domenica 27 novembre 2011

Le forze armate del fascista governo indiano assassinano a sangue freddo un altro grande leader maoista

Kishenji torturato e ucciso in un falso scontro

L'uccisione di uno dei maggiori leader maoisti, Kishenji, ha sollevato una polemica venerdì tra i suoi sostenitori e alcuni partiti politici dicendo che è stato eliminato in un falso scontro, accusa smentita dal CRPF (Central Reserve Police Force) che ha detto che si è trattato di un'operazione "pulita". I maoisti hanno chiesto una indagine indipendente sulle circostanze che hanno portato all'uccisione di Kishenji nella foresta Burisole, nel distretto del West Midnapore giovedi. Anche un appello per uno sciopero totale (bandh) di due giorni nel Bengala occidentale dal 26 novembre è stato lanciato dai maoisti per protestare contro il presunto falso scontro.

"Kishenji è stato ucciso in un falso scontro. Per protestare contro questo fatto abbiamo indetto uno sciopero totale nazionale di due giorni dal 26 novembre ed una settimana di protesta," ha detto al telefono, parlando da una località sconosciuta, il membro e portavoce a livello di commissione statale, Akash, a PTI.

Rifiutando l'accusa, il direttore generale della CRPF, Vijay Kumar, ha detto che Kishenji è stato ucciso in un'operazione 'molto pulita e ben riuscita' dalle forze congiunte del distretto di West Midnapore.

"Si è trattato di un'operazione molto pulita e ben riuscita e i nostri ragazzi non hanno perso un minuto", ha detto Kumar ai giornalisti nella foresta Burisole nell'area di Jhargram dove è stato ucciso Kishenji.

"No, no, no", ha detto quando gli è stato riferito dell'affermazione che Kishenji è stato eliminato in un falso scontro.

Il poeta in Telugu e simpatizzante maoista Varvara Rao ha anche lui sostenuto che Kishenji è stato ucciso in un falso scontro.

"Kishenji è stato arrestato due giorni fa e tenuto in custodia della polizia. È stato ucciso in un falso scontro. Si tratta di un caso di assassinio che dovrebbe essere indagato' ha detto 'Varvarao Rao ai giornalisti all'aeroporto Calcutta.

Rao ha anche detto che la "storia" dello scontro era un'invenzione.

Il portavoce maoista Akash, quando è stato chiesto di comprovare la sua tesi ha detto, "E' stato arrestato quando la nostra gente era nelle vicinanze e poi ucciso a sangue freddo. Chiediamo un'inchiesta indipendente sull'uccisione del nostro leader".

Il leader del CPI, Gurudas Dasgupta, in una lettera al ministro dell'Interno P. Chidambaram ha detto: "La storia dello scontro sembra essere falsa, si deve indagare e il governo deve chiarire".

Mettendo in discussione il modo in cui è stato ucciso Kishenji, Dasgupta ha chiesto al governo di chiarire se è stato ucciso a "sangue freddo" dopo essere stato arrestato.

Dasgupta, che ha parlato con Chidambaram al telefono, ha citato una "fonte" per dire che Kishanji è stato arrestato ieri a mezzogiorno e "successivamente ucciso in un assassinio a sangue freddo".

"Se la mia informazione è giusta, allora è un atto di vile crimine in violazione di tutte le leggi nazionali e internazionali", ha detto nella lettera.

Anche l'attivista dei diritti umani e il capo degli interlocutori di nomina governativa, Sujato Bhadra ha chiesto un'indagine sull'uccisione di Kishenji.

Anche il Partito Samajwadi ha avallato la versione livellato del falso scontro e ha detto che il Naxalismo non può essere eliminato con il "massacro" dei leader Naxaliti.

"I modi in cui viene descritta l'uccisione di Kishenji, non dicono che Kishenji è stato ucciso in un scontro... Si tratta di un falso scontro", ha detto ai giornalisti a Nuova Delhi il leader del partito Samajwadi, Mohan Singh.

Nel Bihar, il PCI (ML) Liberazione ha esortato il primo ministro del Bengala occidentale, Mamata Banerjee, ad ordinare un'inchiesta giudiziaria sull'uccisione di Kishenji, proprio come lei aveva fatto per la morte del leader ribelle Azad in Andhra Pradesh, lo scorso anno.

"C'è una somiglianza tra la morte di Azad e Kishenji. Mamata Banerjee dovrebbe ordinare un'inchiesta giudiziaria sull'uccisione di Kishenji," hanno detto ai giornalisti a Patna i leader del PCI (ML) Raj Kumar Singh e Krishna Adhikari.

Source HT - http://www.hindustantimes.com/India-news/WestBengal/CRPF-under-fire-for-Kishenji-s-killing-defends-itself/Article1-773963.aspx

venerdì 25 novembre 2011

CONTRO LA VIOLENZA VERSO LE DONNE: RIVOLUZIONE NELLA RIVOLUZIONE

Per il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sessuale contro le donne, a livello internazionale vogliamo dedicare la nostra mobilitazione alle donne che sono in prima linea a guida della rivoluzione in India.
Lo Stato indiano, l’esercito reazionario, le forze della repressione sono particolarmente feroci verso le donne usando anche l'arma degli stupri.E in particolare verso le donne che si ribellano sempre più numerose ai retaggi feudali, alle tradizioni del matrimonio forzato, del rapimento delle donne, alle violenza e alle bestiali mutilazioni...
La natura dell'oppressione di classe e sessuale delle donne è di lunga durata.
Ma proprio per questo la guerra popolare di lunga durata attrae e aiuta la partecipazione di molto donne oppresse e questo rende effettivamente la guerra popolare una guerra di massa.
Una recente indagine ha mostrato che di circa 290 maoisti che operano nella aree della guerra di popolo nel Maharahstra, 74 sono donne, e sono donne membri dei Comitati di divisione, dei Comandanti, anzi gli uomini sono superati dalle donne tra i quadri di comandanti e aggiunti. Protagoniste degli attacchi alle basi dello Stato repressivo sono donne.

Questo fa di questa guerra di popolo un fenomeno internazionale della lotta di liberazione delle donne e della rivoluzione nella rivoluzione, per combattere sui due fronti, della lotta di classe e della lotta di genere, necessaria alle masse femminili per affermare il loro cammino e portare una visione generale, trasformante della lotta di rivoluzionaria.
Come racconta la scrittrice, esponente di punta del movimento antiglobalizzazione e del movimento delle donne, Arundhati Roy, queste compagne vengono da lunghi anni di lotta delle donne all'interno del partito, non solo per affermare i loro diritti ma per convincere il partito che l'uguaglianza tra uomini e donne è al centro di un'ideale di società giusta.

Noi vogliamo in occasione del 25 novembre parlare di queste donne, perché la via del protagonismo diretto delle donne nella lotta per la liberazione è la strada per tutte le donne nel mondo che subiscono violenze sessuali, uccisioni, doppio sfruttamento e oppressione.

In questo senso non siamo d’accordo con l’appello che sta circolando da parte delle ‘donne in nero’ sulle donne della Colombia e a cui alcune realtà di collettivi femministi stanno riprendendo.
Sicuramente siamo anche noi solidali con le donne di Buenaventura (Colombia) che come tante altre donne in tanti altri paesi subiscono le peggiori violenze. Ma mettere sullo stesso piano, come fa l’appello, le violenze dello Stato, delle forze dell’esercito, paramilitari con le “violenze” dei “guerriglieri”, delle forze armate rivoluzionarie che combattono lo stato colombiano è sbagliato, fa il gioco del regime e dell’imperialismo.
L’India insegna che quando c’è una lotta rivoluzionaria le donne non stanno a guardare o non chiedono semplicemente di “prendere la parola”, ma stanno in prima fila. E proprio stando in prima fila fanno una rivoluzione nella rivoluzione, lottando contro le idee e pratiche maschiliste, sessiste presenti anche nelle fila rivoluzionarie.
Tempo fa una compagna indiana ci diceva che le compagne all’interno del partito comunista maoista che guida la guerra popolare avevano denunciato e lottavano contro 34 forme di maschilismo all’interno del loro partito, per costruire “sul campo” la liberazione effettiva delle donne e una società nuova in tutto.

mfpr@libero.it - http://femminismorivoluzionario.blogspot.com

lunedì 7 novembre 2011

SCIOPERO TOTALE (BANDH) DI 24 ORE CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DEL TERRITORIO

3 Novembre 2011

Il CPI (Maoista) ha effettuato ieri uno sciopero di 24 ore (bandh) nello Jharkhand e le aree adiacenti dello Stato di Orissa, che ha avuto un’ampia risposta nei villaggi e nelle aree semi-urbane del distretto di Sundargarh.

I negozi sono rimasti chiusi e gli autobus si sono fermati, allo stesso tempo è stata limitata la circolazione di camion pesanti.

Il Comitato Regionale del PCI (Maoista) dello Jharkhand ha dichiarato il bandh in risposta all'intenzione del governo indiano di istituire un battaglione dell’Esercito di riserva dell’India (IRB) nel distretto di Khuntapani Est, Singhbhum.

I maoisti hanno anche protestato contro la visita del Ministro dell’Unione dello sviluppo rurale Jairam Ramesh e la sua proposta per la regione per sviluppare piccoli comuni in alcune parti della foresta tra Manoharpur a Saranda, lungo il confine tra Orissa e Jharkhand.

giovedì 3 novembre 2011

Seppellire l'1 con il 99!

Appello del Partito Comunista dell'India (Marxista-Leninista) Naxalbari

Seppellire l'1 con il 99!

Un'onda di rabbia e agitazione si vede in tutto il mondo. I giovani sono nelle strade - protestando, resistendo, cominciando a reagire. Sono sostenuti e ad essi si uniscono persone provenienti da un ampio spettro sociale. Dittatori, che schiacciano il soffio vitale della libertà; governanti, che scaricano tutte le difficoltà della crisi sulle spalle del popolo; squali miliardari, che speculano e fanno profitti sulla fame e su coloro che non hanno casa; politici, che saccheggiano i fondi pubblici - il tutto viene preso di mira. Questo è meraviglioso!

In alcuni paesi arabi il popolo ha ottenuto una vittoria iniziale mettendo fine a regimi dittatoriali. In Europa, potenti esplosioni di furia popolare hanno costretto i governanti ad un passo lento nei loro piani tesi a soffocare le masse con tagli alla spesa pubblica. E in mezzo a tutto questo, la protesta di massa è scoppiata in tutti gli Stati Uniti, il centro del sistema imperialista mondiale. Gli slogan lanciati dai movimenti “Occupy”, iniziati da Occupy Wall Street, catturano i sentimenti anti-capitalisti e i desideri di cambiamento delle grandi masse in tutto il mondo. Le occupazioni si replicano in tutto il mondo e l’appello risuona con forza sempre maggiore.

È giusto, il 99 per cento non può più tollerare l'avidità e la corruzione dell’1 per cento. Vi si deve mettere fine. Ma diciamola tutta. Dobbiamo andare fino in fondo, se questo sogno deve essere realizzato. Ed è l’unico modo per tenere l’1 nel mirino. Essi sono infatti inferiori di numero, ma quell’1 significa inganno e morte. Li abbiamo appena visti dirottare la lotta del popolo in Libia. Hanno trovato una scusa per bombardare a modo loro e impostare un regime flessibile abbastanza per soddisfare i loro bisogni. La loro abilità nella via non violenta, democratica si può ben vedere in Tunisia ed Egitto. Un Ben Ali viene rimpiazzato con un Hamadi Jebali, un Mubarak con un Tantawi - e gli affari procedono come al solito per l’1. Essi sono anche abili a promuovere la protesta, come una sorta di valvola di sicurezza e di distrazione, come stanno tentando in India. Anna Hazare ottiene visibilità nei media in prima serata; la rabbia del popolo contro la corruzione è diffusa. Nel frattempo intensificano la loro guerra contro il popolo, scatenano l'esercito e i droni forniti dagli statunitensi, e vanno sparati contro l'attuale rivoluzione armata dei diseredati, la guerra popolare guidata dai maoisti. Oh sì, questo 1 farà di tutto pur di rimanere aggrappato al potere.

È per questo che abbiamo bisogno di andare alle radici. Strapparle via. Demolire il potere che li protegge. Rimuovere il terreno affinché il nuovo possa germogliare. Questo è l'unico modo per porre fine ad una umanità che viene divorata, all'avidità del capitalismo che distrugge l’ambiente, del sistema imperialista mondiale. Abbiamo bisogno di porre fine alle distinzioni di classe, casta, sesso, razza ed etnia. Abbiamo bisogno di strappare via i rapporti economici e sociali su cui poggiano. Abbiamo bisogno di una pulizia a fondo di tutte le idee marce che a questi si accompagnano. E quando si arriva a questo è del comunismo che stiamo parlando, un modo totalmente nuovo di pensare, un modo totalmente nuovo di vivere, per noi e per questo mondo.

Rivoluzione, fino in fondo!
Il capitalismo è un vicolo cieco! C’è un futuro nel comunismo!
2 novembre 2011

mercoledì 2 novembre 2011

PARLA LA FIGLIA DI UN MAOISTA

Questa è la forte storia di una giovane donna, Ami, i cui genitori sono rivoluzionari maoisti che operano nell’ambito urbano nel sud dell'India. Nonostante le difficoltà che ha affrontato, comprese le molestie ripetute e intimidazioni da parte dello stato indiano, Ami testimonia l'urgenza della rivoluzione in India. In particolare, lei sottolinea la necessità di porre fine all'oppressione delle donne:
Mio padre mi ha detto che stanno portando avanti questa lotta in modo che migliaia di ragazze come me possano camminare liberamente e senza paura in questo paese. Ciò significa che essi vivono e lavorano anche per me. Per realizzare un ambiente in cui io e mia sorella possiamo attraversare la strada e andare a casa di un vicino da sole anche di notte. Se questo è l'obiettivo della loro vita, li sostengo, e io sono con loro.

L'articolo fornisce anche un assaggio del lavoro difficile e delicato dell’organizzazione maoista. Tale lavoro è particolarmente precario in luoghi urbani lontano dalle aree di base della foresta dell’India centrale e orientale. L'articolo è originariamente apparso su Open Magazine.

FIGLIA DI UN MAOISTA

Terrorizzata dalla polizia, priva di genitori, sfrattata dalla scuola - che cosa significa essere una ragazza di 15 anni, figlia di genitori 'ricercati' dallo Stato
29 Ottobre 2011
da Shahina KK

L’ho incontrata per la prima volta quando aveva circa 10 o 11 mesi. Sua madre Shyna era un’amica e una fonte. A quel tempo, Shyna era un’impiegata di livello superiore presso l'Alta Corte. Era anche un’attivista che cercava di creare un sindacato nella Zona Economica Speciale (ZES) a Kochi. Come giornalista tv, avevo frequenti contatti con Shyna. Spesso mi dava suggerimenti per articoli dalla ZES, a cui i media non hanno molto accesso. La sua bambina si chiamava Ameranta. Ho trovato il nome strano. Molti dei nostri amici comuni pensavano altrettanto. Abbiamo consigliato a Shyna di cambiarle il nome. Ricordo di aver detto a Shyna che quando la bambina sarebbe cresciuta, non avrebbe apprezzato questo nome.

Dopo 15 anni, quando ho incontrato la ragazza, lei non si chiamava Ameranta ma Ami. Il nome è stato cambiato quando ha iniziato la scuola. I consigli ripetuti dei suoi amici avevano spinto Shyna a farlo. Ho chiesto ad Ami se sapeva qual era il suo precedente nome. Ha detto che lo sapeva e si rammaricava di non avere più quel bel nome. Io mi ritrassi e non dissi nulla. Quando tornai a casa cercai su Google il nome Ameranta e lessi il significato: “Il fiore che mai appassisce'.

Da allora Shyna e suo marito Roopesh sono diventati maoisti “ricercati”. Entrambi erano stati attivi in iniziative sindacali e nell’organizzazione dei lavoratori nella ZES. Entrambi erano sulla lista della polizia del Kerala e le agenzie centrali di intelligence per presunte connessioni con i maoisti. Shyna e i suoi due figli, insieme con un gruppo di attivisti di Nandigram, erano stati arrestati dalla polizia nel gennaio 2008, dopo l'arresto del leader maoista Malla Raja Reddy del Kerala. Successivamente sono stati rilasciati, e la coppia entrò subito in clandestinità.

Ami e la sua sorellina di otto anni, Savera, vive nella casa di Shyna presso Valappadu a Thrissur distretto del Kerala. La madre di Shyna, che ha superato i 70 anni, sta con loro ed è il loro unico custode. Ami non è come qualsiasi altro adolescente. Si preoccupa per la sua vecchia nonna, si prende cura di sua sorella minore e mantiene un occhio vigile sui movimenti dei poliziotti che la seguono costantemente sia in uniforme che in borghese. Durante le vacanze della scorsa estate, i loro genitori sono riusciti a passare qualche giorno con Ami e Savera. Da allora, la vita è diventata un inferno per i bambini, con la polizia che le molesta per ottenere informazioni sui loro genitori. Ami mi ha detto che cosa significa essere una figlia di maoisti.

Avevo 12 anni quando siamo stati arrestati dalla polizia. Sono stata svegliata da Naina [come lei chiama sua madre] a mezzanotte. Ho visto una squadra di poliziotti a casa mia. Non sapevo cosa stava succedendo. Papà non era in casa. Siamo stati portati alla stazione di polizia. Savera aveva solo cinque anni. Aveva pianto di continuo. Era molto spaventata. Anch’io ero spaventata. C'era solo una panca di legno. Dormire era quasi impossibile. Abbiamo passato tutta la notte in caserma. Savera pianse per molto tempo e si è addormentata la mattina presto. Siamo stati rilasciati la mattina seguente intorno alle 10. Ci hanno dato tè e un giornale.

Pochi giorni dopo, hanno di nuovo fatto irruzione in casa nostra. Il preside della mia scuola, gli insegnanti e gli amici sono venuti a sapere del raid e della nostra detenzione durante la notte nella stazione di polizia. Il preside e gli insegnanti mi hanno tempestato di domande. Non erano cattivi con me, ma anche così, ben presto hanno insistito perché chiedessi un certificato di trasferimento. Entrambi siamo stati buttati fuori dalla scuola. Savera stava facendo l’asilo e non aveva bisogno di tecnicismi come un certificato di trasferimento. Non mi hanno detto nulla di specifico, ma il certificato di trasferimento che hanno emesso diceva che ero stata assente per 15 giorni. Era solo un pretesto. Erano spaventati. Tutti sapevano adesso che i miei genitori erano maoisti. Ero triste. Avevo buoni amici in quella scuola. Separarmi da loro è stato doloroso. Loro non mi hanno dato il permesso di sostenere l'esame annuale. Ci siamo spostati nel posto di mia madre, in Valappadu, Thrissur. Ho dovuto ricominciare dal settimo livello in un'altra scuola. Avevo paura che la nuova scuola fosse a conoscenza di che cosa era successo, e ho pensato che gli studenti sarebbero stati duri con me. Ma niente è andato storto. La scuola andava bene. Questo è solo un lato della storia. Ciò non significa che ho avuto un'infanzia travagliata. Al contrario, era molto movimentata. Avevo viaggiato molto con il mio papà e Naina. In età molto giovane, sono andata in posti come Calcutta, Patna e Lucknow. I miei genitori mi portavano ovunque andassero. Ero a contatto con diversi tipi di persone, lingue e culture molto presto nella vita. I miei genitori avevano un sacco di amici, quasi tutti i giorni, erano a casa. Non c'è nessun altro nella mia classe che ha avuto una tale quantità di relazioni. Usavo dire a tutti coloro che simpatizzavano con me per l'assenza di papà e di Naina, che io sono più fortunata rispetto a qualsiasi altra ragazza della mia età. Questa è la ragione per cui amo e rispetto i miei genitori. Loro mi hanno permesso di pensare, di vedere lo sfruttamento nella società intorno a me.

Dopo un lungo lasso di tempo, ho incontrato il papà e Naina la scorsa estate. Io e mia sorella siamo andate separatamente. Era la prima settimana di maggio. Sono uscita di casa e mi sono incontrata con papà. Mi ha portato in un posto dove c’era Naina. Tutti e tre abbiamo trascorso alcuni giorni insieme. Quando io sono tornata, Savera si unì a loro. Il 31 maggio 2010, il giorno dopo che sono tornata, la polizia ha fatto irruzione in casa. Erano le 10 di sera. C'erano circa 20 poliziotti attorno. La nonna ed io eravamo al piano di sopra. La polizia ha rotto la porta principale ed è salita al primo piano. Purtroppo, un mio amico era lì. Era venuto a restituire un ombrello che aveva preso in prestito. Lui ha 20 anni e lavora come saldatore. La polizia ha iniziato a spaventarci. Sono stata messa sotto torchio e il mio amico è stato anche trattato molto male. Dopo una prima fase di interrogatorio, un paio di poliziotti lo hanno portato alla stazione di polizia, mentre altri hanno continuato ad interrogarci.

Hanno perquisito tutta la casa. Sia la nonna che io siamo state interrogate separatamente. Mi hanno chiesto come ho incontrato papà e Naina, dove li ho incontrati. L'interrogatorio è andato avanti fino alle 2 del mattino. E’ stata una notte orribile.

Sono arrivati anche il giorno dopo. Sono stata interrogata di nuovo. Questa volta, il loro stratagemma era diverso. Essi sostenevano che avevo una relazione con il mio amico che è stato preso la notte precedente. Un agente mi ha detto che aveva descritto il mio corpo in dettaglio. Ho cercato di dire loro che non avevo tali rapporti con lui. Ho detto loro che ero anche pronta per un test di verginità, ma erano in uno stato d'animo da guerra e non erano pronti ad ascoltarmi. Il mio amico poi mi ha detto che avevano usato la stessa tattica con lui. E’ stato interrogato tutta la notte e rilasciato solo al mattino.

La polizia continuò a venire regolarmente per una settimana e mi interrogava. Due giorni dopo questo incidente, Savera è tornata. Anche lei è stata interrogata. Le hanno detto che avrebbero sparato a papà. Savera era spaventata e in lacrime. Io guardavo impotente. Gridavano a mia nonna e le chiedevano perché non dava il veleno a tutti e due e poi si uccideva.

La polizia ha anche visitato la nostra scuola e ha incontrato il preside. Nessuno sapeva che i miei genitori erano stati dichiarato 'maoisti'. Gli insegnanti pensavano che i miei genitori fossero separati. Dopo la visita della polizia, la notizia si diffuse. Ora tutti, docenti e studenti, sapevano. Alcuni studenti adesso si tengono lontano da noi. Hanno paura di parlare con noi. Ma ho buoni amici in classe che sono in grado di capire. Molti di loro silenziosamente sostengono il mio papà e Naina. Abbiamo l’abitudine di discutere del tipo di ingiustizia e di sfruttamento che vediamo in giro. La mia generazione è perfettamente in grado di capire questi problemi.

Voglio studiare bene. Ho una passione per l'elettronica. Voglio diventare un ingegnere. Ma so che la vita è incerta e tutto può succedere domani. Non so quando potrò incontrare i miei genitori di nuovo. Potrebbe non accadere mai e ciò mi spaventa. Sono ben consapevole che una ulteriore riunione potrebbe certamente portarli dietro le sbarre.

Sono preoccupata per mia nonna anche. Ha optato per questa vita travagliata solo per noi. Se fossimo stati sicuri, avrebbe avuto una vita tranquilla a Dubai con i miei zii che sono tutti benestanti. Io non sono preoccupata per Savera, perché qualunque cosa accada, mi prenderò cura di lei.

La polizia mi tiene sotto controllo costantemente. Mi controllano non appena faccio un passo fuori da questo cancello. Mi seguono a scuola. Spesso, le persone simpatizzano con me e Savera perché ci vedono privi di cure parentali e di amore. Ma entrambi sappiamo quanto ci amano. Cosa vuol dire famiglia? Un'unità di genitori e bambini che vivono sempre insieme non è l'unica cosa che rende una famiglia tale. Il mio papà mi ha detto che sono coinvolti in questa lotta affinché migliaia di ragazze come me possano camminare liberamente e senza paura in questo paese. Ciò significa che essi vivono e lavorano anche per me. Per realizzare un ambiente in cui io e mia sorella possiamo attraversare la strada e andare a casa di un vicino da sole anche di notte. Se questo è l'obiettivo della loro vita, li sostengo, e io sono con loro.

Guarda ciò che sta accadendo intorno a noi. Le donne vengono violentate e uccise in luoghi pubblici, anche sui treni in viaggio [lo scorso febbraio, il Kerala è rimasto scioccato quando una donna è stata violentata e uccisa su un treno]. Milioni di persone vivono in estrema povertà. Perché? Forse perché il nostro Paese non ha risorse sufficienti? No. E’ solo a causa dello sfruttamento da parte dei potenti. Se avessimo utilizzato le nostre risorse con giudizio, avremmo raggiunto gli standard dei paesi sviluppati come l'America. Ma non succede mai. La corruzione è dilagante. Se il mio papà e Naina stanno lavorando contro questi mali, cosa c'è di sbagliato in esso? E’ vero che mi mancano. E’ vero che sono preoccupata per loro. Ma io non sono in disaccordo con loro. Sono orgogliosa di essere loro figlia.

venerdì 28 ottobre 2011

AZIONI DELLA GUERRA POPOLARE DEGLI ULTIMI MESI

12 settembre 2011
La polizia spara sui manifestanti

Sette persone sono state uccise la Domenica 11 quando la polizia dello stato di Tamil Nadu ha aperto il fuoco su una folla prevalentemente di dalit (gli 'intoccabili') che manifestavano a Parmakudi (500 km da Chennai). I tribali si erano riuniti per chiedere la liberazione del loro leader, Jan Pandian, che era stato arrestato mentre si recava a una festa cui era stato invitato quale presidente di TMMK, un partito dei dalit, organizzata in onore di un ex leader del partito. Le autorità hanno giustificato l’arresto in quanto la sua presenza alla cerimonia avrebbe provocato tensioni. Ma alla fine è stato proprio il suo arresto che ha provocato tensioni. I dalit hanno bloccato le strade e dato fuoco ad auto della polizia per protestare contro la repressione poliziesca. Le forze di sicurezza hanno risposto aprendo il fuoco sulla folla, uccidendo sul posto cinque persone. Altre due sono morte in ospedale a causa delle ferite subite. Trenta i feriti negli scontri.
Resta oggi la rabbia nella stessa città, dove le autorità hanno proceduto a oltre cinquanta arresti preventivi per incitamento alla violenza. Altre 57 persone sono state arrestate in una città vicina. Le autorità hanno fermato trasporti pubblici nella regione e inviato massicci rinforzi alla polizia per contenere i tribali.

18 settembre 2011
Nuovi arresti
La polizia dello stato del Bastar martedì 13 ha arrestato nelle loro case nel distretto di Jagdalpur undici maoisti. Gli arresti sono frutto di informazioni ottenute grazie a delle taglie. Mercoledì 14, un residente del distretto di Bijapur (Chhattisgar) è stato giustiziato dai guerriglieri perché informatore della polizia. Giovedi 15 dei manifesti maoisti sono stati affissi nella regione di Jangalmahal per invitare i ragazzi a non rispondere alla campagna di reclutamento lanciata dalla Polizia Speciale e dalla Forza Nazionale Volontari - organizzazioni paramilitari governative.
Oggi, un guerrigliero è stato arrestato nel distretto di Garwah (Jharkhand). La polizia ha fatto irruzione nel villaggio di Katra dopo aver avuto informazioni sulla sua presenza. Sono stati inoltre sequestrati tredici detonatori, tre candelotti di gelatina esplosiva, due chili di esplosivi e pubblicazioni maoiste. Nel corso della giornata, un gruppo di guerriglieri portato un attacco lampo contro una colonna di sessanta uomini della CRPF nel distretto di Bijapur (Chhattisgarh). I maoisti hanno ucciso un soldato prima di rifugiarsi nella giungla circostante. Le forze di sicurezza hanno reagito immediatamente, senza però riuscire a trovare i guerriglieri.

23 settembre 2011
Sventata azione guerrigliera
Una squadra di polizia del Chhattisgarh ha scoperto questa mattina a 25 kg di esplosivi lungo una strada nel distretto di Raipur. Secondo i rapporti le autorità, l’ordigno era collocato nel fitto della foresta, in posizione ideale per farlo saltare al passaggio della pattuglia. Le forze di sicurezza sono riuscite a disinnescarlo e per lanciare immediatamente un’operazione nel tentativo di catturare i guerriglieri maoisti, particolarmente attivi nella regione, che già mercoledì, avevano teso un'imboscata una pattuglia di polizia, ferendo gravemente due soldati della forza speciale.

26 settembre 2011
Nuove azioni della contro-guerriglia
Domenica 25 le autorità hanno annunciato l’arresto a Gadchiroli, distretto di Maharashtra, di Somji Made, 25 anni, originario di Bastar, comandante della Milizia Acher Dalam che ieri aveva attraversato il confine del distretto. Le autorità lo accusano di essere attivamente coinvolto nella rivolta maoista e in vari casi di omicidio, tentato omicidio, scontri a fuoco...
Oggi, una squadra di paramilitari e polizia di Chhattisagarh ha trovato cinque bombe lungo una strada nella regione di Bastar (distretto di Kanker), dove la guerriglia maoista è particolarmente attiva. Tre bombe da 4 kg e due 2 kg sono state subito disinnescata. Le autorità hanno dichiarato che probabilmente i maoisti avevano pianificato un attacco contro pattuglie delle forze di sicurezza, che effettuano quotidianamente operazioni di rastrellamento in zona. Oggi le forze di sicurezza hanno ancora arrestato Dilip Mahato, leader del Comitato popolare contro le atrocità della polizia, organizzazione tribale filo-maoista. Le autorità lo accusano di essere un ufficiale di collegamento della guerriglia. Infine, due maoisti sono stati uccisi dalla polizia in una sparatoria nella foresta di Gollapalli (Chhattisgarh). Le forze di sicurezza si son imbattute in un gruppo di guerriglieri durante un rastrellamento, ingaggiando una serie di scontri a fuoco nei quali sono stati uccisi due guerriglieri, mentre un altro è riuscito a fuggire. Sul posto, la polizia ha trovato e sequestrato due pistole.

1 ottobre 2011
Sconfitte per la contro-guerriglia
Per quasi una settimana, la CRPF e la polizia dello stato di Jharkhand hanno condotto una vasta operazione congiunta di rastrellamento del distretto di Bokaro, in particolare nei pressi di Jhumra Hills. Un soldato del corpo di elite anti-Naxalita CRPF (squadra CoBrA) è stato ferito in una sparatoria tra il suo battaglione e un gruppo di maoisti. Le operazioni si sono intensificate da Martedì, quando i guerriglieri hanno ucciso due soldati della squadra CoBrA e ferito tre uomini delle forze di sicurezza. I maoisti, grazie all’oscurità e alla perfetta conoscenza del territorio, non sono stati catturati. Le autorità hanno riferito di averne feriti alcuni e di aver smantellato un loro accampamento vicino alla scena della sparatoria.

4 ottobre
Arrestato presunto esattore maoista
Soni Sori, insegnante aborigeno del distretto di Dantewada nel Chhattisgarh, è stato arrestato martedì nel Katwaria Sarai, dalla Polizia di Delhi. È sospettato di aver riscosso per conto della guerriglia maoista il denaro dalla tassa rivoluzionaria a carico del Gruppo Essar. Sori era accusato per cinque casi simili nel Chhattisgarh. Un direttore generale del gruppo Essar era stato arrestato il 27 settembre accusato di aver accettato il pagamento della tassa rivoluzionaria. Essar voleva evitare le incursioni della guerriglia contro un oleodotto che serve una miniera di ferro nel distretto di Dantewada.

8 ottobre
La guerriglia maoista colpisce le forze di sicurezza
Venerdì scorso tre paramilitari del Sashastra Seema Bal (SSB) sono stati uccisi e un altro gravemente ferito in un’imboscata tesa da guerriglieri maoisti nello stato di Chhattisgarh nei pressi di Geedam, 400 km a sud di Raipur. Dopo aver fatto saltare il veicolo, i guerriglieri hanno aperto pesantemente il fuoco, e sono poi fuggiti nella giungla. Due battaglioni della SSB sono stati dispiegati nello stato di Chhattisgarh dal 2008, soprattutto a protezione dei campi delle milizie anti-maoiste Salwa Judum, a loro volta sconfitte dai guerriglieri.

8 ottobre
Arundhati Roy sull’espulsione di David Barsamian
Ai primi di settembre il giornalista radiofonico indipendente americano David Barsamian è stato respinto all'aeroporto di New Delhi, mentre era in procinto di recarsi in Kashmir. Barsamian è noto per le sue numerose interviste ad attivisti, giornalisti e autori, tra cui Arundhati Roy. A proposito di questa espulsione, quest’ultima è stata intervistata da The Hindu e ha approfittato di quella tribuna per denunciare la repressione subiscono in India tutti quelli che cercano di farsi ascoltare, o si oppongono alle misure antipopolari del governo.

9 ottobre
Preso un campo abbandonato dai guerriglieri
Ieri, forze congiunte dello Special Operations Group (SOG) e del CRPF che effettuavano un'operazione di rastrellamento nella giungla nei pressi di Kuleijharan Tampersingha (stato di Jharkhand), hanno incontrato un gruppo di guerriglieri maoisti. Ne è seguita una violenta sparatoria, che sembra non abbia fatto vittime. Le forze congiunte sono riuscite a prendere un campo abbandonato dai guerriglieri, recuperando gran quantità di esplosivi e attrezzature.
Un secondo scontro si è svolta nelle prime ore di stamattina nel distretto di Dakshina Kannada (Karnataka). Il fatto è avvenuto dopo che una squadra di guerriglieri aveva attaccato nella foresta una colonna di 25 militanti del movimento anti-maoista Karnataka. Secondo il portavoce della polizia, un agente di polizia è deceduto nello scontro e in tutta la regione è scattata una vasta operazione di rastrellamento.

10 ottobre 2011
Poliziotto ucciso da una fucilata
Un poliziotto di 40 anni è stato ucciso in uno scontro con i maoisti la sera di Sabato 7 ottobre. Faceva parte di una pattuglia di quattordici uomini inviata nella regione di Belthangady (distretto Dakshina Kannada) dove secondo rapporti dell’intelligence si avevano movimenti di forze naxalite. Un collega del poliziotto ucciso ha detto che erano insieme quando hanno avvistato i guerriglieri, alle 23.30. Almeno uno di loro aveva con sé una torcia elettrica. Lui aperto il fuoco, ma il suo collega è stato quasi immediatamente colpito da un proiettile maoista. Secondo membri delle milizie anti-Naxalite, i maoisti sono tornati sul posto, lanciando slogan e continuando le loro attività. Il portavoce della polizia locale ha annunciato che, nonostante l'oscurità, diversi guerriglieri sono stati identificati ed è stata aperta un'inchiesta contro di loro per omicidio e tentato omicidio. È la prima volta operazione del genere organizzata nel distretto di Kakshina Kannada (Mangalore), dove fino a poco tempo fa i maoisti non erano presente.

12 ottobre 2011
Guerriglia e controguerriglia
All'inizio di questa settimana, il PCI (M) ha proclamato uno sciopero generale in Andhra Pradesh per chiedere che la polizia tratti con giustizia uno dei suoi leader attualmente detenuto senza processo. In questo contesto un gruppo di guerriglieri armati accompagnati da simpatizzanti hanno abbattuto alberi lungo molte strade principali del distretto di Visakhapatnam, bloccando il traffico per diverse ore. Un alberi in caduta ha anche parzialmente distrutto un posto di guardia della Forestale.
Nel distretto di Narayanpur (Chhattisgarh) maoisti e forze di sicurezza si sono scontrati stamattina presto. Lo scontro ha avuto luogo vicino un villaggio, dove i maoisti hanno aperto il fuoco contro una squadra congiunta di CRPF e polizia dello stato che pattugliano la zona. Un guerrigliero, per la cattura di cui era stata promessa una ricompensa di 5000 rupie (75 euro), è stato ucciso durante gli scontri. Secondo le autorità, sarebbe Rawat Negi, un maoista ricercato per vari reati e attacchi contro la polizia. Sul posto le forze di sicurezza hanno sequestrato armi e pubblicazioni maoiste.

13 ottobre 2011
Si intensifica la sorveglianza
La Special Task Force (STF) della polizia del Tamil Nadu e le guardie forestali dello Stato hanno annunciato che condurranno operazioni congiunte di rastrellamento nei confini dei quindici distretti dello stato. Le parti hanno convenuto di condividere informazioni e risorse, fissando anche cami di addestramento congiunti. Originariamente, la STF era stata creata per catturare un noto contrabbandiere che operava nelle foreste del Tamil Nadu. Dopo la sua uccisione nel 2004, si è concentrata principalmente sull’addestramento di agenti a combattere nella giungla. Ma oggi, si va anche oltre. “Passiamo ora lavorare con i forestali per prevenire oltre che il bracconaggio e il contrabbando, l'estremismo di sinistra. Anche i forestali contribuiranno dunque alle operazioni anti-maoiste, fornendo informazioni su persone o attività sospette nel territorio”. “I 22.000 chilometri quadrati di superficie boschiva compresa tra i distretti di Tiruvallur e Kanyakumari e il confine con Andhra Pradesh, Karnataka e Kerala ci sono sette campi della STF. Le autorità di polizia e funzionari del dipartimento foreste creeranno un database degli autori di reati ed elementi estremisti. Abbiamo anche suggerito che foto segnaletiche siano distribuite anche ai sorveglianti giornalieri pagati dal Dipartimento Forestale”.

15 ottobre 2011
Polizia contro scioperanti
Nel giugno scorso, gli operai della Maruti Suzuki di Manesar (Haryana) hanno condotto un grande sciopero per chiedere migliori condizioni di lavoro e il diritto a formare sindacati indipendenti diversi da quello esistente in fabbrica. In settembre un nuovo movimento di protesta ha risposto alla richiesta da parte della dirigenza di firmare “un patto di buona condotta”, la cui mancata sottoscrizione avrebbe portato al divieto di far ritorno in fabbrica. 1200 dipendenti e 44 lavoratori interinali sono stati sospesi per quello sciopero. Dal 7 ottobre, tutto il personale smesso di lavorare per chiedere la riassunzione di questi lavoratori e hanno occupato la fabbrica fino a ieri. Per fermare il movimento, la dirigenza si è rivolta all’autorità e il governo locale ha mandato . 2500 poliziotti per sgomberare gli scioperanti sostenendo che il loro era sciopero illegale e avviato la procedura di cancellazione della registrazione di due sindacati promotori del movimento. Di fronte alla polizia, i lavoratori sono stati costretti a lasciare i locali, ma hanno deciso di continuare il loro sciopero.

22 ottobre 2011
Successo per la guerriglia
Diverse squadre di polizia state dispiegate nelle zone della foresta di Bastar (Chhattisgarh) questa mattina per cercare di catturare un gruppo di maoisti, dopo un attacco in cui sono morti sei poliziotti. Venerdì pomeriggio, decine di guerriglieri hanno assaltato un contingente di sedici agenti in forze nel distretto nel villaggio di Netanar, a 30 km da Jagdalpur. Stavano tornando da una ispezione di edifici sospettati di essere danneggiati dai guerriglieri. Sei poliziotti sono morti sul posto mentre altri cinque sono stati gravemente feriti. I guerriglieri hanno attaccato i poliziotti sulle moto prima di aprire il fuoco. Il direttore generale della polizia ha dichiarato che diverse pattuglie della forza hanno perlustrato la zona intorno al villaggio di Netanar per arrestare i guerriglieri responsabili dell'attacco.

24 ottobre
Nuove strade per la controguerriglia
Ieri, BK Ponwar, ex capo delle forze antisovversive indiano ha segnalato la necessità di una nuova contro-guerriglia nelle zone controllate dai maoisti. Ponwar è attualmente direttore dell’antiterrorismo e del Jungle Warfare College, creato nel 2005 dal governo del Chhattisgarh per addestrare gli agenti di polizia a combattere i guerriglieri come i guerriglieri. Ieri ha dichiarato che l'India deve costruire una nuova rete stradale esclusivamente per i movimenti delle forze di sicurezza nelle aree controllate dai guerriglieri.
“Le strade percorse da civili e polizia nelle zone affette dalla guerriglia sono piene di mine e guerriglieri hanno realizzato imboscate quasi ovunque. Si dovrebbe perciò costruire una nuova rete stradale su terreni difficilmente accessibili, da tenere sotto costante sorveglianza. Queste strade servirebbero a rioccupare i territori occupati dai maoisti, ed sono il mezzo migliore per penetrare nelle roccaforti della guerriglia. Queste strade per le forze di sicurezza permetteranno loro di muoversi più velocemente nelle zone di combattimento e colpire duro”.

25 ottobre
Si intensifica la controguerriglia
Sospettando la presenza di guerriglieri provenienti da Chhattisgarh e Jharkhand rifugiati in Orissa, le autorità locali hanno intensificato le operazioni di rastrellamento nei distretti di Ganjam, Gajapati e Kandhamal. Le forza d’ elite CoBrA, il CRPF, l’India Reserve Batallion, lo Special Operations Group e le forze di polizia locale sono stati messi in campo per espellere i guerriglieri da questa area. Si sospetta che i maoisti abbiano montato campi in questi tre distretti, dopo la grande offensiva di polizia scattata negli altri due stati. La polizia teme anche che stiano progettando una campagna di azioni in Orissa. Infatti, è stata recentemente scoperta e sequestrata una grande quantità di esplosivo nel distretto di Kandhamal e distrutto un campo di guerriglieri nel distretto di Gajapati.
Inoltre lunedì le autorità hanno dichiarato di aver catturato tre maoisti e sequestrato armi nel distretto di Bokaro. Sempre lunedì, ma nel distretto di Rohtas (Bihar), le autorità hanno annunciato l’arresto di sette guerriglieri. Domenica, polizia locale e un battaglione CoBRA hanno fatto irruzione sotto un ponte in costruzione sul fiume Sone. Il comandante Sudarashan maoista Ram - alias Firoj - è stato arrestato insieme a quattro suoi compagni. Erano ricercati in per l'omicidio di un poliziotto e una dozzina di altri accuse. Sono stati sequestrati armi tradizionali, munizioni e quattro telefoni cellulari. In un altro raid, due guerriglieri sono stati arrestati nell’area di Chutia, distretto di Rohtas. Infine, un uomo originario del Bihar è stato arrestato lunedi nel distretto di Hazaribagh. La polizia ha accusato di aver creato una rete per fornire armi ai maoisti.

giovedì 27 ottobre 2011

APPELLO PER UNA NUOVA STRAORDINARIA CAMPAGNA A SOSTEGNO DELLA GUERRA POPOLARE

Appello per una nuova straordinaria campagna internazionale a sostegno della Guerra Popolare in India



Il Comitato di sostegno internazionale alla guerra popolare in India
nato sull'appello del meeting di gennaio 2010 a Parigi e che ha raccolto
l'adesione di compagni di diversi paesi, ha con la settimana di
mobilitazione del 2-9 aprile mostrato la sua estensione internazionale e la
sua funzione di promozione informazione e schieramento a sostegno della
guerra popolare in India, inserito nel contesto più generale della
situazione della lotta di classe, dell'imperialismo e della lotta dei
proletari e popoli oppressi- ha deciso nel quadro della campagna prolungata
,trattando le contraddizioni nei diversi paesi, di lanciare una nuova
settimana di mobilitazione internazionale per il 14-22 gennaio 2012 con le
parole d'ordini

'la repressione del governo indiano e dell'imperialismo non ferma ma
alimenta la guerra di popolo'

' che il vento della guerra di popolo in India arrivi alle masse
proletarie
in ogni angolo del mondo'

La campagna apre la fase che porterà alla Conferenza internazionale di
sostegno prevista per l'estate 2012.
La campagna prevede iniziative e incontri in diversi paesi per raccogliere
l'adesione alla Conferenza internazionale e organizzarne la
partecipazione.
Il Comitato fa appello all'Icawpi e a tutti i comitati di solidarietà
con la
guerra di popolo e la rivoluzione indiana a organizzare insieme questa
attività.
L'adesione a livello internazionale e in ciascun paese può essere di
tutte
le organizzazioni, partiti, comitati che decidono di parteciparvi, sia
singolarmente, sia come gruppo o cartello di organizzazioni.
Il Comitato invita tutti i blog e i siti che stanno molto contribuendo alla
conoscenza della guerra popolare India, alla denuncia e lotta contro
l'operazione Green Hunt, e a diffondere i documenti del PCIm. A giocare
un
ruolo importante nella realizzazione della campagna e nella riuscita della
Conferenza Internazionale del 2012.
Il Comitato facendo tesoro delle lezioni della precedente campagna 2-9
aprile si rivolge principalmente al proletariato e le masse popolari per
una partecipazione di massa alle iniziative
Il Comitato invita tutte le forze che vi aderiscono a considerare che il
sostegno alla gp dell'India è il dato che unisce e mobilita.
Il Comitato, in particolare nei paesi imperialisti, si mobiliterà nella
campagna nella lotta contro le multinazionali indiane che si espandono anche
nei paesi imperialisti .
Il Comitato ribadisce che esso sostiene in forma solidale tutte le guerre
popolari e le lotte antimperialiste che si sviluppano in altri paesi del
mondo, considerandole tutte importanti e determinanti nella lotta
all'imperialismo.
Il Comitato porterà in tutte le manifestazioni antimperialiste, contro i
vertici politici ed economici dell'imperialismo, contro la guerra
imperialista, la campagna di sostegno, la propaganda e l'invito a
partecipare alla Conferenza internazionale

Comitato Internazionale di Sostegno alla Guerra Popolare in India
ottobre 2011
csgpindia@gmail.com





The International Committee to support the people's war in India, that
was
born on the appeal launched at the International meeting in Paris on January
2010 and gained the participation of comrades from several countries, with
the mobilization of the week 2 to 9 of April has shown an international
extent and played a role in promoting information and taking side in support
of the People's War in India, in the context of the more general
situation
of class struggle, imperialism and the struggle of the proletarians and
oppressed people, decided, in the framework of the protracted campaign,
handling the contradictions in the different countries, to launch a new
international week of action from 14 to 22 January 2012 with the slogans:
"the repression by the Indian government does not stop but feeds the
People's War"
"may the wind of the People's war reach the proletarian masses
all-around
the world"

The campaign opens the work that leads to the international conference of
support planned for the summer 2012.
The campaign includes initiatives and meetings in different countries to
collect signatures and organize the participation to the International
Conference.
The Committee calls the Icawpi and all the committees of solidarity with the
people's war and the Indian revolution to organize this activity
together
with us.
Adherence, internationally and in each country can be of any organization,
political parties, committees that decide to participate, whether
individually or as a group or platform of organizations.
The Committee calls on all the blogs and web-sites, that are giving a big
contribution to the knowledge of people's war India, the exposure and
strugle again st of the Operation Green Hunt, and to widespread the
documents of the CPI(M), to play their important role in realizing the
campaign and for the success of the International Conference in 2012.
The Committee, taking lessons from the previous campaign in 2-9 April 2011
is primarily aimed at the proletariat and the masses for a massive
participation in initiatives.
The Committee invites all the adhering forces to consider that the support
for People's War in India is the datum that unites and mobilizes.
The Committee, in particular in the imperialist countries, will mobilize
particularly in a campaign against Indian transnationals companies that
expand even in the imperialist countries.
The Committee reiterates that it supports in the form of solidarity all the
people's wars and the anti-imperialist struggles ongoing in other
countries
in the world and considers all of them important and decisive in the
tsruggle against imperialism.
The Committee will bring in all anti-imperialist demonstrations against the
political and economic summit of imperialists and the imperialist war, the
support to the PW in India, the propaganda and the invitation to attend the
International Conference

International Committee to Support People's War in India
October 2011
csgpindia@gmail.com

El Comité Internacional de apoyo a la guerra popular en la India

- nacido en la apelación de la reunión de enero 2010 en París y que recogió
la
adhesión de camaradas de diferentes países, ha dimostrado, a travès de la
semana de movilización del 2 a 9 de abril, el alcanze internacional y su
función de promoción, información y la toma de posición en apoyo de la
guerra
popular en la India, en el contexto más general de la situación de la lucha
de
clases, del imperialismo y de la lucha de los proletarios y pueblos
oprimidos
- decidió, en el marco de la campaña prolongada, tratando las
contradicciones
en los diferentes países, de lanzar una nueva semana de acción internacional
desde 14 a 22 de enero, 2012, con las siguientes palabras de orden:

"La represión del gobierno de la India y del imperialismo, no apaga
sino
alimenta la guerra popular"

"Que los vientos de la guerra popular en la India llegan a las masas
proletarias en todos los rincones del mundo"

La campaña abre la fase que nos va a conducir a la Conferencia internacional
prevista para el verano de 2012.
La campaña incluye iniciativas y reuniones en diferentes países para
recopilar
la adhesión a la Conferencia Internacional y organizar la participación.
El Comité pide all'Icawpi y todos los comités de solidaridad con la
guerra
popular y la revolución de la India para organizar juntos esta actividad.
La adhesión a nivel internacional y en cada país puede ser de todas las
organización, los partidos, los comités que deciden participar, ya sea
individualmente o como grupo o cartel de las organizaciones.
El Comité hace un llamamiento a todos los blogs y los sitios que están
contribuyendo mucho al conocimiento de la guerra popular de la India, a la
queja en contra de la operación Cacería Verde, y difundir los documentos del
PCIm. Para jugar un papel importante en la implementación de la campaña y el
éxito de la Conferencia Internacional 2012.
El Comité sobre la base de las lecciones de la campaña anterior, 2-9 abril,
tiene como objetivo principal el proletariado y las masas para una
participación masiva a las iniciativas.
El Comité invita a todos los que se unen a considerar que el apoyo a la GP
de
la India es el dato que une y moviliza.
El Comité, en particular en los países imperialistas, se movilizará en la
campaña en la lucha contra las multinacionales indias que amplían incluso en
los países imperialistas.
El Comité reitera que apoya en forma de solidaridad todas las guerras
populares y las luchas antiimperialistas que se desarrollan en otros países
del
mundo, considerandoles todas como importantes y cruciales en la lucha contra
el
imperialismo.
El Comité aporterá en todas las manifestaciones anti-imperialista, contra
las
cumbres políticas y económicas del imperialismo, contra la guerra
imperialista,
la campaña de apoyo, la propaganda y la invitación para participar a la
Conferencia Internacional

Comité Internacional de Apoyo a la guerra popular en la India
octubre 2011
csgpindia@gmail.com

Le Comité International de soutien à la guerre populaire en Inde

- né sur l'appel du meeting de Janvier 2010 à Paris et qui a recueilli
l'adhésion des camarades de différents pays, a démontré, avec la
semaine de
mobilisation du 2 à 9 avril, sa portée internationale et sa fonction de
promotion, d'information et de prise de position à l'appui de la
guerre
populaire en Inde, dans le contexte plus générale de la situation de la
lutte
de classe, de l'impérialisme et de la lutte des prolétaires et des
peuples
opprimés - a décidé, dans le cadre de la campagne prolongée, traitant avec
les
contradictions dans les différents pays, de lancer une nouvelle semaine
internationale d'action de 14 à 22 Janvier 2012 avec les mots
d'ordre:

"La répression du gouvernement indien et de l'impérialisme
n'arrêt pas mais,
au contraire, elle alimente la guerre populaire"

"Que le vent de la guerre populaire de l'Inde arrive aux masses
prolétariennes
dans tous les coins du monde"

La campagne ouvre la phase qui nous emmènera à la conférence internationale
prévue pour l'été 2012.
La campagne comprend des initiatives et de réunions dans les différents pays
pour recueillir l'adhésion à la Conférence internationale et organiser
la
participation.
Le Comité invite l'Icawpi et tous les comités de solidarité avec la
guerre
populaire et la révolution indienne à organiser cette activité ensemble.
L'adhésion au niveau international et dans chacun des pays est ouverte à
toutes les organisations, les partis politiques, les comités qui décident de
participer, individuellement ou en tant que groupe ou cartel
d'organisations.
Le Comité appelle tous les blogs et les sites qui contribuent beaucoup à la
connaissance de la guerre populaire en Inde, à la dénonce et lutte contre
l'opération Green Hunt, et de diffuser les documents du PCIm. À jouer un
rôle
important dans la réalisation de la campagne et dans le succès de la
Conférence
internazionale de 2012.
Le Comité en s'appuyant sur les leçons tirées de la campagne
précédente, du
2
au 9 avril, s'adresse principalement au prolétariat et aux masses
populaires
pour une participation massive aux initiatives.
Le Comité invite toutes les forces qui s'associent à considérer que le
soutien
à la GP en Inde c'est la donnée qui unit et mobilise.
Le Comité, en particulier dans les pays impérialistes, va se mobiliser dans
la
campagne dans la lutte contre les multinationales indiennes qui
s'élargissent
même dans les pays impérialistes.
Le Comité réitère qu'il supporte en forme de solidarité toutes les
guerres
populaire et les luttes anti-impérialistes qui se développent dans
d'autres
pays du monde, en les considérant tout important et crucial dans la lutte
contre l'impérialisme.
Le Comité apportera dans tous les manifestations anti-impérialiste, contre
les
sommets politiques et économiques de l'impérialisme, contre la guerre
impérialiste, la campagne de soutien, la propagande et l'invitation à
participer à la Conférence internationale

Comité International de Soutien à la guerre populaire en Inde
Octobre 2011
csgpindia@gmail.com

giovedì 13 ottobre 2011

SCIOPERO GENERALE TOTALE DI 24 ORE


I maoisti hanno indetto uno sciopero nazionale totale (bandh) di 24 ore in diverse aree del paese, nei distretti di Koraput, Malkangiri, Rayagada, Gajapati and Kandhamal nel sud dell’Orissa per protestare contro l’arresto illegale (e la scomparsa) di uno dei loro leader Damador, alias Azad.
Azad è membro del comitato di zona di confine “Andhra-Orissa Border Zonal Committee (AOBZC)”.
La polizia dell’Andhra ha arrestato Damador il 25 settembre, ma non è stato ancora portato in tribunale per cui si teme che possa già essere stato ucciso.

In seguito anche a diversi scioperi totali riusciti e pesanti attacchi dei maoisti nei confronti della polizia e dell’esercito nei mesi scorsi, la polizia aveva da giorni iniziato una serie di operazioni di rastrellamento e blocchi stradali nella giungla dell’Orissa.

Lo sciopero ha colpito più duramente in settori come Sorada e Baragda in Ganjam e Mohana, Adava e le aree Udayagiri.