Quanto ipocriti e falsi risuonano “gli interventi” del
primo ministro indiano Manmohan Singh e della leader del partito del Congresso,
Sonia Gandhi, in merito all’ennesimo brutale episodio violenza sessuale contro
una giovane donna accaduto a Delhi, in India.
Il
ministro Singh , la Gandhi, nonostante sulla carta l’India sia definita “la più
grande democrazia del mondo”, rappresentano invece uno dei governi borghesi tra
i più reazionari del mondo che da anni sta mettendo in atto un vero e proprio
genocidio contro il suo stesso popolo, un miliardo e duecento milioni di
abitanti, di cui la maggioranza vive con circa 50 centesimi al giorno mentre le
grandi ricchezze sono concentrate in pochi uomini della grande borghesia e dei
latifondisti. E’ un governo che permette il massiccio sfruttamento e rapina
delle risorse e materie prime del paese da parte delle “multinazionali” dei
paesi imperialisti libere di operare in esso senza vincoli, che costringe
milioni di persone allo stato di profughi nel loro paese, espulsi dalla terra
dove i loro antenati hanno sempre vissuto, ad una condizione di pesantissima
oppressione e cancellazione dei diritti anche più basilari, che in particolare
per le donne si trasforma in una tripla, quadrupla oppressione, di classe, di
genere, di casta, religiosa… di cui la violenza sessuale è la piaga più
tragica.
Ma
di contro da anni contro tutto questo il più grande partito rivoluzionario del
mondo, il partito comunista maoista indiano, guida una grande “guerra di
popolo” per mettere fine a questa barbarie che si traduce in continui morti per
fame, suicidi e uccisioni da parte di polizia ed esercito governativi contro chi
si ribella, una guerra popolare in cui le donne, le compagne maoiste,
partecipano a migliaia, donne per le quali in molteplici casi la violenza e gli
stupri subiti, usati dal governo come arma di repressione di stato, si sono
trasformati in leva per ribellarsi e unirsi ad una guerra di popolo che avanza
giorno dopo giorno, come la più grande parte della generale corrente
rivoluzionaria che infine rovescerà l’attuale sistema sociale capitalista e
imperialista.
Movimento femminista proletario
rivoluzionario
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