martedì 28 febbraio 2012

SOSTENIAMO LO SCIOPERO DEGLI OPERAI E DELLE MASSE POVERE DELL’INDIA



PROLETARI DI TUTTO IL MONDO UNIAMIOCI!


SOSTENIAMO LO SCIOPERO DEGLI OPERAI E DELLE MASSE POVERE DELL’INDIA
DEL 28 FEBBRAIO 2012

DENUNCIAMO IL REGIME REAZIONARIO INDIANO CHE PERMETTE IL SACCHEGGIO DELLE RISORSE NATURALI E LO SFRUTTAMENTO DI UOMINI, DONNE E BAMBINI NELLE FABBRICHE COME: TATA, ESSAR, JINDAL, MITTAL…

A SOSTEGNO DEGLI OPERAI DELLA REGENCY CERAMICS E DI TUTTI I PROLETARI CHE IN INDIA E NEL MONDO MANIFESTANO E LOTTANO CONTRO I PADRONI.

DENUNCIAMO E CONDANNIAMO L’OPERAZIONE GREEN HUNT CONDOTTA DALLE FORZE ARMATE INDIANE CONTRO LE MASSE CONTADINE CHE APPOGGIANO LA GUERRA POPOLARE GUIDATA DAL PARTITO COMUNISTA DELL’INDIA (MAOIST).

domenica 19 febbraio 2012

Meeting preparatory in Italia in aprile per la conferenza internazionale a sostegno della guerra popolare in India


Diversi comitati hanno confermato la loro partecipazione all’incotro preparatorio per la confewrenza intenazionale di sostegno all’India
questa è una cosa buona, l’internazionalismo non è una parola, ma richiede azioni coordinate nel mondo
il comitato internazionale di sostegno è un’arma di questa attività, che tutti possono prendere nelle proprie mani
Invitiamo tutti i sostenitori della guerra popolare  in India, tutti i rivoluzionari e le organizzazioni antimperialiste a contribuire alla costruzione di queta conferenza come lotta contro l’imperialismo, il regime indiano e l’operazione Caccia Verde
Comitato internazionale


Dal Brasile per l'India... Libertà per Sori Soni e Lingaram


Dal Brasile per l'India
Libertà per Sori Soni e Lingaram Kadopi

CEBRASPO

Sori Soni è un'insegnante elementare adivasi del Dantewada nel Chhattisgarh, in India. Madre di tre figli, è stata accusata di essere coinvolta con i maoisti nella regione e, quindi, è stata arrestata nel mese di ottobre 2011, crudelmente torturata e abusata sessualmente mentre era in custodia della polizia. Nonostante la campagna internazionale per il suo rilascio immediato, rimane in prigione in attesa di giudizio.
Suo nipote Lingaram Kadopi è un giovane giornalista, che è stato anche lui accusato di avere legami con i maoisti ed è ancora in prigione. Nel mese di aprile 2010, Lingaram partecipò al "Tribunale Popolare Indipendente sull'acquisizione di terreni, appropriazione delle risorse e l'Operazione Caccia Verde a Nuova Dehli. Egli ha documentato le atrocità della polizia e delle forze paramilitari, e ha incluso nel lavoro presentato le riprese delle storie raccontate dalle popolazioni le cui case sono state bruciate e distrutte dalla polizia in un'operazione di tre giorni nel marzo 2011.
Nel settembre 2011, Lingaram è stato arrestato, accusato di 'proteggere' i maoisti nella raccolta di fondi per lo sviluppo della lotta rivoluzionaria in Chattisgarh. Soni Sori è stata poi messa sotto pressione dalla polizia per convincere Lingaram ad accettare le accuse contro di lui. Lei si rifiutò di farlo affermando che le accuse erano false e ha finito per essere minacciata. Temendo per la sua vita, Soni Sori è andata a Nuova Delhi per denunciare la persecuzione subita da lei e suo nipote e chiedere assistenza legale.
Tuttavia, il 4 ottobre 2011 anche lei è stata arrestata a Delhi. La polizia locale non riusciva a trovare alcuna prova contro di lei. E, dunque, ha utilizzato gli stessi metodi barbari che sono stati utilizzati successivamente contro il popolo e i rivoluzionari in India. Soni Sori fu crudelmente torturata. E quando fu portata davanti a un magistrato, la polizia ha rifiutato le accuse di tortura dicendo che la stessa Soni si sarebbe causata le ferite sul suo corpo quando è caduta in un bagno. Ma i medici hanno trovato segni di ferite profonde nella sua testa e la schiena; e segni neri sono stati trovati sulle punte dei piedi, probabilmente causati da scariche elettriche. In un rapporto medico indipendente presentato alla Corte Suprema, i medici hanno detto di aver trovato due pietre inserite nell'organo genitale della Soni Sori e un'altra dentro il suo retto.

Amnesty International ha condannato questi arresti

In un dibattito svoltosi il 26 gennaio, presso la Scuola di Studi Orientali e Africani (SOAS Vernon Square Campus), Università di Londra, sono state fatte denuncie circa l'azione repressiva dello stato indiano contro il popolo. L'avvocatessa e professoressa presso l'Università Westmisnter, Radha D'Souza; Richard Harkinson della Rete London Mining; Ramesh Gopalakrishnan, di Amnesty International e il professor Jonathan Parry hanno discusso della crescente oppressione dello stato indiano.
Hanno invitato i presenti a partecipare alla campagna per la liberazione di Soni Sori e Lingaram Kadopi, ripetendo la mobilitazione portata avanti a Londra per il rilascio del dottor Binayak Sen, un medico del popolo indiano, che è stato arrestato, anche lui accusato di collaborare con i maoisti. Durante l'evento è stato presentato il documentario avvincente 'Before Dark', dell'indiando Ajay TG, che affronta il problema dell'acquisizione [violenta] delle terre in Chattisgarh.
Amnesty International ha denunciato che il "mega 'neoliberista'" sviluppo in stati come Chattisgarh, India, si basa sullo sfruttamento delle miniere e sull'industrializzazione che ha portato ad un grande spostamento su grande scala e la perdita di mezzi di sussistenza per la popolazione locale, in particolare le comunità indigene, gli Adivasi.
E' stato reso chiaro che la popolazione locale sta affrontando la violenza dello Stato e delle aziende minerarie, che ha significato sempre più persecuzione, torture e detenzioni illegali da parte della polizia e delle forze paramilitari.
La campagna internazionale chiede pertanto: punizione immediata per coloro che torturano Sori Soni; libertà immediata per Soni Sori e Lingaram Kodopi e ritiro delle false accuse contro di loro.
Diverse azioni sono previste per i prossimi giorni e mesi. Inoltre, è importante che altre organizzazioni di diversi paesi, scrivano messaggi all'Ambasciata dell'India per solidarizzare con loro.

martedì 14 febbraio 2012

Verso lo sciopero generale più grande mai visto in India


Il Comitato internazionale a sostegno della guerra popolare in India fa appello ad una massiccia
informazione in tutte le fabbriche e gli uffici in tutti i paesi.
È necessario che i sindacati classisti di diversi paesi approvino dichiarazioni, petizioni.
È necessario che negli stessi paesi come nei paesi imperialisti come l'Italia, Francia, Canada, Galizia, Austria, Germania dove ci sono organizzazioni classiste dei lavoratori in qualche caso dirette da compagni marxisti-leninisti-maoist realizzino:

riunioni, meeting per l'internazionalismo proletario e l'unità nella lotta dei lavoratori nei paesi imperialisti e dei lavoratori indiani

si prega di inviare tutte le notizie e i testi a csgpindia@gmail.com perché vengano inviate ai compagni indiani!

13 febbraio 2012

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28 febbraio: sciopero di massa in India

Posted by redpines il 10 febbraio 2012

Gli operai nelle città indiane hanno una storia incredibilmente militante, e il momento attuale non è affatto diverso. Ora i leader sindacali dell'India stanno pianificando un massiccio sciopero il 28 febbraio. L'articolo seguente, tuttavia, solleva le questioni: come faranno i sindacati rivoluzionari, quelli riformisti, e i sindacati i cui membri sono musulmani a coordinarsi con i sindacati affiliati ai partiti di destra, come il Congresso e il nazionalista indù Bjp? Lo sciopero offrirà ulteriori opportunità per la collaborazione tra le forze rivoluzionarie nelle città e le caste rurali e le popolazioni tribali? Sarà lo sciopero efficace nell'esporre le fondamenta marce della "splendente democrazia" dell'India al mondo?

I lettori che sono più vicini a questi problemi sono incoraggiati a postare i loro pensieri
e informazioni chiarificatrici.

L'articolo è apparso originariamente su The Hindu.

I Sindacati mobilitati per lo sciopero in tutta l'India
da Sunny Sebastian

5 febbraio 2012

Il leader del Partito Comunista dell'India e segretario generale del “All India Trade Union Congress” (AITUC-Congresso generale dei sindacati dell'India) Gurudas Dasgupta ha definito lo sciopero unitario indetto dai sindacati per il 28 febbraio come la più grande dimostrazione di unità della classe operaia e dei poveri.

Tutti i sindacati principali, tra cui il INTUC (Indian National Trade Union Congress), affiliata al [Partito del] Congresso, e il Bharatiya Mazdoor Sangh del Bharatiya Janata Party, oltre ai sindacati di sinistra – il CITU (Centro per i sindacati indiani) e All India Trade Union Congress (AITUC) - parteciperanno allo sciopero.

"Non sono solo questi sindacati. Il sindacato Shiv Sena in Maharashtra e il sindacato affiliato alla Lega Musulmana anche in Kerala hanno esteso il loro sostegno all'appello allo sciopero. Accanto alle organizzazioni a livello nazionale, centinaia di sindacati non affiliati e sindacati locali si stanno preparando allo sciopero, che potrebbe essere definito il più grande negli ultimi tempi ", ha detto Dasgupta.

Mr. Dasgupta si trovava nella capitale del Rajasthan venerdì con Sanjeev Reddy, deputato e presidente della INTUC; B.N. Roy, segretario generale della BMS, e Tapan Sen, deputato e segretario generale della CITU, per mobilitare i quadri e lavoratori per lo sciopero.

"Questa è forse la prima volta che i dirigenti dei sindacati principali viaggiano insieme in tutto il paese nel periodo precedente allo sciopero", chiosa il sig. Dasgupta. "Abbiamo mantenuto lo sciopero al di fuori della sfera della politica per il bene dell'unità sindacale."

I leader sindacali hanno finora fatto il giro di: Andhra Pradesh, West Bengala, Karnataka,
Maharashtra, Kerala, Chhattisgarh, Madhya Pradesh e Rajasthan. Nei prossimi giorni visiteranno il Tamil Nadu, Punjab, Bihar, Jammu e Kashmir, Sikkim e Himachal Pradesh, ha detto il leader del CPI.

La "miseria crescente" della gente comune, i salari bassi, i giorni lavorativi di 10 ore in condizioni miserabili di lavoro, tagli di posti di lavoro, la disoccupazione enorme e crescente numero di contratti di lavoro precari sono stati dati come il motivo per chiamare allo sciopero. "Questo è un segnale di avvertimento per il governo dell'United Progressive Alliance, le cui politiche di neo-capitalismo hanno portato a questa situazione nel Paese ", ha detto Dasgupta.

Ha aggiunto che mentre il governo non aveva tempo per i lavoratori, teneva colloqui sulla gestione della crisi manageriale della Kingfisher Airlines, che aveva un problema finanziario.

"Abbiamo cercato di avere un dialogo con le autorità nel trascorso mese e mezzo, ma nessuno ha prestato attenzione. In effetti, anche il Parlamento non è riuscito ad assumersi le proprie responsabilità con i sindacati", ha asserito il dig. Dasgupta, membro del Rajya Sabha.

domenica 12 febbraio 2012

verso lo sciopero generale degli operai - alimentati e alimento della guerra popolare

Nelle regioni urbane dell'India le lotte operaie stanno aumentando. Il PCI (maoista) sta aumentando la sua influenza nelle città e per il 28 febbraio c'è un appello a uno sciopero generale di massa in tutto il paese. Alla base di molte delle organizzazioni di massa e delle lotte economiche c'è il lavoro dei maoisti 

un video degli scontri 

http://www.youtube.com/watch?v=7R2D8OzJ9d4&feature=related http://www.youtube.com/watch?v=n7gtk8mh6Ug&feature=related w

serata india a torino

appoggiamo questa iniziativa informativa sull'india di torino comitato internazionale di sostegno alla guerra popolare in India csgpIndia@gmail.com serata sui Naxaliti venerdi 10 febbraio ore 21 corso Brescia 22 - Torino Un conflitto perlopiù sconosciuto all’Occidente sta attraversando l’India. Gli episodi di guerra civile si snodano lungo la Tribal Belt, ossia la parte orientale del paese nelle cui foreste risiedono gli Adivasi: gli aborigeni indiani. Da molti anni un movimento maoista, nato alla fine degli anni ‘60 con il nome di Naxalismo, conduce la guerriglia armata contro il governo centrale, ponendosi come espressione politica delle rivendicazioni economiche e sociali espresse dalle tribù indigene, ovvero la difesa del territorio dalla violenza e dallo strapotere delle multinazionali. 5 studenti dell’Università di Torino, che si sono recati nelle aree rurali dell’India centrale, riporteranno i risultati della loro indagine sul conflitto tra i guerriglieri Naxaliti e il potere Indiano, inquadrando il fenomeno all’interno della più complessa questione tribale. La serata vuole essere un’occasione per sentire le testimonianze dirette dei volontari di ritorno dall’India, i quali hanno trovato una situazione difficile da decifrare, ricca di molteplici sfaccettature e contraddizioni. Ma l'incontro è anche pensato per dialogare su alcuni temi importanti per la comprensione del conflitto, dal concetto di sviluppo a quello di opposizione al capitalismo/neoliberismo globale, dalla teoria di lotta di classe alla dicotomia campagna città, senza tralasciare il dibattito sui metodi della lotta in atto.

giovedì 9 febbraio 2012

Saluti dal Partito Comunista dell'India (Maoista) Viva il Marxismo-Leninismo-Maoismo! Viva l’internazionalismo proletario!

Saluti dal PCI(M) Viva il Marxismo-Leninismo-Maoismo! Viva l’internazionalismo proletario! I nostri saluti rossi a tutti quegli scrittori e intellettuali che hanno scritto articoli e relazioni che in modo inequivocabile condannano questo omicidio. Il nostro CC sta inviando saluti rivoluzionari a tutti i partiti rivoluzionari e alle organizzazioni democratiche dei diversi paesi che hanno condannato l'assassinio del compagno Kishenji e la guerra scatenata dal governo indiano al suo popolo e inviato messaggi di condoglianze al nostro partito. Il nostro CC sta ancora una volta fermamente assumendosi l’impegno a nome di tutto il partito, dell’EPGL, delle organizzazioni rivoluzionarie di massa e delle masse rivoluzionarie dell'India ad avanzare superando tutti gli ostacoli nel percorso di realizzazione della Rivoluzione di Nuova Democrazia dell'India con l'obiettivo di realizzare il socialismo e il comunismo, e di portare avanti gli obbiettivi ncora non raggiunti delle migliaia di martiri, tra cui il compagno Kishenji, fino al loro compimento. Assicuriamo le masse oppresse dell'India così come il mondo intero che non ci fermeremo finché il feudalesimo, la borghesia burocratica-compradora e l'imperialismo non saranno spediti nella fossa e si metterà fine ad ogni tipo di reazione. Viva il compagno Kishenji! Viva il marxismo -leninismo-maoismo! Viva l'internazionalismo proletario! ( Abhay ) Portavoce, Comitato Centrale, PCI (Maoista)

giovedì 2 febbraio 2012

La Conferenza internazionale a sostegno della guerra popolare in India in estate. Un compito per tutti i comunisti, i rivoluzionari, gli antimperialisti

Dopo la campagna internazionale del 09/02 aprile 2011, la campagna contro l'assassino di AZAD a luglio 2011 e la campagna 14-22 gennaio 2012 dedicata al compagno Kishenji, assassinato dal regime dell’India, ora è in corso il lavoro per una conferenza internazionale che il Comitato internazionale a sostegno della guerra popolare in India vuole organizzare per l'estate 2012, per avanzare nel movimento di unità, che è l'unico modo per dare forza al sostegno e fare di questo supporto un fenomeno internazionale ed internazionalista nel mondo. Per questa Prima Conferenza c’è bisogno dell'opera non solo del Comitato internazionale ma di tutti i Comitati solidarietà, di tutti i partiti e le organizzazioni che sostengono la guerra popolare in India, di tutti i rivoluzionari che non sono 'maoisti', ma che vedono la guerra popolare in India come una lotta rivoluzionaria molto importante nel mondo, di tutti gli antimperialisti che condannano l’operazione “Green hunt”. Questa Conferenza è organizzata in Europa, perché attualmente il Comitato Internazionale ha qui la sua base organizzativa ed è giusto che chi propone questo tipo di Conferenza, si assuma la sua responsabilità organizzativa, in accordo, ovviamente, con i compagni indiani. È molto importante che tutto il movimento di solidarietà nel mondo possa sostenere, possa partecipare in diversi modi a questa Conferenza. Chi partecipa avrà diritto all’intervento alla Conferenza, ma è una conferenza di base, non una Conferenza intellettuale con qualche star, vogliamo che parlino i proletari, studenti, donne in lotta, prima di tutti. È importante che questa Conferenza non sia teatro di scontri ideologici su tutti i problemi del MCI, perché tutti i partecipanti possono realizzare un blocco unito contro l'imperialismo, il regime dell’India e nello stesso tempo affermare la forza del PCI(M) che guida questa rivoluzione. Nel mese di aprile un incontro in Italia prenderà le decisioni finali sulla data e il luogo, il piano di preparazione e di propaganda. Tutti gli interessati a questa Conferenza possono partecipare a questa riunione, possono inviare proposte e suggerimenti al riguardo. Un indirizzo internet specifico e un blog specifico verranno infine creati, dopo l'incontro di aprile. Potete inviare la vostra disponibilità a partecipare alla riunione di aprile a: csgpindia@gmail.com Comitato Internazionale di sostegno alla guerra popolare in India Febbraio 2012

Londra 6 febbraio incontro pubblico sulla Guerra Popolare in India

PUBLIC MEETING Invitation Let’s intensify our Opposition to Indian State’s War on People 3 PM Onwards, 6 February 2012, Rajendra Bhawan Deen Dayal Upadhayaya Marg, Near ITO, New Delhi JAN MYRDAL Autore di fama internazionale parlerà della Guerra Popolare in India SUJATO BHADRA parlerà delle atrocità da parte delle Joint Forces in Jangalmahal in West Bengal JAN MYRDAL L'autore e giornalista svedese, Jan Myrdal, figlio dei premi Nobel Alva e Gunnar Myrdal, e una figura centrale nel movimento di protesta contro la guerra del Vietnam, ha scritto oltre 80 libri, tra cui Confessions of a Disloyal European (1968), Report from a Chinese Village, The Silk Roadand India Waits (1986). Ha scritto romanzi, opere teatrali e libri di letteratura, arte, politica. È un importante sostenitore dei movimenti per le libertà civili in vari paesi, un acuto critico dell’imperialismo americano e degli insediamenti coloniali di Israele in Medio Oriente. Ha fatto un certo numero di lungometraggi e documentarari TV. Due anni fa, all'età di 83 anni, Jan Myrdal ha viaggiato nel cuore tribale del Bastar e ha interagito personalmente con le popolazioni tribali e la direzione del PCI (Maoista). Il suo libro Stella Rossa sull'India è un resoconto del suo viaggio che abilmente combina il presente dell’India con il suo passato. La versione inglese del libro è stata pubblicata alla Kolkata Book Fair il 28 febbraio 2012. The Swedish author and columnist, Jan Myrdal, son of Nobel laureates Alva and Gunnar Myrdal, and a central figure in the protest movement against the Vietnam War, has penned more than 80 books, among which are Confessions of a Disloyal European (1968), Report from a Chinese Village, The Silk Roadand India Waits (1986). He has written fiction, plays and books on literature, art, politics. He is a prominent supporter of the civil liberties movements in various countries, a trenchant critic of US imperialism and Israeli colonial settlements in the Middle East. He has also made a number of feature films and TV documentaries. Two years ago, at the age of 83, Jan Myrdal travelled in the tribal heartland of Bastar and personally interacted with the tribal people and the leadership of CPI (Maoist). His book Red Star Over India is an account of his trip which deftly combines India’s present with its past. The English version the book is released in the Kolkata Book Fair on 28 February 2012. Please see the attachment for details Forum Against War on People Convenors: S A R Geelani G N Sibaba Mrigank Contact: mhtml:{70874099-0495-4D60-8C78-6AD8E9B976B5}mid://00003336/!x-usc:mailto:forumagainstwaronpeople@gmail.com, mobile: 8800100490, 9810081228, 9268708291

mercoledì 1 febbraio 2012

Gli operai di una fabbrica in India in rivolta, uccidono il presidente dell'azienda

Gli operai della fabbrica Regency Ceramics in India hanno fatto irruzione nella casa del loro padrone e lo hanno picchiato senza senso con tubi di piombo dopo che una disputa salariale si era messa male. Gli operai erano sufficientemente infuriati da uccidere il presidente della Regency KC Chandrashekhar dopo che giovedì il loro leader sindacale, M. Murali Mohan, era stato ucciso dalla polizia antisommossa armata di bastoni. La violenza sul lavoro si è verificata a Yanam, una piccola città dello Stato dell’Andra Pradesh sulla Costa orientale dell'India. La polizia era stata chiamata in fabbrica da parte della direzione per sedare una controversia di lavoro. Gli operai avevano chiesto una paga più alta e la riassunzione di operai licenziato in precedenza dal mese di ottobre. Murali era stato licenziato poche ore dopo che la polizia aveva lasciato la fabbrica. La mattina dopo, alle 06:00 di venerdì, Murali si era recato alla fabbrica insieme ad alcuni operai cercando di ostacolare il turno del mattino, come riportano i media locali. I lunghi manganelli, noti come lathis in India, sono stati usati dalla polizia che ha carica gli operai ferendone almeno 20, tra cui Murali, il quale è morto sulla strada verso l’ospedale, secondo il Times of India. Centinaia di operai si sono radunati davanti alla stazione di polizia chiedendo che gli agenti venissero accusati di omicidio. Il coprifuoco e altri ordini civili sono stati imposti a Yanam a causa della rivolta che alla fine ha portato all’uccisione del presidente della Regency. La polizia ha riferito che i rivoltosi hanno anche incendiato diversi veicoli fuori alla stazione di polizia. Otto operai della Regency Ceramics di polizia sono rimasti feriti a causa degli spari che ne sono seguiti; le condizioni di due di loro sono critiche. Più di 100 manifestanti sono stati arrestati. Gli operai industriali dell’India sono i meno pagati tra i quattro grandi mercati emergenti. Il reddito pro capite in India è sotto i 4.000 dollari l'anno, facendone così il paese più povero dei BRICS, nonostante la sua economia relativamente in forte espansione. Alla Regency Ceramics, gli operai hanno scioperato dal 1° gennaio per la controversia dei salari. La direzione come viene riferito aveva deciso di emettere un ordine restrittivo su cinque operai e si è data da fare per ottenere un ordine da un tribunale che diceva che gli operai in sciopero dovevano stare ad una distanza di almeno 220 metri, oltre la dimensione di due campi da calcio, dalla fabbrica. Una volta diffusasi la notizia della morte di Murali, gli operai avrebbero distrutto 50 auto aziendali, autobus e camion dandogli fuoco. Hanno saccheggiato la fabbrica. Residenti locali si sono uniti con i circa 600 operai, mentre erano in cammino verso la casa di Chandrashekhar.