giovedì 29 aprile 2021

PANDEMIA IN INDIA - LE VERE CAUSE - Da un articolo di People's March

 

PUBBLICHIAMO AMPI STRALCI DI UN ARTICOLO SULLA PANDEMIA-CRISI IN INDIA USCITO SULLA RIVISTA 'PEOPLE'S MARCH' - VOCE DELLA RIVOLUZIONE INDIANA - AD OTTOBRE 2020. ESSO RESTITUISCE UN'ANALISI CHIARA E VERA DEL PERCHÈ LA SITUAZIONE IN INDIA DEL COVID È PRECIPITATA, E NELLO STESSO TEMPO INDICA LA VIA PER USCIRE DAL "PANDEMICO SISTEMA IMPERIALISTA".
PER LEGGERE L'INTERO ARTICOLO E LA RIVISTA IN ITALIANO RICHIEDERLA A: PCRO.RED@GMAIL.COM  
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LE EPIDEMIE E LE GUERRE DEL CORONAVIRUS CONTINUERANNO 
FINCHÉ CI SARÀ IL PANDEMICO SISTEMA IMPERIALISTA

DISTRUTTIVO PER L’UMANITÀ, L’AMBIENTE, LA SOCIETÀ E LA CULTURA, È AGONIZZANTE E DEVE ESSERE ABOLITO. IL REGIME FASCISTA DI MODI, FANTOCCIO IMPERIALISTA, PARTE INTEGRANTE DEL SISTEMA CAPITALISTA-IMPERIALISTA, DEVE ESSERE ABOLITO. TUTTI DEVONO ESSERE PRONTI A RENDERE VINCENTE LA RIVOLUZIONE DEMOCRATICA.

notista politico

Sappiamo che l’epidemia da Corona virus si è propagata dalla Cina il 31 dicembre 2019. Il 30 gennaio la Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha lanciato l’allarme presso i governi di tutti i paesi. Nel nostro Paese Modi e soci non vi hanno prestato attenzione.

Avevano in programma di invitare il loro boss in India, il terrorista mondiale Trump, per prostrarsi ai suoi piedi... L’intera macchina statale è stata messa al servizio di Trump. Sono stati spesi centinaia di milioni di rupie... Il governo di Modi non adottò alcuna misura per provvedere a ospedali di emergenza, burocrazia, maschere, disinfettanti, kit di protezione individuale, ventilatori, squadre speciali. Lo stesso Modi era concentrato solo sul suo omaggio ai piedi di Trump.

Il 24 marzo, improvvisamente, Modi annunciò il lock-down. Quasi 25 milioni di lavoratori migranti furono letteralmente abbandonati per strada. Le vite dei piccoli commercianti, negozianti,

artigiani e impiegati che lavoravano in città furono sconvolte. Nelle zone rurali le attività agricole si sono fermate. Gli operai, i poveri, i contadini della classe media rimasero come colpiti da un fulmine.

Invece di far scendere in campo la sanità e gli altri dipartimenti secondo le esigenze del popolo, schierarono la polizia, palesando ancora una volta la loro natura fascista. Alla polizia furono dati pieni poteri per controllare le persone ovunque...

Durante il lock-down i lavoratori migranti hanno patito difficoltà inimmaginabili. Non avevano né cibo né acqua, e il sistema di trasporto per raggiungere i loro villaggi era chiuso. Lavoratori migranti indifesi in viaggio a piedi verso i loro villaggi sono stati uccisi in diversi scontri...

Modi, da parte sua, ha recitato da istrione, chiamando il popolo fare da claque: “se la guerra del Mahabharata si concluse in 18 giorni, la nostra guerra al COVID si concluderà in 21 giorni”. 

L’intero settore medico e sanitario è nelle mani di aziende private. Negli ospedali statali non ci sono né farmaci né cure per la gente comune e i poveri non hanno accesso alle cliniche private.

Tra il 2014 e il 2019, i programmi di Modi, come la demonetizzazione, la tassazione indiretta, la cessione ai privati delle imprese di proprietà statale, l’aumento delle attività bancarie improduttive e altri problemi hanno rallentato l’economia del paese.

Nel 2019 queste stesse misure hanno conosciuto una brusca accelerazione. Sono state abolite norme per la sicurezza sul lavoro, sulla previdenza sociale, le agevolazioni minime per i lavoratori.

Anche i residui diritti minimi dei lavoratori sono stati aboliti. La disoccupazione è aumentata. La domanda interna è diminuita e la crescita ha rallentato. Anche il tasso di crescita del PIL è sceso...

Modi sta cambiando l'economia in senso sempre più favorevole agli squali delle gradi aziende, attraverso cambiamenti delle leggi sulla previdenza e altri riforme economiche. Dall’altro lato, in tutto il paese si sta ulteriormente e ignobilmente rafforzando il fascismo.

Ad agosto 2019, il governo del BJP ha revocato l’autonomia del Kashmir e imposto norme fasciste che comportano il confinamento di quello stato. I servizi di telefonia mobili e Internet sno stati sospesi. Sono state dispiegati un milione di soldati, con migliaia di arrestati, assassini in custodia e torture, in costante aumento. A nessuno era permesso entrare in Kashmir. Tutto questo è parte di un piano per consegnare il Kashmir alle grandi aziende...

Ci sono stati attacchi contro studenti e docenti dell’Università Jawaharlal Nehru di Delhi. Ancora contro di loro una volta, sono stati montati casi giudiziari. Già prima le rette delle case degli studenti e le tasse erano state drasticamente aumentate. Sotto la guida diretta del boia Amit Shah, la polizia ha attaccato le università e le ha trasformate in campi di polizia... Le aggressioni contro studenti e giovani sono in aumento. Molti studenti stanno fuggendo. Il governo sta per apportare cambiamenti radicali al sistema educativo e introdurrà politiche che, in nome di un nuovo sistema educativo, fomenteranno il fanatismo religioso e subordinazione alle aziende. In tutte la università sono nominati vice-rettori personaggi di deologia RSS (paramilitari della destra nazionalista indù, ndt)... Precedentemente, 12 persone, tra cui il poeta rivoluzionario Varavararao, Saibaba, Sudhabhardwaj, Anand Tel Tumde, Vernon Gonsalves, Sudhir Dawley, Shoma Sen e Gautam Navalkha sono state arrestate e incarcerate per metterli a tacere...

In tutto il paese sono esplose proteste contro CAA e NRC (legge sulla cittadinanza e registro nazionale dei cittadini, ndt) in in contesto di economia in bancarotta, indignazione degli studenti, rabbia dei lavoratori, mobilitazioni contadine e agitazione degli impiegati. L’ondata è partita in Assam e si è diffusa in altri stati. Il movimento ha raggiunto a Delhi, Calcutta, Bombay, Hyderabad, Bangalore, Chennai, Uttar Pradesh, Bihar, Bengala occidentale, Kerala e Tamil Nadu. A queste manifestazioni hanno partecipato Musulmani, Indù, dalit, tribali, contadini, studenti, intellettuali e democratici e altri. Ad aprile, mentre il popolo si preparava per un importante movimento nazionale il governo ha adottato il lock-down fascista. Questo ha provocato ancora più indignazione tra la gente.

Lockdown - Detenzione

In nome del corona virus, i governi fascisti di tutti i paesi hanno decretato il lock-down. Invece che dare priorità all’assistenza medica in un momento difficile in cui il popolo trema per timore del coronavirus e le difficoltà del blocco, in questo periodo il governo Modi ha abrogato più di 15.000 norme, comprese alcune frutto di lotte storiche. Norme che apparivano come un intralcio per i profitti privati! Leggi sul lavoro, sul welfare, sull’ambiente e il sistema educativo. I decreti ordinanze hanno modificato la legislazione sul lavoro... I sindacati sono stati aboliti, l’orario di lavoro è aumentato da 8 a 12 ore. Il salario minimo è stato dimenticato. Il lavoro straordinario non è più pagato come tale. Le fabbriche sono lasciate ai capricci dei proprietari, anche per servizi elementari come servizi igienici, mense e acqua potabile...

Il governo di Modi dice che l’istruzione, l’assistenza medica, il commercio, si può svolgere tutto online. La didattica online allontana le masse povere dall’istruzione. È una manovra per controllare le idee degli studenti. Gli studenti, allontanati dalla società, diventano come robot. Le società tecnologiche, da parte loro, aumentano lo sfruttamento e le loro ricchezze. In nome della quarta rivoluzione industriale, il governo di Modi attua un piano che pone ricchezza e tecnologia nelle mani delle classi superiori della società attraverso intelligenza artificiale, internet, dati su cloud, ecc. Numerosi rapporti hanno rivelato che i patrimoni dell’uno per cento della popolazione del paese è 4 volte superiore a quelli del 70% più povero.

Per intensificare le forme fasciste, si sta allestendo una nuova rete di intelligence. È composta da 10 agenzie di intelligence centrali. Per questa rete sono stati stanziati 28 miliardi di rupie. Comprende Central Intelligence, RAW, NTRO, NIA e altri. Raccoglie informazioni da telecomunicazioni, documenti fiscali, bancari, anagrafe, rapporti delle stazioni di polizia locali. Opinioni e movimenti di tutto il popoli sono costantemente sorvegliati. Chiunque potrebbe essere arrestato, imprigionato o ucciso in falsi scontri col pretesto del “tradimento”... Chiunque può essere dichiarato terrorista e vedersi confiscare i propri beni.

Vijaya Malya, che ha rubato al paese 25 miliardi di rupie, e Neerav Modi che ha sottratto alle banche 16 miliardi vivono come re in Inghilterra... I giudici della Corte Suprema e dell’Alta Corte sono azionisti delle grandi società. Sono parte della classe dominante. I tribunali sono diventati corti si ingiustizia. Esistono per fare quello che dice Modi. Il governo di Modi ha licenziato più di 100 alti funzionari, perché non hanno suonato la musica di Modi. Hanno mostrato una certa dignità ed espresso critiche alle azioni di Modi...

Il vero volto dell'India autosufficiente

Per quanto riguarda le riforme economiche, il ministro delle finanze ha dichiarato che come parte del pacchetto saranno privatizzate 339 imprese del settore pubblico. L’anno scorso, alcune di queste del settore pubblico hanno raccolto profitti per 75.000 miliardi di rupie. Dicono che privatizzeranno le aziende nei settori dell’acciaio, del petrolio, del gas, dell’elettricità, dell’estrazione mineraria, della difesa e dell’elettricità. Il ministro aveva già dichiarato che gli investimenti esteri diretti nel settore della difesa erano aumentati del 74% e che il settore sarebbe stato privatizzato. Industrie quali quella la produzione e ricerca militare sono lasciate nelle mani di investitori finanziari straniera...

La meccanizzazione sostituirà lavoratori. Dall’estero arriverà una manodopera più sofisticata e qualificata. Cosi tramonta l’India autosufficiente e sorge quale dipendente dalla aziende straniere. Il governo di Modi ha deciso di assegnare operatori privati 109 linee ferroviarie...

Il governo di Modi ha proposto di cedere a privati 41 giacimenti di carbone. Ciò comporterà la perdita di alcune migliaia di posti di lavoro. Gli operai hanno tenuto tre giorni di sciopero generale contro le politiche antioperaie di Modi.

Il governo ha approvato il documento di valutazione dell’impatto ambientale 2020. questo consente di creare industrie senza necessità di alcuna autorizzazione ambientale. I programmi di Modi devastano ancora di più l’ambiente.

Secondo i dati della ILO, in India nel settore informale lavorano 40 milioni di persone. Per la stragrande maggioranza di loro il lock-down ha aggravato le difficoltà. In questa situazione, il governo ha anche aumentato i prezzi dei carburanti...

Per le micro, piccole e medie imprese (commerciali), sono stati annunciati 5940 miliardi. In effetti sono 250 miliardo come annunciato in origine. Anche questi verranno depositati presso le banche. Tutti sanno le politiche di austerità applicate dalle banche sui prestiti alle piccole imprese. Ci sono anche molte irregolarità nella decisioni del governo sulle concessioni di prestiti senza garanzia. Quindi ottenere prestiti a queste condizioni non sarà così facile. Sarebbe perciò un sollievo per queste imprese differire di un anno la restituzione dei prestiti, senza interessi.

Il governo ha annunciato che il settore dei dipendenti rurali otterrà 400 miliardi, oltre ai conferimenti precedenti Ma questo dipende dagli stanziamenti a bilancio dei governi statali locali. Anche questa è una favola.

Sono anche annunciati pagamenti in contanti per 5.7 milioni di miliardi. Anche questa è una palese bugia. Modi e Nirmala hanno mentito dicendo che in totale i vari programmo assommano 20 milioni di miliardi, che sarebbero il 10% del PIL. In realtà, quanto hanno annunciato assomma 1.81 milioni di miliardi... A Modi può essere assegnato il primato mondiale per le campagne di bugie...

Modi ha un solo programma, che è un programma per il welfare delle aziende. Con gli annunci di programmi e slogan, con la falsa propaganda, Modi disorienta il popolo...

La perdurante profonda crisi dell'economia mondiale, fascismo, guerra

Marx ed Engels hanno mostrato che l’economia capitalista era obsoleta. Il profitto non viene dalle macchine. I profitti si ottengono dalla forza lavoro dei lavoratori sfruttata in diverse forme.

Marx ed Engels chiamarono i lavoratori a unirsi per rovesciare con la forza il sistema capitalista e prendere il controllo della macchina statale per trasformare la società verso il comunismo.

La crisi non si risolve nel capitalismo...

se non si può dire che la crisi del covid-19 sia giunta in un momento particolare, essa non è né una forza esterna né un evento imprevisto. È il risultato di questo sistema imperialista. Il capitalismo oggi sta attraversando una recessione nella produzione e negli investimenti, che ha la radice in tassi di interesse bassi come mai prima nella storia, una gigantesca accumulazione della ricchezza nelle mani di pochi, debiti enormi, investimenti mondiali prosciugati e speculazioni sugli investimenti finanziari. Le disuguaglianze di ricchezza e reddito sono salite a livelli senza precedenti. Ciò che sta accadendo è che, devastando l’ambiente globale, la terra viene resa un pianeta in cui non c’è più un luogo in cui l’uomo possa vivere. Il capitalismo monopolistico mondiale è il principale vettore della nuova epidemia. I governi impongono sanzioni finanziarie su vasta scala sotto forma di neoliberismo e neofascismo...

Dall’aprile 2020, quando è stato imposto il lockdown, il tasso di crescita del paese è stato inferiore all’1%... Modi e i suoi proclamano che la crisi corona virus deve essere trasformata in un’opportunità rispetto alla situazione sfavorevole di altri paesi. Ma ciò non vale per il popolo. Le opportunità di cui parlano sono a favore delle grandi società nazionali e delle multinazionali imperialiste straniere. In ogni casi, realizzare l’aspirazione di Stati Uniti e India di dirottare verso l’India gli investimenti statunitensi in Cina non è facile. In passato sono già falliti i tentativi di trasferire investimenti in Vietnam. Ciò perché in Cina c’è una elevata disponibilità delle materie prime necessarie alla produzione. In Vietnam e in India le materie prime non si trovano in pari misura. I proprietari delle società borghesi compradore sanno che la tecnologia utilizzata in India per lavorare le materie prime è inadeguata, che le società straniere non vengono dalla Cina in India e non vi insediano i loro impianti del settore manifatturiero per problemi quali la scarsità di manodopera qualificata e la mancanza di infrastrutture richieste dalle società straniere... Gli slogan “Self-reliant India” e “Make in India” lanciati da Modi non si sono concretizzati.

I lock-down di questo periodo di Covid 19 hanno portato a un tasso di crescita negativo del PIL nei paesi imperialisti di tutto il mondo. Con le nuove tecnologie, le guerre, cercano di risolvere la crisi finanziaria, scaricandone il peso sulla classe operaia.

Ecco perché in tutto il mondo ci sono seri tentativi di imporre il fascismo.

Oggi le contraddizioni inter-imperialiste si stanno intensificando. L’America, da leader del campo imperialista e in nome della lotta del terrorismo, ha creato un nemico inesistente e ha fatto guerra a parecchi paesi. Ha Creato conflitti tra nazioni e venduto armi. Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna sono i capofila nella produzione e vendita di armi. Negli ultimi 10 anni i bilanci mondiali della difesa sono cresciuti fino a un massimo del 4,2%...

...nel nostro paese stanno morendo milioni di persone, si creano scontri di frontiera, che uccidono soldati, si incita all’isteria guerrafondaia, si mette in scena la commedia patriottica, si espellono le società di software cinesi, dopo che Ambani, rimasto senza concorrenza nel paese, ne ha denunciato il tradimento per sostituirle con società americane. Tutto il popolo dovrebbe dire apertamente chi sono i veri traditori. La decisione del governo Modi ha solo avvantaggiato Ambani, Adani e i capitalisti americani...

Il fondo sanitario del primo ministro ha raccolto donazioni forzose dai lavoratori dipendenti, anche contributi dalla società cinese Mavavoh. Le cifre di quanto è stato raccolto e quanto è stato speso sono tenute segrete. Ma questo denaro non è stato utilizzato per le vittime del covid19. I media hanno rivelato che aveva ordinato ad aziende del Gujarat di produrre disinfettanti per suo conto.

RSS e BJP, che strillano patriottismo, sono finanziate da fondi di società straniere... Anche la fondazione Vivekananda creata da Ajit Doval sta raccogliendo decine di milioni di rupie da fondi stranieri e recitando la commedia patriottica.

Quello che sta succedendo in questo paese è repressione fascista aperta, sfruttamento intensivo...

Anche durante la crisi coronavirus, ogni giorno in Kashmir vengono uccisi 4 o 5 giovani, poi dichiarati terroristi. È in corso una brutale assalto offensiva contro il partito maoista, che combatte con grande coraggio per il popolo e difende alla causa dei popoli. Gli assassini sono mascherati da scontri e le prigioni si stanno riempiendo massicciamente.

Gli intellettuali, gli studenti, la classe media, le forze progressiste devono rendersi conto delle reali condizioni del paese. Oggi non c’è democrazia parlamentare, solo nudo fascismo. Comprendere la realtà sarà un bene per il paese...

...Nella situazione attuale, organizzazioni e membri di tutti i partiti devono schierarsi dalla parte del popolo, formulare un programma specifico ovunque possibile e lottare con forza per la sua realizzazione.

1. Ai lavoratori informali, i commercianti ambulanti, i braccianti agricoli, ai poveri e ai ceti medi dovrebbero essere garantiti gratuitamente 15 kg di riso e grano pro capite, 5 kg di legumi. Per altre esigenze ogni famiglia dovrebbe ricevere dati fino a 10mila rupie.

2. Il programma nazionale di garanzia dell’occupazione dovrebbe essere portato a 200 giorni ed esteso ad altri settori. La paga giornaliera dovrebbe essere di almeno 350 rupie.

3. Le leggi sul lavoro non devono essere modificate. Si devono far rispettare le leggi che proteggono i diritti.

4. Tutti i prestiti agli agricoltori medi e poveri devono essere cancellati.

5. Finanziamenti adeguati all’agricoltura aumenterebbero l’occupazione nelle zone rurali e la domanda nel sistema economico.

6. Alle piccole e medie imprese e ai commercianti dovrebbero essere concessi prestiti senza interessi. Sospendendo per un anno la tassazione indiretta su queste attività, l’economia si riprenderà e crescerà la domanda. Il governo deve sostenerli direttamente. La decisione del governo di assisterli tramite banche e società finanziarie significa ingannarli. Le banche sono nella mani dei padroni.

7. Il 5% del PIL dovrebbe essere assegnato all’istruzione e il 20% alla sanità. In questo modo, aumenterebbero le opportunità di lavoro.

8. Stop ai sussidi e sgravi fiscali per le grandi aziendali. Il governo dovrebbe aumentare salari e stipendi aumentando le imposte e le tasse sulle società. In tempo di crisi, le società imperialiste e compradore dovrebbero essere tassate in modo speciale.

La produzione è sempre più socializzata, ma la ricchezza si concentra nelle mani di singoli individui. Questa contraddizione deve essere risolta. Ricchezza e risorse naturali devono essere ugualmente disponibili per tutti. La distribuzione deve essere equa. Ciò è possibile solo sotto la guida della classe proletaria, sotto la guida del partito comunista rivoluzionario.

Nella situazione odierna, la classe operaia mondiale, i popoli si mobilitano in lotte esprimendo così la speranza che ci sia ancora una società socialista. Ciò è possibile solo attraverso la lotta rivoluzionaria sotto la guida della classe operaia.

Il sistema imperialista mondiale è in crisi da tempo.

La situazione rivoluzionaria si accentua ulteriormente nella crisi da corona virus. Ci sono ottime possibilità che dalle lotte in tutto il mondo emergano nuovi partiti rivoluzionari. Così come che i partiti esistenti si rafforzino...

martedì 27 aprile 2021

Viva il 1 Maggio Internazionalista - CC del PCI(Maoista) India

 Dichiarazione

Comitato Centrale PCI (Maoista)

Viva il 1 maggio internazionalista!

Lavoriamo per una più grande unità e organizzazione degli operai e lavoratori
di tutto il mondo e delle loro organizzazioni!

Le classi lavoratrici del mondo, in particolare il proletariato, celebrano quest’anno il Primo Maggio nel 150° anniversario della "Comune di Parigi", in cui il proletariato issò alta la bandiera rossa e conquistò il potere statale. È un grande giorno di festa per l'intero proletariato mondiale. È la giornata mondiale dei diritti del proletariato. Il Primo Maggio è il giorno in cui il proletariato valuta i rapporti di forze e si impegna a lavorare incessantemente e con più ferma determinazione, a mobilitare tutte le sue forze per la sua libertà, indipendenza, uguaglianza e fratellanza e per fare rivoluzioni proletarie e avanzare verso la Rivoluzione socialista mondiale. In occasione del Primo Maggio, il Comitato Centrale del nostro Partito rivolge il suo più sentito saluto rivoluzionari al proletariato mondiale. Rende umile omaggio rivoluzionario a tutti i lavoratori che hanno sacrificato la propria vita per realizzare i propri diritti.

L'imperialismo sta attraversando una grave crisi in tutto il mondo. Le classi dominanti sfruttatrici lanciano una serie di attacchi e cospirazioni per scaricare il peso di questa crisi sul proletariato e per intensificare lo sfruttamento della forza lavoro. Mentre già la sua crisi mondiale stava per divampare ancora più intensamente della crisi finanziaria ed economica del 2008, la pandemia COVID 19 ha investito il mondo intero. È uno dei virus mortali che gli imperialisti hanno creato nella loro caccia ai profitti. Mentre oggi il mondo è sconvolto dalla pandemia, milioni di lavoratori migranti hanno perso il loro sostentamento e sono sul lastrico, le multinazionali e le loro associate compradore, competono tra loro per il business dei vaccini e moltiplicano i super profitti. La globalizzazione imperialista ha spinto l'espansione capitalista dell'economia mondiale a un livello senza precedenti e così le contraddizioni tra imperialismo e nazionalità e popoli oppressi, tra borghesia e proletariato e tra le potenze imperialiste hanno raggiunto l’acme. Crescono le aggressioni imperialiste e l'assalto capitalista alle nazionalità e popoli oppressi. Con la contesa inter-imperialista avanza una una ri-divisione dei paesi e dei mercati mondiali, in particolare tra imperialisti americano e social-imperialisti cinesi, per l'egemonia mondiale e per lo sfruttamento delle ricchezze naturali dei diversi paesi del mondo. Questa "guerra commerciale" impone un grave peso economico sui popoli oppressi dei paesi arretrati. I proletari, i contadini, la classe media, le donne, le minoranze religiose, le nazionalità oppresse, le minoranze nazionali e gli altri gruppi sociali che subiscono discriminazione razziale e altre comunità ancora soffrono per il pesante sfruttamento economico e l’oppressione politica e socioculturale. Il divario tra ricchi e poveri ha raggiunto un livello senza precedenti. Le masse lavoratrici di tutto il mondo patiscono povertà, disoccupazione, fame, disuguaglianza e discriminazione razziale. Tutti questi sono frutti velenosi della globalizzazione imperialista.

Oltre ai lavoratori dei paesi arretrati, anche i lavoratori dei paesi imperialisti e capitalisti subiscono il massimo sfruttamento a causa delle politiche di sfruttamento. Le condizioni e la necessità dell'unità del proletariato mondiale cresce di giorno in giorno. È il momento di lottare fermamente per porre fine alle politiche di globalizzazione. Oltre al proletariato dei paesi imperialisti e capitalisti, anche tutti i settori di popoli in diversi paesi semicoloniali e neocoloniali stanno lottando contro le politiche di globalizzazione imperialista. L'avanguardia proletaria, cioè i partiti comunisti rivoluzionari, devono guidare queste lotte. È necessario oggi più che mai avanzare in modo più unito e organizzato in questa direzione.

Nel nostro paese, tutte le classi oppresse, i settori sezioni sociali e le nazionalità oppresse, compresi il proletari e contadini, stanno affrontando il brutale attacco del governo Modi, sotto forma di fascismo brahmanico hindutwa sostenuto dall'imperialismo. Le lotte di operai, impiegati e contadini si intensificano ogni giorno di più. Nell'interesse del capitale finanziario imperialista, il governo Modi ha sospinto l’introduzione di robot, stampa 3D e intelligenza artificiale, privato i lavoratori della sicurezza del posto lavoro e ridotto le 44 leggi sul lavoro esistenti in 4 codici che ne sanciscono lo sfruttamento. I lavoratori, organizzati e non, stanno sviluppando agitazioni militanti contro questo assalto bifronte. I contadini di tutta l'India stanno conducendo una lotta senza precedenti e senza compromessi che ha raggiunto la capitale. I commercianti si oppongono alla tassa su beni e servizi. Migliaia di lavoratori e impiegati, organizzati e non, stanno facendo scioperi contro la concentrazione delle banche e la privatizzazione delle imprese del settore pubblico. Studenti, insegnanti e accademici si oppongono alla National Education Policy 2020 adottata dalle forze reazionarie indù al governo centrale. Le popolazioni indigene del paese, comprese quelle nelle aree strategiche che rappresentano i centri forti del movimento rivoluzionario, combattono in forme militanti per i loro giusti diritti. Le caste inferiori sviluppano lotte unitarie contro l'ordine brahmanico basato sulle caste peculiare dell'India e contro lo sfruttamento, oppressione, repressione e discriminazione che comporta. Lo Stato sta scatenando la repressione contro le forze democratiche e progressiste che si schierano a fianco del popolo in lotta in tutto il paese e le incarcera. Le forze laiche lottano contro le politiche di violenza integralista delle forze fasciste Brahmaniche Hindutwa. Diverse organizzazioni per i diritti su stanno unendo alla richiesta di abrogazione delle leggi draconiane fasciste usate sistematicamente contro chi lotta.

Così vediamo che i governi di tutti i paesi arretrati del mondo agiscono allo stesso modo nell'interesse delle società multinazionali. Pertanto è diventato più vitale per i partiti e le organizzazioni proletarie rivoluzionarie guidare le lotte di tutti i lavoratori in lotta in tutti i paesi.

Le lotte su larga scala dei proletari, popoli e nazionalità oppresse degli ultimi due anni in tutto il mondo rendono evidente che le condizioni favorevoli per la rivoluzione. Approfittando di queste condizioni favorevoli, il proletariato mondiale può avanzare in direzione della realizzazione del suo compito principale, la rivoluzione socialista mondiale. Alle autentiche organizzazioni d'avanguardia del proletariato internazionale si pongono due compiti strategici per. Il primo è lanciare movimenti rivoluzionari dei proletari e degli altri settori oppresse nei paesi capitalisti-imperialisti, mentre in ciascun paese semicoloniale e semifeudale i proletari, i contadini, le altre classi e settori sociali democratici devono organizzarsi, costruire e dirigere movimenti democratici nazionali. Il secondo è costruire un forte Fronte Unito dei movimenti comunisti dei paesi capitalisti e dei movimenti di nazionali e democratici dei paesi neocoloniali e semicoloniali contro l'imperialismo e i suoi associati. A tal fine è essenziale che i partiti e organizzazioni proletarie autentiche stabiliscano un’organizzazione proletaria rivoluzionaria internazionale adeguata alle condizioni concrete di oggi. Le forze maoiste devono unirsi con tutte le forze democratiche progressiste in ciascun paese e anche con tutte le forze democratiche antimperialiste contro il nemico mondiale. Entrambi questi compiti strategici si influenzano reciprocamente e giocano un ruolo importante per l'avanzata della rivoluzione socialista mondiale.

Tuttavia, le organizzazioni proletarie di avanguardia non sono ancora abbastanza forti per mettersi al passo con le necessità delle masse lavoratrici e dare una direzione unitaria ai loro movimenti verso la liberazione. Il nostro Partito ha dichiarato la sua posizione sulla necessità e la formazione di un Forum Internazionale per sviluppare l'unità e la solidarietà tra le avanguardie proletarie del mondo. Il CC del nostro Partito fa appello alle organizzazioni sorelle a raccogliere la nostra posizione e a fare sforzi in questa direzione.

Combattiamo ogni tipo di attacco degli imperialisti. Impegniamoci per guidare le lotte popolari antimperialiste e contribuire alla vittoria della Rivoluzione socialista mondiale. Uniamoci ancora di più e organizziamoci in questa direzione. Questa è la necessità dell’oggi.



Viva il Primo Maggio! Viva la rivoluzione!

Viva la rivoluzione socialista mondiale! Abbasso il revisionismo di ogni tipo!

Abbasso l’imperialismo! Viva le rivoluzioni proletarie!

Abhay

Portavoce, Comitato Centrale

mercoledì 21 aprile 2021

Il governo con la scusa del Covid cerca di cacciare via i contadini in lotta dai siti della protesta

  

una delle trincee scavate dai militari per impedire il passaggio alla marcia dei contadini

Il governo indiano si appresta a usare la forza per cacciare via i contadini che assediano la capitale del Paese, Nuova Delhi, oramai da oltre 4 mesi!

Questo è il messaggio che ha provato a far passare con i suoi mezzi di comunicazione e in particolare ci prova usando la pandemia che anche in India si è trasformata in strage (su questo vedi in fondo un articolo del Manifesto di ieri).

Il giornale online IndiaToday (come quasi tutti i quotidiani al servizio del governo) del 19 aprile si chiede infatti, se la protesta dei contadini non aiuti la diffusione del virus nella “seconda ondata” che sta imperversando nel Paese! E dice inoltre che il governo starebbe lavorando per evacuare i siti della protesta, Tikri, Singhu and Ghazipur! Usando diversi mezzi, come riporta un altro giornale: “Le amministrazioni distrettuali di Haryana e UP stanno facendo il punto della situazione. Ciò include la mappatura aerea, i test rapidi tra i contadini che protestano e l'indagine informale sui siti (attraverso le agenzie di intelligence).,,”

La risposta dei contadini non si è fatta attendere, anzi! Non solo i leader di ben 19 “panchayat khap” (assemblee popolari informali) nel distretto Jind di Haryana hanno deciso di opporsi a una possibile mossa del governo statale per rimuovere con la forza i contadini che protestano contro le tre leggi agricole, ma hanno ribadito la volontà di rafforzare e portare avanti la protesta ancora per molto, smascherando la finta preoccupazione del governo rispetto alla pandemia.

In diverse occasioni, infatti, i leader degli agricoltori hanno definito l’uso della pandemia come una "cospirazione" da parte del governo per smantellare l'agitazione. Perché si parla della pandemia, dicono, solo quando si tratta di noi e non quando si tengono i megacomizi elettorali che il partito del fascista indù, Narendra Modi, sta tenendo in vari Stati nella speranza di vincere le elezioni e avere così la “legittimità” di imporre le leggi e agire più liberamente contro i contadini. Ma noi, dice uno dei leader della protesta, siamo pronti a tutto.

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L’India di Modi è al collasso. E complica il piano Covax

Pandemia. Nelle ultime 24 ore 273.810 nuovi casi, 1619 morti. Mancano i posti letto e gli ospedali hanno finito le bombole d’ossigeno. Bloccata l’esportazione dei vaccini

Fila per i tamponi in India     EDIZIONE DEL20.04.2021

A metà marzo il ministro della sanità Harsh Vardhan cantava vittoria certificando che l’India fosse ormai praticamente fuori dal tunnel della pandemia. I dati aggregati del mese di febbraio erano incoraggianti: 11.000 nuovi casi di Covid19 al giorno, le morti mai sopra quota cento. Su una popolazione di 1,3 miliardi di persone, arrotondati per difetto, parlare di «miracolo» non sembrava affrettato.

NELLE ULTIME 24 ORE, secondo il ministero della sanità indiano: 273.810 nuovi casi, 1619 morti. Ma in un Paese dove l’approssimazione dei dati è la regola tanto in economia quanto nella demografia, la vera misura del disastro in corso in India si può provare a misurare segnando la distanza che divide l’aritmetica ufficiale del Covid19 dalla situazione sul campo. La testata indipendente online Scroll.in ieri mattina ha raccolto alcune fotografie, corredate da didascalie, postate sui social network: una, scattata il 18 aprile a Ghaziabad – nello stato dell’Uttar Pradesh ma, sostanzialmente, hinterland di New Delhi – mostra una fila di cadaveri avvolti in panni bianchi disposti lungo un marciapiede vicino al terreno di cremazione locale; la didascalia ci informa che secondo le autorità locali, dall’inizio di aprile a Ghaziabad ci sono stati due morti di Covid.

ALTRE TESTIMONIANZE raccolte dai media locali parlano di decine di ambulanze in coda fuori dagli ospedali, in attesa che si liberino, in un modo o nell’altro, posti letto per accomodare nuovi malati di Covid19; degenti morti perché gli ospedali hanno finito le bombole d’ossigeno e i farmaci antivirali, alimentando il mercato nero parallelo. Mettere insieme racconti e immagini da nord a sud, passando dalle megalopoli di New Delhi e Mumbai, significa comporre un mosaico di un Paese ormai prossimo al collasso.
L’eccezionalismo indiano – paese giovane e forte dove il Covid non è dilagato, si diceva – si è rivelata l’ennesima panzana ultranazionalista propinata dalle autorità ai propri cittadini e al resto del mondo.


India. @Ap

I MEDIA PARLANO di una «seconda ondata» eccezionale, caratterizzata da una variante del virus individuata nello stato del Maharashtra a fine febbraio capace di diffondersi molto più capillarmente della precedente e portatrice di sintomi gravi anche nelle fasce d’età più basse; ma il chief minister di Delhi quando ieri ha annunciato un nuovo lockdown di una settimana per la capitale – per far fronte a un tasso di positività dei tamponi pari al 30 per cento e a 23mila nuovi casi nella capitale in sole 24 ore – ha parlato di misure per combattere questa «quarta ondata».

CHE SI TRATTI della seconda o della quarta, è certo che l’avanzare del virus nel secondo Paese più popoloso del mondo sta innescando una serie di reazioni a catena destinate a influenzare, in peggio, non solo la popolazione indiana. La campagna vaccinale, tra le più imponenti al mondo, è riuscita a somministrare la prima dose di uno dei due vaccini indiani – Covishield, la produzione autoctona della ricetta di Astrazeneca, e l’indiano Covaxin – a oltre 100 milioni di persone. Ma dai ritmi iniziali di tre milioni di dosi al giorno, sta rallentando, facendo emergere problemi strutturali e logistici finora drammaticamente sottostimati.

IL SERUM INSTITUTE of India di Pune, il più grande produttore di vaccini al mondo e fornitore del Covishield, da mesi aveva chiesto al governo un sostegno economico sul medio termine che avrebbe permesso di ampliare la potenza di stoccaggio di fiale. Sostegno negato da New Delhi, che nel frattempo ha dato l’ok all’importazione dello Sputnik – che sarà somministrato da maggio – e bloccato tutte le esportazioni del vaccino Astrazeneca prodotte dal Serum Institute. In poche parole: ogni fiala prodotta in India, per il governo Modi, deve rimanere in India. Questo sovranismo vaccinale, applicato al principale produttore di siero al mondo, non solo ha disatteso le promesse fatte a partner e alleati regionali – Nepal, Sri Lanka, Myanmar… – ma ha di fatto azzoppato fino a data da destinarsi il programma Covax. Si tratta del programma con cui l’Oms si impegnava a distribuire il vaccino a prezzi calmierati ai paesi in via di sviluppo rimasti fuori dagli accordi siglati dalle case farmaceutiche con i paesi più ricchi.

GRAN PARTE DELLE FIALE del programma Covax dovevano essere prodotte proprio al Serum Institute di Pune. Il direttore dell’Africa Centers for Disease Control and Prevention, John Nkengasong, ha dichiarato a Reuters che un ritardo di consegne dei vaccini indiani in Africa sarebbe «catastrofico».
Mentre tutto il Paese, alla spicciolata, corre ai ripari con lockdown di varia entità e durata – totale e di una settimana a Delhi e in diverse località dell’Uttar Pradesh – il primo ministro Modi ha annunciato che dal primo maggio chiunque abbia compiuto 18 anni potrà richiedere la somministrazione del vaccino.

giovedì 8 aprile 2021

Attacco maoista in Chhattisgarh: come è stata pianificata una massiccia operazione di sicurezza e come è andata male

È stata un'operazione massiccia che includeva l'STF, il DRG e la District Force della polizia del Chhattisgarh, il CRPF e la sua unità d'élite Cobra, con quasi 1.000 membri del personale della sola Bijapur.

Scritto da Gargi Verma,   Dipankar Ghose  | Bijapur |
Aggiornamento: 5 aprile 2021 08:01:38



Il personale di sicurezza ha effettuato un'operazione di rastrellamento nelle foreste del Sud Bastar domenica, un giorno dopo l'attacco naxalita. (Foto Reuters)

Sdraiato su un letto domenica mattina all'ospedale distrettuale di Bijapur, una ferita da schegge alla gamba e una ferita da pistola poco profonda sul braccio, il jawan (militare) della polizia del Chhattisgarh non riesce a smettere di andare agli eventi del giorno precedente nella sua mente. Ora è giunto a una conclusione schiacciante: lui e i suoi colleghi erano entrati in una trappola preparata dai maoisti.

"Non abbiamo trovato nulla quando abbiamo raggiunto il punto che ci è stato chiesto di raggiungere. Quando abbiamo iniziato a tornare, ci hanno teso un'imboscata. Ce n'erano così tanti, così all'improvviso... doveva essere pianificato", ha detto.

Fonti hanno detto all'Indian Express in riferimento al piano operativo che 10 squadre erano state lanciate in tutto - due dal distretto di Sukma e otto da tre campi a Bijapur. Si è trattato di un'operazione massiccia che includeva l'STF, il DRG e la District Force della polizia del Chhattisgarh, il CRPF e la sua unità cobra d'élite, con quasi 1.000 membri del personale della sola Bijapur.

Sei delle otto squadre di Bijapur furono lanciate dal campo di Tarrem, mentre le altre due erano di Usur e Pamed.

Delle sei squadre, tre - una composta da District Reserve Guard (DRG) e Special Task Force (STF), un'altra di una squadra DRG e una squadra COBRA - sono state lanciate alle 22:00 della notte del 2 aprile. Il piano operativo era che si recavano ad Alipuda e Jonaguda, rispettivamente 11 e 12 chilometri a sud di Tarrem, e tornavano alle 18 del giorno successivo, il 3 aprile. Queste squadre sono andate in profondità e sono state quelle che sono state sotto tiro.

                                    Un militare ferito dei corpi di sicurezza sabato a Bijapur. (Foto: PTI)

Un militare, sopravvissuto allo scontro a fuoco, ha riferito all'Indian Express che diverse cose andarono male.

Uno dei feriti dell'ospedale distrettuale di Bijapur ha detto: "Dopo che non abbiamo trovato nulla al bersaglio originale, stavamo tornando quando siamo stati attaccati. Non sappiamo davvero quando i Naxaliti ci hanno coperto da tutti i lati. Avevano armi sofisticate e le usavano in abbondanza.

C'erano anche altre bandiere rosse.

I due villaggi che il personale di sicurezza avevano attraversato, Jhiragaon e Teklagudem, erano completamente vuoti. "Entrambi i villaggi sono stati svuotati e ci siamo resi conto troppo tardi che qualcosa non andava", ha detto un altro jawan. Era riuscito a sfuggire all'agguato usando una strada attraverso le giungle che lo portava al campo di Silger, a 6 km dal campo di Tarrem, da dove erano partiti.

Il jawan è tornato domenica pomeriggio per recuperare i corpi dei suoi colleghi, insieme ad altri membri della lorosquadra. Indicando la collina coperta di alberi sullo sfondo, ha detto: "Eravamo completamente coperti da tutti i lati proprio lì. Abbiamo cercato di portare via i nostri feriti e morti, ma alla fine, abbiamo dovuto lasciarli indietro.

La sparatoria di sabato è iniziata a Tekulugudam, a circa 12 km dal campo di Tarrem. Una volta spinti giù per la collina di Tekulugudam, alcuni membri del personale di sicurezza hanno cercato rifugio nelle case che li circondavano, ma furono attaccati da proiettili e UBGL, insieme a bombe a mano. In seguito, il personale è stato inseguito giù per la collina nelle pianure aperte, dove si trovavano sette dei loro corpi quando l'Indian Express ha raggiunto il punto, domenica.

La polizia del Chhattisgarh ha detto che l'operazione è stata lanciata sulla base di input di intelligence sulla presenza di Hidma, il comandante del letale battaglione 1 dei maoisti. Anche fonti del COBRA confermarono che lo scontro a fuoco aveva segni rivelatori del battaglione di Hidma.

Tuttavia, le fonti hanno detto che c'erano anche altri input di intelligence. Il piano operativo, hanno detto, si basava sulle informazioni del SIB statale sulla presenza di 60-70 maoisti a Silger il 26 marzo e sugli input dell'Intelligence Bureau di 40-50 maoisti a Bodaguda il 25 marzo, tra gli altri input dell'intelligence locale.

Fonti dell'organismo di sicurezza del Chhattisgarh hanno detto all'Indian Express che lo scontro ha sollevato diverse questioni, tra cui quelle tattiche di lunga data.

Il primo è la qualità delle informazioni che ottengono. "Una delle principali fonti di informazione in questi giorni sono le intercettazioni di informazioni da un ricevitore che la polizia ha posto su una collina a Dantewada. Non si tratta di una novità, è già accaduto in passato. A Minpa un anno fa, e ora qui, ci sono chiari segnali che i maoisti sanno che stiamo ascoltando il loro codice. Ci stanno giocando. Il tipo di fuoco sotto cui siamo stati, e le posizioni che hanno preso, dimostrano che tutto era ben pianificato. Sapevano che non avremmo trovato nulla sul posto, e saremmo tornati. Quando il nostro team l'ha fatto, stavano aspettando, con pochissime vie di fuga per i nostri uomini", ha detto un alto ufficiale.

Un altro ufficiale ha detto che tutto il concetto di "operazioni grandi, ingombranti, con oltre 1.000 uomini" deve essere rivisto.

"Questo ha bisogno di un pensiero concertato, cosa che non abbiamo fatto ... Quando ci sono grandi movimenti di truppe, in una grande operazione, gli ufficiali anziani volano da e per Bijapur e Sukma, si fanno viaggi tra i campi. È troppo ingombrante per essere taciuto. Nelle nostre operazioni di maggior successo, come ad esempio con i Greyhounds, ci sono piccole squadre che colpiscono sulla base di una solida intelligenza umana. Dobbiamo farlo, altrimenti questo gioco di morte e perdite continuerà ad accadere", ha detto un responsabile dell'establishment di sicurezza.

Dal punto di vista operativo, dovranno essere poste domande difficili su come 21 soldati, compresi i combattenti d'élite cobra, siano stati lasciati indietro durante lo scontro a fuoco.

"Chiaramente, eravamo sotto così tanto fuoco che i militari correvano e arrivarono nei campi, e alcuni furono lasciati indietro, e sono morti combattendo. Non c'è modo di nascondersi da questa realtà. Di notte, avevamo cinque morti e 21 erano stati lasciati lì. I maoisti hanno avuto così tanto tempo che hanno potuto spogliare i nostri uomini di tutte le nostre armi e attrezzature e i corpi sono stati lì per ore. Ciò che è ancora più preoccupante è che questo non è avvenuto affatto nelle profonde foreste. I giornalisti hanno raggiunto il posto la mattina successiva rapidamente perché è a solo mezz'ora dai campi e dalla strada principale. Il modo in cui siamo rimasti intrappolati così vicino al campo avrà bisogno di indagini. Abbiamo bisogno di una riflessione seria basata su una profonda considerazione delle tattiche maoiste e delle nostre; non una risposta impulsiva e operazioni mal pianificate", ha detto un alto ufficiale.

https://indianexpress.com/article/explained/chhattisgarh-maoist-attack-how-a-massive-security-operation-was-planned-and-how-it-went-wrong-7258998/

Il contrattacco dei maoisti nel Chattisgarh contro le forze militari dello Stato

da indianexpress.com

Il giorno dopo l'agguato maoista nel Chhattisgarh: recuperati i corpi di 20 persone, 22 morti

Il 2 aprile, più di 2000 persone provenienti da almeno cinque campi a Sukma e Bijapur erano andate nella foresta intorno a Tarrem nel distretto di Bijapur, a 60 km dal quartier generale del distretto.

Scritto da Gargi Verma  | Jhiragaon (chhattisgarh) |
Aggiornamento: 5 aprile 2021 03:02:59

                                        Un militare ferito dei corpi di sicurezza sabato a Bijapur. (Foto: PTI)

LE CAPANNE erano chiuse e i corpi disposti a terra all'esterno, uno di loro su un letto di foglie secche di colore rosso opaco come il sangue incrostato, punteggiato da piccoli fiori di mahua.

Ventiquattro ore dopo che un gruppo del personale di sicurezza è stato vittima di un'imboscata da parte dei maoisti nel distretto di Bastar del Chhattisgarh, villaggio di Jhiragaon nelle giungle lungo i confini di Sukma e Bijapur ha mostrato le cicatrici della sparatoria: 22 morti, 30 feriti, uno ancora disperso – il più alto numero di vittime di un attacco del genere negli ultimi quattro anni.

Due corpi erano stati trovati sabato. Domenica sono stati trovati i corpi di altri 20 membri del personale insieme a quello di una donna dei ranghi maoisti e di un fucile INSAS. I 22 corpi del personale di sicurezza furono recuperati intorno a mezzogiorno dalle squadre della District Reserve Guard (DRG) e della Special Task Force (STF) che erano sfuggite all'imboscata.

La polizia del Chhattisgarh ha detto in un comunicato che almeno 12 maoisti sono stati uccisi e 16 feriti nello scontro a fuoco dopo l'imboscata. "Sulla base delle nostre fonti e informazioni tecniche, abbiamo motivi per credere che le nostre forze abbiano causato danni alle forze maoiste ... Abbiamo informazioni che hanno dovuto trasportare i loro feriti in camion verso i villaggi di Jabbamurka e Gomguda (a Bijapur)", ha detto la polizia.

Secondo funzionari e personale a terra, l'imboscata avvenne nel raggio di 1,5 km mentre le forze venivano inseguite lungo la collina di Tekulagudem fino a un terreno pianeggiante vicino a dove gli abitanti del villaggio stendono le loro foglie di mahua ad asciugarsi.

Il personale di sicurezza faceva parte di una "operazione combinata" che era stata pianificata per settimane ed era destinata a prendere di mira il comandante dell'area n. 1 Hidma, uno dei maoisti più ricercati che si diceva fosse responsabile di diversi attacchi contro le forze di sicurezza.

A partire da venerdì, più di 2.000 persone erano partite da cinque campi in un luogo a circa 14,5 km da Tarrem, un campo vicino al confine tra Sukma e Bijapur. I funzionari hanno detto che l'operazione era stata ritardata di due giorni a causa di una situazione di ordine pubblico a Bijapur.

Il gruppo caduto nell’imboscata faceva parte di un contingente di 450 persone che non aveva incontrato alcuna resistenza o si era imbattuto in alcuna presenza umana. Ma sulla via del ritorno, hanno detto gli ufficiali, sono stati attaccati da circa 600 maoisti che li hanno inseguiti, uccidendone e mutilandoli diversi. Il fuoco iniziato intorno alle 11.30 è proseguito fino a oltre le 16, ha detto un jawan (militare).

Gli ufficiali di alto livello hanno detto che il gruppo maoista coinvolto nell'imboscata era sotto il comando di Hidma, e ha usato pistole, granate e "altre armi sofisticate". La ferocia dell'attacco era visibile il giorno dopo: uno dei corpi aveva laccio emostatico intorno alla gamba e alle cosce da due ferite da proiettile; un altro era stato colpito alla testa a distanza ravvicinata; altri avevano ferite da proiettile al petto, allo stomaco e alla testa a parte le ferite da esplosione.

Secondo i funzionari, tra i morti vi erano otto membri del personale del DRG, sei dell'STF e otto del CRPF.

Due elicotteri MI-17 della IAF furono dispiegati per evacuare i feriti, e almeno nove ambulanze furono trasportate d'urgenza a Tarrem da dove i feriti furono portati all'ospedale distrettuale di Bijapur nella tarda serata di sabato. All'ospedale distrettuale, circa 18 mascelle sono in cura per ferite da proiettile e schegge, e le loro condizioni sono state descritte come stabili.

Domenica, il primo ministro di Chhattisgarh Bhupesh Baghel ha parlato al telefono con il ministro degli Interni dell'Unione Amit Shah. Ma mentre Baghel ha detto in una dichiarazione che "le forze di sicurezza faranno campagna contro i maoisti" con più forza, il BJP dell'opposizione  ha interrogato lui e il partito del Congresso al potere.

Il leader del BJP ed ex CM Raman Singh  ha dichiarato: "È un triste incidente quello di Bijapur. Eppure, il Primo Ministro è impegnato in una campagna elettorale in Assam. Non pensa che sia importante venire a trovare i feriti, o almeno andare a Bijapur. E 'molto insensibile da parte del CM.

L'incontro di sabato arriva 10 giorni dopo che cinque membri del personale DRG sono stati uccisi quando i maoisti hanno fatto saltare in aria il loro autobus con uno IED nel distretto di Narayanpur.

Nel 2017, 26 membri del personale di sicurezza sono morti in un attacco maoista a Sukma. Nel 2020, 17 persone sono state uccise in un'imboscata simile nella Minpa di Sukma. Anche nell'attacco di Minpa, le forze di sicurezza sono state attaccate mentre stavano tornando da un'operazione basata sull'intelligence.

https://indianexpress.com/article/india/chhattisgarh-maoist-attack-encounter-bijapur-sukma-7258123/