venerdì 27 dicembre 2013

VERSO LA GIORNATA INTERNAZIONLE DI SOSTEGNO DEL 25 GENNAIO- I maoisti hanno indetto uno sciopero della fame in prigione, chiedendo miglior assistenza medica

Migliaia di rivoluzionari maoisti languono nelle galere indiane al fianco di proletari, adivasi, contadini incarcerati nella "più grande democrazia del mondo" dove vengono negati i più elementari diritti come quello alla salute. Riportiamo una breve notizia di uno sciopero della fame organizzato da alcuni compagni carcerati per la protesta della morte di un carcerato comune a cui è stata negata l'assistenza sanitaria. Il 25 Gennaio ci sarà una giornata internazionale di mobilitazione anche nel nostro paese con lo scopo di fare pressione sul governo indiano che uccide e incarcera i prigionieri rivoluzionari maoisti.

Quasi 40 maoisti, detenuti nel carcere di massima sicurezza del Lok Nayak Jaiprakash Narayan Central Jail a Hazaribag , sono in sciopero della fame da Giovedi per protestare contro la mancanza di strutture mediche per i detenuti. I manifestanti sostengono che i detenuti in difficoltà nel carcere non vengono seguiti dalle autorità in caso di necessità. L'appello allo sciopero della fame è stato organizzato da Ravi Sharma, membro del Politburo centrale del CPI (Maoist) e membro del Comitato Centrale del Bihar , Jharkhand , Chattisgarh . E' stato arrestato nel novembre del 2009 vicino al Salparni Park. 
La protesta è stata lanciata in seguito alla morte  del carcerato Daso Mahato del distretto di Ramgarh . 
Mahato fu colpito da un ictus paralitico in carcere e fu sottoposto a cure nell'ospedale del carcere. 
In seguito fu spostato all'ospedale Hazaribag Sadar, ma la sua condizione non migliorava e fu portato al RIMS di Ranchi.

Il 22 dicembre è morto. Questa è la seconda morte di un detenuto in difficoltà negli ultimi tempi. 
I maoisti in sciopero della fame hanno sostenuto che la negligenza da parte delle autorità carcerarie e del medico ha portato alla morte prematura di Daso. Qualche tempo addietro, un altro detenuto è morto nell'ospedale Hazaribag Sadar dopo lunga malattia.
 I maoisti hanno detto che non hanno alternative se non quella dello sciopero della fame all'interno del carcere. Un portavoce della prigione centrale che è stato contattato, ha confermato il suo sviluppo. 
Nega le accuse dei maoisti in digiuno, "i detenuti sono di solito trattati all'ospedale del carcere quando si ammalano, e se questo non è sufficiente vengono  spostati a Sadar Hospital". 
Ha negato le accuse dei maoisti che i detenuti sono stati maltrattati e non hanno ricevuto una corretta assistenza medica all'interno del carcere. 

mercoledì 11 dicembre 2013

SOSTEGNO INTERNAZIONALISTA ALLA GP IN INDIA: PARLANO GLI STUDENTI IN AGITAZIONE

Riceviamo e pubblichiamo questo articolo scritto da Giulia, studentessa del Liceo Scientifico Cannizzaro di Palermo che durante l'occupazione ha partecipato all'assemblea di sostegno ai prigionieri politici indiani promossa dagli stessi studenti della scuola e dal nostro comitato.
Un importante contributo scaturito da questa iniziativa a cui speriamo ne seguano tanti altri simili dagli studenti in lotta nel nostro paese verso la rivoluzione in corso più grande del pianeta.


Durante i giorni d'Occupazione sono state organizzate dagli Studenti diverse Assemblee mirate ad informare noi giovani su varie tematiche; tra queste, il 3 dicembre, si è tenuta una riunione alla quale sono stati invitati due compagni facenti parte della sezione italiana del Comitato Internazionale di Sostegno alla Guerra Popolare in India, che da anni sostiene la rivoluzione indiana portata avanti dalla forza guerrigliera "People's Liberation Guerrilla Army" diretta dal Partito Comunista dell'India maoista.   

Hanno ampiamente illustrato ai presenti l'attuale situazione indiana, davvero poco considerata (o del tutto ignorata) dai media italiani.
L'intento è di sensibilizzare ed avviare in questo modo una campagna di solidarietà ai numerosi studenti, professori, lavoratori, uomini e donne vittime dell'opprimente governo indiano, che ha ingaggiato ormai da anni una vera e propria guerra per sopprimere la rivoluzione popolare portata avanti dai Naxaliti -così vengono chiamati i ribelli maoisti in India, dal nome del villaggio di Naxalbari dove scoppiò una prima rivolta del popolo nel 1967- contro una classe politica impegnata unicamente a salvaguardare i buoni rapporti con capitalisti e multinazionali estere che intendono sfruttare le ricche risorse del territori indiano.

Qualche dato:
L'India è la dodicesima più grande economia del mondo in termini nominali, e la quarta in termini di potere d'acquisto. Riforme economiche hanno trasformato il paese nella seconda economia a più rapida crescita, ma nonostante ciò il Paese soffre ancora di alti livelli di povertà (gran parte delle ricchezze sono concentrate nelle mani di pochissime persone, un terzo della popolazione vive al di sotto della soglia minima di povertà), analfabetismo e malnutrizione.
Quella indiana è una società pluralistica, multilingue e multietnica, tanto che molti non sono d'accordo nel semplificare questa sua realtà eterogenea e frammentata con un'unica identità. 
Inoltre l'India mantiene la terza più grande potenza militare del pianeta (e guarda caso,  il presidente dell'India è anche il comandante supremo delle forze armate indiane).
Il People's Liberation Guerrilla Army fu fondato nel dicembre del 2004 e riunisce circa 35.000 uomini in un esercito guerrigliero rivoluzionario che è un'espressione del Partito Comunista d'India(maoista), partito politico clandestino che mira appunto al rovesciamento del governo attraverso una lotta popolare. 
Sotto la leadership di Muppala Lakshman Rao, i Naxaliti focalizzano le azioni di guerriglia contro le cosiddette Zone Economiche Speciali, delle regioni geografiche con legislazioni economiche particolari appunto, create dal governo indiano nel 2000 per attrarre maggiori investimenti stranieri.
Attualmente l'esercito dei rivoluzionari controlla delle zone estese lungo il cosiddetto Red Corridor, regione a Est caratterizzata prevalentemente da foreste e che comprende le zone più povere del Paese; le rivolte coinvolgono ormai sempre più città e campagne.

Singolare è la presenza femminile all'interno del gruppo armato, in percentuale quasi la metà dei guerriglieri è formata da donne che si sono unite per ribellarsi contro l'enorme aumento degli stupri, condotti in parte dalle truppe del governo e dalle squadre paramilitari al servizio del governo.
Il governo indiano, che bolla queste persone come terroristi, ha sancito nel 2009 l'avvio dell'Operazione Green Hunt, un'offensiva portata avanti dalle forze paramilitari indiane (circa 100.000 soldati) e dall'esercito di stato (circa 200.000) contro i Naxaliti e la loro lotta popolare.
Ormai da più di quattro anni dunque il Popolo indiano prosegue senza sosta in una guerra che ha portato un gran numero di morti (nel 2010 furono uccisi in 172 solo del movimento maoista, nel 2011 in 99) e un ancor più grande numero di prigionieri politici (in India sono oltre 10.000) che in carcere vengono sottoposti ad ogni genere di vessazione, torture, condizioni di vita disumane, trasferimenti arbitrari, brutali pestaggi e isolamenti prolungati e ingiustificati.

A peggiorare le cose, l'Operazione Green Hunt ha superato tutte le precedenti offensive sia per dimensione che brutalità: massacri, stupri di gruppo, razzie e  distruzione di villaggi da parte delle forze armate sono diventati fatti quotidiani; moltissimi militanti e intellettuali vicini a qualunque organizzazione democratica o rivoluzionaria sono stati assassinati, torturati o imprigionati e costretti a scontare pesanti condanne.

A sostegno della Guerra Popolare in India e della liberazione degli attuali prigionieri politici varie iniziative sono state fatte a livello globale, come la partecipata Conferenza Internazionale di Amburgo, nel 2012.

lunedì 9 dicembre 2013

Verso la 2° Conferenza del Comitato per la Liberazione dei Prigionieri Politici



Verso la 2° Conferenza del Comitato per la Liberazione dei Prigionieri Politici
14-15 dicembre, Muslim Institute, Rafi Kidway Road, Kolkata


Status di prigionieri politici per tutti quanti sono stati incarcerati per le loro convinzioni politiche e l’amore disinteressato per il bene del popolo!
Liberazione incondizionata di tutti i prigionieri politici!
Abrogazione di tutte le leggi repressive, comprese cui AFSPA & UAPA!


Quelle sulle sbarre della mia cella non sono solo croste di ruggine,
Quelle scaglie sono le ferite della sospirata libertà.
--Pinpin, dalla prigione di Camp Vicente Lim, Filippine

Dalla stretta finestra della mia piccola cella,
... vedo gli alberi sorridermi e
Le cime affollate dalla mia famiglia.
E le finestre piangono e pregano per me.
Dalla stretta finestra della mia piccola cella
Posso vedere la vostra grande cella!
--Samih al Qasim - End of a Talk with a Jailer

Ci avviciniamo alla Seconda Conferenza del CRPP a Calcutta il 14-15 dicembre 2013, un momento significativo per la lotta per i diritti dei prigionieri politici in particolare e della più ampia lotta per i diritti civili e democratici per il popolo del subcontinente indiano in generale. La situazione attuale nel subcontinente è caratterizzata da due aspetti: in primo luogo, la crescita della miseria del popolo per gli attacchi aggressivi delle politiche varate dai vari governi, sotto forma di liberalizzazione, privatizzazione e globalizzazione (GPL) fin dagli anni 90 in nome dello sviluppo; in secondo luogo, la risposta dello Stato alle crescenti istanze di protesta dei popoli per la propria vita e sostentamento, per la dignità, per un tetto, per le loro aspirazioni politiche, contro le politiche di bottino e il saccheggio delle risorse del popolo. Quale che fosse il motivo delle proteste, la risposta dello Stato è stata fondamentalmente e principalmente la repressione, armata da leggi draconiane della peggiore specie, probabilmente nella convinzione e, quindi, politica che il pugno di ferrò avrebbe assicurato le proteste sempre più attenuate e la quasi totale attuazione delle già dette politiche del regime che badano più al mercato che al popolo. Questo ha portato a sempre più casi di impunità che passano inosservato – sempre in nome degli ‘interessi nazionali’ – e, nonostante i numeroso interventi della Corte Suprema dell'India, nella forma di direttive alla polizia e paramilitari, quando si tratta di gente comune, quasi nessuna garanzia è rispettata. Livelli allarmanti di morti in carcere, di stupri e torture sono segnalati anche dalle agenzie statali, come le commissioni per i diritti umani. È in aumento anche la violenza sulle donne detenute o in custodia preventiva. Inutile dire che la condizione di adivasi e dalit nelle carceri è andata di male in peggio.

Centinaia di migliaia di persone sono dietro le sbarre. Molti imputati trascorrono anni in carcere a causa della criminale lentezza dei processi. Molti sono stati implicati in montature solo perché si sono rifiutati di uscire dalla loro terra, dalle loro foreste, dai loro campi; ghetti, colline, fiumi, per aver protestato per difendere non solo le loro terre, l’acqua, colline e foreste, ma anche per la loro cultura, il loro modo di vita, e molti anche per aver sognato un futuro migliore, senza sventramento delle loro colline, inondazione delle loro foreste, devastazione delle loro terre, dove l'etica e la bellezza della vita era nella condivisione, per dirlo con le parole del poeta, di vivere in libertà come un albero singolo, e in fraternità come gli alberi di una foresta. Ogni aspirazione politica e desiderio del popolo di pensare e vivere per un mondo che assicuri loro benessere, dignità, e un futuro nelle proprie mani è considerato dallo Stato un ‘atto di guerra’ ‘l’interesse nazionale’. Perfino la memoria di tutte le dure lotte combattute per i loro diritti viene calpestata. Con l’apertura di tutti i settori strategici dell'economia agli investimenti diretti stranieri, la vita del cittadino comune nel subcontinente indiano è esposta all’arbitrio speculativo del mercato azionario. Ogni diritto del popolo è subordinato ai capricci speculativi del mercato azionario. La sempre più profonda crisi economica e la proiezione del’India come destinazione ideale dei super-profitti per il capitale speculativo ha sprofondato sempre nella miseria e penuria tutto il popolo, nelle zone rurali come nei ghetti urbani. In nome della crescita e dello sviluppo, sono negati non solo i diritti fondamentali del popolo, ma anche il diritto a riunirsi, organizzare e agire contro questa negazione delle loro libertà, cose che sono criminalizzate e bollate come ‘atto di guerra’ contro lo Stato.

La politica e l'ideologia di questa criminalizzazione e denigrazione hanno trovato un interlocutore ideale nella cosiddetta ‘guerra al terrorismo’ lanciata dagli Stati Uniti. Sotto l'ombrello della ‘guerra al terrorismo’ lo Stato indiano ha adottato una quantità esagerata di normative, in forma di leggi di sicurezza interna, che hanno ulteriormente violentato la vita di centinaia di migliaia di persone. Le politiche di criminalizzazione, comunitarizzazione e denigrazione sono diventate un’arma micidiale nelle mani dello Stato indiano per dividere e dominare il popolo, attaccando in particolare intere comunità, per stigmatizzare screditarle e isolarle. Il resto della popolazione diventa quelli di cui ‘conquistare’ cuori e menti devono. Ogni legge repressiva, ogni atto di impunità viene presentato al popolo come atto legittimo dello Stato per il bene del popolo. Orientare la percezione, grazie ai media sempre servizievoli, diventa così strumento utile per rappresentare i bersagli della denigrazione e per fabbricare il consenso per ogni atto di impunità dello Stato. Lo straordinario diventa normale, l'impunità diventa la legge, la violenza strutturale diventa senso comune.

Il Centro Nazionale Antiterrorismo (NCTC), la National Investigation Agency (NIA) e gli ampi poteri attribuiti a questi organi hanno fatto del subcontinente indiano uno stato caserma, uno Stato penale. Musulmani, musulmani kashmiri, Manipuri, Naga, Assamese, dalit e adivasi, bollati come maoisti o altrimenti, hanno riempito le prigioni nel subcontinente indiano. Diventano bersagli specifici per le loro convinzioni politiche, per l’amore per il loro popolo, le loro azioni disinteressate per il bene della società, per il benessere di tutti – tutti questi principi, l'etica e la sua pratica per un mondo nuovo – sono diventati la maggiore minaccia per sicurezza interna, espressione di disaffezione, sedizione, tradimento, e perciò ‘anti- nazionali’. Questi sono i prigionieri politici, incarcerati per le loro convinzioni e attività politiche tra le masse per costruire un nuovo mondo libero da ogni forma di oppressione, sfruttamento, abuso e discriminazione. Un mondo libero da ogni forma di violenza, sopraffazione e assassinio. Le peggiori leggi repressive mai adottate, come la UAPA e AFSPA – come leggi di sicurezza specifiche adottate dai diversi stati – sono spudoratamente utilizzate per incarcerare tutta questa gente. Anche i difensori dei diritti umani che si fanno avanti per difenderli sono presi di mira. Molti dei giornalisti onesti che hanno osato scrivere di loro si sono guadagnati l'ira dello Stato. Neanche gli avvocati che li rappresentano vengono risparmiati. In Jharkhand, Chhattisgarh, Orissa, Bihar, Andhra Pradesh, West Bengal, non meno di 25.000 adivasi sono dietro le sbarre, la maggior parte di loro accusati di essere maoisti / naxaliti. Oltre a loro, ci sono anche centinaia di migliaia i musulmani, dalit e gente delle nazionalità oppresse. Contro ognuno di loro pende più di un procedimento, cosi da assicurarsi che non verranno mai fuori dalle quattro mura in cui sono reclusi. Per le loro convinzioni politiche sono discriminati rispetto agli altri detenuti. I cittadini anziani detenuti soffrono una discriminazione particolare legata ai problemi di età e salute. La loro vita in prigione è ulteriormente minacciata a causa del trattamento disumano con nessun riguardo per la loro età e fragile costituzione. Le prigioniere politiche subiscono condizioni più pesanti in quanto donne, figuriamoci per le loro convinzioni politiche. La maggior parte delle carceri nel subcontinente indiano sono sovraffollate e malsane. Le carceri indiane sono considerati tra le peggiori al mondo. La rivendicazione del diritto a essere riconosciuti come prigionieri politici è nella tradizione di Shaheed Bhagat Singh e compagni, che nel carcere centrale di Lahore erano iniziarono lo sciopero della fame contro l'amministrazione coloniale per ottenere lo status prigioniero politico. Bhagat Singh ed i suoi compagni seguivano l’esempio del digiuno fino alla morte fatto allora dai nazionalisti irlandesi per i loro diritti. Infatti, il digiuno fino alla morte dei nazionalisti irlandesi avevano guadagnato 'attenzione a livello mondiale. Nel 1970 anche i detenuti naxaliti chiesero lo status di prigionieri politici contro l'isolamento e la tortura.

Mentre la crisi dell'economia del subcontinente indiano peggiora di giorno in giorno, anche la condizione di prigioniero politico si va ampliando, con diversi settori di popolo che affollano le carceri. Ciò accade in un momento in cui la classe dirigente del subcontinente indiano cerca di spendere l'immagine di ‘grande democrazia’ della regione, favorevole agli investimenti internazionali. In questa situazione, la Seconda Conferenza del CRPP assume maggiore importanza come evento decisivo per raggiungere una posizione comune contro la crescente tendenza all’illegalità da parte dello Stato indiano, per dimostrare oltre ogni dubbio che una vera democrazia non può disprezzare o sopprimere le sincere aspirazioni politiche del popolo, la sua visione di un mondo migliore, la sua determinazione ad assumere il controllo del proprio destino, non si può trasformare il subcontinente in una prigione delle aspirazioni del popolo per erigere una casa di vetro per pochi ricchi sfondati protetta da una classe consumista nella fede di emulare i suoi padroni. Fin dalla sua nascita, per aver levato la sua voce in nome dei poveri, degli oppressi e discriminati, per dato l’immagine delle lotte del popolo così come le viveva, contro la propaganda dominante che lo Stato vorrebbe far credere a tutti, il CRPP è divenuto oggetto di denigrazione e criminalizzazione da parte dello Stato e dei suoi apparati. Questa è un'ulteriore prova che le questioni sollevate dal CRPP riflettono la volontà generale del popolo lavoratore del subcontinente e la lotta per i diritti del prigioniero politico è indissolubilmente legata al grande disegno di esercitare la volontà generale dei popoli del subcontinente!

Basta galere!
Lottiamo per un mondo libero dalla prigione
!


COMMITTEE FOR THE RELEASE OF POLITICAL PRISONERS
Contact: 983631854 9810149990 9810081228

giovedì 5 dicembre 2013

Libertà incondizionata per tutti i prigionieri politici in India!

25 gennaio 2014 grande giornata internazionale di solidarietà e sostegno !


In India oltre 10.000 sono i prigionieri politici presunti maoisti rinchiusi nelle prigioni indiane, a questi si aggiungono altre migliaia di prigionieri implicati nei movimenti di liberazione nazionale (Kashmir, Manipur, ecc.) e di altri movimenti democratici.
Insieme a dirigenti, quadri, militanti del Partito Comunista dell'India, o appartenenti all'esercito del popolo, oltre il 90% di questo numero sono uomini e donne dei villaggi Adivasi che hanno resistito all'evacuazione forzata; contadini in lotta contro i protocolli di intesa firmati dai governi e dalle multinazionali per sfruttare il popolo e proseguire la rapina capitalista e imperialista delle risorse; attivisti delle minoranze nazionali organizzati contro la crescente minaccia del fascismo indù; studenti, intellettuali, artisti appartenenti al Fronte Democratico Rivoluzionario e a diverse organizzazioni democratiche, colpevoli solo di stare dalla parte del popolo nella guerra scatenata dallo Stato contro il popolo indiano; donne del popolo, femministe che si sono unite per ribellarsi contro l'enorme aumento degli stupri, condotti in parte dalle truppe del governo e dalle squadre paramilitari fasciste al servizio del governo nella guerra al popolo.
In carcere, i prigionieri subiscono ogni genere di vessazione, torture, negazione di assistenza, condizioni di vita disumane, trasferimenti arbitrari, brutali pestaggi e isolamento prolungato e ingiustificato e le prigioniere vengono spesso stuprate. Nonostante la condizione di feroce detenzione che subiscono, i prigionieri stanno resistendo e lottando con spirito rivoluzionario e trasformando le oscure galere in cui sono richiusi in un fronte di battaglia contro il fascismo montante in India e il regime indiano.
Battersi per la loro liberazione incondizionata è compito urgente per tutte le forze solidali e per gli amici del popolo indiano, ed è parte integrante del sostegno alla vittoria della sua guerra di liberazione.


Ma tutta l'India è sempre di più trasformata dalla classe dominante in una 'prigione dei movimenti'
Dalla metà del 2009 , le classi dirigenti indiane sotto la guida e con l'assistenza degli imperialisti hanno lanciato in tutto il paese l'offensiva più fronti chiamata Operazione Green Hunt – una guerra al popolo per spazzare via il movimento maoista e reprimere le lotte popolari.
Se la repressione delle masse oppresse è il marchio distintivo di ogni Stato basato sullo sfruttamento ed è stata caratteristica di sempre dello Stato indiano, la operazione Green Hunt ha superato tutte le precedenti offensive sia per dimensione che brutalità.
Migliaia di dirigenti e militanti di organizzazioni di massa rivoluzionarie e democratiche sono stati assassinati, torturati e imprigionati, accusati con montature giudiziarie, molti scontano pesanti condanne. I massacri, gli stupri di gruppo, la razzie e la distruzione di villaggi da parte delle forze armate sono diventati fatti quotidiani.
Nelle dichiarazioni, la guerra al popolo scatenata sotto il nome di operazione Green Hunt, avrebbe lo scopo di cancellare il movimento maoista, ma in realtà colpisce e punta a sopprimere qualsiasi movimento e rivendicazione democratica e popolare, implicandole in procedimenti connessi con il CPI (Maoista) e perseguendole con leggi sempre più reazionarie adottate dai governi centrali e locali, che marchiano dirigenti e militanti delle lotte del popolo come 'nemici della nazione e terroristi'.
Basta con l'operazione Green Hunt - Basta con la guerra contro il popolo !


Ma la guerra di liberazione delle masse popolari in India non può certo essere fermata dalla repressione selvaggia, anzi allarga verso di essa la solidarietà politica e morale
Ci sono state molte iniziative e sforzi internazionali in solidarietà e sostegno la loro lotta per la liberazione, tra cui la grande Conferenza Internazionale di Amburgo e le Giornate Internazionali di azioni organizzate dal Comitato Internazionale di Sostegno. Iniziative che hanno avuto ripercussione in tutto il mondo e impatto nella stessa India, assestando colpi all'imperialismo e al regime indiano, che oggi reagisce chiedendo ai governi in primis in Europa di fermare le iniziative di solidarietà.
Proprio per questo oggi più che mai è necessario consolidare ulteriormente ed estendere la solidarietà,
Per questo facciamo appello a una grande Giornata internazionale di solidarietà e lotta per la liberazione incondizionata dei prigionieri politici in India per il 25 gennaio 2014 da tenere ovunque è possibile nel mondo, in tutte le forme possibili, decise dai comitati e forze solidali a livello nazionale,
con azioni di piazza, che chiamino le masse a partecipare, e con iniziative di controinformazione e protesta a verso ambasciate, consolati, ministeri degli esteri, sedi della stampa estera, sedi di organizzazioni umanitarie ecc che si svolgano in tutta la settimana che precede la GIORNATA INTERNAZIONALE
Comitato internazionale di sostegno alla guerra popolare in India
5 dicembre 2013
adesioni e info
csgpindia@gmail.com
nuovo blog in inglese : icspwindia.wordpress.com

blog italiano http://guerrapopolare-india.blogspot.it

Unconditioned release for all political prisoners in India !


25
th January 2014 Great International Day of Solidarity and Struggle !

In India more than 10.000 supposed Maoists are languishing in jails, to them are to be added other thousands of prisoners involved in the national liberation movements (Kashmir, Manipur, etc.) or other democratic movements.
Beside with the leaders, cadres and members of the PLGA, more than the 90% of that number are Adivasi villagers who resisted the forced evacuation; peasants who struggled against the MOUs signed by governments and TNCs to exploit the people and continue the imperialist looting of natural resources; activists of the national minorities organized against the rising threat of Hindu communal fascism; students, intellectuals, artists belonging the RDF and other democratic organizations, guilty of standing on the side of the people facing the war on them waged by the Indian state; people's women,feminists united to rebel against the huge escalation of rapes, committed in part by the armed and police forces and paramilaty fascist squads sponsored by the State, as weapon of the war on people.
In jails the prisoners face every kind of harassment, torture, denial of bails, inhumane living conditions, arbitrary transfers, brutal assaults and punishments of solitary confinement, and often the detained women are raped.
In spite of the fierce condition of detention, prisoners are resisting and struggling with revolutionary spirit and turning the dark jails in which are confined into a battlefront against the raising fascism in India and the Indian regime.
The struggle for their unconditioned release is an urgent task for all the solidarity forces and friends of Indian people, and it is integrant part of the support for the victory of their liberation war.

But all India is more and more turned by the ruling classes into a “prison house of people's movements”.
Since mid-2009, the Indian ruling classes, under the guidance and with the assistance of imperialists, launched the multi-pronged and country-wide offensive called Operation Green Hunt – a war on people to wipe out the Maoist movement and suppress the genuine struggles of the people.
While repression on oppressed masses is the hallmark of any exploiting state and always has been a feature of the Indian State, the Operation Green has surpassed all the previous offensives both in its scale and brutality.
Thousands of revolutionary and democratic mass organizations leaders and members have been assassinated, tortured and put in jails. Blamed under false cases, many of them are facing harsh punishments.
Massacres, gang rapes, looting and destruction of villages by armed forces have become the order of the day.
The Operation Green Hunt – War on People – is supposed aimed to wipe out the Maoist movement but it is in fact it targets and is aimed to suppress any genuine democratic demand of the people, by framing them in cases linked with the CPI (Maoist) according the draconian laws adopted by the central and state governments, that brand people's leaders and strugglers as 'anti-national or terrorists'.
Stop the Operation Green Hunt, stop the War on People !

But the liberation war of the masses in India cannot be stopped by the savage repression, rather it extends the political and moral solidarity to the liberation war.
Many international initiatives and efforts built solidarity with people in India and supported their struggle for liberation, including the great International Conference of Hamburg and the International Days of Actions organized by the International Committee of Support. These initiatives had impact throughout the world and in India itself, dealt blows to imperialism and the Indian regime, that today reacts urging the governments, first those of EU, to stop the initiatives of solidarity.
It is for this reason that today more than ever it is necessary to further consolidate and extend the solidarity.
Therefore we call to a large International Day of Solidarity and struggle for the unconditioned release of the political prisoners in India on 25th of January 2014, to be held everywhere is possible in the world, in all the possible ways decided by the committees and solidarity forces at national level, with street actions, that call the masses to participate, and counter-information actions and protests towards embassies, consulates, offices of the international press and humanitarian organizations etc., to be held during the week before the International Day.

International Committee to Support the People’s War in India
5 december 2014
Joining and info:
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icspwindia.wordpress.com

mercoledì 4 dicembre 2013

ASSEMBLEA AL LICEO SCIENTIFICO CANNIZZARO OCCUPATO DI PALERMO A SOSTEGNO DEI PRIGIONIERI POLITICI INDIANI

Resoconto assemblea per la “Campagna di solidarietà sulla Guerra Popolare in India”



Ieri 3 Dicembre 2013, presso il Liceo Scientifico S. Cannizzaro Occupato, si è tenuta un'assemblea studentesca in merito alla  campagna di sensibilizzazione e di solidarietà nei confronti degli studenti e dei professori universitari indiani che sono stati arrestati, e quindi vittime della repressione che il governo indiano, fascista, attua per sopprimere l'attuale rivoluzione popolare portata avanti dal Partito Comunista dell'India (maoista),  non più solamente nelle campagne ma anche nelle città ed in particolare tende a colpire quella fascia sociale “intellettuale” che anche minimamente si accosta ai maoisti, ritenuti  per il governo dei terroristi.

L'assemblea è stata presieduta da una delegazione del Comitato Internazionale di Sostegno alla Guerra Popolare in India, con l'obiettivo di sensibilizzare la coscienza dei giovani studenti affinchè comprendano l'importanza che può avere una qualsiasi forma di solidarietà nei confronti dei compagni indiani impegnati a rovesciare il governo indiano.

In una prima parte la delegazione ha ampiamente  illustrato la panoramica della  situazione sociale e politica del paese e dopo di ciò ha introdotto la questione della Guerra Popolare.

Nella seconda parte ha incentrato il discorso sulla repressione del governo indiano nei confronti degli studenti e dei professori arrestati, attraverso materiale cartaceo informativo e una presentazione multimediale, raffigurante le immagini della guerra, con lo scopo di colpire anche visivamente la sensibilità degli studenti in merito all'argomento.

All'assemblea erano presenti una ventina di studenti alcuni dei quali prendevano appunti, ci sono state
un paio di domande, come la richiesta della definizione del “paramilitare” e “la questione degli armamenti” ovvero come si arma il

popolo indiano impegnato nella Guerra Popolare.

Infine la delegazione ha dato parola agli studenti affinché facessero proposte in merito e molto positivamente sono state accolte idee, quali: la stesura di un articolo sulla questione da parte di una studentessa e la sua diffusione tramite il giornalino della scuola, della situazione della guerra popolare; attacchinaggio all'interno della scuola dei vari materiali cartacei messi a disposizione per l'assemblea (volantini informativi) e striscione di solidarietà da appendere nella scuola in contemporanea con le altre scuole occupate.

Queste proposte sono state un chiaro segnale positivo proveniente da parte degli studenti impegnati nella lotta, infatti hanno subito compreso l'importanza che può avere la solidarietà a sostegno della Guerra Popolare in India e dei prigionieri politici indiani, e questo tipo di risposta positiva non era di certo scontata. A nostro avviso, tutto ciò da motivo di sperare che continuando la lotta e l'informazione, la coscienza popolare ed in questo caso studentesca, si apra a ciò che è necessario per ribaltare l'oppressione di questa società  borghese in cui viviamo che ogni giorno marcia sempre più verso il moderno fascismo tramite lo stato di polizia. Un altro piccolo, ma determinato, passo per contrastare questo processo è stato fatto...


M. C.

mercoledì 20 novembre 2013

Ideologi maoisti "più pericolosi" dei quadri armati


New Delhi: il governo centrale, riferisce la stampa borghese, ha detto che mentre continua la violenza dei naxaliti gli ideologi dei maoisti sono più pericolosi dei quadri armati che hanno ucciso più di 8.100 civili e poliziotti dal 2001. Il governo, che definisce le attività dei naxaliti come serio impedimento al processo di "costruzione della nazione", ha riferito alla Suprema Corte che i ribelli hanno distrutto migliaia di infrastrutture necessarie allo sviluppo e rapito attivi e sinceri esattori statali di distretto per impedire che lo sviluppo raggiunga i poveri. "Nel frattempo, gli ideologi e sostenitori del PCI (Maoista) nelle città grandi e piccole hanno dato inizio ad una propaganda sistematica e concertata contro lo stato per metterlo in cattiva luce e parlarne male utilizzando la disinformazione". "In effetti, sono questi ideologi che hanno tenuto vivo il movimento maoista e sono in molti modi più pericolosi dei quadri dell'Esercito Popolare Guerrigliero di Liberazione", ha detto il Ministro degli interni in una dichiarazione scritta alla Corte.

lunedì 4 novembre 2013


Ferma condanna per l'arresto e la montatura architettata ai danni del Segretario Generale del Fronte Democratico Rivoluzionario, Rajkishore Singh!

Vogliamo il rilascio immediato e senza condizioni di Rajkishore Singh!

Rajkishore Singh, Segretario Generale del Fronte Democratico Rivoluzionario è stato arrestato oggi presso la sua residenza nel Bihar dalle forze di polizia e successivamente trasferito nel distretto Madhuban per affrontare le accuse riguardanti un caso del 2005 in cui sarebbe coinvolto il Partito Comunista dell’India (maoista). L'ultrasettantenne Rajkishore Singh, uno dei leader dei movimenti popolari contro le politiche antipopolari del governo, era tornato al suo villaggio natale in Bihar dopo un lungo periodo di cura – circa due mesi – sia presso l'ospedale che il pronto soccorso AIIMS di Delhi, dove era rimasto per non venir meno alle responsabilità affidategli in qualità di segretario generale del Fronte Democratico Rivoluzionario (FDR).

Le suddette cure presso i due ospedali riguardavano serie patologie del cuore e del cervello che hanno portato Singh ad una serie di svenimenti. Un paio di mesi fa, fu vittima di una brutta caduta causata da un malore che gli provocò la frattura della mandibola e gravi danni interni ad entrambe le orecchie. I medici non avevano ancora abbozzato un piano di cura a lungo termine per i suoi gravi problemi di salute, Singh era pertanto tornato a casa, su consiglio del personale medico e spinto anche dal desiderio di passare un po' di tempo con la sua famiglia  – anche perchè i dottori gli avevano consigliato di assumere solo liquidi per via dei forti dolori causati dall'assunzione di cibi solidi e per facilitare la guarigione della frattura.

Arrestarlo ed incastrarlo oggi per un caso risalente al 2005 non è altro che una vendetta politica e una deliberata persecuzione verso i leader e attivisti popolari che hanno osato mettersi contro le politiche antipopolari dello stato. Non va dimenticato che Rajkishore Singh è stata una delle voci in primo piano nella protesta contro la guerra dello stato indiano contro le popolazioni del subcontinente, che egli aveva percorso in lungo e in largo per mobilitare la gente contro queste politiche del saccheggio e del furto. Fare deliberatamente di lui un bersaglio proprio in questo momento  così delicato per la sua salute, in cui necessita di cure ed assistenza costanti anche per svolgere le più semplici azioni quotidiane non è che la prova di quanto lo stato e la polizia senza scrupoli vogliano disperatamente la morte prematura di questi leader e delle loro convinzioni politiche.

Incarcerare Rajkishore Singh, oltretutto con una congiura ai suoi danni per incastrarlo in svariati casi giudiziari, potrebbe veramente metterlo in pericolo di vita, specialmente in un momento in cui è affetto da gravi disturbi cardiologici e neurologici. La polizia e i servizi segreti hanno a dir poco violato ogni legge nella foga di arrestare un leader popolare ammalato, oltre ad aver palesemente ignorato il nuovo programma di leggi a tutela degli anziani, strumenti legali atti a tutelare gli ultrasessantenni del subcontinente indiano da ingiusti coinvolgimenti legali.

Naturalmente l'insieme di tali leggi e strumenti legali sono diventati la protezione dei politici corrotti e criminali, mentre gli attivisti del popolo e i loro leader in un modo o nell'altro finiscono sempre per venire incarcerati. Inutile dire che qualunque futura grave conseguenza sulla salute di Rajkishore Singh, le cui condizioni sono già critiche, sarebbe da imputare alle azioni arbitrarie ed arroganti della polizia e dei servizi segreti. Alla luce delle nuove leggi riguardanti gli anziani la polizia non può sottrarsi alla propria responsabilità di applicare suddette leggi e norme a tutela dei cittadini anziani del subcontinente. Il CRPP richiede il rilascio immediato e senza condizioni di Rajkishore Singh!

Con solidarietà,

Presidente SAR Geelani

Segretario Generale Amit Bhattacharva


Segretaria Rona Wilson, Pubbliche Relazioni

Saluto rivoluzionario per le celebrazioni del 9° anniversario del nostro glorioso Partito!

Bolscevizzare il partito per impugnare con successo le due armi fondamentali, l’Esercito Popolare e il Fronte Unito, per dirigere la rivoluzione alla vittoria !
Rafforzare ed estendere la nostra base di massa aderendo saldamente alla linea di classe e di massa !
Impugniamo profondamente i due principi marxisti ‘Nessuna rivoluzione senza partito rivoluzionario’ e ‘è il popolo che fa la storia’ !

Appello del CC del PCI (Maoista) a tutto il partito a celebrare con entusiasmo
rivoluzionario il 9° Anniversario del nostro partito dal 21 al 27 settembre 2013

Cari compagni,
Stiamo per celebrare il 9° anniversario del nostro nuovo glorioso partito dal 21 settembre di quest'anno. Ciò è tanto più significativo quest'anno in quanto iniziano anche i nostri preparativi per celebrare anche i dieci anni gloriosi del nostro nuovo partito. Il 21 settembre 2004 è un giorno importante per la Rivoluzione di Nuova Democrazia (RND) in India e anche per la rivoluzione socialista mondiale (RSM), queste questo giorno ha lanciato un unico centro di direzione per il movimento rivoluzionario in India, superando più di tre decenni di alti e bassi in questo processo. In questa occasione, vogliamo con grande rispetto rendere umile omaggio ai costruttori del nostro glorioso Partito, i grandi dirigenti della rivoluzione indiana, i martiri, i nostri amati compagni CM e KC e le migliaia di combattenti coraggiosi che hanno dato la vita nel corso del RND, proseguendo la gloriosa eredità di Naxalbari.
Dopo l'8° anniversario del nostro partito, per tutto l'anno passato la controrivoluzionaria ‘Operazione Green Hunt - fase 2’ (guerra al popolo) ha infuriato senza sosta seminando scompiglio in tutte le nostre aree di movimento. Nel combattere in risposta a questa offensiva delle classi dominanti indiane e a difesa del popolo, quasi 150 dei nostri amati compagni hanno dato la vita. Hanno combattuto disinteressatamente, con grande coraggio e valore, mettendo in gioco le loro vite per difendere e far avanzare la guerra popolare.
La maggior parte di loro hanno dato la propria vita preziosa resistendo strenuamente agli attacchi delle forze armate e di bande di mercenari al soldo dello Stato. Tra questi martiri, i compagni Ganti Prasadam, Mahita, Juvvaji Venkata Subbaiah, Aluri Bhujanga Rao erano veterani del nostro partito. Quello di Ganti Prasadam è stato un omicidio su commissione dello Stato, gli altri tre compagni sono morti a causa dell’età o di altri problemi. Il compagno Sudhakar membro del Comitato Speciale di Zona Nord Telangana è stato ucciso in una feroce battaglia con le forze speciali del nemico. Il compagno Prashant di della zona speciale BJ - Nord Chhattisgarh è stato ucciso in un attacco congiunto CoBRA - TPC.
In Dandakaranya (DK) il compagno Aman, veterano del dipartimento tecnico del Comitato di Divisione è morto per malattia, mentre un’altra la DVCM Indira è morta per un morso di serpente. I compagni DVC/ZC (Comitato Zonale) Dharmendra Yadav, Prafulla Yadav e Mithilesh Yadav del Bihar, Sankar del DK e Pushpa del NT sono caduti martiri mentre resistevano agli attacchi nemici. Decine di rivoluzionari, militanti di organizzazioni rivoluzionarie di massa, dei RPC e della milizia popolare sono state massacrati dalle forze armate, sotto il fuoco indiscriminato (come ad Edesmetta in DK) o in falsi scontri, in tutte le nostre aree di movimento. Ci impegniamo a portare avanti gli obiettivi e a realizzare i sogni di questi martiri difendendo, ampliando e intensificando la guerra popolare.
Assorbiamo e diffondiamo gli ideali dei nostri grandi martiri e ispiriamo le masse a seguire il loro cammino per la liberazione del genere umano. Nell’anno passato diversi coraggiosi combattenti sono caduti combattendo valorosamente le forze nemiche nel corso di rivoluzioni di nuova democrazia in paesi come Filippine, Turchia, Bangladesh ecc. Centinaia di attivisti e gente della classe operaia nei paesi imperialisti hanno dato le loro vite preziose nella lotta per la liberazione dallo sfruttamento di classe e oppressione, per la liberazione nazionale e per la democrazia in diversi paesi in tutto il mondo. Il nostro CC rende umilmente omaggio a tutti loro, in occasione del 9° anniversario del nostro partito.
Si impegna a realizzare le aspirazioni dei martiri della WSR, combattendo con determinazione fino a quando raggiungeremo i nostri obiettivi. In questa occasione, il nostro CC esprime il più caloroso saluto rivoluzionario a tutte le file del partito; ai comandanti e combattenti del PLGA; ai compagni dei comitati rivoluzionari popolare (RPC) e delle organizzazioni di massa, alle migliaia di compagni e masse rivoluzionarie che hanno aperto un'altro fronte di battaglia nelle carceri del paese, alle masse rivoluzionarie nelle nostre aree di lotta e in tutto il nostro paese, agli amici rivoluzionari e ai partiti marxisti-leninisti-maoisti nei vari paesi che si schierano a sostegno del movimento rivoluzionario indiano, in particolare in quest’ultimo anno, tenendo alta la bandiera rossa dell’internazionalismo proletario. Guardiamo ora brevemente alcune degli importanti cambiamenti delle condizioni oggettive che si sono verificati in tutto il mondo e nel nostro paese e anche nella nostra situazione soggettiva in modo da formulare concretamente in questo contesto i nostri compiti immediati fino al prossimo anniversario del partito.


Situazione internazionale
La crisi finanziaria mondiale sta ancora devastando il mondo capitalista, senza segni di ripresa. Essa si concentra in Europa e nessuna serie di misure di austerità e salvataggi riesce salvare i paesi dell'UE dallo sprofondare ulteriormente in essa. Anche quest'anno ogni tipo di tentativo da parte di G8, G20, FMI, BM, WTO e altre organizzazioni economiche internazionali non sono riusciti a salvare gli imperialisti dalla loro crisi. Le lotte dei lavoratori contro i tagli di posti di lavoro e alle spese stanno scuotendo diversi paesi dell'UE. La disoccupazione, i tagli spietati dei sussidi e della spesa sociale stanno spingendo altri milioni e milioni di persone in condizioni miserabili, che portano altre agitazioni.
Per superare questa crisi il mondo imperialista sta prendendo misure di austerità, incentivi statali per creare occupazione, aumento delle tasse, riducendo in modo significativo la spesa pubblica, aumentano i finanziamenti per i capitalisti e cresce la razzia dei popoli e risorse naturali nei paesi arretrati. I popoli nei paesi imperialisti affrontano sempre più disoccupazione e sottoccupazione, assenza di diritti sul posti di lavoro, carenza di acqua potabile, inflazione, problema casa, riduzione della spesa pubblica per istruzione e assistenza sanitaria, migrazione e negazione dei diritti democratici.
Queste condizioni sono peggiorate ulteriormente dalla crisi finanziaria del 2008. Anche nei paesi arretrati i si impongono condizioni simili, se non a un livello ancora peggiore. Essi si trovano ad affrontare i livelli di povertà estrema e fame. L'enorme divario tra ricchi e poveri sta aumentando rapidamente a livelli senza precedenti. Patiscono migrazione sia interna che esterna. Tutte le restrizioni verso capitale finanziario e le multinazionali che dal 1991 i compradores dei paesi arretrati vanno rimuovendo portano a sfruttamento estremo e controllo neo-coloniale.
Le classi dominanti compradore hanno apertamente ripreso lo slogan che nessuno sviluppo è possibile senza investimenti diretti esteri. Senza restrizioni che fermino il gigante del capitale finanziario, con la collusione dei compradores, i popoli del terzo mondo sono sempre più schiacciati senza pietà sotto il loro tallone di ferro. La recente svalutazione della valuta in India, Turchia, Brasile, Bangladesh e in diversi altri paesi arretrati sta sconvolgendo le loro economie. I tanto propagandati alti tassi di crescita dell’India si sono trasformati in recessione.
La teoria del ‘decoupling’, fomentata dalla èlite dominante, cercava di ingannare il popolo del nostro paese riguardo l’immunità dell'economia indiana alla crisi finanziaria mondiale. Ora tutto ciò è svanito, e tutti nel governo parlano della “cattiva forma di economia”. La posizione di Brasile e Sud Africa nel BRICS non è migliore. In India come in questi paesi le esportazioni sono calate, l'inflazione è salita, la moneta è stata svalutata, i tassi di crescita sono scesi e il settore manifatturiero affronta molti problemi, per non citare del tanto agitato mostro della crisi del disavanzo delle partite correnti, in particolare in India. È soprattutto la rupia ad essere in caduta libera mentre l'inflazione è alle stelle.
Gli imperialisti dipingono la svalutazione delle monete nei confronti del dollaro come ripresa. Dicono che l'economia statunitense ha recuperato negli ultimi due trimestri e portano questo come un indicatore. L' altra soluzione scelta dagli imperialisti per superare la crisi è ricorrere alla compressione dei diritti democratici nei loro paesi, fomentare le forze reazionarie di destra e fare guerre di aggressione. Le guerre di occupazione in Iraq e Afghanistan, l’attacco alla Libia, l'invasione francese del Mali, gli attacchi dei droni in Afghanistan, Pakistan, Yemen, ecc , l’incessante pressione israeliana sulla Palestina, la minaccia di attaccare Iran e Corea del Nord e la recente “impazienza” di Obama e Francois Hollande di attaccare la Siria, sono alcuni esempi eclatanti. Numerosi sono gli interventi imperialisti che hanno portato a guerre civili e guerre intestine nei paesi arretrati.
Sfruttamento neocoloniale, controllo, oppressione, intervento e aggressione dei paesi imperialisti sui paesi arretrati hanno devastato le economie di questi e la vita dei popoli in diversi modi. Nelle sfera sociale, economica, politica e culturale, nessun settore è rimasto intatto o inalterato. Nello scorso anno le contraddizioni fondamentali del mondo si sono intensificate. La contraddizione principale, tra l'imperialismo e nazioni e popoli oppressi del mondo si è intensificata, nei diversi tipi di lotte anti- imperialiste combattute dai popoli di tutto il mondo, compresi quelle contro gli innumerevoli effetti negativi delle politiche economiche neo-liberiste. Queste lotte investono vari aspetti nella sfera economica, sociale, politica, culturale ed ecologica. Anche la contraddizione tra capitalisti e la classe operaia si è intensificata ulteriormente, con la classe operaia e la classe media che scendono sempre più in piazza.
Economicamente, politicamente e strategicamente, la contraddizione inter-imperialista è tornata alla ribalta come non mai da quando hanno iniziato ad adottare politiche neoliberiste. Lo si è visto chiaramente nella contesa per il dominio dell'Asia occidentale durante la recente “crisi siriana”, con la Russia, sostenuta dalla Cina, che ha puntato i piedi per contrastare gli Stati Uniti, che sostenevano l'aggressione imperialista occidentale alla Siria.
Nel giugno 2013 Brasile ha visto un livello senza precedenti di lotte popolari contro i Mondiali di calcio del 2014 e Giochi Olimpici di Rio del 2016. Il popolo, colpito i terribili effetti di decenni di politiche economiche neoliberiste pro-imperialisti pro-ricchi del governo, si riversato per le strade. In febbraio, centinaia di migliaia di greci hanno partecipato a uno sciopero generale, più della metà dei quattro milioni della forza lavoro ha rinnovato la protesta contro le misure di austerità su pensioni, tasse, carovita, e per liberarsi dal piano di salvataggio imposto dai creditori internazionali di capitale per discutere la prossima rata del piano di salvataggio. In tutta Europa ci sono stati scioperi generali e le forme militanti di protesta sono diventate un fatto comune. Nonostante le misure repressive, con invocazione di leggi di emergenza, gli scioperi sono in ripresa.
In Egitto, Morsi, una forza conciliante, è stato estromesso senza tanti complimenti e incarcerato dai militari spalleggiati dagli Stati Uniti e dai sostenitori di Hosni Mubarak. Ogni giorno si ripetono massacri di gente che protesta contro la sua estromissione e il regime militare. In quasi tutti gli altri paesi arabi, anche dove recentemente i governanti dittatoriali sono stati rovesciati da sollevazioni democratiche, fantocci imperialisti o forze concilianti hanno preso il potere e le aspirazioni democratiche del popolo rimaste insoddisfatte. Così il popolo deve ancora una volta scendere in piazza per lottare per una vera democrazia.
Questi fenomeni stanno servendo ad aprire gli occhi del popolo arabo e sempre più persone si stanno rendendo conto che accettare in qualche modo il sostegno dei paesi imperialisti in ultima analisi danneggia i loro interessi. Il riformismo è diventata la tendenza ideologica e politica più pericolosa nel mondo e nel nostro paese. Come la crisi finanziaria si è intensificata, così si è estesa l’agitazione del popolo, le lotte sono esplose e la falsa democrazia è stata più smascherata giorno dopo giorno, ma imperialisti e compradores la sostengono su vasta scala. È sostenuta e applicata sia dalle classi dominanti che dalle organizzazioni da loro finanziate, le forze social-democratiche e revisioniste. Nel nostro paese innumerevoli programmi portati avanti dai governi centrali e statali sono un esempio lampante di questa tendenza.
Sono in corso di attuazione in tutti gli Stati in tutto il paese, insieme ai Programmi d'Azione Civica da parte che forze armate dello Stato impongono con la forza negli Stati in cui il nostro movimento è forte. Programmi simili sono ripresi in tutti i paesi in cui sono presenti movimenti maoisti. Diversi provvedimenti adottati recentemente dal Parlamento riguardo la sicurezza alimentare, l'acquisizione di terreni, il commercio ambulante, ecc devono essere inquadrati come parte di questa tendenza riformista. Le varie organizzazioni, finanziate sia dai governi che dalle multinazionali, hanno diffuso la loro rete in tutto il mondo. Alcune di loro praticano il distorto modello di sviluppo degli imperialisti, mentre altre partecipano alle lotte e lavorano per limitarle a un'agenda riformista. Le forze riformiste di ogni tipo sostengono spudoratamente tutte le politiche economiche neo-liberiste che i partiti di governo stanno realizzando. Quando il popolo si rivolta contro di esse, sostengono le misure repressive dei governi.
Dove sono al potere, si comportano come neo-fascisti nel reprimere il popolo. Dobbiamo denunciare ideologicamente e politicamente il carattere vuoto e ingannevole delle riforme promosse dagli imperialisti, Dai partiti delle classe dominanti e dallo Stato. Dobbiamo denunciare l’inconsistenza del riformismo nella soluzione di problemi fondamentali del popolo e porre di fronte alle masse la rivoluzione come l'alternativa. Oltre a ciò dobbiamo denunciare e isolare quel settore di dirigenti delle organizzazioni riformiste che collaborano con le classi dominanti e si oppongono ai movimenti popolari. Dobbiamo avere una politica di unità e di lotta con le organizzazioni riformiste, anche quando diamo la priorità a unire le masse in fronti i più ampi possibile per lottare sulle loro esigenze, come parte della RND nel nostro paese.
Dobbiamo essere accurati nella denunci di queste organizzazioni riformiste perché le masse si uniscono per le loro esigenze reali in queste organizzazioni e queste organizzazioni in qualche modo lottano (entro limiti riformisti). Dobbiamo avere la stessa posizione riguardo l’unità delle varie organizzazioni riformiste nel vasto fronte anti-imperialista mondiale, in particolare contro l'imperialismo USA. Solo quando sono al centro di questo ampi fronti, le forze maoiste possono avanzare verso il compimento dei loro obiettivi.


Situazione nazionale
Anche la situazione interna ha subito cambiamenti, come risultato dei cambiamenti nella situazione internazionale. Come mai prima nella storia del Parlamento indiano, una serie di provvedimenti, tra cui alcuni riguardanti la sicurezza alimentare, l'acquisizione di terreni, la fatturazione delle società ecc sono stati adottati in quest'anno quasi senza alcuna obiezione da parte dell'opposizione in una sola seduta. Anche disegni di legge rimasti in attesa per decenni, attraverso diversi governi, ora sono stati approvato senza ulteriori indugi. La maggior parte delle limitazioni alla penetrazione imperialista nel nostro paese, sopravvissute all’adozione delle politiche di liberalizzazione degli anni '90, sono state ora rimosse ad una velocità senza precedenti.
La fretta con cui sono stati approvati questi disegni di legge, la piena complicità dei partiti di cosiddetta opposizione, dimostrano la disperazione con cui i padroni imperialisti e i loro agenti al potere cercano di venire fuori dalla crisi finanziaria che si abbatte su di loro. Tutti questi provvedimenti hanno il solo scopo di approfondire le politiche neoliberiste imperialiste che priverebbe il popolo di Jal, Jungle, Zameen, Izzat aur Adhikar (acqua, foresta, terre, rispetto di sé e diritti). L’LA act è un'offensiva strategica contro il nostro programma rivoluzionario agrario. L’LA act è la svendita finale agli imperialisti e alla borghesia compradora-burocratica, in quanto facilita l’indiscriminata acquisizione di terreni da parte delle aziende. Concentra nel governo centrale tutto il potere di cedere le terre alle multinazionali senza tener conto di tutte le restrizioni formali come il FRA, l’approvazione dal ministero dell'ambiente, il PESA ecc.
Il nuovo diritto societario approvata a complemento degli altri provvedimenti, ha reso lecito gli investimenti esteri in settori finora ristretti e autorizza a investire più capitali di quanto finora consentito in alcuni settori. Si aprono inoltre le porte all'acquisizione di società indiane da parte delle multinazionali. Il che minaccia la stessa esistenza di medie e piccole aziende, con la loro crescente acquisizione da parte di grosse aziende nazionali e straniere. La legge sulla sicurezza alimentare è presentata come volta a nutrire i poveri e ridurre la malnutrizione, ma in realtà non potrebbe raggiungere neanche una piccola percentuale dello scopo.
Il balletto di cifre, fatta in maniera estremamente grossolana per dimostrare che nel nostro paese la povertà è drasticamente diminuita ha già aperto la strada all’attacco alla sicurezza alimentare dei poveri. Mentre, da una parte, centinaia di migliaia di agricoltori si suicidano, e dall’altra la disoccupazione cresce alle stelle tra la popolazione attiva, ogni opportunità per una vera sicurezza alimentare di va riducendo rapidamente. Da un lato i governi hanno da decenni costantemente e gradualmente sabotato il sistema dei PDS, dall’altro, ora, con queste legge di dà ancor più mano libera al libero mercato. Questo legge è volta proprio a coprire questa realtà effettiva e sostituirla con una controfigura elettorale.
Apertura a più investimenti stranieri aveva già gravemente compromesso la sopravvivenza di centinaia di migliaia di ambulanti. Il parlamento ora ha approvato una legge che apparentemente protegge il loro sostentamento, ma in realtà è una azione legale che copre la perdita di mezzi di sussistenza dei venditori ambulanti, dando la licenza ad alcuni di loro. Con la nuova legge sulle pensioni, spostando le risorse per le pensione sul mercato azionario, mette a rischio anche la magra magro di cui godevano gli anziani. Disinvestimento, apertura di un numero sempre maggiore di mercati e settori agli investimenti stranieri sono realizzati senza nemmeno bisogno di una sessione parlamentare che li approvi. Oltre a tutto questo, in quest’anno i cambiamenti nella legislazione del lavoro e l’inasprimento delle leggi per reprimere i movimenti hanno portato cambiamenti significativi. Insieme alle contraddizioni fondamentali nel mondo, anche le maggiori contraddizioni del nostro paese si stanno intensificando.
Infatti, tutte le contraddizioni si stanno intensificando e questo sta portando a ogni tipi di lotte in ogni ambito e di ogni classe e settore oppresso della società. Mentre le multinazionali premono sulle classi dominanti indiane per l'attuazione del memorandum d'intesa firmati, il popolo si oppone strenuamente alla loro attuazione, sfidando ogni previsione. Il governo reazionario Jayalalitha del Tamil Nadu, con l’avallo del governo centrale, ha calpestato il movimento di opposizione alla centrale nucleare di Kudankulam e iniziato i lavori. Ma il popolo sta continuando le proteste. In Jaitapur, Maharashtra, alcune ONG si sono ritirato dalle proteste dopo aver ottenuto la promessa di incremento delle retribuzioni. Ma il popolo tiene alta la bandiera della lotta. in Niyamgiri, uno dopo l'altro, i gram Sabhas stanno rifiutando le miniere di bauxite della Vedanta.
Anche in Odisha se lo stato indiano ha spietatamente represso con le armi il movimenti anti-Posco, con innumerevoli atrocità contro gli attivisti, questi rifiutano di arrendersi e continuano a lottare. In DK, la gente di Bastar e Gadchiroli riescono ancora a fermare i progetto di miniere e la costruzione di dighe, ma con molti sacrifici. Molti degli attivisti anti-miniere e anti-diga sono stati uccisi in falsi scontri, molti sono stati arrestati e incarcerati in prigioni con decine di falsi accise montate contro di loro. In Saranda l’estrazione di minerale è iniziata solo dopo enormi operazioni militari che hanno imposto la politica del “sgombera, occupa e costruisci” per “snidare i maoisti”, che ha significato ogni tipo di atrocità sulla popolazione di Saranda. Misure socioeconomiche, politiche come MNREGA, cibo per lavoro, diritto all'istruzione e alla salute, diritto all'informazione, contro le atrocità sulle donne, aumento dei tassi di produzione nella foresta minore, Forest Rights Act ecc. hanno tutti dimostrato la loro vacuità, portando a sempre più lotte popolari su questi temi.
Il nostro paese ha visto un enorme aumento delle lotte di massa in reazione allo stupro di gruppo del 16 dicembre 2012 a Delhi, che ha ancora una volta prodotto un ampio dibattito sulle spaventose condizioni di sicurezza delle donne nel nostro paese, sulla crescente violenza in varie forme contro di loro, compresa la violenza di Stato, sulle cause e le soluzioni. A fine luglio il comitato di coordinamento UPA e il CWC hanno annunciato che si sarebbe formato presto lo stato separato del Telangana. Questa è una vittoria storica per il popolo in lotta del Telangana che si batte da 60 anni per uno stato separato, affrontando una dura repressione e ripetuti tradimenti dei partiti borghesi.
Ma , da un lato, la dichiarazione che Hyderabad rimarrà per dieci anni capitale comune, tattiche dilatorie con vari pretesti della formazione e, contemporaneamente, l'istigazione di movimenti per un Andhra Pradesh unita nella regione Seemandhra, tutto indica che il popolo di Telangana dovrà unirsi in altro ciclo giro di dura lotta per la realizzazione effettiva della loro rivendicazione di uno stato separato. La concessione di uno stato separato al Telangana ha dato un impulso ad agitazioni per stati separati in Asom e Gorkhaland nel West Bengala. Anche se deboli, si sono sentite anche richieste di dividere l’UP in quattro stati e per uno stato separato del Vidarbha ascoltati. Una nuova ondata di queste agitazioni ha scosso quelle regioni per mesi. Il governo centrale e dell’Asom stanno portando avanti una politica di bastone e carota verso queste agitazioni in Asom, tenendo colloqui con alcune delle organizzazioni che richiedono uno stato separato e sopprimendone altre. Mamta Banerjee ha preso posizione affermando che il West Bengala non si deve dividere e sta prendendo ogni misura per reprimere l'agitazione per un Gorkhaland e Kamatapur separati.
Fino a quando dureranno disuguaglianze regionali, squilibri e repressione delle nazionalità, le giuste rivendicazioni che aspirano alla liberazione nazionale e anche a stati separata sono destinate a crescere e avanzare, sfidando la dura repressione dello Stato indiano. Dobbiamo sostenere, partecipare e dirigere questi movimento, analizzando concretamente ogni singolo movimento, come parte del nostro programma di RND. Il BJP ha infine annunciato il genocida Modi come suo candidato premier col plauso e sostegno del RSS, cocludendo l’accanita lotta di potere all'interno del partito. BJP che in passato assaggiato il potere grazie all'agenda Hindutva, la costruzione il tempio Ram ad Ayodhya e la repressione dei musulmani, sta cerca ora di giocare aggressivamente la stessa carta, con Modi al comando. Questo dovrebbero rendere più settarie le prossime elezioni generali, con i sicari Hindutva che già cercando di attizzare violenza comunitaria, con diverse Parikramas e attacchi contro i musulmani, come a Muzaffarnagar, in UP.
Avevano già tentato di aizzare alla violenza comunitaria a Hyderabad, senza successo, finora. Anche se il BJP e i terroristi arancioni cercano apertamente di giocare la carta del nazionalismo indù, il popolo non deve dimenticare che è il Congresso ha al suo attivo l’aperto incitamento alle rivolte anti-sikh del 1984 e ha tirato le fila di diversi attacchi contro i musulmani in tutto il paese. Gli scontri comunitaristi a Muzaffarnagar tra Jats e musulmani si diffondono in altri distretti dell’UP occidentale. I Musulmani poveri sono diventati le vittime scontate di questi scontri pilotati a distanza, che ancora una volta hanno clamorosamente rivelato l’influenza indù in tutti i partiti parlamentari.
Il SP, che finora si era proposto come campione dei musulmani, ne esce smascherato in quanto non ha preso posizione contro i provocatori indù. Con militanti e dirigenti di BJP, Congresso, SP e BSP accusati per i disordini, gli scontri Muzaffarnagar non hanno risparmiato nessun partito parlamentare. Tutti i partiti parlamentari si sono accusati a vicenda per questi scontri, ma la realtà è che tutti sono responsabili di questa situazione che si è verificata proprio perché tutti loro si sono comportato opportunisticamente, in vista del le prossime elezioni parlamentari del 2014.


Guerra al popolo e resistenza
La Operazione (OGH - guerra al popolo) nell’ultimo anno è continua brutalmente, con massacri di masse rivoluzionarie e dei nostri compagni nelle nostre aree di movimento. Ancora una volta, lo Stato mira alla nostra direzione nel lavoro legale con l'intenzione di interrompere qualsiasi tipo di attività di massa e la costruzione della solidarietà alla GP che stiamo realizzando. Gli imperialisti hanno aumentato la loro pressione sulle classi dominanti indiane per applicare i vari protocolli di intesa che avevano firmato per saccheggiare e depredare le nostre risorse naturali. I compradores ricorrono a “più repressione per più bottino” per piegarsi alle loro pressioni e per l'ormai apertamente riconosciuta “cattive condizione dell'economia indiana”.
L'attacco Jeeramghati è stato presentato come pretesto per offensive di livello superiore contro il nostro movimento, ma la realtà è che i preparativi per la terza fase della OGH erano in marcia molto prima di questo attacco. L’impiego di paramilitari per imporre miniere e infrastrutture si è moltiplicato. Sul piede di guerra, si stanno realizzando: aumento degli squadroni paramilitari nelle zone maoiste, estensione della “sicurezza a tappeto”, ulteriore assegnazione di droni ed elicotteri, uso di armi da campo come mortai e razzi, aumento delle torri di comunicazione, intensificazione della guerra psicologica con stanziamento di miliardi di rupie per programmi come “Programma di Azione Civica” e “sviluppo di competenze”, rapida costruzione di strade e altre infrastrutture. Tutte queste misure si concentrano soprattutto nelle zone dove confinano 3-4 degli stati che sono area strategica del nostro movimento.
Il ruolo strategico dell'esercito indiano nella guerra al popolo è cresciuto. È molto probabile che durante e subito dopo le elezioni parlamentari si avrà il dispiegamento di un enorme numero di forze di polizia, paramilitari ed esercito. Il governo sta fornendo al CRPF droni di maggiore potenza, che finora l'esercito aveva utilizzato solo lungo confini del paese. Inoltre, la formazione accelerata di battaglioni CoBRA ne sta facendo la principale forza di anti-insurrezionale nel Paese. Procedono a passo forzato i preparativi di attacchi dei droni sulle aree di movimento. È già iniziato l’uso estensivo di elicotteri da battaglia sia in operazioni non di combattimento (logistica, trasporto truppe) che nel corso degli attacchi ai villaggi.
Una nuova squadriglia di elicotteri è stata stabilita a Nagpur, ufficialmente per supporto logistico, ma saranno usati negli attacchi. I droni saranno ampiamente usati, sia per raccogliere informazioni che per attaccare. Dal lancio della OGH, metà del 2009, fino ad oggi, guidati dal nostro partito, il PLGA e le masse rivoluzionarie hanno combattuto coraggiosamente facendo enormi sacrifici e facendo sì che questa fosse riconosciuta cime una “guerra al popolo” nel paese e all'estero. Le lotta senza compromessi anti-feudale e anti-imperialista intrapresa dal nostro partito, col programma della rivoluzione agrarie come asse portante e la lotta contro le evacuazioni come parte integrante di esse, hanno ulteriormente attratto l'attenzione del popolo del nostro paese verso il maoismo come soluzione e la guerre popolare di lunga durata come via.
Anche se le resistenze armate delle lotte nazionali in Kashmir e nel Nordest sono arretrate parecchio, proseguono diversi movimenti di massa contro le atrocità di stato e movimenti politici che aspirano alla liberazione nazionale. I principali successi il nostro partito ha ottenuto dell’ottavo anniversario a oggi sono i seguenti: A dispetto dell’intensificazione ed estensione dell'offensiva delle classi dominanti, nel complesso abbiamo mantenuto il nostro movimento nelle nostre zone di guerriglia relativamente più forti, mantenendo la nostra resistenza sulla basata sulla forza del PLGA e della base di massa. Abbiamo realizzato diverse controffensive tattiche e inflitto perdite al nemico.
Dalla fine di settembre dell'anno scorso fino ad agosto 2013, 110 poliziotti sono morti e più di 185 sono rimaste feriti in diverse azioni condotte dal PLGA su grande, media e piccole scala. Abbiamo sequestrato alle forze armate dello Stato armi (quasi 70) e munizioni, anche se non ai livelli precedenti. Nell’anno abbiamo condotto cinque grandi azioni, quasi una dozzina di azioni di medie dimensioni e decine di piccole azioni. La vacuità e fallimento del sistema parlamentare, da una parte, e la strenua resistenza del PLGA e delle masse combattenti guidati dal nostro partito contro il modello di sviluppo distorto delle classi dominanti compradore filo-imperialiste, dall'altra, stanno sempre più avvicinando al maoismo i diversi settori di popolo vittime di questo modello.
Questo è un successo che abbiamo ottenuto sia ideologicamente che politicamente. Su diverse questioni il popolo si sta mobilitando sotto la direzione del nostro partito, in particolare contro le miniere, le evacuazioni, le grandi dighe, che hanno effetti negativi a lungo termine per le generazioni future, e l'ecologia. Proseguono i nostri sforzi per espanderci a nuove aree e all'interno delle zone di guerriglia esistenti e mantenere le diverse zone di guerriglia connesse tra loro. Lotte di massa di diverso tipo, anche se a livello locale, sono state dirette dal nostro partito a livello di area divisione/zona e stato. I nostri compagni stanno compiendo sforzi determinati e instancabili affrontando condizioni tra le più dure che il nostro movimento abbia mai affrontate nelle nuove aree di espansione, nel nodo strategico del confine tra Tamilnadu, Karnataka e Kerala.
Lo stato ha scatenato una feroce repressione in Malnad e nel tri-confine per stroncare sul nascere l’estensione del nostro movimento. Il nostro partito ha reagito e denunciato ideologicamente e politicamente le tendenze opportuniste di destra rappresentate da Savyasachi Panda in Odisha e Sriramulu Srinivasulu in AOB. Abbiamo educato il partito sulle ragioni per cui queste tendenze sono sorte e la necessità di combatterle. Esse non sono riuscite a influenzare una parte considerevole dei nostri quadri. Solo pochi quadri ci hanno lasciato insieme Panda e continuano i nostri sforzi politici per far capire loro il pericolo dell’opportunismo di destra. In AOB si sono tenuti plenum a livello di stato, plenum di divisione e plenum di alcune formazioni militari di livello superiore, che hanno contribuito al loro consolidamento politico e organizzativo.
In una certa misura, altri sforzi per il consolidamento politico e organizzativo sono stati realizzati la e propaganda rivoluzionaria è continuate in tutte le nostre aree di movimento. Come parte dei nostri compiti internazionali proletarie abbiamo intrapreso una campagna di solidarietà con la RND nelle Filippine e propagandato quella gloriosa guerra popolare con diverse iniziative nella settimana dal 22 al 28 aprile 2013. Con la conferenza di Amburgo del novembre 2012 e le varie campagne internazionali a sostegno della nostra GP e contro la OGH in diversi paesi (sia imperialisti che arretrati) gli sforzi internazionali per costruire solidarietà al nostro movimento si sono consolidati ulteriormente.
I sacrifici disinteressati dei nostri amati martiri, la nostra coraggioso resistenza e la direzione delle lotte popolare, anche nel mezzo di un’offensiva nemica senza precedenti e ottenendo anche alcuni successi, hanno giocato un ruolo decisivo per l’ulteriore mettersi insieme della maggioranza delle forze rivoluzionarie e democratiche del mondo per costruire questo tipo di ampia solidarietà e sostegno per la nostra RND, in India e in tutto il mondo.


Compiti immediati
All'inizio del 2013 il nostra CC aveva valutato che dal punto di vista della condizione soggettiva la situazione del nostro movimento nazionale è critica. Ha affermati che al momento tutte le grandi contraddizioni all'interno del paese e nel mondo si stanno intensificando e le condizioni oggettive diventano più favorevoli alla rivoluzione ma, in termini di condizione soggettiva, il movimento si trova ad affrontare una situazione critica. In questo contesto, nel 9° anniversario del nostro partito assumiamo i seguenti compiti. Dobbiamo assumere questi compiti per preparare il nostro partito a superare l'attuale situazione critica che il movimento rivoluzionario indiano sta affrontando e far avanzare vittoriosamente il movimento.

1. Dare priorità innanzitutto alla bolscevizzazione del partito
Considerando la valutazione globale delle condizioni e necessità oggettive e soggettive del movimento, il nostra CC ha deciso di intraprendere una campagna per la bolscevizzazione del partito. La bolscevizzazione del nostro partito significa
1. Comprendere profondamente e aderire saldamente al MLM e alla linea politica generale del nostro partito; applicare creativamente il MLM alla nostra pratica concreta e applicare con fermezza la nostra linea; essere inflessibili per quanto riguarda la nostra linea ideologica e politica, confermandone la correttezza e arricchendola ulteriormente combattendo contro le varie ideologie borghesi.
2. Sviluppare il nostro partito in una forte organizzazione, munita la linea ideologica, politica, organizzativa e militare corretta, che pratica correttamente centralismo democratico, che applica rigorosamente la disciplina, che ha carattere di massa, che si tempra nella guerra popolare di lunga durata, che è salda nella strategia e flessibile nella tattica.
3. Lottare contro ogni tipo di tendenze opportuniste di destra e di sinistra dentro e fuori il partito.
4. Ammettere onestamente i nostri errori, carenze e debolezze, correggendoli ed evitandoli imparando dalla nostra pratica.
5. Seguire la linea di classe e la linea di massa e mettere in pratica il principio marxista “è il popolo che crea la storia” integrandoci strettamente con esso e dirigendolo. Il marxismo-leninismo-maoismo è l'ideologia del nostro partito. Il nostro partito si plasma ideologicamente ed educa le sue file e il popolo con la stessa ideologia, alla nostra linea politica generale e alla via rivoluzionaria per completare con success la RND come obiettivo immediato e realizzare il comunismo attraverso il socialismo come fine ultimo.
Il nostro partito ha costruito l’esercito popolare (al livello attuale del movimento, è il PLGA), ha costruito il fronte unito in una forma embrionale e porta avanti con una visione strategica la guerra popolare per liberare il paese. Sta cercando di dare una direzione efficace alla rivoluzione, coordinando il lavoro dell’esercito popolare e del fronte unito. Ma, nell’avanzare del movimento, il nostro partito è affetto da varie tendenze non proletarie e ha problemi per l’insufficiente preparazione del partito, dell'esercito popolare e delle masse ai cambiamenti nelle condizioni oggettive e soggettive. Tutto ciò ne ostacola l’avanzata.
Così non siamo in grado di preservare le nostre forze soggettive e consolidarle ulteriormente; proteggere la nostra base di massa ed espanderla e consolidarla ulteriormente; consolidare il PLGA e ampliare e intensificare ulteriormente la guerra di guerriglia; approfittare pienamente delle condizioni sempre più favorevoli per la rivoluzione che si sviluppano nel nostro paese e il mondo. Così è il nostro compito principale di dotare ulteriormente il nostro partito dell'ideologia scientifica del marxismo-leninismo-maoismo per aumentare il nostro livello ideologico e politico, al fine di eliminare le tendenze non proletarie e superare queste debolezze interne del partito. Ciò aiuterebbe il nostro partito a comprendere e analizzare in modo corretto le condizioni oggettive del nostro paese e del mondo e la condizione soggettiva del nostro movimento, utilizzando la teoria del materialismo storico dialettico e applicandone il metodo.
Dobbiamo applicare la teoria del MLM alle condizioni oggettive del nostro paese e alla pratica rivoluzionaria concreta. Solo alla luce di questo comprenderemo correttamente le cose, prenderemo le decisioni giuste, le attueremo correttamente, integreremo il partito con il popolo, mobiliteremo il popolo e costruiremo lotta di classe, miglioreremo il nostro lavoro di direzione, i metodi e stile di lavoro, analizzeremo e sintetizzeremo scientificamente la nostra pratica, trarremo lezioni dalle nostre esperienze correggendo gli errori e carenze verificatisi nella pratica, rafforzeremo il partito e faremo avanzare ulteriormente il movimento. La chiave per raggiungere tutto questo è la bolscevizzazione del nostro partito.
La composizione di classe dei ranghi del nostro partito proviene prevalentemente da un’origine di classe contadina e piccolo-borghese, l'influenza di visione, idee, cultura, metodi e stile di lavoro di lavoro borghesi, piccolo-borghesi e feudale incidono negativamente sulle nostre file. Quindi questo la bolscevizzazione deve essere un processo continuo. Per adempiere correttamente su più fronti i compiti della rivoluzione dobbiamo mobilitare e organizzare su larga scala il popolo politicamente e in forma militante nella guerra popolare.
Il compito ideologico più importante che avremmo dovuto compiere per ottenere ciò è convincere categoricamente il popolo che la causa alla radice di tutti i suoi problemi si trova nelle condizioni sociali imposte da questo sistema di sfruttamento semi-coloniale e semi-feudale, e nelle politiche filo-reazionarie, filo-imperialiste, pro-borghesia compradora-buroctatica e filo-latifondiste attuate dalle classi dominanti; che non si libererà senza che questo sistema sia abbattuto unendo tutte le classi e settori sociali democratici sotto la guida del partito d'avanguardia del proletariato, il PCI(Maoista ). Allora il popolo si sarebbe mobilitato nei movimenti sociali, economici e politici.
Il partito avrebbe dovuto costruire le sue file tra le masse organizzate e ampliare il movimento in tutto il paese, passo dopo passo, e quindi avanzare nella guerra popolare verso la vittoria. Per questo, la disciplina proletaria assicura l’unità ideologica del partito che è la precondizione per attuare con fermezza la nostra linea politica generale, le politiche e le decisioni che vengono da ogni livello politico e organizzativo. Quindi dobbiamo fare in modo che i principi di disciplina e le direttive siano applicate per migliorare il livello di disciplina proletaria nel nostro partito, nel PLGA e organi di partito. La direzione deve dirigere dal fronte, portando cambiamenti significativi alla propria vita quotidiana in termini di disciplina. Per favorire l'attuazione della disciplina con spirito rivoluzionario dobbiamo prestare particolare attenzione all’’educazione agli ideali, valori e cultura comunisti.
Campagne di rettifica concrete dove e quando necessario, bilancio della nostra pratica e delle decisioni in ogni riunione, critica e autocritica profonda deve essere impugnate come mezzo per sbarazzarsi di tendenze non proletarie, quali soggettivismo, spontaneismo, liberalismo, settarismo, burocratismo, patriarcato ecc che sono prevalenti, a diversi livelli, in diversi gradi e in diverse forme nel nostro partito. Per avere successo in queste campagne dobbiamo prestare particolare attenzione alla formazione/addestramento ideologico, politico, militare e organizzativo e al bilancio della pratica concreta a tutti i livelli, anche a livello individuale. I compagni si sforzino di portare una trasformazione rivoluzionaria nel loro stile di azione e di stile di vita.
Questo significa che dobbiamo lavorare e svolgere ogni compito rivoluzionario con spirito bolscevico ed efficienza nelle innumerevoli situazioni che ci troviamo di fronte nella pratica. Raggiungere questo tipo di stile di lavoro dovrebbe diventare l'obiettivo di ogni compagno. Tendenze opportuniste di destra e post-moderniste affiorano nel nostro partito in qualche occasione. Il pericolo dell’emergere di tali tendenze è particolarmente attuale in questo momento in cui l'offensiva delle classi dominanti contro il nostro movimento si intensifica e il nostro movimento si trova ad affrontare una situazione critica.
L' intero partito, dal più alto al più basso livello, deve essere estremamente vigile verso queste tendenze e combatterle. Allo stesso tempo, là dove nel nostro lavoro di massa, nei rapporti tra partito e masse e nei rapporti interni al partito prevalgono tendenze settarie e burocratiche, la nostra base di massa si indebolisce l'unità del partito è danneggiato a diversi livelli. Dobbiamo lottare anche contro le tendenze settarie e burocratico e correggerle. A questo scopo, le esperienze del nostro partito di lotte interne/lotte tra le due linee e le campagne di rettifica dovrebbero essere studiati da tutti.
La direzione deve fare piani per stare sul campo con i quadri di livello inferiore, per guidarli nella comprensione e soluzione dei problemi concreti che si incontrano nel corso del movimento. Questo significa comprendere le condizioni concrete sociali, economiche, politiche e culturali che cambiano, le condizioni concrete del movimento che cambiano, i cambiamenti nella strategia nemica e tattica del nemico nell’offensiva su più fronti parte dell'attuazione della politica contro-rivoluzionaria di guerra a bassa intensità degli imperialisti e i reazionari di tutto mondo, ecc. La direzione deve prestare particolare attenzione alla concreta applicazione del processo di bolscevizzazione in questo periodo di formazione sul campo.
Dobbiamo evitare perdite non indispensabili di leadership e forze soggettive a tutti i livelli. Preservare le nostre forze soggettive, in particolare la leadership, è uno dei compiti più importanti che abbiamo di fronte. Dobbiamo rivedere i nostri errori del passato e le debolezze prevalenti oggi, che hanno comportato ad un numero così elevato di perdite gravi nelle nostre forze, dall’alto al basso. Una delle principali ragioni della situazione attuale del movimento è non essere riusciti a preservare le nostre forze soggettive, in particolare la direzione. Senza preservare le forze attuali è molto difficile non solo riuscire a bolscevizzare il partito ma anche realizzare qualsiasi altro compito. Dobbiamo fare tutti gli sforzi necessari per sviluppare una leadership secondaria a tutti i livelli in modo pianificato.
Allo stesso tempo, dobbiamo ampliare il partito con nuovi membri. Nel nostro paese le culture di casta, religiosa e imperialista stanno minando lo spirito combattente del popolo. Essi non incidono negativamente solo sul popolo, penetrano anche nelle nostre forze soggettive in diversi gradi e ne paralizzano la coscienza rivoluzionaria. Questa è una delle ragioni del deterioramento dei valori di nuova democrazia e comunisti nel partito e nel PLGA. Dobbiamo sviluppare la cultura e i valori della nuova democrazia, la cultura e i valori socialisti, in particolare all'interno del partito del PLGA, in tutte le organizzazioni di massa rivoluzionarie e nei RPC e, in generale, tra il popolo per contrastare questo pericolo.
Dobbiamo rafforzare la sfera della cultura rivoluzionaria dovrebbe essere per combattere le culture degenerate feudale e imperialista. Le nostre organizzazioni culturali devono assumere le forme appropriate e svolgere un ruolo decisivo nello sviluppo della cultura rivoluzionaria. Studio, formazione politica e lezioni su questioni culturali devono essere assunti con forza, come parte della bolscevizzazione nostro partito. I comitati devono prendersi cura della diffusione tra i quadri della letteratura rivoluzionaria disponibile. Questo impegno culturale e letterario deve diventare parte integrante del lavoro ideologico, politico e culturale che ogni comitato svolge. I compagni dirigenti devono tenere discorsi brevi e di grande impatto che motivino le nostre forze ogni volta che si incontrano o si salutano e durante i vari campi di addestramento e riunioni. Devono assicurare che le nostre file in tutti campi siano sempre pieni di entusiasmo e spirito rivoluzionario.
Dobbiamo bolscevizzare il partito, aumentare la fiducia del partito e del popolo nella direzione e del popolo in tutto il partito. Ciò aumenterebbe la fiducia in tutto il partito e nel popolo per affrontare con coraggio l'attuale situazione critica del movimento, per rettificare le tendenze non proletarie, per risolvere i problemi e superare qualsiasi situazione per avanzare verso la vittoria. Quando tutto il partito sarà bolscevizzato si svilupperà anche nel popolo la fiducia che, correggendo gli errori commessi nella comprensione e nella pratica e imparando dalla nostra preziosa esperienza conquistata al prezzo di tanto sangue versato, il nostro partito e il PLGA cresceranno e si rafforzeranno e darà una direzione capace, il nostro movimento si espanderò in tutto il paese, saremmo in grado di stabilire basi d’appoggio e condurre la nostra rivoluzione alla vittoria.

2. Rafforzare ed espandere la nostra base di massa aderendo saldamente alla linea di classe e di massa
L'indebolimento della base di massa è una delle cause principali della situazione critica che il nostro movimento rivoluzionario sta attualmente affrontando a livello nazionale. Il movimento continua a diversi livelli nelle diverse parti del paese e, di conseguenza, ci sono differenze nella dimensione della base di massa. L' offensiva nemica si contro i RPC e le diverse organizzazioni di massa sta intensificando in tutto il paese. Sono più di trent'anni che diverse organizzazioni sono state messe al bando dai governi centrali e statali. Decine di migliaia di dirigenti e membri di organizzazioni di massa rivoluzionarie e democratiche sono stati assassinati, torturati e messi in carcere.
Processati per falsi accuse, molti di loro stanno scontando pene pesanti. Massacri, stupri di gruppo, devastazione e saccheggio da parte delle forze armate sono diventati realtà quotidiana. L'obiettivo delle classi dominanti che sta dietro questa dura repressione è isolarci dal popolo e intaccare la nostra base di massa. Perciò la nostra tattica deve puntare a unire le larghe masse contro il nemico, isolare il nemico principale e usare le contraddizioni tra i nemici. Questa tattica ci aiuterebbe a mobilitare politicamente il popolo su più vasta scala e a consolidarlo. Dovremmo sforzarci per preservare le nostre forze di direzione a livello centrale, statale e locale, nelle organizzazioni di massa e nei RPC.
Seguendo la nostra linea politica generale, dobbiamo dare la priorità alla mobilitazione politica della classe operaia, dei contadini senza terra e poveri. Dobbiamo fare tutti gli sforzi per riunire i contadini medi e la piccola borghesia urbana. La crisi finanziaria mondiale sta avendo un impatto negativo sui ricchi contadini e la borghesia nazionale, che fanno parte dell'alleanza delle quattro classi. Quindi, il momento è più favorevole per portare avanti anche le loro rivendicazioni. In funzione del loro atteggiamento verso il popolo e la GP, dobbiamo adottare la tattica che conquisti un settore di queste classi, rendere neutrale almeno una parte e isolare l'altra. Dobbiamo prestare particolare attenzione alla formazione di opportune forum di fronte unito su vari temi che coinvolgano organizzazioni, forze e individui rivoluzionarie e democratiche.
Quando le classi dirigenti sono ricorrere a ogni tipo di cospirazione e attacchi fascisti per isolarci dal popolo, dalle organizzazioni e forze amiche, la nostra pratica deve centrarsi sull'ulteriore integrazione con esse. In tutte le nostre aree strategiche dobbiamo allargare la nostra base di massa e costruire, consolidare e ampliare i RPC allo scopo di creare basi d’appoggio. Dobbiamo superare i nostri limiti nell’unire le larghe masse contro il sistema dominante decadente, nel formare opportune forum fronte unito, affermando in essi la direzione del partito, e nell’estenderli. Dobbiamo correggere gli errori di diverso tipo che stiamo facendo nell’integrarci con il popolo e nell’applicazione della linea di massa e di classe.
Dobbiamo liberarci di attitudini settarie e burocratiche mentre lavoriamo tra le masse. Queste tendenze sono non solo ci isolano, ostacolano anche la loro iniziativa. Dobbiamo rigorosamente evitare ogni azione politica e militare sbagliata che danneggi gli interessi del popolo. Dobbiamo realizzare sessioni di critica e autocritica e campagne di formazione e rettifica, non solo all'interno del partito, ma anche nelle organizzazioni di massa, per correggerne le tendenze settarie , burocratiche e altre tendenza sbagliate. Il fulcro della nostra propaganda in questa fase deve essere l’ingiustizia della OGH e la giustezza della nostra GP. Ciò va basato sul presupposto che questa offensiva del nemico è contro la democrazia, il progresso, la pace e gli interessi di tutte le classi e settori sociali oppressi e che la OGH è condotta al servizio degli interessi degli imperialisti, della borghesia compradora-burocratica e dei proprietari terrieri.
La direttrice principale delle nostre agitazioni deve puntare a mobilitare le massa sulle questioni della terra e dell’evacuazione. Dobbiamo fare sforzi per portare avanti la nostra propaganda e agitazione sulle innumerevoli questioni che emergono a causa dell’accentuarsi della crisi finanziaria mondiale. Là dove le masse si mobilitano su questi temi, dobbiamo cercare di sostenerle, intervenire e dirigerle. Dovremmo fare agitazione e propaganda sulle varie questioni politiche, sociali, culturali ed ecologiche. I soli prigionieri politici maoisti sono più di diecimila, mentre il numero dei prigionieri politici del nordest, Kashmir e altri movimenti democratici sarebbe di diverse migliaia in più. Più del novanta per cento di questi prigionieri sono persone comuni.
Essi stanno languendo nelle diverse carceri del nostro paese e patiscono condizioni disumane e la mancanza di qualsiasi tipo di diritto. Dobbiamo quindi dare la massima priorità alla costruzione di movimenti per il loro rilascio incondizionato e movimenti di solidarietà con le loro lotte all'interno delle carceri. Allo stesso tempo, dobbiamo fare ogni sforzi per fornire loro assistenza legale per il loro rilascio anticipato. Si deve condurre su vasta scala l’agitazione per le libertà civili, contro la repressione di stato dei movimenti di massa e contro le leggi illiberali. Uno sforzo supplementare deve essere fatto per rafforzare il movimento per le libertà civili. Di pari passo, si deve fare un’ampia propaganda sulla vera democrazia e la RND, la sola che può garantire le libertà civili.
Dobbiamo costantemente denunciare i programmi di falsa riforma, che hanno lo scopo di isolarci dal popolo. Dobbiamo mobilitare il popolo nella lotta di classe, rivendicare la riforma agraria rivoluzionaria, fare costantemente lavoro politico tra le masse e consolidarle. Senza questo lavoro sarebbe difficile per il popolo comprendere il carattere fittizio di queste riforme. Ideologicamente e politicamente, dobbiamo contrapporre al falso modello di sviluppo delle classi dominanti il modello di sviluppo vero nell’interesse del popolo che noi sosteniamo. Dobbiamo far loro comprendere che false riforme e repressione e due aspetti della stessa politica della carota e del bastone. Nella pratica dobbiamo trattare tutti in modo democratico e convincerli che siamo i loro sostenitori intransigenti e combattiamo per il loro benessere e liberazione, non siamo contro il loro benessere.
Allo stesso tempo, come parte integrante della lotta di classe, dobbiamo trattare senza alcun riguardo i nemici di classe e quegli elementi che agiscono come agenti delle classi dominanti cercano coscientemente di deviare il popolo verso queste false riforme. Verso le riforme del governo la nostra tattica può variare a seconda della coscienza del popolo e della forza del nostro movimento in una data area, ma la nostra politica e direzione non deve cambiare. La nostra contro-tattica deve puntare a unire il popolo, impedire che si formi una base sociale per i partiti della classe dominante ed elevare la coscienza rivoluzionaria del popolo mobilitandolo nella GP, la sola che può realizzare vere riforme.
Dobbiamo combattere con forza le operazioni di guerra psicologica del nemico che puntano a diffondere nel popolo confusione ideologica e politica e a tenerle lontane dal nostro movimento. La propaganda rivoluzionaria per contrastare la falsa propaganda del nemico deve essere ampia, creativo e multiforme. Dobbiamo sfruttare ogni occasione per esporre la farsa del sistema parlamentare. Non dobbiamo mai, a nessun livello per nessuna ragione, presentare la via elettorale come una soluzione. Dobbiamo opporci con fermezza a qualsiasi tentativo di contrattare invece che mobilitare il popolo e contare sulla loro forza per la risoluzione di qualsiasi tipo di problema. Come parte del lavoro di massa, dobbiamo attivare tutte le organizzazioni di massa a tutti i livelli e portarle a funzionare regolarmente. Lavoro di massa e resistenza armata devono andare di pari passo. Tutti i compiti politici, organizzativi e militari devono essere soddisfatte in funzione dell'unico scopo di sconfiggere la OGH e far avanzare il movimento.
Nelle aree di “sicurezza a tappeto” dobbiamo dare la massima priorità all'adozione delle adatte forme di partito e formazioni guerrigliere e delle adatte forme di lotta. Particolare va rivolta alla selezione dei quadri e alla loro formazione politico-militare. Dobbiamo correggere i limiti che abbiamo nei nostri metodi di funzionamento in queste zone di “sicurezza a tappeto” praticando metodi di funzionamento strettamente clandestini. Anche quando diamo priorità a organizzazioni di massa clandestine, dobbiamo costruire diversi e ampi forum di fronte unito, secondo le condizioni concrete di quella zona e del movimento, per mobilitare le grandi masse. In tutte le aree di movimento dobbiamo intensificare le lotte anti-imperialiste e anti-feudali sulla base del programma della rivoluzione agraria.
Nonostante continuiamo a condurre lotte, da tempo abbiamo gravi carenze nel continuarle in modo coerente. Altre carenze importanti sono: non consolidare le forze che emergono da queste lotte, non affermare la nostra direzione nei forum di FU e sviluppare di metodi adeguati per il coordinamento del lavoro legale-illegale. Queste carenze devono essere superate. Nella lotta di classe non dobbiamo limitarci ad attività segrete e illegali. Dobbiamo svolgere attività di FU dalla base ampia che deve unire le diverse classi e settori sociali oppressi. Nelle attività di FU è di grande importanza affermare la nostra direzione, mantenere la nostra autonomia e avanzare basandoci sulle nostre forze. Dobbiamo utilizzare entrambe le forme, aperta e segreta, di organizzazione e di lotta.
Nel forum di FU dobbiamo sempre osservare il metodo democratici ed evitare qualsiasi tipo di settarismo e di burocratismo. Dobbiamo denunciare e combattere queste tendenze, che possono venire da altre organizzazioni e forze in questi forum. Dobbiamo prestare attenzione alla mobilitazione del sostegno e solidarietà delle larghe masse, in particolare di intellettuali ed elementi democratici, in quanto essa è molto importante per il popolo e le organizzazioni che combattono. Dobbiamo sforzarci per trasformare le lotte in lotte politiche contro lo Stato. Gli elementi avanzati che emergono nei movimenti di massa devono essere consolidati e sviluppati in modo che la loro direzione ampli e rafforzi la nostra base di massa. Elementi capaci e selezionati devono essere formati e mandati a lavorare nelle zone rurali e nell’esercito popolare. La direzione delle organizzazioni di massa rivoluzionarie e delle nostre frazioni di partito nelle organizzazioni di massa deve funzionare con questa concezione.

3. Avanzare nella Guerra rivoluzionaria agraria consolidando il PLGA e combattendo l’offensiva del nemico
Come parte della bolscevizzazione di tutto il partito, si deve realizzare la bolscevizzazione del partito all'interno del PLGA allo scopo di elevarne il livello ideologico, politico, organizzativo e militare. Riusciremo così a migliorare la capacità di comprensione e combattimento del PLGA. Dobbiamo aiutare le forze del PLGA a elevare la loro capacità di combattimento e le commissioni e i comandi a elevare la loro capacità di comando, aiutandoli costantemente a studiare i cambiamenti che interne gono nella guerra anti-insurrezionale contro-guerrigliera, a individuare i punti deboli del nemico e a basarci su questi per respingere l'offensiva nemica.
Il livello ideologico e politico dei comitati di partito nel PLGA, dall’alto al basso, deve essere elevato. Occorre che ricevano una speciale formazione sulle tattiche politiche e militari da seguire nei flussi e riflussi della lotta. La capacità di combattimento del PLGA dovrebbe essere rafforzata, attuando il programma di consolidamento delle forze a livello regionale, statale e ai livelli inferiori. I comitati di partito all'interno del PLGA devono elevare il loro livello di indipendenza nella gestione delle loro unità e controbattere le tattiche militari delle forze nemiche contando sulle loro, studiando i cambiamenti delle condizioni nella sfera sociale, economica, politica, culturale e militare e modificando le tattiche correnti o formulandone di nuove. Dobbiamo continuare la guerriglia in tutte le aree in cui sono presenti forze guerrigliere, secondo della nostra forza e le necessità del movimento.
Dobbiamo lottare per migliorare i nostri TCOC e le nostre contro- offensive. Dobbiamo studiare a fondo i punti deboli del nemico. La direzione deve portare le forze nei TCOC e nelle azioni di resistenza. Il ruolo della milizia popolare delle masse nelle azioni militari deve crescere. Dobbiamo evitare perdite negli scontri armati. I principi della guerriglia e della disciplina devono essere rigorosamente rispettati in tutte le attività del PLGA. Dobbiamo addestrare la milizia popolare per accrescerne il ruolo nel resistenza al nemico. Dobbiamo lottare per aumentare il numero delle unità di milizia popolare. La milizia popolare deve essere armata con le armi disponibili. Dato che i numeri in quasi tutte le unità combattenti del PLGA sono scesi, dovremmo cercare di riempire i vuoti aumentando gradualmente il reclutamento. La nostra guerra di guerriglia deve essere volta a sconfiggere l'offensiva nemica concentrata contro nostre aree strategiche.
La guerra di guerriglia deve svolgersi prendendo armi e munizioni al nemico e usando pienamente anche altre fonti. La guerra contro le miniere si deve intensificare ed estendere coinvolgendo in grandi numeri la milizia popolare e masse. Le forze nemiche conducono attacchi mirati sulla base della loro rete di informatori. Dobbiamo portare cambiamenti nei nostri metodi di lavoro per evitare perdite in questi attacchi e anche in situazioni di “sicurezza a tappeto”. Non dobbiamo lasciarci intrappolare in offensive e campagne del nemico condotto da brigate, battaglioni o formazioni di poco inferiori ma cercare di allontanarci da quella zona.
Da lì dobbiamo identificare la posizione debole del nemico e cercare di infliggere danni quanto più possibile. Ogni unità deve opporre resistenza in base alla sua forza e livello. Se una delle nostre unità rimane accerchiata/intrappolato in uno di questi attacchi, deve rispondere unita, concentrarsi e cercare di uscire rompendo le linee nemiche. Occorre condurre campagne per denunciare la politica di “consiglio alla resa” del nemico. Dobbiamo propagandare costantemente che la resa non solo danneggia gli interessi del popolo e del partito, ma è tradimento. Dobbiamo le famiglie di tutti gli attivisti di partito e combattenti del PLGA che lavorano in diversi ambiti nello stesso stato o in altri stati, informarci dei loro problemi e dar loro il possibile sostegno morale, economico e materiale, coinvolgendo il popolo.
Vanno resi consapevoli dell’inganno della campagna di consiglio alla resa del nemico. Dobbiamo tenere riunioni nei villaggi per illustrare il pericolo costituito dai contro-rivoluzionari che si arrendono e gli effetti perversi dei programmi di “consiglio alla resa” del nemico. In queste riunioni dobbiamo fare capire l'importanza della vigilanza popolare contro questi traditori. Le reti di informatori della polizia e stato devono essere controllati. Vigilanza, mobilità, rapidità e segretezza sono assolutamente decisivi nella guerra di guerriglia. Senza vigilanza, mobilità e rapidità non è possibile mantenere la segretezza per qualsiasi unità di guerriglia. Le forze guerrigliere devono sempre stare all'erta, essere mobili, muoversi rapidamente e mantenersi segrete. La segretezza è fondamentale sia per la difesa che per l’attacco.

4. Prepararsi per le celebrazioni il 10° anniversario della formazione del Partito
Il 21 settembre 2014 saranno trascorsi dieci anni dalla formazione del PCI(Maoista ). Il nostro CC ha deciso di celebrare questa occasione su larga scala in tutto il paese. In questa occasione, far uscire pubblicazioni speciali di partito, organi militari e di altro tipo. Si deve lanciare una nuova campagna di reclutamento di un anno per espandere il partito. I nostri preparativi per realizzare questi compiti devono iniziare ora. Dobbiamo approfittare pienamente di questa occasione per porre davanti al partito, al PLGA, alle organizzazioni di massa, ai RPC e alle masse le vittorie e le esperienze positive e negative ottenuti dal nuovo partito nei diversi campi, i compiti che abbiamo far avanzare il movimento ed educarlo.
Compagni,
se il nostro movimento rivoluzionario sta affrontando una situazione critica a livello nazionale, ci sono diverse differenze nelle condizioni sociali e nelle nostre condizioni soggettive nei vari stati. Perciò i nostri compiti nei diversi stati devono essere formulati tenendo presente queste condizioni. Anche la nostra tattica, i metodi e lo stile di lavoro devono essere formulate di conseguenza. E devono essere applicati creativamente. Tenendo in considerazione i cambiamenti intervenuti nel corso del movimento e nella situazione del mondo e del nostro paese, dobbiamo apportare i necessari e tempestivi cambiamenti. Saremo così in grado di approfittare delle condizioni oggettive favorevoli, lavorando con spirito bolscevico e di iniziativa politica.
Questi sono quanto mai necessari per conservare le forze soggettive, combattere le forze del nemico e costruire le basi guerrigliere con l'obiettivo di creare basi d’appoggio. La mancanza di spirito bolscevico e iniziativa politica porterebbe al deterioramento del movimento e l’irruenza piccolo borghese porterebbe a perdite. Quindi, in tutti gli stati e le aree, i nostri comitati di partito devono giungere ad una corretta valutazione delle effettive condizioni oggettive e soggettive e formulare i compiti. Occorre definire i metodi di lavoro adatti e applicarli in modo creativo per unire il partito, il PLGA, le organizzazioni di massa e il popolo attivamente e in modo pianificato per adempiere a questi compiti. Ogni compito deve essere realizzato dall'inizio fino alla fine con determinazione e iniziativa. Solo così possiamo superare la situazione critica in tutti gli stati, le aree e in tutto il paese e creare le condizioni per ottenere nuove più grandi vittorie.
In occasione delle celebrazioni del nono anniversario della nostra formazione del partito, il nostro CC chiama tutto il partito, il PLGA, le organizzazioni di massa e i RPC a lavorare con determinazione per completare i compiti che abbiamo indicato e realizzare i sogni dei nostri amati martiri.

Bolscevizziamo il nostro partito per impugnare le due armi fondamentali dell'Esercito Popolare e Fronte Unito e condurre la rivoluzione alla vittoria. Ampliamo e rafforziamo la nostra base di massa, aderendo saldamente alla linea di classe e di massa. Impugniamo profondamente i due principi marxisti “Nessuna rivoluzione senza un partito rivoluzionario” e “è il popolo che crea la storia”. Cogliere il vero significato di questi principi guida e applicarli nella pratica ci aiuterà a scavalcare la situazione critica che stiamo affrontando in questo momento.
Dunque eleviamo i livelli di coscienza ideologica e politica delle grandi masse, costruiamo e consolidiamo ampi movimenti che vanno e combattiamo con determinazione per produrre un svolta visibile nel nostro movimento rivoluzionario.
Avanziamo quindi verso il compimento della nostra parte dei compiti dell’internazionalismo proletario.
Compagni,
Celebriamo il 9° anniversario del nostro partito con entusiasmo rivoluzionario in tutte le nostre zone di guerriglia e in tutte le aree dove sono presenti le nostre unità di partito. Usiamo questa occasione per riempire i quadri e il popolo della determinazione a partecipare con convinzione alla campagna di bolscevizzazione che stiamo assumendo come il compito più importante. Marciamo verso il compimento di tutti i nostri altri compiti imparando delle masse. Ricordiamo ancora una volta i sacrifici disinteressati dei nostri grandi martiri per assorbire i loro ideali che ci guideranno nel superamento della situazione critica che stiamo affrontando.

Coi nostri saluti rivoluzionari
Comitato Centrale
PCI (Maoista)

1 settembre 2013