martedì 16 agosto 2022

L'importante appello del Partito Comunista dell'India (Maoista) chiama a una forte mobilitazione in ogni paese - In Italia manifestazione all' Ambasciata Indiana a Roma 17 settembre ore 10.30 - info e adesioni csgpindia@gmail.com

 PARTITO COMUNISTA DELL’INDIA (MAOISTA)

Comitato Centrale

5 giugno 2022


Appello del Partito Comunista dell'India (maoista)

Facciamo della settimana di azione internazionale dal 13 al 19 settembre un successo

per la liberazione dei prigionieri politici ed esigere

la fine agli attacchi con droni, come da appello del ICSPWI


L'ICSPWI ha lanciato un appello a tenere dal 13 al 19 settembre una Settimana d'azione per la liberazione dei prigionieri politici e la fine degli attacchi con droni contro il popolo e le masse nelle aree del movimento rivoluzionario in India, in occasione di 93"' anniversario della morte del compagno Jatin Das, compagno di eminenti rivoluzionari come icompagni Bhagat Singh, Rajguru e Sukhdev. Il Comitato Centrale del nostro Partito, PCI (Maoista), fa appello a tutte le unità del Partito, al PLGA, agli organismi popolari rivoluzionari, ai rivoluzionari, agli operai, contadini, studenti, intellettuali, donne, minoranze religiose, dalit e tribali, ai partiti e organizzazioni marxisti-leninisti-maoisti, alle organizzazioni e singoli antimperialisti, alle nazionalità e classi oppresse dei vari paesi del mondo a partecipare con ferma determinazione alla Settimana d'Azione e a farne un successo.

Sullo sfondo dell'ulteriore intensificazione della crisi finanziaria ed economica dell'imperialismo, per superarla gli imperialisti stanno attuando politiche di globalizzazione dei mercati  al servizio dele loro multinazionali e di rapina delle risorse naturali. Per accelerare la privatizzazione nei paesi semi-coloniali e semi-feudali arretrati, portano al potere i partiti fascisti. In questo contesto, nell'India semi-coloniale e semi-feudale hanno portato al potere il governo Modi, capo del partito fascista brahmanico Hindutva RSS-BJP. Da quando il governo Modi è in carica, gli attacchi fascisti si sono ulteriormente intensificati in tutto il paese. Gli organi costituzionali sono zafferanizzati/fascistizzati. Nel bilancio nazionale della difesa gli stanziamenti del governo per forze di polizia, paramilitari ed esercito sono costantemente aumentati e il paese è sempre più militarizzato. Sono state approvate diverse leggi antipopolari, in particolare leggi repressive draconiane contro gli interessi degli operai, contadini, classe media, dei piccoli e medi commercianti ambulanti e negozianti. I governi fascisti non si occupano dei problemi quotidiani, fondamentali e vitali del popolo. Fanno grande propaganda contro il terrorismo e l'estremismo di sinistra che mettono in pericolo la sicurezza del paese. I media borghesi amplificano questa propaganda. Ne sono parte la legge sulla prevenzione delle attività illecite (UAPA)-2019, la legge di emendamento sulla Commissione per i diritti umani-2019, la legge di emendamento della NIA-2019, la legge di emendamento sul diritto all'informazione-2019 e altre simili che calpestano ogni minima libertà e autonomia delpopolo. Ne conseguono attacchi fascisti contro attivisti dei diritti umani, attivisti sociali, avvocati, dirigenti operai e contadini, attivisti democratici, masse tribali in lotta per il loro 'jal-jungle-zameen-ijjat-adhikar'('a noi il potere nel nostro villaggio'), musulmani, donne, studenti, insegnanti, docenti, accademici e artisti. Vengono implicati in false imputazioni secondo leggi draconiane come l’UAPA e il Sedition Act. imprigionati e sottoposti a torture fisiche e mentali. Soprattutto negli ultimi 50 anni è diventata prassi comune arrestare dirigenti, quadri, attivisti di Organizzazioni di massa, presidenti e membri dei Comitati Popolari Rivoluzionari, attivisti della Milizia popolare, simpatizzanti del nostro partito, che combattono per liberare il paese dallo sfruttamento e oppressione imperialista e delle classi dominanti e stabilire un sistema di Nuova Democrazia, arrestare dirigenti, attivisti e simpatizzanti di organizzazioni che lottano per la liberazione di nazionalità come i Kashmir, Naga, Manipur, Asom e Bodo. Centinaia di loro languiscono nei carceri nelle aree del nostro movimento. Forze di polizia e paramilitari non si preoccupano delle ripetute pronunce della Corte Suprema che raccomandano il minimo uso della forza quando si tratta di movimenti popolari né dei numerosi rapporti redatti da agenzie governative quali le Commissioni per i diritti umani per gli omicidi in carcere, le atrocità sulle donne e le torture ad opera della polizia. Al contrario, imprigionano attivisti di varie organizzazioni popolari e sociali. Minacciano gli avvocati che si occupano dei loro processi e negano giustizia a tutti loro. La polizia non risparmia gli attivisti che difendono i diritti e gli avvocati che professionalmente lavorano con impegno per la liberazione dei prigionieri politici. Le associazioni che dovrebbero proteggere gli interessi di avvocati e clienti sono degenerate in "Khap Panchayats" che ordinano agli avvocati di non occuparsi di nessun caso contro musulmani, cristiani, Dalit e maoisti. I magistrati che indagano su arresti illeciti e indiscriminati di indigeni innocenti vengono attaccati. Il magistrato distrettuale di Sukma Prabhakar Gwal è stato rimosso dal suo incarico in nome “dell’interesse popolare”. Il vice direttore della prigione centrale di Raipur, Varsha Dongre, è stato sospeso. Le atrocità sessuali sono usate come arma per sopprimere i movimenti. C'è una pressione costante sul popolo perché si arrendano, diventino informatori e si uniscano alle forze di polizia e paramilitari. Cercano di allettarli in ogni modo. Migliaia di persone hanno abbandonato i loro villaggi perche non potevano più sopportare le molestie della polizia.

lunedì 8 agosto 2022

AL CAMPEGGIO NOMUOS CONTRO LA GUERRA IMPERIALISTA - LA SOLIDIARIETA' ALLA GUERRA POPOLARE NELLA SETTIMANA DEI MARTIRI

 Ma al campeggio abbiamo avuto modo anche nello spirito dell'internazionalismo proletario di portare il messaggio della grande lotta rivoluzionaria che il popolo indiano sta portando avanti da tanti anni, della guerra popolare in corso guidata dal Partito Comunista Maoista contro il governo genocida Modi che fa accordi economici e politici con stati imperialisti come l'Italia, il protagonismo rivoluzionario determinante delle compagne maoiste e delle donne indiane che per questo subiscono una atroce repressione e violenza... abbiamo fatto conoscere all'interno della campagna generale di sostegno lanciata dal Comitato di solidarietà alla guerra popolare in India il comunicato del PCI (m) sulla settimana dei martiri dal 28 luglio al 3 agosto e l'appello delle compagne lanciato l'8 marzo dopo lo scoppio della guerra interimperialista in Ucraina. 

Nella giornata di domenica al concentramento della manifestazione/corteo verso la base USA Muos abbiamo affisso  un grande striscione in onore dei martiri rivoluzionari indiani e la mostra prodotta dalle compagne Mfpr sulle prigioniere politiche in India torturate, violentate, uccise ma anche sulle grandi lotte delle donne indiane che si ribellano alla pesante oppressione che subiscono. 




La settimana dei martiri della rivoluzione in india - un messaggio rivoluzionario ai proletari e ai popoli oppressi del mondo

 a cura del Comitato internazionale di sostegno alla guerra popolare in India - csgoindia@gmail.com

INDIA: new Video - CPI (MAOIST) Revolutionary Greetings MARTYR´S WEEK

Solidarietà e partecipazione alla Giornata Internazionale del Popoli Indigeni del 9 agosto

 Appello del Partito Comunista dell'India (Maoista) raccolto dal Comitato internazionale di Sostegno alla guerra popolare in india (ICSPWI)

Il manifesto internazionale e il testo in italiano del comunicato dell'ICSPWI 


e un video dall'india

9 Agosto, Giornata Internazionale del Popoli Indigeni

Il Comitato internazionale di Sostegno alla guerra popolare in India (ICSPWI) saluta i fratelli indigeni dei diversi continenti, in particolare i popoli indigeni dell'India che oggi affrontano la politica imperialista che mira ad annientarli, devastarne loro territori e cancellarne le culture, eliminando così quelli che sono tra i più importanti protettori della natura e dell'ambiente.

I popoli indigeni dell'India resistono da trent’anni alla rapacità dei grandi monopoli imperialisti e delle classi dominanti indiane dei grandi borghesi e dei proprietari terrieri, opponendosi al saccheggio e alla devastazione di acque, foreste e terre.

È stata una lotta sanguinosa, che hanno dovuto affrontare armi in pugno, con la Guerra Popolare di lunga durata, per ottenere il diritto alla vita e alla sussistenza. Nel corso di essa i popoli indigeni dell'India, guidati dal Partito Comunista dell'India (Maoista), hanno costruito un nuovo Potere attraverso i Comitati Rivoluzionari, che si sono diffusi in tutta la fascia orientale di quel grande Paese.

Di fronte alla sfida del nuovo potere popolare, gli imperialisti e le classi dirigenti indiane hanno imposto un regime di terrore, capeggiato dal fascista Narendra Modi, che cerca di dare legalità allo spossessamento degli indigeni con una feroce guerra di sterminio, ora attraverso la Operazione Prahar, bombardando con droni le popolazioni indigene, perpetrando massacri che mascherati da falsi scontri con l'Esercito Popolare Guerrigliero di Liberazione, arrestando centinaia di residenti, torturando e coprendo stupri di indigene e, perseguitando, con l’accusa di terrorismo, tutte le organizzazioni popolari e democratiche, imprigionandone i dirigenti e giornalisti , intellettuali, poeti, scrittori, ecc., chiunque si opponga alla loro guerra al popolo.

Esprimiamo il nostro sostegno all'eroica lotta dei popoli indigeni del mondo e in particolare dei popoli indigeni dell'India, perché stanno mostrando la via per fermare la distruzione della natura e dell'ambiente e sradicare la causa di tutti i disastri che minacciano l'umanità: il capitalismo imperialista.

I popoli indigeni dell'India, insieme agli operai e ai contadini guidati dal Partito della classe operaia di quel paese, sono fonte di esempio ed ispirazione per il proletariato e i popoli del mondo nella comune lotta contro l'imperialismo. Necessitano del sostegno dei loro fratelli di tutti i paesi per sconfiggere i nemici comuni.

Dobbiamo trarre ispirazione dalle loro sagge parole, quando dicono “nonostante tutti gli enormi sacrifici che dobbiamo affrontare, la vita ci insegna a combattere. Le difficoltà ci riempiono di eroismo e coraggio. Le atrocità e la violenza del governo ci rendono più determinati. Ci costringono a lanciare un grido di guerra e a combattere e lottare per la vittoria”.

L’ICSPWI chiama tutti i comunisti, gli antimperialisti, le organizzazioni e i singoli progressisti, i difensori dei diritti umani e dell'ambiente a rafforzare la solidarietà con l'eroico popolo indiano e a unire le forze e le azioni per liberare i prigionieri politici e a sostegno della loro giusta guerra popolare.

Salutiamo le eroiche e militanti lotte dei popoli indigeni dell'India per i loro giusti diritti ed estendiamo la solidarietà internazionale con esse!

Sosteniamo la guerra popolare in India!

9 Agosto 2022

ICSPWI

INDIA: Video-Stop the massacre in Bastar! 9th of August: Let’s celebrate the International day of the World’s Indigenous Peoples! CPI (Maoist)

Email: csgpindia@gmail.com

Internazionalismo - video sulla straordinaria celebrazione della settimana dei martiri della rivoluzione indiana dal 28 di luglio al 3 agosto

 

INDIA: MARTYR´S WEEK CPI(Maoist) IN BASTAR

PCI(maoista): Salutiamo le eroiche lotte militanti degli indigeni indiani per i loro giusti diritti ed estendiamo la solidarietà internazionale con esse

 


 Partito Comunista dell’India (maoista)

Regione Centrale

Il 9 agosto è la Giornata Internazionale dei Popoli Indigeni. Da 36 anni viene celebrata dagli indigeni di tutto il mondo. Dunque tra pochi giorni si celebrerà la 37a Giornata dei Mulvasi (Popoli Indigeni). In questa occasione, l'Ufficio Regionale Centrale del Partito Comunista dell’India (maoista) rivolge il suo saluto rivoluzionario a tutte le popolazioni indigene del Paese e del mondo.

Nell'ultimo anno molti indigeni in tutto il mondo, compresa l'India, hanno sacrificato le loro preziose vite combattendo contro i governi oppressori e fascisti dei loro paesi e le forze di sicurezza dei loro Stati per ottenere le loro giuste rivendicazioni. Rendiamo umilmente il nostro omaggio rivoluzionario alla memoria di tutti questi sacrifici. Auguriamo una pronta guarigione a quanti sono rimasti feriti dal fuoco delle forze di sicurezza dei governi fascisti e predatori. Allo stesso tempo, facciamo appello al popoli del nostro paese e del mondo, ai democratici, agli attivisti per i diritti umani, perché si impegnino sempre più unitariamente per il rilascio delle migliaia di indigeni che languiscono nelle carceri senza che gli sia riconosciuta neppure la libertà su cauzione. Tutti gli indigeni dei diversi paesi, compresi quelli dell'India, sono chiamati a celebrare il 9 agosto come giornata di solidarietà per le popolazioni delle aree del movimento rivoluzionario di tutta l'India.

Più dell'8% della popolazione indiana è indigena. Più di un quarto del territorio del paese è coperto

da foreste. Centinaia di comunità tribali vivono armoniosamente da decenni in tutto il paese. Di queste, più di 75 comunità tribali sono state spudoratamente dichiarate dal governo indiano PVTG (Gruppo Tribale Primitivo Vulnerabile). Sono sull'orlo dell'estinzione. La scomparsa di una comunità è davvero una grande perdita per l’umanità. Una grave perdita per la società nel per la cultura, la tradizione, il sapere, la lingua e tutto ciò che quella comunità ha acquisito nella sua storia. Un terribile crimine delle classi dirigenti sfruttatrici indiane.

Le foreste, che insistono su aree collinari abbondanti di risorse idriche, hanno una gran varietà di immense risorse naturali. Le foreste svolgono un ruolo molto importante nella protezione dell'ambiente in Asia meridionale, India compresa. Fino ad oggi solo gli indigeni hanno protetto le foreste. Appartengono a loro. Ma i governi li ignorano. Prima che li cancellino, è tempo di raccogliere e ricordare alcuni fatti storici che qui riportiamo.

Le popolazioni indigene stanno lottando duramente con grande dedizione per la conservazione delle foreste nazionali. Reclamano i loro diritti di Jal-Jungle-Zamin. Lo stato indiano reprime spietatamente le lotte di questi popoli, non escogitando manovre e inganno di ogni genere, ma anche facendo ricorso alle più brutali azioni contro di esse. Il nostro partito condanna fermamente queste campagne repressive autoritarie e chiama le popolazioni indigene del nostro paese e del mondo, gli intellettuali democratici, i sostenitori delle popolazioni indigene, i democratici e gli attivisti per i loro diritti a denunciare questi fatti.

Tutte le regioni indigene dell'India sono ricche di varie forme di lotta di massa. Le forze reazionarie Hindutva al potere in India negli ultimi anni, da un lato, vanno attuando aggressive politiche economiche neo-liberiste filo-imperialiste e dall’altro con le loro politiche Hindutva stanno costruendo uno stato integralista indù. Hanno ceduto vaste parti delle foreste del paese alle multinazionali. Così l'avida borghesia indiana apre la strada alla distruzione delle foreste, invitandole a “fare in India”, a saccheggiare e depredare le preziose risorse naturali del Paese. Come risultato delle politiche economiche e attuate dal governo centrale indiano e da tutti i governi locali, le popolazioni indigene in India si trovano ad affrontare un grave rischio per la loro esistenzia.

La loro stessa sopravvivenza è messa in discussione. Per cacciarli dalle foreste, lo Stato ricorre da un lato agli assassinii e massacri per mano di suprematisti bianchi e dall'altro invade le foreste riempiendole di centinaia di migliaia di agenti delle forze di sicurezza. Sotto il governo delle forze Hindutva, privatizzazione e militarizzazione delle foreste sono diventati sinonimi. Dato che tutto ciò è diventata questione di vita o di morte per il popolo, questo è destinato a impegnarsi in lotte strategiche e armate.

Il vostro appoggio e solidarietà sono quanto mai necessari per le loro giuste e democratiche lotte. È ora che tutti noi ci schieriamo al loro fianco. Perciò il nostro partito vi invita a stare con loro e le loro lotte. In grave violazione della Costituzione indiana, l'attuale governo indiano sta emanando leggi antidemocratiche e integraliste come il CAA (Citizenship Amendment Act) volte alla costruzione di uno stato fondamentalista indù. Il governo indiano rifiuta perfino di riconoscere gli indigeni del paese come nativi. Fin dall'inizio le classi dominanti indiane hanno agitato il fondamentalismo indù.

Agire in modo non laico è completamente contrario allo spirito della costituzione indiana che sancisce l'uguaglianza tra tutte le religioni. Le forze Hindutva attualmente al potere impongono politiche estreme, fasciste, rifiutano la diversità come base del progresso applicando l'ideologia devastante di un solo partito, un'ideologia, una bandiera, un capo. I governi centrale e locali registrano ufficialmente come indù tutti i nativi del paese. Loro reclamano con forza di essere identificati come nativi nel censimento in corso. Rivendicano rispetto! In molti stati le loro abitudini alimentari sono vietate, la mucca è adorata e i tribali, dalit, musulmani e altre comunità che consumano volentieri carne bovina vengono perseguitati e perfino linciati della folla.

Le orde Hindutva attaccano i loro villaggi con le armi dello stato, bruciando le loro case e le loro proprietà mettendo a rischo la loro stessa esistenza. Ecco perché oggi tutti i nativi protestano e reclamano a gran voce “non siamo indù”. Uniamoci tutti a loro. Schieriamoci con le loro lotte per il rispetto. Raccogliamo le loro parole d’ordine gridando che siamo con loro e le loro rivendicazioni. Anni fa governo indiano ha promulgato una legge (Panchayat Extension to Scheduled Areas, 1996) per le aree comprese dalla Costituzione indiana nel Quinto Programma.

Ma in almeno un quarto del territorio del Paese quella legge non è ancora attuata. Trent’anni fa fu promulgata una legge per contenere gli stupri contro dalit e adivasi. Ma sotto l'attuale governo delle forze Hindutva, le statistiche del NCRB rivelano che aggressioni fisiche, stupri e omicidi contro di loro dilagano anno dopo anno. Secondo il PESA, in ogni villaggio tribale tutti gli adulti formano il Gram Sabha. Senza il permesso del Grama Sabha nessuno dovrebbe neppure entrare nell’area forestale del villaggio. Nessun tipo di prodotto o risorsa sotterranea dovrebbe essere spostata da quell’area.

Per certi versi, è simile al potere di “Ejido” che il popolo brasiliano ha conquistato quasi un secolo fa. Come Brasile il governo ha piegato la testa alle politiche economiche neo-liberiste e abrogato quella legge, anche il governo indiano, sta attuando le stesse politiche, complotta per abolire definitivamente le norme del PESA come l’Ejido.

Dieci anni dopo il PESA, il governo indiano ha emanato un'altra legge chiamata New Forest Act. Secondo tale legge, a tutti i nativi e ai non autoctoni che vivono nelle foreste quattro devono essere dati ettari di terreno. Ma dopo quindici anni, più di un milione di famiglie indigene (Mulvasi) e non indigene abitanti nelle foreste del paese non ancora hanno ricevuto la terra come previsto da quella legge. Inoltre, nel febbraio 2019, la Corte Suprema ha emesso una sentenza che ha annacquato la legge, alimentando la rabbia degli indigeni del Paese. Sebbene la sentenza sia stata sospesa per l'opposizione di tutto il paese, migliaia di adivasi vivono in preda al panico, nell’incertezza del loro futuro.

Tutti patrioti, i democratici, le forze antimperialiste e ambientaliste devono opporsi a queste manovre e attacchi del governo indiano, al fianco di tutti i popoli indigeni. Facciamo appello a lottare fino in fondo per i diritti dei nativi sulle foreste. Siamo orgogliosi di informare che tutte le aree del nostro paese del Quinto Programma sono aree di lotta rivoluzionaria. Tutti gli oppressi, compreso il popolo Mulvasi, di quelle aree stanno combattendo con sacrifici senza precedenti per il loro potere sulle foreste, continuando la loro tradizione di lotta.

Si oppongono strenuamente alla privatizzazione e militarizzazione delle foreste da parte del governo centrale e locali indiani. In tutto il paese, là dove il PESA viene applicato, i funzionari delle amministrazioni locali ricorrono a ogni trucco per indebolire i poteri dei Gram Sabha.

A Gadchiroli (Maharashtra), dove l'attuazione del PESA è stata portata avanti nella forma di movimento popolare, è stata recentemente inaugurata la costituzione di un "Zilla Parivartan Samiti". Ad essa si oppongono apertamente tutti i veri gram sabha del distretto. D'altra parte, tutto il popolo Mulavasi ha denunciato la spudorata applicazione dell'IPC 124 (Sedition Act) da parte dei governi e della loro polizia contro migliaia di persone che hanno lottato per il "Patthal Gadih", per attuare il PESA che riconosce il loro diritto al Jal-Jungle-Zamin (Acqua, Foresta e terra). Il CJI (Chief Justice of India) ha dichiarato apertamente che questa legge è obsoleta. Il nostro partito ha affermato già da tempo che tutti questi procedimenti devono essere immediatamente archiviati dalle autorità dei rispettivi stati, nessuno degli imputati è traditore, sono i governi che li reprimono i veri traditori del popolo. In occasione della Giornata Internazionale dei Popoli Indigeni del Mondo, il 9 agosto, il nostro partito esige l'abolizione delle leggi tiranniche antipopolari.


Cari popoli Mulvasi,

Combattete da anni in Dandakaranya e Jarkhand (Kadianar, Amdai, Raoghat, Vechaghat, Vechapad, Gompad, Pombad, Pundri, Takilod, Surjagarh e Gaya, Aurangabad, Kaimur, Netrahat in Jharkhand). Nelle foreste Hasdev del Chattisgad il popolo sta lotta duramente per i propri diritti sulla foresta e si oppone all'estrazione mineraria della CBB. Il Dhama popolare di Silinger, che va avanti da più di un anno con sacrifici di sangue, merita ogni apprezzamento e rappresenta un modello per il popolo. Dal cuore delle lotte popolari sorgono slogan di fuoco "Bastar Mein Narasamhar Bandh Karo", "I campi di polizia nelle aree tribali devono essere immediatamente rimossi", "Khadan Nahi Anaj Pahije". Le lotte rivoluzionarie di Jangal Mahal e Narayanapatna vi hanno dato una grande esperienza di lotta. I governi hanno ignorato le vostre lotte di pace e legali. I governi calpestano i vostri territori, i vostri diritti, nel tentativo di allontanare il collo dal cappio della crisi finanziaria mondiale che li strangola. Ma noi affermiamo categoricamente che queste lotte di popolo non possono liberarlo dal vortice che lo stringe.

Anche se vi radunate in massa nelle capitali degli stati e stringete assediate i palazzi del governo, ministri e funzionari non prenderanno in considerazione nessuna delle vostre richieste. Inoltre, centinaia di migliaia di vite sono state perse negli ultimi due anni a causa della pandemia di Covid provocata dagli imperialisti, e ancora devono dichiarare onestamente i numeri. Il governo ha attaccato gli indigeni del Telangana nel pieno della pandemia, espellendo i Mulvasi dai loro villaggi nel modo più brutale, si sono organizzate proteste nella capitale Delhi, ma senza nessun risultato.

I governi non si preoccupano dei problemi del popolo. Non hanno risposte per i problemi del popolo. I governi sanno solo soffocare la voce del popolo con la forza dei militari. Quelli che contestano i governi vengono messi dietro le sbarre, processati e puniti severamente secondo leggi tiranniche. Sono intellettuali, scrittori, giornalisti, attivisti per i diritti umani, dirigenti e attivisti sociali e politici, studenti, gente comune, che si preoccupano dei Mulvasi del nostro Paese come i più poveri tra i poveri, ma le forze controrivoluzionarie Hindutva sono sempre più intolleranti verso di loro.

Anche se le vostre lotte e i vostri dharna vanno avanti da mesi, non ottenete la giustizia che chiedete. Dovete perciò condurre le vostre battaglie in modo più efficace. Per portare lo scontro a livelli più alti occorre adottare forme di lotta intense e determinate. Gli oppressi di tutto il paese e del mondo sono con voi oggi. Il nostro partito vi ha piena fiducia che andrete avanti in modo più tenacia e militante e che il 9 agosto, nella Giornata Mondiale dei Popoli Indigeni, lascerete un segno.

È bene che l'International Committee to Support the People's War in India abbia dato il suo profondo sostegno alle vostre lotte e abbia deciso di sostenere le vostre istanze a livello internazionale nei rispettivi paesi e di proteggere le popolazioni indigene dagli attacchi del governo indiano e delle forze Hindutva per aiutarli a conquistare le loro giuste richieste nel proprio paese. Il nostro partito si congratula per questo.

Con saluti rivoluzionari,

Pratap,
Portavoce,
Regione Centrale
Partito Comunista dell’India (maoista)

Dal PCI(maoista): Salutiamo la Giornata Internazionale dei popoli indigeni, saluto agli amici della Rivoluzione Indiana all’estero

 

Rivolgiamo il nostro saluto rivoluzionario a tutti coloro che hanno sostenuto le nostre lotte, in particolare agli amici della guerra popolare indiana, ai sostenitori all'estero. Siamo i popoli indigeni dell'India. Stiamo lottando per i nostri giusti diritti. Chiediamo l'attuazione della legge indiana. Nel nostro paese, leviamo la nostra voce per i diritti sulle foreste e per il diritto al Jai-Jungle-Jameen. Ci opponiamo al saccheggio delle nostre foreste, delle nostre grandi risorse da parte del Capitale Mondiale. Con le nostre lotte, stiamo ostacolando la distruzione delle nostre vite e la devastazione delle foreste.

Stiamo consolidando l’unita delle lotte per la nostra esistenza, per la conservazione dell'ambiente. I governi sfruttatori ci imputano con false accuse. Grazie alle loro leggi nere, ci perseguitano come terroristi, ci arrestano e torturano. Giocano con le nostre vite e spesso ci assassinano in falsi scontri, stuprano e uccidono le nostre donne. Ciononostante, la nostra stessa vita ci insegna a combattere. Le difficoltà ci riempiono eroismo e coraggio. Le atrocità e la violenza dei governi ci rendono ancora più

determinati. Ci costringono a lanciare la chiamata alla guerra per combattere e a combattere per la vittoria.

Da trent’anni conduciamo lotte per proteggere le colline di Raughat. Sono colline di giacimenti minerari di ferro. Sono le colline nostri luoghi di culto. Sono colline che hanno un ruolo importante per la conservazione dell'ambiente. Stiamo lottando per il Jai-Jungle,-Jameen, per i diritti sulle foreste, per la conservazione dell'ambiente. E combatteremo fino alla fine.

Ci opponiamo alle attività minerarie di Amdai. La nostra è una lotta per la nostra stessa esistenza. Il capitale compradore vuole queste miniere. Noi Vogliamo la nostra vita. Si può immaginare l'esistenza degli Adivasi senza foreste e colline? Senza gli indigeni chi le proteggerà? Il capitale vuole la loro distruzione. Il capitale si espande solo con devastazione. Ma noi lo stiamo ostacolando. Lo Stato entra in campo dalla sua parte. Polizia, armi, proiettili, bastoni, carcere: vogliono vedere la nostra fine. Siamo pronti ad affrontarli e combattere. Stiamo combattendo. Combatteremo fino alla fine. Combatteremo e vinceremo.

Ci opponiamo alla costruzione di campi di polizia nei distretti di Bijapur e Sukma. Da decenni lo stato scatena contro di noi il terrore bianco e continua a farlo. Salwa Judum, Operazione Green Hunt, Samadhan, Prahar o comunque le chiamino, il loro scopo è portarci via le foreste e le nostre risorse. Le foreste si stanno insanguinando, il sangue scorre, il Capitale continua a marciare sui cadaveri. Noi ci opponiamo. La nostra vita ci ha insegnato a contrastare l'ingiustizia. La democrazia ci ha insegnato ad opporci alla burocrazia. Ci opponiamo alla creazione di campi di polizia, per non permettere massacri come quelli di Bijapur e Sukma, per non permettere arresti, atrocità, assassinii in falsi scontri. Ci opponiamo alla costruzione di campi di polizia a Silinger, Pombad, Gompad, Pundri, Barregudem e di molti altri campi e alla costruzione di strade. Costruiamo da noi le strade che servono alle nostre esigenze, costruiamo, ponti, dighe, canali e tutto cio che ci serve. Stiamo trasformando le nostre vite. Continueremo a trasformarle solo con le lotte. Vogliamo il vostro appoggio.

Stiamo lottando nel ghat Vecha. Ci opponiamo alla costruzione di ponti sui nostri fiumi e alla trasformazione delle nostre foreste in centri turistici per il diletto dei milionari. Sappiamo benissimo che i ponti servono a portare via le nostre risorse e perciò ne ostacoliamo la costruzione. Ci opponiamo alla creazione di campi di polizia. Leviamo la nostra voce per affermare che non siamo indù, per ribadire che gli indigeni non sono indù. Ci opponiamo a tutte gli spudorati attacchi delle forze brahmaniche hindutva.

A Surjagad, da trent’anni ci opponiamo al capitale mondiale con la parola d’ordine "Cibo, non miniere". Ma le classi dirigenti, le forze hindutva vogliono strapparci le foreste e le colline. Calpestano la nostra volontà, distruggono i nostri villaggi e continuando l’estrazione di risorse minerarie.

Siamo immensamente grati a tutti quanti hanno sostenuto le nostre lotte. Con il vostro sostegno riusciremo a ostacolare le attività minerarie. Repressioni e divieti non potranno mai fermare le nostre lotte. Combatteremo. Conquisteremo le nostre foreste.

Da oltre 10 anni combattiamo per proteggere le foreste di Hasdev. Rapaci sfruttatori guardano alle nostre foreste a caccia delle immense riserve di carbone. Ma senza foreste, senza le risorse idriche delle foreste, senza le foreste di Hasdev, essenziali per la protezione ambientale del paese, senza i Devi, luoghi sacri di culto dei Devatha, che sono tutto ciò che noi indigeni abbiamo mai avuto, sarebbe come non avere più niente. Ecco perché per essi siamo determinati a combattere fino alla fine.

Combattiamo a Kaimur, Kawala, Nethrahat, Sompeta e a Niyamgiri. Abbiamo lottato a Lalgad. Abbiamo lottato a Narayanpatna. Stiamo combattendo ovunque ci siano attacchi contro di noi. È scritto nella storia dell'India che gli indigeni sono i primi a resistere e a combattere. Raccogliamo questa eredità. Nostri antenati sono migliaia di eroi del popolo, come Gend singh, Sidhu, Kaanu, Gundadur, Baburao, Komuram Bheem, Sidam Sinnu, Jungu Dada. Salutiamo il loro sacrificio.

Non siamo soli nella lotta. Abbiamo la solidarietà di operai, contadini, studenti, intellettuali, impiegati, scrittori, artisti, avvocati, dei dalit, dei fratelli musulmani, e soprattutto dei sostenitori delle popolazioni indigene del paese e a nostra volta sosteniamo le loro lotte. Non rivendichiamo solo le nostre foreste, la nostra esistenza, la conservazione delle nostre foreste. Rivendichiamo la liberazione di tutte le masse sfruttate. Non guardiamo solo al nostro Paese. Rivendichiamo una vita migliore per i popoli del mondo e la loro emancipazione. Ci opponiamo alla guerra imperialista attualmente in corso. Sappiamo che, finché ci sarà l'imperialismo, i popoli non potranno avere la pace. Perciò lo combattiamo. È il principale nemico della stessa esistenza dell'umanità e dell'ambiente. Dobbiamo seppellirlo. In occasione della Giornata dei Popoli Indigeni, con il vostro appoggio, vi impegniamo a lottare fino alla fine per dare soluzione a tutti questi problemi. Vi rinnoviamo il nostro saluto e il nostro Lal Salaam!. 

Quest'anno, il Comitato Internazionale di Sostegno alla guerra popolare in India ha deciso di celebrare nei rispettivi paesi il 9 agosto come giornata di solidarietà dei popoli indigeni dell'India, a sostegno delle nostre lotte e per denunciare gli attacchi dello Stato e delle forze Hindutva contro di noi, il che rende felici tutti noi. Ci dà grande forza e ispirazione sapere che i fratelli indigeni, le masse sfruttate sono con noi fianco a fianco. Il nostro saluti rivoluzionario a tutti voi.

Amrut,
incaricato,
Relazioni Internazionali
PCI (maoista)

La settimana dei martiri della rivoluzione indiana in diverse zone della bergamasca e a Palermo

 Bergamo



 Palermo

 

mercoledì 3 agosto 2022

Per la settimana dei martiri della rivoluzione indiana - Ravenna

 Manifesti e interventi nella zona stazione - frequentata da molti migranti della comunità indiana, pakistana e bengalese - e in una zona della periferia ravvenate



martedì 2 agosto 2022

a Taranto per celebrare i martiri della rivoluzione indiana all'insegna dell'internazionalismo proletario - nelle zone popolari e al porto - la settimana dei martiri della rivoluzione in India

 


 


  al porto di taranto - dove in questi giorni arrivano le navi cariche di migranti approdate in sicilia e portate nell'HotSpot di Taranto


 

Settimana dei Martiri della rivoluzione indiana a Bergamo celebrata dai proletari indiani In Italia

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i rappresentanti dei lavoratori indiani. protagonisti delle lotte nella logistica a Bergamo e di numerose manifestazioni nelle piazze delle province di Bergamo e Brescia e di una grossa manifestazione al consolato indiano a Milano - con 200 partecipanti- celebrano e approfondiscono la settimana dei martiri e assumono un nuovo impegno per la liberazione di Saibaba e di tutti gli prigionieri politici in India contro il regime fascista di Modi