Sempre più intellettuali e studiosi in India e nel mondo scoprono la Guerra Popolare e la vogliono conoscere meglio e raccontare. Tanto che il regime fascista di Modi, considera tutti gli intellettuali pericolosi e ha scatenato una “caccia alle streghe” di vecchia memoria per zittire ogni opposizione alle atrocità messe in atto dal suo governo.
Questo che pubblichiamo è uno stralcio di un libro dal titolo “Nightmarch: A Journey into India's Naxal Heartlands”
(Un manifesto della campagna a difesa degli intellettuali accusati o arrestati da Modi come "minaccia per la nazione")
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India - All'interno di un campo maoista: la "città" nel mezzo di una foresta nello Jharkhand
Nel 2010, Alpa Shah, un professore di antropologia si unì a un plotone Naxalita (maoista) che partì per una marcia di sette notti attraverso 250 km attraverso il Bihar e lo Jharkhand. Un estratto dal suo viaggio.
Dopo un'ora e mezza di cammino, un giovane vestito con un'uniforme verde oliva, con un vecchio fucile a tracolla, apparve tra i cespugli. Dietro di lui c'erano cinque uomini vestiti in modo simile, a diversi metri di distanza. Il primo post di sentinella per la nostra destinazione, sospettavo.
'Lal salaam, lal salaam (saluto rosso, saluto rosso),' li salutammo uno dopo l'altro, mentre ci stringevano le mani e sollevavano i pugni a mezz'aria. L'ultimo soldato indossava una maglietta nera stampata recante la scritta: "Sono inaffidabile, inefficiente, imprevedibile, disorganizzato, indisciplinato, immaturo, ma sono divertente!" Un messaggio in netto contrasto con la linea disciplinata che i soldati avevano formato per salutarci, mi ha fatto sorridere.