Si susseguono in India le campagne
portate avanti instancabilmente da diversi intellettuali anche noti a
livello internazionale come Arundhaty Roy, per la liberazione dei
prigionieri politici che sempre più riempiono le galere del governo
indiano. Tra i tantissimi arrestati, di recente è toccato al
professore dell'Università di Delhi, Saibaba, poi Ajith e adesso è il caso di
Roopesh e di sua moglie e altri militanti...
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I maoisti interrompono lo sciopero
della fame “fino alla morte”
I maoisti Roopesh, Shyna, Anoop e
Veeramani, che stavano portando avanti lo sciopero della fame “fino
alla morte” all'interno della prigione centrale di Coimbatore, lo
hanno interrotto dopo che gli scrittori e attivisti della società
civile hanno assicurato di prendere in considerazione il loro caso,
ha detto l'avvocato S. Balamurugan.
Roopesh martedì era in sciopero per il
19° giorno.
Sua moglie Shyna era in sciopero per il
terzo giorno, Anoop per il nono giorno e Veeramani per il quarto
giorno, così ha riferito il signor Balamurugan e ha aggiunto che le
loro richieste erano quelle di essere trattati come prigionieri
politici, di non essere accusati secondo le leggi draconiane come la
National Security Act e la Unlawful
Activities Prevention Act e che la
polizia del Kerala dica chiaramente quali sono le accuse contro
Roopesh.
Il signor Balamurugan ha detto che la
polizia del Kerala sta tirando fuori una accusa dopo l'altra allo
scopo di tenere Roopesh in carcere e ha sottolineato che negli ultimi
due mesi, il leader maoista aveva passato 45 giorni sotto la loro
custodia.
Dopo aver preso visione della lettera,
firmata da Arundhati Roy, Prabhat Patnaik, Meena Kandasamy e altri, e
dopo l'incontro con la loro figlia maggiore, Amy, Roopesh e sua
moglie hanno interrotto il digiuno, ha aggiunto l'avvocato.