martedì 5 agosto 2025

Iniziative in diverse città in Italia per la settimana dei martiri della rivoluzione indiana

 

settimana internazionale dei martiri della rivoluzione indiana a bergamo -info

 Nella settimana in onore dei martiri della rivoluzione indiana sono stati fatti due interventi nelle zone con una forte presenza di vita e di lavoro di lavoratori indianie  in alcune zone popolari della città; con materiali diffusi tra i lavoratori 

abbiamo portato la campagna alla manifestazione per la Palestina di Bergamo, con l’appello del comitato ICSPWI e nei nostri interventi abbiamo portato nel corteo anche la campagna in onore dei martiri della rivoluzione indiana, che hanno sacrificato la propria vita non solo per la liberazione dallo sfruttamento dell’India ma del mondo intero. Con lo spirito internazionalista e proletario, quello del sostegno alla resistenza palestinese che nonostante le difficoltà che sta attraversando il PCI (maoista) fin da subito ha portato dentro le sue attività polico militari, quello dei popoli che resistono e si danno la mano, dalla Palestina all’India, dall’India alla Palestina, fino alla vittoria.e massiccia affissione delle locandine durante tutto il percorso passaggio del corteo




la settimana internazionale dei martiri della rivoluzione indiana a palermo


si è tenuta a Palermo la riunione di solidarietà internazionalista, all'interno della settimana internazionale per i martiri della rivoluzione in India 28 luglio – 3 agosto.

In apertura è stato fatto un saluto ai e alle martiri della rivoluzione, elencati in parte nelle foto proiettate e nei documenti del Partico Comunista dell’India (Maoista) e si è proseguito con la visione di alcuni video.

Vi è stato poi un ampio punto che ha focalizzato la situazione in India oggi, sia in generale sul piano degli interessi dell'imperialismo e della borghesia burocratico compradora indiana al potere, oggi rappresentata dal governo fascista hindutva Modi, sia dal punto di vista della rivoluzione indiana con la guerra popolare guidata dal partito comunista indiano maoista.

Partendo dalla centralità data all’India dagli Stati Uniti nella loro strategia generale e in particolare nell’Asia, sono stati messi in luce i rapporti tra Stati Uniti e India, militari, economici e politici, così come gli stretti rapporti soprattutto militari tra Israele e India (l’India mira con il governo Modi a diventare un enorme fabbrica di armi e lo scrivono gli stessi giornali borghesi), più che complice nel genocidio e pulizia etnica dei popolo palestinese, e infine quelli sempre più stretti tra Italia e India, con il governo moderno fascista Meloni, con le ripercussioni di pesantissimo sfruttamento e oppressione del popolo indiano nelle sue diverse sfaccettature di classe, operai, contadini, giovani, donne, minoranze etniche…




Ci si è quindi concentrati sulla ribellione del popolo e sull'organizzazione rivoluzionaria della ribellione delle masse popolari da parte del partito indiano maoista che dirige la guerra popolare ... cosa è oggi la guerra popolare, come si sviluppa concretamente, in quale stadio è, gli strumenti rivoluzionari necessari, la capacità di resistenza a fronte delle operazioni sempre più repressive del governo di annientare la gp come oggi l’operazione Kagaar, la questione ideologica in primis e la formazione dei quadri del partito e poi la lotta politica, militare, pratica... , utilizzando in particolare i documenti intervista del compagno dirigente Basavaraj, ucciso insieme ad altri 26 compagni il 21 maggio scorso.

Vi è stato un significativo interesse dei presenti verso queste interviste al compagno Basavaraj, che innanzitutto, è stato detto, spiegano bene la condizione dell'India sul piano economico e come si affrontano tutti i temi, dalla questione ambientale in India alla questione dei lavoratori/ lotte sindacali alla questione delle discriminazioni di genere, come il partito le affronta cosi la lotta al revisionismo primo principale ostacolo alla lotta rivoluzionaria, l' analisi degli altri partiti che si dicono comunisti, cosa vuol dire applicare la politica del fronte...

La guerra popolare in questi anni ha sempre respinto e alla fine sconfitto tutti i piani repressivi dei vari governi indiani piani che hanno assunto nomi di ogni tipo come Sendra, Samadhan, Green Hunt, in proposito si è proiettato un video, sono stati sconfitti dalla gp anche se tanti compagni hanno perso la vita e versato il loro eroico sangue per la causa rivoluzionaria, adesso questa ultima operazione che il governo fascista indù di Modi ha scatenato con una violenza e crudeltà inaudita chiamata Kagar, per cancellare la guerra popolare e il partito, approfondisce le difficoltà del Partito Comunista dell’India (Maoista) che subisce attacchi quasi quotidiani e negli ultimi mesi ha causato perdite importanti ancora per il Partito che sta affrontando questa fase.



La proiezione di foto ha scandito la relazione nei vari passaggi e anche quello in particolare sulla questione delle donne e la loro partecipazione alla guerra popolare, una delle discriminanti importanti della rivoluzione indiana e linea del partito.

Sul piano della solidarietà tra i popoli in lotta si è sottolineata l’importanza di come la guerra popolare in India saluta e sostiene concretamente la resistenza del popolo palestinese combattendo il governo Modi, che sostiene apertamente Israele/Netanyahu, con appelli e manifestazioni così dalla Palestina arriva la denuncia e solidarietà verso il popolo indiano/adivasi contro l’operazione Kagaar, è stato fatto conoscere il documento dell’unione della gioventù democratica palestinese che parla di stesse “logiche genocidiarie” applicate anche in India dal governo Modi verso gli Adivasi.

Il nostro compito oggi è quello di continuare a sostenere attivamente il popolo indiano in lotta e la gp innanzitutto informando e controinformando, organizzando azioni solidali in ogni forma e lottando nel nostro paese in primis contro il governo Meloni che stringe sempre più relazioni economiche-militari con il governo Modi.

L’ interesse dei partecipanti, lavoratori, giovani solidali e alcuni compagni, si è anche esplicitato attraverso il prendere alla fine diversi materiali dal banchetto, come l’appello del comitato di sostegno, una scaletta con i riferimenti on line per la lettura in particolare delle interviste del compagno Basavaraj che ci è stato richiesto, lo speciale India, gli opuscoli sulle donne a cura del mfpr e l'opuscolo della compagna Anuradha Ghandi…




all'assemblea nazionale guerra alla guerra di torino



 
 
 MILANO - incontro al cs transiti - breve report

 L'niziativa a milano al CS Transiti è stata x conoscere-approfondire nella prospettiva di costruire iniziative (di studio collettivo dei documenti del Partito; nel diffondere solidarietà e sostegno alla gp e contro la genocida operazione Kaagar; approfondire le questioni e le problematiche che parlano della situazione indiana ma che ci riguardano -dalla lotta al moderno revisionismo-opportunismo-sindacato di classe-ri/avvicinare principalmente le nuove generazioni al protagonismo rivoluzionario-centralità del partito per la rivoluzione-lavoro, principalmente, tra la classe-combattere le derive del movimento rivoluzionario/antifascista/antimerialista/ecologista/negazioniste delle situazione rivoluzionaria-quali iniziative creative fare e chi rivolgerle-programmare lo studio collettivo dei documenti. . La serata è stata un'ampia spiegazione della settimana dei martiri a cui si è reso onore; di denuncia dell'operazione kagaar; per la liberazione di tutti i prigionieri politici; della questione Palestina; della solidarietà internazionalista; e di tutte le questione che ci dicono che l'India ci parla. Con interventi di tutti  i compagni/e presentiche hanno fatto riferimento ai vari aspetti e in particolare del ruole delle compagne del PCI e delle donne, Adivasi in testa. L'iniziativa per milano è stata un passo avanti frutto del nuovo approccio intrapreso nella situazione concreta attuale  coinvolgere nuovi compagni per lavorare insieme su questo-  dobbiamo migliorare, essere più creativi, tenere conto degli insegnamenti emersi nella serata) nella preparazione/coinvolgimento.

Assemblea sulla "settimana dei martiri della rivoluzione in India" alla Casa del Popolo di Taranto - dal blog Tarantocontro

Buona, utile assemblea - un report per informare, aiutare a capire informarci

Assemblea di oltre 3 ore alla Casa del popolo a Taranto - Una informazione/introduzione del rappresentante a Taranto del Comitato internazionale per il sostegno alla guerra popolare in India - pubblichiamo in seguito stralci - in cui è stata illustrato il valore nella mobilitazione internazionale, nazionale e locale nella settimana dei Martiri della rivoluzione, dall'India a diversi paesi del mondo; il legame internazionale tra la situazione mondiale della lotta tra imperialismo e popoli oppressi, i rapporti tra la lotta in Palestina e in India; lo stato attuale della guerra di popolo e l'importanza dell'informazione e sostegno internazionalista.

Sono seguiti video provenienti dall'India in cui era illustrata la situazione in India governo Modi/esercito, l'operazione repressiva Kagar' di stampo genocida portata avanti  verso le popolazioni indigene Adivasi per fermare la guerra di popolo e i maoisti che la guidano - al cui interno vi è stato il massacro del 21 maggio; la guerra di popolo portata avanti dal Partito Comunista dell'India (Maoista), i suoi vari aspetti, la lotta rivoluzionaria nelle foreste; ed elementi di  storia, le origini ideologiche, teoriche, politiche dei comunisti indiani..
Sono stati presentati e distribuiti 2 opuscoli: Intervista a Basavaraj, segretario generale del PCI (M) ucciso insieme a 28 compagni il 21 maggio, e il messaggio per la settimana dei martiri del PCI maoista - in italiano. 
La serata, in un clima attivo, solidale si è conclusa con  e friselle al pomodoro e birra per tutti.
 



Dall'informazione del compagno del Comitato internazionale di sostegno alla guerra popolare in India - stralci
 
"...per comprendere il legale India/Palestina leggiamo la dichiarazione dell'Unione della gioventù democratica palestinese (1)
Ma chiaramente tutto questo non è espresso soltanto dalla popolazione palestinese nei confronti dell'India, ma è espressa dalle masse indiane, dal partito, dall'esercito popolare, da tutto ciò che è organizzato in India nei confronti della Palestina. I compagni indiani sono stati tra i primi a sviluppare l'immediata solidarietà con il popolo palestinese e la hanno fatto non solo con le manifestazioni ma con uno sforzo militare e nello stesso tempo con uno sforzo internazionale per mobilitare tutti coloro che erano dalla loro parte già prima nel mondo a sostegno della Palestina. 
I compagni indiani hanno dichiarato a livello internazionale ben due settimane internazionali di solidarietà con il popolo palestinese. Hanno prodotto un numero massivo di manifesti e iniziative, hanno espresso in tutte le forme la solidarietà alla resistenza palestinese, in maniera chiara, limpida e anche precisa.

La posizione dei compagni indiani noi l'abbiamo portata nelle manifestazioni più partecipate a Milano della Palestina sia  nel primo anno in cui normalmente i numeri dei partecipanti erano molto grossi, sia nelle ultime tre manifestazioni a Milano sono stati fatti tre interventi, in cui in uno è stato denunciato il massacro del 21 maggio in India, in un altro è stata annunciata la mobilitazione che era in corso su questo massacro, e nell'ultimo, fatto da una compagna di Milano, è stato fatto l'intervento che ha parlato della settimana dei martiri che si sta facendo a livello internazionale. Questi nostri interventi sono stati fatti in quella città che è una sorta di “capitale morale” della solidarietà della Palestina, dato che sono praticamente 75 sabati consecutivi di manifestazione.

Anche da tutta questa attività, da quello che sta avvenendo in diversi paesi del mondo, che nasce il rapporto tra India, tra movimento comunista e di guerra dei popoli indigene, soprattutto dei popoli delle foreste, con la resistenza palestinese.

Chiaramente a questo corrisponde la posizione del regime. Il regime fascista indiano è stato uno dei primi che immediatamente ha solidarizzato con Israele, e ha fatto infiniti abbracci, saluti, ecc., e l'ha fatto con un discorso molto preciso, chiamando il popolo indiano ad essere solidale con Israele, perché, come è stato detto, nel nostro paese stiamo combattendo gli stessi nemici. Quindi vedrete che se dovrà essere riconosciuto lo Stato di Palestina, l'ultimo Stato che lo riconoscerà sono gli Usa e il penultimo sarà l'India. Anche perché il regime indiano è un regime fascista Hindutva, integralista, con un'ideologia, che somiglia al sionismo. Quindi anche lì c'è una massiccia persecuzione, non solo dei maoisti, ma dei musulmani e di tutte le altre etnie, con la negazione dei diritti nazionali, innanzitutto verso un grande Stato, che è il Kashmir.

Il regime indiano ha riciclato all’interno subito il piano genocida dello Stato sionista di Israele. E, come dicono gli stessi compagni palestinesi, la prassi ideologica, politica, culturale, militare che il regime indiano sta usando verso le popolazioni utilizza molte delle forme che noi vediamo in maniera nei confronti del popolo palestinese.

Quindi il legame tra la lotta per la liberazione del popolo palestinese e la guerra del popolo in corso in India in un'area definita “corridoio rosso” e che riguarda una popolazione di 50 milioni di abitanti, è una realtà importante e significativa nei contenuti e nei metodi.

... noi siamo comunisti solidali con tutte le lotte dei popoli oppressi dall'imperialismo, questo per principio, per storia, per significato reale della parola comunismo-internazionalismo; abbiamo un legame ideologico, storico, e anche pratico con l’India, abbiamo  partecipato, incontrato i compagni del PCI (M),  partecipato a loro eventi, ricavando anche un rispetto e un legame più forte; facciamo un’attività in Italia per far conoscere le esperienze che i compagni indiani stanno portando avanti - compagni indiani che sono così forti nelle aree dell'India dove ci sono le popolazioni più sfruttate, i territori devastati; per far conoscere qual è il segreto di questa forza politica.

Questo partito organizza una massa di indigeni armati in un paese di quasi 1.500.000.000 di persone; questo partito è a maggioranza femminile, un'altra caratteristica che viene descritta anche dai giornalisti, e così via; questo partito affronta le questioni ambientali e territoriali, in una zona molto diversa dalla nostra, con un programma nazionale di mobilitazione che ha molte lezioni da darci.

Questo lavoro è fatto da un partito, sotto certi aspetti, senza precedenti, differente. In una lunga intervista, il compagno segretario generale, Basavaraj, ucciso il 21 maggio, spiega tutte queste cose; e capire ciò che spiega, come stanno affrontando i problemi e che problemi stanno affrontando, diventa non una esperienza, ma un insegnamento, un messaggio che tutti possono apprendere. E la cosa migliore che possiamo fare noi oggi è leggere questa intervista.

Il massacro che c'è stato il 21 maggio è stato fatto perché vogliono distruggere le foreste, perché vogliono cancellare un'intera popolazione.

Ebbene, compagni, leggete l'intervista e la lotta che si sta svolgendo in quelle terre e trovate nomi di multinazionali ben conosciute anche in Italia, sono i Jindal, i Mittal che sono tra i primi produttori di acciaio del mondo, la Tata, ecc.

Voglio dire, compagni, che questa storia di cui parliamo stasera ha molto a che fare perfino con tutto ciò che stiamo facendo nel nostro paese.

Ma questa storia è in gran parte sconosciuta e dovrà essere raccontata.

I compagni indiani sono un po' particolari. Succede un massacro, raccontano il massacro minuto per minuto. Si sa che anche i partiti rivoluzionari subiscono repressione, morti. Ma difficilmente si trova un partito che racconta pure come è avvenuto. Minuto per minuto. Spiegano com'è successo che il gruppo dei compagni a un certo punto si sia trovato isolato. Che cosa è stato fatto dalle popolazioni per salvarli, che cosa non sono riusciti a salvare. Perché in un certo momento salvare il compagno sembrava possibile e il compagno ha detto: no, lasciate stare, quante altre perdite deve costare questo? Il problema è che io ho già dato, e ci sono tanti altri come me…

Questo tipo di questione ha molto a che fare con la concezione del partito, della rivoluzione, della guerra di popolo, della trasformazione sociale che evidentemente viene da linea, ma anche da altri aspetti che tutti quanti dovremmo conoscere.

Come viene scritto nell'opuscolo sulla settimana dei martiri della rivoluzione indiana, che i compagni indiani hanno fatto arrivare tre giorni fa e noi l’abbiamo subito tradotto e fatto uscire, si dice esattamente che cosa si sta facendo in questo momento in India, che stanno facendo i compagni, stanno cercando di raccontare il massacro e che stanno facendo loro, che cosa intendono loro per la settimana dei massacri. Perchè ogni aspetto di questa storia è una memoria. L'opuscolo è in ben buona parte fatto con i nomi e i cognomi dei compagni caduti, raccontando chi sono, la vita, dove sono morti, come sono morti, che avevano fatto finora. Quindi non è un opuscolo di propaganda. Metà di esso è dedicata ai singoli compagni uccisi, in cui viene spiegata la loro militanza, la loro vita.

Chiaramente tutte queste notizie non arrivano esattamente con i normalissimi mezzi di internet, ma attraverso forme non sempre recuperabili facilmente in internet. Però, ciò che succede in India in questa settimana non sarà un mistero per chi vuole conoscere, ma potrà conoscerlo attraverso le immagini che si riusciranno a fare pervenire.

A Taranto, nei prossimi due giorni ci saranno dei grandi striscioni che saranno messi in punti della città. Nella giornata di ieri siamo passati nell’area in cui vi sono realtà asiatiche e abbiamo parlato con alcuni che provengono prevalentemente dal Bangladesh.

A Bergamo c’è una quantità di lavoratori indiani, e in alcuni posti di lavoro sono iscritti allo Slai cobas per il sindacato di classe sono indiani, a giugno si sono fatte riunioni sui prigionieri politici e la situazione in India con i lavoratori indiani; A Bergamo Milano i nostri compagni hanno fatto due iniziative al Consolato indiano. A Roma, in occasione dell'ultima manifestazione nazionale del 21 giugno, è stato sanzionato con uno striscione l'ambasciata indiana.

In India dopo il massacro del 21 maggio si sono mobilitati in solidarietà con i compagni non soloi compagni ma anche associazioni e forze di sinistra,. C'è stata una mobilitazione estesa.

L’esercito indiano ha fatto cose che abbiamo visto anche in altri paesi, ha fatto subito sparire i corpi, non ha restituito i cadaveri, non ha risposto alle istanze che sono venute, non solo da familiari, associazioni, e così via, ma anche da alcuni dei governi dell'India, perché l'India è uno Stato multinazionale. Ci sono 50 stati, 50 governi, e alcuni stati hanno contestato al governo centrale la situazione che esiste.

In India vi sono state quattro operazioni che, tutte, avevano come obiettivo cancellare la ribellione armata. Ora Modi dice che sarà cancellata entro il 31 marzo del 2026. E' chiaro che questa scadenza è anche una scadenza per noi.

Come le popolazioni indiane stanno dicendo: potete pensarla come volete, potete fare quello che volete, ma pure noi lo faremo… e il 31 marzo vediamo se siete riusciti a fare qualcosa.

Chiaramente anche a livello internazionale ci siamo dati questa scadenza del 31 marzo. Essa prevede due cose: una delegazione in India, una delegazione internazionale. E chiaramente chi appartiene all'area di chi vi parla sarà in India con questa delegazione.

Nello stesso tempo si prevedono cortei e manifestazioni, proprio nell'ultima settimana di marzo 26, che è anche l'anniversario della Comune di Parigi. Comune di Parigi che ha un effetto strategico e programmatico per i compagni indiani, perché forse la differenza fondamentale con le forze della Resistenza palestinese sta nell'idea di uno stato socialista e della marcia verso il comunismo che non sia solo un ideale, ma abbia le caratteristiche della Comune di Parigi. 

(1) Dichiarazione dell’Unione della gioventù democratica palestinese (PDYU)
Contro il genocidio e l’oppressione da Gaza alle foreste dell’India

L’ Unione della gioventù democratica palestinese (PDYU) condanna fermamente la brutale campagna di violenza e pulizia etnica che viene portata avanti con il nome di “Operazione Kagar” contro il popolo Adivasi in India. Con il pretesto della “controinsurrezione” e della lotta contro i movimenti maoisti, lo Stato indiano ha scatenato una devastante operazione militare che prende di mira sistematicamente le comunità indigene – distruzione di villaggi, spostamento forzato di famiglie, e messa a tacere delle voci che chiedono giustizia e dignità.
Riconosciamo in questi crimini la stessa logica di genocidio che si sviluppa sotto gli occhi del mondo a Gaza. Che siano bombe fatte piovere sui bambini palestinesi o i proiettili e i bulldozer che spianano le foreste ancestrali in India, il modello è lo stesso: colonialismo, avidità delle multinazionali, e violenza autoritaria che schiaccia i più poveri e i più marginalizzati per strappare loro terra e risorse.
La nostra lotta in Palestina contro l’occupazione e la cancellazione è profondamente connessa alla lotta del popolo Adivasi per proteggere la loro terra, cultura e modo di vita. Sia a Gaza che nelle foreste dell’India, intere popolazioni vengono criminalizzate semplicemente perché resistono al dominio e allo sfruttamento.
Facciamo appello alla gioventù, agli studenti e alle forze progressiste di tutto il mondo ad alzare le proprie voci contro questi genocidi, a solidarizzare con gli Adivasi, e a chiedere la fine immediata dell’Operazione Kagar. Allo stesso tempo, riaffermiamo il nostro incrollabile impegno per la causa palestinese e la liberazione di tutti i popoli oppressi che lottano per la giustizia e la dignità.
Da Gaza al Bastar, da Dheisheh a Dantewada – la solidarietà è la nostra arma.

Palestinian Democratic Youth Union (PDYU)

Unione della gioventù democratica palestinese

sabato 19 luglio 2025

Appello internazionale proposto per la mobilitazione in occasione della Settimana dei martiri (28 luglio – 03 agosto), in India e nel mondo

Il Comitato Internazionale di Sostegno alla Guerra Popolare in India (ICSPWI) chiama le organizzazioni e i partiti comunisti marxisti-leninisti-maoisti, tutte le organizzazioni e i partiti comunisti, i rivoluzionari, i progressisti e i sinceri democratici, alla mobilitazione a sostegno della Guerra Popolare in India e del partito che la dirige, il Partito Comunista dell'India (Maoista), in occasione della Settimana dei martiri (28 luglio – 03 agosto).

Il sangue versato dai martiri rivoluzionari indiani caduti per la Rivoluzione di Nuova Democrazia in India, primo passo verso il Socialismo ed il Comunismo, va onorato: è il sangue versato dai nostri compagni che sono pronti all'estremo sacrificio per liberare l'India dal giogo semifeudale e semicoloniale e dal capitalismo burocratico al servizio dell'imperialismo.

L'India non è solo il più grande paese al mondo con circa un miliardo e mezzo di persone, ma è anche il regime hindutva (fascismo con caratteristiche indù) di Modi ed è il principale bastione dell'imperialismo yankee nonché il principale sostenitore del regime sionista in Sud Asia e nel mondo.

La rivoluzione indiana (con la strategia della Guerra Popolare di Lunga Durata) è attiva sin dal 1969, nei decenni è riuscita a liberare milioni di proletari e contadini e tribali dall'oppressione feudale e di casta nelle zone in cui si è sviluppata, arrivando a coprire un'area abitata da oltre 50 milioni di persone dall'estremo nord del subcontinente indiano fino agli stati meridionali di Kerala e Karnataka.

Il Partito Comunista dell'India (Maoista) è praticamente il più grande partito rivoluzionario in armi in assoluto per numero di compagni, settori delle masse che mobilita tramite organizzazioni sindacali, delle donne, per la difesa dell'ambiente e degli adivasi (popolazioni tribali) e senza casta. L’EPGL conta circa 20.000 uomini armati senza contare le milizie popolari locali.

Questa grande rivoluzione oggi attraversa una fase cruciale: il regime hindutva di Modi tramite una brutale operazione militare e genocida sostenuta dall'imperialismo e dal sionismo (tramite know how e droni forniti direttamente dallo stato sionista israeliano), l'Operazione Kagar che impegna decine di migliaia di poliziotti, paramilitari ed esercito, dichiara che "sconfiggerà il maoismo" nel paese entro l'aprile del 2026.

Mentre tale scadenza si avvicina, l'Operazione Kagar si intensifica: lo scorso maggio il segretario generale del Partito Comunista dell'India (Maoista), il compagno 'Basavaraj, insieme ad altri 27 compagni e guerriglieri, è caduto in combattimento dopo aver resistito ad un accerchiamento durato oltre due giorni da oltre 2.000 paramilitari.

Nei mesi scorsi centinaia di persone, non solo rivoluzionari ma anche abitanti dei villaggi e tribali sono stati massacrati nel corso di tale operazione militare.

La società civile indiana ha fatto appello al governo di fermare immediatamente questa "guerra contro il popolo" e di accogliere la proposta del CPI (Maoist) a dare il via a delle negoziazioni, ma il regime hindutva di Modi non solo prosegue per la sua strada ma etichetta tali attivisti come "urban maoist" riservando repressione anche per loro.

Quattordici anni fa il primo luglio cadeva il compagno Azad, membro del comitato centrale e dell'ufficio politico del partito in un falso scontro, arrestato e poi ucciso successivamente a sangue freddo.

Pochi mesi dopo, il 24 Novembre 2011, sempre in un falso scontro veniva martirizzato il compagno Kishenji, membro dell'ufficio politico del partito.

I martiri della rivoluzione indiana sono i migliori figli del popolo indiano che hanno sacrificato la propria vita non solo per la liberazione dallo sfruttamento dell'India, ma del mondo intero, contribuendo alla Rivoluzione Proletaria Mondiale.

Il Partito Comunista dell'India (Maoista) dopo il 7 ottobre 2023 ha attivamente sostenuto la Resistenza palestinese, nonostante le difficoltà che sta attraversando, organizzando azioni di sostegno e propaganda in India.

È quindi un dovere internazionalista sostenere questa avanzata esperienza rivoluzionaria, ricordare i suoi martiri, che sono anche i nostri.

ICSPWI fa appello, dunque, alla mobilitazione in tutti i paesi del mondo in occasione della settimana dei martiri del PCI (Maoista), dal 28 luglio al 03 agosto, e in accordo con le condizioni specifiche sia oggettive che soggettive in ogni paese, organizzando:

  • Azioni e proteste alle ambasciate e ai consolati indiani
  • Meeting di sostegno
  • Azioni di propaganda nelle fabbriche, nei posti di lavoro, tra gli operai e i contadini in lotta, nei quartieri popolari e nelle università

I martiri della rivoluzione sono immortali!

I rivoluzionari del PCI (Maoista) sono i nostri compagni!

I compagni Basavaraj, Azad e Kishenji, leader della rivoluzione di nuova democrazia in India non saranno mai dimenticati, il loro esempio darà vita a future generazioni di rivoluzionari!

Stop 'Operazione Kagar'! Libertà immediata per tutti i prigionieri politici in India!

Viva il Partito Comunista dell'India (Maoista)!

Viva la Guerra Popolare in India!

per maggiori info e materiali contattare: csgpindia@gmail.com

ICSPWI

sabato 21 giugno 2025

Iniziative a sostegno dei prigionieri politici e della guerra popolare - Stop operazione Kagar - Onore e gloria a Basavaraj e ai compagni maoisti martiri

Palermo 19 giugno con i prigionieri politici dall'India alla Palestina e in tutto il mondo - a sostegno delle lotte dei popoli contro l'imperialismo

Un vivace presidio ieri mattina si è svolto a Palermo a piazza Verdi nella giornata del 19 giugno, giornata dell'eroismoal fianco dei prigionieri e prigioniere politici dall'India alla Palestina a tutto il mondo nelle carceri imperialiste e nei paesi oppressi dall'imperialismo, in solidarietà con i popoli in lotta contro l'imperialismo che produce guerra oppressione miseria sfruttamento  repressione devastazione ambientale 



Onore al compagno dirigente Basavaraj e a tutti i compagni martiri del partito comunista indiano maoista uccisi dal governo fascista-indutva Modi 

Sostenere le guerre popolari a partire dall'India contro la guerra di questo sistema imperialista.

 Il proletariato non ha nazione internazionalismo rivoluzione hanno più volte gridato i partecipanti in un forte spirito di solidarietà e azione internazionalista. 

Con la Resistenza del popolo palestinese, fermare il genocidio messo in atto dal criminale Stato nazisionista di Israele. 

Il governo Modi dell'India mentre massacra il suo popolo è sempre più legato con Israele/Netanyahu genocida.


Lottare contro il governo Meloni fascista per cacciarlo, un governo che stringe accordi economico militari con il governo Modi ed è pienamente complice del genocidio in Palestina, servo degli Usa con a capo il nazimperialista Trump, è oggi la risposta necessaria da mettere in campo in ogni forma di reale solidarietà internazionalista verso i popoli oppressi

Libertà per Anan, Alì e Mansour! La Resistenza non si processa!

Per George Hibraim Habdallah libertà!


Bergamo/Milano - Presidio oggi alle 18 in piazza Transiti Milano - Assemblea popolare il 20 a Bergamo per la Giornata internazionalista in sostegno ai prigionieri politici nel mondo

 

Palermo - Presidio in piazza nella giornata internazionalista per a Libertà per tutti i prigionieri politici, dalla Palestina all'India al mondo

 


Contro il massacro dei maoisti in India, onore a Basavaraj! dalla manifestazione di Parigi per la liberazione di G. Abdallah - ICSPWI

 

 






Basavaraj all'università di Bologna (piazza Verdi, via Zamboni ) - Comitato internazionale di sostegno alla Guerra popolare in India /Italia

 

Basavaraj all'università di Bologna (piazza Verdi, via Zamboni ) - Comitato internazionale di sostegno alla Guerra popolare in India /Italia

 

info casgpindia@gmail.com

Il governo fascioimperialista italiano della Meloni e il regime fascista 'indutva' di Modi in India stringono alleanze militari

 

info:

Mercoledì, la Camera dei Deputati ha approvato un patto di cooperazione militare con l'India accompagnato da un Piano d'azione strategico congiunto per gli anni 2025-29 (firmato al vertice del G20 a Rio de Janeiro), che prevede incontri strategici, partnership e un gruppo di lavoro, un accordo incentrato su addestramento, tecnologia e industria della difesa, e ora è in attesa di approvazione da parte del Senato.

Un altro passaggio che rafforza l'asse strategico tra Roma e Nuova Delhi nel contesto indo-mediterraneo.

I partner si impegnano a promuovere la cooperazione industriale tra le aziende del settore della difesa, sviluppando iniziative congiunte nella produzione, nella ricerca e nello scambio tecnologico, agevolando il dialogo tra governi e parti interessate del settore e creando un ambiente favorevole alle imprese per il commercio bilaterale nel settore della difesa.

Nell'ambito di tale Piano, nell'aprile 2025 è stato firmato anche un memorandum tecnico d'intesa a margine dell'XI Comitato bilaterale Italia-India, ospitato dalla Direzione nazionale degli armamenti a Palazzo Guidoni a Roma. Nell'ambito di tale Piano, nell'aprile 2025 è stato firmato anche un memorandum tecnico d'intesa a margine dell'XI Comitato bilaterale Italia-India, ospitato dalla Direzione nazionale degli armamenti a Palazzo Guidoni a Roma, in cui erano presenti il ​​Segretario alla Difesa indiano Rajesh Kumar Singh e l'Ambasciatore dell'India in Italia, Vani Rao.

Dall'inizio dell'anno, Italia e India hanno tenuto due forum commerciali, entrambi incentrati sulla cooperazione nei settori della difesa e dell'aerospazio a Nuova Delhi e a Brescia e a maggio si è svolta la missione di Meloni in Asia centrale.

"Nel clima geopolitico attuale, accordi come questo sono essenziali: Italia e India condividono interessi comuni in materia di difesa e sicurezza nell'area indo-mediterranea, dove continuiamo a lavorare quotidianamente alla costruzione dell'IMEC, il corridoio geoeconomico che collega Europa, Asia e Medio Oriente"....“Le nostre aziende possono contribuire allo sviluppo della capacità di difesa dell'India, che è, allo stesso tempo, parte integrante della sicurezza indo-mediterranea” ha dichiarato Paolo Formentini, Vicepresidente della Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati

 E' necessario il legame internazionalista tra i proletari italiani e i proletari e le masse popolari indiane in lotta!

In India il regime fascista hindutva di Modi ha scatenato una guerra contro il suo stesso popolo con esercito e polizia mandati a reprimere le masse più sfruttate così come a colpire l'opposizione democratica e ha mandato le sue truppe reazionarie ad uccidere i compagni comunisti maoisti che dirigono la guerra di popolo per liberare le masse povere e oppresse dalle catene dell'imperialismo e del fascismo hindutva. Il boia Modi è arrivatonei giorni scorsi ad uccidere Basavaraj, Segretario Generale del PCI (Maoista), assassinato assieme a 27 quadri maoisti dalle forze armate nella foresta di Abujhmad, nel distretto di Narayanpur, in Chhattisgarh, il 21 maggio. 

Una campagna internazionale è in corso e anche nel nostro paese continuano la campagna e le iniziative per denunciare il massacro di Modi, responsabile della violenza assassina dell'operazione Kagaar e per commemorare Basavaraj e i martiri uccisi e stringerci attorno alle masse in armi e al loro Partito che li dirige, il Partito comunista (maoista) dell'India. 

In India ci sono state mobilitazioni e proteste e il Partito comunista (maoista) ha indetto uno sciopero generale il 10 giugno e una campagna dall'11 giugno al 3 agosto si terranno in tutto il Paese riunioni commemorative in onore dei maoisti assassinati

Il boia fascista Modi è tenuto in piedi dall'imperialismo, dai padroni multinazionali che lo sostengono e tra i governi che gli stringono le sue mani sporche di sangue mentre affama e massacra il suo stesso popolo c'è il governo italiano della fascista Meloni e il parlamento nero al servizio della borghesia imperialista italiana che in questi giorni hanno sottoscritto accordi di cooperazione militare tra Italia ed India. 

SPECIALE INDIA SUL MASSACRO DI bASAVARAJ E 26 QUADRI DEL PARTITO DA PARTE DEL GOVERNO FASCISTA INDU' DI MODI

 

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