Opporsi e lottare contro la messa al
bando del Fronte Democratico Rivoluzionario in Andhra Pradesh
Sollevarsi! Resistere! Liberare!
Fronte Democratico Rivoluzionario (RDF)
COMUNICATO STAMPA - 11 agosto 2012
Il Fronte Democratico Rivoluzionario
(FDR) è stato messo al bando dal governo dell'Andhra Pradesh, il 9
agosto 2012, mediante decreto del governo No.430 secondo la “Andhra
Pradesh Public Security Act” [Legge sulla sicurezza pubblica] del
1992. Questo arriva come l'ultima delle misure anti-popolari
repressive che il governo dell'Andhra Pradesh ha ripetutamente
adottato nel corso degli ultimi decenni per schiacciare le voci
democratiche e dei movimenti dei popoli con la scusa di combattere il
maoismo. Ciò che accade è un altro esempio lampante della vacuità
della pretesa del governo indiano di essere 'la più grande
democrazia del mondo'. Condanniamo con forza questo atto di divieto e
la criminalizzazione della nostra organizzazione e chiediamo il
ritiro immediato di tale divieto autoritario.
L'ordinanza del governo marchia il FDR
come "illegale" e lo mette al bando "con effetto
immediato". L'Ordinanza del Governo collega il FDR con il PCI
(Maoista), anch'esso al bando, definendolo come "organizzazione
di fronte" del partito maoista. Accusando falsamente il FDR di
essere "parte del Fronte Unito Tattico", esso in maniera
dubbia mette in lista quanto segue definendole "attività
illecite" dell'organizzazione:
- Serve gli interessi e gli obiettivi
del Partito Comunista dell'India (Maoista), il cui dichiarato
obiettivo è quello di rovesciare il governo legalmente stabilito per
mezzo della forza e della violenza attraverso attività terroristiche
che comprendono l'uso di armi da fuoco ed esplosivi;
- Invita il popolo a combattere contro
la polizia e ad aderire al movimento maoista;
- Si oppone e richiede che si fermino
le operazioni di rastrellamento contro gli estremisti delle forze di
polizia e di sicurezza nelle zone affette dall'estremismo di sinistra
dei vari Stati e qui incitando ed incoraggiando le attività violente
dei maoisti;
- Organizza dharnas(*), raduni e altre
forme di agitazioni a sostegno delle attività illecite del Partito
Comunista dell'India (Maoista) e
- Si oppone alle azioni legali della
polizia e del sistema giudiziario penale e incita la gente ad usare
la violenza contro il governo democraticamente eletto stabilito per
legge.
La reazione arbitraria e istintiva del
governo dell'AP nel mettere al bando il FDR nello stato arriva appena
tre mesi dopo l'organizzazione, che si è svolta con successo, della
sua prima Conferenza Generale a Hyderabad il 22-23 aprile 2012.
L'indicazione della risposta del governo dell'AP era ben visibile
anche durante la conferenza. Esso ha vietato la Manifestazione
Pubblica del 23 aprile in modo arbitrario, dandoci una lettera in cui
sosteneva che alcuni presunti maoisti erano presenti alla conferenza
e che la Manifestazione avrebbe potuto 'disturbare' la legge e
l'ordine pubblico dello Stato. Seguendo le istruzioni del governo
dello stato, la polizia dell'Andhra Pradesh ha arrestato anche un
gruppo di 35 attivisti culturali del Chhattisgarh con false accuse e
impedendo loro di partecipare alla conferenza.
Non vi è alcuna struttura
organizzativa del FDR in Andhra Pradesh al momento. È quindi
ridicolo attribuire le cosiddette attività illecite alla nostra
organizzazione. Attualmente solo il Presidente dell'All India FDR,
Varavara Rao (membro della Virasam o Associazione degli scrittori
rivoluzionari) e il Vice-Presidente Ganti Prasadam sono i nostri
membri di questo stato. L'unica attività svolta sotto la bandiera
del FDR in Andhra Pradesh dopo la conferenza è stata una tavola
rotonda che ha raccolto le voci di protesta contro il recente
massacro di 20 adivasi in Bijapur, distretto del Chhattisgarh. Si è
trattato di un incontro ben partecipato che ha visto la presenza di
numerosi importanti intellettuali, scrittori e rappresentanti di
organizzazioni per i diritti civili oltre ad essere assistito e
indirizzato da tre importanti direttori di giornali. C'è qualche
fondamento o giustificazione per definire tale incontro 'illegale'?
Opporsi e resistere ai massacri di
adivasi o protestare contro la polizia e le operazioni delle forze
armate nelle zone tribali è una menzione frivola quella del decreto
del governo che li definisce come attività illecite. Tutte le
persone e le organizzazioni democratiche in tutto il paese e nel
mondo si sono opposte e hanno chiesto uno stop alle operazioni
paramilitari nelle regioni tribali centrali e orientali dell'India
portate avanti nel nome della lotta contro i maoisti. Anche il FDR ha
alzato costantemente la sua voce democratica contro ogni forma di
violenza dello stato e della classe dominante - che si tratti di
stragi, omicidi sotto il nome di scontri, torture, arresti e
l'incendio di villaggi tribali, e così via. Con la criminalizzazione
del dissenso e tacitare l'opposizione politica democratica attraverso
il divieto del FDR, il governo ha ancora una volta messo in mostra le
sue zanne fasciste.
IL FDR ha tenuto una giornata di dharna
[richiesta pressante e costante] contro il massacro di Bijapur il 31
luglio 2012 davanti al Parlamento nello spazio assegnato dalla
Polizia di Delhi di fronte alla stazione di polizia di Parliament
Street. Un certo numero di oratori di spicco e di organizzazioni
democratiche, provenienti da diverse parti dell'India hanno
partecipato e hanno praticato il dharna. Un certo numero di famosi
personaggi pubblici del paese tra cui il giudice Rajinder Sachar, il
Dr. BD Sharma, Bojja Tharakam, professore di economia, Jean Dreze,
importanti scrittori e poeti Hindi come Madan Kashyap, Manglesh
Dabral e altri hanno unito le loro voci alle nostre contro il
massacro degli adivasi. Dopo il dharna il FDR ha presentato due
memorie, con una carta di richieste al Sig. Presidente Pranab
Mukherjee nonché al presidente dell'UPA e del NAC signora Sonia
Gandhi. In effetti, abbiamo chiesto sia al Presidente e alla signora
Gandhi un incontro con una delegazione di cittadini interessati, che
è stato debitamente riconosciuto. Il Governo dell'Andhra Pradesh
considera anche queste attività illegali?
Noi siamo contro lo strumento
draconiano del divieto che il governo ha consistentemente usato per
soffocare l'opposizione politica. Nel 2005, l'Associazione degli
scrittori rivoluzionari (Virasam) è stata vietata dal governo
dell'Andhra Pradesh. Varavara Rao e G Kalyana Rao, due membri
dell'organizzazione hanno agito come emissari del PCI (ML) Guerra
Popolare e hanno partecipato ai colloqui con il governo dell'AP. Lo
stesso governo ha messo al bando la loro organizzazione e li ha
arrestati subito dopo che i colloqui si interruppero. La Virasam
condusse una lotta vittoriosa insieme con intellettuali, scrittori e
forze democratiche contro il governo dell'Andhra Pradesh per far
ritirare il divieto.
Allo stesso modo, il governo
dell'Odisha ha imposto il bando al FDR, e alle organizzazioni Chasi
Mulia Adivasi Sangh, Kui Labang Sangh, Bala Sangam, Daman Pratirodh
Mancha e Krantikari Mahila Sangh nel giugno 2006 secondo gli articoli
del codice coloniale CRPC del 1881 modificato nel 1967 con il nome di
Legge di Modifica Penale. Il FDR è stato costantemente impengato
nella lotta contro questi divieti. Dopo che il Daman Pratirodh Manch
ha sfidato il divieto presso l'Alta Corte nello stato dell'Odisha,
questa non ha approvato la messa al bando e ha suggerito che queste
organizzazioni si registrassero e partecipassero alla lotta
elettorale. Una seconda opzione proposta dall'Alta Corte è stata
quella di indirizzare le organizzazioni verso il governo spingendolo
a rivedere la propria decisione. Il caso al momento è davanti alla
Corte Suprema che ha emesso un avviso nei confronti del governo dello
stato dell'Odisha invitandolo a presentare la sua documentazione
necessaria.
Il FDR condanna con fermezza il divieto
imposto alle organizzazioni di cui sopra da parte del governo
dell'Odisha e chiede il loro ritiro. Chiediamo al governo dell'Andhra
Pradesh di revocare la messa al bando del PCI (Maoista) e di sei
organizzazioni di massa - All India Student Revolutionary Federation
(AIRSF), Federazione dei lavoratori delle miniere di carbone
Singareni, (Singareni Karmika Samakhya o SIKASA), Radical Students
Union (RSU ), Associazione contadini e operai (Rythu Coolie Sangham),
Radical Youth League (RYL) e la Federazione dei Lavoratori
Rivoluzionari (Viplava Karmika Samakhya o VIKASA). Chiediamo anche
che il divieto imposto dal governo centrale sul PCI (Maoista) e 30
altre organizzazioni nell'ambito della Legge di Prevenzione sulle
Attività Illecite (UAPA) venga immediatamente soppresso.
IL FDR è un'organizzazione democratica
popolare che lavora al livello di tutta l'India, sollevando problemi
ed esigenze delle masse. Noi consideriamo questo divieto come un
attacco diretto ai diritti democratici del popolo che si organizza e
protesta contro le politiche antipopolari del governo e delle classi
dominanti. Il FDR non si lascia intimidire dal presente divieto
autoritario. Ci impegniamo a stare risolutamente in mezzo al popolo e
ad unirci spalla a spalla con tutte le organizzazioni democratiche e
rivoluzionarie del paese e nel mondo per lottare contro questo
divieto antidemocratico e criminale contro la nostra organizzazione.
Noi dichiariamo che useremo tutti i mezzi di protesta democratica,
raduni, incontri e dharnas per fare pressione sul governo dell'AP
affinché ritiri il divieto. Esploreremo anche tutte le vie
giudiziarie per rimuovere il divieto e per sfidare la draconiana
Legge di Sicurezza Pubblica dell'AP del 1992.
Il FDR fa appello a tutti i democratici
e le organizzazioni democratiche nel paese e in tutto il mondo a far
sentire la propria voce contro il divieto autoritario, arbitrario e
antidemocratico imposto alla nostra organizzazione da parte del
governo dell'Andhra Pradesh, e combattere per il suo ritiro
immediato.
Rajkishore Segretario Generale
09717583539
Varavara Rao Presidente
09676541715
(*) Si tratta di un antico metodo
(trasferito alla politica) di pressione “fisica”, ripetuta e
costante per ottenere giustizia, come il pagamento di un debito,
stando seduti, digiunando, davanti alla porta della persona da cui si
chiede il risarcimento
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