saibaba, two democratic organizations leaders from Delhi, and three adivasi people from Gadchilori and Bastar for having links with CPI (Maoist). By denying bails on number of occasions, the Indian state planned to kill 90 percent physically-handicapped Saibaba inside the jail. Due to hard labour by his lawyers, and movements build for his release by several democratic organizations, students, intellectuals, writers and his deteriorating health, he was granted bail in June 2015 by the Mumbai High Court. But in December 2015, he was again sent to jail. 90 per cent physically-challenged Saibaba who was confined to wheelchair was perceived as a threat to
the India's security by the Judiciary. Again, he came out in April 2016 when the Supreme Court granted bail to him. In spite of not having proper evidences, in May 2017, Gadchilori district court held Saibaba and 6 others as guilty under UAPA. One was sentenced to 10 years rigorous imprisonment and rest of them were sentenced to life-imprisonment.
Among them, one of the adivasi person Com. Pandu Naroti lost his life because he failed to get proper medicaltreatment for Swine flu.

 For the release of Prof. Saibaba and other co-accused, the central committee of CPI (Maoist)
gave a call for a country-wide strike on 29 March, 2017. On 30 April 2020, the United Nations OHCHR related one special panel appealed Indian state to immediate release of Saibaba on the ground of his deteriorating health conditions. But the Mumbai High Court rejected the petition for bail on medical grounds for 45 days on 28 July 2020. When his 74 years old mother passed away due to cancer, Saibaba was not even granted permission to participate in her funeral. He began indefinite hunger-strike for the removal of CCTV camera installed in his toilet. He took his strike back on 22 October, 2020 when the CCTV camera were removed from his toilet. On 14 October, 2022 the Mumbai High Court declared Saibaba and other 5 persons as innocents as there were no evidences against them and gave order
for their release. It also turned down the Gadchilori district court judgement of life-imprisonment. But the Supreme Court gave stay order on the decision of the Mumbai High Court on the appeal of Maharashtra state. It ordered the Mumbai High Court to re-think its judgement. At last, the false evidences couldn't stand and the Mumbai High Court released Saibaba and other 5 persons on 7 March 2024. Along with him other persons were released as innocents from jail after spending 10 years of rigorous imprisonment.

After coming out from jail he gave several interviews to media channels and journalists, where he stated how jails destroys human values. He also stated that the Constitution of India is not valued in the jails of India, atrocities are more in jails than in the outside world, caste discriminations are rampant, even in the jail manual it is written that work should be given in jail according to the castes of the prisoners, to protest against all these injustices in jails apart from hunger-strike there is no other way. He also stated it is vital to give support from the outside to the struggling
people in the jails. He pointed out that the underworld dons and most of the bourgeoisie political leaders who come to jail get bails and are quickly released, whereas the leaders of the democratic movement find extremely difficult to get even bails. He said that in Maharashtra jail he was affected from Paralysis that severely affected his lungs, not only this, he was struggling from 21 types of new health ailments. He stated that raising voice against operation green hunt and repression on the indigenous people along with democratic organizations were the reasons for which he was kidnapped from Delhi, brought to Gadchilori court and sent to jail in a fabricated case. He also brought to notice that he was even booked in the Bhima Koeregaon case when he was inside the jail. His anger is justified when he pointed out that in jails the inmates are physically and mentally tortured. He narrated how he was pushed in the Anda cell
where a normal human being cannot live. He was even denied to see her mother's dead body on her funerals. To the media he pointed out that in spite of whatever circumstances, he will continue to work for the oppressed people as human rights activist and as a teacher.
In Telangana press meet, while expressing his gratitude he stated that, it was the land of Telangana that
developed him as a human being, from the people's movement in Telangana he was taught and became aware, He stated that it was from here (Telangana) he got encouragement to fight against operation green hunt. He further stated that all those who struggled day and night for his release in the country and abroad was inspiration for him that made him to fight against the Indian state inside the jail.
When police arrested him on 14 May 2014, supporters of hindutva fascist in the University suspended him
from his job and in April 2021 he was removed from his job. When he was released from jail as innocent, several professors raised the demand to reinstate Saibaba to his former job.

Comrade Saibaba's movements life is ideal. He was a good friend to his colleagues and a teacher to his
students. His entire behavior in the movements was full of spirit and courageous. In spite of suffering from 90 per cent physically-disability, it could not become hurdle for him in his private life and in the people's movements. He wrote several writings by getting inspired from great poets Gurujada Apparao, Sri Sri and the Kenyan poet Ngugi Wa Thiong'o.
His first Telugu writing was published in 'Srujana' magazine. His jail poems that pins hope for a better future was published in a book form.

The untimely demise of Comrade Saibaba is a great loss for the oppressed people, oppressed social
communities, people of distinct nationality, democratic movements in the country and abroad. He laboriously workedfor the revolutionary democratic people's movement from 1990s. Apart from his family members, his friends,students, and organizations gave full support to him. His power to face severe repression was derived from his struggle for the oppressed people. The work that he has done for the oppressed people and for the qualitative change in society by putting all his mental and physical potential will always remain an ideal for democratic, progressive, and revolutionary forces. He was a true leader of genuine democracy, dalit and oppressed people, freedom and social justice. 

At a time when the brahmanic hindutva fascist regime has unleashed "operation kagar" on the people's
movement, especially in the central and eastern India with the aim to eliminate the Maoist party that is giving leadership to those movements the sudden demise of Comrade Saibaba is a great loss for the people's movement. But the courage shown by him will always encourage the democratic movements for the rights of the oppressed people.

The Central Committee of CPI (Maoist) appeals to all democratic, progressive, secular, patriotic, revolutionary forces and organizations to get inspire from Comrade Saibaba and intensify and spread the democratic movements across the country.


Abhay,
Spokesperson,
Central Committee,
CPI (Maoist)

giovedì 21 novembre 2024

Leviamo le nostre voci contro l'istituzione del poligono di manovra dell'esercito indiano a Maad! PARTITO COMUNISTA DELL'INDIA (MAOISTA)

 

Leviamo le nostre voci contro l'istituzione del poligono 

di manovra dell'esercito indiano a Maad!

PARTITO COMUNISTA DELL'INDIA (MAOISTA) Comitato Centrale

Comunicato stampa

 
Restiamo fermamente al fianco del popolo Maad che si oppone fermamente alla decisione di consegnare le proprie terre e foreste all'esercito indiano!

Opponiamoci al coinvolgimento dell'esercito indiano nella guerra genocida in corso che va sotto il nome di Operazione Kagaar


Cari amici e compagni,


Negli ultimi 10 mesi, le regioni tribali dell'India centrale e orientale sono state testimoni di attacchi genocidi senza precedenti in nome dell'Operazione Kagaar e dell'Operazione Clean (pulizia). Lo Stato indiano è in guerra, non con alcune forze esterne, ma con il suo stesso popolo da più di due decenni. Attualmente, secondo le classi dominanti, questa guerra ha raggiunto la sua "fase finale e decisiva". La regione di Maad è stata la patria della tribù Madia molto prima che esistesse un paese chiamato India. Secondo la costituzione indiana, la tribù Madia rientra nella categoria PVTG (Particular Vulnerable Tribal Group-Gruppo tribale particolarmente vulnerabile). In questa vasta distesa circondata da colline, fitta foresta e fiumi perenni, le persone vivono in villaggi sparsi con una piccola popolazione umana. Questo popolo vive in completa armonia con la natura e pratica il metodo di coltivazione del taglio e della combustione da generazioni. Lo stato indiano è molto ansioso di prendere il controllo di questa vasta regione sotto il suo controllo per stabilirvi un campo di manovra dell'esercito da più di un decennio.

Con l'obiettivo di eliminare il Partito, PCI (Maoista), entro marzo 2026, il governo centrale sotto la guida dell'Hindutva BJP ha preso la decisione molto disastrosa di stabilire immediatamente il poligono di manovra dell'esercito nella regione di Maad. A questo scopo, ha chiesto alla gente di lasciare i loro villaggi e le loro foreste per gli impieghi dell'esercito. Il PCI (maoista) condanna con parole forti il disegno nefasto e fascista del governo del BJP di stabilire un poligono di manovra dell'esercito nella regione di Maad e fa appello al popolo e alle forze democratiche affinché si oppongano a questa decisione del governo. Il governo centrale ha deciso di stabilire un poligono di manovra dell'esercito indiano nella regione di Maad, nel distretto di Narayanpur del Chattisgarh. Per questo, è in corso un'indagine su 54.543 ettari di terra tra i villaggi di Sonpur e Garpa a Maad. Allo stesso modo, i funzionari del dipartimento delle entrate stanno facendo un'indagine sulla proprietà delle popolazioni, che si oppongono fortemente. A partire dal 2011, gli sforzi per la creazione di campi di addestramento dell'esercito nell'area del movimento rivoluzionario continuano. Ma non si è potuto concretizzare fino ad ora a causa del massiccio movimento militante popolare contro tale disegno.

È importante notare che lo Stato indiano, nella sua guerra contro il popolo, ha usato l'esercito indiano contro il movimento rivoluzionario e il Partito Maoista in diverse forme mascherate, da più di due decenni. Oltre all'esercito indiano, l'uso dell'aeronautica indiana (IAF) e dei suoi servizi è ampiamente utilizzata dallo Stato indiano per la sua guerra contro il popolo. Le forze speciali come Garud, appartenenti all'IAF e le 'NSG (Guardie di Sicurezza Nazionale) vengono schierate per combattere contro l'EPGL e il popolo rivoluzionario. Le aree del movimento rivoluzionario oggi assomigliano a uno dei luoghi più militarizzati del pianeta. Più di 600.000 paramilitari stanno conducendo una guerra ingiusta. In particolare nella regione del Bastar, il rapporto tra personale armato e popolo è di 9 a 1. Le operazioni militari in corso stanno creando il terrore bianco nelle menti e nei cuori del popolo rivoluzionario. Non è errato dire che la "democrazia" in India è praticata dalle classi dominanti sotto la minaccia delle armi. Anche i veicoli aerei senza pilota (UAV) prodotti negli Stati Uniti e in Israele vengono utilizzati su vasta scala. Non sono utilizzati solo per scopi di sorveglianza e ricognizione, ma anche per bombardamenti aerei su villaggi tribali e campi di guerriglia rivoluzionaria nelle regioni centrali e orientali dell'India. C’è anche il coinvolgimento della DRDO (Defence Research and Development Organization-Organizzazione per lo sviluppo e la ricerca della Difesa) e dell'ISRO (Indian Space Research Organization-Organizzazione indiana per la ricerca spaziale) nella lotta contro il movimento rivoluzionario sotto la guida del PCI (Maoista).

Diverse agenzie di intelligence stanno lavorando giorno e notte per eliminare la leadership del movimento rivoluzionario in operazioni segrete. I programmi di contro-insurrezione in India sono direttamente guidati dalle forze imperialiste, in particolare dagli imperialisti statunitensi. Nella formazione del Centro Nazionale Antiterrorismo (NCTC) e nell'operazione kagaar in corso, il ruolo degli imperialisti statunitensi è fondamentale. Quindi, c'è un legame diretto tra l'imperialismo e la guerra genocida in corso in India. Al fine di sopprimere il movimento maoista, il governo dell'India si sta spudoratamente inchinando agli imperialisti ipotecando la "sovranità" del nostro paese. Ciò porta a domande fondamentali: perché il governo si sta preparando per il dispiegamento dell'esercito indiano nella regione di Maad? Perché il governo del BJP è così ansioso di spazzare via completamente il Partito Maoista dal paese entro marzo 2026? Si tratta di questioni da osservare seriamente. Il dispiegamento delle forze armate e le sue operazioni su così vasta scala nella regione, dove il popolo non è consapevole dei propri diritti costituzionali fondamentali, ma protegge le risorse naturali del paese dal saccheggio e dalla depredazione per l'interesse del nostro popolo e del paese, mostra il carattere fascista dello Stato indiano. La regione del Dandakaranya, compreso il Maad, è ricca di minerali e altre risorse naturali,  e allo stesso tempo è uno degli epicentri dei movimenti antimperialisti e anti-CBB. A partire dalle nuove politiche economiche degli imperialisti, i governi, centrale e degli statali federali, hanno firmato centinaia di memorandum d'intesa con le multinazionali e le grandi aziende nazionali. Ma queste non sono riuscite a vedere la luce e alcune aziende hanno dovuto ritirare i loro investimenti da alcune aree a causa della resistenza militante del popolo e delle forze democratiche. In questo contesto, la classe dominante in crisi vuole impadronirsi di tutte le aree ricche di risorse, compresa Maad, con le buone e con le cattive. Per far uscire le classi dominanti dalla crisi, lo Stato indiano vuole schiacciare il movimento rivoluzionario in corso e consegnare le risorse naturali della regione alle multinazionali e alla borghesia compradora con le buone o con le cattive. L'attuale decisione di stabilire un campo per l'esercito ne è parte integrante. Il ministro dell'Interno indiano Amit Shah ha ripetutamente affermato che l'esercito non prenderà parte alle operazioni anti-maoiste in corso. Ma è un’aperta bugia.

Già negli ultimi due decenni l'esercito e le sue varie agenzie vengono utilizzati in operazioni anti-maoiste, di cui abbiamo già avuto un assaggio nel paragrafo precedente. C'è una massiccia concentrazione di capitale straniero in alleanza con i suoi alleati compradori in diversi settori, principalmente nel settore minerario in India. L'introduzione del 100% degli IDE (Investimenti diretti esteri) nel settore minerario e le modifiche apportate alle leggi minerarie e forestali indebolendo i diritti costituzionali conferiti agli Adivasi, hanno aggravato il processo di concentrazione del capitale nel settore minerario. Il saccheggio delle risorse naturali è un prerequisito per la realizzazione di super-profitti da parte delle multinazionali per superare la loro crisi. Con la trasformazione della regione in uno stato di polizia, la decisione di inviare l'esercito per stabilirvi il suo campo di addestramento è nell'interesse delle grandi aziende. Tutti questi meccanismi per intensificare la guerra contro il popolo e per facilitare il saccheggio delle risorse naturali sono in corso campagne con diversi eufemismi come "sviluppo", Maad Bachao (Salvare il Maad), Saaranda Bachao (Salvare Saaranda), Niyat Nellata Naar (Il tuo villaggio è il migliore). In realtà, tutte queste cosiddette campagne di salvataggio sono false e di natura anti-popolari. La vera intenzione di queste campagne è quella di spostare le persone dalle loro terre ancestrali. Il governo antipopolare sta progettando di reimpiantare il popolo Maad lontano dalle proprie terre, il che li allontanerà dalle loro culture e dal loro modo di vivere con dignità.

In India, la maggior parte degli sfollati appartiene alla comunità Adivasi (tribale) e difficilmente sono stati risistemati. Coloro che sono stati sfollati vivono in baraccopoli (catapecchie) e sono stati costretti con la forza ad adottare la religione indù dalle organizzazioni fasciste dell'Hindutva. L'attuale decisione di reimpiantare il popolo Maad lavorerà in questa direzione con la prospettiva di trasformare l'India in un Hindu Rashtra (Nazione indù) in nome della Vikasit Bharat (India sviluppata). Questo non sarà il destino del solo Maad. Tutte le regioni tribali del paese, dove ci sono ricche risorse disponibili, stanno affrontando lo stesso problema; ad esempio, il primo ministro del Maharashtra ha già dichiarato di convertire il Gadchiroly "arretrato" in un Gadchiroly industriale entro il 2030. La decisione dello Stato indiano di reimpiantare il popolo Maad in alcune aree lontane non è altro che metterli nei campi di concentramento. Abbiamo già visto e sentito le esperienze degli orrori inflitti ai nostri fratelli e sorelle tribali nei campi di concentramento istituiti durante il periodo del terrore bianco fascista Salwa Judum sotto il nome di Sahay Shibhir (Case rifugio). I Sahay Shibhir sono facili prede per dividere il popolo e convertire con la forza il popolo Adivasi nell'ovile dell'Hindutva. La storia è piena di esempi di campi di concentramento utilizzati per schiacciare i movimenti rivoluzionari dalla Germania nazista al Vietnam. 

Le classi dominanti indiane stanno seguendo le orme storiche dei regimi fascisti. Se lo Stato indiano non riesce a spazzare via il Partito Maoista e il suo movimento, nell'attuale situazione rivoluzionaria ci sono tutte le possibilità per il Partito Rivoluzionario di consolidare il proprio movimento per far avanzare la rivoluzione indiana. Il timore delle classi dominanti è che questo possa diventare realtà. Se ciò accadrà, il popolo dell'India rovescerà il dominio fascista delle classi dominanti e il destino delle classi dominanti indiane sarà deciso dal tribunale del popolo. Il governo del BJP sta dicendo che spazzerà via il movimento rivoluzionario entro marzo 2026. Ma come è possibile? Finché lo sfruttamento continuerà sul globo, i rivoluzionari nasceranno sempre e la rivoluzione avanzerà contro questo sfruttamento fino al giorno della sua rovina. Il ministro dell'Interno Amit Shah e persino il presidente dell'India balbettano e avvertono costantemente il partito maoista di arrendersi e deporre le armi o affrontare le conseguenze militari.

Noi diciamo che il partito maoista in ogni angolo del mondo e il maoismo sono nati per la liberazione delle masse lavoratrici di tutto il mondo. Il PCI (Maoista) è stato formato per la Rivoluzione Indiana di Nuova Democrazia e per liberare il paese e le masse lavoratrici dallo sfruttamento e dall'oppressione secolari. Non è stato formato per arrendersi e deporre le armi. Lo Stato indiano ha l'esercito e le armi moderne per uccidere i rivoluzionari, ma non può uccidere la loro rivoluzione. Lo Stato fascista indiano è pronto a spazzare via completamente il partito maoista e quest'ultimo è completamente preparato dopo Naxalbari ad affrontare tutto per la causa della rivoluzione e della liberazione delle masse indiane. Allo stesso tempo, il nostro Partito fa appello al personale armato (proveniente dalla classe lavoratrice) dello Stato indiano affinché smetta di agire come pedina nelle mani dei saccheggiatori e degli sfruttatori del nostro paese. Il Comitato Centrale del PCI (Maoista) ritiene che l'eliminazione del partito maoista e il dispiegamento dell'esercito siano parte integrante dell'agenda del BJP-RSS per l'istituzione dell'Hindu Rashtra.

Il nostro Partito fa appello a tutti i democratici, progressisti, lavoratori, contadini, donne, dalit, avvocati, tribali, amici e sostenitori della rivoluzione indiana all'estero, e alle organizzazioni studentesche affinché alzino la voce contro il nefasto disegno del governo di Narendra Modi di stabilire un campo di addestramento dell'esercito nel Maad. Fa appello a costruire ampi movimenti militanti contro l'operazione kagaar in corso in ogni angolo del paese e del mondo.

Tuttavia, il dispiegamento dell'esercito nel Maad non riguarderà solo la popolazione del Maad, ma nel prossimo futuro si replicherà in tutto il paese.

Il fascismo può rimanere al potere solo schiacciando brutalmente tutte le voci e i movimenti democratici e progressisti.

Il fascismo può essere rovesciato dal potere solo da grandi movimenti militanti.

Sforziamoci per questo! Lavoriamo per questo!

 
Abhay

Portavoce

Comitato centrale

1 Ottobre, 2024

martedì 12 novembre 2024

Onore a Saibaba - discorso del Comitato di sostegno alla guerra popolare in India 12ottobre/12novembre

 Il Comitato internazionale a sostegno della guerra popolare in India - sezione italiana esprime il suo saluto rivoluzionario, democratico, antimperialista e comunista al professor Saibaba.

Afferma innanzitutto che il professor Saibaba è stato assassinato. La sua morte non è dovuta, se non tecnicamente, all'evoluzione della malattia e alle sue ultime vicende che hanno poi causato la sua morte. La sua morte è dovuta alla sua carcerazione, persecuzione in tutte le forme che il regime fascista indù ha fatto nei suoi confronti. Il regime di Modi e il suo governo hanno fatto di tutto per mettere a tacere la sua voce e il suo impegno.

Il suo impegno svolto nelle università e tra le masse popolari ha raccolto l'adesione, la mobilitazione non solo del mondo intellettuale, democratico in India, ma di ampie fette delle masse popolari.

Il professor Saibaba per questo è diventato un simbolo della grande battaglia che in India si è combattuta e si combatte contro il regime fascista hindutva, contro la repressione, la persecuzione, i massacri che questo regime, per conto e come parte dell'imperialismo, sviluppa contro il suo popolo. Da un lato, quindi, Saibaba è stato vittima di una guerra, dall'altro è stato parte della guerra che le masse popolari in tutte le forme hanno fatto e continuano a fare contro il regime e l’imperialismo. L'India, che gli imperialisti amano chiamare “la più grande democrazia del mondo”, è in realtà una gigantesca prigione dei popoli. L'imperialismo USA e altri paesi imperialisti la considerano una riserva di materie prime, manodopera, terre a basso costo e un grande mercato internazionale delle multinazionali.

L'India è il paese di grandi oppressioni e sfruttamento a livelli incalcolabili. Il 77% della popolazione vive con mezzo dollaro al giorno, gran parte della popolazione non ha accesso al sapere. A ogni nuova spirale della crisi economica il governo indiano e il suo regime continuano a colpire contadini, lavoratori e popolazioni.

A questa oppressione le masse hanno reagito con grandi lotte di massa, con la resistenza e con lo sviluppo della guerra popolare guidata dal Partito Comunista dell’India (Maoista).

E’ questa guerra popolare di lunga durata in corso in India l'habitat della vita e dell’opera del professor Saibaba.

Oggi tutti i suoi sostenitori, ma anche parte dei suoi nemici diretti o mascherati, hanno reso onore a Saibaba in diverse forme, valorizzandone la natura di intellettuale democratico coerente e irriducibile perseguitato.

Il fatto che Saibaba era colpito da una paralisi provocata dalla polio ha reso ancora più inumana la persecuzione che ha subito nelle carceri e nei tribunali.

Saibaba è stato arrestato, condannato e incarcerato innanzitutto perhè era il Segretario generale del Fronte democratico rivoluzionario dell'India. Il Fronte ha raccolto ampie forze che sostenevano la lotta del popolo indiano di cui parte importante è la guerra popolare guidata dal PCI (Maoista).

Il regime ha teso a dipingere il professor Saibaba perché legato al PCI (Maoista). Il professor Saibaba non aveva da difendersi da questa “accusa” perché in tutta la sua vita ha inflessibilmente lottato dalla parte degli oppressi e sfruttati dell'India.

Penalizzato su una sedia a rotelle con disabilità superiore al 90%, ma con un cervello che funzionava benissimo. E’ la cancellazione di quel cervello l'obiettivo dichiarato di tutta la sua persecuzione. In questo giustamente qualcuno ha paragonato la sua persecuzione a quella del fascismo italiano nei confronti del dirigente comunista Antonio Gramsci.


Il professor Saibaba è diventato non solo un simbolo della resistenza al regime di Modi ma anche del sostegno alle forze della rivoluzione in India, alle grandi e giuste lotte dei contadini. Saibaba è stato anche analista delle lotte dei lavoratori contro le politiche antioperaie dei padroni e delle multinazionali indiane e straniere.

Saibaba è divenuto un simbolo dei prigionieri politici rivoluzionari, democratici, antimperialisti, comunisti marxisti leninisti maoisti che hanno riempito le carceri indiane, subendo le infami condizioni di detenzione, la tortura e l’assassinio.

A difesa di Saibaba si sono levate molte voci nel mondo intellettuale, in India e all'estero e si è sviluppato un potente movimento di massa a difesa dei diritti dei prigionieri politici.

Onore e gloria al professor Saibaba, che ha conquistato il suo posto nella storia dell’India, del proletariato e del movimento comunista internazionale, con il suo impegno che lo ha portato a dare la vita per la liberazione del popolo indiano e per un'alternativa al regime fascista indù, espressione della borghesia capitalistica e delle sue componenti feudali al servizio e uniti all'imperialismo mondiale.


Il PCI (Maoista) ha chiesto a tutte le organizzazioni comuniste e ai progressisti, democratici e rivoluzionari nel mondo di difendere Saibaba come parte della difesa dei prigionieri politici e del loro rilascio immediato.

Il Partito Comunista dell'India, in questa importante battaglia internazionale, ha potuto contare sul Comitato internazionale a sostegno della guerra popolare in India, che è stato promotore e animatore in alcuni paesi del mondo delle campagne per la liberazione del professor Saibaba e di tutti i prigionieri politici.

Il Comitato internazionale di sostegno alla guerra popolare in India ha incontrato, in uno dei brevi momenti in cui è stato libero, il professor Saibaba e ha condiviso con lui l’analisi della situazione in India nella fase della lotta contro l’operazione Green Hunt e discusso il ruolo della campagna internazionale per la sua liberazione e le forme che essa poteva assumere.

Il Comitato ha sviluppato iniziative di ogni tipo per contribuire alla liberazione del Professor Saibaba, in un quadro che richiedeva la liberazione di tutti gli intellettuali democratici, scrittori, artisti, avvocati, giuristi che in India combattono questa battaglia e sono perseguitati perché difendono i diritti del popolo, il diritto alla resistenza, il diritto a sviluppare una guerra popolare di liberazione.

Attraverso diverse operazioni repressive, il regime fascista hindutva di Modi, sostenuto dall'imperialismo, ha fatto di tutto per cancellare la guerra popolare e per reprimere fino alla morte tutti coloro che la sostenevano. Per questo hanno pagato con la vita un numero grande non solo di militanti e combattenti della guerra popolare ma anche di intellettuali, democratici, giovani studenti, esponenti delle minoranze nazionali e degli adivasi, colpiti con massacri, prigioni e torture.


Saibaba vive nella necessaria continuità di questa lotta in India e nel mondo.

Salutiamo e appoggiamo gli ampi settori delle masse che in India gli hanno reso omaggio sia con la partecipazione militante al suo funerale, sia con la volontà di continuare la lotta in India per liberare il paese dal regime dei mostri.

Il Comitato internazionale a sostegno della guerra popolare in India si impegna a rafforzare nel nome di Saibaba il lavoro per unire tutto ciò che si può unire per una campagna prolungata, fatta di azioni militanti e di massa che possano contribuire a far avanzare a livello internazionale questa battaglia.

In particolare va rivendicata oggi la liberazione di tutti i prigionieri politici in India, lo stop alle operazioni repressive, oggi operazione Kagaar.


Il professor Saibaba per primo sapeva benissimo che le campagne democratiche e la lotta per la democrazia in India non aveva alcun futuro senza che avanzi la lotta di liberazione del proletariato e delle masse popolari.

La guerra popolare in India guidata dal PCI (Maoista) è la vera speranza del popolo indiano e di tutti i democratici, anti-imperialisti in India per la liberazione del popolo, per mettere fine al fascismo indù e per mettere fine, al dominio imperialista sull'India. per mettere fine alla classe in questo paese.

Per questo il Comitato internazionale a sostegno della guerra popolare in India ha sempre unito la lotta per la liberazione di Saibaba, la lotta per la liberazione dei prigionieri politici al sostegno della guerra popolare, guidata dal Partito comunista dell'India maoista.

Per questo il saluto e onore al compagno Saibaba alla celebrazione del 20° anniversario del PCI (Maoista) Il Comitato pubblica in questi giorni giorni in tutto il mondo e con tutti i mezzi, il Documento del PCI (Maoista) che celebra il ventesimo anniversario.

Si tratta di un documento estremamente importante in cui il Partito analizza lo stato effettivo della guerra popolare in India, e lo analizza con metodo scientifico marxista-leninista-maoista, scevro da ogni autocelebrazione e da ogni retorica. Il Partito avanza nella sua costruzione nel fuoco della guerra di popolo. Questa lotta comprende una lotta al suo interno, contro ogni resa e abbandono, una lotta per la bolscevizzazione, perché essa è la chiave per avanzare nella guerra di popolo.

Il Partito comunista dell'India maoista in questo documento analizza difficoltà limiti ed errori. Ciò non ha niente a che fare con i ‘celebratori di guerre popolari che avanzano sempre e comunque’, che non analizzano avanzate e ritirate e compromettono il futuro della rivoluzione nei loro paesi.

Quanta ipocrisia in chi celebra il Partito comunista dell'India maoista e nello stesso tempo nelle loro riunioni lo attaccano! Il PCI (Maoista) dell'India è la bandiera e il riferimento più importante della guerra popolare nel mondo.

Dobbiamo rilanciare come Comitato internazionale a sostegno della guerra popolare in India la campagna prolungata contro le operazioni genocide repressive del regime di Modi.

La guerra di popolo e il PCI (Maoista) hanno resistito e reso vane l’Operazione Green Hunt, la Operazione Samadan e oggi combatte e resiste all’Operazione Kagaar, che hanno l’obiettivo di cancellare e distruggere la guerra popolare.

Per questo oggi la lotta contro il regime fascista e le sue operazioni, la difesa dei prigionieri politici in India sono legate al sostegno alla guerra popolare; sono uno dei due compiti principali che hanno i partiti e le organizzazioni comuniste nel mondo così come tutte le forze autenticamente antimperialiste.


Il Comitato internazionale a sostegno della guerra popolare in India ha scelto, là dove ha potuto, di portare il saluto a Saibaba dove si combatte la lotta della classe operaia. Lo ha portato in Italia tra i lavoratori, gli operai, gli operai indiani. Una pagina importante è stata scritta a Bergamo dove gli operai indiani in lotta hanno reso onore a Saibaba e lo hanno ricordato nel fuoco della loro lotta per iniziativa del Comitato internazionale di sostegno della guerra popolare in India e delle forze che in Italia lo compongono.


*****

Nello stesso tempo. Stiamo portando il sostegno alla guerra popolare in India all'interno del movimento gigantesco che si sviluppa di solidarietà alla Palestina. Perché in questo movimento si affermi non solo il sostegno dei popoli in lotta, ma anche la necessità della guerra di popolo come unica via per liberare le masse oppresse nel mondo, in India come in Palestina.

Così come all’interno dei movimenti di lotta contro la guerra imperialista, attivata e sviluppata in forme accelerate con l'invasione dell'imperialismo russo in Ucraina e la volontà delle forze imperialisti a guida USA di trasformare questa guerra in una guerra imperialista mondiale.

È lì che la voce della guerra di popolo, che la voce a difesa dei diritti dei prigionieri politici in India e del professor Saibaba, è lì che la lotta intransigente a sostegno del gigantesco movimento dei contadini, degli operai, delle popolazioni adivasi contro il regime fascista indù trova il suo ascolto e il suo sostegno. Nella considerazione che la lotta dei popoli oppressi è una, è indivisibile e vincente se diretta dal proletariato con i suoi partiti. E i suoi fronti e i suoi eserciti.

In questo svolgiamo il ruolo di cui abbiamo parlato nell’incontro con Saibaba.

Allora avevamo naturalmente un problema nella battaglia per la sua liberazione, di non rendere pubblici gli incontri col professor Saibaba, di non rendere pubblici aspetti della sua attività militante perché non offrissero il destro all'operazione repressiva persecutoria e oggi omicida. Ora però è giusto restituire la figura di Saibaba a 360°, e restituirla ai proletari, ai popoli per quella che realmente è stata la sua vita che, certamente, la sua compagna, i suoi compagni più vicini conoscono benissimo.


Onore e gloria al professor Saibaba!

Viva il XX Congresso del Partito Comunista dell'India (Maoista)!
Massimo sostegno alla guerra popolare in India!

Massimo sostegno al Partito Comunista dell'India (Maoista) che la guida!

Viva l'internazionalismo proletario e le sue due facce: lo sviluppo della rivoluzione all'interno dei propri paesi; il sostegno a coloro che conducono la stessa rivoluzione in tutti i paesi del mondo.

E Saibaba è parte di questa battaglia.

 video del funerale e della mobilitazione delle masse