sabato 12 marzo 2022

Settimana Antimperialista - Appello dall’India del Partito Comunista dell’India (Maoista)

 


PARTITO COMUNISTA DELL’INDIA (MAOISTA)

Comitato Centrale

10 marzo 2022

Dal 23 al 29 marzo celebriamo una settimana antimperialista

nello spirito dell’Internazionalismo Proletario!

Dal 23 al 29 marzo prossimi celebreremo delle giornate antimperialiste, nel 90° anniversario del martirio dei compagni Bhagat Singh, Sukhdev e Rajguru, impiccati dagli inglesi, in un quadro di lotte antimperialiste in tutto il mondo. Il loro martirio è simbolo della coscienza antimperialista. L'imperialismo russo ha lanciato una guerra di aggressione contro l'Ucraina, risultato della contesa inter-imperialista tra USA-UE e Russia nelle repubbliche ex-sovietiche. Il popolo ucraino sta resistendo duramente con spirito antimperialista a questa aggressione. Ricorre anche il 53o anniversario della formazione del New People’s Army del Partito Comunista delle Filippine. In questa occasione il nostro CC rivolge il suo saluto rivoluzionario al Partito e al suo NPA, a tutti i popoli e le nazionalità oppresse del mondo che combattono contro l'imperialismo e augurano la vittoria alle loro lotte. Rendiamo umile omaggio a tutti i martiri di queste lotte. Chiamiamo i partiti maoisti, le organizzazioni popolari e i diversi movimenti rivoluzionari, democratici, di liberazione nazionale a tenere iniziative con moltiplicato spirito di lotta contro l'imperialismo.

Dopo la fine del colonialismo britannico e la falsa indipendenza dell'India nel 1947, così come negli altri paesi arretrati, l'imperialismo al nostro paese ha imposto lo sfruttamento neo-coloniale. Dal 1991, le riforme di globalizzazione-privatizzazione-liberalizzazione hanno ulteriormente agevolato la penetrazione imperialista.

Dal 2008 la crisi economica e finanziaria imperialista scuote il mondo intero. Per superare la crisi, l'imperialismo ne scarica il peso sui paesi arretrati e sulla classe operaia e media dei paesi capitalisti. L'imperialismo ha deciso schierare forze paramilitari per istigare il falso nazionalismo, allo scopo reprimere le crescenti lotte contro lo sfruttamento imperialista e il BJP, fascista brahmanico Hindutva.

Le politiche di sfruttamento imperialiste sono state attuate in modo ancora più aggressivo da quando il BJP è al governo. Con esse, le forze borghesi compradore burocratiche e i grandi proprietari terrieri del nostro paese, semi-coloniale e semi-feudale, hanno completamente svenduto l'economia del nostro paese agli imperialisti. Hanno imposto la demonetizzazione, la GST (tassa su merci e servizi), le leggi agrarie, protocolli d'intesa per il saccheggio delle risorse naturali, leggi contro i lavoratori, la soppressione degli articoli 370 e 35A in Kashmir, il CAA e altre leggi draconiane, la repressione del movimento rivoluzionario con l'offensiva SAMADHAN-Prahar, e hanno avviato la creazione di uno "stato indù" che divide il paese su base religiosa.

Il capitale imperialista è entrato nel nostro paese sotto forma di investimenti di portafoglio e sta depredando l'intero capitale del nostro paese. È entrato nel settore delle infrastrutture, in nome delle “smart cities”, ha appaltato amministrazioni locali e aziende, in nome del Sagarmala si è appropriato dei porti, ha investito nella costruzione di strade e in progetti di energia e ferrovie in tutto il Paese. D'altra parte, il governo sta privatizzando le assicurazioni, le banche e le ferrovie, mentre, grazie alle tre leggi agrarie, gli imperialisti e la borghesia burocratica e compradora stanno mettendo le mani sulle terre e vengono messe a punto ancora altre politiche traditrici del popolo.

"Make in India", Start Up e simili, di cui il BJP si fa vanto non sostengono l'economia del paese su una base solida. La "crescita orientata all'esportazione" ne fa un anello della catena imperialista quale fornitore di parti per le multinazionali imperialiste o come piattaforma si assemblaggio di parti prodotte altrove. Con questo tipo di produzione, il paese è sotto stretto controllo degli imperialisti.

La devastazione della natura da parte degli imperialisti sta creando pandemie come il COVID 19, parte della loro politica di guerra. Durante la pandemia le economie sono state totalmente ristrutturate. Cosi i settori non organizzati, i contadini e la classe media, si trovano in gravi difficoltà. Il popolo, nel nostro paese come nel mondo, spende centinaia di migliaia di rupie curarsi. Fondi pubblici sono trasferiti ai capitalisti burocratici e compradori e agli imperialisti per l'acquisto di vaccini e altri farmaci.

Lenin diceva che imperialismo significa guerra. Gli imperialisti cercano di superare la crisi con la guerra. Così l'imperialismo provoca guerre nella sua contesa economica, politica e geografica. La contesa si è intensificata tra USA/UE (NATO) e Russia/Cina. La Russia ha scatenato una guerra di aggressione contro l'Ucraina. Le classi dominanti del nostro paese dipendono militarmente dagli imperialisti, perciò non condannano l'aggressione della Russia all'Ucraina né il ruolo della NATO a guida USA. Ma sono al servizio degli USA nel QUAD, che in un futuro molto prossimo potrebbe portare la guerra nel nostro paese e nell'area indo-pacifica.

Mentre capitalisti burocratici compradori come Ambani e Advani, che lavorano per gli imperialisti, coniano moneta, il 70 per cento del popolo è in assoluta povertà. In tutto il paese il popolo sta lottando contro le politiche di sfruttamento.

Gli agricoltori sono sempre più trasformati in lavoratori migranti e braccianti a giornata. Dopo un anno la lotta dei contadini contro le tre leggi agrarie proposte dal governo centrale ha ottenuto una vittoria clamorosa. I lavoratori sono in lotta contro i quattro nuovi codici del lavoro presentati in sostituzione delle 44 leggi esistenti. I nuovi codici sono in ogni modo contro i lavoratori. Leggi che mettono sotto ancora più sotto pressione i lavoratori sul posto lavoro, che tolgono alle lavoratrici benefici come l'esenzione dal servizio notturno e così via. I dipendenti di vari settori, da quello bancario all'industria e al settore pubblico stanno facendo insieme scioperi generali contro le privatizzazioni. Studenti, insegnanti e professionisti di ogni tipo, piccoli commercianti, la borghesia nazionale proprietaria di piccole e medie imprese (PMI) sono attaccati dalle politiche delle classi dominanti indiane a favore della rapina imperialista. Le PMI, che danno sostentamento a quasi il 30% della popolazione del paese e rappresentano il 30% del PIL sono irreversibilmente spinte verso la rovina. Le lotte popolari per la soluzione dei problemi della vita quotidiana, come il carovita, lo spopolamento e deportazioni causate dai progetti delle Multinazionali e dei grandi capitalisti nazionali, le lotte contro i nuovi campi di polizia e contro lo Stato sono anch’esse parte della lotta di classe antimperialista. La demonetizzazione, la GST, le atrocità contro il popolo, i dalit e le popolazioni tribali, le donne, le minoranze religiose e altri settori vulnerabili stanno spingendo alla lotta tutti questi settori.

A fronte di questa realtà della popolazione del paese, il governo ha intrapreso le "celebrazioni" dei 75 anni della "indipendenza", chiamandola "Azadi ka amrut mahotsav". Questo programma non è altro che un tentativo di distogliere il popolo dai problemi reali. Il programma della "nuova India" non è altro che l'agenda del fascismo brahmanico Hindutva. Ma la situazione richiede un vero cambio di sistema. Un cambio radicale, che metta il potere dello Stato nelle mani dell'alleanza delle quattro classi, guidate dal proletariato. La guerra popolare di lunga durata in corso in India mostra chiaramente la strada per prendere il potere statale. Tutte le classi oppresse, di ogni parte del paese devono cogliere l'occasione per distruggere il sistema di sfruttamento degli imperialisti, della borghesia burocratica compradora e dei grandi proprietari terrieri e prendere il potere statale.

  • Il CC del CPI (Maoista) fa appello a tutti i partiti maoisti, le classi, i settori e le nazionalità oppresse del Paese e del mondo, gli studenti, le donne, i giovani, le minoranze religiose, insegnanti, medici, avvocati, professionisti di ogni genere, la borghesia nazionale a celebrare grandiosamente la settimana antimperialista; a levare la loro voce contro l'invasione russa in Ucraina, a denunciare le manovre USA ed esigere la fine della NATO, a estendere la solidarietà ai movimenti popolari antimperialisti e contro la guerra in tutto il mondo; a sostenere i movimenti rivoluzionari del mondo, le guerre popolari e i movimenti di liberazione nazionale in Kashmir e negli stati nordorientali, a tributare il saluto rosso al Partito Comunista delle Filippine e al suo NPA in occasione del 53o anniversario della sua fondazione, il 29 marzo; a intraprendere agitazione e propaganda in occasione della campagna dell'ICSPWI per la liberazione dei prigionieri politici; a celebrare la settimana dal 23 al 29 marzo a sostegno del movimento rivoluzionario nelle Filippine. Teniamo riunioni, assemblee e seminari raccogliendo questo appello, ricordiamo il martirio dei compagni Bhagat Singh, Sukhdev e Rajguru; chiediamo la revoca di tutti i protocolli di intesa sottoscritti dai governi centrale e statali con le multinazionali e i capitalisti compradori, costruiamo una forte solidarietà con le lotte dei lavoratori, dei contadini, delle popolazioni tribali, delle nazionalità e delle minoranze. Abbracciamo la lotta di classe/guerra popolare antimperialista anti-borghesia burocratica, anti-compradora, anti-feudale. Combattiamo l'offensiva fascista controrivoluzionaria SAMADHAN-Prahar!

Abhay

Portavoce

Comitato Centrale

Nessun commento:

Posta un commento