Messaggio alla Conferenza Internazionale
a Sostegno della Guerra Popolare in India
Amburgo, Novembre 2012
CPI (M-L) NAXALBARI
Compagni,
La conferenza si
svolge al momento giusto, nella storia dello sviluppo della lotta di classe,
non solo dal punto di vista della storia dello sviluppo del movimento maoista
in India, ma anche dal punto di vista nel momento critico della fase socio-economica
e politica che il mondo nel suo complesso sta attualmente attraversando. In un
mondo caratterizzato dalle mosse aggressive della super-potenza unica
dell'imperialismo, quella americana, il rapido progresso della guerra popolare
in Perù guidata dal PCP e, in seguito, dal 1996, della guerra popolare in Nepal
guidata da PCN (Maoista) giunsero come nuovi raggi di speranza per gli oppressi
e le masse lavoratrici del mondo. Ma questi movimenti non sono riusciti a sostenere
il loro ruolo di rafforzamento del polo maoista: in primo luogo, a causa della
battuta d'arresto in Perù causata dai ripetuti arresti della leadership della PCP e poi dalla
confusione creata dall’attacco della LOD; in secondo luogo, a causa del
tradimento dei revisionisti Prachanda-Bhattarai in Nepal. La situazione è ulteriormente
peggiorata con la dissoluzione del Movimento Rivoluzionario Internazionalista
(RIM), che si era definito centro embrionale del movimento maoista mondo. Anch’esso
è vittima delle stesse tendenze prima indicate, che provenivano dal suo
interno, oltre che dell’Avakianismo, proposto sotto forma di “nuova sintesi”
del PCR, USA. È questo contesto che questa conferenza riveste il suo più alto
significato. Non è solo un atto di solidarietà nei confronti di nostri compagni
in lotta in armi nelle fitte foreste dell'India centro-orientale, ma l’assunzione
del compito importante di diffondere il messaggio della rivoluzione guidata dal
maoismo, che è l’urgente necessità di ora, in particolare in tempi di crisi
globale dell’imperialismo. Il PCI (ML) Naxalbari dà il suo pieno sostegno a
questa impresa. Il nostro partito saluta il Comitato Internazionale di sostegno
alla guerra popolare in India per averla ideata e realizzata con successo.
Estendiamo il saluto rivoluzionario a tutti quanti partecipano a questa conferenza e anche a
tutti coloro che, come noi, vi partecipano indirettamente.Il movimento maoista in India, popolarmente conosciuto come il movimento naxalita, si è avviato a fine anni '60 sotto la guida del Com Charu Muzumdar, affettuosamente detto CM. Andando contro i revisionisti e la tendenza centrista a non prendere una chiara posizione sulle questioni ideologiche, CM ebbe il coraggio di prendere apertamente posizione a sostegno della lotta internazionale che Mao Tsetung aveva avviato contro il revisionismo Krushchoviano in generale e, più tardi, a favore della GRCP contro i seguaci della via capitalistica all'interno del PCC. Questa rottura dall’approccio eclettico revisionista inaugurò una nuova piena rivoluzionaria iniziata dalla lotta armata contadina di Naxalbari del 1967. Essa si diffuse come il fuoco nella prateria e ciò accentuo la situazione rivoluzionaria a livello nazionale. Il movimento fu ferocemente attaccato da pesanti repressioni. CM cadde martire e cessò di esistere un partito centrale. La rivoluzione subì una fase di battuta d'arresto durata diversi anni. Ma la solidità ideologica e la determinazione rivoluzionaria data da CM erano tali che la brace di Naxalbari ha continuato ad accendere nuove fiamme rivoluzionarie dopo ogni rovescio. Le fiamme di Naxalbari non si sono mai spente e diverse lotte armate si sono diffuse in diverse aree. Alcuni di esse hanno superato i precedenti limiti e si sono sviluppate per difendere la lotta armata e avanzare con coerenza. Questo processo ha arricchito l'esperienza delle classi rivoluzionarie. Le continuazioni di Naxalbari hanno influenzato e trasformato la vita di vasti settori nelle diverse aree di lavoro. La fusione dei due principali partiti maoisti direttamente impegnati nella guerra popolare nel PCI (Maoista), ha portato a un salto qualitativo e quantitativo. La guerra popolare raggiunse la posizione di un polo nazionale rivoluzionario riconosciuto, un polo contrapposto al polo controrivoluzionario delle classi dominati e dell'imperialismo. Le classi dominanti, che fino a poco prima lo liquidavano come insignificante, furono allora costretta a riconoscerla come la più grande minaccia interna che si trovavano ad affrontare.
Una caratteristica notevole della guerra popolare in India nel momento attuale è che si è concentrata nelle regioni prevalentemente popolate da Adivasi (popolazioni indigene). Le masse politicizzate di queste regioni, guidati dal PCI (Maoista), hanno sviluppato la rivoluzione al punto in cui hanno preso il controllo del loro destino, della loro vita, nelle proprie mani. Stanno stabilendo un nuovo potere. Stanno costruendo una società diversa, vibrante delle loro tradizioni tribali, ma abbastanza moderna da includere nuovi valori. Non lo stanno facendo solo per se stessi. No, lo vedono come parte di un progetto più ampio riguardante tutto il paese e il mondo intero. Sono stati in grado di farlo e a raggiungere una visione così alta grazie la forza delle armi, guidati dall’ideologia proletaria, il marxismo-leninismo-maoismo, e diretti da un partito comunista. È una lotta diretta a porre fine allo sfruttamento, all'oppressione e a fermare gli attacchi delle grandi aziende e dello Stato. Ancora più importante, è una lotta di lunga durata che proietta verso un tipo diverso di società. Di certo simile alle lotte di Naxalbari di quattro decenni fa, questa lotta ha il potenziale di scatenare la forza delle masse rivoluzionarie, infondendo uno spirito nuovo nella vita di milioni di oppressi soffocati dal sistema, entusiasmandoli con un nuovo sogno plausibile di liberazione .
Quella che si sta creando è una società che garantisce uno sviluppo sostenibile, l’accesso all’educazione per i figli, una crescente emancipazione delle donne, impone lo stop del dominio e saccheggio degli sfruttatori stranieri e indiani, una nuova cultura che ricostruisce con contenuti avanzati le tradizioni adivasi (invece di deriderle, come in passato). Il fatto illuminante è che tutto questo è realizzato principalmente da tribù Adivasi che erano disprezzate come "primitive" dalla cosiddetta società civile. Gli “arretrati” stanno insegnando agli “avanzati”. Questo colpisce nelle fondamenta il Brahmanesimo, cuore di ogni pensiero reazionario e antipopolare nel nostro paese. La motivazione che è riuscita a dare ai tanti settori di oppressi e sfruttati del paese è una vera minaccia per i governanti. L’avanzare della rivoluzione non porta a una potente controrivoluzione. Questo è ciò che si vede oggi in India.
Lo Stato reazionario indiano ha realizzato un’importante accumulazione di forze armate reazionarie che circondano le aree controllate dai maoisti, prendendo a bersaglio una vasta area compresa tra Jharkhand a Andhra Pradesh sull’ asse nord-sud e tra Bengala occidentale, Odisha e Maharashtra su quello Est-Ovest. Questa campagna di accerchiamento e annientamento chiamata Operazione Green Hunt ha il beneplacito di tutti i maggiori partiti della classe dominante, compresi i revisionisti come il PCI (marxista). Ha il supporto ed equipaggiamenti tecnico- militari avanzati forniti da USA e Israele. Se la punta di diamante della forza reazionaria sono i para-militari, si impiega anche l'esercito col pretesto di realizzare campi di addestramento.
Ma, nonostante la grande propaganda dei governanti per giustificare le loro mosse repressive, i loro attacchi incontrano una fiera resistenza. Essa non viene solo dalle forze rivoluzionarie. No, ha base su un vasto arco di forze democratiche e progressiste, che vanno fino ai gandhiani. C'è una ragione per questo.
Negli ultimi due decenni, lo stato indiano ha aperto le porte alla più ampia penetrazione della globalizzazione imperialista. Questo ha spinto milioni di persone nella povertà più estrema. I contadini sono stati indotti al suicidio a centinaia di migliaia. In nome della promozione delle zone di esportazione, centinaia di migliaia di contadini sono stati costretti ad abbandonare la loro terra, con un misero o nessun indennizzo. Gli operai sono stati buttati fuori dai posti di lavoro o costretti a lavori inferiori a con pagamenti saltuari. Ai giovani viene negata l'istruzione per i forti aumenti dei suoi costi causati dalla privatizzazione. La particolarità della scena politica oggi in India è che l'intera gamma dei partiti politici, dall'estrema destra alla sinistra moderata sono al governo, o in quello centrale o in questo o quello Stato. Tutti, quale che sia il loro colore politico, spingono aggressive politiche di globalizzazione. Tutti reprimono brutalmente chi resiste. Nel mezzo di tutto questo il movimento rivoluzionario maoista led si distingue come un solido fronte di combattimento. Tutti coloro che si preoccupano delle condizioni del paese e del suo popolo riconoscono, a diversi livelli e in forme diseguali, che la distruzione del polo maoista avrebbe ripercussioni diffuse che ricadrebbero su tutte le lotte di resistenza. Questa è la base materiale della diffusa opposizione alla Operazione Green Hunt, correttamente definito come una “guerra al popolo”. Questa è la dinamica sottostante la polarizzazione, la discriminante centrata su la Operazione Green Hunt e la resistenza ad esso.
La Operazione Green Hunt, anche se ha come bersaglio immediato la guerra popolare, è utilizzata anche per colpire chiunque si opponga radicalmente alle decisioni politiche del governo. Numerose leggi fasciste sono state emanate allo scopo. Organizzazioni democratiche sono state messe al bando. Attivisti sindacali, dei movimenti dei giovani, delle donne e perfino dei diritti umani sono regolarmente attaccati. Il caso del dottor Binayak Sen, noto attivista delle libertà civili e famoso medico del popolo, che è stato arrestato e incarcerato con accuse confezionate, ne è un esempio. Ma ciò si è rivelato controproducente per lo Stato. Questi attacchi hanno acuito e ampliato la resistenza. Personalità coraggiose, come Arundhati Roy e Jan Myrdal, hanno avuto il coraggio di infrangere la cintura repressiva delle zone di guerra per far emergere la verità dei comunisti, delle masse e dei loro leader che combattono. Nel frattempo duri contrattacchi da parte dei maoisti hanno colpito e impaurito i paramilitari ed elevato il morale delle masse in tutto il paese. L'esitazione e l'incapacità delle forze governative ad affrontare L’Esercito Guerrigliero Popolare di Liberazione e la Milizia Popolare è di volta in volta trapelata nei media, creando una situazione imbarazzante per il Ministro degli Interni e il suo governo. Le forze governative spesso rifiutano di uscire dalla loro campi fortificati. E, quando lo fanno, massacrano interi villaggi.
Le classi dominanti hanno presto compreso che se non usano nuove tattiche la loro offensiva gli si rivolgerà contro. Si sono così iniziate a diffondere voci che annunciano che si sta valutando la fine dell’offensiva e di rivedere l'intera operazione. Sono così riusciti a deviare l'attenzione dei media per poi imporre a tutti i media un divieto generale di informazione. Ora stanno andando avanti con una campagna molto più repressiva, ma senza che si levi un filo di voce. Tuttavia, nonostante alcuni risultati ottenuti con l’assassinio di importanti dirigenti del CPI (Maoista) e facendo arretrare le forze rivoluzionarie in alcune zone, ancora non hanno ottenuto alcuna vittoria generale. Ma resta urgente la necessità di un'offensiva politica che denunci la duplice tattica dello Stato indiano. La necessità di esporre la verità e guadagnare quanto più possibile sostegno in questa condizione avversa è l'urgenza del momento. C’è la necessità di riorganizzare e rilanciare su una base più ampia e netta il movimento popolare contro la 'guerra al popolo " condotta dallo Stato indiano. Questa lotta deve essere flessibile nelle forme e nelle piattaforme impiegate in modo da legarsi all'intero spettro dell’opposizione che è oggi in campo. All'interno di ciò, la difesa della guerra popolare e della nuova società in costruzione deve avere una posizione centrale, non sempre e necessariamente quale base di unità, ma certo come polo di orientamento.
Il fatto che una resistenza vasta e unitaria si sia levata contro la Operazione Green Hunt, una campagna di Stato mirata esattamente a schiacciare la rivoluzione, non è casuale. Esso è direttamente collegato al rafforzamento del polo rivoluzionario grazie al progresso della guerra popolare. Come abbiamo spiegato prima, la penetrazione aggressiva della globalizzazione e l’ampia resistenza delineano un contesto più ampio. Ma, all'interno di esso, la lotta armata rivoluzionaria emerge non solo come difesa contro la reazione, ma anche per la sua offensiva che distrugge il vecchio e costruisce il nuovo. Questo è molto, ed è innegabile perfino per chi è in disaccordo con il maoismo e avversa la violenza. In tempi in cui i limiti della resistenza passiva sono più nettamente evidenziano dai torrenti in piena della globalizzazione, il riconoscimento, anche riluttante, del diritto del popolo a resistere con ogni mezzo si è imposta e ha conquistato la sua posizione nei discorso del movimento di resistenza in India. È questo è un tratto nuovo della situazione politica in India. Ciò non si traduce immediatamente in sostegno alla guerra popolare né è ancora stabile. Ma esiste e ha un grande potenziale di estremizzare l’effervescenza politica innescata dalla Operazione Green Hunt e dalla resistenza ad essa. La rivoluzione indiana perderebbe molte delle sue risorse se si perdesse di vista questo e se la resistenza alla Operazione Green Hunt si riduce al sostegno una lotta a difesa delle risorse naturali. Sarebbe come nascondere gli obiettivi strategici mondiali dell'imperialismo USA nella guerra in Iraq e vederla principalmente come una guerra per il petrolio. La questione del controllo delle risorse è certamente presente. Ma questa non è né l'unica questione, e neppure la principale. La cosa importante da cogliere è l'obiettivo politico, strategico, della Operazione Green Hunt.
Commentando la situazione mondiale, una recente risoluzione adottata dalla Riunione Straordinaria dei partiti RIM ha osservato: "Le devastazioni della globalizzazione imperialista, le guerre di aggressione e la devastante crisi economica del sistema imperialista e il suo impatto sui proletari e le grandi masse hanno risvegliato in tutto il mondo un’ondata di lotte e rivolte. In questo contesto, una nuova potenziale ondata della rivoluzione proletaria mondiale si sviluppa ed emerge, avendo le guerre popolari guidate da partiti maoisti come suoi punti di riferimento e di ancoraggio strategico ".
Questo è il contesto in cui si deve inquadrare e far avanzare il sostegno alla guerra popolare in India e altrove. Il popolo di tutto il mondo ha sempre di più bisogno di questi “punti di riferimento” e “ancoraggio strategico”. Essi dimostrano in forma concentrata, nei fatti, la via d'uscita dagli orrori del sistema imperialista, la via verso comunismo. Essi pongono con grande forza la necessità di una direzione proletaria, dell'avanguardia maoista, dell'ideologia guida del MLM. All'interno di ciò, senza arroganza, notiamo il fatto evidente che l’avanzata vittoriosa della guerra popolare in un paese in posizione strategica come l'India, con le sue decine di milioni di masse ha una particolare importanza.
In seguito Operazione Green Hunt, l'unità dei maoisti assume ulteriore urgenza, in vista di un attacco concentrato del nemico. L'India è un paese di dimensioni sub-continentali, con diverse nazionalità e popoli indigeni, che vivono in regioni con grandi differenze di condizioni fisiche e sociali. Il compito di completare l'unificazione dei maoisti in un unico partito è inevitabilmente legata a raggiungimento di una sintesi superiore delle esperienze e conoscenze acquisite dalle diverse forze maoiste che lavorano in quelle diverse condizioni. Questo è essenziale anche per l’estensione della guerra popolare in tutto il paese, che porti alla vittoria della rivoluzione di nuova democrazia. A questo contribuiamo attraverso i nostri sforzi per aprire un nuovo fronte di guerra, nella guerra popolare in corso in India e l'iniziativa che abbiamo preso a realizzare l'unità.
In conclusione. La costruzione di un ampio sostegno a difesa la guerra popolare e la costruzione una resistenza ampia alla disumana repressione si integrano a vicenda. Non devono essere contrapposte. C’è una realtà nuova, una situazione trasformata, che è stata creata dallo sviluppo della guerra popolare. Che si sta creando in condizioni di devastazione, di globalizzazione e di crisi imperialista. Ma, all'interno di ciò, è la guerra popolare, la rivoluzione per prendere il potere e costruire una nuova società democratica, che la determina. La ‘ampia resistenza alla Operazione Green Hunt conosce bene questa realtà. La posta in gioco è aumentata. Anche la nostra deve essere più alta. La bandiera della guerra popolare, della rivoluzione duretta dai maoista, deve essere coraggiosamente sostenuto, come si sta facendo con questa conferenza.
Ancora una volta, vi auguriamo ogni successo nel vostro sforzo determinato a costruire sostegno alla guerra popolare in India e diffondere il suo messaggio in tutti gli angoli del mondo. Che questo sia un primo passo. Cerchiamo di avere più sostegno e diffusione di tutte le guerre popolari in tutto il mondo, in particolare quella delle Filippine, che persiste e avanza con grande tenacia.
LAL SALAM!
Partito Comunista dell'India (marxista-leninista) Naxalbari
Novembre 2012
Nessun commento:
Posta un commento