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Diffusione internazionale di questo testo in tutte le
azioni, incontri, manifestazioni, laddove possibile in ogni paese, per il 50°
anniversario della Rivolta di Naxalbari,
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Informazioni settimanali sulla campagna in India e nel mondo
a maggio-giugno-luglio (mensilmente)
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3 settembre – incontro internazionale per il 50°
anniversario – Italia
CSGPI
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Varavara Rao: la valutazione del
PCI (Maoista) sul 50° anniversario di Naxalbari
“In India, la rivolta armata
contadina di Naxalbari, di cui ricorre il cinquantesimo anniversario, fu
influenzata e ispirata dalla Grande Rivoluzione Culturale Proletaria in Cina.
Sotto la guida del compagno Charu Majumdar - uno dei due grandi dirigenti,
maestri e fondatori del PCI (Maoista) insieme a Kanhai Chatterjee - Naxalbari
fu un evento che aprì una strada, segnando un nuovo inizio nella storia della
rivoluzione democratica del Paese”.
Questa è la valutazione del
Comitato Centrale del PCI(Maoista), contenuta nel suo appello a celebrare i
quattro grandi eventi della storia per l’edificazione del socialismo a livello
mondiale, tra cui il cinquantesimo anniversario di Naxalbari.
È ovvio che i Maoisti, e ancor
più il PCI (maoista), oltre ad alcuni gruppi e singoli rivoluzionari in
tutto il paese, sono i veri eredi
del movimento Naxalbari in India. Senza costruire un partito bolscevico che
nello spirito bolscevico riesca a unire nella rivoluzione indiana tutte queste
forze rivoluzionarie, in India non si può realizzare la Rivoluzione di Nuova
Democrazia, tappa verso il socialismo.
Naxalbari è una linea di
demarcazione in tutti gli aspetti della politica, della società e della cultura
semi-feudali e semi-coloniali indiane: tra classi sfruttatrici e sfruttate, tra
oppressori e oppressi, tra la borghesia compradora e le grandi masse di
contadini e operai, tra la politica parlamentare e la via alternativa del
popolo. Cioè, in una parola, la lotta di classe, con la direzione dalla classe
operaia come avanguardia, affinché il popolo prenda il potere statale, le forze
produttive e cambi i rapporti di produzione.
Il movimento di Naxalbari definì
per la prima volta il carattere dello Stato come dittatura semi-feudale e semi
coloniale della borghesia compradora. Assunse il maoismo, il marxismo-leninismo
di questa epoca. come visione del mondo. Respinse la politica parlamentare.
Scelse la via della
Rivoluzione di Nuova Democrazia e
intraprese una guerra prolungata contro lo Stato, con la lotta armata come
forma principale di lotta. A Naxalbari il programma economico di lotta per la
terra fu avviato il 23 maggio 1967 con le popolazioni Santali dei villaggi di
Naxalbari e Kheribari che occuparono le terre e imposero il loro diritto su di
esse fino al 25 maggio, dando la vita per proteggerlo contro l'intervento delle
forze armate statali.
Il suo programma militare era la
guerra di guerriglia fino a liberare i villaggi e per entrare infine in una
guerra aperta per conquistare il Centro. Oggi, in Dandakaranya, Bastar in
Chhattisgarh e Gadchiroli in Maharashtra questo stesso programma ha raggiunto
la fase della guerra di movimento.
Il suo programma politico era
“tutto il potere al popolo”, come quello dei soviet nella Russia sovietica e
delle Comuni nella Repubblica Popolare Cinese. Questo programma politico era
già effettivo, in forma embrionale, a Naxalbari, Srikakulam, Wynad e negli
altri territori delle lotte contadine degli Adivasi, e per questo aspetto anche
durante la lotta armata contadina in Telangana (1946-51).