mercoledì 22 novembre 2023

Noi stiamo con la Palestina! Appello del Partito Comunista dell'India (Maoista) a sostegno della lotta di liberazione nazionale del popolo palestinese

Il Partito Comunista dell'India (Maoista) ha fatto un'appello internazionale a una settimana di azione di propaganda e agitazione dal 2 all'8 dicembre - in occasione dell'anniversario del PLGA (esercito guerrigliero popolare di liberazione) India

Sosteniamo la giusta lotta di liberazione nazionale del popolo palestinese

Il comitato di sostegno internazionale della guerra popolare in India ha raccolto questo appello e lancia un appello a tutti i comitati, partiti e organizzazioni solidali a partecipare con azioni ed eventi per quelle date in tutte le forme e anche con testi nazionali e specifici adattati 

Il riferimento pubblico di questa battaglia è ICSPWI csgpindia@gmail.com

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Noi stiamo con la Palestina!

2-8 dicembre
settimana di azione di agitazione e propaganda
a sostegno della lotta di liberazione della Palestina!

Esigiamo la fine immediata della guerra contro Gaza dello stato fascista di Israele!

...dal 2 all’8 dicembre 2023, in protesta contro la ingiusta guerra contro Gaza condotta dal fantoccio dell’imperialismo statunitense, lo Stato fascista d’Israele , contro il massacro del popolo palestinese e a sostegno della lotta di liberazione della Palestina….

la Palestina è dei Palestinesi L'attacco sferrato da Hamas il 7 ottobre è resistenza al terrorismo israeliano, che aggredisce la Palestina da oltre settant’anni. Israele è responsabile dell’attacco.

Dal 7 ottobre col supporto degli imperialisti USA e Gran Bretagna, Israele sta facendo guerra a Gaza. Ha perpetrato numerosi massacri in cui sono morte ad oggi oltre 16.000 persone. Migliaia sono i feriti. La maggior parte degli abitanti di Gaza sono rimasti senza casa. La maggior parte delle vittime sono bambini e donne. Gli attacchi militari israeliani hanno ucciso anche personale medico, attivisti umanitari e alcuni giornalisti. 50 mila donne palestinesi incinte sono private delle strutture mediche. A causa della mancanza di acqua e condizioni minime di igiene, le palestinesi stanno assumendo noretisterone per ritardare le mestruazioni, con pesante impatto sul ciclo mestruale.

Si moltiplicano i bombardamenti e le incursioni di terra di Israele su Gaza. Israele bombarda pesantemente Gaza giorno e notte, colpendo indiscriminatamente zone residenziali, ospedali, centri di soccorso, scuole ecc. Il popolo palestinese sta perdendo tutto. Quelli che hanno subito i bombardamenti vagano come alieni sulla loro terra in lotta per sopravvivere. Gaza è ridotta a un cumulo di macerie.

La guerra di Israele sta violando gravemente tutte le norme internazionali e i diritti umani. Innumerevoli sono crimini di guerra commessi. Come al solito, l’ONU reagisce solo “formalmente”, nell’interesse degli imperialisti. I fatti impongono di considerare il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il suo governo e i principali leader del partito Likud, i generali militari e altri alti ufficiali tutti criminali di guerra da punire quanto più severamente. Anche Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia  Germania,Italia e altri paesi imperialisti che sostengono Israele, dovrebbero essere portati davanti un tribunale internazionale.

...facciamo appello ai popoli del mondo a dire a tutti che Hamas non è un'organizzazione terroristica ma un'organizzazione che lotta per la liberazione del popolo palestinese e asostenere ogni tipo di azione di resistenza del popolo palestinese, compresa la giusta resistenza di Hamas.

Facciamo appello al popolo di Israele ad opporsi alle politiche antipopolari del proprio governo a unirsi al popolo palestinese, a sostenere la sua giusta lotta e ad opporsi allo sciovinismo del proprio governo.

Facciamo appello ai democratici, le forze progressiste, gli attivisti e le organizzazioni per i diritti umani, gli studenti, i giovani, i lavoratori, i contadini , le donne, gli artisti, gli scrittori e tutte le forze di sinistra antimperialiste insieme a tutto il popolo indiano schierarsi a sostegno del popolo palestinese contro la guerra, a infrangere il divieto del governo centrale e organizzare manifestazioni, raduni e incontri pro-Palestina e contro la guerra a Gaza.

 

 questo appello è un estratto del documento appello del PCI(Maoista)

mercoledì 8 novembre 2023

La guerra popolare in azione


Leader del BJP attaccato dai naxaliti

Distretto di Narayanpur, 5 novembre 2023: un leader del Bharatiya Janata Party è stato ucciso sabato dai naxaliti nel distretto di Narayanpur, nel Chhattisgarh, ha detto un funzionario di polizia.

Ratan Dubey, vice presidente dell'unità distrettuale di Narayanpur del BJP, è stato ucciso con un'arma da taglio intorno alle 17:30 nel mercato del villaggio di Kaushalnagar sotto l'area della stazione di polizia di Jharaghati mentre stava facendo campagna elettorale per le elezioni dell'Assemblea previste per il 7 e 17 novembre, ha dichiarato il sovrintendente aggiunto della polizia Hemsagar Sidar.

 

3 informatori della polizia giustiziati da quadri del PCI (maoista) nel distretto di Kanker

Distretto di Kanker, 2 novembre 2023: tre persone sono state giustiziate da quadri del CPI (maoista) nel distretto di Kanker, nel Chhattisgarh, con l'accusa di essere informatori della polizia del Maharashtra, hanno detto giovedì i funzionari.

La polizia del Chhattisgarh in una dichiarazione ha affermato di aver ricevuto informazioni sull'incidente e che sono in corso ulteriori dettagli al riguardo.

Citando le prime informazioni, la polizia ha detto che Kulle Katlami (35 anni), Manoj Kovachi (22 anni) e Dugge Kovachi (27 anni), tutti residenti nel villaggio di Morkhandi sotto la stazione di polizia di Chhotebethiya (distretto di Kanker) adiacente al distretto di Gadchiroli del Maharashtra, sono stati giustiziati da una squadra di quadri appartenenti al PCI (maoista) nella notte tra il 1° e il 2 novembre.

Negli opuscoli lasciati sul posto, i maoisti hanno affermato che i tre stavano agendo come informatori per il C-60, un'unità d'élite anti-maoista della polizia del Maharashtra.

dalla stampa borghese indiana online

Lo stato indiano attacca ancora la scrittrice Arundhati Roy e la stampa libera

 Arundhati Roy e la stampa libera sotto attacco in India

Dallo scorso 10 ottobre Arundhati Roy, la celebre scrittrice indiana vincitrice del Booker Prize, è nuovamente sotto processo per una vicenda che risale a più di dieci anni fa, quando Roy è stata accusata di sedizione, insieme al professore universitario Sheikh Showkat Hussain, per un discorso pubblico tenuto durante un seminario sul Kashmir.

Nel suo intervento, alquanto provocatorio secondo alcuni gruppi di estrema destra, Roy avrebbe incitato alla secessione del Kashmir dall’India, inasprendo le relazioni già tese tra India e Pakistan. Nel 2010, non appena il discorso è divenuto pubblico, i manifestanti nazionalisti della destra hindu hanno assediato la casa della scrittrice, che da allora riceve regolarmente minacce di morte da diversi gruppi estremisti.

Ora, dopo tredici anni di silenzio, il vicegovernatore di Delhi V. K. Saxena, affiliato al Bharatiya Janata Party (BJP) e in carica dal 2022, ha riaperto il caso contro la scrittrice. La quale ha commentato così: «Minacciarmi di azioni legali ha lo scopo di spaventare gli attivisti per i diritti civili e i giornalisti, e indurli a tacere. Ma penso che avrà l’effetto opposto. Il governo sa che ormai è troppo tardi».

Arundhati Roy è la prima scrittrice indiana non espatriata ad aver vinto il Booker Prize, nel 1997, con il romanzo Il Dio delle piccole cose. Enormemente riconosciuta e sostenuta all’estero, in India è diventata una figura controversa a causa delle sue opinioni e prese di posizione su questioni politicamente sensibili.

Negli ultimi anni, a parte i romanzi, Arundhati Roy ha pubblicato diversi saggi e articoli sulla povertà, evidenziando le contraddizioni e le responsabilità della classe politica indiana.

A favore dell’insurrezione naxalita, in passato la scrittrice ha messo anche in dubbio il coinvolgimento del Pakistan negli attacchi di Mumbai del 2008, facendo infuriare il governo. Di fatto la sua è una delle critiche di più alto profilo al governo Modi, che ora spera di metterla in difficoltà portandola in tribunale.

Quest’azione dal dubbio tempismo ha fatto ribellare quella parte dell’opinione pubblica che ha a cuore la condizione della libertà di pensiero e di stampa in India.

Negli stessi giorni anche il portale di informazione NewsClick è finito nel mirino del governo. Nella capitale Nuova Delhi la polizia ha fatto irruzione nelle case di circa cinquanta giornalisti legati al giornale online, che viene accusato di aver preso fondi da una lobby statunitense filo-cinese.

Il fondatore e redattore capo del portale, Prabir Purkayastha, e il responsabile delle risorse umane, Amit Chakraborty, sono stati arrestati con l’accusa di terrorismo e sono incorsi nell’Unlawful Activity Prevention Act (Uapa), che consente di detenere i sospettati in carcere senza un’udienza in tribunale e/o senza fornire alcuna prova per giustificare la loro reclusione.

Dal 2014 il Bjp ha utilizzato l’Uapa in numerose occasioni per perseguitare gli oppositori. L’attacco a NewsClick e la ripresa del procedimento penale contro Arundhati Roy sembrano essere parte di un’ampia campagna di repressione e silenziamento della stampa indiana messa in atto dal BJP e dal premier Narendra Modi in vista delle elezioni del 2024.

* da il manifesto

Lo stato fascista indù di Modi contro le organizzazioni democratiche e dei diritti umani accusate di essere legate ai maoisti

 Il vecchio Stato indiano attacca le organizzazioni in difesa dei diritti democratici

04/10/2023

Immagine di copertina: Professor Haragopal. Fonte: S Senbagapandiyan, EPS

Lunedì 1 ottobre, la  National Investigation Agency (NIA) del vecchio stato indiano ha effettuato un importante giro di vite contro le organizzazioni democratiche e sono state effettuate perquisizioni in 62 località. Gli attacchi hanno preso di mira due stati: Telangana e Andhra Pradesh. Questa operazione repressiva si aggiunge ad altre che sono state portate avanti negli ultimi mesi. In precedenza abbiamo riferito  degli arresti di diversi attivisti in  Uttar Pradesh, così come  della massiccia indagine contro gli attivisti in Jharkhand.

Le organizzazioni che sono state perquisite e molestate sono: Comitato per le Libertà Civili (CLC), Amarula Bandhu Mitrula Sangham (ABMS), Chaitanya Mahila Sangham (CMS), Kula Nirmulana Porata Samithi (KNPS), Movimento Democratico Patriottico (PDM), Pragathiseela Karmika Samakhya (PKS), Praja Kala Mandali (PKM), Associazione degli Scrittori Rivoluzionari (RWA) o Viplava Rachaitala Sangam (VIRASAM), Forum per i Diritti Umani (HRF), Comitato per il Rilascio dei Prigionieri Politici (CRPP) e Associazione degli Avvocati del Popolo (IAPL). La stampa reazionaria non ha esitato a identificare queste organizzazioni come "organizzazioni di facciata"  del Partito Comunista dell'India (Maoista). Di questi 62 controlli, 53 sono stati realizzati in Andhra Pradesh e 9 in Telangana.

Alcune delle persone che sono state perquisite sono figure chiave nel  campo della difesa dei diritti democratici, come l'avvocato della IAPL Durba Suresh Kumar, che rappresenta anche molti altri attivisti che sono stati registrati in questo caso in tribunale. Un altro attivista che è stato perquisito è un alto funzionario dell'HFR, K. Sudha, il cui telefono è stato sequestrato. Un altro di coloro che hanno subito le perquisizioni, V.S. Krishna, segretario dell'HFR, era già stato accusato in un altro caso repressivo della stessa natura nel 2021. La NIA, oltre a requisire telefoni, ha sequestrato molti libri e documentazione in generale, che non erano nemmeno politicamente o ideologicamente legati ai guerriglieri maoisti. In effetti, di fronte a tutti questi documenti, l'HFR ha dichiarato che questa operazione "cerca di criminalizzare la nostra attività per i diritti umani, e non avrà mai successo".

L'intero caso è stato costruito con le sole prove e la testimonianza di una persona, che è stata sufficiente per fare così tante perquisizioni e arrestare una persona. Già nel 2021 erano stati fatti tentativi di perseguire diverse persone delle stesse organizzazioni. Tali azioni repressive arbitrarie da parte del vecchio stato indiano non sono insolite. In effetti, questo è stato denunciato anche dall'ONU, che, come abbiamo recentemente riportato, ha denunciato che la detenzione del dottor G.N. Saibaba è stata un atto disumano e insensato.

Il Telangana ha già recentemente subito un altro enorme caso repressivo come quello che ha colpito la sua capitale, Hayderabad, dove il professore universitario Haragopal è stato l'imputato più visibile in un caso che ha coinvolto 152 persone accusate di avere legami con il maoismo. Lo stesso professor Haragopal ha affermato che tutti gli imputati sono persone con noti attivisti, e ha affermato che la polizia è ben nota per le sue montature quando si tratta di costruire questo tipo di accuse.

Una legge repressiva, che dovrebbe essere applicata solo contro il terrorismo, è stata ancora una volta utilizzata per perseguitare e detenere attivisti, giornalisti, intellettuali e altri che difendono i diritti democratici. L'Unlawful Activities (Prevention) Act (UAPA), una legge che  è già stata criticata anche dai media indiani, è stata utilizzata come arma politica utilizzata per mettere a tacere le voci critiche all'interno dell'India. La maggior parte dei detenuti tende ad essere oppositrice dello Stato indiano in generale, e in particolare attivisti che denunciano la repressione dello Stato indiano, combattenti per i diritti democratici e del popolo. C'è anche un gran numero di arresti  in regioni in cui è in corso una lotta contro lo Stato indiano, come il Kashmir.

Ancora una volta, questo è l'ennesimo caso in cui il vecchio Stato indiano scatena la repressione contro il proprio popolo e coloro che lottano per i diritti democratici. Ancora una volta, una legge reazionaria come l'UAPA viene usata per attaccare arbitrariamente chiunque si opponga agli interessi delle classi dominanti indiane che servono gli interessi dell'imperialismo. In tal modo, mostra l'ipocrisia di quei media imperialisti che affermano che l'India è "la più grande democrazia del mondo", rivelando che in realtà è una "prigione di popoli".

 [the red herald]