martedì 13 settembre 2016

Comunicato del PCI(Maoista) per la liberazione del compagno AJITH

Partito Comunista dell’India(maoista)
Comitato Centrale
Comunicato

Condanniamo con forza l’arresto dei compagni Murali e Ismail!
Lottiamo per la liberazione di tutti i prigionieri politici maoisti ammalati e anziani!

L'8 maggio 2015, in un ospedale di Talegaon Dabhade, nei pressi di Pune, la famigerata e fuorilegge sezione antiterrorismo della Polizia del Maharashtra - Anti-Terrorism Squad (ATS) – ha arrestato il compagno Murali Kannamballi (Ajith), membro del Comitato Centrale del nostro partito. Anche il compagno Ismail Hamza Chiragpalli, che lo assisteva in ospedale, è stato arrestato. Sono stati interrogati per molte ore e solo il giorno dopo sono stati presentati in tribunale, ammanettati e incappucciati. All’arrivo in tribunale, rivolgendosi ai giornalisti, il compagno Murali, che non ha mai negato di essere membro del PCI (maoista), ha denunciato le circostanze palesemente illegali e disumane del suo arresto, durante la terapia in ospedale.

Al momento dell'arresto è stato negato anche il loro diritto a un avvocato. Prendendo per oro colato le imputazioni mosse dalla ATS, il giudice ha pregiudizialmente concluso che gli imputati erano "prima facie coinvolti in attività anti-nazionali" e li rimessi alla custodia della ATS. In seguito la custodia è stata prorogata più volte, e per tutto il tempo le diverse agenzie speciali di intelligence centrali e statali, tra cui quelle di Delhi, Maharashtra, Andhra Pradesh e Chhattisgarh, hanno sottoposto i compagni Murali e Ismail a duri interrogatori. A loro sono stati ascritti diverse sezioni del codice penale indiano (IPC) e della draconiana Legge di Prevenzione delle Attività Illegali (UAPA), implicandoli in numerosi casi pre-fabbricati. Il Comitato Centrale del PCI (Maoista) condanna fermamente il governo indiano per l’arresto illegale dei compagni Murali e Ismail e chiede che a Murali sia garantita assistenza medica, che tutti i casi montati contro di loro siano archiviati e che vengano rilasciati senza condizioni.

Il compagno Murali aderì al movimento rivoluzionario durante i suoi studi al Regional Engineering College (REC) di Kozhikode a metà degli anni 1970. Nel febbraio 1976, rivoluzionari armati solo con le mazze, arnesi di legno e armi utensili domestici, attaccarono la stazione di polizia di Kayanna, nei pressi di Perambra di Kozhikode e sequestrarono delle armi. Murali e altri 18 furono accusati dalla polizia di essere coinvolti. Uno degli accusati, P Rajan, compagno di studi e stretto collaboratore di Murali, fu arrestato dalla polizia, portato in un campo della polizia vicino a Kozhikode, torturato e ucciso in custodia, incidente che provocò ampie proteste e le dimissioni del allora primo ministro del Kerala, K Karunakaran. Anche Murali fu arrestato e interrogato dalla polizia. In tribunale furono poi tutti assolti, dato la polizia non riuscì a provare le accuse. Ma allora Murali aveva già lasciato gli studi e deciso di aderire al movimento rivoluzionario come rivoluzionario di professione.

Dopo i duri colpi e le scissioni subite dal movimento in tutta l'India negli anni 1970, il compagno Murali e altri compagni in Kerala fecero sforzi incessanti per unire le frammentate forze rivoluzionarie autentiche. Come parte di questo sforzo, si costituì il PCI (ML) [comitato Riorganizzazione] con la fusione tra il Comitato Riorganizzazione (CR) dell’Andhra Pradesh (APROC) diretto dal compagno Rawoof e i rivoluzionari Keralam guidati da K Venu e KN Ramachandran. Successivamente, nel 1979 fu costituito il CRC CPI (ML). Murali fu dirigente sia del CR che CRC e proseguì la sua acuta lotta ideologica contro la deviazione di destra e capitolazionista di K N Ramachandran e poi contro la linea anti-marxista di K Venu, a difesa e per riprendere la linea ideologico-politico-militare di Charu Majumdar e del PCI (ML). Il compagno Murali svolse un ruolo importante in questa lotta e fu tra i dirigenti che nel 1990 formarono Il Maoist Unity Centre (MUC) CPI (ML), respingendo la linea liquidazionista di Ramachandran e Venu. Nel 1998, subito dopo la formazione, sotto la direzione del compagno Rawoof, del PCI (ML) Naxalbari, MUC e CPI (ML) Naxalbari si fusero e Murali divenne membro del CC. Nel 2006 assunse la segretaria del CPI (ML) Naxalbari dopo il ritiro del segretario fondatore Rawoof a causa di malattia legata all'età. In tutto questo periodo continuarono gli sforzi già avviati per l’unità tra il PCI (Maoista) e PCI (ML) Naxalbari, che infine si sono conclusi con la fusione dei due partiti nel maggio 2014. Il compagno Murali ha giocato un ruolo significativo a nome del CPI (ML) Naxalbari per realizzare questa unità. Da allora ha assunto la responsabilità di membro del CC del PCI (maoista).

Così, in decenni di militanza rivoluzionaria, il compagno Murali ha contribuito alle lotte per difendere il MLM contro i revisionisti di diverse sfumature, sia in patria che nel movimento comunista internazionale. Fin dalla formazione del CRC CPI (ML), il compagno Murali ha lavorato per decenni nell’ambito internazionale. Ha sempre sostenuto che la guerra popolare deve essere costruita in ogni stato per far avanzare Rivoluzione di Nuova Democrazia dell'India e fece sforzi continui in questa direzione. Ha preso parte degli sforzi per sviluppare il movimento rivoluzionario in Kerala e diversi altri stati. Ha lavorato continuamente per la formazione politica dei quadri e sviluppato instancabilmente la propaganda rivoluzionaria. È autore di libri come Bhoomi, Jathi, Bandhanam (Terra, casta, e costrizione) un'analisi delle relazioni sociali in Kerala da un punto di vista marxista, pubblicato nel 2002. Al momento dell’arresto stava lavorando a una nuova edizione del libro e ne stava completando la traduzione in inglese. È stato redattore di diverse riviste tra cui A world to Win, Mass Line e Naxalbari e per decenni ha scritto numerosi articoli su vari argomenti. Dopo la fusione di CPI (Maoista) e CPI (ML) Naxalbari, è stato redattore della rivista rivoluzionaria online People’s March.

Dopo aver subito, qualche anno fa, un intervento chirurgico al cuore, il compagno Murali aveva bisogno di assistenza continua per il suo recupero. Il compagno Ismail Hamza Chiragpalli, ispirato dall’esempio di tutta una vita al servizio del popolo di Murali, gli ha offerto il suo aiuto e gli ha garantito il sostegno di cui aveva bisogno. Il nostro CC si congratula con il compagno Ismail per il suo disinteressato sostegno a un dirigente del movimento rivoluzionario del paese e gli esprime il nostro saluto rivoluzionario
Il fatto che il governo indiano abbia deciso di arrestare e mandare in carcere un paziente in ospedale e chi lo assisteva mostra tutta la spietatezza degli oppressori quando cercano di sopprimere i rivoluzionari maoisti e i loro sostenitori.
L'arresto del compagno Murali è parte di guerra contro-rivoluzionaria scatenata a livello nazionale dalle classi dirigenti indiane contro il movimento rivoluzionario. Per schiacciare il PCI (Maoista) e privare le masse rivoluzionarie della loro direzione, i governi reazionari stanno usando tutti i mezzi per decimare compagni dirigenti del partito a tutti i livelli e in particolare la sua direzione centrale e strategica. Da quando il PCI (Maoista) è stato formato, tanti compagni del CC sono stati arrestati con false accuse e lasciati per anni a languire dietro le sbarre in condizioni terribili. Alcuni compagni del CC sono stati uccisi dallo Stato in modo pianificato in falsi scontri.

Questi attacchi si sono intensificati dopo la salita al potere, lo scorso anno, dei fascisti Brahmanici indù del BJP, che ha subito lanciato contro il movimento maoista un’ancora più crudele e ingannevole terza fase della Operazione Green Hunt. L'arresto del compagno Murali è parte di ciò.
Il nemico aveva paura della fusione tra CPI (Maoista) e PCI (ML) Naxalbari e del conseguente rafforzamento del movimento maoista. Dopo l'annuncio della fusione, temendo che l'unità avrebbe rafforzato il movimento, in particolare nei Ghati occidentali, i governi centrali e dello stato hanno lanciato un’intensa campagna militare contro-rivoluzionaria al confine Kerala-Karnataka-Tamil Nadu. Nell'ultimo anno in questa area si è assistito a un balzo senza precedenti di arresti di rivoluzionari e democratici in tutti i tre Stati, in particolare in Kerala. Anche le organizzazioni democratiche, gli attivisti per i diritti civili e i progressisti che in Keralam si sono schierati dalla parte delle masse oppresse sono diventati bersaglio del governo con arresti, detenzioni illegali, interrogatori, sorveglianza, montature di falsi casi, minacce, campagne di disinformazione, ecc. In particolare dopo l’inizio, nel novembre del 2014, della campagna politico-militare avviata dal Comitato speciale di zona dei Ghati occidentali del nostro Partito, decine di persone sono state catturate e imprigionate solo perché sospettate di essere maoisti. Solo un paio di settimane prima dell'arresto dei compagni Murali e Ismail, la polizia aveva arrestato a Coimbatore i nostri quadri e compagni dirigenti i partito Roopesh, Shyna, Kannan, Anup e Veeramani e implicandoli in una pletora di falsi casi.

Dopo questi arresti, e in particolare con l'arresto del compagno Murali, le classi dirigenti hanno dichiarato di aver "spezzato la schiena" del movimento maoista in India Meridionale.
Alcuni, tra quelli che avversano l'unità dei rivoluzionari maoisti, hanno cercato di dipingere l'arresto come effetto della 'fallita' fusione tra PCI (Maoista) e PCI (ML) Naxalbari. Tanti altri si sono spinti ancora oltre, affermando che la stessa linea della guerra popolare di lunga durata non è applicabile nel Kerala attuale. Con questi argomenti cercano di seminare dubbi tra le masse oppresse sulla possibilità che movimento maoista possa radicarsi saldamente in Kerala e nei Ghati occidentali. Queste affermazioni non contengono alcuna parvenza di verità, né queste posizioni hanno nulla in comune con gli interessi delle grandi masse oppresse. È vero che il movimento nei Ghati occidentali ha subito gravi perdite a causa dei recenti arresti. L'arresto del compagno Murali in particolare, è una delle più gravi perdite subite dal nostro partito e dal CC. Ma chi considera queste perdite un riflesso del fallimento del movimento maoista o del fallimento della fusione tra PCI (Maoista) e PCI (ML) Naxalbari si dimostra incapacr di comprendere da dove nasce la forza di un movimento rivoluzionario e la vera essenza di una unità rivoluzionaria. Alla base dell'unità delle forze rivoluzionarie c’è la linea ideologico-politica, che si rafforza e arricchisce dopo ogni autentica fusione. Per effetto della fusione con CPI (ML) Naxalbari, PCI (Maoista) si è rafforzato, il movimento nella regione del sud-ovest ha ricevuto un nuovo impulso e un nuovo fronte di battaglia si è ulteriormente rafforzato nei Ghati occidentali.

Guidati dalla giusta linea rivoluzionaria del nostro Partito e applicando le politiche e tattiche corrette, il movimento nella zona dei Ghati Occientali senza dubbio avanzerà, attraverso alti e bassi, superando con coraggio le perdite e i rovesci temporanei che incontrerà lungo il cammino. Il CC, PCI (Maoista) fa appello alle forze rivoluzionarie, democratiche e progressiste del Kerala e di tutto il Paese – alle organizzazioni e attivisti per i diritti politici e civili, agli intellettuali, artisti, scrittori, avvocati, studenti democratici e alle masse lavoratrici a condannare con forza l'arresto illegale dei compagni Murali e Ismail e a chiedere la loro liberazione immediata affinché questi possa ricevere cure mediche urgenti. Chiamiamo tutti anche a intensificare gli sforzi per liberare tutti i prigionieri politici maoisti anziani e ammalati detenuti dallo stato indiano nelle diverse carceri del paese.

Abhay
portavoce
Comitato Centrale

PCI(maoista)
16-05-2015

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