mercoledì 11 dicembre 2013

SOSTEGNO INTERNAZIONALISTA ALLA GP IN INDIA: PARLANO GLI STUDENTI IN AGITAZIONE

Riceviamo e pubblichiamo questo articolo scritto da Giulia, studentessa del Liceo Scientifico Cannizzaro di Palermo che durante l'occupazione ha partecipato all'assemblea di sostegno ai prigionieri politici indiani promossa dagli stessi studenti della scuola e dal nostro comitato.
Un importante contributo scaturito da questa iniziativa a cui speriamo ne seguano tanti altri simili dagli studenti in lotta nel nostro paese verso la rivoluzione in corso più grande del pianeta.


Durante i giorni d'Occupazione sono state organizzate dagli Studenti diverse Assemblee mirate ad informare noi giovani su varie tematiche; tra queste, il 3 dicembre, si è tenuta una riunione alla quale sono stati invitati due compagni facenti parte della sezione italiana del Comitato Internazionale di Sostegno alla Guerra Popolare in India, che da anni sostiene la rivoluzione indiana portata avanti dalla forza guerrigliera "People's Liberation Guerrilla Army" diretta dal Partito Comunista dell'India maoista.   

Hanno ampiamente illustrato ai presenti l'attuale situazione indiana, davvero poco considerata (o del tutto ignorata) dai media italiani.
L'intento è di sensibilizzare ed avviare in questo modo una campagna di solidarietà ai numerosi studenti, professori, lavoratori, uomini e donne vittime dell'opprimente governo indiano, che ha ingaggiato ormai da anni una vera e propria guerra per sopprimere la rivoluzione popolare portata avanti dai Naxaliti -così vengono chiamati i ribelli maoisti in India, dal nome del villaggio di Naxalbari dove scoppiò una prima rivolta del popolo nel 1967- contro una classe politica impegnata unicamente a salvaguardare i buoni rapporti con capitalisti e multinazionali estere che intendono sfruttare le ricche risorse del territori indiano.

Qualche dato:
L'India è la dodicesima più grande economia del mondo in termini nominali, e la quarta in termini di potere d'acquisto. Riforme economiche hanno trasformato il paese nella seconda economia a più rapida crescita, ma nonostante ciò il Paese soffre ancora di alti livelli di povertà (gran parte delle ricchezze sono concentrate nelle mani di pochissime persone, un terzo della popolazione vive al di sotto della soglia minima di povertà), analfabetismo e malnutrizione.
Quella indiana è una società pluralistica, multilingue e multietnica, tanto che molti non sono d'accordo nel semplificare questa sua realtà eterogenea e frammentata con un'unica identità. 
Inoltre l'India mantiene la terza più grande potenza militare del pianeta (e guarda caso,  il presidente dell'India è anche il comandante supremo delle forze armate indiane).
Il People's Liberation Guerrilla Army fu fondato nel dicembre del 2004 e riunisce circa 35.000 uomini in un esercito guerrigliero rivoluzionario che è un'espressione del Partito Comunista d'India(maoista), partito politico clandestino che mira appunto al rovesciamento del governo attraverso una lotta popolare. 
Sotto la leadership di Muppala Lakshman Rao, i Naxaliti focalizzano le azioni di guerriglia contro le cosiddette Zone Economiche Speciali, delle regioni geografiche con legislazioni economiche particolari appunto, create dal governo indiano nel 2000 per attrarre maggiori investimenti stranieri.
Attualmente l'esercito dei rivoluzionari controlla delle zone estese lungo il cosiddetto Red Corridor, regione a Est caratterizzata prevalentemente da foreste e che comprende le zone più povere del Paese; le rivolte coinvolgono ormai sempre più città e campagne.

Singolare è la presenza femminile all'interno del gruppo armato, in percentuale quasi la metà dei guerriglieri è formata da donne che si sono unite per ribellarsi contro l'enorme aumento degli stupri, condotti in parte dalle truppe del governo e dalle squadre paramilitari al servizio del governo.
Il governo indiano, che bolla queste persone come terroristi, ha sancito nel 2009 l'avvio dell'Operazione Green Hunt, un'offensiva portata avanti dalle forze paramilitari indiane (circa 100.000 soldati) e dall'esercito di stato (circa 200.000) contro i Naxaliti e la loro lotta popolare.
Ormai da più di quattro anni dunque il Popolo indiano prosegue senza sosta in una guerra che ha portato un gran numero di morti (nel 2010 furono uccisi in 172 solo del movimento maoista, nel 2011 in 99) e un ancor più grande numero di prigionieri politici (in India sono oltre 10.000) che in carcere vengono sottoposti ad ogni genere di vessazione, torture, condizioni di vita disumane, trasferimenti arbitrari, brutali pestaggi e isolamenti prolungati e ingiustificati.

A peggiorare le cose, l'Operazione Green Hunt ha superato tutte le precedenti offensive sia per dimensione che brutalità: massacri, stupri di gruppo, razzie e  distruzione di villaggi da parte delle forze armate sono diventati fatti quotidiani; moltissimi militanti e intellettuali vicini a qualunque organizzazione democratica o rivoluzionaria sono stati assassinati, torturati o imprigionati e costretti a scontare pesanti condanne.

A sostegno della Guerra Popolare in India e della liberazione degli attuali prigionieri politici varie iniziative sono state fatte a livello globale, come la partecipata Conferenza Internazionale di Amburgo, nel 2012.

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