giovedì 6 dicembre 2012

Conferenza Internazionale di Amburgo: intervento di Gran Marcia verso il Comunismo - Madrid


Messaggio di Gran Marcha Hacia El Comunismo alla Conferenza Internazionale in appoggio della Guerra Popolare in India

Compagne e compagni,
In primo luogo, a nome di Lunga Marcia verso il Comunismo di Madrid (Spagna), voglio ringraziare il Comitato internazionale di sostegno della guerra popolare in India e la Lega contro l'aggressione imperialista per averci invitati a partecipare a questo grande raduno internazionalista che teniamo qui oggi.
Quando, alla metà del XIX secolo, i maestri del proletariato internazionale, Karl Marx e Friedrich Engels, scrissero nel "Manifesto del Partito Comunista" che uno spettro si aggirava per l'Europa, lo spettro del comunismo, non potevano immaginare che quello stesso fantasma si sarebbe incarnato, all’inizio del 21° secolo nella rivoluzione di nuova democratica attraverso la guerra popolare di lunga durata che il Partito Comunista dell'India (Maoista) oggi dirige.
Nel mese di giugno 1968, un anno dopo la storica rivolta dei contadini nel piccolo villaggio di Naxalbari, l'indimenticabile dirigente comunista indiano Charu Mazumdar, assassinato dalla polizia nel 1972, scriveva: "L'India si è trasformata in terreno dell’imperialismo e del revisionismo che funge da base delle forze reazionarie contro il popolo che lotta per la sua liberazione. È per questo che la lotta Naxalbari non è solo una lotta nazionale è anche una lotta internazionale. Questa lotta e il cammino c che abbiamo intrapreso non è in alcun modo facile o lineare. La via della rivoluzione è tortuosa, per niente facile o piana e ci saranno difficoltà, pericoli e anche passi indietro. Ma i contadini animati dallo spirito dell’internazionalismo, hanno sfidato tutto questo messo in dubbio e rifiutano di arrendersi. Persistere nella via della lotta."
Il compagno Mazumdar non si sbagliava. Più di quarant’anni dopo, effettivamente, la lotta armata e la guerra popolare in India per la liberarsi dal giogo delle classi dominanti sorrette dalle diverse potenze imperialiste, continuano e hanno subito difficoltà, pericoli e battute d'arresto. I nomi dei compagni Charu Mazumdar, Kanhai Chaterji, Siddarth Burgohain, Rajiv Gogoi Chetia Arup, Kamla Gogoi, Sukal, Sumal, Sunita, Sombari, Azad, Pandey Hemchand, Kishenji, sono solo alcuni della lunga lista di uomini e donne che hanno dato la loro vita in questa rivoluzione. Ma, come ha potuto sottolineare  il Partito Comunista dell'India (Maoista), nella dichiarazione del suo Comitato Centrale del 30 novembre 2010 indirizzata ai compagni e amici della rivoluzione indiana:
"Il governo ha dichiarato che il Partito Comunista dell'India (Maoista) è la più grande minaccia per la sicurezza interna e ha lanciato numerose campagne repressive per schiacciare il movimento. Uccisioni extragiudiziali di dirigenti e massacri collettivi fanno parte di questa controffensiva su diversi fronti. In tanti avete condannato con giusta indignazione questa guerra contro il popolo indiano. Le masse che abitano delle zone in cui il movimento rivoluzionario si sviluppa accolgono con calore la solidarietà internazionale espressa da diversi partiti, organizzazioni e individui e dal proletariato di diversi paesi, dato che questo che è proprio il tipo di sostegno che si deve estendere a ogni autentico movimento popolare che affronti un simile attacco fascista. Apprezziamo molto il sostegno e la solidarietà e ribadiamo categoricamente che corrisponderemo lo stesso sostegno alle altre masse in lotta nelle diverse parti del mondo. Questo tipo di solidarietà infonde grande fiducia e sicurezza al popolo combattente che scopre di non essere solo nella sua lotta. Inoltre, esso mostra forte chiaro, ancora una volta, qual è il nemico comune che tutti noi abbiamo di fronte, e cioè l'imperialismo e tutti i reazionari. Questo serve a rafforzare lo spirito combattivo del popolo e contribuisce a far avanzare il movimento con più fermezza."
In Spagna, ora sotto il dominio del governo reazionario borghese guidato da Mariano Rajoy, lacchè del grande capitale e dell'imperialismo internazionale, i media al servizio della borghesia nascondono i progressi e le vittorie della guerra popolare in India e definiscono i combattenti "terroristi". Dobbiamo perciò portare a tutti quei proletari (quelli che hanno un lavoro come quelli che fanno parte dell'esercito dei disoccupati), donne, studenti, intellettuali progressisti, che in massa stanno scendendo per le strade di Madrid , Barcellona, Bilbao, Valencia, Siviglia e in molte altre città e cittadine per protestare contro le feroci conseguenze della crisi del capitalismo, la voce autentica della rivoluzione indiana e dei suoi combattenti, la voce del Partito Comunista dell'India (Maoista ), dell'Esercito Guerrigliero Popolare di Liberazione, dei comitati popolari rivoluzionari e delle altre organizzazioni rivoluzionarie di massa in India perché le conoscano e imparino dalla loro esperienza. Per questo siamo qui. Nessun internazionalista proletario può essere indifferente allo sviluppo della rivoluzione in India.

Che le rosse fiamme della guerra popolare in India, diffondano la loro scintille da Oriente aOccidente!

Viva la guerra popolare in India!

Viva il Partito Comunista dell'India (Maoista)!

Viva l’internazionalismo proletario!

Saluti rossi ! Salaam Lal!

GRAN MARCHA HACIA EL COMUNISMO
Amburgo, 24 novembre 2012

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