giovedì 29 marzo 2012

Articolo del Manifesto su Arundhati Roy e la situazione in Inda


Meglio tardi che mai! Riportiamo questo articolo del Manifesto che ammette l’ignoranza dei media dei paesi imperialisti e soprattutto di quelli italiani sulla situazione nei paesi come l’India, ma potremmo aggiungere le Filippine, il Perù, la Turchia per rimanere ai paesi oppressi dall’imperialismo.
Naturalmente si tratta di una ignoranza anche voluta dato che i temi di popoli in lotta per la propria liberazione dal dominio imperialista, soprattutto se condotti secondo l’ideologia del proletariato che ha raggiunto lo stadio del marxismo-leninismo-maoismo, non sono tra i più accreditati dai borghesi grandi medi e piccoli.


DEMOCRAZIAKMZERO

Arundhati Roy tra i maoisti
Pierluigi Sullo

Confesso la mia ignoranza: quando ho letto che due italiani, Claudio Colangeli e Paolo Bosusco, erano stati rapiti nello stato indiano dell'Orissa dai guerriglieri maoisti, o naxaliti, ho pensato a un gruppo sopravvissuto come un fossile di altre epoche, magari simile ai Khmer rossi cambogiani. Colangeli è stato liberato e di Bosusco, valsusino e No Tav, si sa che sta bene. Probabilmente il rapimento, la trattativa per liberarli, forse (come dice il Correre della sera citando l’antiterrorismo indiana) una disputa tra fazioni diverse del Partito Comunista indiano (maoista), sono segmenti della complicata e lunghissima guerra nelle aree centrali del continente indiano.
Anzi lo sono di sicuro. Ma di che guerra si tratti non è affatto chiaro, stando alle poche informazioni che i media italiani forniscono. L’ultimo libro di Arundhati Roy, la scrittrice indiana che viene citata sempre per il suo magnifico romanzo “Il dio delle piccole cose” e che da molti anni conduce una campagna civile su quel che accade nel suo paese per mezzo di libri, reportage, conferenze, partecipazione ad eventi come il Forum sociale mondiale che si tenne a Mumbai diverso tempo fa, si chiama “In marcia con i ribelli” (Guanda) ed è in gran parte il racconto di come lei, Arundhati, ha trascorso del tempo nelle foreste dell’Orissa su cui lo stato indiano non riesce a esercitare potere, che invece è nelle mani dell’esercito maoista, delle milizie di villaggio e dei consigli popolari che assicurano l’(auto)governano. Ed è una lettura sorprendente, oltre che affascinante. Noi immaginiamo l’India come un paese sì con una frattura, tra ricchi e poveri, enorme ma che “cresce” al ritmo del 6 o 7 per cento l’anno, quasi come la Cina, e che sta producendo il suo sforzo per modernizzarsi. Lo scenario che Arundhati Roy racconta, guardandolo dal fondo della foresta mentre cammina accanto a giovani donne e uomini armati di fucile, è infinitamente più drammatico. In particolare, il governo indiano ha offerto pre-concessioni minerarie (bauxite e molti altri minerali) a grandi imprese multinazionali. Nonostante la Costituzione indiana vieti lo sfruttamento delle “terre tribali” (gli adivasi, gli indigeni, sono circa cento milioni), le autorità stanno conducendo una guerra che comporta distruzione di villaggi, arresti arbitrati, uccisioni, stupri e deportazioni. Le cifre sono impressionanti. Così, il movimento naxalita, con la sua ideologia anchilosata e i suoi metodi militari spesso cinici, si è via via affiancato alla resistenza degli adivasi, espandendosi in tutta l’India centrale. Di forme di resistenza a questa “crescita” che è in verità una guerra contro i poveri, dice Arundhati, in India ve ne sono di moltissimi tipi, e forse, conclude, la capacità di ricacciare indietro come pure è accaduto in qualche caso, lo “sviluppo” violento, viene proprio da questa pluralità.
Leggete questo libro, vi farà riflettere. Ad esempio quando cita la “lezione magistrale” ad Harvard di uno dei politici indiani più potenti, il quale afferma: “La democrazia - o meglio le istituzioni democratiche - … hanno in effetti reso più difficile la sfida dello sviluppo.

Il manifesto
29/3/12

NOTIZIE DALLA GUERRA POPOLARE


*** Il PCI (maoista) realizza uno sciopero totale di 24 ore come risposta alla repressione

Ranchi: lo sciopero di 24 ore indetto dal PCI(maoista) a cominciare dalla mezzanotte di mercoledì, ha provocato la chiusura dei negozi e altri stabilimenti commerciali della zona rurale per tutto il giorno.
I ribelli avevano indetto lo sciopero per fare pressione perché cinque loro membri arrestati dalla polizia venissero portati immediatamente davanti al tribunale [per evitare le torture che subiscono nelle stazioni di polizia e ottenerne spesso l'assoluzione]. La circolazione dei pullman interregionali e interstatali è stata colpita duramente. La produzione delle miniere è stata interrotta in diversi distretti e anche il trasporto di carbone molto intenso in queste zone.

http://timesofindia.Indiatimes.com/City/Ranchi/24-Hour-Maoist-Bandh-
Peaceful/articleshow/12374531.CMS

*** 11 poliziotti cadono in una imboscata maoista

Nuova Delhi, 26 marzo

Almeno 11 poliziotti indiani sono morti oggi e circa 30 sono stati feriti nella regione centrale indiana del Maharashtra per lo scoppio di una mina collocata dalla guerriglia maoista mentre passava un pullman, secondoinformazioni dalla stampa online.

L'attacco è avvenuto intorno a mezzogiorno nella zona di Dhanora, situata nel distretto di Gadchiroli, ha spiegato per telefono l'ufficiale locale Girghar Yadav.

Secondo fonti citate da diversi mezzi indiani, gli agenti viaggiavano in pullman, e alcuni di essi, feriti, vengono trasportati nella principale città della zona, Nagpur.

Quello di oggi è l'attacco di maggiore potenza degli ultimi mesi portato avanti dai guerriglieri maoisti, dopo che lo scorso 21 gennaio misero fine alla vita di altri tredici agenti in una imboscata organizzata nella regione settentrionale dello Jharkhand.

Gadchiroli è di fatto il distretto con maggiore presenza ribelle del Maharashtra, ed è connessa geograficamente alla storica regione del Bastar, una zona della giungla dove i guerriglieri maoisti hanno le loro principali basi.


*** I maoisti uccidono un viceispettore della polizia in Odisha

Nell'ultimo attacco, i ribelli maoisti hanno ucciso il viceispettore di polizia Krushna Chandra Ratha a Khairput. Secondo le fonti circa 3-4- ribelli armati, gridando slogan contro il governo e la sua operazione militare contro il popolo, con armi moderne hanno sparato contro il poliziotto mentre stava prendendo il tè in un posto vicino a soli 500 metri della stazione di polizia di Khairput.

http://odishatoday.com/viewnews.php?news_id=3041


*** I maoisti uccidono un capo della polizia e fanno pressione su un politico

Un capo della polizia della Forza Centrale di Riserva di Polizia, Om Prakash, è stato annientato dai guerriglieri maoisti del PLGA (People's Liberation Guerrilla Army) presso un mercato del distretto di Sukma, nel Chhattisgarh. Notizie dicono che Om Prakash, del 150° Battaglione impiegato a Chintagufa, è stato accerchiato da una mezza dozzina di maoisti che lo hanno ucciso e preso
il suo fucile.

In un'altra azione 50 guerriglieri maoisti hanno sequestrato Jhina Hikaka (34 anni) membro dell'Assemblea Legislativa di Laxmipur, appartenente a Biju Janata Dal, il 24 marzo. Hikaka rientrava a casa da Koraput quando i maoisti hanno costretto il suo veicolo a fermarsi vicino a Toyaput e lo hanno sequestrato.
Mentre il suo addetto alla sicurezza personale (Personal Security Officer) e un altro responsabile dell'Assemblea Legislativa sono stati lasciati liberi, Hikaka è stata portato via, ha detto il sov5rintendente della polizia di Koraput, Avinash Kumar.

lunedì 26 marzo 2012

I maoisti denunciano in Spagna – Lavoro da schiavi in India: tre aziende spagnole sono incluse nella 'lista nera'


INDIA: Zara-Inditex, El Corte Ingles e Cortefiel sfruttano schiave bambine e adolescenti. Un articolo di elconfidencial.com

Lavoro da schiavi in India: tre aziende spagnole sono inclusi nella 'lista nera'

Bambine e adolescenti lavorano senza contratto di lavoro, private della libertà e tenute in condizioni antigieniche per più di 72 ore settimanali per uno stipendio di 0,88 euro al giorno, del quale potranno disporre non prima di tre-cinque anni e che servirà per pagare la loro dote matrimoniale. È questo l’oscuro scenario lavorativo per migliaia di giovani del Tamil Nadu, India meridionale, che sono impiegati in condizioni che rasentano la schiavitù per imprese tessili schiavitù di quel paese che poi vendono i loro prodotti a grandi aziende internazionali, tra cui le spagnole Inditex, la Corte inglese e Cortefiel.

Una relazione completa e documentata del prestigioso Centro di Ricerca per le società multinazionali, una organizzazione olandese indipendente senza scopo di lucro che osserva le grandi multinazionali e il Comitato per l’India dell’Olanda - una ONG dello stesso paese promotrice della campagna Clean Clothes Campaign (Vestiti Puliti) contro lo sfruttamento legato al commercio tessile – toglie i colori ad alcuni dei giganti mondiali del settore della moda che commerciano con la presunta rete di lavoro schiavistico. Tra questi, Tommy Hilfiger, Timberland, H & M, Marks & Spencer, Diesel, Gap, C & A, El Corte Ingles, Inditex proprietaria di Zara e Cortefiel.
Il rapporto, intitolato Catturati dal Cotone, riguarda il processo di reclutamento di migliaia di bambine e giovani dell’India tra i 14 e i 20 anni per i grandi produttori tessili del Tamil Nadu. La stragrande maggioranza di essi appartiene ai Dalit, la casta più bassa in India, considerata impura e a cui vengono affidati compiti marginali con salari miseri: pulizia, addetti alle lavanderie, artigiani di strada ... le adolescenti vengono attratte dai loro datori di lavoro con false promesse di una vita migliore che comprende vitto e alloggio negli stessi stabilimenti, sotto la spinta dei genitori che chiedono il pagamento del salario differito da pagare alla fine dei contratti per pagare la dote e le spese del matrimonio.

Pratiche vietate

Il pagamento della dote è stato probito dalla legge in India nel 1961, ma continua ad essere una pratica molto comune nelle zone rurali e più depresse del paese. Molte famiglie contraggono alti debiti al fine di affrontare tale spesa che, nella speranza che le loro figlie – ed essi stessi – escano dalla miseria se riescono a sposarsi. In queste condizioni di estrema povertà ed emarginazione, l'offerta di uno stipendio per pagare la dote e tre pasti al giorno è un argomento più che sufficiente affinché i reclutatori tessili del Tamil Nadu ogni anno attirino migliaia di giovani, piano che è stato battezzato come Plan Sumangali (la parola Tamil Sumangali si applica alle donne non sposate che aspirano a sposarsi, ad essere felice ed essere colmate di beni materiali).

Delle quattro importanti fabbriche manifatturiere che monopolizzano la produzione in quello stato in India citate nel rapporto – Eastman Exports, SSM India, Bannari Amman Group e KPR Mill - Eastman Exports ha come suoi principali clienti Inditex, El Corte Inglés e Cortefiel. Gli autori dello studio, elaborato sul campo con interviste ad oltre un centinaio di dipendenti e agli ex lavoratori, oltre ai sindacalisti, membri delle ONG e accademici, rivelano che questo conglomerato indiano dispone di 24 centri e una capacità produttiva di tessuti di sei milioni di capi di biancheria intima al giorno e sei milioni di pantaloni, gonne e abiti al mese.
Un portavoce ufficiale dell’azienda El Corte Ingles ha riconosciuto ieri parlando con il Confidencial che la Eastman Exports è uno dei fornitori della società guidata da Isidoro Alvarez, ma ha detto che la società in India ha già abbandonato le pratiche del Piano Sumangali e ha superato con successo due audizioni internazionali della BSCI (Business Social Compliance Initiative – Iniziativa di Conformità per gli Affari Sociali), un sistema ideato dalle grandi multinazionali al fine di evitare controlli ridondanti ai suoi principali fornitori. "Eastman Exports, secondo le audizioni BSCI, commette oggi solo alcune lievi violazioni", ha aggiunto il portavoce.

Giornate di lavoro interminabili

Il rapporto Catturati da Cotone ammette, di fatto, che Eastman Exports nel 2010 ha abolito la paga differita alle proprie lavoratrici, ma aggiunge continuando che queste soffrono ancora pratiche abusive, molto vicine allo sfruttamento sul lavoro, da parte della compagnia indiana. Tra le tante, una settimana lavorativa di 72 ore, con giornate imposte di 12 ore al giorno durante i picchi produttivi e senza ricevere in cambio alcuna compensazione economica; libertà di movimento molto  limitata all’interno del complesso tessile, che si può lasciare solo una volta al mese e sotto sorveglianza; contratti esclusivamente verbali che vengono spesso violati da parte della società e divieto espresso ad iscriversi ad un sindacato.
Da parte della Inditex, è stato assicurato che la relazione è stata discussa nel giugno 2011 dalla Ethical Trading Initiative (ETI), un'organizzazione internazionale con sede a Londra che combatte lo sfruttamento sul lavoro, e della quale fa parte la multinazionale della Galizia fondata da Amancio Ortega. "Sono stati adottati immediatamente azioni preventive per impedire che si potessero produrre le situazioni di rischio identificate nella relazione", ha detto ieri il portavoce della Società. "Dopo nove mesi di lavoro, il risultato finale mira a che le situazioni di rischio vengono ora monitorizzate e si perseguono efficacemente le irregolarità", ha aggiunto.
Proprio lo scorso mercoledì, durante la presentazione a Madrid dei risultati di Inditex nel 2011, un giornalista della televisione pubblica francese France 2 ha chiesto al Presidente della Società, Pablo Isla, perché permettono il lavoro minorile presso alcuni dei loro fornitori indiani, e ha dato per certo che la rete televisiva nel mese di maggio pubblicherà un documentario che dimostra che Inditex tollera lo sfruttamento dei bambini sotto i 14 anni. Isla ha risposto che queste domande erano "irrilevanti" e che erano "fuori luogo".
Infine, un portavoce di Cortefiel, un’altra delle firme spagnole che commercia con Eastman Exports ha detto che la società tessile indiana "è un fornitore di classe A provvista di tutta la certificazione e che non sta dando problemi". Lo stesso portavoce ha aggiunto che Cortefiel "non ha rilevato queste carenze che la relazione cita", e che il gruppo - proprietario di marchi come Springfield, Women’secret o Pedro del Hierro - "non tollera dai suoi fornitori un comportamento socialmente inaccettabile".

I Naxaliti denunciano atrocità da parte delle forze militari sulle popolazioni tribali


I Naxaliti denunciano atrocità da parte delle forze militari sulle popolazioni tribali

25 Marzo 2012

Il PCI (Maoista), messo al bando, sabato ha denunciato presunte atrocità da parte delle forze di sicurezza sulla popolazione tribale durante le operazioni antinaxalite dell'ultima settimana ad Abujhmad, una zona densamente boscosa che si estende dal sud Bastar in Chhattisgarh fino a Gadchiroli in Maharashtra.
Il Comitato di Divisione Nord-Bastar (CDNB) in una dichiarazione rilasciata a diverse organizzazioni mediatiche del luogo ha sostenuto che le forze di sicurezza avevano scatenato il regno del terrore contro le popolazioni tribali ad Abujhmad, che si dice essere la capitale maoista, con il pretesto delle operazioni anti-Naxalite dal 13 al 18 marzo, aggredendo un certo numero di tribali innocenti, portando alla morte di uno di loro, incendiando le loro case e saccheggiando le loro riserve alimentari.
L’organizzazione ha sostenuto che in particolare i villaggi tribali di Godelmarka, Ikonor, Jetwaya, Podenar, e Toke hanno sofferto di più a causa agli eccessi da parte delle forze militari.
La dichiarazione ha affermato che un Durga è stato linciato, mentre un altro tribale, Jaini Gotta, è stato ferito dalla polizia che ha sparato nel villaggio di Toke.
Anche Boe, Raju, Pali, Malu e Mangi sono rimasti seriamente feriti a causa delle torture della polizia nel villaggio di Kechhapal.
L’organizzazione ha inoltre sostenuto che Sonu Podadi e Bekte Bodde, i residenti di Ikonor e Lalsu Bodde e Bitiya Bodde, abitanti di Godel Marka, e Dadama Karu, da Kodenar sono stati arrestati. Tuttavia, essi non erano ancora stati portati dinanzi al giudice. "Le forze di sicurezza hanno lanciato le operazioni anti-maoiste ad Abujhmad per spianare la strada affinché l'esercito istituisca centri di addestramento nell’area", rincara la dichiarazione. Le operazioni antimaoiste, condotte sotto il nome in codice, "Operazione Haka" (che significa cacciare gli animali selvatici in lingua tribale Gondi), sono state lanciate contemporaneamente in più di una dozzina di villaggi dei distretti di Bijapur Narayanpur e di Chhattisgarh e nel distretto di Gadchiroli del Maharashtra , alle quali hanno partecipato circa 3000 soldati delle Forze di Polizia di Riserva Centrale, del battaglione CoBrA e delle forze di polizia dei due Stati.

dalla stampa indiana online

giovedì 15 marzo 2012

Prima Conferenza - Fronte Democratico Rivoluzionario 22-23 Aprile 2012


Fronte Democratico Rivoluzionario (RDF)

Amici,
La prima Conferenza del Fronte Democratico Rivoluzionario (FDR) si tiene in un momento in cui le forze imperialiste e i loro puntelli sulla scena - le classi dominanti dei vari paesi coloniali e semi-coloniali – stanno attraversando una depressione economica senza precedenti in tutto il mondo con una conseguente crisi economica: una condizione creata da loro stessi. Le classi dominanti reazionarie indiane, in quanto agenti dell'imperialismo, hanno scaricato il peso della crisi economica mondiale sul popolo di questo paese: le masse popolari che sono già alle prese con lo sfruttamento acuto, la povertà, la disoccupazione e la deprivazione delle necessità fondamentali della vita. Il loro potere d'acquisto è sceso drasticamente. È stato loro negato il proprio diritto alle risorse idriche, forestali e terra (jal-Jangal-Zameen) e ad altre risorse. Tali condizioni hanno generato malcontento tra vasti settori di popolo del subcontinente che si manifestano come una moltitudine di lotte di popoli.

Nonostante tutti gli sforzi dello stato indiano di nascondere la gravità della crisi in cui si trova, l'economia indiana è stata gravemente scossa dalla crisi economica mondiale a causa della sua crescente dipendenza dall'economia imperialista.
Le classi dominanti sfruttatrici, che non si stancano mai di fare grandi affermazioni sull’eccezionale 'crescita' e 'sviluppo' che viaggiano sulle fortune di un’economia export-oriented aiutata dalla globalizzazione imperialista, hanno perso il sonno sulla crisi attuale. Coloro che erano soliti incensare eloquentemente lo “sviluppo” citando la crescita speculativa nei settori dell’information technology, dell’outsourcing, dell’immobiliare, ecc. sono ora messi sul banco degli imputati. A causa della dominazione e della dipendenza imperialista prevalente nell'economia dell’India, centinaia di migliaia di lavoratori sono adesso disoccupati e sono stati gettati fuori dalla sfera della produzione. I lavoratori a centinaia di migliaia stanno subendo licenziamenti e tagli ai salari a causa della chiusura di un grande numero di imprese nel settore immobiliare, dell’export, tessile, industria dell’ottone, gioielli e industria metallurgica, industria mineraria, e così via.
Ora, l'introduzione nel commercio al dettaglio degli Investimenti Diretti Esteri farà più di 500.000 disoccupati portando Wal-Mart e altri attori imperialisti nelle attività al dettaglio. Gli studenti, in particolare dei corsi professionali come l'ingegneria stanno trovando solo piccole strade verso l'occupazione anche attraverso agenzie di collocamento. Allo stesso tempo, tuttavia, forze imperialiste come gli investitori istituzionali esteri si appropriano della ricchezza del popolo lavoratore con il commercio speculativo sul mercato delle azioni che sono completamente al di fuori dell'economia reale.

L'impatto della crisi economica è evidente in ogni settore dell'economia indiana. La peggiore depressione economica mai verificatasi dopo la Grande Depressione del 1930 ha ulteriormente approfondito la crisi agraria. Poiché la richiesta “terra ai contadini” rimane ancora una grande promessa che la classe dominante non ha alcuna volontà politica di mantenere, l'impatto della crisi economica sui lavoratori che lavorano in agricoltura è stato molto grave. La crescente dipendenza delle masse rurali dal settore agricolo ha rafforzato i proprietari terrieri e gli usurai nelle campagne, e ha dato loro l'opportunità di continuare il loro sfruttamento e oppressione.
Questo sfruttamento e questa oppressione prendono la forma concreta di atrocità e violenze di casta, il cui numero è in crescita in tutto il paese.
I fatti di Khairlanji, Lathor, e Mirchpur forniscono la prova lampante di questo. Più di 250.000 contadini e lavoratori agricoli sono stati costretti a suicidarsi negli ultimi quindici anni a causa delle politiche contro i contadini dello stato indiano. A dispetto di questa devastazione, la stretta mortale imperialista sull’agricoltura indiana viene ulteriormente rafforzata in nome delle Riforme di Seconda Generazione e della Seconda Rivoluzione Verde.
Il percorso di sviluppo indipendente e indigeno dell'industria nel paese è stato bloccato dalla dipendenza imperialista. In nome delle Zone Economiche Speciali (ZES), vengono costituite enclave imperialiste in tutto il paese in cui nessuna delle leggi del paese sarà applicabile. Le risorse naturali dell'India che appartengono al popolo del paese vengono consegnate alle imprese multinazionali e ai grandi capitalisti indiani che lavorano come agenti locali delle multinazionali. Miniere, mega dighe e industrie estrattive che funzionano come i conduttori di questo saccheggio delle risorse si stanno imponendo spostando con la forza i contadini - in particolare adivasi - dalla loro terra, dalle foreste, colline e mezzi di sostentamento. L'ultimo tentativo del governo dello Jharkhand di modificare la legge sugli affitti (Chota Nagpur Tenancy Act - CNT) è l'ennesimo disperato tentativo di strappare la terra e le risorse agli Adivasi dello Jharkhand garantite dalla costituzione dell’India. Il popolo di questo paese si è sollevato per resistere a questa distruzione in nome dello “sviluppo”, sia in Nandigram, Jagatsinghpur, Kathikund, Lohandiguda che Sompeta, Kakaralapalli e ad altri progetti del corridoio costiero dell’Andhra e ad altri movimenti. Oltre al suo controllo sull'economia, l'imperialismo che si è allineato al sistema feudale - nei suoi sforzi disperati per mantenere l’estrazione di surplus al livello attuale, senza ulteriore calo - ha anche cercato costantemente di plasmare le sfere ideologiche e culturali. Esso propaga ideologie individualiste e consumistiche, compreso la diffusione di oscenità e valori patriarcali attraverso cui si trasformano le donne in merci. I problemi di crimini odiosi come le molestie sessuali e la violenza sulle donne di questo paese, che sono state incatenate per secoli da norme sociali e relazioni feudali, sono in aumento. Il sistema di educazione prevalente le ha segregate dal loro ruolo sociale, la responsabilità di servire il popolo, la difesa dei valori democratici e le aspirazioni per la trasformazione sociale. Il settore dell’educazione che è stato fondamentalmente antidemocratico nel contenuto così come nei rapporti studenti-insegnanti in primo luogo con la promozione di valori feudali viene adesso mercificato e trasformato in un potente strumento al servizio di società estere e del grande capitale compradore indiano. Gli studenti in difficoltà e i giovani del paese stanno diventando sempre più attivi nell'arena politica associandosi alla lotta per il cambiamento sociale e politico.

La lotta per la trasformazione socio-politica continua ad andare avanti contro lo sfruttamento e l’oppressione feudale-imperialista. La scintilla di Naxalbari che ha innescato il movimento per la trasformazione rivoluzionaria della società nel 1967 è diventata un incendio di tutta la prateria, spiegando le sue ali dal Telangana, Andhra, Chhattisgarh, Maharashtra, Odisha, Jharkhand, Bihar, Bengala, Vidarbha, Uttar Pradesh a molte altre regioni. La lotta per stabilire una Nuova India Democratica libera da ogni forma di sfruttamento e oppressione sta marciando a passi rapidi e sta sperimentando la via della trasformazione rivoluzionaria. In contrasto con il sistema parlamentare - che è diventato lo strumento delle classi dominanti sfruttatrici per promulgare draconiane leggi anti-popolari e politiche di sfruttamento – le Janatana Sarkars hanno preso forma nel corso della lotta rivoluzionaria come nuovi centri di potere democratico dei popoli in forma embrionale. Sotto questi governi popolari, vengono condotti nuovi esperimenti come parte di attività di sviluppo nel settore agricolo. Metodi collettivi di lavoro vengono incoraggiati in tutte le attività compresa la produzione, insieme allo sviluppo di un livello superiore di coscienza politica tra le masse. Una nuova giusta società sta prendendo forma tra le masse in combattimento, con una nuova cultura popolare. Allo stesso tempo, la lotta per garantire il diritto del popolo su jal-Jangal-Zameen è stata intensificata attraverso la costruzione di movimenti di massa militanti. La lotta per la terra in Narayanpatna, il movimento contro la SEZ proposta a Nandigram, la lotta contro la violenza di casta a Khairilanji, la lotta contro la repressione dello Stato a Lalgarh e il movimento degli adivasi del Bastar per il loro diritto sulle terre e foreste mostrano chiaramente che la gente di questo paese sta decisamente scavando la fossa all’attuale sistema di sfruttamento e sta rafforzando la lotta per instaurare un nuovo stato democratico al suo posto. In questo contesto, il popolo del Bastar e di altre regioni sta andando avanti stabilendo un modello popolare di sviluppo alternativo con tutti i poteri ai Consigli Rivoluzionari nel processo di costruzione dell'economia di autosostentamento del popolo.

Il Fronte Democratico Rivoluzionario (FDR) è stato costituito nel maggio 2005 con l'obiettivo di intensificare le lotte anti-feudali e anti-imperialiste per instaurare una nuova società democratica, per coordinare i movimenti di questi popoli e dargli la forma di una lotta organizzata e resistenza unitaria. Il FDR, che è nato come risultato della fusione del “All India Peoples' Resistance Forum” e del “Struggling Forum for Peoples' Resistance”, è impegnato ad instaurare un’India veramente democratica, costruendo e portando avanti lotte anti-imperialiste e anti-feudali. È inoltre impegnato a stare unito con le lotte dei popoli, che hanno questa aspirazione.
Il Fronte Democratico Rivoluzionario si oppone a tutte le politiche di oppressione dei governi reazionari che vengono formulate e messe in atto al fine di schiacciare tutti i movimenti dei popoli, compresi quelli che lottano per la trasformazione sociale rivoluzionaria. Nel corso degli ultimi tre anni il governo centrale ha avviato l’Operazione Green Hunt - una guerra contro i popoli del centro e dell’est dell’India - insieme con i vari governi statali e portata avanti dall'esercito indiano. Dispiegando centinaia di migliaia di paramilitari in Jharkhand, Bihar, Odisha, Chhattisgarh, Maharashtra, Bengala ecc., le classi dominanti stanno cercando di schiacciare il movimento rivoluzionario. Centinaia di persone sono state uccise dalle forze del governo in questa guerra di rapina, mentre centinaia di migliaia di persone sono state costrette a fuggire dalle loro case. Le donne sono state violentate e mutilate - e la violenza sessuale sulle donne è stata usata come arma di guerra psicologica. Anche i bambini non vengono risparmiati da questi forze mercenarie - le dita sono tagliate e i loro corpi infilzati sulle baionette. Di grave portata è la recente ammissione della presenza di truppe mercenarie degli Stati Uniti nell’Asia meridionale, compreso l'India, apparentemente per aiutare lo stato indiano nella lotta contro il 'terrorismo'.
Recentemente più di 5000 soldati dell'esercito indiano sono stati dispiegati in Bastar con la scusa dell’apertura di un centro di addestramento dell'esercito. Le forze armate del Governo indiano stanno lavorando in tandem con le milizie e le bande private. Nonostante la corte suprema le abbia dichiarate illegali, queste bande di vigilantes sponsorizzate dallo stato stanno sistematicamente attaccando i dirigenti, i membri e sostenitori del movimento rivoluzionario impunemente, sia essa la Salwa Judum del Chhattisgarh, la Shanti Sena di Gadchiroli e dell'Odisha, la Nagarik Suraksha Samiti e Gram Dal Rakhsa nello Jharkhand, il Comitato Gana Pratirodh del PCI(M) e l’Harmad Bahini o Mamata Banerjee Bhairab Bahini nel Bengala.
Che le grandi compagnie compradore siano parte di questa strategia è evidente dal fatto che la FICCI fornisce raccomandazioni allo Stato indiano per continuare a finanziare e proteggere bande di vigilantes come parte della guerra totale non dichiarata contro i più poveri dei poveri nel subcontinente. Il governo centrale e i vari Stati stanno cercando di terrorizzare la masse con la messa al bando dei partiti e delle organizzazioni rivoluzionarie. Scontri orchestrati, la tortura, la morte in custodia, le sparizioni forzate, ecc. sono all'ordine del giorno. Uccidendo i due soldati d'avanguardia della rivoluzione indiana, Azad e Kishenji, in falsi scontri in nome dei colloqui di pace, lo stato indiano ha violato le proprie leggi e la costituzione.
Inoltre, il governo sta cercando di rompere la volontà rivoluzionaria imprigionando migliaia di attivisti politici tra cui Raja Sarkhel, Prasun e Jeetan Marandi del FDR. Nonostante tale brutale repressione, il movimento rivoluzionario procede ed è in crescita. I governanti dell’India - l'entità politica che non è altro che una casa-prigione di nazionalità oppresse - stanno giocando con le aspirazioni dei popoli per la libertà, l'indipendenza e l'autonomia, rispondendo alle loro richieste democratiche di varie nazionalità oppresse con proiettili, e la brutale repressione statale. I combattenti per la libertà e coloro che appartengono alle lotte di liberazione delle nazionalità oppresse di Assam, Kashmir, Nagalim, Manipur, Mizoram, ecc. sono stati uccisi e brutalizzati a centinaia di migliaia. Anche coloro che lottano per stati separati - Telangana, Gorkhaland, Bodoland, Kamtapur - si trovano ad affrontare il peso del terrore di stato.
Le classi dominanti stanno utilizzando anche le organizzazioni di casta e comunaliste-fasciste indù per rompere l'unità delle masse oppresse. Sotto l’attivo patrocinio dello stato indiano, le organizzazioni fasciste indù stanno portando avanti pogrom e attività terroristiche al fine di presentare i musulmani ed i cristiani come nemici. Questo ha lo scopo di legittimare l'ulteriore militarizzazione e politica securitaria dello Stato in nome della “minaccia alla sicurezza nazionale" e anche di far deviare le vere lotte popolari. Il recente tentativo abortito del governo del Congress a livello centrale per formare il NCTC è un passo in tale direzione. Il pogrom del Gujarat contro i musulmani e il genocidio contro i cristiani di Kandhamal sono stati perpetrati con la pianificazione e l'istigazione attiva dei governi.
In questo contesto, il FDR invita tutte le organizzazioni e tutti i democratici ad unirsi e lottare per il rilascio incondizionato di tutti i prigionieri politici, farla finita con le leggi di sedizione e le leggi draconiane come l’UAPA, AFSPA, e anche per combattere contro la formazione di centri anti-terrorismo. Inoltre, i movimenti democratici e rivoluzionari dovrebbero portare avanti il movimento per eliminare la pena di morte dagli statuti.
Sfidando la repressione dello stato indiano, il popolo ha continuato a rimanere fermo sui campi di battaglia. Proprio come a Lalgarh, sta portando avanti le lotte con una nuova e accresciuta coscienza politica combattendo le forme estreme di repressione di stato. La militanza e l'intensità della lotta popolare cresce con l'aggravarsi della crisi dell'economia imperialista in tutto il mondo. La storia testimonia il fatto che durante i periodi di acuta crisi economica nell'ordine mondiale capitalistico, le classi degli oppressi e degli sfruttati hanno combattuto contro l'imperialismo e il capitalismo e preparato la strada per la rivoluzione - sia in Russia o in Cina.
Il FDR, prima della sua prima conferenza, lancia un appello alle masse intere di questo paese, alle forze rivoluzionarie e democratiche così come alle loro organizzazioni a farsi avanti e trasformare questa crisi economica in un crisi rivoluzionaria dando una svolta decisiva ai movimenti dei dannati della terra per una nuova società libera da tutte le forme di oppressione e di sfruttamento. Siamo fiduciosi che questa nuova ondata di movimenti dei popoli saprà spazzare via le classi dominanti sfruttatrici e ci porterà avanti nel percorso di costruzione di una nuova società democratica. Il successo della Prima Conferenza del Fronte Democratico Rivoluzionario (FDR) sta nel rafforzamento dei movimenti di massa militanti contro l'imperialismo e il feudalesimo.

22-23 aprile, 2012, Sundarayya Vignana Bhawan, Baghlingampalli Park, Hyderabad, Telangana

Corteo 23 aprile (lunedì), 2012 ore 15:00

Incontro pubblico alle 16:00

Fermare l'Operazione Green Hunt!
Ritirare le forze armate dal Bastar!

Fronte Democratico Rivoluzionario (FDR)

lunedì 12 marzo 2012

il PCI maoista condanna gli arresti e torture di attivisti maoisti in Kolkata e Mumbai


Condannare gli arresti e la tortura sugli attivisti maoisti a Kolkata e Mumbay!

Comunicato stampa.

Nell’ultima settimana del febbraio 2012 la polizia ha arrestato degli attivisti del nostro Partito, tra cui alcuni quadri anziani di Kolkata e Mumbai. Su imbeccata dei servizi segreti assassini APSIB, forze congiunte di polizia di AP, Maharastra e West Bengala hanno fatto irruzione nei rifugi dei nostri compagni nei sobborghi di Kolkata Mumbay e arrestato almeno 9 compagni, tra cui due donne. I compagni Sadanala Ramakrishna, Deepak Kumar Pargania, Sukumar Mandal, Bapi Mudi e Sambhu Charan sono stati arrestati a Kolkata mentre i compagni Dinesh Wankhede, Aasimkumar Bhattacharya, Suman Gawde e Paru Patel sono stati prelevati a Thane in Maharashtra. I compagni Sadanala Ramakrishna alias Santosh (62) e Aasimkumar Bhattacharya (65) sono gli anziani tra gli arrestati. Il compagno Sadanala Ramakrishna lavora per la rivoluzione da quarant’anni, da molti anni soffre di gravi problemi si salute. Ingegnere meccanico laureatosi al prestigioso Regional Engineering College (REC) di Warangal, lo stesso da cui sono usciti altri dirigenti caduti come Surapaneni Janardhan and Azad, emersi come grandi rivoluzionari dell’epoca, il compagno Ramakrishna ha rinunciato alla sua vita brillante per la causa della liberazione degli oppressi.

Entrambe le compagne arrestate, Vijaya e Suman, da tempo stavano ricevendo cure mediche e perciò si trovavano in rifugi fuori delle zone di lotta. In particolare la compagna Vijaya soffriva di seri problemi cardiaci.

Le forze di polizie, famigerate per crudeltà di ogni genere, hanno torturato mentalmente e fisicamente questi compagni mentre erano i custodia. Contro di questi sono state montate false accuse tali che potrebbero tenerli dietro le sbarre a vita.

Da una parte le classi dominanti dichiarano che questi arresti sono una grande vittoria per loro e, dall’altra, cercano di dipingere i nostri compagni come pericolosi criminali, dicendo di aver recuperato ingenti quantità di denaro e materiali per fabbricare armi.

Questi arresti non sono altro che parte della operazione Green Hunt, cioè della “guerra contro il popolo” che prosegue dal 2009. Le classi dominanti compradore in combutta con i loro padroni imperialisti, in particolare l’imperialismo USA, hanno scatenato questa brutale guerra di annientamento nelle parti più povere dell’India per eliminare ogni ostacolo alle politiche neoliberiste di saccheggio delle risorse. In particolare stanno prendendo a bersagli la dirigenza rivoluzionaria, per eliminarla. Come ha recentemente dichiarato lo stesso Pentagono, forze speciali USA non solo sono attivamente coinvolte ma assistono sul campo i loro partner indiani nelle operazioni antisovversive volte ad eliminare i dirigenti rivoluzionari. Questo fatto dimostra anche che gli USA hanno patrocinato l’Operazione Green Hunt facendosi beffe di valori quali libertà. Indipendenza e sovranità del nostro paese. Gli sfruttatori al potere nel nostro paese sognano ad occhi aperti se credono di potere sopprimere questo movimento cancellando la sua direzione.

Il movimento rivoluzionario non si può spezzare con arresti e assassini. Le sbarre delle loro celle non possono fermare il diffondersi tra le masse delle idee rivoluzionarie.

Il CC del PCI(Maoista) condanna con forza questi arresti e le inumane torture inflitte ai prigionieri. Esigiamo l’immediata e incondizionata liberazione di questi compagni, e di tutti i prigionieri politici rinchiusi nelle carceri in ogni angolo della nostra terra. Richiediamo anche il ritiro di tutte le false accuse montate contro questi compagni.


(Abhay)

Portavoce, Comitato Centrale, PCI (Maoista)

venerdì 9 marzo 2012

"la guerra popolare ha mandato in frantumi le esitazioni delle donne..."


Ricordando Anuradha Gandhy: "La guerra popolare ha mandato in frantumi le esitazioni delle donne del Dandakaranya!"

[Anuradha Gandhy, un membro di spicco del Partito Comunista dell'India (Maoista), era al tempo stesso intellettuale e attivista che ha scritto sul movimento delle donne rivoluzionarie in India, movimento da lei organizzato, ha sviluppato la teoria sul rapporto tra movimento delle donne e il movimento dei dalit nel contesto della più complessiva lotta rivoluzionaria, e ha dato molti altri contributi significativi. La sua vita è stata stroncata da una morte prematura a causa di una malattia nel 2008. Ma il suo spirito e le sue parole continuano a guidare l’attuale movimento rivoluzionario. Mentre si avvicina l’8 marzo, Giornata internazionale delle donne, offriamo questa intervista ad "Anu" del 2001. - Frontlines ndr].

Intervista con la compagna Janaki (Anuradha Gandhy) nell’edizione del marzo 2001 di Poru Mahila, l'organo della Krantikari Adivasi Mahila Sanghatan, DandaKaranya.

La Guerra popolare ha mandato in frantumi le esitazioni delle donne di Dandakaranya!
(In questo numero di Poru Mahila stiamo presentando ai nostri lettori la compagna Janaki che aveva lavorato nel movimento urbano ed era venuta nel Dandakaranya per osservare il movimento contadino adivasi e partecipare ad esso. La compagna Janaki aveva diretto le squadre di guerriglia direttamente come membro del comitato divisionale del Sud Bastar dal 1997 al 2000. Poru Mahila ha fatto una chiacchierata con lei sulle sue esperienze nel movimento urbano e nel movimento contadino Adivasi. Riportiamo qui gli aspetti principali di questa conversazione -. Editor, Poru Mahila)

Po. Ma: Compagna Janaki, vuoi per prima cosa spiegarci l'oppressione che subiscono le donne di città?

Com. J: Anche se tutte le donne in India subiscono l'oppressione feudale, capitalista, imperialista e patriarcale, ciò avviene in varie forme in diverse aree, urbane e rurali. Le donne della classe operaia e le donne della classe media nelle aree urbane hanno alcuni problemi specifici.
In primo luogo, se guardiamo ai problemi all'interno della famiglia, anche nelle aree urbane le donne sono oppresse dalla cultura feudale.
Nonostante l'oppressione di questa cultura possa essere meno grave, la maggior parte delle ragazze giovani e le donne non hanno il diritto di prendere decisioni importanti per quanto riguarda la loro vita in famiglia. Le ragazze non sposate sono sotto pressione per sposare un uomo della stessa casta e religione in base alle decisioni della famiglia. Se una ragazza decide di sposare un uomo di sua scelta di un'altra casta o religione, sarà sottoposta ad un sacco di pressione. Dovrà affrontare la dura opposizione della famiglia. Anche se una donna vuole lavorare fuori casa dovrà ottenere il permesso di suo padre, fratello o marito. Persone di alcune caste e religioni (ad esempio i musulmani e Kshatriyas) non vedono con favore che la loro donna faccia questo tipo di lavoro. Così diventa inevitabile per le donne combattere anche per l'indipendenza economica.
Inoltre poiché i valori capitalistici si sono ampiamente diffusi anche le relazioni uomo-donna sono diventati commercializzati e le donne si trovano ad affrontare gravi problemi. La dote e gli altri oggetti che si devono dare alla famiglia degli sposi prima e dopo il matrimonio sono diventati un grosso problema per i genitori che hanno dato alla luce ragazze. In aggiunta a questo, era diventato comune a tutte le comunità il fatto di molestare le donne per la dote sia fisicamente che mentalmente. Quando la vita della moglie può essere misurata in denaro e oro ucciderla per questi non è molto difficile. Questa situazione terribile la si può trovare in molte famiglie nelle aree urbane, oggigiorno. Specialmente negli ultimi 25-30 anni l'India può essere divenuta l'unico paese al mondo in cui il nuovo crimine dell’uccisione delle spose bruciandole per la dote è diventato di moda.
Una cosa che dobbiamo osservare è che una parte di donne appartenenti alla classe operaia e alle classi medie non ha l'opportunità di uscire e ottenere un posto di lavoro. Tutto il loro tempo è speso nel lavoro di casa e lavorare per la famiglia. Come risultato, esse dipendono dagli altri per la loro vita. Socialmente esse dipendono dai loro mariti. Ecco perché non provano a fare qualcosa in maniera indipendente. Ci sono così tante restrizioni su di loro che impediscono di avventurarsi fuori anche della soglia di casa. E se guardiamo alle donne che si prendono cura degli studi dei loro figli, si vede che è quasi come una macchina. Tutto il suo lavoro ruota attorno al marito, agli studi dei bambini e mandarli a lezione privata.

Le condizioni della classe operaia nelle aree urbane sono pietose. Il motivo principale è la gravità del problema di non avere un posto dove stare. Così i poveri sono costretti a mettere su casa illegalmente in luoghi aperti. Molti di loro costruiscono una capanna sui lati delle strade, dei binari ferroviari e delle fogne (anche sopra le fogne). Nei vicoli stretti e ai lati delle strade centinaia di famiglie vivono con la costruzione di baracche. Non c'è nemmeno un centimetro di spazio per costruire un bagno o un luogo che può essere definito una veranda.
Mentre le città si espandono le baraccopoli continuano ad aumentare ai lati delle strade, sui luoghi rocciosi e sulle piccole colline all'interno della città. Non hanno servizi igienici e impianti idrici. Sovraffollamento, ambiente inquinato e mancanza di servizi di base - le donne fanno il loro lavoro affrontando tutti questi problemi. La lotta per l'acqua è una vista comune. In tuguri come questi i prepotenti e le loro molestie sono un altro problema che devono affrontare. Ma soprattutto il problema più grande è la demolizione di questi tuguri da parte delle autorità municipali e del governo con la scusa che sono illegali. Di solito tocca alle donne a opporsi a queste demolizioni. Perché quando gli ufficiali vengono di giorno con la polizia e i bulldozer sono di solito le donne e i bambini che sono a casa. Il sistema capitalista non riconosce il diritto di avere una casa come un diritto fondamentale.

Le donne nelle aree urbane hanno molte opportunità per uscire di casa e lavorare. Ottengono posti di lavoro in fabbriche, uffici, scuole, ospedali e negozi. Ma in molti posti di lavoro non sono pagate allo stesso modo degli uomini. Oppure gli stipendi sono così bassi che non possono mantenere una famiglia. Molte donne operaie lavorano nel settore delle costruzioni con gli appaltatori. Molte donne lavorano come cameriere. Tutti questi lavori rientrano nel settore non organizzato. Questi non hanno alcuna garanzia di lavoro o di stipendio.

In cima a tutto questo esse devono fronteggiare le vessazioni da parte degli appaltatori e degli uomini per i quali lavorano. Ciò avviene in molte forme. Non solo le donne della classe operaia, ma anche le donne istruite della classe media si trovano ad affrontare tali intimidazioni. Le donne sono molestate con tali tattiche di pressione come le minacce di licenziamento, non dare loro lavoro, trasferimento, con annotazioni negative sui loro registri, ecc. Pochissime donne sono in grado di condividere queste cose con gli altri.

Oggi nelle grandi città le industrie elettroniche degli imperialisti si sono imposte su larga scala. Le ragazze sono impiegate in molte di esse. Ma i problemi di maggior lavoro, meno salari e il divieto di organizzazione sono presenti in questi settori. Perciò esse devono lottare anche per il diritto fondamentale di formare sindacati.
In passato alcuni settori come la produzione di beedi [piccole sigarette] e incenso era diffusa tra le famiglie. Ora anche molte nuove aziende danno la maggior parte del lavoro da fare a casa. Le casalinghe povere che occupano questi posti di lavoro pensano di poter guadagnare un po’ pur essendo a casa. C'è molto sfruttamento in questo lavoro. Anche se lavorano tutto il giorno con l'aiuto dei loro familiari è difficile per loro guadagnare perfino 20 rupie. La forza lavoro delle donne povere è pagata molto meno. Voglio dire che sono molto sfruttate.
Infine, un altro punto è che l'influenza della cultura imperialista è molto grande sulle donne urbane. Non solo sono influenzate dal consumismo, ma ne sono anche vittime. Questo aumenta di giorno in giorno. Invece dei valori umani si dà più importanza alla bellezza e ai prodotti di bellezza. La conseguenza è che vi è un ambiente di insicurezza a causa di atrocità e molestie nelle aree urbane. Le giovani donne si trovano ad affrontare un sentimento di insicurezza ad uscire di casa. Nella vita urbana le donne stanno soffrendo di molti problemi di questo tipo. Ma ci sono poche organizzazioni che lottano contro di essi al momento.

Po.Ma: Raccontaci delle varie tendenze del movimento delle donne.

Com.J: intorno agli anni ‘80 ci fu uno scoppio spontaneo del movimento delle donne in molte parti del paese, in particolare nelle città. Questo movimento era l'indicazione della crescente consapevolezza democratica e contro la coscienza patriarcale tra le donne. Dopo il movimento Naxalbari diede un duro colpo al sistema semi feudale e semi coloniale dell’India, ci fu uno scoppio dei movimenti della classe operaia e dei movimenti studenteschi e ci fu l'Emergenza e le crisi sociali, economiche e politiche delle classi dominanti - i movimenti delle donne sono nati su questo sfondo.

Anche a livello internazionale c'era l'influenza dei movimenti degli studenti e delle donne. Per lo più gli studenti, le donne della classe media e le professioniste hanno partecipato attivamente a questi movimenti. Al di fuori di questi movimenti spontanei sono nati anche molte piccole e grandi organizzazioni democratiche di donne. Ma negli ultimi 20 anni ci sono stati molti cambiamenti nel movimento delle donne, nel loro carattere politico e in queste organizzazioni. In seguito il movimento di liberazione delle donne dipendente dalle donne della classe media urbana si è diviso in varie correnti politiche e ideologiche. Nei movimenti per le nazionalità, in particolare nella lotta del Kashmir per l’autodeterminazione la partecipazione attiva delle donne è aumentata notevolmente. Le donne stanno giocando un ruolo di primo piano nel denunciare le atrocità inumane della polizia e dell'esercito.
Sotto la guida del partito il movimento rivoluzionario delle donne si è sviluppato anche nelle zone rurali, soprattutto nel Dandakaranya e Nord Telengana. Perfino il BJP e RSS hanno riconosciuto la forza delle donne e stanno prestando attenzione alla diffusione di valori sociali decadenti e politica corrotta tra di esse.

Molte donne che hanno spontaneamente partecipato ai movimenti contro le uccisioni per la dote, la sati [la pratica di bruciare le vedove insieme ai mariti] e le molestie che attirano l'attenzione della nazione verso tali problemi si erano ritirate dal movimento. Ma molte di loro si sono fatte un nome come ricercatrici e ideologhe sulle questioni femminili sia in India che all'estero. Molte di esse hanno fondato organizzazioni di volontariato (ONG). Ottengono fondi da parte delle agenzie internazionali per gli studi sulle donne e l'emancipazione delle donne.

Ma hanno un punto di vista femminista e una ideologia femminista. Ora sono diventate propagandiste a favore del femminismo, dicendo che dato che il patriarcato è il problema principale delle donne, dobbiamo lottare solo contro il patriarcato. Ma il patriarcato ha le sue radici nella società di classe. In tutte le società esso viene perpetuato dalle classi sfruttatrici, vale a dire dal feudalesimo, dal capitalismo e dall'imperialismo. Così combattere il patriarcato significa lottare contro queste classi sfruttatrici. Ma le femministe questo non lo riconoscono. Esse credono che la condizione della donna in questa società può essere cambiata politicamente facendo pressioni sui governi e solo con la propaganda. In realtà questa corrente femminista oggi rappresenta la prospettiva di classe e gli interessi di classe della borghesia e delle donne alto borghesi del paese.

Le organizzazioni delle donne dei partiti revisionisti come PCI, PCM e Liberation stanno lavorando attivamente in alcune città. Guidano movimenti su temi sociali e politici delle donne. Insieme alle questioni di oppressione delle donne si occupano anche di fare cortei e dharnas processioni religiose] su problemi come l'aumento dei prezzi, ecc. Sono diversi dalla corrente femminista, perché non danno importanza solo alle lotte contro il patriarcato. Ma sono anche organizzazioni completamente riformiste.

A causa della loro politica revisionista non collegano la liberazione delle donne con la rivoluzione e stanno lavorando con la convinzione che cambiando i governi saranno in grado di migliorare le proprie condizioni all'interno di questo quadro sociale esistente. Per esempio, negli ultimi 2-3 anni hanno concentrato tutte le loro attività nel conquistare il diritto al 33 per cento dei posti per le donne in parlamento. In realtà la gente comune ha perso da lungo tempo la fiducia nel sistema parlamentare corrotto. E' stato inoltre dimostrato che chiunque venga eletto al parlamento servirà sempre le classi dominanti sfruttatrici e non lavora per i diritti delle donne o quelli dei poveri.
Ci sono alcune organizzazioni nelle aree urbane che si stanno adoperando attivamente basandosi sull'analisi marxista, che vedono le radici dello sfruttamento e dell'oppressione della donna nella società di classe, riconoscendo il legame tra la liberazione delle donne e la rivoluzione sociale. Da circa un decennio lavorano tra la classe operaia, gli studenti e le donne impiegate. In particolare stanno lavorando molto bene in Andhra Pradesh e Karnataka. Non solo dirigono i movimenti contro l'oppressione delle donne e altri problemi, ma fanno anche propaganda su vasta scala tra le donne sui loro diritti e lo sfruttamento e l'oppressione perpetuata su di esse.

Un fenomeno allarmante per i movimenti democratici e rivoluzionari delle donne è la notizia che le forze dell'Hindutva [organizzazioni fasciste] stanno lavorando anche tra le donne. Cercano di ripristinare vecchi valori feudali in nome dell'opposizione alla cultura occidentale. In nome della tradizione indù e Bharat Mata [Madre India] stanno sopprimendo la crescente consapevolezza delle donne. Non solo, stanno portando tra di esse la propaganda feroce contro le minoranze religiose. Le stanno anche addestrando militarmente in nome di Nari Shakthi.
In breve, il movimento delle donne si divide in varie correnti ideologiche in tutto il paese. Dobbiamo studiare e costruire un forte movimento delle donne, combattendo contro le tendenze ideologiche sbagliate.

Po.Ma: Ma le persone che ne sono al di fuori quanto conoscono il movimento delle donne rivoluzionarie? Qual è il suo impatto?

Com.J: il movimento delle donne adivasi emergente nel Dandakaranya nell'ultimo decennio ha un sacco di rilievo nella storia del movimento femminile contemporaneo in India. Il vigore e l'iniziativa delle donne del Kashmir è maggiore che in altre parti del paese. Migliaia di donne stanno scendendo nelle strade per opporsi alla crudele repressione dell'esercito e tutti i tipi di atrocità. Dopo l'attivismo politico delle donne del Kashmir sono le donne adivasi contadine del Dandakaranya che stanno giocando un ruolo attivo socialmente e politicamente. Sono organizzate su larga scala in numerosi villaggi. Esse si oppongono alle antiche tradizioni patriarcali all'interno della società Adivasi Gond.
Esse partecipano alla lotta armata contro il governo sfrutatore e il suo esercito e nelle campagne politiche. Questa è una grande vittoria del Krantikari Adivasi Mahila Sanghatan.
Ma è molto triste che molto poco di tutto questo è disponibile al di fuori sull'estensione del Kams e sulle sue attività. I membri e i simpatizzanti del PCI(ML) (Guerra Popolare) in altri stati sanno poco. Il partito ha fatto alcuni sforzi per questo. Il documento scritto per il seminario di Patna (è stato pubblicato in Telugu e hindi), il libro sulle donne martiri e alcuni racconti e brevi storie hanno aiutato nella diffusione di esso. Ma l'informazione su questo rivoluzionario movimento delle donne non sta andando avanti regolarmente. Anche la vostra rivista 'Poru Mahila' è vista al di fuori molto raramente. E' necessario pianificare la sua distribuzione anche al di fuori delle aree del movimento.
Tuttavia anche se ottengono poche informazioni, quelli appartenenti alle organizzazioni democratiche e rivoluzionarie sono molto entusiaste al riguardo. Esse sono sempre influenzate dalla determinazione e dal coraggio dimostrato da parte delle donne adivasi. L'ampia propaganda diffusa circa il Kams e le sue attività è molto necessaria. Attraverso essa possiamo dare una giusta risposta alla brutta propaganda governativa sull'approccio dei partiti rivoluzionari nei confronti della questione femminile.

Po.Ma: Raccontaci la tua esperienza nel DK.

Com. J: Prima di venire nel DK ho letto articoli e relazioni sul movimento delle donne. Ma non pensavo che fosse così diffuso. Ecco perché sono stata molto felice di vedere la dimensione di questo movimento. Devo dirti una cosa. Nelle lezioni insegnate all'università sulle società tribali si dice che la società Gondi è molto liberale. Ma dopo aver osservato le popolazioni Muria, Madia e Dorla da vicino ho capito quanto anche la società tribale fosse patriarcale. Ho capito quanto sia importante studiare il problema dell'oppressione delle donne in maniera profonda. Anche se la partecipazione delle donne contadine adivasi nel processo di produzione è molto alta il patriarcato ha frenato i loro diritti.
Mentre scriveva sul movimento delle donne durante la guerra per la nuova società democratica in Cina Jack Beldon, lo scrittore e giornalista americano aveva scritto, 'Il Partito comunista cinese ha ottenuto la chiave per la vittoria della rivoluzione. Ha conquistato la parte più oppressa della società cinese '. Quando ho visto il movimento delle donne in DK queste parole di Beldon mi sono venute subito in mente. In effetti, dopo la rivoluzione cinese è stato il movimento rivoluzionario in Dandakaranya che ha dimostrato che dove c'è una guerra di popolo, dove c'è la lotta armata contro il sistema imperialista, feudale, compradore per la vittoria della Nuova Rivoluzione Democratica, le donne della classe operaia partecipano attivamente su larga scala per l'emancipazione di tutta la società, nonché per la loro emancipazione.

La guerra popolare aveva frantumato le esitazioni delle donne. Essa ha raddoppiato la loro forza. Ha mostrato il percorso per la liberazione delle donne. C'è un nesso tra la società semi feudale, semi coloniale e l'oppressione delle donne. E' stato dimostrato ancora una volta da questa vittoria del partito nel DK che il principio marxista che possiamo portare avanti la lotta contro il patriarcato solo con la lotta per porre fine a questo sistema è corretto.
Ovunque il partito lavora in modo sistematico, possiamo vedere che la partecipazione delle donne è maggiore in tutte le attività e movimenti politici. Nel 1998 a causa delle condizioni di grave carestia nel Sud Bastar molte donne erano emigrate nell'Andhra Pradesh per il lavoro a giornata. C'erano anche membri del Kams anche tra di loro. Ma quando abbiamo chiesto loro di venire agli incontri per l'8 marzo, in un posto in 700 e in un altro in 450 hanno partecipato. Prima di ciò nei raduni contro le condizioni di carestia avevano partecipato in migliaia. Quando ero lì le donne venivano reclutate nel PGA su larga scala. In alcuni luoghi il reclutamento di giovani donne è stato maggiore che per i giovani.
La cosa che mi ha influenzato di più è stato il fatto che le mogli dei compagni sposati che erano già nelle squadre venivano anch'esse reclutate. Molte di loro avevano dato anche i loro bambini ai loro parenti e sono diventate guerrigliere nell'attuale grande guerra popolare per cambiare questa società. E ho visto molte compagne fermamente con la guerra popolare, senza guardare indietro, anche se in pochi mesi i loro mariti erano morti in scontri con la polizia o in qualche altro incidente. In rottura con i tradizionali, tristi, ristretti confini della famiglia ad esse piace di più questa nuova vita anche se è piena di pericoli. In tal modo la loro vita e la loro esistenza acquista significato. Ho visto molti compagni addestrarsi e assumersi nuove responsabilità.
Costruire unità Kams in ogni villaggio, elezione dei loro comitati, elezione dei comitati di zona nelle conferenze di zona, inviare membri dell'unità nei villaggi per le campagne di propaganda, partecipare agli scioperi generali e ad altre attività di protesta, dando loro l'addestramento militare - tutte queste sono vittorie di questo movimento. Ma quello che ho osservato nella mia esperienza è che, poiché i membri dell'AC sono impegnati senza sosta in vari tipi di responsabilità e a causa di un certo tipo di lavoro di routine, il lavoro del Kams viene trascurato. Dobbiamo pensare a nuovi metodi per coinvolgere le donne anziane dei villaggi. Le donne e i loro figli si trovano ad affrontare una serie di problemi di salute. Aumentando la loro comprensione in questa materia e con particolare attenzione al loro benessere si può aumentare il loro entusiasmo. Dobbiamo aumentare la loro partecipazione alle riunioni a livello di villaggio. Molte persone pensano al Kams come un'organizzazione di giovani donne. Ampliare la loro conoscenza ristretta della società è un'altra sfida per noi.
Vi è anche la necessità di dare speciale formazione sociale e politica alle donne che sono nelle squadre e nei plotoni. Dobbiamo pianificare la loro formazione continua delle conoscenze scientifiche per quanto riguarda i problemi di salute. Anche se ci sono discussioni su questi argomenti, per mancanza di tempo e a causa dell'essere immersi in vari lavori, queste vengono posticipate. Siamo in grado di sbarazzarci della loro inferiorità, dando loro conoscenze scientifiche e facendo loro assorbire ampiamente il pensiero sociale.

Po.Ma: Qual è il tuo messaggio alle donne che lavorano nelle squadre e nel Kams in DK?

Com.J: Le nostre compagne adivasi in DK stanno costruendo una nuova storia oggi. Anche se è la zona più arretrata del paese, essa è al primo posto nel movimento delle donne in corso nel paese. Stanno rispondendo alle armi della polizia in modo adeguato combattendo alla pari con i compagni uomini nella lotta armata per liberare questo paese dalla morsa crudele dell'imperialismo, del feudalesimo e della borghesia compradora. Nei villaggi si ribellano per i propri diritti di fronte alle minacce e pressioni degli anziani del villaggio. Esse stanno indebolendo il patriarcato nella cultura adivasi Gondi.
Anche se si stanno contrapponendo a tali grandi nemici e forze, la timidezza e il senso di subordinazione, i cui i resti sono ancora presenti, sono anch'essi i loro grandi nemici che ostacolano il loro sviluppo. Il complesso di inferiorità viene fuori da questi. Le sue radici sono molto profonde. Quello che voglio dire ai miei colleghi del Kams è che dovrebbero aumentare la loro fiducia in se stessi. Devono combattere contro i nemici che si trovano dentro di sé. Nei prossimi giorni il Kams dovrà affrontare molte grandi sfide. La repressione dello Stato è già lì.
Oltre a questo, il governo cercherà di mantenere la società e la cultura Adivasi nell'arretratezza con l'aiuto degli anziani del villaggio e attraverso i leader adivasi. Diventerà necessario per il Kams affrontarli politicamente. Allo stesso modo il Kams deve tenersi pronto a portare avanti la sua comprensione per quanto riguarda la vera liberazione della donna intervenendo nel movimento delle donne che sta andando avanti nella forma di varie correnti nel paese. Per affrontare tutte queste sfide le nostre compagne dovrebbero raggiungere la maturità politica e ideologica e avere fiducia in se stessi.