venerdì 31 luglio 2020

Documento del Partito Comunista dell'India (Maoista) sulla Settimana dei Martiri della Rivoluzione 28 luglio - 3 Agosto


Settimana dei Martiri della Rivoluzione 28 luglio - 3 agosto
Comitato Centrale
Divisione Regionale Orientale
P.C.I. (Maoista)
Compagni e messe rivoluzionarie,

Sapete tutti che la prossima settimana, dal 28 luglio al 3 agosto, come ogni anno osserviamo la settimana dei martiri. La via che ci hanno mostrato i grandi maestri del proletario internazionale, il compagno Marx, il compagno Frederick Engels, il compagno Lenin, il compagno Stalin, il compagno Mao Zedong, i fondatori del nostro partito e maestri del proletariato del nostro di paese, compagno Charu Majumdar e il compagno Kanai Chatterjee, è segnato dal sangue dei martiri della rivoluzione che hanno dato la vita per la causa dell'instaurazione di una società senza classi. Sono nostra fonte di ispirazione ogni giorno. Vivono nei nostri ricordi, vivono nei nostri sogni e perciò osserviamo questa settimana come la settimana dei martiri. L'ideologia che li ha guidati nel loro sogno di issare la bandiera rossa del proletariato e offrire la vita per la causa della rivoluzione davanti ai proiettili del nemico; in questa settimana sosteniamo tra le masse quell'ideologia, quel sogno con tanta più determinazione. Ogni compagno di partito, simpatizzante, attivista di organizzazioni di massa rivoluzionarie, ogni combattente del PLGA, della milizia, i membri di comitati rivoluzionari e le masse che partecipano ai movimenti partecipano numerosi al nostro programma. Rinnovano il giuramento di avanzare nella lotta e lavorano duramente per realizzarlo. Al di là di ogni dubbio, supereremo tutti gli ostacoli, la repressione di Stato e le difficoltà, per ricordare i nostri amati martiri e coinvolgeremo le masse nel movimento rivoluzionario secondo il nostro programma.
Compagni, osserviamo la nostra settimana dei martiri in un momento in cui nel nostro paese e in tutto il mondo ha luogo un'epidemia molto grave. Questa epidemia è il capitale globale o imperialismo. Negli ultimi decenni abbiamo visto che l'imperialismo è in crisi. È la crisi della sua economia di mercato; della sua produzione; del capitale finanziario; crisi del suo controllo sul mondo. Neppure dopo due guerre mondiali non sono riusciti a superare la loro crisi, anzi, essa si è aggravata. La ricaduta di questa crisi è scaricata sulle masse oppresse e sfruttate del mondo. Hanno usato tattiche raffinate per spacciare la crisi come modello di "sviluppo". Qualunque cosa facciano, è per il bene dello "sviluppo"! Anche quando parlano di "Stato sociale", dietro la vuota promessa di politiche a favore dei cittadini l’obiettivo principale è organizzare il loro "mercato". È un tentativo di reprimere il socialismo, di trasformare in merce il benessere del popolo e usare il potere dello Stato per far uscire il capitalismo dalla sua crisi. Per questo, per le loro esigenze, lo spacciano come il loro modello di "sviluppo". Ancora una volta, quando parlano di libertà economica, propongono un'inversione di marcia dalle politiche pro-popolari e propongono un nuovo modello. Il modello di liberalismo-privatizzazione-disinvestimento. Seguendo questa via si creano ancora crisi (come quella dei sub-prime in America), e allora ripropongono riforme del vecchio modello di sviluppo. Così, affrontiamo nuove forme di crisi di modelli ispirati al capitalismo. In realtà, tutti questi modelli di sviluppo sono anti-popolari. Inseguendo il loro "sviluppo", costringono le masse alla miseria. Le file di giovani disoccupati continuano ad ingrossarsi, perché inseguendo lo "sviluppo" posti di lavoro sono persi a causa dell'automazione. A causa dello “sviluppo” i lavoratori perdono il lavoro, lavori stabili vengono sostituiti da contratti temporanei. "Per lo sviluppo" aumenta la giornata lavorativa, da 8 fino a 12 ore. Questo "modello di sviluppo" spinge i contadini a indebitarsi e a morire di suicidio. "Per lo sviluppo" s chiude la strada all'autodeterminazione e si mantiene intatto il sistema delle caste, per rendere immediatamente disponibile manodopera a basso costo. Il loro "modello di sviluppo" distrugge le foreste, inquina l'acqua e l'aria. Il cancro della povertà si è diffuso in tutto il mondo. Fame-malnutrizione-disuguaglianza-disoccupazione-carestia-siccità-alluvione-corruzione-etnocentrismo avvelenano l'intero tessuto sociale. Combattono tra loro come cani per il controllo dell'economia di mercato. Di conseguenza, da un lato, il capitale globale in alleanza con il compradori, le forze reazionarie, sono complici nel saccheggio del nostro paese e, dall'altro, estendono le loro tattiche oppressive contro la classe operaia. Dunque si acutizzano la contraddizione tra i paesi imperialisti e le masse oppresse del mondo, la contraddizione tra capitale e lavoro e la contraddizione tra le nazioni imperialiste. A causa della contraddizione tra i paesi imperialisti abbiamo già assistito a due guerre mondiali. La storia ne è testimone. E le guerre tra le potenze imperialiste ancora non cessano. Conflitti regionali, controversie sui confini, guerra fredda, "guerra al terrore" - che in realtà è l'aggressione dell'America in Medio Oriente - le varie forme di guerra commerciale e le esercitazioni militari congiunte sono fondamentalmente dei preparativi di guerra. Per frenare la resistenza popolare, le agenzie di intelligence dei paesi imperialisti come CIA, FSB, Mossad supportano le classi dominanti per condurre una guerra contro il popolo. Questo in realtà dimostra ciò che già il compagno Lenin aveva indicato "L'imperialismo significa guerra". In questo contesto, assistiamo alla disputa di confine tra India e Cina, che è sostanzialmente un conflitto tra l'imperialismo cinese e l'alleato dell'imperialismo USA, l'India. Soldati stati uccisi da entrambe le parti. Cresce di giorno in giorno la resistenza popolare contro l'oppressione statale, le atrocità implacabili, le disuguaglianze. Dalla Francia alla Grecia; dall'Italia alla Spagna; dall’Algeria al Cile; in Palestina e in Siria; dalle richieste di autodeterminazione dei curdi al nazionalismo delle masse in kashmir; in Sudan, Iraq, Iran, Afghanistan, Turchia, El Salvador, Perù, Brasile, Nepal-India-Bangladesh e persino in Pakistan il popolo occupa le strade. Poco tempo fa, durante il lock-down per il coronavirus, i comunisti rivoluzionari di diversi paesi come Francia, Italia e Grecia hanno organizzato proteste. In America durante il lock-down i comunisti rivoluzionari hanno organizzato un gran numero di persone per partecipare alle manifestazioni del Primo Maggio. Nel vicino Bangladesh, gli studenti sono scesi in piazza per protestare. In Pakistan contadini con in pugno la bandiera rossa hanno partecipato a una storica lunga marcia. In piena crisi coronavirus in America la polizia ha brutalmente ucciso un uomo di colore. I manifestanti hanno dato fuoco stazioni di polizia. Hanno attaccato la polizia. Diverse fonti riferiscono che migliaia di persone hanno circondato la Casa Bianca, residenza ufficiale del Presidente USA. Le manifestazioni sono state tanto forti che il presidente americano si è dovuto rifugiare in un bunker. Nella città di Seattle, i manifestanti hanno occupato una parte della città e cacciato la polizia. Sotto l'immensa pressione delle proteste, l'amministrazione di Minneapolis ha deciso riforme all'interno della polizia e ha consegnato la sicurezza nelle mani delle masse. In tutto il mondo le masse hanno mostrato solidarietà con la lotta del popolo americano. In Francia il movimento di solidarietà ha assunto un carattere violento. I movimenti di solidarietà si sono estesi dal vicino Canada, alla Francia,l’Italia, la Germania, l’Inghilterra e altri paesi europei. In Inghilterra, è diventato un festival distruggere le statue di reazionari. Il movimento si è diffuso anche in Africa e in America Latina. Mentre questo movimento era in corso, in Messico sono scoppiate le proteste dopo che una persona in custodia di polizia per non aver indossato la mascherina contro l'epidemia è stata brutalmente assassinata. Un'esplosione così intensa che i manifestanti hanno dato fuoco a un poliziotto. Anche in Libano, Cile ed Equador, a fronte della crisi economica causata dal lock-down è esplosa la protesta. In Libano lemasse si sono scontrate con la polizia, cercando di assaltare la banca centrale. Già prima dell'epidemia di coronavirus le strade e le università del nostro paese erano scosse da proteste di massa. Proteste militanti erano scoppiate in particolare contro il National Register of Citizens (NRC) e Citizenship Amendment Act (CAA), e le masse vi hanno partecipato in gran numero. In tutto il paese, durante il lock-down imposto dopo lo scoppio dell’epidemia ci sono state proteste contro le carenze di cibo e servizi sanitari. Centinaia di lavoratori migranti, lasciati senza alcun aiuto dal governo, si sono dovuti battere contro le atrocità della polizia e percorrere centinaia di miglia per tornare ai luoghi d’origine. In città come Mumbai, Surat, Bangalore, Delhi, Hyderabad, Vishakapattanam sono scoppiate le proteste militanti dei lavoratori migranti per ottenere cibo e alloggio. Durante il blocco, centinaia di studenti e giovani si sono schierati al loro fianco. Dal lato della lotta popolare si dimostra l'importanza di ciò che diceva il grande maestro del proletariato Mao Zedong: "i paesi vogliono l'indipendenza, le nazioni vogliono la liberazione e il popolo vuole la rivoluzione".
L'epidemia di coronavirus ha dimostrato ancora una volta che la classe dominante compradora è contro la classe operaia e dalla parte dei ricchi. Prima del blocco, sono stati speso milioni di soldi pubblici in voli per far rientrare in India indiani della classe medio-alta. E al ritorno non sono stati neppure sottoposti a misure preventive. Al contrario, il governo è stato riluttante a fornire assistenza per riportare a casa i lavoratori migranti bloccati in altri stati. All'inizio del blocco, il governo ha annunciato che i lavoratori avrebbero ricevuto un congedo retribuito ma non ha mosso un dito quando i privati hanno licenziato i lavoratori. Quando dei funzionari del dipartimento delle entrate hanno proposto di tassare maggiormente i super ricchi, questi sono stati oggetto di sanzioni amministrative. Ma questa richiesta è assolutamente giustificata dato che nel 2019 l'utile netto delle 15 maggiori aziende in India è stato di 4750 miliardi di rupie. Le prime 500 società hanno realizzato un utile netto di oltre 100.000 miliardi. Va sottolineato che è l’utile netto, dopo il pagamento delle tasse. Se il governo adottasse un'imposta del 25% sull'utile netto, sarebbe possibile ottenere 24.000 miliardi. Questi soldi avrebbero potuto essere usati per sfamare i poveri e l'isolamento dall'epidemia di coronavirus avrebbe avuto successo. Ma per la classe dirigente gli interessi delle aziende sono più importanti del benessere delle masse. Al contrario, il governo sta tagliando gli stipendi dei suoi dipendenti, sperperando il loro fondo pensioni, in questo periodo di inflazione e aumento dei prezzi, hanno bloccato qualsiasi adeguamento. Il governo ha anche avviato il disinvestimento in settori pubblici come le ferrovie, BSNL, banche, bima, miniere, difesa e altri ancora, per cederli a privati. Non solo le masse colpite dalla povertà si trovano ad affrontare la crisi economica, insieme all'offensiva fascista di Modi-Shah, anche i ceto medio è diventato bersaglio dell'attacco. In questo scenario di pandemia, ogni nazione imperialista affronta la recessione economica. Una parte degli economisti ritiene che questa recessione sarà peggiore di quella degli anni '30. Per far fronte a questa situazione di crisi, le classi dirigenti hanno adottato misure repressive che spingono lo Stato verso il fascismo. Approfittando del lock-down, le classi dominanti hanno rafforzato le loro posizioni. In India, invocando la legge sulla gestione delle catastrofi, è stato imposto lo stato di emergenza. Per sfuggire all'epidemia, la classe dirigente propone il "distanziamento sociale" invece che il "distanziamento fisico" proposto da scienziati e ricercatori, allo scopo di rompere la solidarietà tra il popolo. Ciò viene fatto con piena consapevolezza. I media sponsorizzati dalle aziende stanno seguendo le orme della classe dirigente e invece di aiutare il popolo a conoscere la verità scientifica sull'epidemia, contribuiscono alla manovra seminando confusione e terrore. La maggior parte dei ricercatori ha affermato che il lock-down non è la soluzione scientifico per contrastare l'epidemia di coronavirus, che l'epidemia deve essere affrontata socialmente per aumentare l'immunità della popolazione. Per affrontare il problema, i ricercatori hanno anche proposto di identificare i focolai, mettere in quarantena gli ammalati e l'area di residenza. Il governo dovrebbe anche prendere l'iniziativa per la distribuzione di prodotti essenziali come maschere, disinfettanti, sapone, cibo e altri prodotti sanitari e garantire le infrastrutture.
L'epidemia di corona virus ha messo in luce la faccia di decadenza e repressione del capitalismo. In questo periodo nel nostro paese la disoccupazione è aumentata di 3 volte e mezzo. L’economica aveva già pagato lo scotto della crisi prima dello scoppio dell’epidemia e ora a causa del blocco è in grave recessione. Nei primi 5 anni di governo Modi la sua promessa di "Aache Din" è stata smentita. Qualche tempo fa NSSO nel suo rapporto riferiva che da luglio 2017 a giugno 2018 il potere d'acquisto della popolazione delle aree rurali è diminuito dell'8,8%. È la prima volta dal 1972 che il potere d'acquisto della popolazione rurale diminuisce. Tenendo conto della popolazione urbana e rurale, il potere d'acquisto è diminuito del 13%. Secondo il World Inequality Database, nel 2017 il 9% della popolazione aveva controllo del 58% delle risorse. Nel 2018 la quota è aumentata al 73% e ora è salita al 76%. Dall'altro lato, il reddito del 91% della popolazione è diminuito. Secondo il rapporto di Credit Swiss, durante il governo Modi in India è stato raggiunto il più alto livello di disuguaglianza degli ultimi 80 anni. Il Global World Health Report indica che l'India è al secondo posto in termini di disuguaglianza tra ricchi e poveri. Il 60% della popolazione possiede solo il 4,8% delle risorse. Negli ultimi 5 anni oltre 700.000 fabbriche sono state chiuse. Nel periodo 1980-1981 la quota dei salari dei lavoratori era il 28,5%, nel periodo 2012-2013 si è ridotta all'11%. Poi è ulteriormente calata al 9% (fonte: ILO, serie Asia Pacific Working Paper) .In altre parole, la classe capitalista acquisisce il 90% del valore estratto dalla forza lavoro. Questa disuguaglianza sta effettivamente spingendo l'economia di mercato verso una grave recessione. Sebbene il governo Modi stia facendo del suo meglio per dare agli Ambani-Adani l’opportunità di fare affari senza intralci, molti industriali stanno delocalizzando dall'India. Lo slogan "un paese una tassa" è stato adottato per imporre la tassa generale sugli scambi, che ha provocato la distruzione totale delle piccole e medie imprese e perfino le industrie si sono allontanate dagli investimenti in India. Questo "terrore fiscale" ha costretto al suicidio perfino il proprietario della catena Coffee Day . D'altra parte, approfittando del blocco, Ambani ha incrementato il suo patrimonio. Se questo è lo scenario economico, è ovvio che per mantenere tale sistema l'aggressività della classe dominante sarà inevitabile e si spingerà verso il fascismo. Da quando Manmohan-Chidambaram iniziò la politica di liberalizzazione economica, lo Stato indiano sta lentamente diventando sempre più fascista. Movimenti di massa reazionari marcia hanno dato un esempio di un terrore senza precedenti. E il governo è diventato sempre più corrotto. Poi è arrivato l'avatar Modi. Salito al potere, il governo Modi iniziò a battere la grancassa dell’"Acche Din" e lanciato il grido di guerra di "Na Khaunga na Khane Dunga" (non cederò alla corruzione né permetterò a nessun di farlo). Ma ha fatto esattamente il contrario. Lo scenario politico indiano divenuto preda di estremisti reazionari, assassini, teppisti. Ha iniziato approvando leggi draconiane per frenare le voci di dissenso, per incarcerarle per prendere il controllo su tutto, i servizi segreti sono stati usati perfino contro l’opposizione parlamentare. Ciò che rimaneva della struttura federale è stato completamente distrutto e i governi regionali sono diventati solo delle marionette, senza alcun potere reale. Poi hanno iniziato a diffondere tensione tra le comunità, con campagne quali ghar-wapsi, love jihad, la protezione delle mucche e altre politiche brahmaniche per distruggere il tessuto della pace intercomunitaria. Vittime degli attacchi sono stati i Dalit, le minoranze musulmane, gli Adivasi e le donne. Anche laici, democratici e tolleranti sono diventati un bersaglio. Da un lato sono stati assassinati laici come Narendra Achyut Dabholkar, Govind Pansare, Gauri Lankesh, dall'altro intellettuali democratici come Varavara Rao, Sudha Bharadwaj, Anand Teltumbde e altri sono stati bollato come "Urban Naxals" e messi in prigione usando il draconiano UAPA. Durante il lock-down il governo ha usato l'epidemia di corona virus come copertura per arrestare attivisti che avevano avuto un ruolo importante nel movimento in corso contro NRC-CAA-NPR. Nelle nostre aree di resistenza hanno modificato il modello della "Operazione Green Hunt" di Chidambaram per lanciare un offensiva ancora più brutale col nome in codice di "Missione Samadhan". Abbiamo continuato la nostra lotta, consolidando politicamente, organizzativamente e ideologicamente le masse e insieme il nostro programma militare.
Il governo di Modi e Sangh Parivar, usando tecniche goebbelsiane di odio e divisione, sono riusciti polarizzare una parte della popolazione. Non si sono limitati a uccidere laici con inclinazioni scientifiche, hanno continuato la loro caccia alle streghe per la distruzione di idee e opinioni scientifiche. Hanno iniziato a diffondere nel popolo idee anti-scientifiche. Strane affermazioni pseudoscientifiche, come "Pegasus era in realtà un aeroplano dell'età vedica, inventato dal saggio Bharadwaj", "La divinità Ganesh, con testa di elefante, dimostra che nell'antica India c'erano già interventi di chirurgia plastica", "Karna, il figlio di Kunti, dimostra che già nell'antica India c'erano mezzi per procreare un bambino in provetta”,“ La meccanica quantistica è già menzionata nei Veda”,“Le mucche inalano anidride carbonica ed espirano ossigeno, aumentamo la quantità di ossigeno nell'ambiente”,“L'urina di mucca può curare il corona virus e altre malattie","L'urina di mucca contiene oro","Durante l'età di Mahabharat esisteva internet, altrimenti come avrebbe potuto Sanjay dare a Djitarashtra un resoconto dettagliato di sulla battaglia", ecc. Saggi di questo tenore sono presentati perfino a convegni scientifici internazionale venivano presentati, con massima umiliazione  per la comunità scientifica indiana di fronte al mondo. Con l'aiuto delle loro cellule si Internet hanno diffuso l'islamofobia e in una certa misura sono riusciti a creare confusione in una vasta parte della popolazione. Insieme alla diffusione dell'odio etnocentrico, hanno iniziato a creare tensione tra gli abitanti del Nord-Est e i bengalesi. Hanno creato odio e divisione anche tra Adivasi e non Adivasi, specie nella comunità Mahato, tra Adivasi cristiani e non cristiani, tra due nazionalità oppresse. Avendo prodotto tali disunione e divisione tra la gente, il lock-down ha dato alla classe dominante la opportunità perfetta per imporre il "distanziamento sociale". Ne hanno approfittato propagandare che "il corona virus è colpa dei musulmani" incolpando la minoranza. Ma proprio come nessuno può fermare i raggi del sole usando le mani, le bugie e voci non possono impedire alla verità di emergere. E durante questa epidemia è venuto alla luce il ruolo estremamente regressivo del governo Modi. Le masse hanno risposto anche scendendo in piazza in gran numero.
Amici, dalla fine del XX secolo, con la caduta della Cina rossa socialista, l'aggressività delle forze imperialiste è cresciuta enormemente. Il capitale finanziario imperialista, per le sue stesse leggi, è caduto in una grave crisi. Il compagno Lenin ci ha già insegnato che questa crisi è permanente. Fonti di questa crisi sono la sovra-produzione, il fallimento dell'economia di mercato, l’importazione di capitale, il controllo sui mercati. È impossibile per il capitalismo superare questa situazione. Mentre aggressioni, guerre e distruzione sono lo accompagnano costantemente. La sua crisi è diventata così profonda che non può nemmeno fingere di essere dalla parte del popolo. Per di più, non esiste più un solo paese socialista, un paese sotto il dominio del proletariato, quindi non è necessario alcuna solidalarieta con la classe lavoratrice. Così la maschera è caduta e ha rivelato la vera natura dell'imperialismo. I diritti guadagnati conquistati dalla classe operaia attraverso tante lotte hanno subito gravi arretramenti. Il campo capitalista è esultato vedendo il fallimento temporaneo del socialismo e ha proclamato che "il socialismo è un'ideologia obsoleta". Nonostante ciò, guardando la crisi del capitalismo, le masse hanno di nuovo iniziato ad armarsi dell'idea di socialismo e marxismo. Sicuramente, il temporaneo arretramento del socialismo ha creato confusione tra le masse. Il primato dei saperi scientifici specializzati sulla scienza di base, fondamentale per imporre la propria visione e promuovere la tecnologia a fini di profitto ha creato ostacoli alla comprensione della situazione mondiale attuale da una prospettiva adeguata. Approfittando della situazione, i capitalisti e gli intellettuali da loro sponsorizzati hanno imposto l'idea dell'economia di libero mercato, sradicando tutto ciò che fosse di ostacolo sulla via del capitale. Si sono alleati con loro agenti quali Manmohan-Chidambaram-Amit Shah per dominare economicamente regioni di Asia-Africa-America Latina investendo capitale per saccheggiarne le risorse e trasformare anche le istituzioni pubbliche in agenzie d’affari. Il risultato ovvio di tutto ciò sono disordini di massa in tutto il mondo e, come reazione, il processo dell'offensiva fascista. La natura fascista dello stato dipende totalmente dall'economia di libero mercato. Per questi motivi, i modelli economici liberali e neoliberali stanno guadagnando influenza, costruendo il luogo comune che "non esiste alternativa al capitalismo" "abbiamo raggiunto la fine della storia" "abbiamo raggiunto la fine della scienza", "la globalizzazione dal volto umano”. Politicamente, queste idee neoliberiste sono base del fascismo. Queste idee, da un lato rafforzano il fascismo, dall'altro cercano di creare confusione all'interno del movimento rivoluzionario. In questa era contemporanea neofascista il loro fondamento ideologico si basa sul post-strutturalismo, post-modernismo, post-verità ecc. che sono fondamentalmente di natura metafisica e agnostica non riconoscono la verità oggettiva. Se osserviamo la verità da una prospettiva idealista, vedremo che la verità è assoluta. Poiché la dinamica di una materia cambia costantemente, sembra che non ci sia verità, ma si giunge a questa conclusione solo supponendo che la verità sia assoluta. Ma se prendiamo in considerazione la natura dinamica della materia, secondo la definizione di Lenin: “La materia è una categoria filosofica che denota la realtà oggettiva che viene data all'uomo dalle sue sensazioni e che viene copiata, fotografata e riflessa dalle nostre sensazioni, mentre esiste indipendentemente da esse", ciò significa che la realtà ha un'esistenza al di là della nostra coscienza. In altre parole, ciò che è inesistente o non esiste al di là dei nostri sensi, semplicemente non è vero. Il compagno Lenin indicava anche che: “Non c'è niente al mondo che non sia materia in movimento, e la materia in movimento non può muoversi se non nello spazio enel  tempo". Che cosa diventa, allora, la verità? Guardare la materia in modo dialettico rispetto allo spazio e al tempo ha definito la "verità" in una nuova luce. Gli idealisti era soliti considerare la verità come inesistente o come qualcosa di assoluto o in modo metafisico. Questi due punti di vista sono stati confutati dall'approccio materialista dialettico. Innanzitutto, il materialismo dialettico ha stabilito la verità oggettiva della materia e, d’altra parte, rifiutando il concetto di verità assoluta, ha mostrato che anche la verità è relativa e dipende dallo spazio e dal tempo. Se guardiamo alla nostra società, vedremo che è divisa in classi. La società è composta da classi diverse e perciò esiste la lotta di classe. Se lo guardiamo dal punto di vista dello spazio e del tempo, ci renderemo conto che non era questa la realtà delle società comuniste primitive, quando non esisteva la divisione in classi. In questa prospettiva, per  Engels esiste una verità oggettiva. Menziona la morte di Napoleone e dice che sebbene sia accaduta nel passato, è vera. Sappiamo anche che la vera natura della materia è l'unità degli opposti: anche questa è una verità oggettiva. Lenin ammetteva il concetto di verità assoluta ma non da un punto di vista idealista. Lenin ha dimostrato che la verità dipende dallo spazio e dal tempo ed è relativa, ma la verità esiste anche al di là della nostra interpretazione. Così che Lenin ha tracciato un discrimine tra l'interpretazione idealista della verità e la comprensione dialettica della verità. In altre parole, Lenin mostrò che una verità può essere relativa e assoluta. Molti potrebbero restare confusi pensando a quando la verità può essere definita relativa e quando può essere definita assoluta. Secondo il leninismo, dobbiamo comprendere che la verità non è assoluta e che la verità assoluta non è assoluta per sempre. Lo indichiamo come assoluta perché esiste indipendentemente dall'interpretazione individuale. La sua esistenza non dipende dal fatto che la conosciamo o no. In questo senso, è assoluta, e poiché è anche dinamica, è anche relativa. In questa prospettiva, Lenin ricordava a Machines ciò che Engels aveva detto circa a legge di Boyle: “facciamo l'esempio della legge di Boyle (il volume di un gas è inversamente proporzionale alla sua pressione). Il "grano della verità" contenuto in questa legge è verità assoluta solo entro certi limiti." Questo è il punto di vista marxista sulla verità (relativa e assoluta). È qui che ci distinguiamo  ideologicamente dai post modernisti. Questi non accettano affatto la verità. Quindi non sono che la nuova forma dei vecchi agnostici. Non accettano la realtà oggettiva di sessuna cosa, secondo loro i sovrani, i potenti e le le entità dominanti (non accettano il concetto di classe) selezionano i discorsi con la nostra "lingua" e "struttura" e noi li semplicemente interpretiamo in quel modo. Per loro non c’è l'esistenza della materia, ma solo l'esistenza della "narrativa". La scienza non è uno strumento per comprendere la materia e il mondo, è solo parte della "grande narrativa" delle entità dominanti. Anche del marxismo hanno un’idea simile. Attuare la dittatura del proletariato conducendo la lotta di classe e stabilendo una società senza classi, senza sfruttamento, secondo loro è solo una "grande narrazione" o "discorso primario". Credono che non si possa stabilire la società senza classi e perciò è necessario prendere iniziative limitate per contribuire ad espandere i limiti dei diritti democratici. Si limitano a questo. Di conseguenza, nella loro concezine dominano forme di lotta anarchiche - lotta per il salario ma mai costruire un'organizzazione. Ma anche per prendere iniziative li mitate è necessaria un'organizzazione. Hanno poi l'idea di una diversa forma di organizzazione, che potrebbe sembrare un concetto nuovo ma in realtà non è diversa da ciò di cui si dibatteva tra Marx-Engels e gli anarchici prima della comune di Parigi. Non è che vino vecchio in una bottiglia nuova. Rifiutano totalmente la struttura piramidale dell'organizzazione, che sviluppa comitati dai livelli più alti ai più bassi, il centralismo democratico, prendendo le decisioni assumendo opinioni in modo unitario, ecc. In una parola, abbracciano le idee neo-metafisiche di individualismo, consumismo e di certo nichilismo. Nella struttura organizzativa abbracciano l'anarchismo. Fondamentalmente, le idee postmoderne sono emerse con il neoliberalismo, analogamente a livello organizzativo ha preso piede il neo-anarchismo. Nel campo della arte e della letteratura la fondazione Ford, la fondazione Rockefellar e la CIA hanno finanziato centinaia di migliaia di ONG che a loro volta hanno finanziato numerosi scrittori, artisti e intellettuali in tutto il mondo. La letteratura e l’arte sviluppatesi per effetto dei movimenti operai, della rivoluzione proletaria, delle iniziative prese dai paesi socialisti rappresentava la crisi socio-economica e la lotta per raggiungere l'emancipazione. In una parola, questo tipo di letteratura e arte poneva l'accento sulla società nel suo insieme piuttosto che sull’individuo, al di là delle questioni socio-economiche. D'altra parte, le ONG finanziate dai paesi imperialisti hanno dato molta più importanza alla forma d'arte e inclinazioni individuali. Hanno promosso l'individualismo e l'idea che la lotta collettiva non ha senso. Ciò ha dominato l'intero campo della letteratura e arte. Oltre a ciò, anche Internet e i social media hanno contribuito a promuovere il consumismo e l'individualismo a livello culturale. Il concetto borghese di "proprietà privata" dà la massima importanza alla libertà individuale e, allo stesso modo, la base economica del neoliberalismo è promossa dai post modernisti in una forma neo anarchica che a sua volta sta rafforzando il fascismo. I movimenti relativi ai diritti delle donne, contro il razzismo, le caste, l’etnocentrismo sono tutti legati al punto di vista di classe e alla lotta di classe, ma i postmodernisti rifiutano un tale approccio scientifico e cercano di separare questi movimenti dalla prospettiva di classe e dai movimenti della classe operaia. Così indeboliscono complessivamente tutti i movimenti. Così dunque, sostenendo tali ideologie, l'imperialismo opera per frenare i movimenti operai in tutto il mondo. Ciò ha anche un’influenza sul nostro partito. Specie nei movimenti studenteschi, nel movimento delle donne, nel movimento per i diritti, nel movimento dei lavoratori e su altri fronti intellettuali soffre di questo problema. Di conseguenza, si può notare che l'individualismo, il patriarcato e le tendenze consumistiche hanno acquisito influenza nel nostro movimento. Oltre a ciò, a livello psicologico il nemico conduce una guerra a bassa intensità. Questi problemi aiutano indirettamente il nemico a condurre la guerra psicologica. L’atteggiamento egocentrico, l’individualismo estremo, non accettare l'opinione della maggioranza, fondare un'organizzazione diversa senza risolvere il dibattito, non riconoscere il centralismo democratico – sono direttamente o indirettamente effetto delle tendenze post moderniste che stanno indebolendo internamente la nostra organizzazione. Ovviamente ciò sta indebolendo anche i movimenti. Si può osservare che anche tra i membri del nostro partito le tendenze post moderniste sono straordinariamente evidenti negli scritti politici, nei discorsi, ecc. in misura importante di cui non sono neppure consapevoli. Ciò sta avendo effetto anche sulla loro pratica. Ciò può essere contrastato solo da un'approfondita comprensione del marxismo-leninismo-maoismo, della pratica del centralismo democratico, della bolscevizzazione del partito e servendo la rivoluzione contadina attraverso la guerra popolare di lunga durata.
Amici, sappiamo che dopo la morte del compagno Mao Zedong, la cricca revisionista di Deng Xiaoping ha preso il potere e schiacciato i rivoluzionari. Questi seguaci della via capitalista hanno lentamente trasformato la Cina socialista in un'economia di mercato. Perciò non esiste più al mondo un solo paese socialista. Ma dagli anni '70 alla metà degli anni '80 fino a quando l'Unione Sovietica non si è dissolta, ci sono state due potenze imperialiste in competizione. Uno era l'imperialismo americano e l’altra l'Unione Sovietica social-imperialista. Tra questi due paesi c'è stata la guerra fredda. Alla fine degli anni '80, dopo la caduta dell'Unione Sovietica, il mondo è stato dominato da una sola potenza imperialista. Per un certo periodo di tempo gli imperialisti americani in crisi hanno imposto il loro potere in tutto il mondo. Ma oggi il suo dominio si va riducendo di giorno in giorno. Da un lato si osserva la decadenza della potenza americana nelle relazioni internazionali con l'Unione Europea e altri paesi, dall'altro si vede l'ascesa della potenza social-imperialista cinese. Siamo quindi ancora di fronte alla minaccia di una nuova guerra fredda. L'epidemia di corona virus ha gettato il mondo in una situazione molto strana in cui la contraddizione tra potenze imperialiste si è acutizzata e sono sorte anche numerose possibilità di situazione rivoluzionaria. È anche vero che il movimento comunista a livello mondiale è soggettivamente debole. Il nemico ha imparato dalla rivoluzione russa, dalla rivoluzione cinese, dalle guerre di liberazione dell'Indocina come frenare la situazione rivoluzionaria. La guerra popolare di lunga condotta dal nostro partito è stata il bersaglio delle classi dominanti del nostro paese, attraverso la loro politica di guerra a bassa intensità. Hanno messo a punto tattiche per contrastare militarmente il partito ma anche per condurre una guerra psicologica per indebolire la forza soggettiva del partito. Stanno sfruttando molte tendenze e deviazioni non proletarie degli operai del partito per spezzare la nostra organizzazione. Anche alcuni compagni stanno cadendo nella loro trappola. Per sconfiggere questo attacco, la direzione del nostro Comitato centrale ha adottato il programma di bolscevizzazione. Oggi, se osserviamo il movimento socialista mondiale, capiamo che non esiste un paese socialista. Di conseguenza, ci troviamo di fronte a condizioni simili a prima della rivoluzione russa. Naturalmente, il proletariato internazionale è al nostro fianco, per aiutare la rivoluzione nel nostro paese, ma non esiste un solo paese socialista che ci aiuti. Abbiamo imparato dalla storia che non può esserci una ripetizione esatta dello stesso evento. Prima della rivoluzione russa i comunisti rivoluzionari dei Soviet avevano l'esperienza della Comune di Parigi. Possiamo imparare dalla Comune di Parigi, dalla rivoluzione socialista in Russia, dalla rivoluzione di nuova democrazia in Cina, dalla rivoluzione socialista, dalle guerre di liberazione indo-cinesi, dalla grande rivoluzione culturale proletaria, dalla guerra contro il fascismo guidata dal compagno Stalin e dalla la grande lotta di operai e contadini sotto la bandiera di Naxalbari ecc. che possono arricchire la nostra esperienza. La realtà oggettiva della rivoluzione socialista, prodotta dalle condizioni materiali della decadenza del dominio delle nazioni imperialiste, e insieme dalla lotta delle masse dalla nazione oppressa ci ha fornito un'ottima opportunità. Se notiamo, vedremo che negli ultimi 53 anni dalla rivolta di Naxalbari la resistenza armata non si è fermata un solo giorno. Le classi dirigenti reazionarie di questo paese hanno definito i comunisti rivoluzionari come la "principale minaccia alla sicurezza interna". Nonostante la repressione, la nostra lotta rivoluzionaria si sta diffondendo. Molti compagni hanno dato la vita per far avanzare questa rivoluzione. A parte la nostra lotta, movimenti di autodeterminazione in altre parti dell'India hanno intrapreso una resistenza armata contro lo stato. Specie in Kashmir e nel Nord-Est, i movimenti di liberazione nazionale stanno conducendo la  lotta armata. Durante il dominio Modi-Shah, i dalit e le minoranze partecipano ai movimenti insieme alle masse democratiche. Il lock-down approfondirà ancora di più la crisi economica e di conseguenza si svilupperà ulteriormente il movimento operaio-contadino, che a sua volta favorirà la guerra popolare di lunga durata. In questa prospettiva il nono Congresso del Partito (Primo Congresso) ci ha posto alcuni compiti. Sviluppare la guerra di guerriglia in guerra popolare di lunga durata con la prospettiva di costruire il PLA, per trasformare le zone di guerriglia in basi d’appoggio, trasformare il PLGA in PLA. La situazione rende ora molto più possibile realizzare questi 3 compiti. Approfittiamo di questa situazione e sviluppiamo la rivoluzione contadina a un livello superiore e realizziamo i sogni dei nostri martiri facendo la rivoluzione nuova democrazia. Sia questo il nostro rispettoso tributo ai nostri martiri.

Con saluti rivoluzionari,
Comitato centrale
Ufficio Regionale Orientale
P.C.I. (Maoista)

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