lunedì 15 giugno 2020

LIBERTA' PER SAIBABA E TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI IN INDIA

GIORNATA INTERNAZIONALE DI MOBILITAZIONE


Il 7 marzo 2017, il Professor G N Saibaba della Delhi University è stato condannato all’ergastolo con altri 5 imputati, ma è da 6 anni oramai che il Professor Saibaba marcisce nelle galere dell’India. Tutto questo vale tanto più in tempi di coronavirus, in cui le condizioni di salute dei prigionieri sono destinate a peggiorare.
Ripercorriamo brevemente la storia della sua incarcerazione e condanna.
Nel 2013 la polizia del Maharashtra perquisì illegalmente per due volte l’abitazione del dottor Saibaba con la falsa motivazione di “ricettazione di oggetti rubati”, sequestrò supporti informatici senza registrarli e sigillarli come impone la procedura legale.
Nell’aprile 2014 lo stesso professore, disabile al 90% e costretto su sedia a rotelle, fu sequestrato e incarcerato, accusato secondo la legge di “prevenzione delle attività illegali” (UAPA) insieme ad altri 5, il giornalista e attivista Prashant Rahi, lo studente Hem Mishra e gli adivasi Pandu Narote, Mahesh Tirki e Vijay Tirki.
Per due anni è stato detenuto in attesa di giudizio nella prigione centrale di Nagpur, dove gli sono state sistematicamente negate le più elementari strutture necessarie a una persona nelle sue condizioni, le terapie e l’assistenza medica necessaria, causando un drammatico peggioramento della sua salute, come riconosciuto dalla la Corte Suprema indiana che nell’aprile 2016 gli ha concesso la libertà su cauzione.
Da allora fino alla vigilia della sentenza Saibaba è stato prima ricoverato in terapia intensiva, sottoposto a cure per problemi cardiaci, calcoli alla cistifellea, pancreatite e ipertensione arteriosa, a fisioterapia per le varie complicazioni ortopediche provocate dalle inumane condizioni di prigionia, dimesso per prepararsi a un intervento urgente di rimozione della cistifellea.


La sentenza di condanna è scandalosa! Si fonda su labili prove acquisite illegittimamente e custodite illegalmente, su “confessioni” estorte e poi ritratte, ma la denuncia di coartazione da parte degli imputati non è stata neppure acquisita da quello stesso funzionario che aveva disposto i mandati di perquisizione infedeli! La corte ha perfino rifiutato di emettere un ordine aggiuntivo che garantisca in carcere a Saibaba l’assistenza e le cure mediche per lui vitali.
Come ci ha detto lo stesso Saibaba quando abbiamo avuto l’onore di incontrarlo, a giudici e poliziotti non interessava provare le accuse, nei lunghi interrogatori non facevano che ripetergli: “ferma la campagna contro Green Hunt, torna a fare semplicemente il professore di inglese, e ti lasceremo in pace”.
Vogliono far tacere, seppellendolo per sempre in carcere fino ad assassinarlo, la sua voce autorevole e ascoltata, di strenuo difensore dei diritti dei contadini, delle popolazioni tribali adivasi, degli intoccabili delle caste inferiori (dalit), della classe operaia e di tutti i settori sfruttati e oppressi della società in India.
Vogliono piegare la resistenza delle popolazioni tribali che stanno difendendo le loro acque, le foreste e le terre per impedire che diventino preda dell’avidità delle compagnie minerarie.
Vogliono strangolare le campagne nazionali e internazionali di solidarietà contro la guerra al popolo scatenata dai governi indiani con la Operazione Green Hunt, Salwa Judum 1 e 2, ecc.
Vogliono lanciare un monito contro tutta l’opposizione democratica al governo fascista Indù di Modi, contro chi resiste al terrore fascista, razzista e fondamentalista indù delle organizzazioni illegali ed eserciti privati foraggiati dallo stato, contro tutti i difensori dei diritti umani e dei prigionieri politici.
Contro questa sentenza e ingiusta detenzione organizziamo ovunque possibile informazione e iniziative per la liberazione immediata di Saibaba.
Scriviamo e protestiamo:
Ambasciata Indiana, Via XX Settembre, 5
Mr. Anil Wadhwa
gen.email@indianembassy.it
Fax: 064819539

Ministero degli Esteri
Mr. Sushma Swaraj
eam@mea.gov.in
Fax: 011-23011463, 23013254

Ministero della giustizia
Mr. Shri Ravi Shankar Prasad
ravis@sansad.nic.in
Fax: 011-23793691

comitato solidarietà india - Italia
csgpindia@gmail.com

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