martedì 29 dicembre 2020

I CONTADINI IN PROTESTA CONTRO LE MULTINAZIONALI, DANNEGGIATE 1500 TORRI PER LE TELECOMUNICAZIONI DI AMBANI

  

La protesta dei contadini in India si allarga, diventa più potente e precisa i suoi obbiettivi: all’inizio hanno bruciato “le effigi del primo ministro Narendra Modi, del presidente della Reliance Industries Mukesh Ambani e del presidente del gruppo Adani Gautam Adani.” Perché “Gli agricoltori ritengono che le nuove leggi in adozione da parte del governo favoriranno i due industriali, che si ritiene siano vicini a Modi.”

Dai primi di dicembre ci sono state quindi tantissime manifestazioni in diversi Stati: “… hanno sequestrato le pompe di benzina Reliance di proprietà di Mukesh Ambani [patrimonio personale: 77

miliardi di dollari, ndr] in molti luoghi, hanno iniziato un movimento di boicottaggio contro Jio e hanno costretto i silos [mega magazzini per la raccolta dei cereali, ndr] di Adani a chiudere le operazioni a Moga”.  

È stato ‘preso in consegna’ un Superstore gestito da Reliance dagli agricoltori della Ludhiana… e i lavoratori per solidarietà, non appena hanno sentito che la protesta era contro Ambani, hanno chiuso le strutture da soli e si sono uniti alla protesta.

“Nella regione di Doaba, sequestrare le pompe di benzina di Reliance e boicottare Jio è diventata una nuova forma di protesta", ha uno degli agricoltori.

E tra le tante iniziative adesso c’è quella dell’abbattimento o danneggiamento delle torri per le telecomunicazioni di Ambani: siamo a circa 1500 complessivamente fino ad oggi, “oltre 150 siti di trasmissione del segnale vandalizzati durante la notte, come hanno riferito le nostre fonti domenica scorsa.” il 26 dicembre.

Il primo ministro del Punjab ha lanciato un ridicolo appello: “Esortando gli agricoltori a non farsi giustizia da sé chiudendo con la forza la connettività delle telecomunicazioni o maltrattando i dipendenti/tecnici dei fornitori di servizi di telecomunicazione…”

La forza della protesta e la sua estensione ha portato “la Corte Suprema a ordinare la formazione di un comitato per risolvere la protesta per le nuove leggi al di fuori dei confini di Delhi, che infuriano da più di un mese…”

La chiarezza degli obbiettivi dei contadini in lotta, il tentativo di privatizzare il settore agricolo al servizio delle multinazionali di Ambani e Adani “che hanno messo gli occhi sull’affare dell’agricoltura” e la forza di questa protesta ha portato Modi a fissare un incontro per domani, mercoledì 30 dicembre alle ore 14…

E sembra che i leader della protesta abbiano le idee chiare: "Parteciperemo all'incontro e cercheremo di discutere le proposte che abbiamo fatto. Se questo andrà bene, ci sposteremo su altre questioni ", ha detto Rakesh Tikait, portavoce nazionale dell'Unione Bharatiya Kisan.

"Se loro (il governo) non sono d'accordo, faremo ulteriori colloqui. Il governo dovrà ascoltarci e prendere le leggi. Se il governo non ci ascolta, continueremo a stare qui", ha affermato.

lunedì 28 dicembre 2020

I CONTADINI IN PROTESTA ORGANIZZANO NUOVE MANIFESTAZIONI NAZIONALI CONTRO LE NUOVE LEGGI SULL'AGRICOLTURA DEL FASCISTA INDU' MODI

 

Un manifestante dà un calcio a un lacrimogeno sparato dalla polizia 
per disperdere gli agricoltori a un posto di blocco 
mentre cercano di marciare verso Nuova Delhi [Money Sharma / AFP]
27 novembre 2020

Nel 33° giorno della protesta i contadini preparano nuove manifestazioni nazionali contro le leggi sulla privatizzazione del mercato agricolo

Nel 33° giorno di protesta dei contadini che assediano New Delhi, il capo del governo centrale, il fascista indù Modi, mette in atto di fatto una provocazione, come riportano anche i quotidiani nazionali indiani, inaugurando una tratta ferroviaria nel 100° anniversario della sua apertura, con treni che trasportano derrate agricole fresche!
"Kisan Rail [che percorre quasi 2000 chilometri attraversando tutta il Paese, ndr] è stato un punto di svolta nel garantire un trasporto rapido dei prodotti agricoli in tutta la nazione. Fornisce una catena di approvvigionamento senza soluzione di continuità di prodotti deperibili", aveva osservato sabato l'ufficio del primo ministro”
Ma i contadini continuano a protestare assediando la città senza preoccuparsi delle manovre del governo che aveva chiesto loro di decidere la data dei prossimi colloqui, e loro hanno inviato una lettera con la data di domani, 29 dicembre alle ore 11, per il sesto ciclo di incontri.
Ma visto che nel frattempo dal governo centrale non arrivano risposte alle loro richieste, soprattutto quella del ritiro delle tre leggi, i rappresentanti dei 256 milioni di contadini hanno deciso attraverso il loro comitato di coordinamento nazionale (AIKSCC) che raccoglie 250 organizzazioni, altre iniziative: il 1° gennaio una manifestazione nazionale e due manifestazioni “locali”, una a Patna e Thanjavur il 29, e nello Stato del Manipur e Hyderabad il 30.

Centinaia di migliaia di agricoltori assediano la Capitale dell’India, Nuova Delhi

 


Mentre si contano in morti: “Sono 25 i contadini morti in tre settimane di protesta contro le liberalizzazioni del settore agricolo decise dal governo indiano.” Così riporta il Manifesto del 19 dicembre, che continua: “Molte di più le vittime secondo uno dei leader della protesta, Darshan Pal, che parla di almeno 35 morti nella battaglia contro una legge che reputano a favore delle grandi compagnie di distribuzione e a scapito dei piccoli produttori.” le proteste e le manifestazioni dei contadini di queste settimane trovano nuove forme di lotta.

Contro le tre leggi che “riformano” la produzione agricola a favore delle multinazionali che potranno imporre i loro prezzi d’acquisto, abbassandoli di sicuro, e portando così centinaia di milioni di contadini ad un livello di povertà ancora peggiore, i contadini in lotta l’avevano detto e lo stanno facendo: New Delhi, la capitale dell’India, 20 milioni di abitanti, è stata circondata da centinaia di migliaia di contadini che hanno cominciato anche uno sciopero della fame “a staffetta”, a piccoli gruppi, mentre bloccano le vie d’accesso alla città.

Come si può leggere nell’articolo della stampa indiana che riportiamo, è la stessa polizia con le sue disposizioni ad ammettere l’assedio, mentre il governo fascista indù di Modi continua a dire di non voler ritirare le leggi, confermando ad ogni momento di voler svendere il paese, mettendosi sempre al servizio delle multinazionali.

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Leggi agricole | Gli agricoltori iniziano lo sciopero della fame a "staffetta" di un giorno

PTINEW DELHI:, 21 DICEMBRE 2020 11:34 TSI

Agricoltori che protestano contro le leggi anti-fattoria a GT Karnal Road al confine delhi-haryana

singhu, il 20 dicembre.   | Credito fotografico: Shivkumar Pushpakar

Gli agricoltori che protestano parteciperanno allo sciopero della fame a gruppi e il primo ha 11 membri, secondo i leader degli agricoltori.

Intensificando la loro agitazione contro le nuove leggi agricole del Centro, gli agricoltori hanno iniziato il loro sciopero della fame a "staffetta" di un giorno lunedì mattina in tutti i siti di protesta ai confini di Delhi con Haryana e Uttar Pradesh.

Gli agricoltori che protestano parteciperanno allo sciopero della fame in gruppi e il primo ha 11 membri, secondo i leader degli agricoltori.

Migliaia di agricoltori, principalmente del Punjab e dell'Haryana, protestano contro le leggi nelle ultime quattro settimane in vari punti di confine di Delhi e chiedono l'abrogazione delle leggi.

Il capo dello Swaraj India Yogendra Yadav domenica ha dichiarato: "Gli agricoltori inizieranno uno sciopero della fame a staffetta di un giorno lunedì in tutti i siti di protesta contro le nuove leggi agricole. Sarà avviato da un team di 11 membri nei siti di protesta a Nuova Delhi, incluso il confine di Singhu. Ha anche esortato "tutti in tutti i siti di protesta in tutta la nazione a partecipare allo stesso".

Diverse strade sono state chiuse a causa dell'agitazione e la polizia stradale di Delhi ha aggiornato i pendolari su rotte aperte e chiuse.

Su Twitter lunedì, la polizia stradale ha detto che i confini di Singhu, Auchandi, Piau Maniyari e Mangesh sono chiusi. Ha consigliato ai pendolari di prendere percorsi alternativi attraverso i confini di Lampur, Safiabad Saboli e Singhu School Toll Tax.

La polizia ha detto che poiché il traffico è stato deviato da Mukarba e dalla GTK Road, si suggerisce alle persone di evitare la Tangenziale Esterna, la GTK Road e la National Highway (NH) 44. Coloro che viaggiano verso Haryana possono attraversare i confini Jharoda (solo una carreggiata), Daurala, Kapashera, Badusarai, Rajokri NH-8, Bijwasan-Bajghera, Palam Vihar e Dundahera.

"I confini di Tikri, Dhansa sono chiusi per qualsiasi movimento del traffico. Il confine di Jhatikara è aperto solo alle due ruote e al movimento pedonale", ha twittato la polizia stradale.

"Il confine di Chilla una carreggiata da Delhi a Noida è aperta al traffico, tuttavia, altre carreggiate da Noida a Delhi sono chiuse", ha aggiunto.

Gli agricoltori stanno protestando contro l'accordo degli agricoltori (potenziamento e protezione) della legge sulla garanzia dei prezzi e sui servizi agricoli, 2020, il Farmers Produce Trade and Commerce (Promotion and Facilitation) Act, 2020, e l'Essential Commodities (Amendment) Act, 2020.

Le tre leggi agricole, promulgate a settembre, sono state propagandate dal governo come importanti riforme nel settore agricolo che elimineranno gli intermediari e permetteranno agli agricoltori di vendere in qualsiasi parte del paese.

Tuttavia, gli agricoltori che protestano hanno espresso apprensione per il fatto che le nuove leggi avrebbero spianato la strada all'eliminazione del cuscinetto di sicurezza del prezzo minimo di sostegno e all'eliminazione dei mandis [mercati regolati centrali], lasciandoli alla mercé delle grandi aziende multinazionali. Il Centro (governo centrale) ha ripetutamente affermato che tali meccanismi rimarranno.

IL GOVERNO ACCUSA I CONTADINI IN PROTESTA DI ESSERE GUIDATI DAI MAOISTI!

 Nel 29° giorno di protesta degli agricoltori che assediano la capitale New Delhi, al governo saltano i nervi e dice che la protesta è guidata dai maoisti.

E per togliere forza e legittimità alla protesta il capo del governo, il fascista indù Modi, ha promesso di mantenere il programma che dà 6000 rupie (circa 70 euro) all’anno a tutti gli agricoltori.

Mentre, dall’altro lato, la polizia gioca la carta della criminalizzazione in maniera pesante (dopo le cariche dei giorni passati) e sporge denuncia contro 13 agricoltori con varie accuse, tra cui addirittura il tentativo di omicidio e disordini avvenuti dopo che il convoglio del primo ministro Manohar Lal Khattar sarebbe stato bloccato e attaccato martedì scorso ad Ambala.

E invece i contadini, da parte loro, non solo resistono, ma rilanciano: chiedono il ritiro delle tre leggi sull’agricoltura, rinviano al governo le richieste di incontro, se queste non hanno una base concreta e chiedono prezzi più alti per i loro prodotti agricoli!

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Dall'Hindustan Times

29° giorno di protesta degli agricoltori: "Faremo due passi se il Governo centrale ne farà uno", dicono i manifestanti, chiederanno un MSP più elevato - 10 punti

Gli agricoltori si sono fortemente opposti al fatto che il governo li tratti come "rivali politici" collegando la protesta ai maoisti.

INDIA Aggiornato: 24 dicembre 2020, 08:09 TSI

hindustantimes.com | A cura di Poulomi Ghosh

Hindustan Times, Nuova Delhi

Il Governo centrale aveva invitato gli agricoltori in protesta per il sesto giro di colloqui e aveva chiesto loro di fissare una data in base alle loro necessità. Gli agricoltori, nel loro incontro tenuto mercoledì, hanno deciso di non fissare una data in quanto non erano d'accordo con le proposte inviate dal ministro dell'Agricoltura. Con questo, la protesta in corso giovedì entra nella sua 29a giornata, senza una soluzione immediata in vista. Tuttavia, per la prima volta, gli agricoltori hanno fatto la richiesta di un prezzo minimo di sostegno più elevato di quello esistente, in quanto il Governo ha ribadito il proprio impegno nei confronti appunto del sistema MSP (Minimum Support Price – Il governo fissa un prezzo d’acquisto dei prodotti agricoli per garantire un minimo di profitto rispetto ai prezzi sul mercato aperto).

Ecco gli ultimi aggiornamenti della protesta

1. Non è stata decisa alcuna data per ulteriori colloqui, ma gli agricoltori hanno dichiarato di non essere

contrari ai colloqui. Stanno aspettando il governo al tavolo con mente aperta. "Se il Centro farà un passo, gli agricoltori ne faranno due", hanno affermato.

2. I manifestanti hanno fatto la richiesta di un MSP più elevato nella loro lettera al Centro. "Chiediamo al governo che, invece di ripetere le proposte e gli emendamenti, offrano qualcosa di concreto per iscritto in modo da poter fare di questo la base della nostra agenda per riprendere il dialogo", si legge nella lettera.

3. La questione del MSP è al centro dell'attuale crisi. Le nuove leggi sull'agricoltura non menzionano il sistema MSP attraverso cui il governo acquista i prodotti agricoli a un prezzo stabilito che fornisce un sostegno agli agricoltori. Il Centro ha ribadito che il sistema non viene sospeso. Il ministero ha anche accettato di modificare le leggi per chiarire il futuro dell'MSP. Ma gli agricoltori hanno detto di non volere emendamenti, vogliono un ritiro completo delle leggi.

4. Il primo ministro Narendra Modi nel suo recente discorso virtuale agli agricoltori del Madhya Pradesh ha detto di come il governo abbia aumentato l'MSP da quello che era prima del 2014. Ma, gli agricoltori che protestano non accettano la richiesta del governo sul MSP. Il portavoce del Bharatiya Kisan Union, Rakesh Tikait, aveva detto in precedenza che gli agricoltori non stanno ottenendo i prezzi richiesti, il che sta portando ai suicidi. L'anziano leader degli agricoltori, Darshan Pal, martedì ha detto che sebbene il governo fissi i prezzi previsti dal sistema MSP per 23 materie prime, principalmente acquista grano e riso a questi prezzi.

5. Gli agricoltori, nella loro lettera, hanno anche detto che non meritano di essere trattati come rivali politici. Diversi ministri del governo centrale hanno affermato che la protesta è stata pilotata dai maoisti. Gli agricoltori dovranno intensificare la loro agitazione se il governo continuerà a trattarli in questo modo, si dice nella lettera.

6. Per quanto riguarda le proteste in corso, è probabile che sempre più agricoltori si uniscano ai siti di protesta al confine di Delhi nei prossimi giorni. Il sindacato degli agricoltori Kisan Sena ha detto che migliaia di suoi membri dell'Uttar Pradesh occidentale marceranno verso Delhi giovedì.

7. La cellula dei social media del collettivo degli agricoltori ha annunciato che giovedì terrà un webinar in cui gli agricoltori anziani risponderanno alle domande relative alla protesta in corso.

8. Il primo ministro Narendra Modi fisserà il prossimo incontro di Pradhan Mantri Kisan Samman Nidhi (programma che prevede un bonus di 6.000 rupie all’anno) il 25 dicembre. Il primo ministro interagirà anche con gli agricoltori di sei stati.

9. Mercoledì il ministro dell'Agricoltura dell'Unione (Federale) Narendra Singh Tomar ha affermato che la soluzione può essere raggiunta solo attraverso il dialogo. "La storia è testimonianza di questo fatto. Per quanto vecchia e forte sia la protesta, la fine e la soluzione a una protesta si trovano solo attraverso il dialogo", ha detto.

10. Nel frattempo, la polizia di Haryana ha sporto denuncia contro 13 agricoltori con varie accuse, tra cui il tentativo di omicidio e disordini avvenuti dopo che il convoglio del primo ministro Manohar Lal Khattar sarebbe stato bloccato e attaccato martedì ad Ambala.

India in fiamme - il ruolo del del PCI (Maoista) - verso una giornata nazionale e internazionale di informazione e mobilitazione Nei prossimi giorni sarà fissata la data e verificata la possibile forma e dimensione internazionale intanto - info csgpndia@gmail.com

 Notare il ruolo straordinario delle donne - segnalazione Mfpr - che sara parte dalla giornata nazionale di mobilitazione delle lavoratrici - 15 gennaio 2021 - decisa dall'asssemblea nazionale telematica delle donne lavoratrici

sabato 26 dicembre 2020

Intensificare la campagna per la libertà dei prigionieri politici: Varavara Rao in ospedale


Varavara Rao rimarrà all'ospedale di Nanavati fino al 7 gennaio

L'alta corte di Bombay martedì ha deciso per la permanenza del poeta e prigioniero politico Telugu P Varavara Rao (81 anni) presso il Nanavati Super Speciality Hospital fino al 7 gennaio, con l'ordine provvisorio di permettere alla sua famiglia di vederlo lì.

Rao è abbastanza in forma da essere rimandato nella prigione di Taloja, ha detto il procuratore generale aggiunto Anil Singh per la National Investigation Agency (NIA) a proposito della richiesta di rilascio su cauzione per motivi medici. Rao fu spostato all'ospedale di Vile Parle il 19 novembre per 15 giorni, decisione poi rinnovata per altri 15.

 

lunedì 21 dicembre 2020

Il PCI (Maoista) indice oggi uno sciopero - bandh - nella regione dell'Andrha-Odisha-Border contro le uccisioni da parte delle forze armate reazionarie in via di traduzione

 


VISAKHAPATNAM, 19 dicembre: Il PCI (Maoista) nella regione di Confine Andhra Odisha (AOB) ha indetto uno sciopero totale (bandh) per il 21 dicembre per protestare contro i recenti falsi scontri, arresti illegali, “rese” e anche false campagne contro di loro da parte della polizia.

Il partito ha escluso dallo sciopero i servizi medici e antincendio. Hanno esortato commercianti e altri stabilimenti, tra cui uffici governativi e privati, nonché banche a chiudere lunedì.

Una nota stampa è stata pubblicata a nome del portavoce ufficiale del Comitato Zonale Speciale di Andhra Odisha Border Kailasam, esortando le popolazioni a osservare il bandh lunedì. Il leader maoista ha affermato che i governi di Andhra Pradesh e Odisha hanno attuato misure repressive come arresti illegali, rese forzate e falsi scontri.

Secondo Kailasam, due quadri del PCI (maoista), Mallal e Santi, furono brutalmente uccisi dalle forze di sicurezza nel villaggio di Singavaram di Nakkamamidi panchayat il 21 novembre mentre erano disarmati e stavano dormendo. Le forze di sicurezza hanno anche ucciso una ragazza dello stesso villaggio in modo brutale. Entrambi i membri del partito si erano andati al villaggio per svolgere il lavoro di partito.

Il portavoce del PCI (Maoista) ha accusato ulteriormente la polizia della tortura e dell'omicidio di un quadro di nome Kishore dopo la sua cattura a seguito di uno scontro nel villaggio di Thotaguda il 26 novembre durante il quale un altro quadro di nome Lycon fu ferito e arrestato. Il portavoce maoista ha avvertito che la polizia subirà conseguenze terribili per queste uccisioni.

Il leader maoista Kailasam ha affermato che le forze di sicurezza di Andhra Pradesh e Odisha sono impegnate in operazioni congiunte per spazzare via il movimento maoista nella divisione Visakha-East e nella divisione MKB della regione AOB.

"Hanno picchiato i tribali innocenti al fine di ottenere informazioni sui maoisti e hanno arrestato gli abitanti del villaggio nei mercati settimanali, nelle banche e nei magazzini che distribuiscono alimenti. Una donna Maoista, Rame, è stata arrestata a Paduva un mese fa mentre era ricoverata per delle cure il 7 novembre. Misero in scena la sua “resa” dopo un mese. Una persona di nome Kamesh del villaggio di Rasarai è stata arrestata dai poliziotti il 10 dicembre mentre si recava al mercato settimanale di Maddigaruvu.

Il leader maoista ha detto che Sutti del villaggio di Taggupadu dell’assemblea popolare di Papparametal nell’Odisha è stato arrestato dalla polizia mentre si trovava con il bestiame nella foresta il 25 ottobre e un reporter, Pangi Naganna di Pedabayalu è stato arrestato il 22 novembre dopo averlo dichiarato simpatizzante maoista. Anche persone che fanno parte di organizzazioni e movimenti popolari come Anjamma, Rajeswari e altri sono stati accusati secondo l’UA(P)A  [Legge reazionaria di prevenzione delle attività illecite].

Le forze di sicurezza di entrambi gli Stati hanno diffuso notizie false contro i maoisti e creato anche situazioni di terrore dicendo che i maoisti avrebbero ucciso i tribali.

"Tutte queste tattiche non sono altro che un tentativo di terrorizzare il popolo. Ma i “campi di sicurezza” potenziati o metodi di oppressione non fermano il movimento popolare. Ha detto Kailasam.

giovedì 10 dicembre 2020

La protesta dei contadini contro il governo fascista indù di Narendra Modi continua e si rafforza

 

dalla stampa indiana

Dopo lo sciopero generale che ha visto scendere nelle strade 250 milioni di lavoratori di ogni settore, compreso i contadini, questi stanno continuando la protesta contro la legge che riforma la vendita dei prodotti agricoli, nei fatti privatizzando tutto il settore che li manderà in rovina definitivamente...

Nei giorni scorsi hanno accerchiato la capitale New Dehli e si sono scontrati con la polizia, adesso la stanno di fatto assediando e mentre continuano l'assedio si preparano a manifestazioni di blocco delle autostrade e altre iniziative di lotta per il 12 eil 14 dicembre

"Mercoledì i leader degli agricoltori hanno respinto la proposta del governo dell'Unione di modificare tre controverse leggi sulla commercializzazione agricola e hanno promesso di intensificare la loro agitazione fino all'abrogazione delle leggi. Hanno in programma di bloccare le autostrade della capitale verso Agra e Jaipur entro il 12 dicembre e tenere una dharna a livello nazionale due giorni dopo.

""Non c'è nulla di diverso da quello che è stato detto durante le discussioni, che abbiamo ripetutamente respinto. Il governo vuole vestire le sue vecchie proposte con abiti nuovi. È un insulto agli agricoltori", ha detto il presidente dell'Unione Krantikari Kisan Darshan Pal.

""Entro il 12 dicembre blocchiamo l'autostrada Delhi-Jaipur. Quel giorno renderemo gratuiti i caselli in tutto il paese per un giorno", ha detto, aggiungendo che gli agricoltori chiedevano un boicottaggio delle connessioni mobili Jio e di altri prodotti e servizi dei conglomerati Reliance e Adani. Gli agricoltori sostengono che le tre leggi andrà a vantaggio delle grandi imprese a spese dei piccoli agricoltori.

 "Altri leader hanno detto che gli uffici del BJP sarebbero stati bloccati in ogni distretto e che la Taj Expressway da Delhi ad Agra sarebbe stata bloccata. Il 14 dicembre, pianificano una dharna, o sit-in, con agricoltori degli Stati dell'India del Nord esortati a venire a Delhi, mentre altri iniziano proteste indefinite nei loro stati d'origine.

mercoledì 2 dicembre 2020

Appello internazionale a sostegno della resistenza del Dr. G.N. Saibaba!


G.N. Saibaba, docente presso l'Università di Delhi è detenuto nella prigione centrale di Nagpur dal 2014, nonostante sia disabile al 90%. Ben noto anche al di fuori dell'India, invitato a numerose conferenze all'estero, difensore dei diritti umani, il 21 ottobre 2020 Dr. G.N. Saibaba ha iniziato uno sciopero della fame per denunciare le violazioni dei diritti umani in carcere, oltre che per esigere cure mediche e la possibilità di ricevere libri e inviare lettere, diritto fondamentale di ogni prigioniero.

Saibaba, la cui vita è in pericolo per le molteplici patologie croniche di cui soffre, aveva già presentato alla Corte Suprema richiesta di trasferimento agli arresti domiciliari ma questa è stata respinta, perché la casa del fratello, indicata come domicilio, è nell’area sotto quarantena per il COVID 19 . Attualmente, le sue vitali esigenze terapeutiche non sono soddisfatte nè gli è permesso di ricevere le forniture mediche che la famiglia gli invia. Inoltre, da mesi non gli vengono dati libri, lettere e ritagli di giornale inviatigli da amici e familiari. Lettere e libri sono il diritto più elementare di un prigioniero, unico suo collegamento con l'esterno. Impedirli è una violazione dei diritti umani.

Come se ciò non bastasse, da mesi al dottor G.N. A Saibaba è impedito per di incontrare i suoi avvocati, col pretesto del rischio di contagio COVID-19. Solo due volte al mese gli è consentito parlare con i suoi avvocati per telefono. Impedendogli di incontrare famigliari, amici e avvocati, fermando l'invio di libri, riviste, lettere e giornali dall'esterno, tentano di interrompere ogni suo rapporto con il mondo esterno.

Col suo arresto, lo Stato indiano persegue diversi obiettivi, impedirgli di tenere lezioni all'università e interrompere le sue comunicazioni con l'esterno, per fermare arrestare anche il suo pensiero. G.N Saibaba non è l'unico prigioniero che subisce violazioni dei diritti umani in India, ce ne sono migliaia come lui. E migliaia di persone in molti paesi del mondo vengono arrestate, torturate e maltrattate nelle carceri a causa delle loro idee e opinioni politiche.

Solo con la solidarietà è possibile liberare il Dr. G.N. Saibaba'!

Noi firmatari chiediamo all’opinione pubblica internazionale di esigere la liberazione del dottor Saibaba, che cli sia garantito un ambiente sano, che gli vengano consegnati farmaci, libri, lettere e giornali! Lo sciopero della fame iniziato dal dottor G.N Saibaba può concludersi con la vittoria solo con il sostegno di tutti i singoli e le organizzazioni democratiche. Facciamo appello alle organizzazioni e singoli democratici a costringere sul Ministero della giustizia indiano e la prigione centrale di Nagpur a soddisfare le esigenze del dottor G.N Saibaba!

Chiediamo a tutti, singoli e organizzazioni, a livello internazionale di organizzare campagne di solidarietà nei rispettivi ambiti a sostenegno della resistenza del dottor Saibaba!

Firmatari :

ATİK - Confederazione dei Lavoratori dalla Turchia in Europa

UPOTUDAK- Comitato Internazionale di Solidarietà con i Prigionieri Politici

Partizan

Secours Rouge International

Secours Rouge Toulouse

CRI Rouge per la difesa dei prigionieri rivoluzionari

Comité d'actions et de soutien aux luttes du peuple Marocainc

Campagne unitaire pour la libération de Georges Abdallah

Corriente del Pueblo Sol Rojo –Mexiko

Soccorso Rosso proletario - Italia

martedì 1 dicembre 2020

APPELLO PER LA LIBERAZIONE E LA DIFESA DI SAIBABA


Il Comitato per la Difesa e la liberazione di G. N. Saibaba fa appello alle autorità della prigione centrale di Nagpur per ché forniscano immediatamente al dottor G. N. Saibaba cure mediche adeguate, libri e lettere!

Il Comitato per la Difesa e liberazione di GN Saibaba apprende con preoccupazione che il dottor GN Saibaba è in sciopero della fame per rivendicare i diritti fondamentali di ogni prigioniero, l'accesso a alla lettura, alle lettere e medicinali, che gli sono nonostante il peggioramento della sua salute e il rischio di contrarre COVID-19. Il dottor G. N. Saibaba ha deciso di osservare lo sciopero della fame a partire dal 21 ottobre 2020. per la negazione di cure mediche elementari nella prigione centrale di Nagpur e il fermo di libri e lettere inviatigli da familiari e amici. A queste ingiuste e persecutorie restrizioni da lui subite si aggiungono l'impossibilita per la famiglia e gli avvocati di fargli visita in carcere, a causa della pandemia COVID-19 in corso.

Il dottor GN Saibaba, professore di inglese all'Università di Delhi, affetto da disabilità al 90%, detenito nella prigione centrale di Nagpur, dal 2014 è incarcerato per una legge draconiana, Unlawful Activities Prevention Act (UAPA). Negli ultimi anni ha sofferto di gravi disturbi fisici, tra cui la graduale paralisi degli arti, dovuta all'incuria e alla continua negazione di cure adeguate da parte delle autorità carcerarie. La ripetuta negazione della libertà su cauzione o per condizioni mediche, nonostante il peggioramento della salute fisica e le vulnerabilità di una persona già affetta da malattia, esposta alla minaccia di contrarre COVID-19 in una prigione sovraffollata, è una grave minaccia per la sua vita. In questa situazione, negare i medicine inviatigli è estremamente preoccupante e lo priva di medicinali indispensabili per salvare la vita o Gli è stato negato perfino il permesso per partecipare al funerale di sua madre . Ha trascorso gli ultimi anni in una cella, leggendo e traducendo testi e scrivendo poesie. Libri e lettere sono fondamentali per il benessere di ogni detenuto e negare loro l'accesso ad essi è una violazione dei loro diritti. I libri che la famiglia e gli avvocati hanno inviato al dottor G. N. Saibaba, testi in inglese e liberamente disponibili sul mercato, sono stati indebitamente confiscati e trattenuti senza motivo dalle autorità carcerarie.

Anche le lettere dei familiari vengono confiscate e trattenute dalle autorità. Questa è una grave violazione dei diritti di un prigioniero. Inoltre, vengono fermati anche giornali e ritagli inviatigli per posta.

Così come sono trattenuti i farmaci necessari per i diversi disturbi sofferti dal Dr. G. N. Saibaba, mettendone in pericolo la vita. Inoltre, in nome della pandemia viene violato anche il diritto che ogni detenuto ha all'assistenza legale, concedendogli non più di due chiamate al mese e negandogli l'opportunità di discutere il suo caso con i suoi avvocati. Il dottor Saibaba richiede che questi diritti fondamentali gli siano garantiti, per una vita dignitosa in carcere. In assenza di questi, è costretto a decidere di iniziare uno sciopero della fame. Considerando la sua salute, la pandemia in corso, l'impossibilità per i sui familiari e amici di incontrarlo e le pessime condizioni dentro il carcere, uno sciopero della fame non può che mettere in pericolo la vita del Dr. G. N. Saibaba.

Il Comitato per la Difesa e Liberazione del dottor GN Saibaba fa appello alle autorità della prigione centrale di Nagpur perché intervengano e garantiscano il rispetto dei diritti fondamentali del dottor GN Saibaba, perché gli vengono forniti medicinali, libri e lettere e si metta in sicurezza la sua vita. Facciamo appello a tutte le organizzazioni e gli individui democratici perché sollevare proteste verso la direzione della prigione di Nagpur per garantire che i diritti del Dr. G. N. Saibaba in custodia dello Stato, non siano violati.

Comitato per la Difesa e la Liberazione del Dr. G. N. Saibaba