lunedì 22 maggio 2017

Dal 23 al 29 maggio - la settimana di celebrazione della rivolta di Naxalbari


mercoledì 17 maggio 2017

20 maggio – inizio della campagna prolungata per il 50° anniversario della Rivolta di Naxalbari

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Diffusione internazionale di questo testo in tutte le azioni, incontri, manifestazioni, laddove possibile in ogni paese, per il 50° anniversario della Rivolta di Naxalbari,
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Informazioni settimanali sulla campagna in India e nel mondo a maggio-giugno-luglio (mensilmente)
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3 settembre – incontro internazionale per il 50° anniversario – Italia
CSGPI

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Varavara Rao: la valutazione del PCI (Maoista) sul 50° anniversario di Naxalbari

“In India, la rivolta armata contadina di Naxalbari, di cui ricorre il cinquantesimo anniversario, fu influenzata e ispirata dalla Grande Rivoluzione Culturale Proletaria in Cina. Sotto la guida del compagno Charu Majumdar - uno dei due grandi dirigenti, maestri e fondatori del PCI (Maoista) insieme a Kanhai Chatterjee - Naxalbari fu un evento che aprì una strada, segnando un nuovo inizio nella storia della rivoluzione democratica del Paese”.
Questa è la valutazione del Comitato Centrale del PCI(Maoista), contenuta nel suo appello a celebrare i quattro grandi eventi della storia per l’edificazione del socialismo a livello mondiale, tra cui il cinquantesimo anniversario di Naxalbari.
È ovvio che i Maoisti, e ancor più il PCI (maoista), oltre ad alcuni gruppi e singoli rivoluzionari in
tutto il paese, sono i veri eredi del movimento Naxalbari in India. Senza costruire un partito bolscevico che nello spirito bolscevico riesca a unire nella rivoluzione indiana tutte queste forze rivoluzionarie, in India non si può realizzare la Rivoluzione di Nuova Democrazia, tappa verso il socialismo.
Naxalbari è una linea di demarcazione in tutti gli aspetti della politica, della società e della cultura semi-feudali e semi-coloniali indiane: tra classi sfruttatrici e sfruttate, tra oppressori e oppressi, tra la borghesia compradora e le grandi masse di contadini e operai, tra la politica parlamentare e la via alternativa del popolo. Cioè, in una parola, la lotta di classe, con la direzione dalla classe operaia come avanguardia, affinché il popolo prenda il potere statale, le forze produttive e cambi i rapporti di produzione.
Il movimento di Naxalbari definì per la prima volta il carattere dello Stato come dittatura semi-feudale e semi coloniale della borghesia compradora. Assunse il maoismo, il marxismo-leninismo di questa epoca. come visione del mondo. Respinse la politica parlamentare. Scelse la via della
Rivoluzione di Nuova Democrazia e intraprese una guerra prolungata contro lo Stato, con la lotta armata come forma principale di lotta. A Naxalbari il programma economico di lotta per la terra fu avviato il 23 maggio 1967 con le popolazioni Santali dei villaggi di Naxalbari e Kheribari che occuparono le terre e imposero il loro diritto su di esse fino al 25 maggio, dando la vita per proteggerlo contro l'intervento delle forze armate statali.
Il suo programma militare era la guerra di guerriglia fino a liberare i villaggi e per entrare infine in una guerra aperta per conquistare il Centro. Oggi, in Dandakaranya, Bastar in Chhattisgarh e Gadchiroli in Maharashtra questo stesso programma ha raggiunto la fase della guerra di movimento.
Il suo programma politico era “tutto il potere al popolo”, come quello dei soviet nella Russia sovietica e delle Comuni nella Repubblica Popolare Cinese. Questo programma politico era già effettivo, in forma embrionale, a Naxalbari, Srikakulam, Wynad e negli altri territori delle lotte contadine degli Adivasi, e per questo aspetto anche durante la lotta armata contadina in Telangana (1946-51).

mercoledì 3 maggio 2017

I maoisti attaccano a Sukma, nello stato del Chhattisgarh, "il 70 per cento erano donne"

Chhattisgarh, 25 aprile: Un soldato della CRPF (Forza centrale di riserva della polizia), ferito durante uno scontro a fuoco con i maoisti nella zona Kalapathar del quartiere sud di Bastar del Chhattisgarh, ha detto che il 70 per cento dei Maoisti erano donne.
Un soldato che ha rifiutato di dare il suo nome ha detto che le donne maoiste erano più rispetto agli uomini che hanno attaccato i soldati con gli AK-47.
Un altro soldato ha detto che dopo aver ucciso i soldati le donne hanno rubato le armi e sono andate via.
Almeno 26 soldati della CRPF hanno perso la vita e sei sono stati feriti il 24 aprile durante un feroce scontro a fuoco con i maoisti nella zona di Kalapathar del quartiere sud di Bastar del Chhattisgarh.
Lo scontro è avvenuto intorno alle 12.25 di lunedì, quando le truppe della CRPF appartenenti al 74° battaglione fornivano la sicurezza per i lavori di costruzione stradale.

Il Ministro dell’interno Rajnath Singh e il direttore generale aggiunto della CRPF, Sudeep Lakhtakia, è arrivato martedì a Raipur alle 10.30 e si è recato direttamente verso la sede del 4° battaglione della Forza Armata del Chhattisgarh nell'area del campo di Mana dove si è svolta la cerimonia di deposizione delle corone.