Comitato centrale
Protesta
contro i programmi del Primo Ministro indiano in Portogallo tesi a vendere le
risorse indiane all'UE e concludere accordi sul fronte militare
Cari compagni
e amici della rivoluzione indiana all'estero, in particolare UE e Gran
Bretagna, Saluti rossi
A nome del
Comitato centrale, rivolgo un appello a tutti voi e al popolo oppresso, al proletariato
dell'Unione europea, in particolare del Portogallo, affinché protestino e
resistano alla visita del Primo Ministro indiano fascista Braminico indù, Modi,
a Porto, in Portogallo, per partecipare a un incontro tra l'Unione europea e
l'India l'8 maggio, volto a concludere accordi commerciali e militari al
servizio degli interessi imperialistici che in sostanza non faranno che
spianare la strada alla rapina e saccheggio del popolo indiano e contro gli
interessi della popolazione della classe operaia del Portogallo e dell'Unione
europea.
Ora il mio
paese sta affrontando molto duramente la seconda ondata di crisi pandemica da
Corona. Ieri ha battuto il record di tutti i tempi con oltre 300mila casi di
contagio in 24 ore. Il popolo è in preda ad un severo panico. Ma il Primo
Ministro del paese non se ne è preoccupato ed è troppo impegnato nel suo
business elettorale di routine e nel suo programma di bandiera “Make in India”.
Anche la suddetta riunione ne fa parte. In India i governi, quello centrale e
di tutti gli altri stati, si limitano alla propaganda contro la pandemia. L’appena
inventato vaccino contro il Corona è diventato una merce con la quale competere
sul mercato. Il nostro partito condanna seriamente l'atteggiamento del governo
nei confronti della popolazione del paese. I contadini sono in sciopero dallo
scorso 26 novembre (giorno della Costituzione indiana) contro le leggi agricole
del governo centrale che sono state approvate a beneficio delle grandi multinazionali.
Così tanti imprenditori della classe media e piccola hanno perso le loro
attività a causa delle politiche economiche demagogiche e genocide di Modi come
la demonetizzazione e la GST. Le attività di queste persone sono state
duramente colpite a causa del lockdown nel 2020. Ora sono contrari al lockdown
e hanno deciso di continuare a protestare contro di esso, in particolare nel
Maharashtra. Studenti e intellettuali progressisti in tutto il paese si
oppongono aspramente alla nuova politica nazionale in materia di istruzione che
sostenuta dal fascismo indù, la privatizzazione-corporativizzazione e l'estrema
centralizzazione. Il proletariato del Paese si oppone alle politiche del
governo in materia di GPL, ai cambiamenti a favore dei capitalisti nelle leggi
sul lavoro. Sezioni democratiche, laiche e progressiste si oppongono fortemente
alla CAA e ad altre leggi di questo tipo che sono contrarie allo spirito degli
aspetti invece a favore del popolo della Costituzione indiana e completamente
basati sulla cosiddetta religione maggioritaria indù. I popoli indigeni indiani
chiedono di attuare le leggi governative come PESA e New Forest Act-2006 per
ottenere i loro diritti su Jal (acqua), Jungle (Foresta), Jameen (Terra). Ma
tutti i governi li stanno implicando invece sottoponendo alle leggi draconiane
e li puniscono. Il nostro Partito-PCI (Maoista) condanna fermamente tutte le
politiche anti popolari dei governi centrale e statali. Il governo Modi ha
fatto arrestare numerosi democratici e laici, storici a favore del popolo,
intellettuali, scrittori, artisti, razionalisti, sostenitori e giornalisti e le
loro voci sono state represse. Alcuni intellettuali professionisti sono stati
assassinati come Gouri Lankesh, Govind Pansare, Kalburgi e Narendr Dabholkar. I
casi di linciaggio di massa crescono di anno in anno. Nella società indiana
delle caste la comunità dalit e la comunità musulmana ne stanno diventando
vittime. Le nostre organizzazioni di massa rivoluzionarie stanno costruendo i
movimenti di massa con rivendicazioni autentiche del popolo insieme a
democratici ed elementi a favore del popolo. Ciò è diventato insopportabile per
le classi dominanti sfruttatrici, in particolare le forze indù reazionarie che
sono al potere al Centro e negli Stati. Li stanno marchiando come maoisti urbani
e stanno sopprimendo le loro voci perseguitandoli. Ora decine di leader
dell'Organizzazione di Massa sono dietro le sbarre. Come sapete, il nostro
partito sta costruendo il movimento rivoluzionario in India dagli ultimi cinque
decenni. L'Esercito Guerrigliero di Liberazione Popolare sta guidando la lotta
armata sotto la guida del nostro partito. Ma le classi dirigenti indiane che
collaborano con i loro padroni imperialisti, in particolare gli imperialisti
americani, stanno cercando di sradicare il nostro partito e il movimento
rivoluzionario. Hanno schierato più di 600mila forze militari e di polizia che
sono ben addestrate nella guerriglia contro l'insurrezione. Dal 2017 la loro
operazione in tutto il paese di contro guerriglia SAMADHAN è in corso da cinque
anni con l’obiettivo di mettere fine al movimento. Soprattutto dallo scorso
anno con la copertura dell'operazione Prahaar stanno facendo la guerra contro
di noi e contro il popolo. Il nostro PLGA resiste con impegno e determinazione
insieme alle masse rivoluzionarie. Recentemente esso ha teso un'imboscata al
famigerato DRG (District Reserve Group) e ad altre forze paramilitari statali e
centrali a Kadenaar (distretto di Narayanpur, Chattisgarh), Jeeraguda (Bijapur,
Chattisgarh) e West Singhbhum (Jharkhand) per proteggere il potere del popolo,
vale a dire i Comitati Popoli Rivoluzionari e il movimento rivoluzionario.
Abbiamo perso più di 1.000 vite dei nostri quadri tra cui leader del partito, combattenti
del PLGA e masse rivoluzionarie a causa del governo fascista Modi dal 2014.
L'ipocrita ministro degli Interni indiano Amit Sha e il primo ministro dello
Stato di Chattisgarh Bhupesh Bhagel hanno deciso congiuntamente di inviare più
forze di polizia per vendicarsi del popolo rivoluzionario. Sono molto
desiderosi di iniziare anche attacchi aerei. Il Primo Ministro del Maharashtra
Uddav Thakre ha già detto che i maoisti sono più pericolosi del Covid-19 e ha
provocato i Commando C-60 a continuare le loro operazioni di rastrellamento nelle
giungle di Gadchiroli. Da più di due decenni le aree strategiche del nostro
movimento rivoluzionario sono diventate zone di guerra non dichiarate. Sono in
corso massacri e stupri di gruppo delle bande “color cachi” e la polizia sta
compiendo innumerevoli atrocità. Stanno intensificando tutte queste attività
anti-popolari per reprimere il movimento rivoluzionario. Quindi, infine, faccio
appello a tutti i compagni e gli amici della rivoluzione indiana all'estero,
alle masse proletarie dell'Unione europea, in particolare del Portogallo,
affinché protestino e resistano alla visita fascista del Primo Ministro indiano
in Portogallo, che mira a saccheggiare sempre più l'India da parte dell'Unione
europea.
Con saluti
rivoluzionari, Abhay, portavoce, CPI del Comitato Centrale (maoista)
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