domenica 28 novembre 2021
sabato 27 novembre 2021
24 novembre internazionalista - Milano incontro solidale con l'india
disponibile a richiesta lar egistrazione
24th november internationalist - Italy - Milan Social Center Via dei Transiti
24 novembre internazionalista - Bergamo importante assemblea con i lavoratori indiani
Nell’assemblea, aperta da bella ciao nella versione panjabi, operai e giovani per l’internazionalismo proletario, già protagonisti delle mobilitazioni a sostegno della grande lotta dei contadini, gli interventi hanno fatto il punto sulle condizioni attuali nel paese, salutando il ritiro delle tre leggi sull’agricoltura, come una prima vittoria della grande mobilitazione di massa, denunciando il governo fascista indu di Modi, al servizio dell’imperialismo che svende e devasta il paese, levando la terra agli Adivasi sradicando intere popolazioni per farne i nuovi schiavi, per lo sfruttamento delle enormi risorse del paese svendute agli imperialisti;
una politica che si regge sul fascismo, che usa fortemente la religione indu come controllo divisione e repressione dei diritti, delle libertà, delle rivendicazioni delle masse;
una politica repressiva che oggi ha messo al centro il piano militare Prahaar 3, nuova fase degli sforzi del governo per soffocare la guerra popolare che dalla rivolta di Naxalbari si è sviluppata nel paese, in particolare nella zona denominata ‘corridoio rosso’. sotto la direzione del Partito Comunista, oggi CPI Maoista.
Prahaar 3, un piano sanguinario contro la Guerra Popolare e la sua direzione politica dichiarati come il principale pericolo per la tenuta del governo e degli interessi imperialistici in India.
Un piano a cui sono state destinate enormi risorse finanziarie, mentre ancora pesantissimi nel paese sono gli effetti della pandemia aggravati dalla criminale gestione sanitaria voluta da Modi, per armare ulteriormente polizia esercito, bande paramilitari, con il compito, centrale per un anno, di battere le aree di sviluppo della guerra popolare per sradicare i ribelli maoisti, colpire la popolazione e i lavoratori mobilitati e impegnati nella costruzione del potere popolare.
Una politica repressiva che si muove, con forme specifiche, costantemente su di un doppio binario, interno ed esterno verso le grandi comunità che sono emigrate, presenti anche in Italia con numeri importanti anche al nord.
L’assemblea ha denunciato come questa politica repressiva venga attuata in proprio dagli spioni di Modi, come quelli che costantemente hanno seguito le mobilitazioni di quest’anno per i contadini, facendo una ‘lista nera’ degli attivisti, arrivando a delle minacce dirette rivolte allo Slai Cobas sc, o tramite la Digos, che in occasione del G20 e della venuta di Modi in Italia ha pianificato decine di perquisizioni nelle case degli oppositori a Modi proprio nei giorni precedenti il 30 ottobre.
Un lavoratore della zona, denunciato ‘per terrorismo’ ha portato il suo caso direttamente in assemblea.
L’assemblea, nella piena condanna del governo Modi e della sua politica antipopolare e repressiva, si è chiusa con l’impegno a raccogliere quanto uscito, continuare e rafforzare la lotta, a migliorare l’organizzazione per meglio unire e allargare la partecipazione di giovani e operai.
24 novembre Internazionalista - Palermo - assemblea delle lavoratrici e lavoratori e mozione/messaggio solidale con la guerra popolare in India
Le lavoratrici e i lavoratori aderenti allo Slai Cobas sc, in lotta da anni per l’affermazione dei propri diritti, riuniti in assemblea
si uniscono alle denunce delle politiche contro le masse popolari indiane, messe in atto dal governo Modi che vanno dall’economia messa al servizio delle multinazionali che arricchisce i padroni e impoverisce ogni giorno di più le masse popolari; alle diverse “operazioni” repressive che si trasformano di fatto in veri e propri massacri contro contadini, Adivasi, Dalit (gli intoccabili!), intellettuali, lavoratrici e lavoratori, donne e bambini;
solidarizzano con la vera opposizione che si sviluppa nel Paese, cioè con la lotta delle masse in corso in India in particolare la Guerra di popolo condotta dal Partito Comunista dell’India (maoista) che liberando zone del Paese dall’oppressione genocida crea le condizioni affinché le masse possano esercitare il potere attraverso i Comitati Popolari Rivoluzionari;
inviano saluti solidali alle masse indiane dimostrando al governo fascista e genocida di Modi che non sono sole nella loro lotta come non lo è il Partito Comunista dell’india e la guerra popolare che dirige.
Contro l'imperialismo italiano che arma l'India del fascista/genocida Modi
Contro l'imperialismo italiano che arma l'India del fascista/genocida Modi
startmag 23 Novembre 2021
Le prossime mosse di Leonardo (ex Finmeccanica) in India
L’embargo decretato dal governo Indiano nei confronti anche dell’Italia è stato tolto e ciò permetterebbe a Leonardo di siglare un ricchissimo contratto per fornire siluri ai sottomarini indiani di classe Scorpène.
Le figure chiave di questo accordo sono da un lato istituzionali e dall’altro invece informali ma assolutamente decisive. I personaggi chiave sul piano istituzionale sono stati naturalmente l’ambasciatore italiano in India Vincenzo de Luca e il ministro degli esteri indiano Harsh Vardhan Shringla.
Le figure invece non istituzionali ma che dietro le quinte hanno svolto — e non certo da oggi — un ruolo determinante sono da un lato il gruppo Gautam Adani e dall’altro Sudhir Choudhrie.
Se poi ci domandiamo le ragioni di questo embargo queste non possono che essere rintracciate nelle indagini del Central Bureau of Investigation nei confronti della ex Finmeccanica.
Contro l'imperialismo italiano che arma l'India del fascista/genocida Modi startmag 23 Novembre 2021 Le prossime mosse di Leonardo (ex Finmeccanica) in India L’embargo decretato dal governo Indiano nei confronti anche dell’Italia è stato tolto e ciò permetterebbe a Leonardo di siglare un ricchissimo contratto per fornire siluri ai sottomarini indiani di classe Scorpène. Le figure chiave di questo accordo sono da un lato istituzionali e dall’altro invece informali ma assolutamente decisive. I personaggi chiave sul piano istituzionale sono stati naturalmente l’ambasciatore italiano in India Vincenzo de Luca e il ministro degli esteri indiano Harsh Vardhan Shringla. Le figure invece non istituzionali ma che dietro le quinte hanno svolto — e non certo da oggi — un ruolo determinante sono da un lato il gruppo Gautam Adani e dall’altro Sudhir Choudhrie. Se poi ci domandiamo le ragioni di questo embargo queste non possono che essere rintracciate nelle indagini del Central Bureau of Investigation nei confronti della ex Finmeccanica. startmag 14 novembre Secondo fonti stampa indiane, Nuova Delhi ha revocato il ban sul gruppo della difesa e aerospazio guidato da Alessandro Profumo. Dal 2014 l’ex gruppo Finmeccanica era estromessa dal paese a causa del caso giudiziario che ha coinvolto la controllata di Leonardo, Agusta Westland. I vertici erano stati accusati di corruzione internazionale per presunte tangenti pagate proprio in India riguardo la fornitura di 12 elicotteri AW 101 VIP/VVIP al governo Indiano del valore complessivo di 560 milioni di dollari circa. A causa della vicenda, nel 2016 il governo indiano cancellò l’ordine da 300 milioni di dollari per i siluri Black Shark per la Marina indiana da Wass, ora di proprietà dell’ex Finmeccanica. La decisione segue l’incontro tra il premier indiano Narendra Modi con il presidente del Consiglio Mario Draghi, in occasione del G20 di Roma, confermano le fonti di The Hindu. La revoca del divieto porterebbe a un “rilancio” dei legami tra i due Paesi, sottolinea il quotidiano indiano. Una decisione, comunque, soggetta a determinate condizioni, tra cui l’impossibilità per la società di intentare una causa civile contro il governo indiano per operazioni precedenti. Se confermata, “Leonardo potrebbe vendere a Delhi siluri Black Shark, missili Mbda, cannoni navali, veicoli subacquei «unmanned»”, riporta Il Sole 24 Ore, riprendendo fonti indiane. LE CARATTERISTICHE DEL SILURO BLACK SHARK Black Shark è il siluro pesante di punta della produzione della divisione Elettronica di Leonardo. Sviluppato in accordo alle esigenze operative della Marina Militare Italiana, Black Shark è un’arma multi bersaglio estremamente avanzata sia dal punto di vista tecnologico che operativo. Progettato per essere utilizzato da diverse piattaforme di lancio e più nello specifico da sommergibili, unità di superficie e stazioni a terra. Concepito per contrastare le minacce tecnologicamente più moderne, siano esse bersagli di superficie o subacquei, è un siluro filoguidato tramite un cavo in fibra ottica attraverso il quale il mezzo lanciante rimane in comunicazione per trasmettere e ricevere i dati necessari per il buon esito della missione. Black Shark è lungo circa 6 metri, è molto silenzioso e può operare in modalità di autoguida nell’ultima fase della missione. Nella sua versione più innovativa, viene equipaggiato con una nuova batteria Litio – Polimeri. L’ORDINE CANCELLATO NEL 2016 La Marina indiana aveva già messo infatti gli occhi sui Black Shark. Tuttavia, a seguito del contenzioso legale per la vicenda Agusta Westland nel gennaio 2016 il il ministero della Difesa indiano aveva cancellato l’ordine per i 98 siluri prodotti da Wass. I CANNONI VULCANO Inoltre, la Difesa indiana potrà riprendere in considerazione i cannoni di Leonardo. Un’altra commessa italiana saltata “è la fornitura da 200 milioni di euro di tredici cannoni navali Vulcano da 127 mm” ricordava il Fatto quotidiano nel 2016. I cannoni, fabbricati dalla Oto Melara di La Spezia (del gruppo Leonardo) erano destinati alle fregate e ai cacciatorpediniere della marina indiana. L’ex Finmeccanica aveva vinto il bando nel dicembre 2014. I MISSILI MBDA Infine, con la revoca del bando di Leonardo, Nuova Delhi punterà di nuovo anche ai missili navali anti-aerei a corto raggio VL-Mica prodotti dal consorzio europeo Mbda (partecipato da Leonardo al 25%) per le corvette della Marina indiana.
From Tunisia for 24 november international day to support the People’s War –
A declaration and a new poster
يوم عالمي لمناصرة الحرب الشعبية في الهند في الهند حرب شعبية عمرها سنوات وقد حققت انتصارات متتالية وهي في طريقها إلى تحقيق النصر الكبير واليوم تحاول الرجعية الهندية مدعومة بالإمبرياليين القضاء عليها وهي تجرّب حملة إبادة ثانية ضدها بعد حملة الصيد الأخضر. وفي عديد البلدان ينظم هذا اليوم الشيوعيون الماويون والثوريون من أحزاب ومنظمات وشخصيات مختلفة حملة دعم ومناصرة للحرب الشعبية في الهند وهناك لجان دولية ومحلية للغرض. لقد رسمت الحرب الشعبية في الهند طريق الحرية لشعوب الهند وأيضا للبروليتاريا والشعوب والأمم المضطهَدة عبر العالم في وقت تعتقد فيه الامبريالية أنّها اغلقت نهائيا طريق الحروب الشعبية ودفنت الشيوعية الثورية إلى غير رجعة. وفي الوطن العربي يحتاج الثوريون إلى قراءة الحرب الشعبية في الهند بتمعن والتعلم من دروسها والنسج على منوالها لهزيمة الامبريالية والصهيونية والرجعية والتخلص من أوهام السلام مع الكيان الصهيوني والتنافس الانتخابي مع الرجعية والتعايش مع الامبريالية وهي الأوهام التي تروّج لها الإصلاحية والانتهازية التي أضرّت بحركة التحرر الوطني الديمقراطي العربية.عاشت الحرب الشعبية في الهند !يسقط نظام مودي الرجعي !لنتعلم من الحرب الشعبية في الهند !
Journée mondiale des partisans de la guerre populaire en IndeEn Inde, une guerre populaire de plusieurs années a remporté des victoires successives et est en route vers la grande victoire. Aujourd’hui, le rétrograde indien, soutenu par les impérialistes, tente de l’éradiquer en essayant une deuxième campagne de génocide contre elle après la campagne de pêche verte.Dans de nombreux pays, les communistes maoïstes et les révolutionnaires de partis, organisations et personnalités organisent une campagne de soutien et de soutien à la guerre populaire en Inde et il y a des comités internationaux et locaux à but.La guerre populaire en Inde a tracé la voie de la liberté pour les peuples de l’Inde et aussi pour la prolétaria, les peuples et les nations persécutées à travers le monde à un moment où l’impérialisme pense avoir définitivement fermé la route des guerres populaires et enterré irréversiblement le communisme révolutionnaire.Dans le monde arabe, les révolutionnaires ont besoin de lire attentivement la guerre populaire en Inde et de tirer des leçons de ses leçons et de tissage pour vaincre l’impérialisme, le sionisme et le rétrograde et l’élimination des illusions de paix avec l’entité sioniste et la compétition électorale avec rétrograde et Coexistence avec l’impérialisme, illusions promues par la réforme et l’opportunisme qui ont nui au mouvement de libération nationale démocratique arabe,.,Vive la guerre populaire en Inde,!,À bas le système rétrograde Modi,!,Apprenons de la guerre populaire en Inde!
24 novembre internazionalista - India Nilambur (Kerala) International Day of support to People’s War in India
(Kerala) – for the International Day of support to People’s War in India
Stop fake encounters… Stop Operation Prahar 3 – 24 november: Comrade Kuppu Devaraj, Comrade Ajith, Comrade Kishanji, Remember the martyrs.
Campaign the pictures showing in Nilambur town
Pubblic Meeting today at Nilambur Chandahhunnu bus station at 17:00
Introduction from Comrade Gajendri (comrade of life of Kuppu Devaraj)
Speech from Comrade M N Ravunni
Nella giornata internazionale di azione contro il regime fascista e genocida di Modi, la solidarietà del Partito Comunista delle Filippine-Nuovo Esercito Popolare (CPP-NPA)
La rivoluzione filippina si schiera con il popolo indiano contro la brutale operazione Prahaar
Traduzione non ufficiale da prwcinfo
Il Partito Comunista delle Filippine (CPP) e il New People’s Army (NPA) estendono la loro solidarietà con la Giornata internazionale di azione contro la campagna militare di Prahaar del regime fascista di Narendra Modi. Il popolo filippino è tutt’uno con le grandi masse di oppressi e sfruttati in India e le loro forze rivoluzionarie guidate dal Partito Comunista dell’India (maoista) nel resistere alla brutale campagna di repressione fascista.
Il CPI-maoista ei suoi gruppi di sostegno hanno giustamente scelto il 24 novembre come giorno di azione che coincide con il decimo anno del martirio del compagno Kisanji, membro del suo ufficio politico.
L’operazione Prahaar è l’ultima della serie di crudeli campagne di controinsurrezione del governo indiano in passato, come il Salwa Judum (2004-2009), l’operazione Green Hunt (2009-2017) e il SAMADHAN (2017). Tutti questi
mirano invano a porre fine al movimento rivoluzionario guidato dal PCI (maoista). Queste campagne, tuttavia, hanno preso di mira principalmente attivisti, progressisti e organizzazioni della società civile nel disperato obiettivo di instillare il terrore nelle masse indiane. Il popolo indiano, specialmente le masse dei contadini e degli adivasi, è sottoposto a forme sempre brutali di repressione militare e poliziesca.Le classi reazionarie indiane sono minacciate e terrorizzate dall’ascesa della resistenza rivoluzionaria popolare guidata dal PCI (maoista) nel corso dei decenni. Negli ultimi anni, ha fomentato l’“antiterrorismo” e il fanatismo etnico e religioso per intensificare gli attacchi fascisti contro le classi e le minoranze oppresse e sfruttate. Innumerevoli rivoluzionari e attivisti sono stati assassinati, perseguitati e arrestati illegalmente.
Nonostante l’intensificarsi degli attacchi di stato, le classi oppresse e sfruttate dell’India continuano a perseverare ea sfidare il terrorismo di stato. Nell’ultimo anno, centinaia di milioni di contadini e agricoltori hanno partecipato a gigantesche azioni di protesta contro le politiche neoliberiste del regime di Modi. L’annuncio di Modi che abrogherà le tre leggi sull’agricoltura anticontadina varate nel settembre 2020 è una grande vittoria e una respinta contro il regime fascista di Modi.
La cattiveria degli attacchi dello stato reazionario in India è simile alla repressione brutale e crudele dell’iniziativa terroristica statale condotta dallo stato reazionario fascista nelle Filippine sotto il regime di Rodrigo Duterte. Sia Modi che Duterte hanno dichiarato di porre fine alla resistenza armata popolare entro il 2022 per compiacere le grandi corporazioni imperialiste che cercano di intensificare lo sfruttamento delle persone e saccheggiare le vaste risorse di entrambi i paesi. Come il popolo indiano, le classi ei settori oppressi e sfruttati nelle Filippine aspirano alla liberazione nazionale e sociale.
Il popolo filippino trae ispirazione dalle lotte del popolo indiano mentre affronta il simile assalto fascista organizzato dall’amministrazione Duterte. Nelle Filippine, le forze armate reazionarie hanno condotto una brutale campagna di repressione sia nelle città che nelle campagne. Come in India, il governo degli Stati Uniti sta fornendo ai reazionari materiale militare per condurre una diabolica campagna di bombardamenti aerei, mitragliamenti e bombardamenti di artiglieria in violazione delle regole di guerra universalmente accettate e del diritto umanitario.
Siamo certi che il popolo indiano e le sue forze rivoluzionarie saranno in grado di difendere i propri diritti e interessi e vanificare la brutale Operazione Prahaar del regime fascista Modi. Il PCI (maoista) si è costantemente dimostrato capace e determinato a guidare il popolo indiano nella sua lotta per la nuova democrazia e il socialismo.
I compagni turchi partecipano alla giornata internazionale d'azione di sostegno alla guerra popolare in India
.. contro l'"Operazione militare Prahar" condotta dal governo fascista Modi!
...Il fascista Modi, che di recente è stato un burattino di società corporative internazionali, ha stretto un Memorandum d'intesa con le società imperialiste. Modi si è classificato al primo posto nel mondo per aver venduto il paese e applicato il dominio fascista in India. Per questo motivo le agenzie di rating internazionali proclamano Modi come il leader popolare numero uno al mondo.
Il 26 settembre 2021, i primi ministri e gli alti funzionari di 10 stati, guidati dal ministro dell'Interno centrale Amit Shaw, hanno annunciato il piano controrivoluzionario per il movimento maoista e lo hanno descritto come un piano di sviluppo in cui si intensificheranno le campagne repressive nel regione dell'India. Di recente hanno detto che il 3 novembre le forze sono pronte e 24 campi di polizia arriveranno in Odisha e Chattisgarh. Il nostro partito condanna questo attacco controrivoluzionario e allo stesso tempo invita la popolazione del paese a prepararsi per la soluzione dei problemi di vita e di morte della gente.
Inoltre, i contadini, con una forte determinazione e spirito combattivo, hanno lottato contro le leggi
antiagricole per l'anno passato. Dall'altra parte le forze adivasi del Bengala occidentale, Jharkhand, Odisha, Chattisgarh, Andhra Pradesh, Telangana e Maharashtra stanno combattendo per l'acqua e le foreste. Il governo sta istituendo e dispiegando campi di polizia per reprimere il movimento adivasi a Dandakaranya, Jharkhand, AOB e Odisha. Il movimento contro i campi di polizia nella città di Silinger, distretto di Sukma, Chattisgarh, va avanti da 6 mesi nonostante la dura repressione. Lo scopo della campagna Prahar-3 è sradicare qualsiasi movimento di massa. Le forze di governo dell'Hindutva dipingono il movimento rivoluzionario guidato dal PCI (maoista) come una minaccia alla sicurezza interna. In effetti, il gruppo dirigente fascista di Modi e Amit Shaw è la vera minaccia e la più pericolosa per la vita e le proprietà della gente di questo paese. Il gruppo dirigente si prepara a sradicare il movimento rivoluzionario senza risolvere i problemi di vita e di morte di questo paese. Condanniamo fermamente il programma infido del governo e chiediamo il successo della Giornata internazionale di azione, 24 novembre. Prahar e altre campagne repressive non fermeranno i movimenti rivoluzionari. Chiediamo alle masse di intensificare la rivolta di massa per la vittoria della nuova rivoluzione democratica indiana. Combattiamo fino alla fine e otteniamo la vittoria finale.- Uniamoci alle manifestazioni e alle manifestazioni nei villaggi contro il prahar il 24 novembre!
- Tenere incontri pubblici nei centri pubblici e opporsi alla campagna del prahar!
- Fai una campagna di propaganda su larga scala e rivela il vero volto delle forze Hindutva e il piano prahar!
- smascherare Modi-Amitshaw-Bhagavath e i loro piani repressivi sostieni le organizzazioni internazionali come ICSPWI!
venerdì 26 novembre 2021
giovedì 25 novembre 2021
Internazionalismo, quello vero! - 24 novembre in tutto il mondo Giornata internazionale d'azione a sostegno della Guerra Popolare in India
Comitato Internazionale di Sostegno - per l'Italia csgpindia@gmail.com
in occasione dell'anniversario dell'uccisione del compagno Kinsenji - uno dei grandi leader del Partito Comunista dell'India (Maoista)
24 november Internationalist - in all the world - Worldwide protests on Kishan ji's immortality day (November 24) Long Live Kishanjee! Long live PCI(Maoist)!Long Live People's War!Long live ICSPWI! Death to Modi and Imperialism!!
‘Make success the International Action Day’ on November 24th in opposing the ‘prahar military campaign’ operating by the fascist Modi government!
migliaia al funerale del dirigente maoista ucciso
C’è la prova che Kishenji è stati assassinato in quello che viene chiamato un “falso scontro”. Così è chiamata la circostanza in cui la polizia o i paramilitari catturano qualcuno, lo uccidono mentre è in custodia e poi fabbricano false prove per far sembrare che l'assassinio si è verificato in combattimento. Ma non è altro che un vile, spietato assassinio a sangue freddo. Le forze dello Stato indiano hanno spesso fatto ricorso a questa pratica per coprire la spietata persecuzione di maoisti e adivasi (popolazioni tribali).
Centinaia rendono l’ultimo ultimo saluto al compagno Kishenji.
Simpatizzanti maoisti, scrittori rivoluzionari, cantanti, rappresentanti di varie organizzazioni popolari, attivisti delle libertà civili e tante altre centinaia di persone domenica hanno reso l’estremo saluto al leader maoista assassinato Kishenji, nella sua città natale, Peddapalli in Andhra Pradesh. Un gran numero di persone si sono presentate alla casa di Kishenji per rendergli omaggio e unirsi al dolo dei familiari. Con le mani giunte, i dolenti sono stati salutati mentre passavano con la bara coperta di fiori in mezzo a un’enorme presenza di forze di polizia.
I simpatizzanti maoisti dicono che è stato il loro ultimo “saluto rosso” al compagno che 35 anni fa aveva lasciato la sua casa per aderire al movimento e combattere per la causa degli oppressi.
La sepoltura del compagno dell’Ufficio Politico del Partito Comunista dell'India (Maoista) avverrà dopo le 13
Con alla testa il cantastorie rivoluzionario Gaddar, decine di artisti hanno reso omaggio intonando canti rivoluzionari, al leader assassinato.
Sabato notte la salma di Kishenji era stata trasferita dalla polizia da una città nel distretto di Karimnagar, a 200 km da qui, con eccezionali misure sicurezza.
La madre di Kishenji, Madhuramma, era inconsolabile nel vedere il corpo del figlio, che non aveva più incontrata dopo il suo passaggio alla clandestinità, più di trent’anni fa.
Mallojula Koteswara Rao, alias Kishenji, era il numero tre del Partito Comunista dell'India (Maoista), è stato assassinato giovedì dalle forze di sicurezza a Burishole, nel Bengala Occidentale, a 10 km dal confine col Jharkhand.
A rendere l'ultimo saluto a Kishenji non sono mancati gli ex compagni del movimento, i compagni di scuola e università.
La polizia ha preso possesso del corpo nella notte di sabato, non appena il cadavere è arrivato al Rajiv Gandhi International Airport di Shamshabad, a circa 25 km da Hyderabad.
La polizia temeva i tentativi dei simpatizzanti maoisti di riprendersi il corpo in città e lo ha tenuto in una bara blindata impedendo alla gente che lo vedeva passare di rendergli l'ultimo saluto.
Il nipote di Kishenji, Deepa Rao e il simpatizzante maoista Varvara Rao, che hanno accompagnato il corpo da Kolkata, hanno protestato con forza contro l'atteggiamento della polizia.
“Non solo lo hanno ucciso a sangue freddo, ci negano perfino il diritto di rendergli omaggio ed eseguire le esequie nel modo in cui abbiamo deciso”, ha detto Rao.
Il comunicato ufficiale del Partito comunista dell'India maoista per la morte del compagno Kishenji
24 novembre 2011 resterà una data nefasta negli annali della storia del movimento rivoluzionario indiani. La cricca fascista al potere, Sonia-Manmohan-Pranab-Chidambaram-Jairam Ramesh, che aveva rumorosamente strillato che PCI (Maoista) è “la più grande minaccia alla sicurezza interna”, in collusione col primo ministro del West Bengala Mamata Banerjee, hanno ucciso il compagno Mallojula Koteswara Rao dopo averlo catturato vivo con una cospirazione ben pianificata. La stessa cricca che il 1° luglio 2010 aveva ucciso il compagno Azad, portavoce del nostro partito, ha gettato ancora una volta la sua rete per spegnere la sua sete di sangue. Mamata Banerjee, che prima di arrivare al potere aveva versato lacrime di coccodrillo per l'omicidio del compagno Azad, dopo aver assunto la carica, mentre da una parte recitava la commedia del dialogo, dall’altra ha ucciso un altro dei più in alti dirigenti, il compagno Koteswara Rao, mostrando così apertamente la sua faccia antipopolare a fascista. I servizi segreti centrali e gli assassini servizi di intelligence di West Bengala e Andhra Pradesh, in un'operazione congiunta lo hanno inseguito e teso una trappola ben pianificata e poi vigliaccamente ucciso e ora vanno diffondendo la storia dello scontro. Il segretario centrale degli interni, R.K. Singh, mentre ammetteva che non sapevano per certo che fosse morto in uno scontro, allo stesso tempo ha proclamato che questo è un duro colpo per movimento maoista. Ha reso così palese la cospirazione che sta dietro questo omicidio. Il popolo oppresso manderà sicuramente alla tomba le classi dominanti sfruttatrici e loro padroni imperialisti, che sognano ad occhi aperti di poter annientare il partito maoista assassinando i dirigenti del movimento rivoluzionario.
Il Compagno Koteswara Rao, molto popolare nel partito e tra il popolo anche come Prahlad, Ramji, Kishenji e Bimal, era uno dei leader importanti del movimento rivoluzionario indiano. Il guerriero instancabile che non ha mai deposto il fucile mentre combatteva per la liberazione delle masse oppresse negli ultimi 37 anni, da quando mise la sua vita al servizio della sua ideologia. Era nato nel 1954 nella città di Peddapally, distretto di Karimnagar, nord Telangana, Andhra Pradesh. Allevato dal padre Venkataiah, già anziano, che era un combattente per la libertà, e dalla madre Madhuramma, anche lei progressiste, fin dall'infanzia Koteswara Rao assorbì amore per il suo paese e le masse oppresse. Nel 1969, mentre frequentava la scuola superiore nella città di Peddapally, partecipò allo storico movimento per la separazione del Telangana. Durante gli studi universitari al SRR college di Karimnagar, si unì al movimento rivoluzionario ispirato dai gloriosi movimenti di Naxalbari e Srikakulam. Nel 1974 iniziò a lavorare come membro attivo del partito. Durante il periodo buoi dell’emergenza, trascorse qualche tempo in prigione. Dopo la fine dell’emergenza, iniziò a lavorare come organizzatore del partito nel suo distretto natale di Karimnagar. Rispose all’appello della campagna di partito “andare ai villaggi” e viaggiando nei villaggi sviluppò i suoi legami con i contadini. Fu tra quelli che giocarono un ruolo di primo piano nella ripresa nel 1978 del movimento contadino popolare nota come “Jagityal Jaitrayatra” (Marcia di Vittoria di Jagityal). Nel corso di ciò, fu eletto membro del comitato distrettuale del comitato congiunto del Adilabad-Karimnagar del CPI (ML). Nel 1979, quando il comitato fu diviso in due comitati distrettuali, diventò segretario del comitato distrettuale del Karimnagar. Partecipò alla 12° Conferenza statale del partito in Andhra Pradesh, dove fu eletto al comitato dell’AP e assunse la responsabilità di segretario.
Fino al 1985, come membro della direzione del comitato statale dell’AP, ha svolto un ruolo cruciale nella diffusione del movimento in tutto lo stato e per lo sviluppo del movimento del Nord Telangana, che stava avanzando in prospettiva di zona di guerriglia. Ebbe un ruolo di primo piano nell’espansione del movimento al Dandakaranya (DK) e nel suo sviluppo. Nel 1986 fu trasferito in Dandakaranya e assunse la responsabilità di membro del Comitato della foresta. Guido le squadre guerrigliere e i villaggi nelle aree di Gadchiroli e Bastar del DK. Nel 1993 fu cooptato quale membro nel Comitato Organizzatore Centrale (COC).
Dal 1994 ha lavorato principalmente per diffondere e sviluppare il movimento rivoluzionario nelle parti orientale e settentrionale dell'India, tra cui Bengala Occidentale. In particolare fu straordinario il ruolo che ebbe nel riunire le forze rivoluzionarie del West Bengala, che si erano disperse dopo la sconfitta del movimento Naxalbari e nel rilancio del movimento rivoluzionario. Si fuse profondamente con le masse oppresse del Bengala e le varie sezioni del campo rivoluzionario, con determinazione imparò la lingua Bangla e lasciò un segno indelebile nei cuori del popolo. Lavorò senza soste per realizzare l'unità dei diversi gruppi rivoluzionari e rafforzare del partito.
Nella Conferenza Speciale di tutta l’India dell’allora PCI (ML) (People’s War) tenutasi nel 1995 Il compagno Koteswara Rao fu eletto membro del Comitato Centrale (CC). Nel 1998 si adoperò per ristabilire l'unità tra People’s War e Party Unity. Nel Congresso dell’allora PCI (ML) (PW) del 2001 fu rieletto nel CC e nell’Ufficio Politico. Assunse la responsabilità di segretario del Nord Regional Bureau (NBR), dirigendo i movimenti rivoluzionari negli stati di Bihar, Jharkhand, Bengala Occidentale, Delhi, Haryana e Punjab. Nello stesso periodo svolse un ruolo chiave nei colloqui per l’unità tra gli allora PW e MCCI. Dopo la fusione dei due partiti nel 2004, restò membro del CC e Politburo unificati e lavorando come membro dell’Eastern Regional Bureau (ERB). Concentro il suo lavoro principalmente sul movimento dello stato del Bengala Occidentale, e continuò a essere il portavoce dell’ERB.
Il compagno Koteswara Rao ha avuto un ruolo di primo piano nella gestione delle riviste del partito e nel campo della formazione politica all'interno del partito. Ha partecipato alla realizzazione delle testate Kranti, Errajenda, Jung, Prabhat, Vanguard e altre riviste di partito. Speciale il suo ruolo nel promuovere le varie riviste rivoluzionarie del Bengala Occidentale. Scrisse molti degli articoli teorici e politici di queste riviste. Era membro della sottocomitato per la formazione politica e svolse un ruolo di primo nell’insegnare il marxismo-leninismo-maoismo nelle file del partito. Lungo tutta la storia del partito ha giocato un ruolo memorabile per la crescita del movimento rivoluzionario, la ricchezza dei documenti di partito e lo sviluppo del movimento. Partecipò al Congresso al 9° Congresso Unitario del partito del gennaio 2007, dove fu ancora eletto membro del CC, e assunse ancora preso le responsabilità di membro del Politburo e del’ERB.
Di primo piano fu l’orientamento politico dato dal compagno Koteswara Rao ai e movimenti popolari in Singur e Nandigram, esplosi dal 2007 contro le politiche antipopolari e filo-multinazionali del governo social-fascista del PC marxista del Bengala Occidentale e in particolare alla gloriosa sollevazione e ribellione popolare in Lalgarh contro le atrocità della polizia. Dirigeva il comitato statale le file di tutto il Partito del Bengala Occidentale per guidare questi movimenti e al tempo stesso conduceva anche con intraprendenza la propaganda attraverso i media. Nel 2009, mentre la cricca Chidambaram cercava di confondere le classi medie parlando di negoziati e cessate il fuoco, svolse un lavoro importante per smascherarla. Enorme la mole di lavoro che fece per affermare l'importanza della guerra popolare e portare la politica rivoluzionaria tra le grandi masse. Il cammino di questo grande rivoluzionario, proseguito per quasi quattro decenni si è concluso bruscamente il 24 novembre 2011.
Amato popolo, democratici!
Condannate questo brutale assassinio. È il complotto delle classi dominanti per cancellare la direzione rivoluzionaria e privare il popolo di una guida corretta e della direzione proletaria. È un fatto noto che il movimento maoista è il principale ostacolo per i grandi razziatori e compradores che accumulano milioni nelle banche svizzere svendendo come noccioline per il Jal, la Giugla e e lo Zameen del paese agli squali imperialisti. La brutale offensiva lanciata su più fronti a livello nazionale negli ultimi due anni, chiamata “Operazione Green Hunt”, ha esattamente questo scopo. Questo assassinio a sangue freddo ne è parte. È dovere dei patrioti e di chiunque ami la libertà in questo paese proteggere il movimento rivoluzionario e la sua direzione come la pupilla dei propri occhi. Il che equivale a proteggere il futuro del paese e delle prossime generazioni.
Anche a 57 anni, compagno Koteswara Rao conduceva la dura vita del guerrigliero, come da giovane e riempiva di grande entusiasmo i quadri e le masse ovunque andasse. La sua vita dovrebbe servire in particolare da esempio e ispirazione per le giovani generazioni. Studiava e lavorava per ore, senza riposarsi e viaggiava a grandi distanze. Dormiva pochissimo, conduceva una vita semplice ed era un gran lavoratore. Aveva facilità a rapportarsi con persone di ogni età e provenienti da vari strati sociali, riempiendoli di entusiasmo rivoluzionario. Senza dubbio, il martirio del compagno Koteswara Rao è una grande perdita per il movimento rivoluzionario indiano. Ma il popolo del nostro paese è ancora più grande. Sono il popolo e i movimenti popolari che generano rivoluzionari coraggiosi e appassionati come Koteswara Rao. Gli operai,i contadini e i rivoluzionari che, dal Jagityal alla Giungla Mahal, si sono imbevuti dello lo spirito rivoluzionario di Koteswara Rao e si sono armati dell’energia rivoluzionaria che ha diffuso in tutto il paese porteranno sicuramente Rivoluzione di Nuova Democrazia indiana sulla via della vittoria. Spazzeranno via gli imperialisti e i loro lacchè, i latifondisti e la borghesia compra dora e burocratica e i loro rappresentanti, come Sonia, Manmohan, Chidambaram e Mamata Banerjee.
Il nostro CC fa appello al popolo di questo paese a tenere una settimana di protesta dal 29 novembre al 5 dicembre e a osservare 48 ore di “Bharat Bandh” il 4 e 5 dicembre, per protestare contro il brutale assassinio del compagno Koteswara Rao. Facciamo appello a tenere varie iniziative, come riunioni, comizi, dharnas, indossare coccarde nere, blocchi stradali ecc in protesta contro questo assassinio. Chiediamo che i treni, strade, esercizi commerciali e istituzioni educative restino chiuse e che ogni tipo di scambio commerciale sia bloccato come parte del "Bharat Bandh" il 4-5 dicembre. Sono però esclusi dal Bandh i servizi sanitari.
Abhay, portavoce, PCI(Maoista).