domenica 8 maggio 2011
Prime iniziative in Italia contro l'arresto dei 3 compagni indiani!
Entro questo mese le prime iniziative, presto saranno diffuse le date.
mercoledì 4 maggio 2011
condanniamo gli arresti di 3 membri del comitato centrale del PCI maoista nel bihar
Condannare gli arresti dei membri del CC del PCI (Maoista) Compagni V. Subramanyam (Vimal / Shrikant), Vijay Kumar Arya (Jaspal ji), Punendu Shekhar Mukherjee (Saheb da) e altri da parte dei servizi segreti e dell’APSIB [Andhra Pradesh Special Intelligence Bureau]!
Chiediamo che tutti i compagni arrestati vengano portati davanti al giudice immediatamente!Le agenzie centrali di intelligence e i famigerati sicari dell’APSIB hanno arrestato i nostri tre compagni V CC. Subramanyam, Vijay Kumar Arya, Punendu Shekhar Mukherjee insieme ad alcuni altri compagni e simpatizzanti nel distretto di Katihar nel Bihar su precise informazioni. In effetti, il compagno Subramanyam è stato sotto sorveglianza da parte dell’APSIB da tanti mesi.
Avevano anche progettato di assassinarlo. Ma a causa della denuncia della loro cospirazione davanti al popolo, non potevano ucciderlo. Gli assassini con licenza di uccidere dell’APSIB e altri settori dell’intelligence indiano addestrati dalla CIA e dal Mossad hanno preso di mira i leader della rivoluzione indiana come parte della loro 'guerra contro il popolo' da molto tempo. Amatissimi dirigenti del popolo indiano come Azad, Patel Sudhakar, Shakhamuri Apparao, Prasad e BK sono stati uccisi da questi assassini per ordine della cricca al governo Sonia-Manmohan-Chidambaram, a braccetto con i loro padroni imperialisti. Alcuni altri leader e attivisti sono stati arrestati e messi nelle celle di varie carceri.Le classi dirigenti indiane da un lato hanno venduto la nazione alle multinazionali e alle aziende del Grande Affare firmando centinaia di protocolli di intesa con loro, e d'altra parte hanno cercato di schiacciare il movimento rivoluzionario in modo da assicurarsi che nessuna resistenza venisse messa in campo contro le loro politiche anti-popolari e pro-imperialiste. Dato che il nostro partito è in prima linea nelle lotte di massa contro questo sistema di corruzione, oppressione e sfruttamento, le classi dominanti indiane stanno usando ogni mezzo repressivo a loro disposizione per lasciare le masse indiane senza direzione.Il Comitato Centrale del PCI (Maoista) condanna gli arresti illegali e le torture fisiche e mentali cui sono sottoposti questi compagni. Facciamo appello agli operai, ai contadini, agli studenti, agli intellettuali e a tutti i settori oppressi del nostro paese a condannare la guerra ingiusta delle classi dominanti contro il popolo e mettersi in prima linea per far avanzare la rivoluzione di nuova democrazia indiana spazzando via il feudalesimo, la borghesia burocratica compradora e l'imperialismo.
(Abhay)Portavoce,
Comitato Centrale,
PCI (Maoista)
mercoledì 13 aprile 2011
A Torino l'ultimo appuntamento in Italia della settimana internazionale a sostegno della guerra popolare in India
martedì 12 aprile 2011
Perù iniziative della guerra popolare

la settimana internazionale a sostegno della guerra popolare in India in Germania

come un fiume in piena .. la campagna pro GP in India a Zurigo Svizzera
in Bolivia la campagna a sostegno della gp in india

lunedì 11 aprile 2011
CAMPAGNA INDIA INIZIATIVE ANCHE DALL'ECUADOR
Dal Frente de luchas Pueblo - Ecuador Campaña de apoyo a la guerra popular en la india Saludos ROJOS Somos los hijos del sol, los comunistas, los que tenemos sello de clase, que mbregamos por la revolución de nueva democracia para romper las cadenas del capitalismo burocrático, el imperialismo. Hemos apoyado la campaña de la guerra popular de
Palermo - operai e lavoratori a sostegno della guerra popolare in India
Dalla mattina di ieri, 8 aprile 2011, l’appello e la mozione di solidarietà alla guerra popolare in India sta circolando nelle mani degli operai dello stabilimento Fiat di Termini Imerese con i quali, durante l’ingresso al primo turno, si sono scambiate battute sui rapporti tra operai delle fabbriche dei cosiddetti paesi civili come l’Italia e paesi “in via di sviluppo” come l’India. Alla Fincantieri dove la maggioranza degli operai è in cassa integrazione è stata fatta l’affissione del manifesto e delle locandine con invito alle due iniziative, quella all’Accademia delle Belle Arti che si è tenuta il 7 aprile e quella presso la sede sindacale dello Slai Cobas per il sindacato di classe prevista per il pomeriggio dell’8. Ieri pomeriggio quindi si è tenuta l’assemblea con lavoratori, precari e alcuni disoccupati. Sono stati spiegati, grazie anche all’ausilio della mostra, di filmati e diapositive, e dei documenti presenti sul banchetto, i motivi della campagna di solidarietà internazionale. È stata sottolineata la necessità dell’informazione praticamente negata dai mezzi di stampa e di comunicazione ufficiali e la differenza di fondo tra la guerra popolare guidata dal partito comunista indiano maoista e le altre “guerre”, Iraq, Afghanistan… o le rivolte cui assistiamo in questi giorni principalmente nei paesi arabi. In particolare si è parlato degli aspetti legati al mondo del lavoro, fabbriche, call center, e alle strette relazioni anche tra le politiche di svendita e privatizzazione del settore pubblico dei vari paesi “sviluppati” ed “emergenti” che peggiorano, o rendono impossibili, le condizioni di vita e di lavoro delle grandi masse. Sono stati riportati esempi di come i compagni indiani guidano le lotte sindacali organizzando gli operai, i lavoratori, i grandi scioperi e le manifestazioni di massa che vengono messe in campo contro i padroni, il governo indiani. Sempre particolarmente toccante in questi momenti è, all’interno delle condizioni generali, il racconto/denuncia delle condizioni delle donne ma soprattutto la risposta in senso rivoluzionario che queste stesse donne sempre di più danno, aderendo come protagoniste in prima linea alla guerra popolare, al governo reazionario indiano che attraverso l’operazione Green Hunt sta commettendo un genocidio contro il proprio popolo. Tra i documenti citati, che denunciano questa operazione e che è stato anche utilizzato un po’ come “guida” nel percorso del sostegno alla guerra popolare, vi è il resoconto di Arundhaty Roy “In marcia con i compagni” che i presenti e in particolare le donne lavoratrici e precarie hanno richiesto con molta curiosità ed interesse. Alla fine è stata letta la mozione di solidarietà che è stata sottoscritta da tutti i presenti. ***** TESTO DELLA MOZIONE India, il paese dove “gli operai bruciano i padroni” Noi operai, lavoratori, precari, disoccupati salutiamo la lotta delle masse popolari indiane contro il regime reazionario indiano e l’imperialismo che lo sostiene.In India le masse lottano contro i padroni che licenziano e sfruttano, contro il carovita, la corruzione e il terrorismo di Stato, con grandi scioperi e manifestazioni, occupazioni di fabbriche, attacchi ai padroni.In India il governo è deciso a vendere le risorse naturali e umane alle multinazionali imperialiste occidentali, ai nuovi monopoli dei padroni delle grandi fabbriche automobolistiche e siderurgiche, come Tata, Essar, Jindal, Mittal, ecc., che traggono dallo sfruttamento selvaggio di operai, spesso donne e bambini, i profitti che permettono loro di divenire acquirenti e partecipanti dei grandi monopoli internazionali del settore, in alleanza anche con i padroni italiani.Contro tutto questo le masse popolari indiane si ribellano e sviluppano una guerra di popolo guidata dal partito della classe operaia indiana, il Partito Comunista dell’India maoista.Il governo indiano e l’imperialismo scatenano contro le masse ribelli una repressione che, sotto il nome di “operazione Green Hunt”, è fatta di massacri, esecuzioni sommarie, repressione verso interi villaggi e settori della popolazione, per cercare di cancellare quello che i padroni del mondo definiscono “la più grave minaccia interna e un pericolo per il sistema internazionale”, la guerra di popolo che ha invece per obiettivo quello di stabilire un governo popolare basato sull’unità di operai e contadini, rovesciando gli imperialisti, la borghesia e le classi feudali.La lotta per i diritti dei lavoratori e dei popoli, la lotta per il lavoro, i salari, le condizioni di vita; la lotta per la libertà, per la democrazia; la lotta per rovesciare il potere dei padroni e per il potere nelle mani dei lavoratori e delle masse popolari, è una lotta internazionale che ci unisce in ogni angolo del mondo.Per questo esprimiamo la massima solidarietà alle masse popolari indiane, al Partito che le guida, perchè respingano gli attacchi del nemico e avanzino fino alla vittoria. proletari comunisti - PCm Italy campagna di sostegno internazionale alla guerra popolare in India 2-9 aprile diffuso in fabbriche, posti di lavoro, organizzazioni sindacali, lotte proletarie