In India c’è attualmente uno dei
governi più reazionari e feroci della storia del Paese: “Un regime reazionario che, anche al servizio dell’imperialismo, non perde
occasione di sbandierare la propria politica come necessaria allo ‘sviluppo’.
“Ma non solo lo ‘sviluppo’ determinato in India da oltre vent’anni di
politiche neoliberiste applicate da tutti i governi e tutti i partiti a
vantaggio delle classi dominanti indiane, dei loro padroni imperialisti e le
loro multinazionali, non ha prodotto significativi miglioramenti negli standard
di vita della gran massa del popolo dell’India, ma non ha neppure portato alcun
progresso nei rapporti sociali e culturali, sulla condizione di emarginazione e
oppressione delle masse di contadini e braccianti senza terra nelle campagne e
degli intoccabili, delle minoranze religiose e nazionali, delle donne, nelle città
e in tutto il paese, anzi, al contrario la loro situazione è in realtà perfino
peggiorata.
“I meccanismi di espropriazione delle terre e del surplus agricolo anche dei
contadini medi si sono fatti più sofisticati e spietati, Il sistema delle caste
si è rafforzato. L’occupazione militare di Kashmir, Manipur e altre regioni
contro i movimenti di liberazione nazionale è continuata e si è ancora
inasprita. I pogrom contro le minoranze religiose e culturali, in particolare i
musulmani, si sono ripetuti. Gli orribili episodi di stupri e assassinii di
donne sono diventati fatto quotidiano. L’intolleranza, disprezzo e
criminalizzazione di intellettuali democratici giovani critici e ogni voce di
dissenso si sono fatti sistema.” (dall’Appello alla mobilitazione internazionale https://guerrapopolare-india.blogspot.com/2020/06/parte-dallitalia-il-19-giugno-lappello.html)
È in questo contesto che si sviluppa, in diversi stati del Paese, la guerra
popolare diretta dal Partito Comunista dell’India (maoista) di cui la stampa
indiana e internazionale provano a dare una falsa immagine, che riflette quella
del governo, della sua polizia nelle sue varie segmentazioni, federale, statale,
regionale, distrettuale, di confine, di riserva… ma nel tentativo costante di
denigrare l’azione dei rivoluzionari, la reazione è costretta a riconoscerne l’esistenza
e l’efficacia.
L’articolo che segue ne è un esempio.
***
Il PCI maoista realizza massicce
azioni armate nel distretto occidentale di Singhbhum
Domenica scorsa, i maoisti hanno
fatto saltare in aria almeno 12 edifici del dipartimento forestale di Jharkhand
nel distretto di West Singhbhum.
Secondo Indrajit Mahatha,
sovrintendente di polizia (SP), di West Singhbhum, sabato sera, oltre 100
maoisti hanno attaccato gli edifici nella foresta di Barkela nella divisione
forestale di Kolhan.
“Secondo le testimonianze dirette
dei dipendenti dei dipartimenti forestali e delle loro famiglie, oltre 100
maoisti hanno attaccato l'ufficio intorno alle 23.30 e fatto saltare in aria
circa 12-13 posti di guardia, e una foresteria insieme a dozzine di veicoli privati
e sequestrati fino alle 2.30 del mattino. Hanno anche bruciato alcune
biciclette. Avevano strappato via i telefoni cellulari e avevano minacciato di
uccidere chiunque cercasse di telefonare o accendere qualsiasi luce. Perciò la notizia
dell'incidente ha raggiunto la polizia tardi questa (domenica) mattina”, ha
detto Mahatha.
Il SP ha aggiunto che gli
estremisti del PCI (maoista) erano guidati dal membro del Comitato Centrale
(CCM) Misir Besra e assistiti dal comandante di zona Mocchu. C'erano alcune
donne nel gruppo che si sono occupate di sanzionare le guardie donne, ha detto
l'ufficiale.
"Stiamo dicendo agli alti
funzionari forestali di spostare i dipendenti e più di una dozzina di famiglie
nel distretto di Chaibasa per la loro sicurezza", ha aggiunto Mahatha.
La polizia e il CRPF hanno
avviato intense operazioni nelle foreste di Sarjamburu-Sangajata, dove un altro
membro del CCM-cum-Politburo Prashant Bose alias Kshan-da è stato accampato da
quando i maoisti hanno spostato il loro ufficio della regione orientale dalle
foreste di Saranda a Sarjamburu.
“Hanno anche affisso manifesti
che denunciano il Forest Right Act, la Legge che protegge la foresta, e
invitano gli innocenti abitanti dei villaggi tribali a unirsi e intensificare
la lotta armata per scacciare i funzionari dalla foresta per assicurarsi i loro
diritti su jal, jangal e jameen (acqua, foresta e terra). Hanno chiesto ai capi
del villaggio di mandare i giovani a unirsi ai loro ranghi e uccidere la
polizia e gli SPO. Questo è un altro stratagemma per incitare gli abitanti dei
villaggi contro i funzionari delle foreste, un altro apparato del governo.
Vogliono creare una zona cuscinetto libera priva di qualsiasi presenza di
polizia e ufficio amministrativo per avere il dominio completo sull'area e
sugli abitanti del villaggio sotto il loro regno del terrore", ha detto il
SP.
Kolhan DIG Rajiv Ranjan ha
affermato che si tratta di vecchie tattiche dei maoisti. “Ogni volta che
perdono il loro punto d'appoggio e diventano organizzativamente deboli, fanno
esplodere scuole, edifici panchayat, centri sanitari, uffici forestali e foresterie
per diffondere il panico, proteggere la loro rete di reclutamento. Stanno
chiedendo agli abitanti del villaggio di mandare i loro figli e le loro figlie
a far parte dei ranghi perché hanno perso molti estremisti e il controllo sugli
abitanti del villaggio. Chiedo al popolo di meditare su chi abbia
effettivamente beneficiato di questi cosiddetti combattimenti fuorvianti per
jal, jangal e jameen", ha affermato Ranjan.
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