Comunicato
15 settembre 2020
Cordoglio per la
scomparsa dell’amico democratico Swami Agnivesh!
Il Comitato Centrale del nostro Partito esprime le condoglianze ai
familiari e amici di Swami Agnivesh, deceduto l'11 settembre 2020, all'età di
80 anni. La scomparsa di Agnivesh è un grande perdita per il movimento per i
movimenti democratico, progressista e di liberazione nazionale, per una società
a favore del popolo. Agnivesh si è battuto per l'abolizione del lavoro servile.
Ha levato la sua voce contro la violazione dei diritti costituzionali. Tante
volte ha partecipato come ospite principale a riunioni e conferenze delle
organizzazioni di massa rivoluzionarie.
Quando. A metà 2009 è stata lanciata la Operazione Green Hunt, l'allora
ministro dell'Interno del governo centrale Chidambaram chiese a Swami Agnivesh
di organizzare colloqui con il nostro partito. Lui accettò di buon grado ed
entrò in contatto con il compagno Cherukuri Rajkumar, allora portavoce del
nostro partito. I contatti furono avviati ma poi il governo rivelò le sue vere
intenzioni. Nel luglio 2010 Rajkumar e il giornalista Hemachandra Pande furono
fatti pedinare e arrestare. Entrambi furono assassinati in un falso scontro
nella foresta di Adilabad. Agnivesh rimase molto scosso e indignato
dall'incidente. Dichiarò di "sentirsi in colpa" per aver iniziato i
colloqui e riteneva che Chidambaram lo avesse ingannato. Swami
Agnivesh, che voleva un autentico processo democratico per il bene del popolo,
divenne capro espiatorio per l'atteggiamento del governo centrale.
In qualche occasione Agnivesh ha visitato il Dandakaranya. Nel 2011 fu
attaccato insieme a un funzionario IAS dai Koya Commandos e dalle bande di
Salwa judum mentre erano in viaggio per incontrare la gente di Tadimetla.
Agnivesh accompagnava il funzionario per portare aiuti a 250 famiglie di tre
villaggi tribali nella regione di Tadimetla, Bastar meridionale, le cui case
erano state bruciate dalle forze armate governative. Le forze di polizia,
comandate dell'allora comandante Kalluri avevano accusato i guerriglieri di
aver bruciato le case. Sempre nel 2011 la milizia popolare insieme ai
guerriglieri catturarono 5 poliziotti per rappresaglia verso gli incessanti
attacchi nell’East Bastar. Agnivesh si è recato sul posto insieme a qualche
altro amico del popolo, trattò coi guerriglieri e li fece rilasciare.
Nel 2016 Agnivesh era a Pakul, in Jharkhand, su invito della popolazione
adivasi locale per assistere a una cerimonia. All’epoca i linciaggi erano
sempre più frequenti, nello stato e nel paese. Le squadracce zafferano,
contrarie alla presenza di un democratico, attaccarono Agnivesh in modo
spudorato.
Nel momento attuale, in cui le forze brahmaniche Hindutwa sono al potere,
la scomparsa di Swami Agnivesh è una grave perdita per la lotta al fascismo. Il
CC fa appello a tutti i democratici, ai progressisti e agli amici del popolo in
tutto il paese a fare proprio lo spirito di Agnivesh ed essere parte del
movimento antifascista in corso nel paese.
Abhay
portavoce Comitato Centrale - Partito Comunista dell'India (Maoista)
15 settembre 2020
Nessun commento:
Posta un commento