mercoledì 30 novembre 2022

PCI(maoista) messaggio per il 22°anniversario dell'esercito popolare - massima circolazione

 

PARTITO COMUNISTA DELL'INDIA (MAOISTA)

Comitato Centrale

Comunicato

28 Novembre, 2022

 

Celebrare the 22° Anniversario del PLGA!

Intensificare lotta di classe-guerra di guerriglia

Sconfiggere l’offensiva ’SAMADHAN' e avanzare nella Guerra Popolare!

In occasione del 22° anniversario del PLGA, il 2 dicembre 2022, il Comitato Centrale del Partito Comunista dell'India (Maoista) invita tutto il partito, le unità del PLGA, i Comitati Popolari Rivoluzionari, le Organizzazioni di Massa e le masse rivoluzionarie a celebrarlo solennemente con entusiasmo rivoluzionario nelle aree rurali e urbane di tutto il paese. Invita a sconfiggere l'offensiva controrivoluzionaria "SAMADHAN", ampliare, intensificare la lotta di classe e la guerriglia, rafforzare la base di massa e far avanzare la guerra popolare.

Nell'occasione, il CC rivolge il suo saluto rivoluzionario a tutti i Comitati di Partito, ai Comandi, ai combattenti del PLGA, ai membri del Partito, ai Comitati Popolari Rivoluzionari, ai dirigenti e attivisti delle Organizzazioni di Massa, ai membri della Milizia Popolare e alle masse rivoluzionarie, a tutti i compagni impegnati in campo politico, militare , organizzativo, tecnico e culturale. Auguriamo ai compagni feriti nelle azioni di guerriglia una pronta guarigione.

Il CMC rende umile omaggio rivoluzionario agli eroici guerriglieri che hanno dato la vita nell'ultimo anno. Centotrentadue compagni sono caduti martiri in tutto il paese negli ultimi 11 mesi.

Nel maggio 2017 i governi centrale e statale hanno avviato l'offensiva strategica controrivoluzionaria "SAMADHAN" con un termine di 5 anni per l’eliminazione del movimento rivoluzionario indiano. Da allora per sconfiggere questa offensiva, il PLGA ha fatto Guerra Popolare-Guerra di Guerriglia guidato dal nostro Partito con l’inseparabile partecipazione del popolo e della milizia popolare a questa guerra. Il governo centrale ha rivisto l'offensiva lo scorso settembre e adottato un altro piano d'azione di un anno.

Il PLGA ha tenuto quasi 200 operazioni di guerriglia nelle varie zone di guerriglia, aree di resistenza rossa in tutto il paese sotto la guida del nostro partito negli 11 mesi dal dicembre 2021 al novembre 2022. Attraverso queste azioni, 31 effettivi di polizia, paramilitari e commando sono stati eliminati e 154 sono rimasti feriti. Sequestrate 7 armi moderne e centinaia di munizioni e altro materiale bellico. Sono stati eliminati 69 informatori della polizia, 7 dirigenti politici dei partiti degli sfruttatori, 6 nemici del popolo, 6 traditori. Sono state distrutte proprietà del governo e dei capitalisti burocratici compradori. Le forze PLGA hanno resistito al nemico in circa 100 scontri.

Nel complesso, le nostre forze del PLGA hanno organizzato imboscate pianificate e fruttuose, franchi tiratori, trappole esplosive, azioni a distanza, azioni di sabotaggio contro le forze armate del nemico, hanno sequestrato rifornimenti, eliminato informatori, controrivoluzionari, nemici del popolo, bombardato i campi di polizia con artiglieria rudimentale e scavato fosse-trappola.

Da due anni in Dandakaranya e Bihar-Jharkhand ci sono lotte popolari su larga scala contro i campi di polizia, miniere, strade e ponti, dighe, i massacri della polizia e, in generale, contro le compagnie imperialiste, le compagnie capitaliste burocratiche compradore, contro i governi centrali e statali, contro i compradori locali e contro la militarizzazione-corporativizzazione. Migliaia di persone si stanno mobilitando in queste lotte.

Oltre che nelle aree di movimento, in molte parti del paese il popolo sta lottando contro le compagnie multinazionali imperialiste, le grandi compagnie capitaliste compradore nazionali, i vari tipi di infrastrutture che i governi centrali e statali propongono di costruire, come strade, dighe, miniere, centrali elettriche. Ci sono campagne per il rilascio di prigionieri politici imprigionati in montature come il caso Bhima Koregaon e per l’abrogazione di leggi fasciste come l’UAPA.

In circa 30 paesi sta crescendo il movimento di solidarietà con il nostro partito e movimento rivoluzionario contro l'offensiva fascista del classi dominanti compradore e a sostegno della guerra popolare in India con la direzione dell'ICSPWI.

Nel complesso, la lotta di classe si è relativamente estesa e intensificata. In questo processo, si stanno formando vari tipi di forum uniti che portano a una crescente partecipazione al movimento rivoluzionario e sostegno delle forze amiche.

Il governo centrale e quello statale hanno dispiegato nelle aree del movimento più di seimila uomini tra forze di polizia, paramilitari e commando. Dall'inizio del 2020 a marzo 2021, CRPF ha stabilito 23 basi operative avanzate (FOB) nel paese e 35 da marzo 2021 a marzo 2022. Lo stato ha utilizzato vari tipi di droni per la sorveglianza. Con la copertura di programmi per l’occupazione trasforma giovani sottoproletari in informatori.

Sul piano internazionale, anche se tra lievi oscillazioni, la crisi economica dura dal 2008, la crisi finanziaria ed economica imperialista si sta intensificando. La Banca Mondiale (BM) e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) hanno affermato che l'economia mondiale sta sprofondando nel pantano della recessione. Si stima che un terzo dell'economia mondiale quest'anno o il prossimo saranno in calo e che le tre maggiori economie, Stati Uniti, UE e Cina ristagneranno. Le politiche di globalizzazione imperialista stanno spingendo il proletariato nei paesi capitalisti-imperialisti a lotte ogni giorno più intense. Il BJP sotto la guida di Narendra Modi sta tentando di fare dell'India in uno "stato indù" entro il 2047. Forze democratiche rivoluzionarie, classi oppresse, comunità sociali e nazionalità oppresse devono intraprendere un movimento di resistenza unito e organizzato e uniresi alla guerra popolare. Questo è il compito più importante, principale e immediato del popolo indiano.

I tempi a venire vedranno un'ondata di lotte popolari nel mondo e nel paese e ci sarà una terza linea di rivoluzioni in tutto il mondo. È responsabilità del Partito Comunista d'avanguardia educare politicamente le grandi masse e intensificare la lotta di classe e la guerriglia per conquistare il potere statale. Così sconfiggeremo l'offensiva controrivoluzionaria "SAMADHAN" del nemico e faremo avanzare il movimento rivoluzionario. Otterremo la vittoria finale.

In occasione del 22° Anniversario del PLGA, salutiamo le vittorie che il PLGA guidato dal nostro partito ha ottenuto nell'ultimo anno. Salutiamo l'invincibilità del movimento rivoluzionario che ha sostenuto la resistenza all'offensiva controrivoluzionaria "SAMADHAN".

Abhay

portavoce

Comitato Centrale

giovedì 24 novembre 2022

24 novembre - Nell'11° anniversario della morte del compagno Kishanji - Saluti Rossi internazionalisti

 




Celebrare l'anniversario della fondazione dell'Esercito Guerrigliero Popolare di Liberazione

 Il Comitato di Sostegno invita tutti i partiti e le organizzazioni mlm, tutte le organizzazioni rivoluzionarie e antimperialiste, tutti i sostenitori della Guerra popolare in India a celebrare il 22° anniversario della fondazione dell'Esercito Guerrigliero Popolare di Liberazione 2/8 dicembre 2022



giovedì 27 ottobre 2022

Andiamo controcorrente! Comitato Centrale Partito Comunista dell'India (Maoista)

                                           

Andiamo controcorrente

Comitato Centrale

Partito Comunista dell'India (Maoista)

Comunicato stampa

15 ottobre, 2022

Andiamo controcorrente! Il Comitato Centrale del Partito Comunista dell'India (Maoista) riafferma la sua molteplice, imperterrita forza d'animo in prima linea nel guidare la rivoluzione indiana in mezzo a molti alti e bassi, perdite, tradimenti e campagne repressive dello stato indiano brahmanico fascista Hindutva. Condanna i commenti del Direttore di Polizia (DGP) del Telangana. Cogliendo l'occasione della resa di un attivista per motivi di salute, il DGP dice che il partito è finito per quanto riguarda l'ideologia, la leadership e i quadri, che crollerà da solo e che non c'è bisogno di fare nulla per eliminarlo. 

Il CC desidera chiedere all'ufficiale di polizia perché, se è così, i governi a livello centrale e dei singoli stati stanno spendendo decine e decine di milioni di rupie per militarizzarsi ed eliminare il partito e perché questi annunciano ripetutamente le date dell'eliminazione del movimento. Il capo della polizia non ha avuto una risposta adeguata quando un giornalista lo ha interrogato sul fatto che il movimento aveva mostrato la sua presenza con forza in vari momenti. Il popolo capisce chiaramente perché non ha risposto alla domanda. Il partito sta portando avanti, negli ultimi cinque decenni e mezzo, l'eredità della rivoluzione armata di Naxalbari.

Sì. I compagni della direzione centrale che sono entrati nel movimento rivoluzionario dal periodo di Naxalbari stanno invecchiando. Ci sono problemi di salute. Ma un rivoluzionario non invecchia mai nella mente, e ci sono numerosi esempi nella storia dell'intero movimento comunista mondiale. Il partito sta sviluppando una direzione secondaria. Il processo di rivoluzione prolungata è molto impegnativo e non ogni attivista riesce a continuare fino alla fine. Alcuni dei membri del CC, dei comitati a livello dei singoli stati e in tutti i ranghi dei quadri, hanno lasciato il partito. Alcuni tradiscono il partito e si alleano con lo Stato sfruttatore. Questi sono limiti dell'individuo e non del partito. Il partito sta cercando di risolvere i problemi di coordinamento di due aree geografiche del paese, ma non c'è alcuna rottura tra i due partiti che si sono fusi nel partito maoista. Questa è mera invenzione dello Stato.

La politica del partito è emersa dalle lotte di classe contro l'oppressione ed è ridicolo dire che i quadri che provengono per lo più dalle classi oppresse non possono capire la politica del partito. È un fatto chiaro che i quadri di queste classi si stanno sviluppando teoricamente e politicamente e assumono responsabilità di direzione. Il sistema capitalista mondiale non è in grado di uscire dal pantano della crisi economica e finanziaria e dal fatto che per di più affossa sempre più in essa. Le istituzioni imperialiste, Banca Mondiale e FMI, lo affermano. Anche l'India fa parte della situazione. Finché esiste lo sfruttamento, esistono la rivoluzione e il partito rivoluzionario. I popoli e le nazionalità oppresse di tutto il mondo stanno sempre più scendendo in lotta per risolvere i loro problemi nella vita quotidiana. La situazione sta diventando sempre più favorevole alla rivoluzione. Il CC afferma con forza che l'ideologia, la politica e la pratica del partito sono assolutamente corrette e questo è stato e viene dimostrato nella storia.

mercoledì 19 ottobre 2022

L'accanimento della Suprema Corte tiene in carcere il Professore GN Saibaba nonostante l'assoluzione dell'Alta Corte di Bombay

 "Il cervello è più pericoloso del diretto coinvolgimento..." 
dichiarazione del giudice dell'accusa

Un mese dopo una grande campagna internazionale da parte di movimenti, organizzazioni e figure democratiche e popolari in India e in tutto il mondo, GN Saibaba, professore all'Università di Delhi, presidente del Fronte democratico rivoluzionario (FDR) e uno dei prigionieri politici più importanti dell'India, è stato assolto dall'Alta Corte di Bombay il 14 ottobre. Tuttavia, la Corte Suprema indiana ha deciso di sospendere la decisione perché considera Saibaba il "cervello" e una "seria minaccia alla sicurezza nazionale". Saibaba è stato condannato all'ergastolo nel marzo 2017 nella farsa procedurale che, senza prove, lo accusa di avere legami con il Partito comunista dell’India (maoista), organizzazione considerata illegale dal vecchio stato indiano.

Il processo tenutosi il 14 ottobre presso l'Alta Corte di Bombay ha assolto Saibaba e altri cinque (Mahesh Tirki, Pandu Pora Narote, Hem Keshwdatta Mishra, Prashant Rahi, Vijay Nan Tirki) condannati nello stesso caso del 2017 che riguardava un presunto "collegamento con i maoisti". Uno dei detenuti, Pandu Norote, è morto il 26 agosto all'età di 33 anni nella prigione centrale di Nagpur a causa di un'influenza suina contratta in carcere, situato nella città più grande e importante dell'India, e non trattato efficacemente.

L'ASSOLUZIONE È CONCESSA E LA CORTE SUPREMA REVOCA

L'assoluzione è stata ordinata da una divisione di giudici della Corte Superiore di Bombai composta da Rohit Deo e Anil Pansare e garantirebbe il rilascio di Saibaba dalla prigione centrale di Nagpur. Arriva cinque anni dopo la sua condanna all'ergastolo per presunti "legami con i maoisti", una condanna

emessa in primo grado. Nella loro sentenza, i giudici sostengono che l'accusa di Saibaba secondo la legge che previene le attività illegali (UAPA) è "vuota e non valida". Il Comitato di Difesa di Gn Saibaba denuncia l'UAPA come "arbitraria".

Subito dopo che l'assoluzione è stata ordinata dall'Alta Corte di Bombay, il governo del Maharashtra, attraverso l'Agenzia investigativa nazionale indiana (ANI), ha presentato una richiesta chiedendo alla Corte Suprema del paese di sospendere l'assoluzione. Il procuratore generale Tushar Meta è stato colui che ha presentato la richiesta direttamente al capo della giustizia dell'India. Meta ha detto che l'accusa contro Saibaba è stata "un'offesa molto, molto grave contro la nazione" e che "la semplice irregolarità nel concedere la condanna [data nel 2017] non giustifica l'assoluzione", e ha indicato che Saibaba ha tenuto "incontri con i comandanti naxalisti [come i maoisti sono chiamati dalla reazione indiana]" e che "ha pianificato di eliminare la forma parlamentare di democrazia". La richiesta è stata respinta dal Presidente della Corte Suprema. La vera apprensione del procuratore generale, riconosciuta dallo stesso giudice Chandrachud, era che c'era un'alta probabilità che GN Saibaba e gli altri detenuti sarebbero stati rilasciati dalla prigione. Tuttavia, una scappatoia data dalla stessa Corte indiana ha permesso all'ANI di presentare una richiesta che elencava come urgente la richiesta di sospendere l'assoluzione. Una sessione speciale è stata organizzata per ascoltare l'appello contro l’assoluzione nelle prime ore del 15 ottobre.

Il 15 ottobre la Corte Suprema ha deciso di sospendere la sentenza che ha assolto GN Saibaba. Secondo la corte, le accuse contro Saibaba sono molto gravi e rappresentano un pericolo per gli interessi della società, la sovranità e l'integrità dell'India.

Le illegalità della decisione della Corte Suprema sono state riconosciute anche dalla stampa indiana: nell'editoriale Questionable Urgency del 17 ottobre, il 3° più grande quotidiano indiano, The Hindu, afferma che la sospensione dell'assoluzione "è piuttosto insolita e solleva questioni critiche" e che "la Corte ha mostrato uno straordinario zelo nel soddisfare il desiderio del governo del Maharashtra di avere un'udienza immediata". Allo stesso modo, un altro giornale del monopolio della stampa, l'Indian Express, si chiede perché la Corte Suprema abbia trattato l'assoluzione con grande gravità, "come se stesse cadendo il cielo". Tutto ciò evidenzia la disperazione delle classi dominanti indiane, che cercano di condurre il processo contro il prigioniero politico evitando a tutti i costi di evidenziare il loro chiaro carattere politico.

NEL PROCESSO FARSA, LA CORTE SUPREMA RESPINGE LE PROVE PER MANTENERE IN ARRESTO UN DEMOCRATICO INDIANO

Secondo l’Indian Express, uno degli argomenti usati dal gruppo di giudici che ha chiesto l'annullamento dell'assoluzione di Saibaba è stato che gli altri accusati "sono soldati di fanteria", mentre "l'accusato n. 6 (Saibaba) è il cervello", sostenendo che il trattamento della corte del democratico dovrebbe essere differenziato. Dando corso all'argomentazione, il giudice Shah della Corte Suprema ha affermato che "per quanto riguarda le attività terroristiche o maoiste, il cervello è più pericoloso" e ha affermato che, pertanto, non è necessaria alcuna prova della connessione di Saibaba con i maoisti per la decisione della Corte. Inoltre, il Ministro della Corte Suprema ha concesso una eccezione per il caso, al fine di ascoltare gli altri imputati. Anche dopo che l'avvocato di Saibaba, R. Basant, ha sostenuto che non era necessario sospendere la decisione e revocare l'assoluzione, la decisione della Corte Suprema di sospenderla è rimasta. Con questo, Saibaba e gli altri perseguiti nella farsa rimangono in prigione.

La corte ha anche respinto una richiesta del signor Basant per Saibaba di continuare a scontare la sua pena agli arresti domiciliari, il che sarebbe comprensibile dal momento che GN Saibaba ha il 90% del corpo paralizzato, è costretto su una sedia a rotelle, soffre di altre gravi malattie e non ha precedenti penali. Basant ha detto che Saibaba era lontano dalla sua famiglia (che vive a Delhi) e che le sue condizioni fisiche e di salute richiedevano cure mediche costanti e specializzate, che la struttura della prigione centrale di Nagpur non poteva fornire. Nella stessa prigione, Pandu Norote è morto il 26 agosto all'età di 33 anni nella prigione centrale di Nagpur a causa di un'influenza suina contratta dal carcere e non trattata efficacemente.

Un'altra udienza è prevista per l'8 dicembre.

Ore dopo la sentenza della Corte Suprema, l'Associazione studentesca di tutta l'India ha riferito che la polizia ha arrestato cinque studenti che manifestavano alla Facoltà delle Arti dell'Università di Nuova Delhi dopo aver attaccato una protesta in difesa della libertà immediata per GN Saibaba. Il gruppo di studenti è stato portato alla stazione di polizia di Burari, vicino a Nuova Delhi.

CHI È GN SAIBABA

GN Saibaba ha 52 anni, ha contratto la poliomielite all'età di cinque anni e attualmente ha il 90% del suo corpo paralizzato e si muove con l'aiuto di una sedia a rotelle. Ha completato il suo Master in Lettere e nel 1991 è entrato nel corso post-laurea presso l'Istituto Centrale di Inglese e Lingue Straniere. Nel 2014, l'anno del suo primo arresto, insegnava come professore assistente nel Dipartimento di inglese dell'Università di Delhi e il suo contratto è stato annullato nel 2021. Secondo sua moglie Vasantha, Saibaba soffre di diverse malattie potenzialmente letali: cardiomiopatia ipertrofica con disfunzione ventricolare sinistra, ipertensione, calcoli renali, una cisti nel cervello, problemi pancreatici, attenuazione dei muscoli della spalla e del braccio e nervi con conseguente paralisi parziale degli arti superiori.

Il vecchio stato indiano ha rinchiuso Saibaba in una specie di cella riservata ai prigionieri di "massimo pericolo" ("massima sicurezza") con dimensioni e formato ridotti che favoriscono la sorveglianza, effettuata da telecamere. La tortura sistematica condotta contro il professor G.N. Saibaba è ulteriormente rafforzata dal fatto che è estate in India, con giorni in cui la temperatura supera i 45 gradi.

Durante il suo periodo in prigione, Saibaba ha affrontato il vecchio stato fin dal suo arresto, denunciando i vari diritti fondamentali che gli sono stati negati.  Attraverso scioperi della fame e lettere dirette ai democratici di tutto il mondo, che hanno promosso instancabilmente campagne a sostegno del docente e alla denuncia del vecchio stato indiano, la lotta di Saibaba è riuscita a smascherare le condizioni in cui sono sottoposti Saibaba e gli oltre 10.000 prigionieri politici dell'India, molti dei quali non sono stati formalmente condannati. Negli ultimi 20 anni, quasi 2.000 di loro sono stati uccisi nelle carceri indiane attraverso torture, negazione di cure mediche o condizioni malsane.

dal giornale dei compagni brasiliani A Nova Democracia

martedì 27 settembre 2022

La settimana di azione globale per la liberazione dei prigionieri politici 13/19 settembre in Italia - Report


La settimana di azione globale lanciata dal Comitato internazionale di sostegno alla guerra popolare in India, su indicazione e in stretto legame con il Partito Comunista dell’India (Maoista), è stata in Italia un importante salto di qualità del sostegno proletario antimperialista e internazionalista nel nostro paese.

Tutte le attività sono state concentrate in una forte giornata a Roma.

Al mattino vi è stata la manifestazione all’ambasciata indiana. Lo Stato imperialista italiano e la questura di Roma avevano vietato la manifestazione sotto l’ambasciata e, prendendo a pretesto l’utilizzo delle piazze romane per la campagna elettorale, avevano negato anche le piazze vicine, concedendo solo una piazza abbastanza distante dall’ambasciata.

I rappresentanti  delle strutture operanti del Comitato hanno organizzato comunque l’iniziativa. Prima ci si è concentrati in piazza Della Repubblica e si è cominciata la manifestazione esponendo lo striscione “...” sostenuto dai rappresentanti delle diverse organizzazioni di massa. Intanto nell’aria risuonavano le note di “Bella ciao” di un Bar solidale.

Quindi i compagni senza bandiere e simboli si sono spostati compatti in direzione dell’ambasciata e l’hanno raggiunta contando sull’effetto “sorpresa”. Chiaramente le forze della repressione si aspettavano un blitz e all’apparire della forte delegazione si sono schierati davanti all’ambasciata.

I manifestanti non si sono fermati, hanno innalzato lo striscione davanti all’ingresso dell’ambasciata

La polizia non è intervenuta ma ha pressato perché l’azione avesse fine.

Come da piano, i manifestanti hanno riposto lo striscione e si sono recati alla piazza che era stata concessa e l’hanno occupata nel lato rivolto al passaggio delle persone.

La polizia è nuovamente intervenuta pretendendo che la manifestazione si svolgesse in forme ristrette e

meno visibili per le masse. La ferma resistenza delle compagne, che erano comunque la maggioranza dei manifestanti, ha respinto questo tentativo; e una lunga seconda parte della manifestazione ha avuto luogo.

E’ stato fatto un massiccio volantinaggio di massa del comunicato del Comitato di sostegno, dell’appello del Partito Comunista dell’India (Maoista) e sono stati diffuso dossier e materiali del Movimento femminista proletario rivoluzionario sulle prigionieri politiche indiane.

Oltre gli striscioni per i prigionieri politici e contro i droni e i massacri delle popolazioni indiane, è stato posto un grande striscione a sostegno della guerra popolare e riproposta la mostra che sta circolando in tutt’Italia del Movimento femminista proletario rivoluzionario.

Tutti i rappresentanti degli organismi aderenti hanno preso la parola, con interventi forti e contundenti, apprezzati dai manifestanti e dalle masse che passavano, si fermavano, parlavano, chiedevano. Particolarmente ascoltata la voce degli operai dello Slai cobas, delle donne del Mfpr.

Alla manifestazione si è unito il Soccorso rosso internazionale, la principale organizzazione nel nostro paese a difesa dei prigionieri politici in Italia e parte integrante della rete internazionale presente in diversi paesi. Questi compagni avevano portato un grande pannello per i prigionieri politici di Turchia e del nord Kurdistan, e un militante ex prigioniero politico ha preso la parola nella piazza, ed era da tempo che questo non avveniva.

L’altro grosso aspetto di qualità è stata la presenza di sei rappresentanti delle diverse centinaia di operai indiani che lavorano nelle fabbriche e nei posti di lavoro nel nord Italia, che hanno sfidato ricatti e repressione – si tratta di operai che individuati davanti all’ambasciata e in piazza rischiavano licenziamenti ed espulsioni, tenendo conto delle forti pressioni dell’ambasciata indiana, ispirate dal Ministro degli Esteri del regime di Modi, nei confronti dei governi europei, e italiano in particolare, perché venga a cessare la prolungata e incisiva campagna.

Una campagna che ha visto anche in questa giornata la presentazione di un dossier inviato alla stampa nazionale e internazionale sulle condizioni di Saibaba e Varavara Rao e sulla lista dei prigionieri delle diverse associazioni operanti in India, fatta pervenire dai compagni indiani, e dei quali si rivendica la liberazione e la difesa delle condizioni di salute nelle prigioni.

Numerosi sono stati i passanti che si sono fermati nella piazza, tra cui alcuni cittadini di origine indiana e un folto gruppo di ragazze, alcune operanti in associazioni solidali, che si sono interessate alla campagna e hanno stretto legami in particolare con compagne del Mfpr.

Durante la manifestazione sono stati gridati slogan: “Per i prigionieri politici libertà!”, “Viva la guerra popolare!”, “Viva l’internazionalismo proletario!”, “La guerra imperialista si può fermare solo se avanza la guerra popolare!”.

E’ stata la prima e importante manifestazione a Roma, dove il Comitato non era presente e non aveva strutture solidali attive.

Ma la giornata non è finita.

Nel pomeriggio nell’importante struttura di Metropoliz, una fabbrica occupata e trasformata in un imponente Museo culturale e artistico da centinaia di migranti e rom che lo hanno occupato, guidati dal movimento di lotta per la casa – ‘Blocchi metropolitani’ – si è tenuta un’assemblea proletaria anticapitalista, organizzata essenzialmente da proletari comunisti, che ha visto la partecipazione di 70 rappresentanti di organismi sindacali, associazione di lotta, comitati contro la repressione, movimenti di varie città italiane, intellettuali marxisti impegnati nelle principali università italiane, sui temi della lotta alla guerra imperialista e la lotta sociale dei proletari, dei migranti e delle masse popolari.

In questa assemblea la voce di solidarietà ai prigionieri politici indiani, alla guerra popolare è stata presente  Tutti i partecipanti hanno ricevuto il materiale di informazione e denuncia, distribuito durante la giornata e alcuni dei partecipanti alla manifestazione per l’India hanno preso la parola nell’assemblea e in particolare il rappresentante dei lavoratori indiani di Bergamo.

Una giornata infinita, un punto di arrivo dell’azione prolungata del Comitato in Italia ma soprattutto un nuovo punto di partenza per lo sviluppo di un movimento reale di massa per la liberazione dei prigionieri politici e a sostegno della lotta e della guerra popolare delle masse indiane

Italia -ICSPWI

24 settembre 2022

domenica 4 settembre 2022

Presidio all'Ambasciata indiana a Roma - Appello da far girare

 Anche in Italia, come in tanti paesi, organizzata dal Comitato internazionale di sostegno alla guerra popolare in India

settimana di mobilitazione sostenuta dal 
Partito Comunista dell'India (Maoista)  


martedì 16 agosto 2022

L'importante appello del Partito Comunista dell'India (Maoista) chiama a una forte mobilitazione in ogni paese - In Italia manifestazione all' Ambasciata Indiana a Roma 17 settembre ore 10.30 - info e adesioni csgpindia@gmail.com

 PARTITO COMUNISTA DELL’INDIA (MAOISTA)

Comitato Centrale

5 giugno 2022


Appello del Partito Comunista dell'India (maoista)

Facciamo della settimana di azione internazionale dal 13 al 19 settembre un successo

per la liberazione dei prigionieri politici ed esigere

la fine agli attacchi con droni, come da appello del ICSPWI


L'ICSPWI ha lanciato un appello a tenere dal 13 al 19 settembre una Settimana d'azione per la liberazione dei prigionieri politici e la fine degli attacchi con droni contro il popolo e le masse nelle aree del movimento rivoluzionario in India, in occasione di 93"' anniversario della morte del compagno Jatin Das, compagno di eminenti rivoluzionari come icompagni Bhagat Singh, Rajguru e Sukhdev. Il Comitato Centrale del nostro Partito, PCI (Maoista), fa appello a tutte le unità del Partito, al PLGA, agli organismi popolari rivoluzionari, ai rivoluzionari, agli operai, contadini, studenti, intellettuali, donne, minoranze religiose, dalit e tribali, ai partiti e organizzazioni marxisti-leninisti-maoisti, alle organizzazioni e singoli antimperialisti, alle nazionalità e classi oppresse dei vari paesi del mondo a partecipare con ferma determinazione alla Settimana d'Azione e a farne un successo.

Sullo sfondo dell'ulteriore intensificazione della crisi finanziaria ed economica dell'imperialismo, per superarla gli imperialisti stanno attuando politiche di globalizzazione dei mercati  al servizio dele loro multinazionali e di rapina delle risorse naturali. Per accelerare la privatizzazione nei paesi semi-coloniali e semi-feudali arretrati, portano al potere i partiti fascisti. In questo contesto, nell'India semi-coloniale e semi-feudale hanno portato al potere il governo Modi, capo del partito fascista brahmanico Hindutva RSS-BJP. Da quando il governo Modi è in carica, gli attacchi fascisti si sono ulteriormente intensificati in tutto il paese. Gli organi costituzionali sono zafferanizzati/fascistizzati. Nel bilancio nazionale della difesa gli stanziamenti del governo per forze di polizia, paramilitari ed esercito sono costantemente aumentati e il paese è sempre più militarizzato. Sono state approvate diverse leggi antipopolari, in particolare leggi repressive draconiane contro gli interessi degli operai, contadini, classe media, dei piccoli e medi commercianti ambulanti e negozianti. I governi fascisti non si occupano dei problemi quotidiani, fondamentali e vitali del popolo. Fanno grande propaganda contro il terrorismo e l'estremismo di sinistra che mettono in pericolo la sicurezza del paese. I media borghesi amplificano questa propaganda. Ne sono parte la legge sulla prevenzione delle attività illecite (UAPA)-2019, la legge di emendamento sulla Commissione per i diritti umani-2019, la legge di emendamento della NIA-2019, la legge di emendamento sul diritto all'informazione-2019 e altre simili che calpestano ogni minima libertà e autonomia delpopolo. Ne conseguono attacchi fascisti contro attivisti dei diritti umani, attivisti sociali, avvocati, dirigenti operai e contadini, attivisti democratici, masse tribali in lotta per il loro 'jal-jungle-zameen-ijjat-adhikar'('a noi il potere nel nostro villaggio'), musulmani, donne, studenti, insegnanti, docenti, accademici e artisti. Vengono implicati in false imputazioni secondo leggi draconiane come l’UAPA e il Sedition Act. imprigionati e sottoposti a torture fisiche e mentali. Soprattutto negli ultimi 50 anni è diventata prassi comune arrestare dirigenti, quadri, attivisti di Organizzazioni di massa, presidenti e membri dei Comitati Popolari Rivoluzionari, attivisti della Milizia popolare, simpatizzanti del nostro partito, che combattono per liberare il paese dallo sfruttamento e oppressione imperialista e delle classi dominanti e stabilire un sistema di Nuova Democrazia, arrestare dirigenti, attivisti e simpatizzanti di organizzazioni che lottano per la liberazione di nazionalità come i Kashmir, Naga, Manipur, Asom e Bodo. Centinaia di loro languiscono nei carceri nelle aree del nostro movimento. Forze di polizia e paramilitari non si preoccupano delle ripetute pronunce della Corte Suprema che raccomandano il minimo uso della forza quando si tratta di movimenti popolari né dei numerosi rapporti redatti da agenzie governative quali le Commissioni per i diritti umani per gli omicidi in carcere, le atrocità sulle donne e le torture ad opera della polizia. Al contrario, imprigionano attivisti di varie organizzazioni popolari e sociali. Minacciano gli avvocati che si occupano dei loro processi e negano giustizia a tutti loro. La polizia non risparmia gli attivisti che difendono i diritti e gli avvocati che professionalmente lavorano con impegno per la liberazione dei prigionieri politici. Le associazioni che dovrebbero proteggere gli interessi di avvocati e clienti sono degenerate in "Khap Panchayats" che ordinano agli avvocati di non occuparsi di nessun caso contro musulmani, cristiani, Dalit e maoisti. I magistrati che indagano su arresti illeciti e indiscriminati di indigeni innocenti vengono attaccati. Il magistrato distrettuale di Sukma Prabhakar Gwal è stato rimosso dal suo incarico in nome “dell’interesse popolare”. Il vice direttore della prigione centrale di Raipur, Varsha Dongre, è stato sospeso. Le atrocità sessuali sono usate come arma per sopprimere i movimenti. C'è una pressione costante sul popolo perché si arrendano, diventino informatori e si uniscano alle forze di polizia e paramilitari. Cercano di allettarli in ogni modo. Migliaia di persone hanno abbandonato i loro villaggi perche non potevano più sopportare le molestie della polizia.

lunedì 8 agosto 2022

AL CAMPEGGIO NOMUOS CONTRO LA GUERRA IMPERIALISTA - LA SOLIDIARIETA' ALLA GUERRA POPOLARE NELLA SETTIMANA DEI MARTIRI

 Ma al campeggio abbiamo avuto modo anche nello spirito dell'internazionalismo proletario di portare il messaggio della grande lotta rivoluzionaria che il popolo indiano sta portando avanti da tanti anni, della guerra popolare in corso guidata dal Partito Comunista Maoista contro il governo genocida Modi che fa accordi economici e politici con stati imperialisti come l'Italia, il protagonismo rivoluzionario determinante delle compagne maoiste e delle donne indiane che per questo subiscono una atroce repressione e violenza... abbiamo fatto conoscere all'interno della campagna generale di sostegno lanciata dal Comitato di solidarietà alla guerra popolare in India il comunicato del PCI (m) sulla settimana dei martiri dal 28 luglio al 3 agosto e l'appello delle compagne lanciato l'8 marzo dopo lo scoppio della guerra interimperialista in Ucraina. 

Nella giornata di domenica al concentramento della manifestazione/corteo verso la base USA Muos abbiamo affisso  un grande striscione in onore dei martiri rivoluzionari indiani e la mostra prodotta dalle compagne Mfpr sulle prigioniere politiche in India torturate, violentate, uccise ma anche sulle grandi lotte delle donne indiane che si ribellano alla pesante oppressione che subiscono. 




La settimana dei martiri della rivoluzione in india - un messaggio rivoluzionario ai proletari e ai popoli oppressi del mondo

 a cura del Comitato internazionale di sostegno alla guerra popolare in India - csgoindia@gmail.com

INDIA: new Video - CPI (MAOIST) Revolutionary Greetings MARTYR´S WEEK

Solidarietà e partecipazione alla Giornata Internazionale del Popoli Indigeni del 9 agosto

 Appello del Partito Comunista dell'India (Maoista) raccolto dal Comitato internazionale di Sostegno alla guerra popolare in india (ICSPWI)

Il manifesto internazionale e il testo in italiano del comunicato dell'ICSPWI 


e un video dall'india

9 Agosto, Giornata Internazionale del Popoli Indigeni

Il Comitato internazionale di Sostegno alla guerra popolare in India (ICSPWI) saluta i fratelli indigeni dei diversi continenti, in particolare i popoli indigeni dell'India che oggi affrontano la politica imperialista che mira ad annientarli, devastarne loro territori e cancellarne le culture, eliminando così quelli che sono tra i più importanti protettori della natura e dell'ambiente.

I popoli indigeni dell'India resistono da trent’anni alla rapacità dei grandi monopoli imperialisti e delle classi dominanti indiane dei grandi borghesi e dei proprietari terrieri, opponendosi al saccheggio e alla devastazione di acque, foreste e terre.

È stata una lotta sanguinosa, che hanno dovuto affrontare armi in pugno, con la Guerra Popolare di lunga durata, per ottenere il diritto alla vita e alla sussistenza. Nel corso di essa i popoli indigeni dell'India, guidati dal Partito Comunista dell'India (Maoista), hanno costruito un nuovo Potere attraverso i Comitati Rivoluzionari, che si sono diffusi in tutta la fascia orientale di quel grande Paese.

Di fronte alla sfida del nuovo potere popolare, gli imperialisti e le classi dirigenti indiane hanno imposto un regime di terrore, capeggiato dal fascista Narendra Modi, che cerca di dare legalità allo spossessamento degli indigeni con una feroce guerra di sterminio, ora attraverso la Operazione Prahar, bombardando con droni le popolazioni indigene, perpetrando massacri che mascherati da falsi scontri con l'Esercito Popolare Guerrigliero di Liberazione, arrestando centinaia di residenti, torturando e coprendo stupri di indigene e, perseguitando, con l’accusa di terrorismo, tutte le organizzazioni popolari e democratiche, imprigionandone i dirigenti e giornalisti , intellettuali, poeti, scrittori, ecc., chiunque si opponga alla loro guerra al popolo.

Esprimiamo il nostro sostegno all'eroica lotta dei popoli indigeni del mondo e in particolare dei popoli indigeni dell'India, perché stanno mostrando la via per fermare la distruzione della natura e dell'ambiente e sradicare la causa di tutti i disastri che minacciano l'umanità: il capitalismo imperialista.

I popoli indigeni dell'India, insieme agli operai e ai contadini guidati dal Partito della classe operaia di quel paese, sono fonte di esempio ed ispirazione per il proletariato e i popoli del mondo nella comune lotta contro l'imperialismo. Necessitano del sostegno dei loro fratelli di tutti i paesi per sconfiggere i nemici comuni.

Dobbiamo trarre ispirazione dalle loro sagge parole, quando dicono “nonostante tutti gli enormi sacrifici che dobbiamo affrontare, la vita ci insegna a combattere. Le difficoltà ci riempiono di eroismo e coraggio. Le atrocità e la violenza del governo ci rendono più determinati. Ci costringono a lanciare un grido di guerra e a combattere e lottare per la vittoria”.

L’ICSPWI chiama tutti i comunisti, gli antimperialisti, le organizzazioni e i singoli progressisti, i difensori dei diritti umani e dell'ambiente a rafforzare la solidarietà con l'eroico popolo indiano e a unire le forze e le azioni per liberare i prigionieri politici e a sostegno della loro giusta guerra popolare.

Salutiamo le eroiche e militanti lotte dei popoli indigeni dell'India per i loro giusti diritti ed estendiamo la solidarietà internazionale con esse!

Sosteniamo la guerra popolare in India!

9 Agosto 2022

ICSPWI

INDIA: Video-Stop the massacre in Bastar! 9th of August: Let’s celebrate the International day of the World’s Indigenous Peoples! CPI (Maoist)

Email: csgpindia@gmail.com

Internazionalismo - video sulla straordinaria celebrazione della settimana dei martiri della rivoluzione indiana dal 28 di luglio al 3 agosto

 

INDIA: MARTYR´S WEEK CPI(Maoist) IN BASTAR

PCI(maoista): Salutiamo le eroiche lotte militanti degli indigeni indiani per i loro giusti diritti ed estendiamo la solidarietà internazionale con esse

 


 Partito Comunista dell’India (maoista)

Regione Centrale

Il 9 agosto è la Giornata Internazionale dei Popoli Indigeni. Da 36 anni viene celebrata dagli indigeni di tutto il mondo. Dunque tra pochi giorni si celebrerà la 37a Giornata dei Mulvasi (Popoli Indigeni). In questa occasione, l'Ufficio Regionale Centrale del Partito Comunista dell’India (maoista) rivolge il suo saluto rivoluzionario a tutte le popolazioni indigene del Paese e del mondo.

Nell'ultimo anno molti indigeni in tutto il mondo, compresa l'India, hanno sacrificato le loro preziose vite combattendo contro i governi oppressori e fascisti dei loro paesi e le forze di sicurezza dei loro Stati per ottenere le loro giuste rivendicazioni. Rendiamo umilmente il nostro omaggio rivoluzionario alla memoria di tutti questi sacrifici. Auguriamo una pronta guarigione a quanti sono rimasti feriti dal fuoco delle forze di sicurezza dei governi fascisti e predatori. Allo stesso tempo, facciamo appello al popoli del nostro paese e del mondo, ai democratici, agli attivisti per i diritti umani, perché si impegnino sempre più unitariamente per il rilascio delle migliaia di indigeni che languiscono nelle carceri senza che gli sia riconosciuta neppure la libertà su cauzione. Tutti gli indigeni dei diversi paesi, compresi quelli dell'India, sono chiamati a celebrare il 9 agosto come giornata di solidarietà per le popolazioni delle aree del movimento rivoluzionario di tutta l'India.

Più dell'8% della popolazione indiana è indigena. Più di un quarto del territorio del paese è coperto

da foreste. Centinaia di comunità tribali vivono armoniosamente da decenni in tutto il paese. Di queste, più di 75 comunità tribali sono state spudoratamente dichiarate dal governo indiano PVTG (Gruppo Tribale Primitivo Vulnerabile). Sono sull'orlo dell'estinzione. La scomparsa di una comunità è davvero una grande perdita per l’umanità. Una grave perdita per la società nel per la cultura, la tradizione, il sapere, la lingua e tutto ciò che quella comunità ha acquisito nella sua storia. Un terribile crimine delle classi dirigenti sfruttatrici indiane.

Le foreste, che insistono su aree collinari abbondanti di risorse idriche, hanno una gran varietà di immense risorse naturali. Le foreste svolgono un ruolo molto importante nella protezione dell'ambiente in Asia meridionale, India compresa. Fino ad oggi solo gli indigeni hanno protetto le foreste. Appartengono a loro. Ma i governi li ignorano. Prima che li cancellino, è tempo di raccogliere e ricordare alcuni fatti storici che qui riportiamo.

Le popolazioni indigene stanno lottando duramente con grande dedizione per la conservazione delle foreste nazionali. Reclamano i loro diritti di Jal-Jungle-Zamin. Lo stato indiano reprime spietatamente le lotte di questi popoli, non escogitando manovre e inganno di ogni genere, ma anche facendo ricorso alle più brutali azioni contro di esse. Il nostro partito condanna fermamente queste campagne repressive autoritarie e chiama le popolazioni indigene del nostro paese e del mondo, gli intellettuali democratici, i sostenitori delle popolazioni indigene, i democratici e gli attivisti per i loro diritti a denunciare questi fatti.

Tutte le regioni indigene dell'India sono ricche di varie forme di lotta di massa. Le forze reazionarie Hindutva al potere in India negli ultimi anni, da un lato, vanno attuando aggressive politiche economiche neo-liberiste filo-imperialiste e dall’altro con le loro politiche Hindutva stanno costruendo uno stato integralista indù. Hanno ceduto vaste parti delle foreste del paese alle multinazionali. Così l'avida borghesia indiana apre la strada alla distruzione delle foreste, invitandole a “fare in India”, a saccheggiare e depredare le preziose risorse naturali del Paese. Come risultato delle politiche economiche e attuate dal governo centrale indiano e da tutti i governi locali, le popolazioni indigene in India si trovano ad affrontare un grave rischio per la loro esistenzia.

La loro stessa sopravvivenza è messa in discussione. Per cacciarli dalle foreste, lo Stato ricorre da un lato agli assassinii e massacri per mano di suprematisti bianchi e dall'altro invade le foreste riempiendole di centinaia di migliaia di agenti delle forze di sicurezza. Sotto il governo delle forze Hindutva, privatizzazione e militarizzazione delle foreste sono diventati sinonimi. Dato che tutto ciò è diventata questione di vita o di morte per il popolo, questo è destinato a impegnarsi in lotte strategiche e armate.

Il vostro appoggio e solidarietà sono quanto mai necessari per le loro giuste e democratiche lotte. È ora che tutti noi ci schieriamo al loro fianco. Perciò il nostro partito vi invita a stare con loro e le loro lotte. In grave violazione della Costituzione indiana, l'attuale governo indiano sta emanando leggi antidemocratiche e integraliste come il CAA (Citizenship Amendment Act) volte alla costruzione di uno stato fondamentalista indù. Il governo indiano rifiuta perfino di riconoscere gli indigeni del paese come nativi. Fin dall'inizio le classi dominanti indiane hanno agitato il fondamentalismo indù.

Agire in modo non laico è completamente contrario allo spirito della costituzione indiana che sancisce l'uguaglianza tra tutte le religioni. Le forze Hindutva attualmente al potere impongono politiche estreme, fasciste, rifiutano la diversità come base del progresso applicando l'ideologia devastante di un solo partito, un'ideologia, una bandiera, un capo. I governi centrale e locali registrano ufficialmente come indù tutti i nativi del paese. Loro reclamano con forza di essere identificati come nativi nel censimento in corso. Rivendicano rispetto! In molti stati le loro abitudini alimentari sono vietate, la mucca è adorata e i tribali, dalit, musulmani e altre comunità che consumano volentieri carne bovina vengono perseguitati e perfino linciati della folla.

Le orde Hindutva attaccano i loro villaggi con le armi dello stato, bruciando le loro case e le loro proprietà mettendo a rischo la loro stessa esistenza. Ecco perché oggi tutti i nativi protestano e reclamano a gran voce “non siamo indù”. Uniamoci tutti a loro. Schieriamoci con le loro lotte per il rispetto. Raccogliamo le loro parole d’ordine gridando che siamo con loro e le loro rivendicazioni. Anni fa governo indiano ha promulgato una legge (Panchayat Extension to Scheduled Areas, 1996) per le aree comprese dalla Costituzione indiana nel Quinto Programma.

Ma in almeno un quarto del territorio del Paese quella legge non è ancora attuata. Trent’anni fa fu promulgata una legge per contenere gli stupri contro dalit e adivasi. Ma sotto l'attuale governo delle forze Hindutva, le statistiche del NCRB rivelano che aggressioni fisiche, stupri e omicidi contro di loro dilagano anno dopo anno. Secondo il PESA, in ogni villaggio tribale tutti gli adulti formano il Gram Sabha. Senza il permesso del Grama Sabha nessuno dovrebbe neppure entrare nell’area forestale del villaggio. Nessun tipo di prodotto o risorsa sotterranea dovrebbe essere spostata da quell’area.

Per certi versi, è simile al potere di “Ejido” che il popolo brasiliano ha conquistato quasi un secolo fa. Come Brasile il governo ha piegato la testa alle politiche economiche neo-liberiste e abrogato quella legge, anche il governo indiano, sta attuando le stesse politiche, complotta per abolire definitivamente le norme del PESA come l’Ejido.

Dieci anni dopo il PESA, il governo indiano ha emanato un'altra legge chiamata New Forest Act. Secondo tale legge, a tutti i nativi e ai non autoctoni che vivono nelle foreste quattro devono essere dati ettari di terreno. Ma dopo quindici anni, più di un milione di famiglie indigene (Mulvasi) e non indigene abitanti nelle foreste del paese non ancora hanno ricevuto la terra come previsto da quella legge. Inoltre, nel febbraio 2019, la Corte Suprema ha emesso una sentenza che ha annacquato la legge, alimentando la rabbia degli indigeni del Paese. Sebbene la sentenza sia stata sospesa per l'opposizione di tutto il paese, migliaia di adivasi vivono in preda al panico, nell’incertezza del loro futuro.

Tutti patrioti, i democratici, le forze antimperialiste e ambientaliste devono opporsi a queste manovre e attacchi del governo indiano, al fianco di tutti i popoli indigeni. Facciamo appello a lottare fino in fondo per i diritti dei nativi sulle foreste. Siamo orgogliosi di informare che tutte le aree del nostro paese del Quinto Programma sono aree di lotta rivoluzionaria. Tutti gli oppressi, compreso il popolo Mulvasi, di quelle aree stanno combattendo con sacrifici senza precedenti per il loro potere sulle foreste, continuando la loro tradizione di lotta.

Si oppongono strenuamente alla privatizzazione e militarizzazione delle foreste da parte del governo centrale e locali indiani. In tutto il paese, là dove il PESA viene applicato, i funzionari delle amministrazioni locali ricorrono a ogni trucco per indebolire i poteri dei Gram Sabha.

A Gadchiroli (Maharashtra), dove l'attuazione del PESA è stata portata avanti nella forma di movimento popolare, è stata recentemente inaugurata la costituzione di un "Zilla Parivartan Samiti". Ad essa si oppongono apertamente tutti i veri gram sabha del distretto. D'altra parte, tutto il popolo Mulavasi ha denunciato la spudorata applicazione dell'IPC 124 (Sedition Act) da parte dei governi e della loro polizia contro migliaia di persone che hanno lottato per il "Patthal Gadih", per attuare il PESA che riconosce il loro diritto al Jal-Jungle-Zamin (Acqua, Foresta e terra). Il CJI (Chief Justice of India) ha dichiarato apertamente che questa legge è obsoleta. Il nostro partito ha affermato già da tempo che tutti questi procedimenti devono essere immediatamente archiviati dalle autorità dei rispettivi stati, nessuno degli imputati è traditore, sono i governi che li reprimono i veri traditori del popolo. In occasione della Giornata Internazionale dei Popoli Indigeni del Mondo, il 9 agosto, il nostro partito esige l'abolizione delle leggi tiranniche antipopolari.


Cari popoli Mulvasi,

Combattete da anni in Dandakaranya e Jarkhand (Kadianar, Amdai, Raoghat, Vechaghat, Vechapad, Gompad, Pombad, Pundri, Takilod, Surjagarh e Gaya, Aurangabad, Kaimur, Netrahat in Jharkhand). Nelle foreste Hasdev del Chattisgad il popolo sta lotta duramente per i propri diritti sulla foresta e si oppone all'estrazione mineraria della CBB. Il Dhama popolare di Silinger, che va avanti da più di un anno con sacrifici di sangue, merita ogni apprezzamento e rappresenta un modello per il popolo. Dal cuore delle lotte popolari sorgono slogan di fuoco "Bastar Mein Narasamhar Bandh Karo", "I campi di polizia nelle aree tribali devono essere immediatamente rimossi", "Khadan Nahi Anaj Pahije". Le lotte rivoluzionarie di Jangal Mahal e Narayanapatna vi hanno dato una grande esperienza di lotta. I governi hanno ignorato le vostre lotte di pace e legali. I governi calpestano i vostri territori, i vostri diritti, nel tentativo di allontanare il collo dal cappio della crisi finanziaria mondiale che li strangola. Ma noi affermiamo categoricamente che queste lotte di popolo non possono liberarlo dal vortice che lo stringe.

Anche se vi radunate in massa nelle capitali degli stati e stringete assediate i palazzi del governo, ministri e funzionari non prenderanno in considerazione nessuna delle vostre richieste. Inoltre, centinaia di migliaia di vite sono state perse negli ultimi due anni a causa della pandemia di Covid provocata dagli imperialisti, e ancora devono dichiarare onestamente i numeri. Il governo ha attaccato gli indigeni del Telangana nel pieno della pandemia, espellendo i Mulvasi dai loro villaggi nel modo più brutale, si sono organizzate proteste nella capitale Delhi, ma senza nessun risultato.

I governi non si preoccupano dei problemi del popolo. Non hanno risposte per i problemi del popolo. I governi sanno solo soffocare la voce del popolo con la forza dei militari. Quelli che contestano i governi vengono messi dietro le sbarre, processati e puniti severamente secondo leggi tiranniche. Sono intellettuali, scrittori, giornalisti, attivisti per i diritti umani, dirigenti e attivisti sociali e politici, studenti, gente comune, che si preoccupano dei Mulvasi del nostro Paese come i più poveri tra i poveri, ma le forze controrivoluzionarie Hindutva sono sempre più intolleranti verso di loro.

Anche se le vostre lotte e i vostri dharna vanno avanti da mesi, non ottenete la giustizia che chiedete. Dovete perciò condurre le vostre battaglie in modo più efficace. Per portare lo scontro a livelli più alti occorre adottare forme di lotta intense e determinate. Gli oppressi di tutto il paese e del mondo sono con voi oggi. Il nostro partito vi ha piena fiducia che andrete avanti in modo più tenacia e militante e che il 9 agosto, nella Giornata Mondiale dei Popoli Indigeni, lascerete un segno.

È bene che l'International Committee to Support the People's War in India abbia dato il suo profondo sostegno alle vostre lotte e abbia deciso di sostenere le vostre istanze a livello internazionale nei rispettivi paesi e di proteggere le popolazioni indigene dagli attacchi del governo indiano e delle forze Hindutva per aiutarli a conquistare le loro giuste richieste nel proprio paese. Il nostro partito si congratula per questo.

Con saluti rivoluzionari,

Pratap,
Portavoce,
Regione Centrale
Partito Comunista dell’India (maoista)