mercoledì 4 novembre 2020

Cordoglio per la scomparsa dell’amico democratico Swami Agnivesh!

 Comunicato

15 settembre 2020

Cordoglio per la scomparsa dell’amico democratico Swami Agnivesh!

Il Comitato Centrale del nostro Partito esprime le condoglianze ai familiari e amici di Swami Agnivesh, deceduto l'11 settembre 2020, all'età di 80 anni. La scomparsa di Agnivesh è un grande perdita per il movimento per i movimenti democratico, progressista e di liberazione nazionale, per una società a favore del popolo. Agnivesh si è battuto per l'abolizione del lavoro servile. Ha levato la sua voce contro la violazione dei diritti costituzionali. Tante volte ha partecipato come ospite principale a riunioni e conferenze delle organizzazioni di massa rivoluzionarie.

Quando. A metà 2009 è stata lanciata la Operazione Green Hunt, l'allora ministro dell'Interno del governo centrale Chidambaram chiese a Swami Agnivesh di organizzare colloqui con il nostro partito. Lui accettò di buon grado ed entrò in contatto con il compagno Cherukuri Rajkumar, allora portavoce del nostro partito. I contatti furono avviati ma poi il governo rivelò le sue vere intenzioni. Nel luglio 2010 Rajkumar e il giornalista Hemachandra Pande furono fatti pedinare e arrestare. Entrambi furono assassinati in un falso scontro nella foresta di Adilabad. Agnivesh rimase molto scosso e indignato dall'incidente. Dichiarò di "sentirsi in colpa" per aver iniziato i colloqui e riteneva che Chidambaram lo avesse ingannato. Swami Agnivesh, che voleva un autentico processo democratico per il bene del popolo, divenne capro espiatorio per l'atteggiamento del governo centrale.

In qualche occasione Agnivesh ha visitato il Dandakaranya. Nel 2011 fu attaccato insieme a un funzionario IAS dai Koya Commandos e dalle bande di Salwa judum mentre erano in viaggio per incontrare la gente di Tadimetla. Agnivesh accompagnava il funzionario per portare aiuti a 250 famiglie di tre villaggi tribali nella regione di Tadimetla, Bastar meridionale, le cui case erano state bruciate dalle forze armate governative. Le forze di polizia, comandate dell'allora comandante Kalluri avevano accusato i guerriglieri di aver bruciato le case. Sempre nel 2011 la milizia popolare insieme ai guerriglieri catturarono 5 poliziotti per rappresaglia verso gli incessanti attacchi nell’East Bastar. Agnivesh si è recato sul posto insieme a qualche altro amico del popolo, trattò coi guerriglieri e li fece rilasciare.

Nel 2016 Agnivesh era a Pakul, in Jharkhand, su invito della popolazione adivasi locale per assistere a una cerimonia. All’epoca i linciaggi erano sempre più frequenti, nello stato e nel paese. Le squadracce zafferano, contrarie alla presenza di un democratico, attaccarono Agnivesh in modo spudorato.

Nel momento attuale, in cui le forze brahmaniche Hindutwa sono al potere, la scomparsa di Swami Agnivesh è una grave perdita per la lotta al fascismo. Il CC fa appello a tutti i democratici, ai progressisti e agli amici del popolo in tutto il paese a fare proprio lo spirito di Agnivesh ed essere parte del movimento antifascista in corso nel paese.

Abhay

portavoce Comitato Centrale - Partito Comunista dell'India (Maoista)

15 settembre 2020

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