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Comitato per la Difesa e Liberazione del Dr GN Saibaba
È stato uno shock leggere la notizia che l’istanza per libertà su cauzione permanente del dottor GN Saibaba è stata oggi respinta dalla sezione di Nagpur dell’Alta Corte di Bombay. Ciò che più indigna è che l'Alta Corte ha inoltre l’ordine di libertà su cauzione a termine di Saibaba (Criminal Application No.785/2015), emanato dalla sezione della Corte Suprema di Bombay presieduta dal giudice Mohit affiancato dal giudice Shukre del 30/06/2015 che gli aveva la liberta provvisoria poi prorogata dalla stessa Sezione fino al 31 dicembre 2015, per i trattamenti necessari per le sue gravi condizioni di salute. Solo dopo che tante voci di democratici avevano gridato l’allarme per il precipitare delle
condizioni di salute di Saibaba, l'Alta Corte di Bombay è intervenuta sulla base di una lettera indirizzata al presidente della Corte Suprema da un attivista di nome Purnima Upadhyay. Quella lettera, suo moto convertita dall'Alta Corte in un Contenzioso di Interesse Pubblico, ha ottenuto che al dottor Saibaba fosse concessa la libertà provvisoria su cauzione. Interrompendo i trattamenti in corso, la nuova sentenza del giudice unico della Sezione di Nagpur dell'Alta Corte di Bombay ha disposto il rientro in carcere del dottor Saibaba entro 48 ore! L'ordinanza precisa inoltre che nel caso si rifiuti di farlo, sarà arrestato dalla polizia.
condizioni di salute di Saibaba, l'Alta Corte di Bombay è intervenuta sulla base di una lettera indirizzata al presidente della Corte Suprema da un attivista di nome Purnima Upadhyay. Quella lettera, suo moto convertita dall'Alta Corte in un Contenzioso di Interesse Pubblico, ha ottenuto che al dottor Saibaba fosse concessa la libertà provvisoria su cauzione. Interrompendo i trattamenti in corso, la nuova sentenza del giudice unico della Sezione di Nagpur dell'Alta Corte di Bombay ha disposto il rientro in carcere del dottor Saibaba entro 48 ore! L'ordinanza precisa inoltre che nel caso si rifiuti di farlo, sarà arrestato dalla polizia.
Dr GN Saibaba – paziente costretto su sedia a rotelle con un 90% di disabilità, professore di letteratura inglese presso il Ram Lal Anand College della Delhi University – è attualmente sottoposto a terapia, dopo essere stato rilasciato su cauzione per motivi di salute.
Le condizioni estreme di detenzione in una delle famigerate celle Anda del carcere di Nagpur hanno ulteriormente aggravato i suoi molteplici problemi di salute. L'estrema insensibilità delle autorità carcerarie in concorso con lo spirito di vedetta dell’apparato burocratico e coordinato dal governo centrale avevano trasformato le complicazioni cliniche in una minaccia per la sua vita. È la riprova del livello di crudeltà con cui una persona diversamente abile è trattata in carcere!
Dopo il suo rilascio provvisorio su cauzione, il dottor Saibaba è stata in cura presso diversi ospedali di Delhi per molteplici problemi di salute relativi al cuore, midollo spinale, reni, cistifellea e spalla sinistra (che era in carcere si era totalmente disfunzionalizzata causa atrofia muscolare). La terapia cui Saibaba deve essere sottoposto è ben lungi dall'essere conclusa e anzi deve continuare con medici specialisti disponibili solo a Delhi. Tutti medici che lo hanno in cura lo hanno unanimemente confermato. In questa situazione, la revoca della libertà su cauzione e per confinarli in quello stesso carcere ostile inciderà gravemente sulle sue condizioni di salute, probabilmente rendendo irreversibili quelle complicazioni. Dunque, in questa situazione, la revoca della libertà su cauzione è inaccettabile e disumana.
Oltre a essere disumana e insensibile, essa mette ancora una volta a nudo l'intolleranza dello stato indiano verso qualsiasi voce di dissenso. Il fatto che arrivi a rinchiudere ancora una volta un professore disabile al 90% in una cella anda, dopo essere stato recentemente rilasciato in condizioni quasi fatali fa indignare profondamente. La preordinata campagna di criminalizzazione condotta dai principali media corporativi, le spettacolarizzate irruzioni della polizia nella sua residenza dentro la Delhi University, il suo sequestro da parte della polizia del Maharashtra e la successiva incarcerazione nel maggio 2015 erano tutti parte di un disperato tentativo di mettere a tacere il dissenso. È parte della brutale guerra dello Stato indiano contro le popolazioni tribali dell’ India centrale e orientale, nome in codice Operazione Green Hunt. Questa punta a far tacere una delle voci più importanti ed efficaci contro Green Hunt e le politiche antipopolari dello stato indiano travestite da “sviluppo”. L'interruzione dei trattamenti medici, dopo averlo portato sul punto di morire in carcere, mostra solo la disperazione con cui lo stato vuole mettere a tacere le voci del dissenso.
I chiari passi della tendenza al t fascismo di Stato sono ancora una volta messe a nudo dalla stessa sentenza dell'Alta Corte che oltre a revocare l’istanza di libertà su per Saibaba ha anche ordinato di procedere per il reato di oltraggio contro Arundhati Roy, per il suo articolo contro l'incarcerazione di GN Saibaba intitolato “Professor, POW” pubblicato sulla rivista Outlook il 18 maggio 2015. L'Ordine ha emesso verso l’autrice un avviso di un'azione per oltraggio alla Corte, da dibattere il 25 gennaio 2016. Condanniamo questa inaudito attacco alla libertà di parola e di espressione.
Infine, è davvero inquietante che, mentre a tutti gli altri cinque coimputati di GN Saibaba nello stesso procedimento è già stata concessa la liberta su cauzione ordinaria, a un professore disabile al 90% la stessa sia negata. Condanniamo senza mezzi termini il rigetto dell’istanza di liberta permanente cauzione per GN Saibaba e l'annullamento del provvedimento di libertà e facciamo appello a tutte i democratici e progressisti a schierarsi contro questa parodia di giustizia. Dobbiamo tutti, con ogni e mezzo possibile, assicurare che il Dott GN Saibaba non sia nuovamente incarcerato. Mentre il fascismo stringe i suoi tentacoli per soffocare le nostre voci, in casi come questo occorre che non possiamo accettare che questa ingiustizia venga perpetrata in nome della legge e sotto l'egida della democrazia.
Hany Babu, Professore Associato, Università di Delhi
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