COMUNICATO STAMPA
19 luglio 2012
Il Sindacato degli Operai della Maruti
Suzuki [Maruti Suzuki Workers Union (MSWU)] è angosciato dagli
avvenimenti recenti alla fabbrica Maruti Suzuki, IMT Manesar, dove i
dirigenti hanno fatto ricorso ad attività anti-operaie e
anti-sindacali in un modo premeditato che hanno portato alla violenza
e alla chiusura della fabbrica ieri.
Abbiamo avuto una dura lunga lotta con
la forte unità dei nostri operai a tempo indeterminato e a contratto
per imporre il nostro sindacato e portarlo alla contrattazione l'anno
scorso, e avevamo di recente, ad aprile 2012, presentato la
piattaforma delle richieste alla direzione della Maruti Suzuki, e il
negoziato sui salari e altre richieste erano in corso. Ma il
management ha fatto da tempo tutto il possibile per far deragliare il
processo e sta cercando di spezzare lo spirito di unità degli operai
e la legittimità del sindacato.
È a causa di questo, e del continuo
atteggiamento vendicativo e in modo premeditato, che ieri, nel
pomeriggio del 18 luglio, un supervisore in officina ha abusato e
fatto commenti relativi alla casta contro un lavoratore dalit facente
parte degli operai a tempo indeterminato, contestato legittimamente
dall'operaio.
Invece di prendere misure contro il
suddetto supervisore, la direzione ha immediatamente sospeso
l'operaio interessato, senza alcun accertamento come richiesto dagli
operai. Quando gli operai insieme con i rappresentanti sindacali sono
andati ad incontrare i responsabili dell'ufficio personale per
protestare nei confronti del supervisore e revocare l'ingiusta
sospensione dell'operaio, i funzionari si sono categoricamente
rifiutati di ascoltare le nostre argomentazioni, e non c'era
l'atmosfera giusta per risolvere la questione amichevolmente.
Mentre la trattativa stava andando
avanti con i leader del sindacato all'interno dell'ufficio, la
direzione ha chiamato all'ingresso centinaia di buttafuori sul suo
libro paga dall'esterno dello stabilimento per attaccare gli operai,
e bloccare l'uscita.
Si è trattato di un'azione
completamente illegale e vendicativa fatta con lo spirito della
cospirazione
per costringerci alla sottomissione
anche se le nostre richieste e metodi sono legittimi e pacifici. Le
porte di uscita sono state chiuse dalla sicurezza per volere della
direzione e i buttafuori hanno brutalmente e duramente attaccato gli
operai con armi e bastoni. Essi, insieme a una parte del personale
dirigente e poi della polizia, hanno picchiato un certo numero di
operai che hanno dovuto essere ricoverati in ospedale con lesioni
gravi. I buttafuori, che sono elementi anti-sociali mercenari, hanno
anche distrutto beni di proprietà dell'azienda e dato fuoco ad una
parte della fabbrica. I cancelli sono stati successivamente aperti
per cacciare fuori gli operai e imporre una serrata da parte
dell'azienda.
Con il benessere della società e degli
operai nella testa noi abbiamo lavorato per questo obbiettivo dopo la
risoluzione della controversia l'anno scorso, e vogliamo denunciare
l'attuale violenza su di noi in quanto ingiusta, e che dovrebbe
essere oggetto di indagini accurate. Noi siamo ancora disposti a
dialogare con l'azienda e vogliamo sederci al tavolo con la direzione
della società e il dipartimento del lavoro del governo per risolvere
in via amichevole la questione e riportare la pace industriale nella
fabbrica.
Ram Meher
Presidente, Maruti Suzuki Workers Union
(MSWU)
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