Per “reagire al calo di consensi nei confronti del Governo, in seguito alla seconda ondata di infezioni da covid-19” si legge nell’articoletto che vi ha dedicato il Sole24Ore di ieri.
Certo, questo è uno dei problemi che sta affrontando il genocida governo Modi, che con i suoi oltre 30 milioni di contagi e 400mila morti (e queste sono solo stime approssimative) è tra i “primi” al mondo per la gestione scellerata della pandemia, ma questo problema vanno aggiunti quelli della crisi economica dalla quale Modi sta tentando di uscire con nuove leggi, come quella sull’agricoltura che, volendo agevolare le multinazionali, ha scatenato una ribellione di massa mai vista dei contadini che assediano da oltre sette mesi la capitale, Nuova Delhi.
E poi c’è l’irrisolvibile problema per la borghesia burocratica indiana della guerra popolare in corso
diretta dal Partito Comunista dell’India (maoista) che tocca diversi Stati e ostacola concretamente i piani di espansione delle multinazionali (miniere di ogni tipo…) con la connessa distruzione delle foreste e la cacciata di intere popolazioni.
È per questo che il governo ricorre sempre più alla repressione (è di queste ore l’approvazione di una legge per il controllo dei social), alla persecuzione e incarcerazione di tutti coloro che si oppongono a queste politiche… Ma non sarà certo un rimpasto, anche se gigantesco, e un nuovo governo con altre facce (tra cui quella di un miliardario padrone dei media) che potrà fermare le proteste di un intero popolo.
INDIA
Maxi rimpasto per il premier Modi
Maxi rimpasto per il Governo guidato da Narendra Modi. Il premier indiano ha incaricato ieri 43 nuovi ministri e sottosegretari. Il Consiglio dei ministri è così salito a 78 persone, compreso il premier; i ministeri sono divenuti 30, nove più di prima, e i sottosegretari sono quasi raddoppiati: da 23 a 45. Tra le esclusioni più eclatanti, quella del ministro per la Salute e la Famiglia, Harsh Vardhan, sostituito da Mansukh Mandaviya: secondo le opposizioni, un’ammissione del fallimento del Governo nella gestione della seconda ondata della pandemia. Sostituiti anche Ravi Shankar Prasad, ministro alle Tecnologie informatiche, protagonista nelle scorse settimane di un braccio di ferro con le piattaforme social, sotto i riflettori per la durezza con cui ha imposto la nuova legge sulla privacy. Terzo ministro chiave estromesso, Prakash Javadekar, ex titolare all’Ambiente. Nomina all’Aviazione per Jyotiraditya Scindia, ex leader del partito del Congresso, il cui passaggio al Bjp, qualche mese fa, aveva suscitato clamore. Nel nuovo governo entra un magnate dei media, l’imprenditore Rajeev Chadrasekhan. Secondo gli analisti, Modi avrebbe deciso il rimpasto per reagire al calo di consensi nei confronti del Governo, in seguito alla seconda ondata di infezioni di covid-19.
Il Sole 24 Ore 9 lug. 21
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