Traduzione dall'articolo apparso sul The times of india lo scorso 5 ottobre dal titolo fuorviante "I Maoisti supportano l’emigrazione." L'articolo pur non volendo probabilmente, mostra la differenza dell'approccio sul problema dell'immigrazione nelle zone liberate e governate di fatto dal PCI (M) in cui il popolo autorganizzandosi sotto la guida del PCI(M) crea da se le proprie opportunità di vita, al contrario dell'approccio governativo che essendo parte del problema si limità a proibire l'immigrazione di chi cerca migliori prospettive di vita, ma anche rispetto a partiti istituzionali sedicenti comunisti anch'essi parte del problema in quanto si limitano da un lato a strillare contro il governo dall'altro a non dare alternative eccetto organizzare conferenze sterili con il fine di dare "suggerimenti" al governo stesso.
RANCHI: Al tempo in
cui i partiti politici stanno provando a controllare la migrazione di
lavoratori nel nome di contrastare la tratta umana, il PCI(maoista) operativo nei villaggi
della foresta dello stato ha accusato il governo e i partiti politici
istituzionali di aver portato via il loro diritto base di guadagnare per vivere. Ammettendo
che un grande numero di abitanti dei villaggi migra anche dai distretti dove c’è
una notevole presenza maoista, un vecchio ideologo maoista ha detto che a meno
che non sono capaci di provvedere alle opportunità di vita degli abitanti
(leggi le organizzazioni maoiste), non hanno il diritto di fermarli dalla
migrazione per guadagnare da vivere per la loro famiglia.
“Non possiamo mettere un divieto alla migrazione come il
governo sta provando ad imporre perché il popolo lascia i propri villaggi in
cerca di lavori quando non trova l’opportunità di coltivare a causa di siccità
o scarsezza di opportunità d’impiego al livello locale”, ha detto un leader
maoista.
Descrivendo la lotta di classe per l’autonomia economica dei
tribali come il principale attrezzo del loro rafforzamento, il portavoce del
Comitato Regionale Jharkand Bihar Simant del
PCI (maoista), Manas, ha detto che il PCI(M) aveva scavato pozzi per
provvedere a sistemi di irrigazione agli abitanti nella loro area di dominio. “ In
alcuni posti del Chhattisgarh e in alcune delle aree di confine in Jharkhand,
il commercio dei prodotti della foresta è controllato da noi in cui molti abitanti
sono stati impiegati così che possono guadagnarsi da vivere””, ha detto
aggiungendo che non hanno da obiettare se la gente sceglie di migrare negli
stati confinanti in cerca di lavoro.
Il Partito Comunista dell’India
(Marxista-Leninista), un altro partito di sinistra che si occupa dei problemi
dei lavoratori, ha formato la Pravasi Mazdoor Union a Giridih da cui centinaia
di lavoratori sono andati nei paesi del Golfo (Arabo n.d.r.) in cerca di
lavoro. Il deputato del CPI(ML) Vinod Singh ha detto che nonostante il governo
aveva annunciato una politica per risarcire i membri delle famiglie dei
lavoratori che sono morti facendo lavori pericolosi, nessuno ha ricevuto i soldi
fino ad oggi. Riluttante a fermare con la forza le persone che si spostano in
cerca di lavoro, Singh ha detto che ci vorrebbe un corretto sistema di registrazione di
lavoratori e dove i membri delle loro famiglie devono spostarsi. “Siamo
preoccupati a provvedere per una vita sicura ai lavoratori e alle loro famiglie
invece di forzarli a stare a casa e morire di fame,” ha detto. Il CPI-ML ha
pianificato una conferenza per i lavoratori migranti subito dopo il Durga Puja
per discutere il problema del loro ritorno a casa.
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