Un appello di proletari comunisti
I
maoisti indiani che guidano una guerra di popolo che tocca diversi
Stati dell'India stanno conducendo nello stato di Orissa una azione
di guerra, contro la repressione e l'operazione Green Hunt condotta
dal governo indiano, che vede nelle mani dei guerriglieri un
cittadino italiano.
I
maoisti indiani hanno sin dal primo momento fatto 13 richieste giuste
nell'interesse del popolo e di tutte le organizzazioni che lottano
contro il governo indiano.
Il
governo sembra voler accedere ad alcune di queste richieste, ma non a
tutte e non nelle forme richieste dai maoisti.
Il
governo centrale dell'India e il governo dello stato dell'Orissa sono
gli unici responsabili della continuità della detenzione del
cittadino italiano.
Noi
proletari comunisti siamo incondizionatamente dalla parte dei maoisti
indiani, ma siamo soli, a parte i Carc, nessuna delle organizzazioni
che si dichiarano comuniste e antimperialiste nel nostro paese ha
preso posizione a sostegno dei maoisti indiani e della guerra
popolare guidata dal PCI maoista, che è oggi la più grande e
importante lotta rivoluzionaria guidata dai comunisti nel mondo.
Lo
stato attuale della situazione è espresso da una dichiarazione del
leader dei maoisti dello stato di Orissa: Sabyasachi Panda: "Perché
il governo vuole liberare solo alcuni dei detenuti indicati?...
Perché solo alcuni dei sette segnalati?... manca chiarezza anche sul
quando queste persone saranno liberate". "Abbiamo chiesto
la liberazione di sette persone - dice Panda nel colloquio telefonico
- ma il governo ha annunciato la liberazione di sei persone, prima di
scendere a cinque".
Panda
ha inoltre criticato il silenzio sul problema del bando posto dal
governo ad alcune organizzazioni. Infine, il capo dei guerriglieri
vuole anche sapere perché delle 13 richieste avanzate al momento del
rapimento di Bosusco e Claudio Colangelo, "solo otto o nove sono
state esaminate". Da parte sua, l'unità di crisi costituita dal
primo ministro dell'Orissa, Naveen Patnaik, si è riunita oggi per
esaminare la duplice crisi determinata dal sequestro dell'italiano e
di quello del deputato tribale locale Jhina Hikaka. Un portavoce ha
confermato che "la richiesta di chiarimento del leader dei
maoisti è stata esaminata", e che "ci vorrà un po' di
tempo, fra oggi e domani, per rispondere".
Nessun commento:
Posta un commento