Migliaia e migliaia di operai di fabbrica e lavoratori di diverse categorie
hanno partecipato a tante assemblee e si sono riversati nelle strade in
occasione dello sciopero generale del 2 settembre.
Come riportato dai comunicati, tra cui quello del Centro di Solidarietà
Operaia (Gurgaon-Bawal), centinaia di lavoratori della cintura industriale di
Gurgaon-Manesar-Dharuhera-Bawal - cintura industriale nei pressi della
capitale Delhi - hanno partecipato attivamente ad una assemblea generale di
lavoratori provenienti da quattro fabbriche della Maruti Suzuki, ovvero Maruti
Suzuki di Manesar, Maruti Suzuki Gurgaon, Suzuki Moto, Suzuki Powertrain hanno
partecipato alla manifestazione. Molti lavoratori provenienti dalla
Honda, Hero MotoCorp, Bajaj Motors, ASTI Elettronica, Baxter, Munjal Kiriu, Autofit, Bellsonica, Premium Moulding, Endurance e molte altre fabbriche hanno partecipato ad una dimostrazione di un’unica volontà per far riuscire lo sciopero... Si tratta per lo più fabbriche che hanno visto di recente importanti lotte operaie.
Honda, Hero MotoCorp, Bajaj Motors, ASTI Elettronica, Baxter, Munjal Kiriu, Autofit, Bellsonica, Premium Moulding, Endurance e molte altre fabbriche hanno partecipato ad una dimostrazione di un’unica volontà per far riuscire lo sciopero... Si tratta per lo più fabbriche che hanno visto di recente importanti lotte operaie.
L’iniziativa ha avuto inizio con un incontro di massa dei lavoratori presso
il Kamla Nehru Park, Gurgaon, dove è stata fortemente sottolineata la volontà
di lotta contro i contratti precari, il peggioramento delle condizioni
di lavoro, continui licenziamenti e tagli ai posti di lavoro mentre aumentano i
margini di profitto dei padroni, non si rivedono e non si applicano i salari
minimi e altre forme di sfruttamento crescente. Significativamente
sono stati presenti e attivi durante la manifestazione militante molti
lavoratori del settore non organizzato e dell'industria
dell'abbigliamento non sindacalizzati. I rappresentanti dei lavoratori
hanno presentato un memorandum di protesta al primo ministro Narendra Modi
attraverso la DC, Gurgaon, dove la manifestazione si è conclusa nel pomeriggio.
Come si vede le masse operaie protestano contro le leggi sul lavoro che il
governo Modi ha approvato e che nella sostanza rendono quasi impossibile
organizzarsi in sindacato. Sindacato di cui gli operai hanno bisogno per le
rivendicazioni più essenziali come il salario innanzi tutto, che è tra i più
bassi del mondo (un operaio specializzato ha un salario di circa 10.000
rupie - 130 euro circa al mese - e le richieste sono di portarlo almeno a
15.000). Come ha detto un operaio "Prendiamo solo rs 10000 sebbene
siamo lavoratori a tempo pieno ed esperti. Il sindacato è un sindacato
dell’azienda e non ci rappresenta veramente. Se passano le proposte in esame,
diventerà ancora più difficile la lotta per un salario dignitoso ". E un
altro lavoratore: “Il compagno Vijayakumar ha parlato del cosiddetto sviluppo
negli ultimi 68 anni dall'indipendenza dell'India che è stata buona solo per un
piccolo strato della società. Ha parlato dei cambiamenti nella legislazione del
lavoro, come l'aumento del limite del numero di lavoratori che possono essere
licenziati collettivamente portato a 300 e che è già stato attuato nel
Rajasthan.”
Tutti gli oratori hanno espresso la volontà di unirsi per
combattere il clima di costante repressione dello stato, che con l’impiego
della polizia prova pure ad ostacolare i volantinaggi, scatenata sulle
richieste legittime dei lavoratori della cintura industriale, come quelle
della Maruti Suzuki di Manesar o Sriram Pistons per finire alla Asti
Electronics. I rappresentanti di Jan Sangharsh Manch- Haryana, IMK (Inqlabi
Mazdoor Kendra), KNS (Krantikari Naujawan Sabha), PUDR (Popoli dell'Unione
Democratica per i diritti Delhi), AITUC, HMS, CITU e altri hanno partecipato in
solidarietà.
Lo sciopero si è esteso dal nord al sud del paese: “Da una parte all'altra
della città diChennai, migliaia di lavoratori provenienti da aziende del
settore pubblico, nonché industrie private e lavoratori precari hanno lasciato
oggi il lavoro oggi condannando lemodifiche proposte ai diritti e norme del
lavoro e chiedendo che il governo cambi il suo atteggiamento che è contro i
lavoratori. In un mare di bandiere rosse… hanno lottato contro le
riforme del lavoro filoaziendali del governo centrale guidato dal BJP.
Lavoratori autonomi, conducenti di auto, lavoratori edili e lavoratori
provenienti da MRF, Ashok Leyland, Hinduja e fabbriche Eveready in Nord Chennai
si sono uniti per fermare le riforme anti-sindacalizzazione e hanno
chiesto sicurezza sociale per tutti i lavoratori. Lavoratori provenienti da CITU, AITUC, LPF, MRF Employees Union, Hinduja
Employees Union, Ashok Leyland Workers Union, Eveready Workers Union, Manual
Loaders Workers Union, Unorganized Sector Workers Union, Barber Workers Union
hanno tutti partecipato allo sciopero. Il motivo dello sciopero è stato espresso nelle parole
del lavoratore MRF "Le leggi esistenti, e la loro stessa
applicazione, non sono sufficientemente efficaci per proteggere i lavoratori. I
sindacati e i lavoratori stanno lottando per garantire che queste leggi vengano
applicate nei luoghi di lavoro. In questo contesto, l'atteggiamento del governo
Modi è quello di considerare queste leggi non necessarie perché ostacolerebbero
l’aumento dei profitti dei capitalisti e il loro capitale. Come
precursore, il Rajasthan ha già adottato una serie di emendamenti e questi ora
saranno estesi a livello nazionale. Se questo passa, il lavoro a tempo
indeterminato diminuirà e saranno possibili solo lavori a contratto, lavori
precari per i lavoratori, e la sindacalizzazione sarà annullata. Sono questi i
temi per i quali siamo venuti a combattere oggi”.
Mettiamo fine al regime di sfruttamento-repressione in nome delle riforme
del diritto del lavoro!
Viva l'unità e la lotta dei lavoratori!
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