lunedì 3 dicembre 2012

Conferenza Internazionale di Amburgo: l'intervento del Fronte Rivoluzionario di Difesa dei Diritti del Popolo (Brasile)




Intervento del Fronte Rivoluzionario di Difesa dei Diritti del Popolo - Brasile, alla Conferenza Internazionale di Appoggio alla Guerra Popolare in India de Amburgo
Cari compagni partecipenti a questa conferenza,
Prima di tutto vogliamo salutare con calore gli sforzi degli organizzatori e promotori di questa importante iniziativa, salutare ognuno dei partiti e organizzazioni democratiche e rivoluzionarie, e tutti i presenti qui. Crediamo che questa iniziativa sia, di per sé, una grande vittoria.
In particolare vogliamo salutare con affetto il proletariato internazionale, tutte i partiti maoisti che dirigono guerre popolari e quelli che ne preparano l’inizio, salutando il Partito Comunista dell'India (Maoista), il suo Comitato Centrale, tutti i quadri dirigenti e i suoi militanti, i comandanti e combattenti dell'eroico EGPL e le masse popolari dell'India. I grandi progressi della guerra popolare in India sono un grande esempio per le masse di tutto il mondo e un saldo punto d’appoggio per la rivoluzione proletaria mondiale.
Ricordiamo e salutiamo con rispetto i martiri della guerra popolare, la figura degli amati compagni amati indiani morti di recente, Kishenji, Azad, Anuradha Ghandy, e anche il compagno Hafiz dell'Afghanistan, i cinque gloriosi martiri di Dersim in Turchia: Sefagül Kesgin, Nursen Aslan, Gülizar Özkan, Fatma Acar e Aras Derya, il compagno Rogers delle Filippine, e ricordiamo anche qui il nostro amato compagno brasiliano Renato, assassinato il 9 aprile di quest'anno dalle forze di polizia e del latifondo, di fronte all'esempio di questi compagni, rendiamo il nostro più profonde omaggio proletario, alziamo le nostre bandiere rosse mentre ci inchiniamo alla loro memorie. Siamo consapevoli che senza affrontare grandi sacrifici il partito comunista e la guerra popolare non possono andare avanti.
Esprimiamo anche il nostri saluto a tutti i prigionieri politici e prigionieri di guerra rivoluzionari del mondo che combattono dalle buie prigioni del nemico, trasformandole in luminose trincee di combattimento. Li onoriamo attraverso l'esempio degli invincibili dirigenti e militanti del Partito Comunista del Perù uccisi dal nemico nelle luminose trincee di combattimento, massimo esempio di coraggio e determinazione proletaria personificata in compagni come Tito Valle Travezano, Yovanka Pardavé e Hugo Deodato, fra i tanti.
Salutiamo inoltre le lotte armate di liberazione nazionale lotte in Iraq, Afghanistan, Kurdistan e l’eroica resistenza palestinese. Vogliamo anche salutare tutte le masse che si sollevano nella lotta in tutto il mondo contro l'imperialismo e i regimi reazionari nei loro paesi, in particolare quelli che lottano sotto la direzione dei partiti comunisti maoisti. Tutte queste battaglie sono parte della fucina della lotta di classe, in cui riusciamo a forgiare l'acciaio più duro e tagliente.
La realizzazione di questa conferenza in un momento in cui l'imperialismo sta attraversando una grave crisi, e mentre le masse in tutto il mondo si sollevano, è una grande vittoria per il proletariato internazionale. Promuovere campagne di sostegno e solidarietà alla guerra del popolo in corso, oltre che dovere internazionalista sono un modo di indicare alle masse dei nostri paesi e del mondo l'unica strada da seguire nella lotta per la loro emancipazione, la guerra popolare.
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Vogliamo ora elencare brevemente le principali azioni di sostegno e solidarietà per la guerra popolare in India che si sono realizzate nel nostro paese nel periodo più recente.
·         Il 19 aprile 2010 abbiamo tenuto di fronte all'ambasciata indiana una manifestazione di centinaia di dirigenti contadini contro la Operazione Green Hunt. Una manifestazione che ha avuto grande impatto sulla stampa indiana, costringendo il primo ministro Manmohan Singh a pronunciarsi sulla protesta in Brasile.
·         Il sostegno alla guerra popolare in India, è stato al centro della celebrazione del primo maggio 2011. In questo primo maggio, tra le altre iniziative, abbiamo realizato una dimostrazione combattiva di operai, contadini, donne e studenti di fronte al Consolato Generale dell'India, nel centro finanziario della città di São Paulo, contro l'Operazione Green Hunt e a sostegno della guerra popolare e del PCI (Maoista).
·         Come parte delle settimane internazionali di sostegno alla Guerra Popolare in India, abbiamo realizzato e riprodotto migliaia di manifesti a sostegno della guerra popolare in diverse regioni del paese e dipinto sui muri in varie regioni del paese (anche in modo permanente) gli slogan : "Viva la guerra popolare in India", "Viva il PCI maoista", "Abbasso la Operazione Green Hunt ".
·         Anche negli anni 2010, 2011, 2012, nelle grandi città, abbiamo cicli di conferenze per contadini, operai e studenti con relatori indiani che hanno parlato della Operazione Green Hunt, della dominazione imperialista e della rivoluzione in India.
·         Abbiamo anche fatto uno sforzo per diffondere i documenti del PCI(M) e del Fronte Democratico Rivoluzionario di tutta l'India, la traduzione in portoghese di "Camminando con i compagni" di Arundhati Roy e una serie di articoli e notizie sulla guerra popolare in India su giornali, opuscoli, in internet e altri mezzi di comunicazione.
Consideriamo che, per modeste che siano, queste iniziative svolgono un ruolo importante, e sentiamo il dovere di fare di più.
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Il sistema imperialista sta vivendo una delle peggiori crisi della sua storia, questa crisi è parte della sua crisi strutturale e irrisolvibile, che acuisce tutte le contraddizioni fondamentali del mondo, di cui la principale è quella tra potenze imperialiste e le nazioni e popoli oppressi.
In tutto il mondo grandi sollevazioni di massa di stanno scuotendo il vecchio ordine e riprendono la parola d’ordine " ribellarsi è giusto", le masse rovesciano regimi lacchè dell'imperialismo, mentre crescono le lotte di liberazione nazionale in Iraq, Afghanistan, Kurdistan, Manipur e Palestina.
La situazione degli 1990, in cui gli USA godevano di una condizione di superpotenza egemonica unica è completamente cambiata. Contrastati da Russia e Cina, gli Stati Uniti, mentre cercano di mettere i loro artigli su nuovi Paesi e aree di influenza, vedono la loro egemonia messa in discussione in forma sempre più aperta. Questa situazione giungerà al punto di non ritorno, con sempre più guerre imperialiste di spartizione e ridivisione del mondo. Queste contese stanno già andando molto al di là del piano diplomatico ufficiale, in Medio Oriente e Nord Africa, come pure più di recente in Libia, Siria e Iran.
Nelle cittadelle dell'imperialismo grandi ondate di lotte sindacali scuotono il vecchio mondo e si stanno diffondendo in tutta Europa. In Cina, i recenti movimenti di proteste di una formidabile massa di lavoratori concentrati in un paese sotto un governo di tipo fascista, rappresentano un potenziale di grandezza senza pari, che minaccia di muoversi e creare possibilità di tempeste imprevedibili per l'intero ordine imperialista.
Presidente Gonzalo ci ha insegnato che la quarta contraddizione fondamentale della nostra epoca, quella tra socialismo e capitalismo, continua ad esistere sul piano ideologico. A sua volta, essa ha le sua espressione più concentrata e decisivi nella lotta di linea all'interno del movimento comunista, come espressione della lotta di classe in ogni società.
Ogni crisi dell'imperialismo non fa che approfondire la contraddizione tra rivoluzione e controrivoluzione in tutti i piani. Oltre a combattere contro la rivoluzione, l'imperialismo trova sul terreno ideologico la componente fondamentale della sua offensiva contro-rivoluzionaria, creando di forme per confondere, cortine di fumo e capitolazione. Questo perché hanno imparato dalla loro pratica di lotta alla rivoluzione che è proprio sul terreno ideologico il punto cruciale per l’avanzamento o arretramento della rivoluzione in ogni paese.
Vale a dire che per elevare la nuova ondata della rivoluzione mondiale è necessario elevare la lotta ideologico-politica contro il revisionismo, costituire e/o ricostituire partiti comunisti maoisti militarizzati la dove ancora non esistono, per scatenare la guerra in maggior numero possibile di paesi mondo.
In Brasile, come parte di questi sforzi, i maoisti hanno assunto fermamente la lotta per ricostituire il Partito Comunista del Brasile, come autentico partito marxista-leninista-maoista, per lanciare la guerra popolare nel nostro paese e quindi condividere i colpi del nemico e aggiungere altri fronti di lotta all'imperialismo, dando impulso alla rivoluzione proletaria mondiale. La lotta è per realizzare questo compito nel più breve tempo possibile.
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È questo il momento in cui il movimento comunista internazionale sta entrando in una nuova fase. Da un lato vi è un importante fioritura di partiti e organizzazioni maoiste in tutto il mondo, dall’altra la rottura di vecchi "centri di unità", in particolare del MRI ha fatto emergere diverse concezioni di maoismo e tentativi di negarlo, espressione di revisionismo dentro il movimento maoista. Questo ha permesso la ripresa della iniziativa nella lotta ideologica per raggiungere una nuova unità.
Affinché il MCI passi a una nuova fase, è fondamentale approfondire la lotta ideologica in forma organizzata, non solo a difesa della validità del maoismo come ideologia del proletariato, ma sulla sua stessa essenza e contenuto, cioè: "che cosa è il maoismo?", .combattendo la dispersione come problema principale, e il revisionismo come pericolo principale, da combattere inseparabilmente dalla battaglia contro l'imperialismo e tutta la reazione.
Approfondire la lotta ideologico-politica a partire dalla corretta valutazione dell'esperienza storica della rivoluzione proletaria e della dittatura del proletariato in generale, che sistematizzi in particolare l'esperienza della terza fase del marxismo, maoismo. Trarre lezioni generali per distinguere che cosa è il maoismo oggi è che cosa è revisionismo.
Solo con questa lotta possiamo raggiungere l'unità reale e solida a un nuovo livello ideologico, politico e roganizzativo, che serva a porre il maoismo a comando e guida della rivoluzione proletaria mondiale. Senza avanzare in questo campo non potremo far avanzare l'ondata della rivoluzione proletaria mondiale e le stesse iniziative di solidarietà e di sostegno non hanno futuro.
La guerra popolare è la via universale per il proletariato per conquistare il potere, difenderlo e avanzare verso il comunismo, è la guerra delle masse sotto la direzione del Partito Comunista, è il potere al proletariato. Nella negazione della guerra popolare si nasconde nuovamente il revisionismo travestito da maoismo, per negare il potere al proletariato. Anche per questo le attuali iniziative di sostegno e solidarietà con la guerra popolare sono anche un modo per aggregare il movimento comunista internazionale intorno al sostegno delle guerre popolari in corso (e sui criteri di come appoggiarle). Anche in questo senso, la realizzazione di questa conferenza è un importante passo avanti.
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Infine, vogliamo ricordare che lo scorso settembre ha segnato i 20 anni di prigionia di Abimael Guzman, presidente Gonzalo, tenuto in isolamento in una base navale dello Stato peruviano. In tutti questi anni il nemico ha insistito nel suo piano di uccidere fisicamente e politicamente il Presidente Gonzalo condannando a morire poco a poco in carcere senza possibilità di difendersi pubblicamente.
A causa di gravi errori di natura ideologica e politica, la campagna a sostegno della guerra popolare in Perù e in difesa del Presidente Gonzalo e stata di fatto interrotta. Di fronte alla complessa situazione in cui si è trovata la rivoluzione peruviana, molti suoi onesti sostenitori si sono ritrovati confusi e altri hanno approfittato della situazione per attaccare velatamente il PCP, la guerra popolare e il pensiero Gonzalo. Oggi tutto è più chiaro, quando i principali rappresentanti di questa posizione attaccano la guerra popolare in Perù e la PCP.
È necessario sostenere tutte le guerre popolari in corso, in Perù, India, nelle Filippine e Turchia, anche se attraversano momenti difficili e complessi, anche quando la situazione reale non è del tutto chiaro. È opportuno ricordare che tutti i processi rivoluzionari nella storia sono passata per percorsi tortuosi, arrivando a passare per lunghi periodi di “filo spinato”, la stessa rivoluzione cinese è piena di questi esempi. Appoggiarle con fermezza è anche un modo per imporre perdite al nemico e dare coraggio alle masse e ai militanti, mentre si trovano in momenti cruciali.
Proprio mentre la guerra popolare in Perù e il PCP subivano i colpi e gli attacchi più duri del nemico, la campagna di emergenza in difesa della vita del Presidente Gonzalo è stato interrotta. Il silenzio con cui si è guardato quel che accadeva in Perù era di fatto il metodo opportunista di nascondere il suo vero scopo: seppellire l'esperienza della guerra popolare in Perù, il PCP e lo stesso pensiero Gonzalo, per poi abbandonare il maoismo e proporre un nuova forma di revisionismo, come hanno fatto Prachanda e Avakian.
Questa azione opportunista e di tradimento ha causato confusione e oscillazioni anche tra onesti sostenitori. Questo errore deve essere corretto, anche per evitare che si ripeta in relazione ad altri processi. È necessario riprendere e rafforzare la campagna di sostegno alla guerra popolare in Perù e in difesa del Presidente Gonzalo, chiedere la fine del suo isolamento e la sua liberazione. Proponiamo la formazione di una commissione d'inchiesta internazionale che comprenda avvocati e personalità democratici, che esiga la fine dell'isolamento, e che ottenga un colloquio personale in carcere..
Riteniamo che questo deve essere il punto di partenza per un giusto e necessario dibattito sulla complessa situazione della guerra popolare in Perù, e anche una lezione per sviluppare un ampio lavoro di solidarietà internazionale
¡Viva l’internazionalismo proletario!
Tutto l’appoggio alla Guerra Popolare in India!
¡Abbasso la guerra imperialista! ¡Viva la Guerra Popolare!
Frente Revolucionaria de Defensa de los Derechos del Pueblo -Brasil
FRDDP- Brasil, Noviembre de 2012

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