domenica 22 luglio 2012

MARUTI: "Operai bruciano i padroni"


COMUNICATO STAMPA

19 luglio 2012

Il Sindacato degli Operai della Maruti Suzuki [Maruti Suzuki Workers Union (MSWU)] è angosciato dagli avvenimenti recenti alla fabbrica Maruti Suzuki, IMT Manesar, dove i dirigenti hanno fatto ricorso ad attività anti-operaie e anti-sindacali in un modo premeditato che hanno portato alla violenza e alla chiusura della fabbrica ieri.

Abbiamo avuto una dura lunga lotta con la forte unità dei nostri operai a tempo indeterminato e a contratto per imporre il nostro sindacato e portarlo alla contrattazione l'anno scorso, e avevamo di recente, ad aprile 2012, presentato la piattaforma delle richieste alla direzione della Maruti Suzuki, e il negoziato sui salari e altre richieste erano in corso. Ma il management ha fatto da tempo tutto il possibile per far deragliare il processo e sta cercando di spezzare lo spirito di unità degli operai e la legittimità del sindacato.

È a causa di questo, e del continuo atteggiamento vendicativo e in modo premeditato, che ieri, nel pomeriggio del 18 luglio, un supervisore in officina ha abusato e fatto commenti relativi alla casta contro un lavoratore dalit facente parte degli operai a tempo indeterminato, contestato legittimamente dall'operaio.
Invece di prendere misure contro il suddetto supervisore, la direzione ha immediatamente sospeso l'operaio interessato, senza alcun accertamento come richiesto dagli operai. Quando gli operai insieme con i rappresentanti sindacali sono andati ad incontrare i responsabili dell'ufficio personale per protestare nei confronti del supervisore e revocare l'ingiusta sospensione dell'operaio, i funzionari si sono categoricamente rifiutati di ascoltare le nostre argomentazioni, e non c'era l'atmosfera giusta per risolvere la questione amichevolmente.

Mentre la trattativa stava andando avanti con i leader del sindacato all'interno dell'ufficio, la direzione ha chiamato all'ingresso centinaia di buttafuori sul suo libro paga dall'esterno dello stabilimento per attaccare gli operai, e bloccare l'uscita.
Si è trattato di un'azione completamente illegale e vendicativa fatta con lo spirito della cospirazione
per costringerci alla sottomissione anche se le nostre richieste e metodi sono legittimi e pacifici. Le porte di uscita sono state chiuse dalla sicurezza per volere della direzione e i buttafuori hanno brutalmente e duramente attaccato gli operai con armi e bastoni. Essi, insieme a una parte del personale dirigente e poi della polizia, hanno picchiato un certo numero di operai che hanno dovuto essere ricoverati in ospedale con lesioni gravi. I buttafuori, che sono elementi anti-sociali mercenari, hanno anche distrutto beni di proprietà dell'azienda e dato fuoco ad una parte della fabbrica. I cancelli sono stati successivamente aperti per cacciare fuori gli operai e imporre una serrata da parte dell'azienda.

Con il benessere della società e degli operai nella testa noi abbiamo lavorato per questo obbiettivo dopo la risoluzione della controversia l'anno scorso, e vogliamo denunciare l'attuale violenza su di noi in quanto ingiusta, e che dovrebbe essere oggetto di indagini accurate. Noi siamo ancora disposti a dialogare con l'azienda e vogliamo sederci al tavolo con la direzione della società e il dipartimento del lavoro del governo per risolvere in via amichevole la questione e riportare la pace industriale nella fabbrica.

Ram Meher
Presidente, Maruti Suzuki Workers Union (MSWU)

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