giovedì 27 giugno 2013

SI AVVICINA LA GIORNATA INTERNAZIONALE DI SOSTEGNO ALLA GUERRA POPOLARE IN INDIA DEL PRIMO LUGLIO

La campagna internazionale tocca a diversi livelli e con diversa estensione italia francia spagna, galizia, germania, austria, svizzera, olanda, svezia, norvegia, ganimarca, gran bretagna,grecia,turchia, croazia, belgio, portogallo-canada, stati uniti, brasile, cile, colombia, argentina, equador, bolivia, messico tunisia marocco, afghanistan sry lanka, manipur, bangladesh, filippine,nepal, malesia,indonesia,
csgpindia@gmail.com

In italia i manifesti e volantini vengono diffusi in 13 città a torino, milano, genova, bergamo, brescia, bologna,ravenna, roma, firenze, napoli, bari, taranto, palermo
il programma di iniziative pubbliche toccano finora sicuramente milano,bergamo,genova, ravenna, taranto, palermo in alcuni casi si tratta di presidi informativi che toccano anche fabbriche e posti di lavoro in altre fabbriche e vie di traffico in alcuni casi le iniziative vanno oltre il 1 luglio e toccano tutta la settimana fino al 6 in ogni iniziative ci sono messaggi e documenti del PCIndiamaoista, compreso video, e notizie della campagna internazionale vi sono poi iniziative non ufficiali, di cui viene data notizia successivamente al loro svolgimento invitiamo tutte le realtà interessate a fare o partecipare a prendere
contatto email con noi urgentemente
Sono disponibili in italiano-inglese-spagnolo
1- un manifesto internazionale
2- un volantino internazionale
3- tre testi di sostegno
-la Dichiarazione del PC India maoista dopo l'attacco ai politici del
partito del congresso e al capo dei fascisti indiani
-la lettera del PCIndia maoista dopo l'assassinio del dirigente maoista AZAD
-citazioni-appello di diversi partiti e organizzazioni della Conferenza Internazionale di amburgo 24 novembre 2012.

Per la campagna:
tutti i comitati, organizzazioni, compagni hanno indipendenza nella realizzazione delle forme della campagna.L'importante è sviluppare il massimo di eventi e azioni con tutte le forze che vogliono partecipare.
Tutti pubblicano i materiali ufficiali della campagna, e possono fare altri testi di supporto e proprie dichiarazioni di sostegno, l'importante è uniregli sforzi per la campagna.
La partecipazione di altre forze antimperialiste non maoiste è un fatto positivo e non un problema.
In ogni città o luogo del nostro paese, le forze che vogliano sostenere la campagna possono urirsi e farlo insieme, come possono fare diversi eventi e azioni distinti. Importante è il comune obiettivo di tali eventi e azioni.
La campagna si svolge il 1 luglio 2013 giornata internazionale, perchè è anniversario della morte di AZAD, ma se ci sono circostanze che rendono difficile la realizzazione in quel giorno in alcune realtà, le iniziative -sempre chiamate 1luglio- possono svolgersi nel corso della settimana 29 giugno-6 luglio. E' bene realizzare meeting, incontri, presidi, scritte, performances e ogni azione che possa ritenersi utile.
Chiediamo che tutti testi, foto, video info sugli eventi venga inviata al Comitato - che invierà tutto a tutti - in primis ai compagni indiani.
indirizzo
csgpindia@gmail.com

blog
http://guerrepopolari.blogspot.com

Non siamo ufficialmente su facebook e twitter, ma siamo favorevoli a tutte
le iniziative informative in questo campo.
Tutti i siti, blogs ecc possono pubblicare tutto quello che vogliono sulla
campagna.
Buona solidarietà e buon lavoro a tutti i compagni

Sono disponibili video, documenti in lingua originale,testi tradotti di
vario tipo.
così come compatibilmente per gli impegni, sono disponibili compagni che conoscono bene la situazione per relazioni e dibattiti - previo contributo spese viaggio.

Comitato Internazionale di Sostegno alla guerra popolare in India - sede italiana

giugno2013

venerdì 14 giugno 2013

1 luglio: giornata internazionale di sostegno alla guerra popolare in India - lettera del CC del PCI(M) del 30.10.10



PARTITO COMUNISTA DELL’INDIA (MAOISTA)
COMITATO CENTRALE
30 Novembre 2010

Cari compagni e amici della rivoluzione indiana,

A nome del nostro partito, il PCI (Maoista), dell’Esercito Guerrigliero Popolare di Liberazione (EGPL), dei Comitati Rivoluzionario Popolari (RPC), delle organizzazioni di massa rivoluzionarie e dei rivoluzionari dell'India, in primo luogo, inviamo i nostri accorato Laal Salaam (Saluto Rosso) a tutti i partiti, le organizzazioni, i diversi forum e individui in India e all'estero, che hanno inviato al nostro CC messaggi di condoglianze e hanno condannato i brutali omicidi dei compagni Cherukuri Rajkumar (Azad) e Hemchand Pandey perpetrati il 1 luglio 2010 dalle classi dominanti fasciste indiane. Come tutti voi avete riconosciuto, la peerdita del compagno Azad è uno dei più duri colpi che il nostro partito e la rivoluzione indiana hanno subito. Azad è stato uno dei più alti dirigenti del nostro partito. Da lungo tempo dirigente della rivoluzione indiana. Nel nostro paese, la guerra popolare si intensifica di giorno in giorno. Con l'aiuto e il sostegno degli imperialisti, in particolare gli imperialisti USA, le classi dominanti reazionarie indiane stanno cercando di reprimere il movimento rivoluzionario e perpetrano atrocità di gravità senza precedenti. In questa guerra tra il popolo e le classi dominanti, il nemico ha concentrato le sue cospirazioni per assassinare i nostri leader e in particolare compagni come Azad che era una guida della rivoluzione. È come parte di questo piano che il compagno Azad è stato catturato e ucciso nel modo più vile e brutale. Il compagno Azad dirigeva l'intero movimento urbano per conto del nostro Comitato Centrale e seguiva anche la propaganda politica, i periodici di partito, la formazione di partito e altri compiti cruciali. Era uno dei dirigenti  di massa più esperti e popolari. Manteneva stretti rapporti con molti compagni a vari livelli e con le masse rivoluzionarie. Nel mezzo della dura repressione, ha lavorato disinteressatamente e senza esitazioni, nonostante i tanti rischi. In queste circostanze, il nemico è venuto a sapere da qualche parte dove si trovava e gli potuto tendere un agguato e catturarlo.
I vostri messaggi e le condanne scritti con vero spirito internazionalista hanno dato agli oppressi e ai compagni addolorati da questa notizia sconvolgente il necessario sostegno morale. A causa delle dure condizioni repressive in cui agiamo, non siamo riusciti a ricevere tutti i messaggi e alcuni anche dei messaggi ricevuti sono arrivati in ritardo. Siamo perciò molto dispiaciuti del ritardo con cui vi inviamo risposta.
Il compagno Azad si è avvicinato al movimento rivoluzionario quando era studente al Warangal Regional Engineering College nel 1972. Azad, che era particolarmente brillante nei suoi studi, aveva anche avuto un ruolo dinamico nel movimento rivoluzionario. Nel 1974, giocò un ruolo nella formazione dell'Unione degli studenti radicali (RSU). Nel 1978 fu eletto presidente della RSU in quello stato. È stato uno dei fondatori del movimento rivoluzionario studentesco di tutta l'India, che guidò fin dalla formazione, nel 1985. Nel 1981 ebbe un ruolo chiave nella conduzione del seminario sulla questione delle nazionalità nella città Madras. In seguito ha assunto la responsabilità della costruzione del movimento rivoluzionario in Karnataka, di costruire per la prima volta il partito maoista in questo stato. Ha conquistato al partito molti compagni, come Saketh Rajan. Quando , nel 1985 e nel 1991, gli opportunisti cercarono di dividere il partito, il compagno Azad svolse un ruolo cruciale per la difesa della linea del partito e per mantenerlo unito e forte, fino alla sconfitta della loro politica opportunista. Ha lavorato instancabilmente per 20 anni come membro CC e membro del Politburo, dal 1990 ad oggi. Non possiamo separare la vita di Azad dalla storia del movimento rivoluzionario degli ultimi 40 anni. In particolare, svolse un ruolo chiave nelle sfere della politica, ideologia, formazione di partito e nella realizzazione dei periodici. Col nome di battaglia 'Azad' ha adempiuto nel modo più eccellente ed esemplare la responsabilità di portavoce del negli ultimi tre anni. Usava il suo intelletto eccezionale e la sua penna tagliente nella lotta contro la 'guerra al popolo' condotta dalla cricca Manmohan Singh-Sonia-Chidambaram. Di levò come voce poderosa del popolo contro oppressori e sfruttatori. Il lavoro ideologico, politico e pratico di Azad ha svolto un ruolo decisivo nello sviluppo della linea politica del partito, nello sviluppo del partito, dell'esercito popolare e delle organizzazioni di massa, nell’espansione del movimento, la creazione di nuovi organi di potere democratico e in tutte le vittorie conquistate, ideologica. Il suo risoluto impegno di fronte a qualsiasi circostanza, nei flussi e riflussi del movimento, l’attitudine al sacrificio, l’altruismo, la sua vita semplice, il lavoro instancabile per la rivoluzione e per gli interessi del popolo, lo studio brillante, l’analisi di volta in volta dei fenomeni di cambiamento nella società, il saper stare sempre con il popolo sono solo alcuni dei grandi ideali proletari incarnati dal compagno Azad. Anche se lui non c'è più, è innegabile che servirà da modello rivoluzionario per tutti gli studenti e gli intellettuali rivoluzionari e in particolare i giovani.
Hemchand Pandey era un giornalista free lance progressita di Uttaranchal, che usava la penna per portare alla luce la condizione dei poveri e degli oppressi del nostro paese. è stato ucciso perché avrebbe potuto far emergere la verità sull'assassinio di Azad. Il brutale assassinio di questo giovane intellettuale dalla parte del popolo è l’ennesimo esempio della brutalità dei fascisti.
Avete giustamente condannato questi orribili omicidi, denunciando il piano delle classi dirigenti indiane dietro l’assassinio di Azad, che è quello di schiacciare il movimento rivoluzionario in continua espansione sotto la guida del PCI (Maoista) e di privare il popolo dei dirigenti del partito. Assassinio di Azad è l'ultimo di una serie di assassinii di nostri dirigenti, coperti come 'scontri', negli ultimi 40 anni, soprattutto dopo il successo del nostro Congresso di Unità, il 9° Congresso del 2007. Il governo ha dichiarato che il PCI (Maoista) è la più grande minaccia per la sicurezza interna e ha lanciato molte campagne repressive per schiacciare il movimento, l'ultima delle quali, l a Operazione Green Hunt, è iniziata a metà del 2009. Questa è la più grande offensiva finora lanciata contro il movimento rivoluzionario in India, che ha portato a distruzione senza precedenti di vite e beni del popolo. Esecuzioni extragiudiziali di dirigenti e massacri di persone sono tutti parte di questa offensiva controrivoluzionaria su più fronti.
Tutti avete condannato questa guerra contro popolo indiano, in particolare gli Adivasi, con la giusta indignazione e avete chiesto che venga immediatamente interrotta. La popolazione delle zone del movimento rivoluzionario ricordano calorosamente questa solidarietà internazionale espressa dai vari partiti, organizzazioni, individui e dal proletariato dei vari paesi in quanto è esattamente il tipo di supporto che deve essere esteso a qualsiasi autentico movimento popolare, quando esso affronta una assalto fascista di questo tipo. Apprezziamo molto questo tipo di sostegno e di solidarietà e ci impegniamo fermamente a ricambiarlo stesso nei confronti di altre masse in lotta in diverse parti del mondo. Questo tipo di solidarietà infonde grande fiducia e rassicura i combattenti che non sono soli nella loro lotta. Inoltre punta ancora una volta con chiarezza il dito contro i nemici comuni che tutti noi stiamo affrontando, l'imperialismo e i reazionari di ogni tipo. Esalta lo spirito combattivo del popolo e lo aiuta a far avanzare con fermezza il movimento. Il nostro partito, il PLGA, i RPC, le organizzazioni rivoluzionarie di massa, i rivoluzionari e tutte le forze progressiste e democratiche del nostro paese auspicano proprio questa unità e solidarietà su scala nazionale e internazionale. Essa è estremamente importante per difendere il movimento popolare farlo avanzare.
Rinnoviamo ancora di fronte a voi il nostro impegno a portare avanti gli alti ideali di tutti i grandi martiri della rivoluzione proletaria mondiale, tra cui il compagno Azad, e affermiamo che nessuna repressione fascista può soggiogare lo spirito combattivo del nostro Partito e del popolo rivoluzionario di India . Andremo avanti con rinnovata determinazione, sfidando ogni circostanza e pronti a nuovi sacrifici, fino alla vittoria finale. Questa è la nostra promessa a tutti gli amici e sostenitori della rivoluzione indiana.

«      VIVA L’INTERNAZIONALISMO PROLETARIO!

«      VIVA L’UNITA’ DEL PROLETARIATO INTERNAZIONALE, DELLE FORZE RIVOLUZIONARIE E DEMOCRATICHE E DELLE NAZIONI E POPOLI OPPRESSI DI TUTTO IL MONDO!

With revolutionary greetings,
 (Abhay)
portavocee,
Comitato Centrale,
CPI (Maoist)

mercoledì 12 giugno 2013

1 luglio: giornata internazionale di sostegno alla guerra popolare in India - il manifesto



1 luglio: giornata internazionale di sostegno alla guerra popolare in India - Il volantino


Partito Comunista dell’India (Maoista) Comitato di Zona Speciale Dandakaranya 26 maggio, 2013


Partito Comunista dell’India (Maoista)
Comitato di Zona Speciale Dandakaranya
26 maggio, 2013


L’eliminazione di Mahendra Karma capo fascista del Salwa Judum: Legittima risposta alle atrocità inumane, i brutali assassinii e al terrore senza fine perpetrato contro gli Adivasi del Bastar!

L’attacco ai leader del Partito del Congresso:
Inevitabile rappresaglia per la fascista Operation Green Hunt condotta per mano del governo dell’UPA nei guanti dei diversi governi l!

 
Il 25 maggio 2013, un distaccamento dell’Esercito Popolare Guerrigliero di Liberazione (EPGL) ha condotto un massiccio attacco contro un convoglio di più di 20 veicoli del Partito del Congresso, che ha portato all’eliminazione di almeno 27 leader del Congresso, attivisti e poliziotti tra cui Mahendra Karma, l'acerrimo nemico del popolo oppresso del Bastar e di Nand Kumar Patel, presidente dell'unità statale del Congresso. L’attacco avuto luogo mentre i leader del Partito del Congresso giravano per regione del Bastar per la loro “Parivartan Yatra” (Marcia per il Cambiamento) in vita della prossime elezioni. Almeno altri 30 sono rimasti feriti nell’attacco, anche il l’ex-ministro e leader anziano del Congresso, Vidya Charan Shukla. La morte da cane in questo attacco storico di Mahendra Karma, famigerato oppressore, assassino, stupratore, ladro e notoriamente corrotto, ha prodotto reazioni festose in tutta la regione del Bastar. Anche l'ex ministro degli interni del governo centrale Nand Kumar Patel, in passato si era distinto nella repressione del popolo. Sotto il suo mandato, per la prima volta nella regione di Bastar sono state impiegate le forze paramilitari (CRPF). Non è un segreto per nessuno, inoltre, che anche l'ex ministro centrale VC Shukla, già titolare di diversi dicasteri tra cui il ministero degli interni, è stato un nemico del popolo, attivo e fedele servo di imperialisti, borghesia compradora burocratica e latifondisti e che ha svolto un ruolo chiave nella formulazione e attuazione delle politiche sfruttatrici del governo. L'obiettivo di questo attacco era principalmente quello di eliminare Mahendra Karma e alcuni altri dirigenti di spicco del Congresso. Tuttavia, nel corso dell’attacco di massa sono stati uccisi e feriti alcune persone innocenti e alcuni attivisti di base del partito del congresso, che in realtà non erano nostri nemici, colpiti nel lungo scontro a fuoco durato due ore fra le nostre forze guerrigliere e le forze armate e di polizia. Il Comitato Speciale Zonale Dandakaranya del Partito Comunista dell'India (Maoista) si rammarica per questo ed esprime cordoglio e solidarietà alle famiglie delle vittime.

Il Comitato Speciale Zonale Dandakaranya del Partito Comunista dell'India (Maoista) si assume comunque la piena responsabilità di questo attacco. Inviamo i nostri saluti rivoluzionari ai comandanti dell’EPGL che hanno condotto questa audace imboscata, ai rossi combattenti che hanno contribuito a questo successo, a tutti quelli che hanno partecipato ad esso col loro sostegno attivo e a tutte le masse rivoluzionarie della regione del Bastar. Questo attacco ha dimostrato ancora una volta la verità storica che i fascisti perpetrano violenze, atrocità e massacri contro il popolo, non sono mai perdonati e vengono inevitabilmente puniti dal popolo.

Il presunto leader tribale Mahendra Karma era nato dalla famiglia di signori feudali Manjhi. Tanto il nonno, Masa Karma, quanto il padre, Bodda Manjhi, erano ai loro tempi famigerati oppressori del popolo e fungevano da agenti di fiducia del governo coloniale. Tutta la storia della sua famiglia è nota per lo sfruttamento disumano e l'oppressione degli Adivasi. La vita politica di Mahendra Karma è iniziata nel 1975, mentre studiava giurisprudenza, da membro del AISF. Nel 1978 fu eletto MLA nel PCI. Poi, nel 1981, quando gli fu negata candidatura nel PCI, aderì al partito Congresso. Nel 1996, andò con la fazione separatista Madhavrao Scindhia e divenne membro del Parlamento indiano come indipendente. Poi si riunì ancora al partito del Congresso.

Nel 1996 in Bastar si sviluppò un movimento di massa per l'attuazione del Sesto Programma. Anche se era principalmente PCI che dirigeva quel movimento, anche il nostro partito – allora PCI (ML) [People’s War] partecipò attivamente a quel movimento che mobilitò le masse su larga scala. Ma Mahendra Karma prese duramente posizione contro quel movimento per dimostrare di essere degno rappresentante degli avidi affaristi delle città, venuti in Bastar come coloni e avevano accumulato ricchezze enormi. Così fu chiara a tutto il popolo la sua natura anti-Adivasi e filo-compradora. Fin dagli anni 80, aveva stretto legami con le grandi imprese e le classi capitaliste in Bastar.

Successivamente, nel 1999, il nome di Karma fu coinvolto nella grande truffa nota come 'Malik Makbuja'. Un rapporto del Lokayukta rivelò che nel periodo del 1992-1996 Mahendra Karma, colluso col mercato nero del legno aveva fatto milioni di rupie truffando il popolo adivasi spartendo profitti coi funzionari forestali e il responsabile del distretto. Anche se sullo scandalo fu disposta un’inchiesta del CBI, come sempre, i colpevoli non subirono nessuna conseguenza.

Mahendra Karma fu ministro delle carceri di tutto il Madhya Pradesh. Più tardi diventò ministro dell’industria e commercio nel governo Ajit Jogi quando il Chhattisgarh fu separato da quello stato. Ci furono allora in Nagarnar ingenti requisizioni di terre la costruzione dell'impianto siderurgico proposto dalla Romelt/NMDC. Mentre le popolazioni locali rifiutavano di abbandonare le loro terre, Mahendra Karma prese posizione contro il popolo e a favore dei capitalisti. Ebbe un ruolo chiave nella requisizione forzata delle terre e nella brutale repressione del popolo col supporto delle forze di polizia. La gente del Nagarnar che perse le proprie terre non ha ricevuto né indennizzo né lavoro, come promesso dal governo. Furono costretti a disperdersi.

Fin dall'inizio, Mahendra Karma si è dimostrato acerrimo nemico del movimento rivoluzionario. Il motivo è chiaro: nato da una tipica famiglia feudale è cresciuto come agente delle grandi imprese e le classi borghesi. Nel 1990-91 contro il movimento rivoluzionario fu lanciata la campagna Jan Jagaran (“sensibilizzazione”). Il PCI revisionista prese parte a quella campagna controrivoluzionaria. Karma e molti dei suoi parenti appartenenti alle classi latifondiste vi parteciparono attivamente. Nel 1997-98 fu lanciata la seconda campagna Jan Jagaran, guidata dallo stesso Mahendra Karma. Prese il via proprio dal villaggio di Mahendra Karma Faraspal e dai villaggi nei dintorni e e si diffuse fino alle zone di Bhairamgarh e Kutru. Centinaia di persone furono torturate, arrestate e incarcerate. Ci furono molti casi di case saccheggiate e incendiante e di donne violentate. Ma, sotto la guida del nostro partito e delle organizzazioni di massa, il popolo si è riuniti e contrastò con forza questi attacchi contro-rivoluzionari. In breve tempo, questa campagna fu sconfitta.

In seguito, il movimento rivoluzionario si è consolidato. In molte aree le lotte anti-feudali si intensificarono. Latifondisti come Podia Patel, fratello di Mahendra Karma, e alcuni parenti suoi stretti furono uccisi nel quadro di azioni di resistenza di massa. In molti villaggi il potere delle forze feudali e dei signorotti fu espulso e iniziò il processo di creazione di organi rivoluzionari di Potere Popolare. Le forze feudali, e lo stesso Mahendra Karma, erano furiosi perché le terre di loro proprietà erano ridistribuite tra i poveri e i contadini senza terra e le sospese le ingiuste tradizioni che li costringevano a pagare alte rendite ai latifondisti. Si opponevano anche ad altri cambiamenti progressivi, come la fine dei matrimoni forzati per le donne, la lotta alla poligamia, ecc. Allo stesso tempo, il movimento rivoluzionario appariva come un ostacolo per la grandi aziende come Tata e Essars, che avevano iniziato i loro sforzi per saccheggiare le risorse naturali della regione del Bastar. Così, naturalmente, collusero con elementi contro-rivoluzionari come Mahendra Karma. Li foraggiarono con milioni in contanti per creare un ambiente favorevole alla loro razzia. Dall'altra parte, dopo la nascita di PCI (Maoista), partito consolidato a livello nazionale risultato della fusione tra le autentiche organizzazioni rivoluzionarie, le classi dominanti sfruttatrici intensificarono la loro offensiva contro-rivoluzionaria sotto la guida degli imperialisti per schiacciare il movimento rivoluzionario. Inizio così nella regione Bastar, complici il Congresso e il Bjp il brutale attacco noto come Salwa Judum. Tanti seguaci e parenti di Mahendra Karma, come Soyam Muka, Rambhuvan Kushwaha, Ajay Singh, Vikram Mandavi, Gannu Patel, Madhukarrao e Gota Chinna si distinsero uomini chiave del Salwa Judum.

È difficile trovare altri esempi storici paragonabili per gravità alla devastazione e barbarie causate da Salwa Judum nella vita del popolo del Bastar. Più di mille persone uccise a sangue freddo; 640 villaggi incendiata e ridotti in cenere, migliaia di case saccheggiate, mangiando o razziando polli, capre, maiali, ecc; più di due milioni di persone costretto a spostarsi altrove; più di 50 mila persone trascinate nei campi di “soccorso” gestiti dallo Stato. Così il Salwa Judum è diventato una maledizione per il popolo. Centinaia di donne stuprate in gruppo. Molte uccise dopo lo stupro. Massacri in molti villaggi. Le atrocità perpetrate contro il popolo e il caos creato dai teppisti di Salwa Judum, forze di polizia e paramilitari, in particolare i battaglioni Naga e Mizo hanno oltrepassato ogni limite. Ci sono stati diversi casi di persone brutalmente tagliate a pezzi prima di essere scaricate nei fiumi. Cherli, Kotrapal, Mankeli, Karremarka, Mosla, Munder, Padeda, Paralnar, Pumbad, Gaganpalli: in molti villaggi ci sono state uccisioni in massa. Centinaia di giovani tribali furono reclutati e trasformati in criminali di professione. Lo stesso Mahendra Karma ha condotto gli attacchi contro diversi villaggi col pretesto di realizzare raduni e marce. Molte donne sono state violentate dai suoi sicari su ordine diretto di Mahendra Karma, che è stato anche direttamente coinvolto in molti episodi di incendi di villaggi, torture e uccisioni. Così, nella mente del popolo di Bastar, il nome di Mahendra Karma è impresso come quello di un disumano assassino, stupratore e servo fedele dei grandi capitalisti. In tutto il Bastar per molti anni il popolo ha chiesto al nostro partito e al PLGA che fosse punito. Molti di loro si sono fatti avanti spontaneamente per sostenerci attivamente in questo impresa. C'erano già stati un paio di tentativi, ma per errori piccoli o altro era riuscito a fuggire.

Con questa azione abbiamo vendicato oltre mille adivasi brutalmente assassinati per pano dei sicari di Salwa Judum e delle forze armate governative. Abbiamo vendicato centinaia di madri e sorelle che vittime delle più crudeli forme di violenza, umiliazione e stupro. Abbiamo vendicato migliaia di Bastarites che hanno perso le loro case, buoi, polli, capre, suppellettili, abbigliamento, sementi, raccolti,ogni cosa, e sono stati costretti a vivere una vita miserabile in condizioni disumane.

Subito dopo questo attacco, il primo ministro Manmohan Singh, la presidente UPA Sonia Gandhi, il primo ministro del Chhattisgarh Raman Singh, ecc lo hanno definito un attacco alla democrazia e ai valori democratici. C’è da chiedersi hanno che titolo morale hanno questi cani da compagnia delle classi sfruttatore, anche solo di nominare la democrazia! Recentemente, il 17 maggio, otto persone, tra cui tre bambini innocenti, sono stati uccisi dalla polizia e dalle forze paramilitari nel villaggio di Edsametta del distretto di Bijapur, perché nessuno di questi leader si è preso allora la briga di pensare alla “democrazia”? Tra il 20 e il 23 gennaio, quando i villaggi di Doddi Tumnar e Pidiya del distretto di Bijapur sono stati attaccati dalle loro forze che hanno incendiato 20 case e una casa scuola del popolo, lo hanno fatto per portarvi la vostra “democrazia”? Esattamente 11 mesi fa, la notte del 28 giugno 2012, nel villaggio Sarkinguda 17 adivasi sono stati assassinati e 13 donne violentate. Erano quegli esempi dei vostri “valori democratici”? La vostra “democrazia” è applicata solo dagli assassini di massa come Mahendra Karma e gli agenti della classe dominante come Nand Kumar Patel? L’ombrello della vostra “democrazia si estende ai poveri adivasi di Bastar, ai loro anziani, bambini donne? I massacri di adivasi sono parte della vostra “democrazia”? Qualcuno di quelli che stanno strillando contro questo attacco ha qualche risposta da dare a queste domande? Alla fine del 2007 Salwa Judum è stato sconfitto dalla resistenza delle masse. Poi, nel 2009, il governo UPA-2 guidato dal Congresso ha scatenato l’offensiva nazionale chiamata Operazione Green Hunt. Gli imperialisti USA stanno non fornendo solo guida, aiuti e supporto, ma mettono in campo in India le loro forze speciali che stanno anche partecipando attivamente a operazioni antisovversive. Uccidere la direzione maoista è il loro bersaglio. Il governo centrale ha finora inviato più di 50.000 uomini di forze paramilitari in Chhattisgarh nel corso della Green Hunt, è cioè una vera e propria guerra contro il popolo. Di pari passo, si sono moltiplicati massacri e distruzioni. Dal 2009 a oggi 400 adivasi sono stati uccisi dalle forze armate centrali e statali solo in Bastar. Dalla metà del 2011, le truppe dell'esercito hanno stabilito basi nella regione di Bastar col pretesto delle “scuole di addestramento”. L’ex ministro degli interni Chidambaram e quello attuale Shinde, il primo ministro Manmohan Singh, hanno dato tutto il loro sostegno al governo Chhattisgarh ed espresso piena soddisfazione per le prodezze del governo di Raman Singh per schiacciare il movimento rivoluzionario. Lo stesso Raman Singh ha manifestato in ogni occasione la sua gratitudine per l’aiuto del governo centrale. Dunque, in Chhattisgarh, non ci sono differenze tra BJP al governo e il Congresso all’opposizione per quanto riguarda le politiche di repressione del movimento rivoluzionario. Solo su pressione dell'opinione pubblica, e per calcolo elettorale, alcuni dei leader locali del Congresso, a volte hanno condannato episodi come i massacri di Sarkinguda e Edsametta. La loro opposizione è finta, che non è che opportunismo. Il Congresso che il Bjp sono uguali nell’applicare politiche a favore delle grandi aziende e oppressive verso il popolo. La frequente incursioni dei Greyhounds attraverso le frontiere tra Chhattisgarh e Andhra Pradesh, le uccisioni omicidi di massa perpetrati prima Kanchal (2008) e recentemente a Puwwarti (16 maggio 2013) sono parte integrante delle politiche oppressive adottate e attuate dal partito del Congresso . È per questo che abbiamo preso di mira principali leader del Congresso.

Oggi, il Primo Ministro del Chhattisgarh Raman Singh, il Ministro degli Interni Nankiram Kanwar, i ministri Ramvichar Netam, Kedar Kashyap, Vikram Usendi, il Governatore Shekhar Dutt, il ministro degli interni del Maharashtra RR Patil, ecc; Ram Niwas, Mukesh Gupta e altri alti funzionari della polizia, tutti determinati a schiacciare il movimento rivoluzionario di Dandakaranya, hanno perso la grande illusione di essere imbattibili. Mahendra Karma ha perso l'illusione che gli Z-plus, veicoli di sicurezza anti-proiettile l'avrebbero protetto sempre. Nella storia mondiale, anche Hitler e Mussolini avevano la stessa illusione che nessuno poteva batterli. Nella storia contemporanea del nostro Paese, anche fascisti come Indira Gandhi e Rajiv Gandhi sono state vittime di simili illusioni. Ma è il popolo che è invincibile. È il popolo che fa la storia. Alla fine, quel pugno di sfruttatori e i loro cani da compagnia saranno gettati nella pattumiera della storia.

Il Comitato Zonale speciale Dandakaranya del Partito Comunista dell'India (Maoista) invita i lavoratori, contadini, studenti, intellettuali, scrittori, artisti, gente comune e tutti i democratici a chiedere ai governi di fermare immediatamente Green Hunt, ritirare ogni tipo di forze paramilitari dal Dandakaranya; rinunciare alla manovra di schierare l'esercito col pretesto dell’addestramento, porre fine alle incursioni dell’aviazione, rilasciare immediatamente tutti gli attivisti rivoluzionari e gli adivasi innocenti che languono in varie carceri, cancellare leggi crudeli come UAPA, CSPSA, MACOCA, AFSPA, ecc, annullare il tutti quei protocolli di intesa sottoscritti con le grandi aziende allo scopo di saccheggiare le ricchezze naturali del paese.


(Gudsa Usendi)
Portavoce
Il Comitato Zonale speciale Dandakaranya 
PCI (Maoista)

Dear Comrades and Friends of Indian Revolution, CENTRAL COMMITTEE, COMMUNIST PARTY OF INDIA (MAOIST)

COMMUNIST PARTY OF INDIA (MAOIST)
CENTRAL COMMITTEE
November 30, 2010

Dear Comrades and Friends of Indian Revolution,

On behalf of our Party, the CPI (Maoist), People’s Liberation Guerilla Army (PLGA), Revolutionary People’s Committees (RPCs), revolutionary mass organizations and revolutionary people of India, firstly, we send our heartfelt Laal Salaam (Red Salutes) to all the parties, organizations, various forums and individuals from India and abroad, who had sent condolence messages to our CC and who had condemned the brutal murders of comrades Cherukuri Rajkumar (Azad) and Hemchand Pandey on July 1, 2010 by the fascist Indian ruling classes. As all of you have acknowledged, losing comrade Azad is one of the biggest blows our party and Indian revolution had suffered. Azad was one of the topmost leaders in our party. He has been leading the Indian revolution since a long time. In our country, People’s War is intensifying with each passing day. With the aid and support of imperialists, particularly the American imperialists, the Indian reactionary ruling classes are trying to suppress the revolutionary movement and are carrying on ruthless atrocities in an unprecedented severe manner. In this war between the people and the ruling classes, the enemy had particularly schemed to murder our leaders and concentrated on comrades like Azad who are leading the revolution. It is as part of that conspiracy that comrade Azad was caught and killed in the most brutal and cowardly manner. Comrade Azad was leading the entire urban movement on behalf of our Central Committee and was also looking after political propaganda, party periodicals, party education and other such crucial responsibilities. He was a most experienced and popular mass leader. He maintained close relations with many comrades at various levels and with the revolutionary masses. In the midst of severe repression, he worked selflessly and unflinchingly in spite of the many risks involved. It is under such circumstances that the enemy came to know about his whereabouts somewhere and could catch him by laying in wait.
Your messages and condemnations released in the true internationalist spirit had given the necessary moral support to the oppressed peoples and the comrades who were grief-stricken with this shocking news. Due to the severe repressive conditions here, we could not receive all the messages and even the messages we received had reached us very late. Hence we feel very sorry for this delay in sending you a reply.
Comrade Azad was attracted to the revolutionary movement while he was studying in the Warangal Regional Engineering College in 1972. Azad who was exceptionally brilliant in his studies had played a dynamic role in the revolutionary movement too. He played a role in the formation of the Radical Students Union (RSU) in 1974. He was elected as the state president of RSU in 1978. He was one of the founders of the All India revolutionary student’s movement and guided it from its inception in 1985. He played a key role in conducting a seminar on Nationality Question in the then Madras city in 1981. Later he took up the responsibility of building the revolutionary movement in Karnataka and build up the Maoist party in this State for the first time. He attracted many comrades like Saketh Rajan into the party. When opportunistic elements tried to split the party in 1985 and in 1991, comrade Azad had played a crucial role in defending party line and keeping it united and strong enough in defeating their opportunist politics. He worked tirelessly for twenty years as a CC member and Politburo member from 1990 till now. We cannot separate Azad’s life from the history of revolutionary movement of the past forty years. Particularly, he played a key role in the ideological, political spheres, party education and running of periodicals. He fulfilled the responsibility of the party spokesperson since three years as ‘Azad’ in the most excellent and exemplary manner. He used his intellect and sharp pen outstandingly in fighting back the ‘War on People’ led by the Manmohan Singh-Sonia-Chidambaram gang. He stood as the powerful voice of the people against the rulers and exploiters. In the development of the party’s political line, in the development of the party, people’s army and mass organizations, in expanding the movement, in the emergence of new democratic power organs and in all the victories won, Azad’s ideological, political work and practice played a key role. Unflinching commitment in face of any odds and during the ebb and flow of the movement, great sacrificing nature, selflessness, simple living, indefatigable work for the revolution and for the interests of the people, astounding study, study of changing phenomena in the society from time to time, being with the people always are some of the great proletarian ideals established by Comrade Azad. Though he is no more, it is undeniable that he would serve as a revolutionary role model to every revolutionary and particularly to the youth, students and intellectuals.
Hemchand Pandey was a progressive free lance journalist from Uttarakhand who had used his pen to bring to light the plight of the poor oppressed people of our country. He was killed as he could bring out the truth behind Azad’s murder. The brutal murder of this pro-people young budding intellectual is just another instance of the callousness of the fascists.
You have rightly condemned these ghastly murders by exposing the conspiracy of the Indian ruling classes in killing Azad, which is to crush the ever expanding revolutionary movement under the leadership of CPI (Maoist) and to render the people and party leaderless. Azad’s murder is the latest one in a series of such murders of our leaders carried out in the name of ‘encounters’ for the past 40 years and especially since the successful completion of our Unity Congress-9th Congress in 2007. The government had declared CPI (Maoist) to be the biggest internal security threat and launched many suppression campaigns to crush the movement, the latest being Operation Green Hunt, launched in mid-2009. This is the biggest offensive launched on the revolutionary movement in India so far and it has resulted in unprecedented destruction of lives and property of the people. Extra-judicial killings of leaders and massacres of people are all part of this counterrevolutionary multi-pronged offensive.
All of you had condemned this war on Indian people, particularly on the adivasis, with right indignation and demanded that it be immediately stopped. The people of revolutionary movement areas warmly remember this international solidarity expressed by various parties, organizations, individuals and the proletariat of various countries as this is exactly the kind of support which must be extended to any genuine movement of the people when it faces such fascist onslaught. We very much appreciate this kind of support and solidarity and firmly assert that we will reciprocate the same towards other fighting masses in various parts of the globe. This kind of solidarity infuses great confidence and reassurance among the fighting people that there are not alone in their fight. It also points sharply one more time towards the common enemies we all are facing, namely imperialism and all kinds of reactionaries. It enhances the fighting spirit of the people and helps them to advance the movement firmly. Our party, PLGA, RPCs, Revolutionary Mass organizations, revolutionary people and all progressive and democratic forces of our country exactly wish for such unity and solidarity at the domestic and international scale. This is extremely important to defend the people’s movement and to advance it.
We once again pledge before all of you that we would carry on the lofty aims of all great martyrs of the world proletarian revolution including Comrade Azad and announce that no amount of fascist repression can subdue the fighting spirit of our Party and the revolutionary people of India. We will march forward with renewed determination braving all kinds of odds and making sacrifices till the final victory. This is our promise to all the friends and well-wishers of Indian revolution.


  • LONG LIVE PROLETARIAN INTERNATIONALISM!

  • LONG LIVE THE UNITY OF INTERNATIONAL PROLETARIAT, REVOLUTIONARY AND DEMOCRATIC FORCES AND THE OPPRESSED NATIONS AND PEOPLES ALL OVER THE WORLD!

With revolutionary greetings,
(Abhay)
Spokesperson,
Central Committee,

CPI (Maoist)

International Day of Support to the People's War in India

Hundred Voices for a Call
Quotation from the speeches at the International Conference of Support to the People’s War in India, Hamburg 24 November 2012

We call all the forces that have contributed to this work to advance together, to continue this work in every country, to use all the forms of struggle, from the propaganda, to spread information and unite masses, to the actions to hit the symbols of the Indian Regime and imperialism.
International Committee of Support to People’s War in India

our comrades in India are fighting a life-or-death struggle against imperialism and its lackeys. Sacrifices are big and they are being made for the liberation of humanity from the imperialist yoke by those most oppressed, those most exploited.
League Against the Imperialist Aggression – Hamburg

Building broad support to defend the people’s war, building broad resistance to inhuman repression – both complement one another. There is a new reality, a transformed situation, being created by the development of the people’s war. It is being created in conditions of devastation, of globalisation and the imperialist crisis. But, within that, it is the people’s war, the revolution to seize power and build a new democratic society, which creates it.
Communist Party of India (M-L) Naxalbari

We carried out a demonstration against Operation Green Hunt, in front of the Indian Embassy. We issued and reproduced thousands of posters in support of the People’s War in several regions of the country and developed (also on a permanent way) the slogans “Long live the People’s war in India!”, “Long live the CPI Maoist!”, “Down with Operation Green Hunt!” on the walls of different regions of the country. We endeavoured to spread documents of the CPI(M) and of the Revolutionary Democratic Front of all India.
Revolutionary Front in Defence of The People’s Rights (Brazil)


But the Indian people are fighting back, they are waging a new democratic revolution. Under the leadership of the Communist Party of India (Maoist), the ongoing People’s War is building thousands of people´s organizations and Revolutionary People’s Committees in the countryside. In the cities, mass organizations led by the CPI (Maoist) launch massive mass protest actions, shaking the foundations of the reactionary state power.
Communist Party of Philippines


It also should be reiterated that the best way to support the revolutionary war in India is to intensify the fight against semi-feudalism, capitalism, and imperialism everywhere. And that is also to say to launch people’s wars elsewhere.
Communist (Maoist) Party of Afghanistan


Today the People’s Liberation Guerrilla Army is our army. They are at the forefront of the revolutionary struggle against imperialism, feudalism and capitalism because of the importance of India in the global imperialist economy and geopolitical order.
Revolutionary Communist Party – Canada


In this period of crisis of imperialism, the people’s war in India should be a source of inspiration for all communists, revolutionaries, the working class and the peoples of the world.
Maoist Communist Party of France

People's war in India is a support to the struggle of other peoples of the world, so it should also be made known to those who struggle in other countries for the same purpose : the national and social liberation.
Committee to support the Revolution in India, France

It is time that people of the world stood up and oppose the Indian comprador-bureaucrat ruling class. And it’s time we organize ourselves with the dedication and determination for this purpose. A gigantic mass movement of peoples around the world should be built in order to give practical support to the people of India on concrete issues surrounding state repression.
Mass Line, Nederland

All of those who combat our imperialism, in India and elsewhere, are our allies in our fight against imperialism, against our reformist leaders and for the construction of our party
OCML Voie Prolétarienne, France

We have no doubt that the blood-stained hands of the reactionary murderers will be cut by the masses, although they may seem strong or these criminals may believe it, they are just paper tigers, in front of the masses people´s war which is almighty and invincible.
Galician Committee to Support People´s War in India
Construction Committee of the Maoist Communist Party of Galicia, Spanish State

Not a single internationalist proletarian can be indifferent to the development of Indian revolution.
Great March towards Communism – Madrid

solidarity to the Indian women who are fighting in the nowadays biggest and incisive people's war, that gives a liberating response also to the condition of severe sexual violence and oppression that women in India - and in the world - suffer in a so fierce manner. In India many rapes are rapes of war, perpetrated by the military and paramilitary forces to suppress and annihilate the anger and the strength of women. But for many women the suffered violence and rapes have become a lever to rebel and join the people's war
Revolutionary Proletarian Feminist Movement, Italy

The Indian comrades make grave sacrifices. The peoples’ war shows us the real meaning of putting the collective before the individual. They do not only put the adivasi, the cast less, the peasants and proletarians of India before them self. They put the faith of humanity, and the future of the working peoples of the world, before their own lives.
India Solidarity, Norway

The importance of Peoples' War in India is not only in its huge proportions and the corresponding level of genocidal atrocities committed by imperialism against the peoples of India, but it is also in its potential.
Red Action, Croatia

It is an important task to do propaganda to support people’s war and to give information about the terror of the Indian State and Imperialism. Is necessary to build up a wide front of solidarity with the people’s war in India and to spread a revolutionary perspective to the peoples to mobilize them for struggles
Revolutionarer Aufbau
Committee to Support People’s War in India, Austria

we affirm that the popular war in India is our war,, because imperialism and its lackeys carry out a war against the exploited workers and the oppressed people all over the world and vis-a-vis this violence of reactionary State, only the popular war directed by the Communist Maoist party can lead to victory, leberation and the building of the popular power, the new democracy, paving the way to socialism.

Maoist Communist Movement, Tunisia

domenica 2 giugno 2013

I maoisti uccidono un comandante assistente in un duro scontro fuori Raipur

DHAMTARI (Chhattisgarh): esattamente una settimana dopo l’attacco mortale del 25 Maggio nella valle di Darbha con l’uccisione di 28 persone inclusi i maggiori capi del Congresso, i maoisti hanno sparato a morte un comandante assistente della Forza di Polizia Centrale di Riserva (CRPF) nel distretto Dhamtari del Chhattisgarh a seguito di un duro scontro, avvenuto a pochi kilometri dalla capitale di stato. Il comandante è stato ucciso da un gruppo di 12 maoisti tra cui due combattenti donne. Appartengono al Sitanadi Dalam guidata dal comandante Sathyam Gayde. Il deceduto SK Das, 45 anni, un residente di Calcutta ha subito due spari in seguito all’improvviso fuoco dei ribelli, dopo che era giunto vicino il suo campo insieme ad un team di polizia del distretto di 53 membri dopo un imput specifico dell’intelligence. “ha subito due ferite d’arma da fuoco, una alla gamba e l’altra all’addome. È morto per le ferite un paio di minuti dopo,” ha detto al The Times of India il SP di Dhamtari Akbar Ram Korram. Lo scontro ha avuto luogo intorno alle 14 e 30 ed è durato per due ore. “Siamo certi che i maoisti sono anche stati colpiti e sono in fuga. Hanno superato il confine con l’Orissa che è un luogo sicuro,” ha detto. Il posto dove la sparatoria ha avuto luogo e solo a 10 Km dal confine con l’Orissa. Anche lui era sul luogo, ha detto lo SP aggiungendo che hanno ritrovato volantini del partito insieme a razioni e uniformi. La squadra  di ricerca ha sparato 166 colpi ai maoisti e ha lanciato 2 UBGL. La scorsa settimana 28 persone inclusi il capo del Partito del Congresso Nand Kumar Patel, suo figlio Dinesh, il leader del Congresso Mahendra Karma e l’ex parlamentare Uday Mudliyar sono stati uccisi e altri 32, incluso l’ex Ministro dell’Unione V C Shukla sono stati feriti nell’attacco mortale.

PRENDI IN MANO IL PRIMO LUGLIO, SUPPORTA LA GUERRA POPOLARE IN INDIA!


Il Comitato Internazionale di Sostegno alla Guerra Popolare in India annuncia una giornata internazionale di azione in tutto il mondo per il Primo Luglio, anniversario della morte del compagno Azad e fa appello a tutte le forze solidali e internazionaliste  che hanno già sostenuto la Guerra Popolare in altre iniziative e per la grande Conferenza Internazionale ad Amburgo il 24 Novembre 2012 di prendere nelle proprie mani questa giornata internazionale!